ITTV20100020A1 - Metodo per la marcatura di uno scarpone da scialpinismo o telemark e macchina implementante tale metodo - Google Patents

Metodo per la marcatura di uno scarpone da scialpinismo o telemark e macchina implementante tale metodo Download PDF

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ITTV20100020A1
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IT000020A
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Simone Colla
Gabriele Marcolin
Davide Parisotto
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Scarpa Calzaturificio Spa
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    • A43BCHARACTERISTIC FEATURES OF FOOTWEAR; PARTS OF FOOTWEAR
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    • A43DMACHINES, TOOLS, EQUIPMENT OR METHODS FOR MANUFACTURING OR REPAIRING FOOTWEAR
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Description

DESCRIZIONE
“METODO PER LA MARCATURA DI UNO SCARPONE DA SCIALPINISMO O TELEMARK E MACCHINA IMPLEMENTANTE TALE METODOâ€
La presente invenzione à ̈ relativa ad un metodo per la marcatura di uno scarpone da scialpinismo o telemark e ad una macchina implementante tale metodo.
Più in dettaglio, la presente invenzione à ̈ relativa ad un metodo per la marcatura di uno scarpone da scialpinismo o telemark a mezzo stampa con inchiostro a trasferimento termico, a cui la trattazione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità.
Come à ̈ noto, gli scarponi da scialpinismo o telemark sono generalmente composti da uno scafo rigido in materiale plastico che à ̈ sagomato in modo tale da accogliere il piede dello sciatore, ed à ̈ anteriormente provvisto di una appendice sporgente a forma sostanzialmente di becco d’anatra, che si prolunga a sbalzo dalla punta dello scafo rimanendo sostanzialmente complanare alla parte anteriore della suola ed à ̈ strutturata in modo tale da potersi accoppiare in modo rigido e stabile, ma facilmente rilasciabile, con il puntale del dispositivo di aggancio allo sci; da un gambetto rigido in materiale plastico che à ̈ sagomato in modo tale da abbracciare la caviglia dello sciatore, ed à ̈ incernierato alla parte superiore dello scafo in modo tale da poter ruotare attorno ad un asse di riferimento sostanzialmente coincidente con l’asse di articolazione della caviglia; da una scarpetta interna in materiale morbido e termoisolante, che à ̈ inserita in modo amovibile all’interno dello scafo e del gambetto, ed à ̈ sagomata in modo tale da avvolgere e proteggere sia il piede che la parte inferiore della gamba dello sciatore; e da una serie di organi di chiusura ad azionamento manuale, che sono opportunamente distribuiti sullo scafo e sul gambetto, e sono strutturati in modo tale da poter stringere sia lo scafo che il gambetto così da immobilizzare la gamba dello sciatore stabilmente all’ interno dello scarpone.
Più in dettaglio, negli scarponi da scialpinismo o telemark con sistema di aggancio Dynafit, l’appendice a becco d’anatra che sporge a sbalzo dalla punta dello scafo à ̈ dotata di una barra trasversale in materiale metallico, che à ̈ annegata nella plastica in modo tale da essere localmente sostanzialmente ortogonale al piano di mezzeria dello scarpone e localmente sostanzialmente complanare alla parte anteriore della suola. La barra trasversale à ̈ inoltre dimensionata in modo tale che le due estremità opposte della barra affiorino all’esterno dello scafo in corrispondenza dei due fianchi laterali dell’appendice a becco d’anatra, ed à ̈ sagomata in modo tale da presentare, in corrispondenza di ciascuna estremità, un rispettivo incavo o foro cieco di forma sostanzialmente ogivale, che à ̈ destinato ad essere impegnato in modo liberamente girevole da un corrispondente perno di aggancio del puntale del dispositivo di aggancio allo sci.
In altre parole, sulle due estremità della barra trasversale dono ricavati due fori ciechi di forma ogivale che sono allineati tra loro, e sono destinati ad essere impegnati dai due perni di aggancio del puntale del dispositivo di aggancio allo sci (sistema di aggancio Dynafit).
Pur funzionando egregiamente, il sistema di aggancio Dynafit può essere di difficile utilizzo per gli sciatori meno esperti, che si trovano ad operare in condizioni ambientali particolarmente avverse.
