ITTV950072A1 - Dispositivo di sostegno per la caviglia, particolarmente per calzature sportive - Google Patents

Abstract

La presente domanda ha per oggetto un dispositivo di sostegno per la caviglia, particolarmente utilizzabile nelle calzature sportive comprendenti una tomaia o una scarpetta, dotata di una imbottitura, ed una suola.Tale dispositivo é costituito da un elemento strutturale comprendente un contrafforte, interessante almeno le zone del tallone e dell'arco plantare, da cui sporge almeno una appendice, associabile a detta tomaia o scarpetta, interessante le zone latero-posteriore del piede.Il dispositivo permette di preservare la caviglia da possibili distorsioni dovute a movimenti troppo angolati ed in particolare per angoli di flessioni laterali ampi.

Description

"DISPOSITIVO DI SOSTEGNO PER LA CAVIGLIA, PARTICOLARMENTE PER CALZATURE SPORTIVE"

R I A S S U N T O

La presente domanda ha per oggetto un dispositivo di sostegno per la caviglia, particolarmente utilizzabile nelle calzature sportive comprendenti una tomaia o una scarpetta, dotata di una imbottitura, ed una suola.

Tale dispositivo é costituito da un elemento strutturale comprendente un contrafforte, interessante almeno le zone del tallone e dell'arco plantare, da cui sporge almeno una appendice, associabile a detta tomaia o scarpetta, interessante le zone latero-posteriore del piede.

Il dispositivo permette di preservare la caviglia da possibili distorsioni dovute a movimenti troppo angolati ed in particolare per angoli di flessioni laterali ampi.

D E.S C R I Z I O N E

La presente domanda ha per oggetto un dispositivo di sostegno per la caviglia, particolarmente utilizzabile nelle calzature sportive del tipo costituite da una suola a cui risulta associata una tomaia; tali tipologie note, pur permettendo una buona calzabilità al piede, non supportano il medesimo in modo adeguato, essendo permesse flessioni laterali della caviglia che sono causa di distorsioni durante la pratica sportiva.

E' anche noto l'utilizzo di strutture di irrigidimento applicate alla calzatura sportiva come nel brevetto italiano per modello di utilità N°198.079 depositato il giorno 02.02.1984 con domanda n. 30626 B/84 in cui si rivendica un sottopiede anatomico, conglobante puntale e tallone, il quale comprende un plantare anatomico associato ad un puntale e ad un tallone realizzati in un unico pezzo assieme al plantare per iniezione di materia plastica su stampo, il plantare presentando zone di spessore e rigidità diversificate, nonché canali a spessore ridotto per il contenimento di linee di cucitura e cave atte ad alloggiare lame di irrigidimento e/o di collegamento di attrezzi esterni ausiliari per la calzatura.

E' anche noto il brevetto italiano per invenzione industriale N"1.189.716 depositato il giorno 14.02.19-85 con domanda 41517 A/85 in cui è rivendicato un procedimento per la produzione di calzature comprendente una prima fase di preformazione di semilavorati seguita da una seconda fase di montaggio di una suoletta anatomica rigida o semirigida preformata conglobante puntale e contrafforte su di una scarpetta morbida o fodera preformata, e quindi una terza fase di montaggio di una tomaia preformata sulla suoletta anatomica conglobando la detta scarpetta morbida o fodera.

Seguono quindi una quarta fase in cui si ha il posizionamento di una suola sul fondo preparato della tomaia ed una quinta fase in cui si ha la attivazione di colle già preventivamente spalmate con associazione delle varie parti componenti.

Tali soluzioni consentono l'ottenimento di una calzatura che presenta una elevata rigidità localizzata esclusivamente nella parte inferiore della calzatura, tale rigidità essendo quantificabile in funzione degli spessori e del materiale utilizzato per L'irrigidimento .

Tali soluzioni quindi, pur assicurando una ottimale rigidità del sottopiede, lasciano alla sola tomaia, morbida, il compito di sostenere la rimanente superficie del piede, ed in particolare la zona della caviglia.

