ITTV20100015A1 - Un dispositivo ortopedico migliorato - Google Patents

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ITTV20100015A1
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IT000015A
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Corrado Menegazzo
Giancarlo Pozzobon
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Corrado Menegazzo
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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61FFILTERS IMPLANTABLE INTO BLOOD VESSELS; PROSTHESES; DEVICES PROVIDING PATENCY TO, OR PREVENTING COLLAPSING OF, TUBULAR STRUCTURES OF THE BODY, e.g. STENTS; ORTHOPAEDIC, NURSING OR CONTRACEPTIVE DEVICES; FOMENTATION; TREATMENT OR PROTECTION OF EYES OR EARS; BANDAGES, DRESSINGS OR ABSORBENT PADS; FIRST-AID KITS
    • A61F5/00Orthopaedic methods or devices for non-surgical treatment of bones or joints; Nursing devices; Anti-rape devices
    • A61F5/01Orthopaedic devices, e.g. splints, casts or braces
    • A61F5/02Orthopaedic corsets
    • A61F5/024Orthopaedic corsets having pressure pads connected in a frame for reduction or correction of the curvature of the spine

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Description

“UN DISPOSITIVO ORTOPEDICO MIGLIORATO”
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda un dispositivo ortopedico, ad esempio un busto, un collare, un estensore o immobilizzatore, un corsetto, una ginocchiera, o simili.
Generalmente, un qualunque dispositivo ortopedico comprende una pluralità di porzioni variamente articolate tra loro in modo regolabile.
Ad esempio, in un busto ortopedico è possibile identificare una pluralità d’elementi di supporto, mutuamente associabili in corrispondenza di una pluralità di posizioni d’accoppiamento per formare una struttura di sostegno che possa adattarsi, almeno parzialmente, alla morfologia del corpo del paziente.
Nei dispositivi ortopedici di tipo noto, la regolazione della posizione reciproca di parti operativamente associabili tra loro risulta essere relativamente laboriosa e grossolana.
In genere, le porzioni del dispositivo ortopedico possono essere associate tra loro solo in corrispondenza di un numero limitato di posizioni d’accoppiamento.
Per unire le parti mutamente accoppiabili, sono spesso necessari utensili dedicati allo scopo, come, ad esempio, cacciaviti o chiavi a brugola.
In molti casi, la regolazione delle parti del dispositivo ortopedico è così complessa da richiedere l’intervento di uno specialista.
Ovviamente, gli inconvenienti sopra evidenziati si riflettono in un maggior disagio e in maggiori costi per il paziente.
Il compito precipuo della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo ortopedico che consenta di superare gli inconvenienti dell’arte nota, sopra evidenziati.
Nell’ambito di tale compito, uno scopo della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo ortopedico nel quale il reciproco posizionamento di porzioni mutuamente accoppiabili possa essere regolato in modo semplice ed efficace, direttamente dal paziente. Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo ortopedico nel quale sia possibile effettuare una regolazione fine della posizione reciproca di dette porzioni mutuamente accoppiabili.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo ortopedico che sia facilmente realizzabile a livello industriale, a costi competitivi.
Questo compito e questi scopi, nonché altri scopi che appariranno evidenti dalla successiva descrizione e dai disegni allegati, sono realizzati, secondo l’invenzione, da un dispositivo ortopedico, secondo la rivendicazione 1, proposta nel seguito, e le relative rivendicazioni dipendenti.
Il dispositivo ortopedico, secondo l’invenzione, comprende una prima porzione ed una seconda porzione tra loro accoppiate in corrispondenza di una rispettiva prima e seconda superficie d’accoppiamento.
Preferibilmente, detta prima porzione e/o detta seconda porzione sono realizzate in un materiale plastico o in un materiale composito.
Secondo l’invenzione, primi e secondi mezzi d’accoppiamento reversibile sono previsti in corrispondenza della prima superficie d’accoppiamento e della seconda superficie d’accoppiamento.
I primi mezzi d’accoppiamento reversibile comprendono prime e seconde superfici ad interferenza atte ad impedire la reciproca traslazione di dette prima e seconda porzione lungo una prima direzione predefinita.
I secondi mezzi d’accoppiamento reversibile sono atti ad impedire lo scostamento di dette prima e seconda porzione secondo una seconda direzione, sostanzialmente ortogonale ad almeno una di dette superfici ad interferenza.