Prima di chiudere il puntale del dispositivo di aggancio allo sci sull’appendice a becco d’anatra dello scafo, ossia sulla punta dello scarpone, l’utilizzatore deve infatti posizionare l’appendice a becco d’anatra tra i due perni di aggancio del puntale, avendo l’accortezza di allineare perfettamente la barra trasversale all’asse di riferimento dei due perni di aggancio del puntale. Operazione che può rivelarsi particolarmente problematica quando lo sciatore non ha una idea chiara e precisa della posizione della barra trasversale nell’appendice a becco d’anatra.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di rendere più immediato ed intuitivo per lo sciatore il bloccaggio della punta dello scarpone sul puntale del dispositivo di aggancio allo sci, senza però incrementare eccessivamente i costi di produzione degli scarponi da scialpinismo o telemark.
In accordo con questi obiettivi, secondo la presente invenzione viene realizzato un metodo per la marcatura di uno scarpone da sci come esplicitato nella rivendicazione 1 e preferibilmente, ma non necessariamente, in una qualsiasi delle rivendicazioni da essa dipendenti.
Secondo la presente invenzione viene inoltre realizzata una macchina per la marcatura di uno scarpone da sci come esplicitata nella rivendicazione 4 e preferibilmente, ma non necessariamente, in una qualsiasi delle rivendicazioni da essa dipendenti.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 Ã ̈ una vista frontale di una macchina per la marcatura di uno scarpone da scialpinismo o telemark realizzata secondo i dettami della presente invenzione;
- la figura 2 Ã ̈ una vista frontale della macchina di figura 1 in una seconda configurazione operativa;
- la figura 3 Ã ̈ una vista in pianta della macchina illustrata in figura 1, sezionata lungo la linea di sezione III-III; mentre
- le figure 4 e 5 illustrano, in scala ingrandita e con parti asportate per chiarezza, due diverse configurazioni della macchina illustrata in figura 1.
Con riferimento alle figure 1 e 2, con il numero 1 à ̈ indicata nel suo complesso una macchina per la marcatura di uno scarpone da sci, appositamente strutturata per realizzare a mezzo stampa due impronte o segni distintivi s sulla faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2 a forma sostanzialmente di becco d’anatra, che si prolunga a sbalzo dalla punta dello scafo rigido 3 di un tradizionale scarpone da scialpinismo o telemark con sistema di aggancio Dynafit; realizzando tali impronte o segni distintivi s immediatamente al disopra delle due estremità della barra trasversale 4 in materiale metallico che à ̈ annegata all’interno dell’appendice sporgente 2, ed à ̈ strutturata per accoppiarsi al puntale di un tradizionale dispositivo di aggancio allo sci con sistema di aggancio Dynafit.
Più in dettaglio la macchina 1 à ̈ strutturata per imprimere, a mezzo stampa con inchiostro a trasferimento termico, due impronte o segni distintivi s di forma preferibilmente, ma non necessariamente, triangolare sulla superficie della faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2 a forma sostanzialmente di becco d’anatra, che si prolunga a sbalzo dalla punta dello scafo rigido 3 di un tradizionale scarpone da scialpinismo o telemark con sistema di aggancio Dynafit, realizzando tali impronte o segni distintivi s immediatamente al disopra delle due estremità della barra trasversale 4 annegata nella medesima appendice sporgente 2.
La struttura dello scarpone da scialpinismo o telemark con sistema di aggancio Dynafit à ̈ già ampiamente conosciuta nel settore e non verrà ulteriormente descritta, se non per precisare che l’appendice sporgente 2 a forma sostanzialmente di becco d’anatra si prolunga a sbalzo dalla punta dello scafo rigido 3 rimanendo localmente sostanzialmente complanare alla parte anteriore della suola posta al disotto dello scafo, e che almeno la parte anteriore dello scafo rigido 3 à ̈ realizzata in materiale plastico tramite un procedimento di stampaggio ad iniezione di tipo noto unitamente all’appendice sporgente 2. In altre parole, l’appendice sporgente 2 a forma sostanzialmente di becco d’anatra à ̈ realizzata in materiale plastico ed in pezzo unico con il resto dello scafo rigido 3 durante il procedimento di stampaggio ad iniezione.
