ITTV20000085A1

ITTV20000085A1 - Struttura di calzatura sportiva

Info

Publication number: ITTV20000085A1
Application number: IT2000TV000085A
Authority: IT
Inventors: Giancarlo Foscaro
Original assignee: Benetton Spa
Priority date: 2000-07-25
Filing date: 2000-07-25
Publication date: 2002-01-25
Also published as: EP1303203A1; IT1316508B1; ITTV20000085A0; AU2001287616A1; WO2002007555A1; CN1444462A; US20030233770A1

Description

“STRUTTURA DI CALZATURA SPORTIVA”

D E S CR I Z I O N E

Il presente trovato ha per oggetto una struttura di calzatura sportiva, particolarmente adata alla pratica di sport quale, ad esempio, il tennis.

Oggigiorno sono in uso calzature sportive di tipo noto, costituite da una suola superiormente associata ad una tomaia di contenimento per il piede dell’ atleta.

Tale tomaia presenta anteriormente un primo ed un secondo lembo cooperanti con dei mezzi di serraggio solitamente costituiti da un laccio, rinviato in appositi fori od asole opportunamente ricavate od associate in corrispondenza dei bordi affacciati di detti primo e secondo lembo.

Tali calzature di tipo noto possono inoltre prevedere l’utilizzo di una intersuola, realizzata in materiale elasticamente comprimibile, posizionata tra dette suola e tomaia in modo da favorire l’assorbimento di urti o vibrazioni ed incrementare così il comfort per l’utilizzatore.

Il principale svantaggio di tali calzature sportive di tipo noto, particolarmente evidenziabile nella pratica di sport quali il tennis o lo squash, consiste nel fatto di non offrire un sufficiente sostentamento al piede durante i, repentini, càmbi di direzione, comportando possibili distorsioni alla caviglia.

In modo particolare durante gli spostamenti laterali, molto frequenti negli sport sopra citati, tale calzatura offre una scarsa stabilità, in quanto la tomaia, usualmente realizzata in materiale morbido in modo da offrire un adeguato comfort al'utilizzatore, non effettua una sufficiente azione di sostentamento nei confronti della pressione esercitata dal piede sulla parte laterale della tomaia stessa.

Ne consegue che tali calzature sportive di tipo noto presentano Tevidente svantaggio di offrire all’atleta una scarsa reattività nei cambi di direzione, reattività che è tanto minore quanto più repentini sono i cambi di direzione.

Per lo stesso motivo un altro inconveniente che i tipi noti presentano consiste nel fatto di offrire al'utilizzatore una minore sicurezza per quanto riguarda la protezione da distorsioni alla caviglia durante la pratica sportiva.

A parziale soluzione dei problemi legati al supporto del piede in una calzatura è noto il brevetto statunitense US 5.647.145, nel quale è illustrata una suola adatta ad essere utilizzata in calzature sportive, particolarmente per la pratica dell’atletica.

Tale suola, scolpita, è costituita da una base realizzata in materiale elasticamente comprimibile, e presenta una faccia superiore ed una inferiore, un bordo anteriore ed uno posteriore.

In corrispondenza della faccia inferiore di detta suola, in prossimità del bordo anteriore, sono presenti una pluralità di cuscinetti imbottiti, disposti in modo che ognuno dei medesimi sia posto inferiormente ad un solo dito del piede dell’ utilizzatore, appoggiato sulla faccia superiore della suola.

Posteriormente a tali cuscinetti imbottiti, lungo la faccia inferiore della suola, sono presenti degli elementi di supporto posti in modo da corrispondere alla posizione del metatarso del piede.

Detti cuscinetti imbottiti ed elementi di supporto presentano opportune scanalature, incavi e canali in modo da essere controsagomati alla conformazione rispettivamente delle dita e del metatarso del piede, opportunamente poggiante superiormente alla suola stessa.

Posteriormente a detti elementi di supporto, vantaggiosamente in corrispondenza della zona del tallone, sono presenti delle piastre flessibili, preferibilmente realizzate in materiale non elastico, superiormente associate al tacco di detta suola.