Vantaggiosamente, le suddette prime e seconde superfici ad interferenza ricoprono almeno parzialmente dette prima e seconda superficie d’accoppiamento.
Tali superfici ad interferenza sono preferibilmente costituite da superfici dentate o zigrinate. Secondo una forma realizzativa preferita della presente invenzione, detta prima porzione comprende un foro o asola, in corrispondenza della prima superficie d’accoppiamento, e detta seconda porzione comprende una seconda asola, in corrispondenza di detta seconda superficie d’accoppiamento, o viceversa.
Preferibilmente, i secondi mezzi d’accoppiamento comprendono un perno passante per il foro o asola di detta prima porzione e per l’asola di detta seconda porzione.
Tale perno è preferibilmente associato operativamente con mezzi di riscontro meccanico, in corrispondenza del foro o asola di detta prima porzione, e con mezzi di chiusura che agiscono sul bordo dell’asola di detta seconda porzione.
Secondo una forma realizzativa preferita della presente invenzione, i suddetti mezzi di chiusura comprendono una leva provvista di una superficie a camma che agisce in corrispondenza del bordo dell’asola di detta seconda porzione.
I mezzi di chiusura possono inoltre comprendere vantaggiosamente un dispositivo di sicurezza.
Tale dispositivo di sicurezza è preferibilmente atto ad impedire svincolamenti indesiderati o accidentali dalla suddetta leva dalla propria posizione operativa di bloccaggio.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del dispositivo ortopedico, secondo l’invenzione, potranno essere meglio percepiti facendo riferimento alla descrizione data di seguito ed alle allegate figure, fornite a scopo puramente illustrativo e non limitativo, in cui:
- la figura 1 illustra schematicamente una forma realizzativa del dispositivo ortopedico, secondo l’invenzione; e
- le figura 2 illustra schematicamente una vista prospettica in esploso di due porzioni del dispositivo ortopedico di figura 1; e
- le figura 3 illustra schematicamente una vista prospettica di due porzioni del dispositivo ortopedico di figura 1, in posizione d’accoppiamento; e
- le figura 4 illustra schematicamente una vista prospettica di due porzioni del dispositivo ortopedico di figura 1, in posizione di disaccoppiamento; e
- le figura 5 illustra schematicamente una vista prospettica in esploso di un dispositivo di sicurezza utilizzabile nel dispositivo ortopedico di figura 1.
Con riferimento alle citate figure, la presente invenzione si riferisce ad un dispositivo ortopedico 1, ad esempio un busto, come illustrato in figura 1, oppure un collare, un estensore o immobilizzatore, un corsetto, una ginocchiera, o simili.
Il dispositivo ortopedico 1 comprende una prima porzione 3 ed una seconda porzione 4, preferibilmente realizzate in materiale plastico, ad esempio nylon o polipropilene caricato, o in materiale composito, ad esempio una matrice caricata con fibra di vetro o fibra di carbonio. Ovviamente, l’intera struttura del dispositivo ortopedico 1 può essere vantaggiosamente, realizzata, almeno parzialmente, in materiale plastico o in materiale composito, in modo da renderla più confortevole per il paziente.
Le porzioni 3 e 4 del dispositivo ortopedico possono essere parti qualunque della struttura dello stesso.
Ad esempio, con riferimento alla figura 1, tali porzioni possono essere costituite dagli elementi di sostegno laterale 3A e 4A o dagli elementi di sostegno a livello dello sterno 3B e 4B.
Le porzioni 3 e 4 del dispositivo ortopedico 1 sono tra loro accoppiate in corrispondenza di una prima superficie d’accoppiamento 31 e di una seconda superficie d’accoppiamento 41 (figura 3).
Preferibilmente, la prima porzione 3 comprende un foro 32, in corrispondenza della prima superficie d’accoppiamento 31, e la seconda porzione 4 comprende un’asola 42, in corrispondenza della seconda superficie d’accoppiamento 41.
Secondo una forma realizzativa alternativa della presente invenzione (non illustrata), la prima porzione 3 potrebbe comprendere un’asola mentre la seconda porzione 4 potrebbe comprendere un foro.
Secondo un’ulteriore forma realizzativa alternativa della presente invenzione (non illustrata), entrambe le porzioni 3 e 4 potrebbero comprendere asole, in corrispondenza delle superfici d’accoppiamento 31 e 41.
