ITTV20060086A1 - Dispositivo ad arpionismo, in particolare per calzature - Google Patents

Description

Descrizione dell’ invenzione industriale

“Dispositivo ad arpionismo, in particolare per calzature".

La presente invenzione riguarda un dispositivo ad arpionismo, in particolare per calzature, alle quali la seguente descrizione farà riferimento senza voler limitare le applicazioni dell'invenzione.

E' noto che alcune calzature, specialmente quelle sportive, hanno lembi che vanno fissati tra loro in modo regolabile, per adattare la forma della calzatura al piede e garantire massimo comfort. Per far questo si utilizza un dispositivo di fissaggio ad arpionismo che comprende su un lembo un elemento ad anello che si aggancia sull'altro lembo tra i denti di una cremagliera. Variando la posizione di aggancio sulla cremagliera è possibile variare di quanto i lembi vengono stretti uno verso l'altro. Per consentire unà maggiore regolazione, la cremagliera è solitamente montata mobile sul rispettivo lembo. Con un meccanismo a scatto la si può spostare e bloccare in almeno un paio si posizioni allineàte, più o meno vicine all'orlo del lembo.

Dispositivi di questo tipo sono noti da EP 1 602296 e EP 1 169932.

Entrambi comprendono una piastrina allungata di base, fessurata longitudinalmente per realizzare una guida in cui è inserito e può scorrere senza distacco il piede di un elemento a cremagliera. Tale elemento a cremagliera è bloccabile sulla piastrina grazie a dentini ad esso solidali che si impegnano in fori nella piastrina.

La differenza tra le due invenzioni è che nella prima i dentini sono ricavati al di sotto dell'elemento a cremagliera, mentre nella seconda su una levetta oscillante imperniata sull’elemento a cremagliera stesso.

In tutti e due i casi, come si è detto, l'elemento a cremagliera può scorrere guidato linearmente da una fessura-guida nella piastrina di base. Complessivamente il dispositivo è resistente a sforzi longitudinali, vale a dire lungo la fessura-guida e longitudinalmente alla cremagliera, ma non a sforzi laterali o torsionali. Se l'elemento a cremagliera subisce uno sforzo torsionale tendente a farlo ruotare sulla piastrina può facilmente compromettere l'intero dispositivo, dato che scarica lo sforzo sulla fessura della piastrina. L'elemento a cremagliera agisce infatti come una leva fulcrata nella fessura-guida e quindi altamente efficiente per forzarlo fuori da essa e/o deformarne i bordi. Come minimo la torsione suddetta può provocare la deformazione della fessura-guida, con conseguente inceppamento o fuoriuscita del piede dell’elemento a cremagliera. Altro svantaggio è che la piastrina comprende sèmpre nella superficie a contatto con la calzatura un incavo di guida per il piede della cremagliera (che ha una terminazione più larga della fessura per non uscirne). In questo incavo con l'uso può accumularsi sporcizia o ghiaccio, rendendo difficile o impedendo lo scorrimento dell'elemento a cremagliera. In EP 1 602296, inoltre, l'elemento a cremagliera è polarizzato da due molle di richiamo disposte attorno un rivetto di fissaggio al piede scorrevole nella fessura: ciò determina inevitabilmente dei giochi nel punto di incernieramento, con elevata usura durante il funzionamento e poca stabilità dell'elemento a cremagliera.

La presente invenzione ha come scopo principale realizzare un dispositivo di fissaggio, in particolare per calzature, che sia più resistente agli sforzi, sopratutto torsionali. Altro scopo è realizzare un dispositivo di fissaggio meno soggetto a inceppamenti.

Tale scopo è ottenuto con un dispositivo ad arpionismo, in particolare per calzature, comprendente una piastrina accoppiabile alla calzatura e un elemento a cremagliera, ove l'elemento a cremagliera attraverso mezzi di trattenuta è mobile scorrevolmente sulla piastrina senza staccarsi da essa. L'invenzione si caratterizza per il fatto che i mezzi di trattenuta comprendono un alloggiamento formato nella piastrina nel quale si impegnano scorrevolmente e inseparabilmente almeno le estremità dell'elemento a cremagliera, oppure un alloggiamento associato all'elemento a cremagliera nel quale si impegnano scorrevolmente e inseparabilmente almeno le estremità della piastrina.

I vantaggi saranno chiariti dalla seguente descrizione di una forma di esecuzione esemplificativa, illustrata nel disegno allegato dove:

la fig. 1 mostra una vista tridimensionale di un dispositivo secondo l'invenzione; la fig. 2 mostra una vista laterale di fig. 1 in una prima posizione;

la fig. 3 mostra una vista laterale di fig- 1 in una seconda posizione;

la fig. 4 mostra una sezione verticale del dispositivo di fig. 1 ;

la fig. 5 mostra una vista in esploso del dispositivo di fig. 1.

le fig. 6-9 mostrano delle varianti dell'invenzione.

