ITTV20110027A1 - Dispositivo di aggancio allo sci per l'ancoraggio di uno scarpone da scialpinismo su uno sci da discesa o similare - Google Patents

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ITTV20110027A1
ITTV20110027A1 IT000027A ITTV20110027A ITTV20110027A1 IT TV20110027 A1 ITTV20110027 A1 IT TV20110027A1 IT 000027 A IT000027 A IT 000027A IT TV20110027 A ITTV20110027 A IT TV20110027A IT TV20110027 A1 ITTV20110027 A1 IT TV20110027A1
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heel
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boot
toe
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IT000027A
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Roberto Giordani
Mariano Marisa
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Tasci S R L
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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
"DISPOSITIVO DI AGGANCIO ALLO SCI PER L'ANCORAGGIO DI UNO SCARPONE DA SCIALPINISMO SU UNO SCI DA DISCESA 0 SIMILARE"
La presente invenzione è relativa ad un dispositivo di aggancio allo sci per l'ancoraggio di uno scarpone da scialpinismo su uno sci da discesa o similare.
Come è noto, gli scarponi da scialpinismo più diffusi sono composti essenzialmente da uno scafo rigido in materiale plastico che è sagomato in modo tale da accogliere il piede dell'utilizzatore, ed è inferiormente provvisto di una suola anteriore e di un tacco posteriore realizzati solitamente in materiale elastomerico antisdrucciolo; da un gambetto rigido in materiale plastico che è sagomato a forma di C in modo tale da abbracciare la caviglia dell'utilizzatore da dietro, ed è incernierato alla parte superiore dello scafo in modo tale da poter ruotare attorno ad un asse di riferimento trasversale sostanzialmente coincidente con l'asse di articolazione della caviglia; da una scarpetta interna in materiale morbido e termoisolante, che è inserita in modo amovibile all'interno dello scafo e del gambetto, ed è sagomata in modo tale da avvolgere e proteggere sia il piede che la parte inferiore della gamba dell'utilizzatore; e da una serie di ganci di chiusura ad azionamento manuale, che sono opportunamente distribuiti sullo scafo e sul gambetto e sono strutturati in modo tale da poter stringere lo scafo ed il gambetto così da poter immobilizzare la gamba dell'utilizzatore all'interno della scarpetta.
Lo scafo degli scarponi da scialpinismo è inoltre dotato anteriormente di una appendice sporgente a forma sostanzialmente di becco d'anatra, che si prolunga a sbalzo dalla punta ogivale dello scafo rimanendo localmente sostanzialmente complanare alla suola anteriore, ed è strutturata in modo tale da potersi accoppiare in modo rigido e stabile, ma facilmente rilasciabile, con il puntale del dispositivo di aggancio allo sci che, a sua volta, è fissato in modo rigido sulla parte centrale dello sci da discesa.
Più in dettaglio, il dispositivo di aggancio allo sci è generalmente composto da un puntale e da una talloniera che sono fissati in modo rigido e stabile sulla parte superiore dello sci da discesa, ad una distanza prestabilita uno dall'altro, e sono strutturati in modo tale da poter, a scelta ed alternativamente,
- bloccare lo scafo sul dorso dello sci impedendo qualsiasi movimento relativo tra i due elementi; oppure
- bloccare lo scafo sul dorso dello sci consentendo allo scarpone di oscillare/basculare liberamente rispetto allo sci attorno un asse di rotazione orizzontale, posizionato grosso modo in corrispondenza dell'appendice a becco d'anatra dello scafo.
Ovviamente, l'asse di rotazione dello scarpone è perpendicolare all'asse longitudinale dello sci da discesa, ossia è orientato in modo tale da essere localmente perpendicolare al piano di mezzeria dello scarpone ed al piano di mezzeria dello sci.
Il puntale, in particolare, è solitamente dotato di un meccanismo di presa a pinza che è strutturato in modo tale da poter afferrare e trattenere stabilmente l'appendice sporgente a becco d'anatra dello scafo, consentendo contemporaneamente all'intero scafo di poter oscillare/ basculare rispetto allo sci sottostante attorno all'asse di rotazione dello scarpone. La talloniera del dispositivo di aggancio allo sci è invece strutturata in modo tale da poter selettivamente agganciare e bloccare il tacco dello scarpone allo sci, in modo tale da poter selettivamente impedire allo scarpone di ruotare facendo perno sul puntale.
Nei dispositivi di aggancio allo sci attualmente sul mercato, il passaggio dalla configurazione che blocca completamente lo scafo sul dorso dello sci, alla configurazione che consente allo scarpone da scialpinismo di oscillare/basculare liberamente sul dorso dello sci facendo perno sul puntale, richiede sempre lo sgancio completo dello scarpone dallo sci e la riconfigurazione del dispositivo di aggancio allo sci in funzione del nuovo impiego.
Purtroppo, l'aggancio dell'appendice a becco d'anatra dello scafo al puntale del dispositivo di aggancio allo sci è un'operazione relativamente laboriosa, che può creare qualche problema agli sciatori meno esperti, soprattutto quando si trovano ad operare nella neve fresca o comunque in condizioni meteorologiche avverse.
Scopo della presente invenzione è quello di realizzare un dispositivo di aggancio allo sci specifico per lo scialpinismo, che sia più semplice ed agevole da chiudere rispetto a quelli attualmente conosciuti, e che sia inoltre economico da costruire.