Secondo l’invenzione, in corrispondenza della superfici d’accoppiamento 31 e 41 sono previsti primi e secondi mezzi d’accoppiamento reversibile.
I primi mezzi d’accoppiamento reversibile comprendono una prima superficie ad interferenza 61 ed una seconda superficie ad interferenza 62, le quali sono atte impedire la reciproca traslazione delle porzioni 3 e 4 lungo una prima direzione predefinita 91.
Nella forma realizzativa illustrata in figura 3, la direzione predefinita 91 coincide vantaggiosamente con l’asse longitudinale d’estensione delle porzioni 3 e 4.
Preferibilmente, le superfici ad interferenza 61 e 62 ricoprono almeno parzialmente le superfici d’accoppiamento 31 e 41, rispettivamente.
In sostanza, la superficie ad interferenza 61 è preferibilmente ricavata in corrispondenza di almeno una porzione della superficie d’accoppiamento 31 mentre la superficie ad interferenza 62 è preferibilmente ricavata in corrispondenza di almeno una porzione della superficie d’accoppiamento 41.
Preferibilmente, le superfici ad interferenza 61 e 62 possono vantaggiosamente comprendere superfici dentate o zigrinate.
Nelle citate figure, le superfici ad interferenza 61 e 62 sono costituite da superfici dentate con denti sostanzialmente rettangolari che si ergono in modo sostanzialmente perpendicolare rispetto alle superfici d’accoppiamento 31 e 41, rispettivamente.
Tale soluzione risulta vantaggiosa perché permette di semplificare il procedimento realizzativo delle superfici ad interferenza 61 e 62 pur assicurando un’ottimale tenuta tra le due superfici, una volta accoppiate tra loro.
I menzionati secondi mezzi d’accoppiamento reversibile sono atti ad impedire lo scostamento delle porzioni 3 e 4 secondo una seconda direzione 92, sostanzialmente ortogonale rispetto almeno una delle superfici ad interferenza 61 e 62.
Le porzioni 3 e 4 possono quindi assumere una posizione di disaccoppiamento (figura 4), in corrispondenza della quale esse possono muoversi relativamente tra loro, in particolare lungo la direzione 91.
L’utente può così regolare il loro posizionamento reciproco, secondo la direzione 91, in base alle possibili posizioni di accoppiamento offerte dalle superfici ad interferenza 61 e 62.
Una volta selezionata la posizione di accoppiamento reciproco, le porzioni 3 e 4 possono assumere una posizione di accoppiamento (figura 3), in corrispondenza della quale le superfici ad interferenza 61 e 62 sono operativamente associate tra loro, impedendo ogni traslazione delle porzioni 3 e 4 lungo la direzione 91, ed i secondi mezzi accoppiamento impediscono ogni scostamento tra le porzioni 3 e 4 lungo la direzione 92.
Preferibilmente, i secondi mezzi d’accoppiamento comprendono un perno 71 passante per attraverso il foro 32 e l’asola 42.
Vantaggiosamente, il perno 71 è vantaggiosamente predisposto in modo da avere lunghezza leggermente superiore alla somma degli spessori delle porzioni 3 e 4, una volta accoppiate tra loro (figura 3).
Preferibilmente (figura 2), il perno 71 è operativamente associato, ad una prima estremità 711, con mezzi di riscontro meccanico 80 posizionati in corrispondenza del foro 32, comprendenti. I mezzi di riscontro meccanico 81 agiscono in corrispondenza del bordo del foro 32 e possono comprendere, ad esempio, una boccola filettata.
Ad un’estremità opposta 712, il perno 71 è preferibilmente associato operativamente con mezzi di chiusura 70 che agiscono sul bordo 42A dell’asola 42.
Secondo una forma realizzativa preferita, i mezzi di chiusura 70 comprendono una leva 72, operativamente connessa con il perno 71, grazie ad un perno di connessione 724 (figura 5) passante attraverso un foro 71A, ricavato in corrispondenza dell’estremità 710 del perno 71, ed i fori 721, ricavati nella leva 72 in corrispondenza di un’estremità 72A.
In corrispondenza di un’estremità 72B, la leva 72 è vantaggiosamente provvista di una porzione di presa 726, avente, almeno parzialmente, una superficie zigrinata.