Si è quindi riscontrato come durante la pratica sportiva tale caviglia sia, in qualsiasi momento, esposta al pericolo di distorsioni o slogature dovute a flessioni laterali accentuate.

E' anche noto il brevetto US 2.972.822 in cui è illustrato un mezzo di supporto della caviglia il quale risulta essere costituito da un primo elemento presentante una conformazione ad anello, associato lateralmente alla tomaia, e da un secondo elemento, presentante anch'esso una conformazione ad anello, sovrapponibile a quella del primo elemento, nonché una zona dentata.

Il primo ed il secondo elemento nella comune conformazione ad anello vengono posti in corrispondenza della zona dei malleoli, gli stessi essendo mutuamente scorrevoli tra loro.

Sono presenti inoltre mezzi atti a consentire la connessione del primo elemento alla tomaia, nonché mezzi di interconnessione tra il primo ed il secondo elemento e tra il secondo elemento e la calzatura, in particolare il tacco.

Tale soluzione irrigidisce solamente la parte della caviglia mediante una soluzione meccanica complessa in quanto costituita da molteplici elementi che devono essere interconnessi tra loro e alla calzatura.

Inoltre si rileva come le forze che si creano con movimenti troppo angolati della caviglia, e che sono causa delle distorsioni e delle slogature, sono assorbite solo ed esclusivamente dal mezzo di supporto della caviglia ivi localizzato: dal punto di vista anatomico risulta però ancora consentita la flessione laterale della caviglia pur restando, ad esempio, la zona dell'arco plantare o la pianta del piede ferma in corrispondenza del piano di appoggio, tutto questo causando ancora possibili distorsioni o slogature.

Tale soluzione, infine, comprendendo vari elementi rigidi interconnessi tra loro e alla tomaia, non permette di conseguire una buona calzabilità per 1'utilizzatore.

E' anche noto il Brevetto Europeo EP 0.309.437 in cui è illustrata una calzatura sportiva, la quale presenta un inserto di irrigidimento il quale avvolge la zona della caviglia, il medesimo presentando una apertura frontale, una posteriore ed una inferiore.

Anche tale soluzione però presenta l'inconveniente precedentemente segnalato, dato che la stessa protegge la caviglia da eventuali urti ma non impedisce che la medesima possa essere soggetta ad angoli di flessione laterali rispetto alla restante parte del piede e quindi essere causa di distorsioni durante la pratica sportiva.

Compito principale di quanto forma oggetto della presente domanda è quindi quello di risolvere i problemi tecnici evidenziati, eliminando gli inconvenienti di cui alla tecnica nota citata, escogitando un dispositivo che permetta l'ottimale sostegno della caviglia distribuendo su più parti del piede le eventuali forze che si generano in caso di movimenti troppo angolati della caviglia ed in particolare per angoli di flessioni laterali ampi, cosi da prevenire possibili distorsioni della caviglia.

Nell'ambito del compito sopra esposto un altro importante scopo è quello di realizzare un dispositivo che risulti strutturalmente semplice.

Ancora un importante scopo è quello di ottenere un dispositivo facilmente industrializzabile.

Ancora uno scopo è quello di ottenere un dispositivo che permetta di conseguire un agevole e rapido assemblaggio della calzatura.

Non ultimo scopo è quello di realizzare un dispositivo affidabile e sicuro nell'uso, il medesimo potendo essere realizzato con gli usuali e noti macchinari e impianti.