In accordo con questi obiettivi, secondo la presente invenzione viene realizzato un dispositivo di aggancio allo sci per l'ancoraggio di uno scarpone da scialpinismo ad uno sci da discesa o similare, come esplicitato nella rivendicazione 1 e preferibilmente, ma non necessariamente, in una qualsiasi delle rivendicazioni dipendenti.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
la figura 1 è una vista laterale del segmento centrale di uno sci da discesa, che porta fissato sul dorso uno scarpone da scialpinismo per mezzo di un dispositivo di aggancio allo sci realizzato secondo i dettami della presente invenzione;
le figure 2 e 3 illustrano il segmento centrale dello sci da discesa di figura 1, con il dispositivo di aggancio allo sci in due diverse configurazioni di funzionamento alternative a quella visibile in figura 1;
- la figura 4 e 5 illustrano in vista assonometrica il puntale del dispositivo di aggancio allo sci visibile nelle figure precedenti; mentre
la figura 6 illustra in vista assonometrica una diversa forma di realizzazione del puntale del dispositivo di aggancio allo sci delle figure precedenti.
Con riferimento alla figura 1, con il numero 1 è indicato nel suo complesso un dispositivo di aggancio allo sci appositamente strutturato per poter ancorare in modo stabile, ma facilmente rilasciabile, uno scarpone 2 da scialpinismo o Telemark sul segmento centrale 3a di uno sci 3 da discesa, scialpinismo o similare, di tipo noto.
Più in dettaglio, il dispositivo di aggancio allo sci 1 è strutturato per poter ancorare sul segmento centrale 3a di uno sci 3 da discesa o similare, uno scarpone 2 da scialpinismo o Telemark che è dotato di uno scafo 4 rigido in materiale plastico e/o composito, il quale è sagomato in modo tale da accogliere il piede dell'utilizzatore, ed è inoltre dotato inferiormente di una suola 5 anteriore e di un tacco 6 posteriore che hanno preferibilmente, ma non necessariamente, un profilo tassellato e sono preferibilmente, ma non necessariamente, realizzati in materiale elastomerico antisdrucciolo. Lo scafo 4 è inoltre anteriormente provvisto anche di un'appendice sporgente 7 a forma sostanzialmente di becco d'anatra, che si prolunga a sbalzo dalla punta ogivale dello scafo 4 rimanendo localmente sostanzialmente complanare alla suola anteriore 5, ed è strutturata in modo tale da potersi accoppiare/ agganciare al dispositivo di aggancio allo sci 1 che, a sua volta, è fissato al segmento centrale 3a dello sci 3 da discesa in modo rigido.
Con riferimento alla figura 1, nell'esempio illustrato, in particolare, lo scarpone 2, oltre allo scafo 4, comprende anche un gambetto 8 rigido in materiale plastico e/o composito, che è sagomato sostanzialmente a forma di C in modo tale da abbracciare la caviglia dell'utilizzatore da dietro, ed è incernierato sulla parte superiore dello scafo 4 in modo tale da poter oscillare liberamente attorno ad un asse di riferimento trasversale, che è sostanzialmente perpendicolare al piano di mezzeria dello scarpone (ossia perpendicolare al piano del foglio in figura 1), ed è inoltre localmente sostanzialmente coincidente con l'asse di articolazione della caviglia dell'utilizzatore; una scarpetta interna 9 in materiale morbido e termoisolante, che è inserita in modo amovibile all'interno dello scafo 4 e del gambetto 8, ed è sagomata in modo tale da avvolgere e proteggere sia il piede che la parte inferiore della gamba dell'utilizzatore; ed una serie di ganci di chiusura 10 ad azionamento manuale, che sono posizionati sullo scafo 4 e sul gambetto 8, e sono strutturati in modo tale da poter stringere lo scafo 4 ed il gambetto 8 così da poter immobilizzare la gamba dell'utilizzatore all'interno della scarpetta 8.
Nell'esempio illustrato, infine, lo scafo 4 è preferibilmente, ma non necessariamente, provvisto anche di una barra trasversale 11 di irrigidimento in materiale metallico, che si estende all'interno dell'appendice sporgente 7 a becco d'anatra rimanendo localmente sostanzialmente perpendicolare al piano di mezzeria dello scarpone, ed ha le due estremità assiali che emergono/affiorando all'esterno dell'appendice sporgente 7 in corrispondenza dei due fianchi laterali della medesima appendice.
Con riferimento alle figure 1, 2 e 3, il dispositivo di aggancio allo sci 1 è invece fissato in modo rigido sul dorso del segmento centrale 3a dello sci 3 da discesa o similare, ed strutturato in modo tale da poter, a scelta ed alternativamente,
- afferrare a trattenere stabilmente la parte anteriore e la parte posteriore dello scafo 4 sul segmento centrale 3a dello sci 3, mantenendo lo scafo 4 immobile sullo sci 3 con la suola 5 sostanzialmente parallela al dorso dello sci 3 da discesa (vedi figura 1); oppure
- afferrare a trattenere la sola parte anteriore dello scafo 4 stabilmente sul segmento centrale 3a dello sci 3, consentendo contemporaneamente all'intero scarpone 2 di oscillare/basculare liberamente sul dorso dello sci 3 attorno ad un asse A di rotazione sostanzialmente orizzontale (vedi figure 2 e 3), che è posizionato immediatamente al disopra dello sci 3, in corrispondenza o comunque a ridosso della punta dello scafo 4, ed è localmente sostanzialmente ortogonale all'asse longitudinale L dello sci 3.
Nell'esempio illustrato, in particolare, l'asse A di rotazione dello scarpone 2 è posizionato grosso modo in corrispondenza dell'appendice sporgente 7 dello scafo 4, ed è disposto localmente sostanzialmente perpendicolare al piano di mezzeria dello scarpone 2 ed al piano di mezzeria dello sci 3. Inoltre, quando la parte anteriore dello scafo 4 è fissata sul dispositivo di aggancio allo sci 1, l'asse della barra trasversale 11 di irrigidimento dello scafo 4, se presente, viene a coincidere con l'asse A di rotazione dello scarpone 2.