Nelle figure un dispositivo secondo l'invenzione è indicato con 10, e comprende una piastrina 20 leggermente curva, un elemento a cremagliera 30 sostanzialmente con stessa curvatura e un connettore 40 associato all'elemento a cremagliera 30 che collega scorrevolmente quest'ultimo alla piastrina 20.

La piastrina 20 ha le due estremità sagomate 2 la, 21b. L'estremità 2 la è provvista di un foro 22 per l'accoppiamento alla calzatura (non mostrata) tramite ad esempio rivettatura, mentre l'estremità 21b è provvista di un dentino 23 che durante il montaggio va infilato in una sede di ancoraggio nella calzatura. Nella parte centrale della piastrina 20 vi sono una pluralità di fori rettangolari 24 allineati simmetricamente lungo un asse longitudinale della piastrina 20 stessa.

L’elemento a cremagliera 30 presenta, superiormente, una serie di denti 32 che si estendono trasversalmente ad esso, mentre inferiormente ha un dente sporgente di arresto 34. L’elemento a cremagliera 30 è oscillànte su un rivetto 50 che lo attraversa e che si impegna su due segmenti 42 tra loro paralleli del connettore 40. I segmenti 42 sono sostanzialmente ortogonali alla piastrina 30 e si prolungano attorno ad essa con un tratto 44 leggermente curvo, di curvatura sostanzialmente uguale a quella della piastrina 20, e a contatto con la superficie della piastrina 20. Il tratto 44 comprende due prolungamenti 46 tra loro separati quanto l'ampiezza dei fori 24 lungo il lato corto della piastrina 20. Una funzione di tali prolungamenti 46 è aumentare la superficie del tratto 44 stabilizzando meglio il connettore 40 sulla piastrina 20.

Come visibile in fig. 2 e 3, l’elemento a cremagliera 30 è pivotante e si può sollevare rispetto alla piastrina 20. Quando l’elemento a cremagliera 30 è abbassato e a contatto con la piastrina 20 (fig. 2) il dente 34 si infila in un foro 24, lo attraversa e si piazza tra i due prolungamenti 46 del connettore 40. Si impedisce cosi un movimento relativo longitudinale nella direzione di trazione Ft tra l’elemento a cremagliera 30 e la piastrina 20 grazie all'interferenza tra il dente 34 e, contemporaneamente, un foro 24 e il connettore 40. Un movimento relativo longitudinale nella direzione di rilascio Fp opposta ia Ft (fig. 3) tra l’elemento a cremagliera 30 e la piastrina 20 è invece possibile, e facilita il sollevamento dell’elemento a cremagliera 30, grazie a una forma arrotondata e convèssa del dente 34 sulla sua parte 35 in contatto col bordo di un foro 24 più vicino al connettore 40.

Quando l’elemento a cremagliera 30 è sollevato (fig. 3) il dente 34 esce dal foro 24 in cui era e lascia l’elemento a cremagliera 30 e la piastrina 20 svincolati. L'utente può dunque spostare l’elemento a cremagliera 30 (direzione Ft o Fp) sulla piastrina 20, fermarlo in corrispondenza di un foro 24, e abbassarlo per immobilizzarlo nella nuova posizione. L'abbassamento dell'elemento a cremagliera 30 è assistito dall'azione di una molla elicoidale 70, avvolta attorno il rivetto 50. SÌ noti che - e questo è un ulteriore vantaggio dell'invenzione - la molla 70 quando è assemblata è alloggiata in una sede 72 ricavata lateralmente nel corpo dell'elemento a cremagliera 30. In questo quest'ultimo il foro (indicato con 74) per il rivetto 50 di dimensioni complementari, senza un gioco nel quale disporre la molla, come nell'arte nota. Ne deriva una maggiore solidità e l'assenza di oscillazioni dell'elemento a cremagliera 30 sul rivetto 50. In particolare è vantaggioso prevedere nel foro 74 un'estensione radiale 73 ove poter alloggiare un capo 70a della molla 70 per tenerlo in posizione. Altra soluzione è far sì che una parete (indicata con 75) della sede 72 faccia da riscontro per lo stesso capo 70a della molla 70.

Durante il movimento in direzione Ft o Fp il connettore 40 scorre sulla piastrina 20. In particolare il tratto 44 è in appoggio sulla superficie inferiore della 20 e vi scivola sopra, mentre da quest'ultima i segmenti 42 distanziano opportunamente l’elemento a cremagliera 30 sollevato, per facilitarne lo spostamento.