Con riferimento alle figure 1 e 2, la macchina 1 comprende essenzialmente: un telaio 12 di supporto ed appoggio al suolo; una piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13 che à ̈ strutturata in modo tale da poter, a comando, agganciare e trattenere lo scafo rigido 3 di un generico scarpone da scialpinismo o telemark con sistema di aggancio Dynafit, ed à ̈ fissata sul telaio 12 della macchina in modo tale da poter selettivamente bloccare l’appendice sporgente 2 dello scarpone sul telaio 12 in modo rigido e stabile, ma facilmente rilasciabile; ed un gruppo marchiatore che à ̈ fissato sul telaio 12 in modo tale da potersi muovere, a comando, da e verso una posizione di lavoro in cui si dispone a ridosso della piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13, in battuta sulla faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2 dello scarpone, immediatamente al disopra di una qualsiasi delle due estremità della barra trasversale 4 che à ̈ alloggiata all’interno di detta appendice sporgente 2. Il gruppo marchiatore à ̈ strutturato in modo tale da realizzare, a comando, una impronta o segno distintivo s sulla faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2 dello scafo rigido 3 bloccato sulla piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13, immediatamente al disopra dell’estremità della barra trasversale 4.
Nell’esempio illustrato, in particolare, il gruppo marchiatore comprende una testa calda 14 che à ̈ fissata sul telaio 12 in modo tale da potersi muovere, a comando, tra una prima posizione operativa (vedi figura 1) in cui la testa calda 14 si trova alla massima distanza possibile dalla piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13, ed una seconda posizione operativa (vedi figura 2) in cui la testa calda 14 à ̈ disposta a ridosso della piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13, in battuta sulla faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2 dello scafo rigido 3 che à ̈ momentaneamente bloccato sulla piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13; ed una unità porta-nastro 15 che à ̈ strutturata in modo tale da interporre, tra la testa calda 14 e la faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2 dello scafo rigido 3 che à ̈ bloccato sulla piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13, un lembo 16a di nastro inchiostrato 16 ricoperto da uno strato di inchiostro a trasferimento termico di tipo noto.
Più in dettaglio, la testa calda 14 à ̈ mobile sul telaio 12 lungo una traiettoria t preferibilmente, ma non necessariamente, rettilinea; e la piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13 à ̈ strutturata in modo tale da posizionare, lungo la traiettoria t seguita dalla testa calda 14, la zona della faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2 che si trova immediatamente al disopra di una qualsiasi delle due estremità della barra trasversale 4.
La macchina 1 à ̈ inoltre provvista di una centralina elettronica di controllo (non illustrata) che à ̈ atta a comandare la piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13, la testa calda 14 e l’unità porta-nastro 15, in modo tale da disporre, per un intervallo temporale prestabilito, la testa calda 14 in battuta sulla faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2 dello scafo rigido 3 bloccato sulla piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13, con l’interposizione di un lembo 16a di nastro inchiostrato 16, in modo tale da consentire alla testa calda 14 di scaldare localmente la porzione del lembo 16a di nastro inchiostrato 16 che à ̈ schiacciata tra la testa calda 14 e la superficie dell’appendice sporgente 2, e provocare il trasferimento termico dell’inchiostro dal nastro inchiostrato 16 alla superficie dell’appendice sporgente 2.
In questo modo la macchina 1 à ̈ in grado di realizzare, a mezzo stampa con inchiostro a trasferimento termico, una impronta o segno distintivo s sulla faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2 dello scarpone bloccata sulla piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13, immediatamente al disopra di una qualsiasi delle due estremità della barra trasversale 4 che à ̈ annegata nell’appendice sporgente 2 dello scarpone.
Più in dettaglio, nell’esempio illustrato, la piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13 à ̈ strutturata in modo tale da posizionare, lungo la traiettoria t seguita dalla testa calda 14, a scelta ed alternativamente le due zone della faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2 che si trovano immediatamente al disopra delle due estre-mità della barra trasversale 4; e la una centralina elettronica di controllo (non illustrata) à ̈ in grado di comandare la piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13, la testa calda 14 e l’unità porta-nastro 15, in modo tale da portare, temporaneamente ed in rapida successione, la testa calda 14 in battuta sulla faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2 dello scafo rigido 3 che à ̈ bloccato sulla piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13, immediatamente al disopra delle due estremità della barra trasversale 4, sempre con l’interposizione di un rispettivo lembo 16a di nastro inchiostrato 16.