Tra gli elementi di supporto e le piastre flessibili è vantaggiosamente presente un elemento intermedio, preferibilmente conformato circa ad “X” e realizzato in materiale elasticamente comprimibile, atto ad aumentare la stabilità e ad assorbire gli urti con il suolo, agevolando il movimento di flessione della suola.

Tale calzatura di tipo noto, pur consentendo un miglioramento nelle prestazioni fomite durante la corsa a fronte del supporto della pianta del piede, non consente la tenuta laterale della calzatura in quanto ancora demandata alla sola tomaia, né agevola o rende più sicuri quindi gli spostamenti laterali, risultando per di più alquanto complessa e costosa nella sua realizzazione.

E’ noto inoltre il brevetto statunitense US 5.692.319, che illustra una calzatura costituita da una suola, da una tomaia dotata di fianchi laterali e da un elemento di serraggio atto a sovrapporsi alla tomaia e presentante una pluralità di aggetti di chiusura.

Tale elemento di serraggio si estende lungo entrambi i fianchi della tomaia, congiungendosi sotto la suola.

Ognuno degli aggetti di chiusura comprende una asola atta al passaggio di un laccio per l’interconnessione tra gli opposti aggetti di chiusura sui due lati della tomaia, in modo da assicurare il serraggio della tomaia attorno al piede dell’utilizzatore.

L’elemento di serraggio può essere vincolato esternamente alla suola o alla tomaia, oppure associato in modo rimovibile.

Tale calzatura di tipo noto è atta ad effettuare una buona azione di serraggio della tomaia attorno al piede; per quanto riguarda la stabilizzazione del piede durante la pratica sportiva, ed in particolare durante gli spostamenti laterali, essa risulta interessare solamente la zona della caviglia e del falso del piede, senza effettuare una omogenea funzione di sostentamento ad esempio nella zona dell’avampiede.

Un altro svantaggio è costituito dal fatto che in tale calzatura di tipo noto è facilmente accumulabile della sporcizia, quale terra, erba o piccoli sassi, in corrispondenza delle intercapedini che possono venire a formarsi, durante la deambulazione, tra l’elemento di serraggio e la tomaia; tale inconveniente è aggravato dalla conformazione stessa dell’elemento di serraggio, il quale comprende numerose scanalature ed asole.

Inoltre la differenza di rigidezza tra i materiali che costituiscono l’elemento di serraggio, preferibilmente rigido, e la tomaia, morbida, può portare a lacerazioni di quest’ultima in corrispondenza delle zone di contatto con i bordi dell’elemento di serraggio stesso.

Infine l’uso di tale calzatura può condurre ad una lacerazione dell’elemento di serraggio in corrispondenza della sua parte posta inferiormente alla suola, la quale può venire danneggiata durante il contatto con rilievi od ostacoli sporgenti dal terreno.

E’ nota anche la domanda di brevetto europeo EP 0748596 nella quale è illustrato un dispositivo di sostegno per la caviglia, utilizzabile particolarmente per calzature sportive comprendenti una tomaia od una scarpetta, dotata di imbottitura, ed una suola.

Tale dispositivo risulta costituito da un elemento strutturale comprendente un contrafforte, interessante le zone del tallone e dell’arco plantare; da detto contrafforte sporge almeno una appendice, associabile alla tomaia o scarpetta, interessante le zone laterali e/o posteriori del piede.

Tale calzatura, comprendente il qui descritto dispositivo di sostegno, risulta adatta a sostenere e proteggere la caviglia, evitando distorsioni o altri movimenti pericolosi per la stessa.

Esso risulta però troppo rigido per la pratica di discipline sportive, quali ad esempio il tennis, che richiedono una elevata reattività ed una capacità di movimenti del piede che tale dispositivo va inevitabilmente a limitare.

Tale dispositivo stesso non svolge, inoltre, una efficace azione di stabilizzazione dell’intero piede, in quanto va ad interessare solamente la zona della caviglia e dei malleoli, comprendendo al più una parte dell’arco plantare.