Più in dettaglio, con riferimento alle figure 1, 4 e 5, il dispositivo di aggancio allo sci 1 è composto da un puntale 12 e da una talloniera 13 che sono fissati in modo rigido sul dorso del segmento centrale 3a dello sci 3 da discesa, allineati lungo l'asse longitudinale L dello sci 3 da discesa ad una distanza prestabilita uno dall'altro, e sono strutturati in modo tale da poter selettivamente afferrare/agganciare e trattenere rispettivamente la parte anteriore e la parte posteriore dello scafo 4.
Il puntale 12, in particolare, è dotato di un organo di presa a pinza o similare 14 che è strutturato in modo tale da poter selettivamente afferrare e trattenere stabilmente l'appendice sporgente 7 dello scafo, e contem-poraneamente consentire allo scafo 4 di oscillare/basculare liberamente sul puntale 12 attorno all'asse A di rotazione dello scarpone 2.
Più in dettaglio, nell'esempio illustrato, l'organo di presa 14 è preferibilmente, ma non necessariamente, strutturato in modo tale da trattenere stabilmente l'appendice sporgente 7 dello scafo 4 in corrispondenza dell'asse A di rotazione dello scarpone 2 (e quindi in corrispondenza della barra trasversale 11 di irrigidimento, se presente), consentendo contemporaneamente allo scafo 4 di oscillare/ basculare liberamente sul puntale 12 attorno all'asse A di rotazione dello scarpone 2.
In altre parole, l'asse A di rotazione dello scarpone 2 è posizionato in corrispondenza dell'organo di presa 14 del puntale 12.
La talloniera 13 è invece provvista di almeno una appendice sporgente 15 di aggancio che si estende a sbalzo verso il puntale 12, rimanendo localmente sostanzialmente parallela all'asse longitudinale L dello sci 3, ed è strutturata in modo tale da potersi agganciare/accoppiare alla parte posteriore dello scafo 4 approssimativamente in corrispondenza del tallone, per trattenere stabilmente il tacco posteriore 6 in appoggio o comunque a ridosso del dorso dello sci 3, impedendo quindi qualsiasi rotazione dello scarpone 2 sul puntale 12 attorno all'asse A.
Più in dettaglio, la talloniera 13 è posizionata sul segmento centrale 3a dello sci 3 ad una distanza nominale do prestabilita dall'organo di presa 14 del puntale 12, in modo tale da consentire all'appendice sporgente 15 di agganciare e bloccare stabilmente la parte posteriore dello scafo 4 quando l'organo di presa 14 del puntale 12 è stretto/chiuso sull'appendice sporgente 7 dello scafo per consentire la rotazione dello scarpone 2 sul puntale 12 attorno all'asse A.
In altre parole, il valore della distanza nominale do che separa il puntale 12 dalla talloniera 13, dipende dalle dimensioni/lunghezza dello scafo 4, ossia dalla taglia dello scarpone 2.
Con riferimento alle figure 1, 2 e 3, diversamente dai dispositivi di aggancio allo sci attualmente noti, il dispositivi di aggancio allo sci 1 è inoltre dotato di un dispositivo di movimentazione ad azionamento manuale 16 che, a comando ed a partire dalla configurazione operativa di bloccaggio integrale in cui la talloniera 13 si trova alla distanza nominale do dall'organo di presa 14 del puntale 12, è in grado di spostare repentinamente il puntale 12 o la talloniera 13 a scelta avanti o indietro lungo il dorso dello sci 3, in una direzione w localmente sostanzialmente parallela all'asse longitudinale L dello sci, in modo tale da poter disporre il puntale 12 e la talloniera 13, a scelta ed alternativamente,
- in una prima configurazione operativa alternativa (vedi figura 2) in cui la talloniera 13 si trova ad una distanza di dall'organo di presa 14 del puntale 12 (vedi figura 2) maggiore della distanza nominale do, in modo tale da impedire all'appendice sporgente 15 di raggiungere ed agganciare la parte posteriore dello scafo 4 quando l'organo di presa 14 del puntale 12 è stretto/chiuso sull'appendice sporgente 7 dello scafo per consentire la rotazione dello scarpone 2 attorno all'asse A; oppure
- in una seconda configurazione operativa alternativa (vedi figura 3) in cui la talloniera 13 si trova ad una distanza d2dall'organo di presa 14 del puntale 12 (vedi figura 2) minore della distanza nominale do, in modo tale da obbligare il tacco 6 dello scarpone 2 a sormontare la talloniera 13 quando l'organo di presa 14 del puntale 12 è stretto/chiuso sull'appendice sporgente 7 dello scafo per consentire la rotazione dello scarpone 2 attorno all'asse A. Più in dettaglio, nell'esempio illustrato, la talloniera 13 è fissata in modo rigido ed inamovibile sul dorso del segmento centrale 3a dello sci 3, ed il dispositivo di movimentazione ad azionamento manuale 16 è integrato nel puntale 12, ed è strutturato in modo tale da muovere il puntale 12 rispetto alla talloniera 13.
Più in dettaglio, il dispositivo di movimentazione ad azionamento manuale 16 è strutturato in modo tale da poter traslare repentinamente l'organo di presa 14 del puntale 12 avanti o indietro sul dorso dello sci 3, in una direzione w localmente sostanzialmente parallela all'asse longitudinale L dello sci, mantenendo l'organo di presa 14 sempre parallelo a se stesso, in modo tale da poter, a scelta ed alternativamente, avvicinare o allontanare l'organo di presa 14 (e conseguentemente la parte posteriore dello scafo 4 infulcrato sul puntale 12) alla/dalla appendice sporgente 15 della talloniera 13.