In questo modo la macchina 1 à ̈ in grado di realizzare, in modo completamente automatico, due impronte o segni distintivi s di inchiostro sulla faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2 dello scarpone, immediatamente al disopra delle due estremità della barra trasversale 4.
Con riferimento alle figure 1 e 2, nell’esempio illustrato, in particolare, la testa calda 14 à ̈ posizionata al disopra della piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13, ed à ̈ fissata all’estremità di un attuatore lineare 19 ad azionamento elettrico e/o idraulico di tipo noto, nella fattispecie un cilindro idraulico 19 a doppio effetto, che a sua volta à ̈ fissato sul telaio 12 in posizione sostanzialmente verticale, in modo tale da essere allineato con la piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13, ed à ̈ in grado di spostare, a comando, la testa calda 14 da e verso la piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13, lungo una traiettoria t rettilinea localmente parallela all’asse longitudinale L dell’attuatore lineare 19.
La testa calda 14 à ̈ inoltre dotata di una protuberanza sporgente 14a che si estende a sbalzo verso la piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13, e ricalca sostanzialmente la forma dell’impronta o segno distintivo s da realizzare sulla faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2 dello scarpone; e di un elemento riscaldante interno (non illustrato) che, a comando, à ̈ in grado di riscaldare e mantenere la protuberanza sporgente 14a ad una temperatura tale da provocare il trasferimento termico dell’inchiostro dal nastro inchiostrato 17 alla superficie dell’appendice sporgente 2.
Nell’esempio illustrato, in particolare, l’elemento riscaldante interno (non illustrato) à ̈ un resistore strutturato in modo tale da portare e mantenere la protuberanza sporgente 14a ad una temperatura preferibilmente, ma non necessariamente, superiore ad 80°C.
Con riferimento alle figure 1, 2 e 3, la piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13 comprende invece un organo di bloccaggio a pinza 20 che à ̈ strutturato in modo tale da poter, a comando, afferrare e trattenere stabilmente l’appendice sporgente 2 di un generico scarpone da scialpinismo o telemark con sistema di aggancio Dynafit, ed à ̈ fissato sul telaio 12 al disotto della testa calda 14, preferibilmente, ma non necessariamente, in modo registrabile, in modo tale da immobilizzare l’appendice sporgente 2 dello scarpone sul telaio 12 e posizionare la faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2 affacciata alla testa calda 14 ed all’unità porta-nastro 15; ed un meccanismo di movimentazione 21 che, a comando, à ̈ in grado di muovere l’intero organo di bloccaggio a pinza 20 sul telaio 12 in modo tale da posizionare, esattamente sulla traiettoria t di spostamento della protuberanza sporgente 14a della testa calda 14, a scelta ed alternativamente una qualsiasi delle due zone della faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2, che si trovano immediatamente al disopra delle due estremità della barra trasversale 4.
Più in dettaglio, l’organo di bloccaggio a pinza 20 à ̈ dotato di due ganasce mobili 22 che sono dotate di perni di aggancio 22a funzionalmente identici a quelli presenti nel puntale di un tradizionale dispositivo di aggancio allo sci con sistema di aggancio Dynafit, e sono atte a stringersi sull’appendice sporgente 2 di un generico scarpone da scialpinismo o telemark con sistema di aggancio Dynafit, in modo tale da bloccare lo scarpone sull’organo di bloccaggio a pinza 20 in modo rigido e stabile, ma facilmente rilasciabile; di un dispositivo di apertura e chiusura delle ganasce mobili 23 che à ̈ strutturato in modo tale da aprire e chiudere, a comando, le due ganasce mobili 22; e di una struttura di sostegno 24 dello scarpone che à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, disposta tra le due ganasce mobili 22 in modo tale da venire a diretto contatto con la suola dello scarpone, ed à ̈ dimensionata in modo tale da mantenere il piano di giacitura dell’appendice sporgente 2 dello scarpone che à ̈ momentaneamente stretto tra le ganasce mobili 22, e quindi la faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2 dello scarpone, localmente sostanzialmente perpendicolare alla traiettoria t di spostamento della protuberanza sporgente 14a della testa calda 14.
