ITTO950987A1 - Sistema per il caricamento ed il dosaggio del liquido di lavaggio in una macchina lavastoviglie. - Google Patents

Sistema per il caricamento ed il dosaggio del liquido di lavaggio in una macchina lavastoviglie. Download PDF

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ITTO950987A1
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Carlo Frairia
Marcello Premoli
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Prealpina Tecnoplastica
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    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47LDOMESTIC WASHING OR CLEANING; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47L15/00Washing or rinsing machines for crockery or tableware
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Abstract

L'invenzione si riferisce ad un sistema ed un metodo per il caricamento ed il dosaggio del liquido di lavaggio in una macchina lavastoviglie, il quale comprende un recipiente (1) in cui dell'acqua addolcita viene caricata. Detto recipiente (1) è funzionalmente suddiviso in tre camere (V1, V2, VR) aventi diversa capacità volumetrica. Le tre camere sono poste in serie tra loro e l'ultima di esse (V2), che viene riempita per travaso dopo che le prime due (V1, VR) sono state riempite, è dotata in un dispositivo di rilevazione di livello a microinterruttore (S1, G1, MC1). L'acqua caricata nella prima (VI) e/o nella terza camera (V2) viene utilizzata per il lavaggio delle stoviglie, mentre l'acqua caricata nella seconda camera (VR) è utilizzata per la rigenerazione delle resine.