Con riferimento alle figure 1, 4 e 5, nell'esempio illustrato, in particolare, il dispositivo di movimentazione ad azionamento manuale 16 comprende un zoccolo inferiore 20 che è strutturato in modo tale da essere ancorato in modo rigido sul dorso dello sci 3, ed un carrello di supporto 21 superiore che è fissato in modo assialmente scorrevole sulla sommità dello zoccolo inferiore 20 con la possibilità di traslare avanti ed indietro sullo zoccolo 20 in una direzione w localmente sostanzialmente parallela all'asse longitudinale L dello sci 3.
L'organo di presa a pinza o similare 14 del puntale 12 è fissato in modo rigido direttamente sul carrello di supporto 21, ed il dispositivo di movimentazione ad azionamento manuale 16 comprende un meccanismo di trasmissione ad azionamento manuale che è strutturato in modo tale da poter muovere rapidamente/repentinamente avanti ed indietro il carrello di supporto 21 sullo zoccolo inferiore 20, così da poter selettivamente spostare l'organo di presa 14 del puntale 12 dalla configurazione operativa di bloccaggio integrale in cui l'organo di presa 14 si trova alla distanza nominale do dalla talloniera 13, a scelta ed alternativamente nella prima o nella seconda configurazione operativa alternativa.
Preferibilmente, ma non necessariamente, il dispositivo di movimentazione a comando manuale 16 è inoltre dotato di un meccanismo di arresto a scatto del carrello (non illustrato) che è strutturato in modo tale da bloccare temporaneamente il carrello 21 sullo zoccolo 20, quando il carrello 21 si trova nella configurazione operativa convenzionale, oppure in una qualsiasi delle due configurazione operative alternative.
Con riferimento alle figure 4 e 5, nell'esempio illustrato, in particolare, il dispositivo di movimentazione ad azionamento manuale 16 comprende un forcella 22 che sporge a sbalzo dalla sommità dello zoccolo inferiore 20, e si estende verso l'alto attraverso il carrello 21, impegnando in modo passante una feritoia longitudinale 21a appositamente ricavata sul corpo del carrello 21. Ovviamente, la feritoia longitudinale 21a si estende sul corpo del carrello superiore 21 parallelamente alla direzione w di spostamento della piattaforma, in modo tale da consentire al carrello 21 di spostarsi liberamente sullo zoccolo inferiore 20.
Il dispositivo di movimentazione ad azionamento manuale 16 comprende inoltre una boccola 23 di supporto che è fissata in modo rigido sul carrello 21 in posizione orizzontale e di fianco alla feritoia longitudinale 21a, in modo tale che l'asse longitudinale B del foro centrale passante della boccola 23 sia disposto localmente perpendicolare alla direzione w di spostamento del carrello, e che uno dei due ingressi del foro centrale passante della boccola 23 sia direttamente affacciato alla sommità della forcella 22; ed un tamburo rotante 24, che è inserito in modo passante all'interno della boccola 23 con la possibilità di ruotare attorno all'asse longitudinale B della boccola 23, ed è dotato di un perno sporgente 25 che si estende a sbalzo da una delle due estremità del tamburo 24 verso la forcella 22 immediatamente prospiciente, rimanendo localmente parallelo e distanziato dall'asse longitudinale B della boccola 23, ossia in posizione eccentrica rispetto all'asse di rotazione del tamburo 24.
Con riferimento alle figure 1, 4 e 5, il tamburo 24 è strutturato in modo tale da essere ruotato manualmente direttamente dallo sciatore, mentre il perno sporgente 25 è dimensionato in modo tale da raggiungere ed impegnare il corpo della forcella 22 così da vincolare meccanicamente la posizione angolare del tamburo 24 all'interno della boccola 23, alla posizione del carrello 21 sulla sommità dello zoccolo 20.
In altre parole, il perno sporgente 25 e la forcella 22 formano un meccanismo di trasmissione a camma che trasforma il moto rotatorio del tamburo 24 in un moto rettilineo alternativo del carrello 21 sullo zoccolo inferiore 20.
Il meccanismo di arresto a scatto del carrello è invece preferibilmente, ma non necessariamente, costituito da un meccanismo di bloccaggio a scatto del tamburo (non illustrato) che è preferibilmente, ma non necessariamente, incassato all'interno della boccola 23, ed è strutturato in modo tale da interrompere temporaneamente la rotazione del tamburo 24 all'interno della boccola 23, quando il tamburo 24 si trova in tre diverse e distinte posizioni angolari di riferimento, che permettono di disporre l'organo di presa 14 del puntale 12, rispettivamente, nella configurazione operativa di bloccaggio integrale, nella prima configurazione operativa alternativa, ed infine nella seconda configurazione operativa alternativa.
In altre parole, il meccanismo di bloccaggio a scatto del tamburo è strutturato in modo tale da bloccare temporaneamente il tamburo 24 all'interno della boccola 23, quando il tamburo 24 si trova in una prima posizione angolare di riferimento che dispone il carrello 21 in una posizione in cui l'organo di presa 14 si trova alla distanza nominale do dalla talloniera 13; in una seconda posizione angolare di riferimento che dispone il carrello 21 in una posizione in cui l'organo di presa 14 si trova alla distanza di dalla talloniera 13; ed in una terza posizione angolare di riferimento che dispone il carrello 21 in una posizione in cui l'organo di presa 14 si trova alla distanza d2dalla talloniera 13.