Il meccanismo di movimentazione 21 à ̈ invece strutturato in modo tale da far ruotare l’organo di bloccaggio a pinza 20 sul telaio 12 attorno ad un asse A di riferimento localmente parallelo all’asse longitudinale L dell’attuatore lineare 19, ossia localmente parallelo alla traiettoria t di spostamento della protuberanza sporgente 14a della testa calda 14, così da poter disporre, a scelta ed alternativamente, una qualsiasi delle due estremità della barra trasversale 4 che à ̈ annegata nell’appendice sporgente 2, esattamente sulla traiettoria t di spostamento della protuberanza sporgente 14a, ossia esattamente al disotto della protuberanza sporgente 14a della testa calda 14.
Con riferimento alle figure 1 e 2, preferibilmente, ma non necessariamente, l’unità porta-nastro 15 comprende invece: una incastellatura mobile 26 di supporto, che à ̈ fissata sul telaio 12 in modo tale da potersi muovere parallelamente all’asse longitudinale L dell’attuatore lineare 19, ossia parallelamente alla traiettoria t di spostamento della testa calda 14; una serie di pulegge guida-nastro 27 che sono fissate in modo girevole sull’incastellatura mobile 26, e guidano il nastro inchiostrato 16 lungo un percorso di avanzamento che, in corrispondenza di un tratto intermedio, interseca la traiettoria t seguita dalla protuberanza sporgente 14a della testa calda 14, ed à ̈ localmente orientato in modo tale da essere sostanzialmente perpendicolare alla traiettoria t seguita dalla protuberanza sporgente 14a; ed un dispositivo di avanzamento del nastro (non illustrato) che, a comando, à ̈ in grado di far avanzare a passo il nastro inchiostrato 16 lungo il percorso di avanzamento definito dalle pulegge guida-nastro 27.
La porzione di nastro inchiostrato 16 che si trova nel tratto intermedio del percorso di avanzamento del nastro, costituisce il lembo 16a di nastro inchiostrato 16 che viene schiacciato tra la testa calda 14 e la superficie dell’appendice sporgente 2, quando la testa calda 14 si sposta nella seconda posizione operativa; e l’unità portanastro 15 à ̈ provvista di un meccanismo di movimentazione dell’incastellatura (non illustrato) che, a comando, à ̈ in grado di spostare incastellatura mobile 26 sul telaio 12 in modo tale che il tratto intermedio del percorso di avanzamento del nastro si sposti lungo la traiettoria t, seguendo il movimento della testa calda 14 e mantenendosi distanziato di fronte alla protuberanza sporgente 14a della testa calda 14, fino a quando la protuberanza sporgente 14a della testa calda 14 non raggiunge la faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2 dello scarpone assieme al lembo 16a di nastro inchiostrato 16 che, in quel momento, à ̈ fermo nel tratto intermedio del percorso di avanzamento del nastro.
Il meccanismo di movimentazione dell’incastellatura ed il dispositivo di avanzamento del nastro sono ovviamente comandati dalla centralina elettronica di controllo (non illustrata) della macchina.
Con riferimento alle figure 1 e 2, nell’esempio illustrato, in particolare, le pulegge guida-nastro 27 giacciono su di uno stesso piano di riferimento localmente parallelo alla direzione di spostamento della incastellatura mobile 26, e sono infulcrate sull’incastellatura mobile 26 in corrispondenza dei vertici di un rettangolo o di trapezio, in modo tale da guidare il nastro inchiostrato 16 lungo un percorso di avanzamento a forma sostanzialmente di U, che interseca la traiettoria t di spostamento della protuberanza sporgente 14a della testa calda 14 in corrispondenza del tratto orizzontale inferiore del percorso.
Il funzionamento della macchina 1 per la marcatura di uno scarpone da sci verrà ora descritto supponendo che la testa calda 14 si trovi nella prima posizione operativa, e che l’operatore abbia posizionato uno scarpone da scialpinismo o telemark con sistema di aggancio Dynafit, o meglio lo scafo rigido 3 di tale scarpone, sulla piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13, avendo cura di allineare la barra trasversale 4 ai due perni di aggancio 22a che si prolungano a sbalzo dalle ganasce mobili 22, e poi abbia attivato il dispositivo di apertura e chiusura delle ganasce mobili 23 in modo tale da serrare le due ganasce mobili 22 sull’appendice sporgente 2 dello scarpone per bloccare lo scarpone, o meglio lo scafo rigido 3 dello scarpone, sull’organo di bloccaggio a pinza 20.