Description

Descrizione dell'invenzione industriale dal titolo:
"SISTEMA PER IL CARICAMENTO ED IL DOSAGGIO DEL LIQUIDO DI LAVAGGIO IN UNA MACCHINA LAVASTOVIGLIE"
RIASSUNTO
L'invenzione si riferisce ad un sistema ed un metodo per il caricamento ed il dosaggio del liquido di lavaggio in una macchina lavastoviglie, il quale comprende un recipiente (1) in cui dell'acqua addolcita viene caricata. Detto recipiente (1) è funzionalmente suddiviso in tre camere (V1,V2,VR) aventi diversa capacità volumetrica. Le tre camere sono poste in serie tra loro e l'ultima di esse (V2), che viene riempita per travaso dopo che le prime due (V1,VR) sono state riempite, è dotata in un dispositivo di rilevazione di livello a microinterruttore (SI, Gl, MCI). L'acqua caricata nella prima (VI) e/o nella terza camera (V2) viene utilizzata per il lavaggio delle stoviglie, mentre l'acqua caricata nella seconda camera (VR) è utilizzata per la rigenerazione delle resine.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un sistema per il caricamento ed il dosaggio del liquido di lavaggio in una macchina lavastoviglie e ad un relativo metodo operativo. E' noto che le macchine lavastoviglie comprendono una vasca di lavaggio, sul fondo della quale viene raccolta dell'acqua prelevata dalla rete idrica e necessaria per il lavaggio delle stoviglie; a tale scopo, la macchina è dotata di una pompa di ricircolo che provvede ad alimentare uno o più organi irroratori, con la citata acqua raccolta sul fondo della vasca.
Il dosaggio dell'acqua necessaria all’espletamento del lavaggio può essere effettuato in vari modi. La soluzione più semplice è quella di prevedere l’apertura a tempo di una elettrovalvola per il caricamento dell’acqua nella vasca di lavaggio; tale sistema può tuttavia risultare molto impreciso, poiché non tiene conto delle sempre possibili variazioni di pressione e portata nella rete di alimentazione idrica.
In altre soluzioni largamente impiegate, il dosaggio dell'acqua di lavaggio viene ottenuto per il tramite di un pressostato elettropneumatico, che rileva il livello dell’acqua direttamente all’interno della vasca di lavaggio e che controlla conseguentemente l’elettrovalvola di caricamento dalla rete idrica.
Tale sistema richiede tuttavia una taratura molto precisa del pressostato: infatti, tenendo conto del fatto che la vasca di lavaggio ha una sezione piuttosto estesa, anche una variazione di pochi millimetri del livello di acqua in vasca può tradursi in un errore di diversi litri nel dosaggio.
Posto che il caricamento di una quantità di acqua maggiore di quella necessaria contrasta con le esigenze di contenimento dei consumi (l’acqua deve anche venire riscaldata), il sistema a pressostato sta progressivamente scomparendo, a favore di soluzioni in cui il dosaggio dell’acqua viene effettuato all’esterno della vasca di lavaggio.
Da soluzioni più recenti, è noto dotare la macchina lavastoviglie di un serbatoio di misurazione, posto in derivazione al condotto di adduzione dell’acqua alla vasca di lavaggio, in modo tale che una parte dell'acqua proveniente dalla rete idrica giunga direttamente in vasca ed una parte giunga al citato serbatoio.
Il serbatoio di misurazione presenta una capacità di acqua ridotta rispetto a quella necessaria per il lavaggio e in essa è posto un sensore di livello; il sensore opera su di una piccola quantità di acqua, proporzionale a quella caricata in vasca, e provvede a far chiudere l'elettrovalvola di caricamento dell'acqua al raggiungimento del livello prefissato per il serbatoio. In altre parole, quindi, il pressostato opera su di una frazione dell'acqua alimentata alla vasca, che riempie una vaschetta di piccola sezione, riducendo gli errori di rilevazione.
Anche tale sistema, tuttavia, è soggetto ad errori di rilevazione, dovuti a possibili differenze nella ripartizione della portata nel condotto di derivazione che alimenta il serbatoio di misurazione.
Sono noti anche sistemi di caricamento e dosaggio che prevedono l'adduzione ripetuta di acqua ad un serbatoio avente una capacità pari ad una frazione di quella necessaria al lavaggio; in tal caso il serbatoio è dotato di un sensore di livello, che controlla la solita elettrovalvola di caricamento, e l'adduzione dell'acqua alla vasca di lavaggio avviene per successivi travasi del contenuto del serbatoio nella vasca stessa.
Tali sistemi risultano tuttavia di realizzazione complicata e critica, ad esempio a causa della presenza di sifoni, e possono richiedere dei tempi lunghi per realizzare il caricamento dell'acqua necessaria al lavaggio. Inoltre, presentando il serbatoio un volume prefissato, la quantità di acqua caricata in vasca non può che essere un multiplo intero della capacità del serbatoio. In questo modo, la macchina può risultare poco flessibile nelle sue prestazioni.
Sono infine noti dei sistemi di caricamento e dosaggio che assommano elementi comuni alle soluzioni in precedenza descritte. Tali sistemi di caricamento risultano tuttavia oggettivamente complessi ed ingombranti, tipicamente a causa della presenza di numerosi sifoni di collegamento tra i serbatoi.
Scopo della presente invenzione è quello di risolvere i problemi sopra citati ed indicare un sistema per il caricamento ed il dosaggio del liquido di lavaggio in una macchina lavastoviglie che, pure essendo di realizzazione estremamente semplice, compatta ed economica, consenta il raggiungimento di un'elevata precisione di dosaggio, di una elevata affidabilità e di una grande flessibilità d'uso.