Con riferimento alle figure 4 e 5, nell'esempio illustrato, inoltre, il tamburo 24 è sagomato sostanzialmente a forma di bicchiere cilindrico, ed è inserito nella bussola 23 con il fondo rivolto verso la forcella 22, in modo tale che il perno sporgente 25 si estende a sbalzo dal fondo del bicchiere, rimanendo sempre in posizione eccentrica rispetto all'asse di rotazione del tamburo 24; ed il dispositivo di movimentazione ad azionamento manuale 16 è dotato anche di un mozzo di comando 26 che è inserito in modo assialmente girevole nella cavità del tamburo 24, ed è sagomato in modo tale da sporgere parzialmente all'esterno della boccola 23 dalla parte opposta rispetto alla forcella 22 preferibilmente ostruendo completamente la bocca di ingresso del tamburo 24.
La parte 26a del mozzo di comando 26 che sporge all'esterno del tamburo 24 e della boccola 23, è sagomata in modo tale da consentire allo sciatore 2 di ruotare manualmente il mozzo di comando 26 di alcune decine di gradi in senso orario o antiorario attorno al suo asse longitudinale. La parte del mozzo oscillante 26 che si estende all'interno del tamburo 24 (non illustrata), è invece collegata al corpo del tamburo 24 tramite un arpionismo (non illustrato) che è alloggiato all'interno della cavità del tamburo 24, ed è strutturato in modo tale da poter selettivamente trasmettere il movimento rotatorio del mozzo oscillante 26 al tamburo 24 e poi riportare il mozzo oscillante 26 in una posizione angolare di parcheggio prestabilita .
L'ampiezza dello spostamento angolare che il mozzo di comando 26 può compiere in senso orario od antiorario, a partire dalla posizione angolare di parcheggio, è sufficiente per spostare il tamburo 24 dalla prima, seconda o terza posizione angolare di riferimento, alla posizione angolare di riferimento immediatamente adiacente.
Con riferimento alle figure 1, 4 e 5, il puntale 12 è infine preferibilmente, ma non necessariamente, provvisto anche di un dispositivo di comando 27 dell'organo di presa, che è posizionato sul carrello superiore 21, a ridosso dell'organo di presa 14, ed è strutturato in modo tale da poter selettivamente aprire o chiudere l'organo di presa 14 per trattenere o rilasciare l'appendice sporgente 7 dello scafo 4, oppure impedire completamente l'apertura dell'organo di presa 14 in modo tale da trattenere indefinitamente l'appendice sporgente 7 dello scafo 4.
Nell'esempio illustrato, in particolare, l'organo di presa 14 è preferibilmente un organo di presa a pinza 14, ed il dispositivo di comando 27 è strutturato in modo tale da poter selettivamente aprire o chiudere le due ganasce dell'organo di presa a pinza 14, oppure impedire compietamente l'apertura delle due ganasce dell'organo di presa a pinza 14 in modo tale da trattenere indefinitamente l'appendice sporgente 7 dello scafo 4.
Più in dettaglio, con riferimento alle figure 4 e 5, l'organo di presa a pinza 14 è formato da due ganasce 28 a forma sostanzialmente di L che sono posizionate sul carrello superiore 21 una di fronte all'altra, allineate lungo l'asse A di rotazione dello scarpone 2, e sono infulcrate sul corpo del carrello 21 in modo tale che le estremità superiori delle due ganascia 28 possano stringere l'appendice sporgente 7 dello scafo 4 da bande opposte rispetto al piano di mezzeria dello scarpone; e da un organo elastico 29 che è interposto tra le due ganasce 28 ed è strutturato in modo tale da poter mantenere stabilmente le due ganasce 28 sia in posizione aperta che in posizione chiusa.
Più in dettaglio, ciascuna ganascia 28 è infulcrata sul corpo del carrello 21 in corrispondenza del gomito centrale in modo tale da poter oscillare attorno ad un asse di riferimento localmente parallelo all'asse longitudinale L, ed ha l'estremità superiore dotata di un perno sporgente 28a che si dispone perfettamente coassiale all'asse A di rotazione dello scarpone quando le due ganasce 28 sono in posizione chiusa. Il perno sporgente 28a è inoltre sagomato in modo tale da piantarsi nel fianco laterale dell'appendice sporgente 7 dello scarpone 4, preferibilmente, ma non necessariamente, innestandosi all'interno dell'estremità assiale della barra trasversale 11.
L'organo elastico 29 è invece interposto tra le estremità inferiori delle due ganasce 28, ed ha una struttura bistabile in modo tale da esercitare sulle due ganasce 28 una spinta elastica in grado di mantenere stabilmente le estremità superiori delle due ganasce 28 alternativamente alla minima o alla massima distanza possibile una dall'altra. Quando le estremità superiori delle due ganasce 28 si trovano alla minima distanza possibile una dall'altra, i rispettivi perni sporgenti 28a si dispongono coassiali all'asse A di rotazione dello scarpone 2, da bande opposte del piano di mezzeria dello sci e dello scarpone, in modo tale da potersi innestare nei due fianchi laterali dell'appendice sporgente 7 dello scafo 4, in corrispondenza della barra trasversale 11 se presente.
Con riferimento alle figure 4 e 5, il dispositivo di comando 27 dell'organo di presa a pinza è invece strutturato in modo tale da agire direttamente sull'organo elastico 29 per alternativamente provocare od impedire completamente il passaggio repentino delle due ganasce 28 dalla posizione aperta alla posizione chiusa e viceversa.