Compito principale di quanto forma oggetto del presente trovato è quindi quello di risolvere i problemi tecnici evidenziati, eliminando gli inconvenienti di cui alla tecnica nota citata e quindi escogitando un trovato il quale consenta di ottenere una calzatura sportiva che offra all’ utilizzatore una ottima stabilità del piede durante i cambi di direzione, e particolarmente durante gli spostamenti laterali.

Nell’ambito dei compito sopra esposto, un altro importante scopo è quello di realizzare un trovato che effettui una adeguata azione di sostentamento nei confronti della pressione esercitata dal piede sulla parte laterale della tomaia stessa, senza per questo diminuire il comfort offerto dalla calzatura stessa.

Ancora un importante scopo è quello di realizzare un trovato che consenta all’atleta di avere una elevata reattività nei cambi di direzione.

Un ulteriore importante scopo consiste nel fatto di offrire all 'utilizzatore una elevata sicurezza, fornendo la massima protezione da distorsioni alla caviglia che possono avvenire durante la pratica sportiva.

Non ultimo scopo è quello di realizzare un trovato che risulti strutturalmente semplice, il medesimo presentando costi realizzativi contenuti.

II compito e gli scopi accennati, nonché altri che più chiaramente appariranno in seguito, vengono raggiunti da una struttura di calzatura sportiva, comprendente una suola a cui è associata una tomaia presentante un primo ed un secondo lembo cooperanti con mezzi di serraggio, che si caratterizza per il fatto che su detta suola e tomaia sono associati tre distinti elementi stabilizzatori interagenti con almeno un elemento di giunzione di almeno una loro estremità.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di una particolare forma di realizzazione, illustrata a titolo indicativo e non limitativo nelle tavole di disegni allegate, in cui:

la fig. 1 illustra, in una vista di tre quarti da dietro, il trovato; le figg. 2 e 3 illustrano, in una vista rispettivamente laterale e da sotto, il trovato;

la fig. 4 illustra, in una vista frontale, una sezione trasversale del trovato;

la fig. 5 illustra il trovato in una vista di tre quarti in esploso.

Con riferimento alle figure precedentemente citate, si è indicata con il numero 1 una struttura di calzatura sportiva, comprendente una suola 2a superiormente associabile ad una controsagomata intersuola 2b, alle quali è opportunamente associata una tomaia, indicata con il numero 3.

Tale tomaia 3 presenta un primo ed un secondo lembo, indicati con i numeri 4a e 4b, cooperanti con dei mezzi di serraggio di tipo noto, costituiti ad esempio da un laccio 50 rinviato in appositi fori od asole o passalacci, indicati globalmente con il numero 5.

A detta suola 2a e tomaia 3 sono opportunamente associati un primo, un secondo ed un terzo elemento stabilizzatore, indicati rispettivamente con i numeri 6, 7 ed 8, tutti variamente conformati ad “Y” in modo da presentare un primo, un secondo ed un terzo gambo 9, 10 ed 11 solidali con rispettive prima, seconda e terza coppia di ali, indicate rispettivamente con i numeri 12a e 12b, 13a e 13b, 14a e 14b.

II primo, il secondo ed il terzo elemento stabilizzatore sono vantaggiosamente realizzati in materia plastica parzialmente rigida.

II primo elemento stabilizzatore 6 è vantaggiosamente posizionato tra dette suola 2a ed intersuola 2b in corrispondenza di una controsagomata prima sede, indicata con il numero 15, vantaggiosamente ricavata nella suola 2a, lungo la zona della pianta del piede.

Tale primo elemento stabilizzatore 6 è opportunamente disposto in modo che le estremità libere di detta prima coppia di ali 12a e 12b raggiungano vantaggiosamente il bordo perimetrale 16 di detta suola 2, preferibilmente in corrispondenza di una prima ed una seconda zona 17a e 17b.

Dette prima e seconda zona 17a e 17b possono essere vantaggiosamente individuate, ad esempio, in prossimità della zona compresa tra la l’arco plantare ed il metatarso del piede.