Il compito e gli scopi sopra accennati, nonché altri che più chiaramente appariranno in seguito, vengono raggiunti da un dispositivo di sostegno per la caviglia, particolarmente per calzature sportive comprendenti una tomaia o una scarpetta, dotata di una imbottitura, ed una suola, che si caratterizza per il fatto di essere costituito da un elemento strutturale comprendente un contrafforte, interessante almeno le zone del tallone e dell'arco plantare, da cui sporge almeno una appendice, associabile a detta tomaia o scarpetta, interessante le zone latero-posteriore del piede.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di alcune particolari, ma non esclusive, forme di realizzazione, illustrate a titolo indicativo e non limitativo, nelle allegate tavole di disegni in cui:

la fig. 1 illustra, in un esploso, i componenti la calzatura;

la fig. 2 illustra la calzatura assemblata in una vista posteriore;

la fig. 3 illustra la calzatura assemblata in una vista laterale;

le figg. 4, 5, 6, 7, 8 illustrano, in una vista posteriore, altre forme realizzative della calzatura con applicato il dispositivo di sostegno per la caviglia;

la fig. 9 illustra, in una vista laterale, la calzatura di cui alla fig. 8.

Con riferimento alle figure precedentemente citate, si è indicata con il numero 1 una calzatura sportiva, la quale risulta essere costituita da una tomaia o scarpetta 2, eventualmente dotata di una imbottitura, e da una suola 3.

Il dispositivo di sostegno per la caviglia è stato indicato con il numero 4, il medesimo essendo costituito da un elemento strutturale, il quale risulta posizionabile all'esterno o all'interno della tomaia o scarpetta 2, oppure all'interno dell'imbottitura.

Tale elemento strutturale è realizzabile preferibilmente per iniezione di materia plastica su stampo, cosi da poter presentare zone di spessore e rigidità diversificate.

L'elemento strutturale risulta essere essenzialmente costituito da due componenti, di cui il primo risulta essere un contrafforte, indicato con il numero 5, interessante almeno le zone 6 del tallone e 7 dell'arco plantare.

Nella soluzione illustrata in fig. 1 tale contrafforte 5 interessa anche la zona 8 anteriore della pianta del piede, cosi da definire per il contrafforte 5 una conformazione assimilabile, ad un sottopiede.

La realizzazione mediante l'iniezione di materia plastica su stampo consente l'eventuale ottenimento su detto contrafforte 5 di canali o zone 9 di spessore ridotto per il contenimento di linee di cucitura alla tomaia o scarpetta 2 o alla suola 3.

In corrispondenza del contrafforte 5 inoltre potranno essere ottenute predisposte prime sedi 10 ricavate longitudinalmente per l'alloggiamento di lame di irrigidimento e/o di collegamento di componenti esterni o ausiliari per la calzatura.

Nella forma realizzativa illustrata in fig. 1 il dispositivo di sostegno e quindi l'elemento strutturale risultano interponibili tra la tomaia o scarpetta 2 e la suola 3, questi ultimi essendo eventualmente accoppiabili o mediante cucitura o incollaggio o sovrainiezione di materia plastica.

A costituire il dispositivo di sostegno e quindi l'elemento strutturale concorre almeno una appendice 11, solidale e sporgente lateralmente al contrafforte 5 preferibilmente in corrispondenza della zona 7 dell'arco plantare.

Tale appendice 11, associabile alla tomaia o scarpetta 2, presenta un primo tratto 12 interessante la zona laterale 13 interna della calzatura sino alla zona 14 posteriore della medesima.

Ivi l'appendice 11 si biforca a definire un secondo tratto 15a e 15b che dalla zona 14 posteriore avvolge entrambe le zone 13 laterali della calzatura.

Vantaggiosamente alle estremità terminali del secondo tratto 15a, 15b sono associabili predisposte linguette 16a e 16b, preferibilmente conformate a V, in corrispondenza delle quali vengono associati ad esempio degli elementi di ritegno, quali dei ganci od occhielli 17, per dei lacci 18.

L’appendice 11 avvolge quindi la zona malleolare in maniera non rigida, permettendo alla caviglia di potersi muovere in maniera assolutamente naturale; il dispositivo di sostegno, allo stesso tempo, impedisce alla caviglia movimenti bruschi ed eccessivamente angolati verso l'interno o l'esterno del piede, dato che la modifica degli spessori dell'elemento strutturale, in funzione degli sforzi e delle tensioni agenti sulle varie parti della caviglia, permette di conseguire una ottimale ripartizione delle forze prodotte dalle caratteristiche elastiche del materiale.