Nell'esempio illustrato, in particolare, il dispositivo di comando 27 comprende preferibilmente, ma non necessariamente, un leverismo 30 che è infulcrato a bilanciere sul carrello 21 in modo tale da poter oscillare su di un piano di giacitura localmente perpendicolare all'asse A di rotazione dello scarpone 2, ed ha l'estremità inferiore 30a accoppiata direttamente all'organo elastico 29 in modo tale da poter muovere l'organo elastico 29 per provocare il passaggio repentino delle due ganasce 28 dalla posizione aperta alla posizione chiusa e viceversa; ed un organo meccanico di bloccaggio 31 che è strutturato in modo tale da impedire l'oscillazione del leverismo 30, bloccando di conseguenza la commutazione dell'organo elastico 29 ed il conseguente spostamento delle due ganasce 28 dalla posizione aperta alla posizione chiusa e viceversa.
Più in dettaglio, nell'esempio illustrato, l'estremità superiore del leverismo 30 è disposta a fianco della boccola 23, e l'organo meccanico di bloccaggio 31 è costituito da un cursore mobile 21 che è fissato sulla boccola 23 con la possibilità di ruotare/scorrere sulla superficie esterna della boccola 23, ed agisce sull'estremità superiore del leverismo 30 in modo tale da disporre il leverismo 30, a scelta ed alternativamente,
- in una prima posizione operativa in cui il leverismo 30 obbliga l'organo elastico 29 a disporre le due ganasce 28 nella posizione aperta;
- in una seconda posizione operativa in cui il leverismo 30 obbliga l'organo elastico 29 a disporre le due ganasce 28 nella posizione chiusa; ed infine
- in una terza posizione operativa in cui il leverismo 30 immobilizza l'organo elastico 29 nella configurazione in cui l'organo elastico 29 dispone le due ganasce 28 nella posizione chiusa. Con riferimento alla figura 1, preferibilmente, ma non necessariamente, la talloniera 13 comprende invece una torretta inferiore 32 che è fissata rigidamente sul dorso dello sci 3 in posizione localmente perpendicolare all'asse longitudinale L dello sci, ed una testa snodata 33 superiore che è fissata sulla sommità della torretta 32 con la possibilità di ruotare attorno ad un asse C di riferimento localmente coincidente con l'asse longitudinale della torretta.
L'appendice sporgente 15 della talloniera 13 è costituita da una coppia di rostri di aggancio 15 che si estende a sbalzo dalla testa snodata 33 verso il puntale 12 uno di fianco all'altro, rimanendo localmente sostanzialmente paralleli all'asse longitudinale L dello sci 3, ed hanno le estremità distali sagomate in modo tale da poter impegnare due sedi cieche ricavate sulla parte posteriore dello scafo 4, immediatamente al disopra del tacco 6.
La talloniera 13 è infine dotata di un organo elastico di reazione (non illustrato) che è preferibilmente, ma non necessariamente, incassato nella torretta 32 e/o nella testa snodata 33, ed è strutturato in modo tale da contrastare in modo elastico qualsiasi rotazione della testa snodata 33 che sposti i due rostri 15 dalla posizione di allineamento con l'asse longitudinale L dello sci. Posizione che consente ai due rostri 15 di agganciare la parte posteriore dello scafo 4, in modo tale da trattenere stabilmente il tacco posteriore 6 in appoggio o comunque a ridosso del dorso dello sci 3, impedendo quindi qualsiasi rotazione dello scarpone 2 attorno all'asse A.
Il funzionamento del dispositivo di aggancio allo sci 1 è facilmente desumibile da quanto sopra descritto e non necessità quindi di ulteriori spiegazioni, se non per precisare che spostando avanti ed indietro il puntale 12 o la talloniera 13 è possibile infilare/sfilare rapidamente la parte posteriore dello scafo 4 dalla talloniera 13 senza la necessità di sganciare la parte anteriore dello scafo 4 dal puntale 12.
I vantaggi derivanti dalla particolare struttura del dispositivo di aggancio allo sci 1 sono notevoli.
In primo luogo, la possibilità di liberare la parte posteriore dello scafo 4 dalla talloniera 13 senza la necessita di sganciare anche la parte anteriore dello scafo 4 dall'organo di presa 14 del puntale 12, incrementa enormemente la funzionalità del dispositivo di aggancio allo sci 1, a tutto vantaggio della sicurezza dello sciatore.
Risulta infine chiaro che al dispositivo di aggancio allo sci 1 sopra descritto possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall'ambito della presente invenzione.
Per esempio, in una diversa forma di realizzazione il dispositivo di movimentazione ad azionamento manuale 16 può essere integrato nella talloniera 13, ed essere quindi strutturato in modo tale da muovere la talloniera 13 rispetto al puntale 12.
Più in dettaglio, in questa forma di realizzazione l'organo di presa a pinza o similare 14 del puntale 12 è fissato in modo rigido direttamente sul dorso dello sci 3, mentre il carrello di supporto 21 del dispositivo di movimentazione ad azionamento manuale 16 supporta direttamente l'appendice sporgente 15 della talloniera 13.
In altre parole, la torretta 32 della talloniera 13 che supporta la testa snodata 33 ed i due rostri di aggancio 15, è fissata in modo rigido direttamente sul carrello 21, mentre la movimentazione del carrello 21 sullo zoccolo inferiore 20 avviene con il meccanismo di trasmissione a camma già illustrato con riferimento al puntale 12.
Inoltre, con riferimento alla figura 6, anziché utilizzare il meccanismo di trasmissione a camma, il dispositivo di movimentazione ad azionamento manuale 16 del dispositivo di aggancio allo sci 1 può utilizzare un meccanismo di trasmissione a ruota dentata e cremagliera.