E' chiaro dalle figure che complessivamente il connettore 40 circonda completamente la parte inferiore della piastrina 20 con una struttura a ponte (alette 22 tratto 44) realizzando un alloggiamento di contenimento che la contiene e nel quale la piastrina 20 si impegna scorrevolmente e inseparabilmente. Poiché l’alloggiamento contiene completamente la piastrina viene migliorata la solidità dell’intero dispositivo 10. Tuttavia il tratto 44 è opzionale, bastando che i segmenti 42 si prolunghino curvandosi sotto la piastrina 20 senza però congiungersi, come mostrato schematicamente in fig. 6, ove è riportata in sezione una prima variante 100a dell'invenzione. Con 120a è indicata la piastrina e con 130a il connettore, in questo caso aperto inferiormente e comprendente due uguali alette a gancio 121, 122 che definiscono un alloggiamento 101 a in cui si impegnano scorrevolmente e inseparabilmente le estremità 12ax, 120ay della piastrina 120a. In figura è stato tratteggiato il tratto 44, per confronto: l'alloggiamento 101a, con o senza il tratto 44, nei due casi è funzionalmente identico e assolve lo scopo di trattenerla scorrevolmente e inseparabilmente.

Una seconda variante 100b (fig. 7) si ottiene realizzando un alloggiamento 101b su una piastrina 120b, ad esempio ripiegandola per formare due alette 123, 124 a forma di “L” e convergenti, tra le quali possano scorrere inseparabilmente le estremità di un connettore 130b a “T” capovolta, al quale è collegato un elemento a cremagliera (nelle varianti non mostrato).

Una terza variante 100c (fig. 8) si ottiene realizzando su una piastrina 120c un alloggiamento 101c con due alette 125, 126 a “C”, entro le quali possono inseparabilmente scorrere corrispondenti estremità 130cx, 130cy di un connettore 130c a “T” capovolta. Una quarta variante 100d (fig. 9) si ottiene realizzando su un connettore 13 Od un alloggiamento 101d definito da due segmenti di gancio 129, 131 a forma di “L”. Nel'alloggiamento 130d possono inseparabilmente scorrere le estremità 120dx, 120dy di una sporgenza 135 a "T" solidale ad una piastrina 120d.

Le varianti descritte, benché schematiche, mettono in luce altri mezzi di trattenuta tra la piastrina e l'elemento a cremagliera comprendenti un alloggiamento (negli esempi indicato con 101a, 101 b, 101 c, 101 d) formato in uno dei due, e nel quale si impegnano scorrevolmente e inseparabilmente almeno le estremità (negli esempi indicate con 120ax, 120ay, 130bx, 130by, 130cx, 130cy, 120dx, 120dy) dell’altro.

Altre varianti sono comunque possibili, sfruttando sempre il nucleo inventivo dell'invenzione.

Claims (12)

1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (10; 100a; 100b; 100c; 100d) ad arpionismo, in particolare per calzature, comprendente una piastrina (20; 120a; 120b; 120c; 120d) accoppiabile alla calzatura e un elemento a cremagliera (30; 130a; 130b; 130c; 130d) che attraverso mezzi di trattenuta è mobile scorrevolmente sulla piastrina senza staccarsi da essa, caratterizzato dal fatto che i mezzi di trattenuta tra la piastrina e l'elemento a cremagliera comprendono un alloggiamento ( 101 a; 101b; 101c; 101d) formato in uno dei due nel quale si impegnano scorrevolmente e inseparabilmente almeno le estremità (120ax, 120ay; 130bx, 130by; 130cx, 130cy; 120dx, 120dy) dellaltro.
2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui Γ alloggiamento è realizzato in un connettore (40; 130a; 130d) imperniato all’elemento a cremagliera (30).
3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui il connettore (40) è realizzato per circondare completamente la piastrina (20) con una struttura a ponte (42, 44).
4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, in cui la struttura a ponte comprende due segmenti (42) tra loro paralleli, disposti sostanzialmente ortogonali alla piastrina (30), che si prolungano attorno ad essa in modo da trattenerla scorrevolmente e inseparabilmente.
5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, in cui i due segmenti (42) sono uniti da un tratto (44) a contatto con la superficie della piastrina (20).
6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, in cui la piastrina (20) è forata con fori (24) e il tratto (44) comprende due prolungamenti (46) tra loro separati quanto l'ampiezza dei fori (24) lungo un lato corto della piastrina (20).
7. 7. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 4 a 6, in cui l’elemento a cremagliera (30) è montato oscillante su un rivetto (50) che lo attraversa in un foro (50) e che si impegna pivotabilmente sui due segmenti (42).
8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che una sede (72) è ricavata lateralmente nel corpo dell'elemento a cremagliera (30) ove è disposta una molla (70) atta a polarizzare elasticamente l'elemento a cremagliera (30) contro la piastrina (20).
9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 8, in cui la molla (70) è una molla elicoidale avvolta attorno al rivetto (50).
10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 8 o 9, in cui il foro (50) comprende un'estensione radiale (73) ove poter alloggiare un capo (70a) della molla 70 per tenerlo in posizione.
11. 11. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui l’alloggiamento (101b; 101c) è ottenuto sulla piastrina (120b; 120c).
12. 12. Calzatura comprendente un dispositivo realizzato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 11.