A questo punto, con riferimento alla figura 4, la centralina elettronica di controllo della macchina (non illustrata) pilota il meccanismo di movimentazione 21 della piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13 in modo tale da ruotare l’organo di bloccaggio a pinza 20 attorno all’asse A, fino a disporre una prima estremità della barra trasversale 4 che à ̈ annegata nell’appendice sporgente 2 dello scarpone, esattamente sulla traiettoria t della protuberanza sporgente 14a della testa calda 14; e poi pilota il meccanismo di movimentazione dell’incastellatura (non illustrato) dell’unità porta-nastro 15 in modo tale da abbassare l’incastellatura mobile 26 fino a portare il lembo 16a di nastro inchiostrato 16 in appoggio sulla faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2, immediatamente al disopra dell’estremità della barra trasversale 4.
Contemporaneamente o successivamente al posizionamento del lembo 16a di nastro inchiostrato 16 in appoggio sulla faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2, la centralina elettronica di controllo della macchina (non illustrata) pilota l’attuatore lineare 19 in modo tale da abbassare la testa calda 14 fino a portare la protuberanza sporgente 14a in battuta sulla faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2, immediatamente al disopra del lembo 16 di nastro inchiostrato 16 e dell’estremità della barra trasversale 4. In altre parole, la centralina elettronica di controllo della macchina (non illustrata) pilota l’attuatore lineare 19 in modo tale da spostare la testa calda 14 dalla prima alla prima posizione operativa. Quando si porta in battuta sulla faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2 dello scarpone, immediatamente al disopra della barra trasversale 4, la protuberanza sporgente 14a sciaccia il lembo 16a di nastro inchiostrato 16 sulla superficie della appendice sporgente 2, e riscalda localmente la porzione del lembo 16a di nastro inchiostrato 16 provocando il trasferimento termico dell’inchiostro dal nastro inchiostrato 16 alla superficie dell’appendice sporgente 2.
Trascorso il tempo necessario per far aderire stabilmente l’inchiostro sulla superficie dell’appendice sporgente 2 (solitamente 3-4 secondi) e realizzare quindi l’impronta o segno distintivo s sulla superficie dell’appendice sporgente 2, immediatamente al disopra dell’estremità della barra trasversale 4, la centralina elettronica di controllo della macchina (non illustrata) pilota l’attuatore lineare 19 in modo tale da riportare la testa calda 14 nella prima posizione operativa, e poi pilota il meccanismo di movimentazione dell’incastellatura (non illustrato) dell’unità porta-nastro 15 in modo tale da sollevare l’incastellatura mobile 26 ed allontanare il lembo 16a di nastro inchiostrato 16 dalla faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2.
Contemporaneamente o successivamente al sollevamento dell’incastellatura mobile 26, la centralina elettronica di controllo della macchina (non illustrata) attiva inoltre il dispositivo di avanzamento del nastro (non illustrato) dell’unità porta-nastro 15, in modo tale da posizionare un nuovo lembo 16a di nastro inchiostrato 16 al disotto della protuberanza sporgente 14a della testa calda 14.
Con riferimento alla figura 5, successivamente al distacco del lembo 16a di nastro inchiostrato 16 dalla faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2, la centralina elettronica di controllo della macchina (non illustrata) aziona nuovamente il meccanismo di movimentazione 21 della piattaforma di bloccaggio dello scarpone 13 in modo tale da ruotare l’organo di bloccaggio a pinza 20 attorno all’asse A in senso inverso rispetto a quanto fatto in precedenza, fino a disporre la seconda estremità della barra trasversale 4 che à ̈ annegata nell’appendice sporgente 2 dello scarpone, esattamente sulla traiettoria t della protuberanza sporgente 14a della testa calda 14.
A questo punto la centralina elettronica di controllo della macchina (non illustrata) può azionare nuovamente il meccanismo di movimentazione dell’incastellatura (non illustrato) dell’unità porta-nastro 15 e l’attuatore lineare 19, in modo tale da realizzare a mezzo stampa poer trasferimento termico una seconda impronta o segno distintivo s sulla superficie dell’appendice sporgente 2, immediatamente al disopra della seconda estremità della barra trasversale 4.