E' inoltre possibile utilizzare materiali diversi per realizzare l’elemento strutturale, potendosi cosi variare la rigidezza e la capacità di tenuta laterale in funzione delle specifiche esigenze legate al tipo della pratica sportiva.

Si utilizzeranno, in tale senso, materiali più rigidi per calzature da scalate e materiali più elastici per calzature da passeggio.

L'elemento strutturale, in sostanza, assicura una ottimale rigidità nella zona malleolare dato il collegamento tra il contrafforte 5 e l'appendice 11 che, in caso di movimenti troppo angolati della caviglia, è sottoposto ad una forza di trazione o di compressione la quale viene trasmessa al contrafforte 5 che di conseguenza è sottoposto ad una forza di torsione.

La cooperazione tra il contrafforte 5 e l'appendice 11 permette quindi una più efficace distribuzione delle forze che interessano la calzatura ed in particolare quelle agenti sulla caviglia.

Si è cosi constatato come il trovato abbia raggiunto il compito e gli scopi prefissati, essendosi conseguito un dispositivo che permette di conseguire l'ottimale sostegno della caviglia, distribuendo in modo ottimale le forze dovute a flessioni laterali secondo angoli ampi della caviglia, eliminando cosi la possibile distorsione della medesima in guanto anche il contrafforte 5 è soggetto ad una torsione.

Naturalmente il trovato è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del medesimo concetto inventivo.

Cosi, ad esempio, in fig. 4 è illustrata una variante in cui il dispositivo di sostegno 104 comprende una coppia di appendici llla e lllb raccordate tramite primi tratti 112a e 112b sporgenti ciascuno dal contrafforte 105 nelle zone laterali 113, interne ed esterne del piede sino a raccordarsi al secondo tratto 115a e 115b in corrispondenza della zona posteriore 114.

In fig. 5 è illustrata una ulteriore forma realizzativa per il dispositivo di sostegno 204 in cui a partire dalla zona 207 dell'arco plantare sporgono, dal contrafforte 205, una coppia di appendici 211a e 211b le quali si dispongono contrapposte in corrispondenza della zona 214 posteriore ivi non raccordandosi e risultando direttamente interconnessa al secondo tratto 215a e 215b.

Nella fig. 6 è illustrato un dispositivo di sostegno 304 in cui l'appendice 311 risulta sporgere dal contrafforte 305 non dalla zona 307 dell'arco plantare, ma da una zona 313 laterale attigua la zona 314 posteriore.

Il primo tratto 312 dell'appendice 311 risulta quindi biforcarsi, in corrispondenza della zona 314 posteriore nel secondo tratto 315a e 315b.

Nella fig. 7 è illustrata un'altra forma realizzativa per un dispositivo di sostegno 404 il quale è ancora costituito da un contrafforte 405 al quale risulta associata una appendice 411 da esso sporgente in corrispondenza della zona 414 posteriore al secondo un piano medio longitudinale a detta calzatura a definire un primo tratto 412 il quale ad una estremità si biforca a definire un secondo tratto 415a e 415b abbracciante lateralmente la tomaia o scarpetta 402. Nelle figg- 8 e 9 è illustrata una ulteriore forma realizzativa per un dispositivo di sostegno 504 il quale comprende un contrafforte 505 il quale risulta, sia nelle zone 513 laterale che nella zona 514 posteriore ricoperto da un bordone 519 associato perimetralmente alla tomaia o scarpetta 502 a costituire un elemento di rinforzo ulteriore. Naturalmente i materiali, nonché le dimensioni costituenti i singoli componenti il dispositivo, potranno essere i più pertinenti a seconda delle specifiche esigenze.