L’estremità terminale di detto primo gambo 9 del primo elemento stabilizzatore 6 è disposta in modo da interessare la zona del tallone, indicata con il numero 18.

II secondo ed il terzo elemento stabilizzatore 7 ed 8, sono vantaggiosamente posizionati esternamente ai due lati di detta tomaia 2, avvolgendo parzialmente il collo del piede, in corrispondenza di una eventuale seconda ed una eventuale terza controsagomata sede, indicate con i numeri 19a e 19b, ed opportunamente orientati in modo che le estremità terminali dei rispettivi secondo e terzo gambo 10 e 11 siano rivolte verso il tallone; inoltre le stesse possono essere interconnesse a detto primo gambo 9 e tra loro in corrispondenza di detta zona del tallone 18.

La seconda e la terza coppia di ali 13a e 13b, 14a e 14b del secondo e del terzo elemento stabilizzatore 7 ed 8 sono così disposte in modo da presentare l’ala 13a e l’ala 14a, chiamate anche prima e seconda ala superiore, poste superiormente rispetto alle ali 13b e 14b, dette anche prima e seconda ala inferiore; l’ala 13a e l’ala 14a sono quindi opportunamente posizionate in prossimità delle estremità, indicate con i numeri 20a e 20b, di detti primo e secondo lembo 4a e 4b.

Le estremità libere delle ali 13b e 14b di dette seconda e terza coppia di ali sono opportunamente disposte in corrispondenza della prima e della seconda zona 17a e 17b, in modo da potersi eventualmente interconnettere con le estremità libere della prima coppia di ali 12a e 12b, eventualmente tramite un elemento intermedio.

In questa forma realizzativa il primo, il secondo ed il terzo elemento stabilizzatore 6, 7 ed 8 non sono direttamente interconnessi tra loro, bensì sono presenti nella zona del tallone 18 e nella prima e seconda zona 17a e 17b rispettivamente un primo, un secondo ed un terzo elemento di giunzione, indicati con i numeri 21 a, 21b e 21 c, disposti entro opportune controsagomate sedi ricavate sulla suola 2a e sulla intersuola 2b.

In corrispondenza di detti primo, secondo e terzo elemento di giunzione 21 a, 21b e 21c sono ricavate sulla suola 2a rispettivamente una prima, una seconda ed una terza apertura 52a, 52b e 52c per rispettivi controsagomati primo, secondo e terzo elemento trasparente, indicati con i numeri 53a, 53b e 53c.

Detti primo, secondo e terzo elemento di giunzione 2 la, 2 lb e 2 le, vantaggiosamente realizzati in materiale composito, sono opportunamente interconnessi alle rispettive estremità libere di detti primo, secondo e terzo elemento stabilizzatore 6, 7 ed 8.

In particolare, il primo elemento di giunzione 21a risulta associato a ciascuno di detti primo, secondo e terzo gambo 9, 10 ed 11; il secondo elemento di giunzione 21b è associato alle ali 13b e 12a rispettivamente appartenenti al secondo ed al primo elemento stabilizzatore 7 e 6; il terzo elemento di giunzione 21c risulta interconnesso alle ali 14b e 12b rispettivamente appartenenti al terzo ed al primo elemento stabilizzatore 8 e 6.

Tali interconnessioni possono essere realizzate mediante una qualunque tecnica di tipo noto, e quindi ad esempio mediante incollaggio oppure mediante cucitura o per fusione, direttamente in fase di stampaggio.

Anche rinterconnessione tra il secondo e terzo elemento stabilizzatore 7 ed 8 e la tomaia 3 possono essere effettuate in vario modo: in figura 4 è illustrata una interconnessione realizzata mediante opportune cuciture, indicate con il numero 51.

In corrispondenza di dette estremità superiori 20a e 20b del primo e del secondo lembo 4a e 4b sono opportunamente presenti dei mezzi di aggancio o scorrimento, indicati rispettivamente con i numeri 22a e 22b costituiti da una coppia di occhielli; questi consentono il serraggio tra le estremità libere delle ali 13a e 14a, della seconda e terza coppia di ali.