In altre parole, il dispositivo di movimentazione ad azionamento manuale 16 può comprendere una cremagliera longitudinale 34 che si estende sulla sommità dello zoccolo inferire 20 in una direzione localmente parallela all'asse longitudinale L dello sci, ossia parallelamente alla direzione w di spostamento del carrello 21 sullo zoccolo inferiore 20, ed una ruota o settore dentato 35 che è infulcrata/o sul carrello 21 in modo tale da poter ruotare su di un piano di giacitura localmente complanare alla cremagliera longitudinale 34 e localmente perpendicolare all'asse A di rotazione dello scarpone 2.
Il bordo periferico dentato della ruota o settore dentato 35 è dimensionato in modo tale da ingranare sulla cremagliera longitudinale 34, in modo tale che qualsiasi rotazione della ruota o settore dentato 35 provochi uno spostamento del carrello 21 sullo zoccolo 20 avanti o indietro.
In questa variante realizzativa, la rotazione della ruota o settore dentato 35 sul corpo del carrello superiore 21 viene comandata da due leverismi 36 ad azionamento manuale che sono posizionati da bande opposte della ruota o settore dentato 35.
Ciascun leverismo 36 è collegato all'albero di supporto della ruota o settore dentato 35 tramite un rispettivo arpionismo (non illustrato) il quale è strutturato in modo tale da trasmettere all'albero di supporto della ruota dentata 25 il movimento rotatorio del leverismo 36 solamente quando avviene in un verso di rotazione prestabilito, e poi riportare il leverismo 36 in una posizione angolare di parcheggio prestabilita.

Claims (12)

  1. R IV E N D I CA Z IO N I 1. Dispositivo di aggancio allo sci (1) per l'ancoraggio di uno scarpone (2) da scialpinismo su uno sci (3) da discesa o similare, del tipo comprendente un puntale (12) ed una talloniera (13) i quali sono atti ad essere fissati in modo rigido sul dorso dello sci (3), allineati lungo l'asse longitudinale (L) dello sci, e sono strutturati in modo tale da poter selettivamente afferrare/agganciare e trattenere rispettivamente la parte anteriore e la parte posteriore dello scafo (4) dello scarpone (2); il puntale (12) essendo provvisto di un organo di presa (14) il quale è strutturato in modo tale da poter selettivamente afferrare e trattenere stabilmente la parte anteriore (7) dello scafo (4), e contemporaneamente consentire allo scafo (4) di oscillare/basculare liberamente sul puntale (12) attorno ad un asse di rotazione dello scarpone (A) che è localmente sostanzialmente perpendicolare all'asse longitudinale (L) dello sci; la talloniera (13) essendo invece provvista di almeno una appendice sporgente di aggancio (15) che si estende a sbalzo verso il puntale (12), ed è strutturata in modo tale da potersi agganciare/ accoppiare alla parte posteriore dello scafo (4) per trattenere stabilmente il tacco posteriore (6) dello scarpone (2) in appoggio o comunque a ridosso del dorso dello sci (3), impedendo quindi qualsiasi rotazione dello scarpone (2) sul puntale (12) attorno a detto un asse di rotazione dello scarpone (A); la talloniera (13) essendo posizionata sullo sci (3) ad una distanza nominale (do) dall'organo di presa (14) del puntale (12) tale da consentire all'appendice sporgente (15) della talloniera (13) di agganciare e bloccare stabilmente la parte posteriore dello scafo (4) quando l'organo di presa (14) del puntale (12) è stretto/ chiuso sulla parte anteriore (7) dello scafo per consentire la rotazione dello scarpone (2) sul puntale (12) attorno a detto un asse di rotazione dello scarpone (A); il dispositivo di aggancio allo sci (1) essendo caratterizzato dal fatto di comprendere anche un dispositivo di movimentazione ad azionamento manuale (16) il quale è in grado di spostare repentinamente il puntale (12) o la talloniera (13) avanti e indietro lungo il dorso dello sci (3), in una direzione (W) localmente sostanzialmente parallela all'asse longitudinale (L) dello sci, in modo tale da poter disporre il puntale (12) e la talloniera (13), a scelta ed alternativamente, - in una prima configurazione operativa alternativa in cui la talloniera (13) si trova ad una prima distanza (di) dall'organo di presa (14) del puntale (12) maggiore di detta distanza nominale (do), in modo tale da impedire all'appendice sporgente (15) della talloniera (13) di raggiungere ed agganciare la parte posteriore dello scafo (4) quando l'organo di presa (14) del puntale (12) è stretto/chiuso sulla parte anteriore (7) dello scafo per consentire la rotazione dello scarpone (2) attorno a detto un asse di rotazione dello scarpone (A); oppure - in una seconda configurazione operativa alternativa in cui la talloniera (13) si trova ad una seconda distanza (d2)dall'organo di presa (14) del puntale (12) minore di detta distanza nominale (do), in modo tale da obbligare il tacco (6) dello scarpone (2) a sormontare la talloniera (13) quando l'organo di presa (14) del puntale (12) è stretto/chiuso sulla parte anteriore (7) dello scafo per consentire la rotazione dello scarpone (2) attorno a detto un asse di rotazione dello scarpone (A).
  2. 2. Dispositivo di aggancio allo sci secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l'organo di presa (14) del puntale (12) è un organo di presa a pinza (14).
  3. 3. Dispositivo di aggancio allo sci secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che l'appendice sporgente di aggancio (15) della talloniera (13) si estende a sbalzo verso il puntale (12), rimanendo localmente sostanzialmente parallela all'asse longitudinale (L) dello sci.