I vantaggi correlati all’impiego della macchina 1 per la marcatura di uno scarpone da sci sono evidenti. La realizzazione di due impronte o segni distintivi s sulla faccia superiore 2a dell’appendice sporgente 2 dello scarpone, immediatamente al disopra delle due estremità della barra trasversale 4 che à ̈ annegata nell’appendice sporgente 2, agevola enormemente lo sciatore durante le operazioni di aggancio dello scarpone allo sci, perché la presenza delle due impronte s permette allo sciatore di vedere immediatamente se le due estremità della barra trasversale 4 sono allineate ai perni di aggancio del puntale del dispositivo di aggancio allo sci (sistema di aggancio Dynafit).
Inoltre il metodo per la marcatura di uno scarpone da sci sopra descritto permette di realizzare le due impronte o segni distintivi s in modo completamente automatico, con tempi e costi che si adattano perfettamente alla produzione in serie degli scarponi da scialpinismo o telemark.
Risulta infine chiaro che alla macchina 1 ed al metodo sopra descritti possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall’ambito della presente invenzione.

Claims (9)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Metodo per la marcatura di uno scarpone da scialpinismo o telemark che comprende uno scafo rigido (3) il quale à ̈ sagomato in modo tale da accogliere il piede dello sciatore, ed à ̈ anteriormente provvisto di una appendice sporgente (2) a forma sostanzialmente di becco d’anatra, all’interno della quale à ̈ alloggiata una barra trasversale (4) che à ̈ strutturata per accoppiarsi al puntale di un dispositivo di aggancio allo sci; il metodo essendo caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di realizzare a mezzo stampa due impronte o segni distintivi (s) sulla faccia superiore (2a) dell’appendice sporgente (2) dello scafo rigido (3), immediatamente al disopra delle due estremità della barra trasversale (4).
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che le due impronte o segni distintivi (s) sono realizzate sulla faccia superiore (2a) dell’appendice sporgente (2) dello scafo rigido (3) a mezzo stampa con inchiostro a trasferimento termico.
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che la realizzazione delle due impronte o segni distintivi (s) a mezzo stampa con inchiostro a trasferimento termico comprende la fase di appoggiare temporaneamente un lembo (16a) di nastro inchiostrato (16) che à ̈ ricoperto da uno strato di inchiostro a trasferimento termico, sulla faccia superiore (2a) di detta appendice sporgente (2), immediatamente al disopra di una qualsiasi delle due estremità della barra trasversale (4); e poi di appoggiare temporaneamente una testa calda (14) su detto lembo (16a) di nastro inchiostrato (16), immediatamente al disopra della medesima estremità della barra trasversale (4), in modo tale che detta testa calda (14) possa scaldare localmente la porzione del lembo (16a) di nastro inchiostrato (16) che à ̈ schiacciata tra la testa calda (14) e la superficie dell’appendice sporgente (2), così da provocare il trasferimento termico dell’inchiostro dal nastro inchiostrato (16) alla superficie dell’appendice sporgente (2).
  4. 4. Macchina (1) per la marcatura di uno scarpone da scialpinismo o telemark caratterizzata dal fatto di comprendere: - un telaio (12) di supporto ed appoggio al suolo; - una piattaforma di bloccaggio dello scarpone (13) che à ̈ strutturata in modo tale da poter, a comando, agganciare e trattenere lo scafo rigido (3) di un generico scarpone da scialpinismo o telemark con sistema di aggancio Dynafit, ed à ̈ fissata sul telaio (12) in modo tale da poter selettivamente bloccare l’appendice sporgente (2) di detto scafo rigido (3) sul telaio (12) in modo rigido e stabile, ma facilmente rilasciabile; e - mezzi di marchiatura (14, 15) i quali sono fissati sul telaio (12) in modo tale da potersi muovere, a comando, da e verso una posizione di lavoro in cui detti mezzi di marchiatura (14, 15) si dispongono a ridosso della piattaforma di bloccaggio dello scarpone (13), in battuta sulla faccia superiore (2a) dell’appendice sporgente (2) dello scafo rigido (3) che à ̈ bloccato sulla piattaforma di bloccaggio dello scarpone (13), immediatamente al disopra di una qualsiasi delle due estremità della barra trasversale (4) che à ̈ alloggiata all’interno di detta appendice sporgente (2); detti mezzi di marchiatura (14, 15) essendo strutturati in modo tale da realizzare una impronta o segno distintivo (s) sulla faccia superiore (2a) dell’appendice sporgente (2) dello scarpone, immediatamente al disopra dell’estremità della barra trasversale (4).