In corrispondenza dell’estremità 72A, la leva 72 è vantaggiosamente provvista di una superficie a camma 725 che agisce in corrispondenza del bordo 42A dell’asola 42.
La leva 72 può vantaggiosamente assumere una posizione di sbloccaggio, in corrispondenza della quale essa risulta svincolata dal bordo 42A dell’asola 42 ed una posizione di bloccaggio, in corrispondenza della quale la superficie a camma 725 esercita una spinta in corrispondenza del bordo 42A.
Preferibilmente, per meglio distribuire la spinta esercitata dalla superficie a camma 72 sul bordo 42A, i mezzi di chiusura 70 possono vantaggiosamente compresa una ranella di bloccaggio 73, posizionata tra la leva 72 ed il bordo 42A.
In alternativa alla leva 72, i mezzi di chiusura 70 potrebbero comprendere una manopola o una testa sagomata comprendente una superficie di spinta che agisce in corrispondenza del bordo 42A dell’asola 42.
Preferibilmente i mezzi di chiusura 70 comprendono vantaggiosamente un dispositivo di sicurezza 50, il quale è preferibilmente predisposto per evitare lo svincolamento indesiderato o accidentale della leva 72 dalla posizione di bloccaggio.
Preferibilmente, il dispositivo di sicurezza 50 comprende un anello scorrevole 52 lungo le porzioni 3 e 4, secondo la direzione di traslazione 91, in modo da essere in grado di vincolare operativamente, in modo reversibile, la porzione di presa 726 della leva 72 con le porzioni 3 e 4, quando la leva 72 si trova nella propria posizione di bloccaggio e, conseguentemente, le porzioni 3 e 4 si trovano operativamente accoppiate tra loro.
L’anello 52 è in grado così di muoversi reversibilmente tra una posizione di blocco, in corrispondenza della quale esso è operativamente connesso alla leva 72, ed una posizione di sblocco, in corrispondenza della quale esso è svincolato dalla leva 72 e libero di scorrere lungo le porzioni 3 e/o 4.
Si noti come la zigrinatura superficiale della porzione di presa 726 della leva 72, oltre a favorire la presa dell’utente sia, al contempo, in grado di contrastare il movimento dell’anello 52, quando quest’ultimo si trova nella posizione di blocco.
In alternativa, il dispositivo 50 può comprendere un pulsante 51 innestato in un’opportuna cavità sagomata 720 ricavata nel corpo della leva 72 (figura 5).
Il pulsante 51 comprende vantaggiosamente un dente 510 in grado di accoppiarsi operativamente con una scanalatura 71B del perno 71, in corrispondenza dell’estremità 712 di quest’ultimo.
Preferibilmente, il pulsante 51 è operativamente connesso al corpo della leva 72 mediante un perno 513, vantaggiosamente ospitato in una coppia d’asole 722 ricavate in corrispondenza delle pareti laterali della cavità sagomata 720.
Il pulsante 51 è così in grado di muoversi, rispetto alla leva 51, tra una posizione di blocco, in corrispondenza della quale il dente 510 è accoppiato con la scanalatura 71B, ed una posizione di sblocco, in corrispondenza della quale il dente 510 è svincolato dalla scanalatura 71B.
Quando il pulsante si trova in detta posizione di sblocco, la leva 72 è libera di ruotare intorno al perno 724 di connessione con il perno 71.
Se, invece, il pulsante si trova in detta posizione di blocco, il movimento della leva 72 rispetto al perno 71 risulta impedito.
Vantaggiosamente, il pulsante 51 è operativamente associato a mezzi elastici atti a contrastare il movimento del pulsante 51 dalla posizione di blocco alla posizione di sblocco.
I suddetti mezzi elastici comprendono preferibilmente una molla 514, ospitata in una cavità 723, ricavata nel corpo 72 in modo da risultare coassiale con la cavità 720.
La molla 514 è operativamente associata al pulsante 51, in corrispondenza di un ulteriore dente 515 di quest’ultimo.
Dalla figura 5 è evidente come la molla 514 tenda naturalmente a forzare il pulsante 51 ad assumere la propria posizione di blocco.
Si è visto nella pratica come il dispositivo ortopedico 1, secondo l’invenzione, consenta di risolvere gli inconvenienti descritti dell’arte nota, raggiungendo gli scopi prefissati.