II funzionamento è quindi il seguente: con riferimento alle figure citate, la struttura di calzatura 1 ricomprende una configurazione che va a formare attorno al piede dell’utilizzatore una specie di gabbia di supporto e sostentamento per il piede stesso.

Tale gabbia è costituita inferiormente dal primo elemento stabilizzatore 6, lateralmente dal secondo e terzo elemento stabilizzatore 7 ed 8 ed anteriormente dal laccio di chiusura 50 che passa tra la coppia di occhielli 22a e 22b.

In tal modo si viene a creare una specie di intelaiatura di sostegno che avvolge il piede dalla zona posteriore al tallone lungo l’arco plantare fino al metatarso, ed attorno ai malleoli fino a circondare il collo del piede.

Si è così constatato come il trovato abbia raggiunto il compito e gli scopi prefìssati, essendosi escogitata una struttura di calzatura sportiva che offre all’ utilizzatore una ottima stabilità del piede durante i cambi di direzione, in modo particolare durante gli spostamenti laterali.

Tale calzatura effettua anche una ottimale azione di sostentamento della pressione esercitata dal piede sulla parte laterale della tomaia stessa, senza portare ad una diminuzione del comfort offerto dalla calzatura stessa.

Naturalmente il trovato è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nel'ambito del medesimo concetto inventivo.

Così, ad esempio, è possibile prevedere una seconda forma realizzativa in cui il primo, il secondo ed il terzo elemento stabilizzatore sono direttamente associati l’uno all’altro alle rispettive estremità libere, non prevedendo l’utilizzo di alcun elemento di giunzione, oppure prevedendone solo un parziale utilizzo, ad esempio mediante il solo primo elemento di giunzione 2 la, posto in corrispondenza della zona del tallone 18.

Naturalmente i materiali impiegati nonché le dimensioni costituenti i singoli componenti il ritrovato potranno essere i più pertinenti a seconda delle specifiche esigenze.