Claims (11)

1. R I V E N D I C A Z I O N I 1) Dispositivo di sostegno per la caviglia, particolarmente per calzature sportive comprendenti una tomaia o una scarpetta, dotata di una imbottitura, ed una suola, che si caratterizza per il fatto di essere costituito da un elemento strutturale comprendente un contrafforte, interessante almeno le zone del tallone e dell'arco plantare, da cui sporge almeno una appendice, associabile a detta tomaia o scarpetta, interessante le zone lateroposteriore del piede.
2. 2) Dispositivo come alla rivendicazione 1 che si caratterizza per il fatto di essere costituito da un elemento strutturale, posizionabile all'esterno o all'interno di detta tomaia o scarpetta oppure all'interno di detta imbottitura, realizzabile preferibilmente per iniezione di materia plastica su stampo a definire volute zone di spessore e rigidità diversificate.
3. 3) Dispositivo come alla rivendicazione 1 che si caratterizza per il fatto che detto elemento strutturale é costituito da due componenti, di cui il primo risulta essere un contrafforte interessante almeno le zone del tallone e dell'arco plantare.
4. 4) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 3 che si caratterizza per il fatto che detto contrafforte interessa anche la zona anteriore della pianta del piede, cosi da definire per detto contrafforte una conformazione assimilabile ad un sottopiede.
5. 5) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 3 che si caratterizza per il fatto di essere costituito da almeno una appendice, solidale o associata a detto contrafforte.
6. 6) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 5 che si caratterizza per il fatto che detta almeno una appendice sporge lateralmente detto contrafforte preferibilmente in corrispondenza di detta zona'dell'arco plantare.
7. 7) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 5 che si caratterizza per il fatto che che detta almeno una appendice associabile a detta tomaia o scarpetta, presenta un primo tratto interessante la zona laterale interna di detta calzatura sino alla zona posteriore della medesima.
8. 8) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 7 che si caratterizza per il fatto che in detta zona posteriore detta almeno una appendice si biforca a definire un secondo tratto che da detta zona posteriore avvolge entrambe le zone laterali di detta calzatura .
9. 9) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 8 che si caratterizza per il fatto che alle estremità terminali di detto secondo tratto sono associabili predisposte linguette preferibilmente conformate a V, in corrispondenza delle quali vengono associati degli elementi di ritegno, quali dei ganci o degli occhielli, per dei lacci.
10. 10) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto di comprendere una coppia di appendici raccordate tramite primi tratti sporgenti ciascuno da detto contrafforte in dette zone laterali, interne ed esterne del piede, sino a raccordarsi a detto secondo tratto in corrispondenza di detta zona posteriore.
11. 11) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto che a partire da detta zona dell'arco plantare sporgono, da detto contrafforte, una coppia di appendici le quali si dispongono contrapposte in corrispondenza di detta zona posteriore ivi non raccordandosi e risultando direttamente interconnesse a detto secondo tratto. 12} Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto che detta almeno una appendice sporge da detto contrafforte a partire da detta zona laterale attigua a detta zona posteriore. 13) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 12 che si caratterizza per il fatto che detto primo tratto di detta almeno una appendice si biforca, in corrispondenza di detta zona posteriore, in detto secondo tratto. 14) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto di comprendere un contrafforte al quale risulta associata detta almeno una appendice da esso sporgente in corrispondenza di detta zona posteriore secondo un piano medio longitudinale a detta calzatura a definire un primo tratto il quale ad una estremità si biforca a definire un secondo tratto abbracciante lateralmente detta tomaia o scarpetta. 15) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto di comprendere un contrafforte il quale risulta sia nelle zone laterali che nella zona posteriore, ricoperto da un bordone associato perimetralmente a detta tomaia o scarpetta a costituire un elemento di rinforzo. 16) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto di essere interponibile tra detta tomaia o scarpetta e detta suola e di essere ad esse accoppiabile o mediante cucitura o incollaggio o sovrainiezione di materia plastica. 17) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per quanto descritto ed illustrato nelle allegate tavole di disegni.