Nel dispositivo ortopedico 1, il reciproco posizionamento delle porzioni 3 e 4, mutuamente accoppiate, può essere eseguito in modo semplice ed efficace, con una semplice manovra manuale.
Le porzioni 3 e 4 possono essere accoppiate tra loro secondo un numero relativamente elevato di posizioni di accoppiamento.
E’ così possibile adattare in modo agevole e sicuro, con una regolazione fine, la struttura del dispositivo ortopedico 1, secondo le esigenze del paziente, senza l’intervento di personale specializzato.
Il dispositivo ortopedico 1 può essere vantaggiosamente realizzato, almeno parzialmente, in materiale plastico e/o in materiale composito, in modo da risultare più confortevole da indossare per il paziente.
Il dispositivo ortopedico 1 presenta una struttura relativamente semplice ed economica da realizzare con procedimenti industriale di tipo noto, ad esempio mediante procedimenti di stampaggio ad iniezione o ad inflatazione.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo ortopedico (1) caratterizzato dal fatto di comprendere una prima porzione (3) ed una seconda porzione (4) tra loro accoppiate in corrispondenza di una rispettiva prima e seconda superficie d’accoppiamento (31, 41), primi e secondi mezzi d’accoppiamento reversibile essendo previsti in corrispondenza di detta prima e seconda superficie d’accoppiamento, detti primi mezzi d’accoppiamento reversibile comprendendo prime e seconde superfici ad interferenza (61, 62) atte ad impedire la reciproca traslazione di dette prima e seconda porzione secondo una prima direzione (91), detti secondi mezzi d’accoppiamento reversibile (7) essendo atti ad impedire lo scostamento di dette prima e seconda porzione secondo una seconda direzione (92), sostanzialmente ortogonale rispetto ad almeno una di dette superfici ad interferenza.
  2. 2. Dispositivo ortopedico, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che dette prime e seconde superfici ad interferenza (61, 62) ricoprono almeno parzialmente dette prima e seconda superficie d’accoppiamento (31, 41).
  3. 3. Dispositivo ortopedico, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dette prime e seconde superfici ad interferenza sono superfici dentate o zigrinate.
  4. 4. Dispositivo ortopedico, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta prima porzione comprende un foro o asola (32), in corrispondenza di detta prima superficie d’accoppiamento, e dal fatto che detta seconda porzione comprende un’asola (42), in corrispondenza di detta seconda superficie d’accoppiamento, detti secondi mezzi d’accoppiamento comprendendo un perno (71) passante attraverso detto foro o asola (32) e per detta asola (42).
  5. 5. Dispositivo ortopedico, secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto perno è operativamente associato con mezzi di riscontro meccanico (80) in corrispondenza di detto foro o asola (32) e con mezzi di chiusura (70) che agiscono sul bordo (42A) di detta asola (42).
  6. 6. Dispositivo ortopedico, secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di chiusura comprendono una leva (72) provvista di una superficie a camma (725) che agisce sul bordo (42A) di detta asola (42).
  7. 7. Dispositivo ortopedico, secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di chiusura comprendono una manopola o una testa sagomata comprendente una superficie di spinta che agisce sul bordo (42A) di detta asola (42).
  8. 8. Dispositivo ortopedico, secondo una o più delle rivendicazioni da 5 a 7, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di chiusura (70) comprendono un dispositivo di sicurezza (50).
  9. 9. Dispositivo ortopedico, secondo le rivendicazioni 6 e 8, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di sicurezza (50) comprende un pulsante (51), imperniato su detta leva, detto pulsante comprendendo una superficie di presa (511) ed un dente d’accoppiamento (510) con detto perno, detto pulsante essendo movibile tra una posizione di blocco ed una posizione di sblocco, detto pulsante essendo operativamente associato a mezzi elastici (514) atti a contrastare il movimento di detto pulsante da detta posizione di blocco a detta posizione di sblocco.
  10. 10. Dispositivo ortopedico, secondo le rivendicazioni 6 e 8, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di sicurezza comprende un anello (52) scorrevole lungo dette prima e seconda porzione, detto anello scorrevole essendo atto a connettere operativamente, in modo reversibile, una porzione (726) di detta leva (72) con detta prima e seconda porzione (3, 4).
  11. 11. Dispositivo ortopedico, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta prima porzione e/o detta seconda porzione sono realizzate in un materiale plastico o in un materiale composito.
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Citations (4)

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