Claims

R I V E N D I C A Z I O N I 1) Struttura di calzatura sportiva, comprendente una suola a cui è associata una tomaia presentante un primo ed un secondo lembo cooperanti con mezzi di serraggio, caratterizzata dal fatto che su detta suola e tomaia sono associati tre distinti elementi stabilizzatori interagenti con almeno un elemento di giunzione di almeno una loro estremità.
2) Struttura come alla rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che detti elementi stabilizzatori sono vantaggiosamente conformati ad “Y”, ciascuno presentando un gambo solidale con una coppia di ali, preferibilmente divergenti.
3) Struttura come alla rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto di presentare un primo elemento stabilizzatore, costituito da un primo gambo solidale ad una prima coppia di ali, vantaggiosamente posizionato superiormente a detta suola.
4) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 3, in cui superiormente a detta suola è superiormente associabile una controsagomata intersuola, caratterizzata dal fatto che detto primo elemento stabilizzatore è posizionato tra dette suola ed intersuola, vantaggiosamente in corrispondenza di una controsagomata prima sede ricavata superiormente in detta suola o inferiormente in detta intersuola, lungo la zona della pianta del piede.
5) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 3 caratterizzata dal fatto che Festremità terminale di detto primo gambo di detto primo elemento stabilizzatore interessa la zona del tallone.
6) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 3 caratterizzata dal fatto che detto primo elemento stabilizzatore è opportunamente disposto in modo che ciascuna delle estremità libere di detta prima coppia di ali raggiunge vantaggiosamente uno dei bordi perimetrali laterali di detta suola, preferibilmente in corrispondenza di una prima ed una seconda zona vantaggiosamente disposte in corrispondenza della zona compresa tra l’arco plantare ed il metatarso del piede.
7) Struttura come alla rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto di presentare un secondo ed un terzo elemento stabilizzatore, rispettivamente costituiti da un secondo e terzo gambo solidali ad una seconda e terza coppia di ali, vantaggiosamente posizionati ai due lati di detta tomaia.
8) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 7 caratterizzata dal fatto che detti secondo e terzo elemento stabilizzatore sono vantaggiosamente posizionati esternamente ai due Iati di detta tomaia, avvolgendo parzialmente il collo del piede, opportunamente orientati in modo che le estremità terminali di detti secondo e terzo gambo siano rivolte verso il tallone.
9) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 7 caratterizzata dal fatto che detti secondo e terzo elemento stabilizzatore sono vantaggiosamente disposti in corrispondenza di una seconda ed una terza controsagomata sede, ricavate in detta tomaia.
10) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che ciascuna di dette seconda e terza coppia di ali di detti secondo e terzo elemento stabilizzatore è disposta in posizione obliqua o circa verticale, in modo da definire una prima e seconda ala superiore ed una prima e seconda ala inferiore.
11) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 10 caratterizzata dal fatto che dette prima e seconda ala superiore di dette seconda e terza coppia di ali sono opportunamente posizionate in prossimità delle estremità di detti primo e secondo lembo.
12) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 10 caratterizzata dal fatto che ciascuna delle estremità libere di dette prima e seconda ala inferiore di dette seconda e terza coppia di ali è opportunamente disposta in corrispondenza di uno dei bordi perimetrali laterali di detta suola, preferibilmente in corrispondenza di una prima ed una seconda zona vantaggiosamente disposte in corrispondenza della zona compresa tra l’arco plantare ed il metatarso del piede.
13) Struttura come alle rivendicazioni 1, 6 e 12 caratterizzata dal fatto di presentare in corrispondenza di detta zona del tallone e di dette prima e seconda zona rispettivamente un primo, un secondo ed un terzo elemento di giunzione, vantaggiosamente disposti entro opportune controsagomate sedi ricavate su dette suola e/o intersuola.
14) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 13 caratterizzata dal fatto che detti primo,, secondo e terzo elemento di giunzione fungono da elementi intermedi per la mutua interconnessione tra le rispettive estremità libere di detti primo, secondo e terzo elemento stabilizzatore.
15) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 14 caratterizzata dal fatto che detto primo elemento di giunzione risulta associato a ciascuno di detti primo, secondo e terzo gambo.
16) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 14 caratterizzata dal fatto che detto secondo elemento di giunzione risulta associato sia a detta prima ala inferiore di detta seconda coppia di ali di detto secondo elemento stabilizzatore, sia ad una di dette prima coppia di ali di detto primo elemento stabilizzatore.
17) Struttura come alle rivendicazioni 1 e 14 caratterizzata dal fatto che detto terzo elemento di giunzione risulta associato sia a detta seconda ala inferiore di detta terza coppia di ali di detto terzo elemento stabilizzatore, sia ad una di dette prima coppia di ali di detto primo elemento stabilizzatore.
18) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di serraggio sono vantaggiosamente costituiti da un laccio rinviato in appositi fori od asole, caratterizzata dal fatto che in corrispondenza di dette estremità superiori di detti primo e secondo lembo sono opportunamente presenti mezzi di aggancio o scorrimento, vantaggiosamente costituiti da una coppia di occhielli, associabili a detto laccio in modo da consentire il serraggio tra le estremità libere di dette prima e seconda ala superiore di dette seconda e terza coppia di ali.
19) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detti primo, secondo e terzo elemento stabilizzatore sono direttamente associati l’uno all’altro alle rispettive estremità libere.
20) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detti primo, secondo e terzo elemento stabilizzatore sono direttamente associati l’uno all’altro in corrispondenza di una o più estremità libere, con l’utilizzo solamente di detto primo elemento di giunzione, posto in corrispondenza della zona del tallone.
21) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detti primo, secondo e terzo elemento stabilizzatore sono vantaggiosamente realizzati in materia plastica parzialmente rigida.
22) Struttura come ad una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detti primo, secondo e terzo elemento di giunzione sono vantaggiosamente realizzati in materiale composito.