  5. 5. Macchina secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che i mezzi di marchiatura (14, 15) sono mobili sul telaio (12) della macchina lungo una traiettoria (t) prestabilita, e la piattaforma di bloccaggio dello scarpone (13) à ̈ strutturata in modo tale da posizionare, lungo detta traiettoria (t), la zona della faccia superiore (2a) dell’appendice sporgente (2) dello scarpone che si trova immediatamente al disopra di una qualsiasi delle due estremità della barra trasversale (4).
  6. 6. Macchina secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che la piattaforma di bloccaggio dello scarpone (13) à ̈ strutturata in modo tale da posizionare, lungo detta traiettoria (t), a scelta ed alternativamente una qualsiasi delle due zona della faccia superiore (2a) dell’appendice sporgente (2) dello scarpone, che si trovano immediatamente al disopra delle due estremità della barra trasversale (4).
  7. 7. Macchina secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che la piattaforma di bloccaggio dello scarpone (13) comprende un organo di bloccaggio a pinza (20) che à ̈ strutturato in modo tale da poter, a comando, afferrare e trattenere stabilmente l’appendice sporgente (2) dello scafo rigido (3) dello scarpone da scialpinismo o telemark, ed à ̈ fissato sul telaio (12) della macchina in modo tale da poter immobilizzare sul telaio (12) l’appendice sporgente (2) dello scafo rigido (3) con la faccia superiore (2a) affacciata ai mezzi di marchiatura (14, 15); ed un meccanismo di movimentazione (21) che, a comando, à ̈ in grado di muovere l’intero organo di bloccaggio a pinza (20) sul telaio (12) in modo tale da posizionare, esattamente sulla traiettoria (t) di spostamento di detti mezzi di marchiatura (14, 15), a scelta ed alternativamente una qualsiasi delle due zone della faccia superiore (2a) dell’appendice sporgente (2), che si trovano immediatamente al disopra delle due estremità della barra trasversale (4).
  8. 8. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 4 a 7, caratterizzata dal fatto che i mezzi di marchiatura (14, 15) comprendono: - una testa calda (14) che à ̈ fissata sul telaio (12) in modo tale da potersi muovere, a comando, da e verso una posizione di lavoro in cui una estremità (14a) della testa calda (14) si dispone in battuta sulla faccia superiore (2a) dell’appendice sporgente (2) dello scafo rigido (3) bloccato sulla piattaforma di bloccaggio dello scarpone (13), immediatamente al disopra di una qualsiasi delle due estremità della barra trasversale (4); ed - una unità porta-nastro (15) che à ̈ strutturata in modo tale da interporre, tra l’estremità (14a) della testa calda (14) e la faccia superiore (2a) dell’appendice sporgente (2) dello scafo rigido (3), un lembo (16a) di nastro inchiostrato (16) ricoperto da uno strato di inchiostro a trasferimento termico; la testa calda (14) essendo strutturata in modo tale da scaldare localmente la porzione del lembo (16a) di nastro inchiostrato (16) che à ̈ schiacciata tra l’estremità (14a) della testa calda (14) e la superficie dell’appendice sporgente (2), così da provocare il trasferimento termico dell’inchiostro dal nastro inchiostrato (16) alla superficie dell’appendice sporgente (2).
  9. 9. Macchina secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che l’unità porta-nastro (15) comprende: - una incastellatura mobile (26) di supporto, che à ̈ fissata sul telaio (12) in modo tale da potersi muovere parallelamente alla traiettoria (t) di spostamento della testa calda (14); una serie di pulegge guida-nastro (27) che sono fissate in modo girevole sull’incastellatura mobile (26), e guidano il nastro inchiostrato (16) lungo un percorso di avanzamento che interseca la traiettoria (t) seguita dall’estremità (14a) della testa calda (14) in corrispondenza di un tratto intermedio; - un dispositivo di avanzamento del nastro che, a comando, à ̈ in grado di far avanzare a passo il nastro inchiostrato (16) lungo il percorso di avanzamento definito dalle pulegge guida-nastro (27); ed - un meccanismo di movimentazione dell’incastellatura che, a comando, à ̈ in grado di spostare incastellatura mobile (26) sul telaio (12) in modo tale che il tratto intermedio del percorso di avanzamento del nastro si sposti lungo la traiettoria (t) della testa calda (14), seguendo il movimento della testa calda (14) e mantenendosi di fronte all’estremità (14a) della testa calda (14).
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