  4. 4. Dispositivo di aggancio allo sci secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di movimentazione ad azionamento manuale (16) è integrato nel puntale (12) ed è strutturato in modo tale da muovere il puntale (12) rispetto alla talloniera (13).
  5. 5. Dispositivo di aggancio allo sci secondo la rivendicazione 1, 2 o 3, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di movimentazione ad azionamento manuale (16) è integrato nella talloniera (13) ed è strutturato in modo tale da muovere la talloniera (13) rispetto al puntale (12).
  6. 6. Dispositivo di aggancio allo sci secondo la rivendicazione 4 o 5, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di movimentazione ad azionamento manuale (16) comprende - un zoccolo inferiore (20) che è strutturato in modo tale da essere ancorato in modo rigido sul dorso dello sci (3); - un carrello di supporto (21) superiore che è fissato in modo assialmente scorrevole sulla sommità dello zoccolo inferiore (20) con la possibilità di traslare avanti ed indietro sullo zoccolo inferiore (20) in una direzione (w) localmente sostanzialmente parallela all'asse longitudinale (L) dello sci (3); e - mezzi di movimentazione del carrello ad azionamento manuale (22, 23, 24, 25, 26) (34, 35, 36) i quali sono strutturati in modo tale da poter spostare avanti ed indietro il carrello di supporto (21) sullo zoccolo inferiore (20); l'organo di presa (14) del puntale (12) o l'appendice sporgente (15) della talloniera (13) essendo fissato/a in modo rigido sul carrello di supporto (21); i mezzi di movimentazione del carrello (22, 23, 24, 25, 26) (34, 35, 36) essendo invece strutturati in modo tale da poter muovere rapidamente/repentinamente avanti ed indietro il carrello di supporto (21), per poter disporre il puntale (12) e la talloniera (13) selettivamente ed alternativamente nella prima o nella seconda configurazione operativa alternativa .
  7. 7. Dispositivo di aggancio allo sci secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di movimentazione ad azionamento manuale (16) comprende anche un meccanismo di arresto a scatto del carrello, il quale è strutturato in modo tale da bloccare temporaneamente il carrello di supporto (21) sullo zoccolo inferiore (20), quando il carrello di supporto (21) si trova nella configurazione operativa di bloccaggio integrale in cui l'organo di presa (14) del puntale 12 si trova alla distanza nominale (do) dalla talloniera (13), oppure in una qualsiasi delle due configurazione operative alternative.
  8. 8. Dispositivo di aggancio allo sci secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere anche mezzi di comando dell'organo di presa (27) i quali sono strutturati in modo tale da poter selettivamente aprire o chiudere le due ganasce (28) dell'organo di presa (14) del puntale (12), oppure impedire completamente l'apertura delle due ganasce (28) dell'organo di presa (14) in modo tale da trattenere indefinitamente la parte anteriore (7) dello scafo (4).
  9. 9. Dispositivo di aggancio allo sci secondo le rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che l'organo di presa (14) del puntale (12) è fissato in modo rigido sul carrello di supporto (21), ed i mezzi di comando dell'organo di presa (27) sono posizionati sul carrello di supporto (21), a ridosso dell'organo di presa (14).
  10. 10.Dispositivo di aggancio allo sci secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che i mezzi di movimentazione del carrello (22, 23, 24, 25, 26) (34, 35, 36) comprendono un tamburo rotante (24) che è fissato in modo assialmente girevole sul carrello di supporto (21), ed è strutturato in modo tale da essere ruotato manualmente direttamente dallo sciatore; ed un meccanismo di trasmissione a camma (22, 25) che trasforma il moto rotatorio del tamburo (24) in un moto rettilineo alternativo del carrello (21) sullo zoccolo inferiore (20).
  11. 11.Dispositivo di aggancio allo sci secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che i mezzi di movimentazione del carrello (22, 23, 24, 25, 26) (34, 35, 36) comprendono una cremagliera longitudinale (34) che si estende sulla sommità dello zoccolo inferire (20) sostanzialmente parallela alla direzione (w) di spostamento del carrello (21) sullo zoccolo inferiore (20); una ruota o settore dentato (35) che è infulcrata/o sul carrello di supporto (21) ed ha il bordo periferico dentato dimensionato in modo tale da ingranare sulla cremagliera longitudinale (34); ed un organo meccanico ad azionamento manuale (36) il quale è in grado di ruotare la ruota o settore dentato (35) per spostare avanti o indietro il carrello di supporto (21).
  12. 12.Dispositivo di aggancio allo sci secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la talloniera (13) comprende: - una torretta inferiore (32) che è fissata rigidamente sul dorso dello sci (3) o sul carrello di supporto (21) in posizione localmente perpendicolare all'asse longitudinale (L) dello sci; - una testa snodata (33) che è fissata sulla sommità della torretta (32) con la possibilità di ruotare attorno ad un asse di riferimento (C) localmente sostanzialmente coincidente con l'asse longitudinale della torretta; - una coppia di rostri di aggancio (15) che si estende a sbalzo dalla testa snodata (33) verso il puntale (12) uno di fianco all'altro, rimanendo localmente sostanzialmente paralleli all'asse longitudinale (L) dello sci, ed hanno le estremità distali sagomate in modo tale da poter impegnare apposite sedi ricavate sulla parte posteriore dello scafo (4); ed - un organo elastico di reazione che è strutturato in modo tale da contrastare in modo elastico qualsiasi rotazione della testa snodata (33) che sposti i due rostri di aggancio (15) dalla posizione di allineamento con l'asse longitudinale (L) dello sci.
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