E' poi noto che, nella macchine lavastoviglie, può risultare desiderabile, qualora solo uno dei cestelli venga utilizzato per contenere una quantità ridotta di stoviglie, poter effettuare un ciclo di lavaggio differenziato, ossia un ciclo di lavaggio in cui venga caricata in macchina una quantità ridotta di acqua, in modo da ridurre i consumi allo stretto necessario. Si noti a tal proposito che la quantità di acqua caricata nel corso delle fasi di tali lavaggi "ridotti" non deve essere, semplicisticamente, pari alla metà di quella caricata normalmente per un carico completo; a puro titolo indicativo, la quantità di acqua per un lavaggio ridotto può essere nell'ordine dei 2/3 - 3/4 di quella necessaria per un lavaggio normale (ciò allo scopo di assicurare in ogni caso una buona prestazione di lavaggio, evitare fenomeni di cavitazione della pompa di lavaggio e mantenere una sufficiente diluizione dei residui di sporcizia).
Normalmente il caricamento ridotto di acqua, nei casi in cui esso è previsto, può essere ottenuto facendo si che il sistema di controllo della macchina, in caso di selezione di un lavaggio differenziato, provveda a modificare le soglie di intervento del sensore di livello, in modo tale che venga immessa nella vasca di lavaggio della macchina una quantità di acqua inferiore a quella prevista per un lavaggio normale; tuttavia, tale sistema presenta i problemi più generali in precedenza citati.
In tale ottica, pertanto, scopo ulteriore dell'invenzione è quello di indicare un sistema di caricamento e dosaggio compatto, semplice ed economico, che consenta di realizzare lavaggi con quantità differenziate di liquido, in funzione del tipo di programma selezionato (carico completo, carico ridotto).
Gli scopi suddetti sono raggiunti secondo la presente invenzione da un dispositivo ed un metodo per il caricamento ed il dosaggio del liquido di lavaggio in una macchina lavastoviglie incorporante le caratteristiche delle rivendicazioni allegate.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari dalla descrizione particolareggiata che segue e dai disegni annessi, fomiti a puro titolo di esempio esplicativo e non limitativo, in cui:
- la Fig. 1 rappresenta un dispositivo del sistema secondo la presente invenzione, in una sua prima possibile forma realizzativa;
- la Fig. 2 rappresenta una parte del circuito idraulico di una macchina lavastoviglie, in accordo alla forma realizzativa di Fig. 1;
- la Fig. 3 rappresenta un lineagramma semplificato delle funzioni realizzate dal sistema secondo l'invenzione, in accordo alle Figg. 1 e 2;
- la Fig. 4 rappresenta un dispositivo del sistema secondo la presente invenzione, in una sua seconda possibile forma realizzativa;
- la Fig. 5 rappresenta una parte del circuito idraulico di una macchina lavastoviglie, in accordo alla forma realizzativa di Fig. 4;
- la Fig. 6 rappresenta un lineagramma semplificato delle funzioni realizzate dal sistema secondo l'invenzione, in accordo alle Figg. 3 e 4;
- la Fig. 7 rappresenta una parte del circuito idraulico di una macchina lavastoviglie, in accordo ad una possibile variante della presente invenzione.
In Fig. 1 viene rappresentato in sezione verticale un dispositivo del sistema secondo la presente invenzione; tale dispositivo è essenzialmente costituito da un recipiente 1, che in uso risulta alloggiato in una intercapedine ricavata fra una parete della vasca di lavaggio ed una parete del mobile della lavastoviglie, elementi questi non rappresentati per semplicità (gli ingombri esterni del recipiente 1 risultano contenuti; a titolo indicativo, possono essere i seguenti: altezza circa mm 700, larghezza circa mm 400, spessore circa mm 25).
Con AP è indicato un condotto di caricamento dell'acqua dalla rete idrica e con un AR un condotto di adduzione della stessa acqua ad un dispositivo decalcificatore, in seguito descritto; tra i condotti AP e AR è situato il cosiddetto "air-break", o salto in aria, indicato con SA; tale salto in aria ha la funzione di impedire che l'acqua presente nel circuito idraulico della lavastoviglie possa essere aspirata nella rete idrica, nel caso in cui in quest’ultima si verifichino delle depressioni. Come si nota, il salto in aria SA è sostanzialmente costituito da una curva a gomito 2 del condotto AP, che presenta una interruzione 3 in corrispondenza dell'ingresso al condotto AR.
Con AD è indicato un terzo condotto, per l'adduzione dell'acqua addolcita, proveniente dal citato dispositivo decalcificatore, all'interno del recipiente 1.
D recipiente 1 presenta nella sua zona centrale due elementi separatori, indicati con 4 e 5; il separatore 4 è un semplice setto verticale, mentre il separatore 5 è un setto sagomato in modo da definire due semicamere, indicate con 6 e 7, chiuse verso l'alto; come si nota, i setti 4 e 5 definiscono quindi tre semicamere 6, 7 e 8, ove la semicamera 8 è completamente aperta verso l'alto, mentre le semicamere 6 e 7 comunicano verso l’esterno, nella parte alta, solo tramite tubetti di sfiato TT, la cui funzione sarà in seguito chiarita.
Tramite i setti 4 e 5 il recipiente 1 risulta pertanto suddiviso in tre camere distinte, in serie tra loro, indicate con VI, V2 e VR (ove la camera VR è in pratica costituita dalle tre semicamere 6-8) di volume differente tra loro; a titolo esemplificativo, la camera VI può presentare un volume utile di 800 cc, la camera VR un volume utile complessivo di 400 cc e la camera V2 un volume utile di 2000 cc.
Nella parte superiore della camera VI sono posizionati il salto in aria SA e l'uscita del condotto AD; al fondo di tale camera VI è presente un primo raccordo di uscita 9. La camera centrale VR è, come detto, aperta verso l'alto tramite la semicamera 8 e presenta al fondo un secondo raccordo di uscita, indicato con 10.
Nella parte superiore della camera V2 sono ricavate due sedi SI e S2, dotate di rispettivi fori inferiori, indicati con SIA e S2A; in tali sedi SI ed S2 sono alloggiati rispettivi galleggianti Gl e G2, di realizzazione in sé nota, che sono atti a provocare la commutazione di rispettivi microinterruttori MCI e MC2, di controllo di una elettrovalvola (EVC) di alimentazione dell'acqua, come risulterà nel seguito della presente descrizione; al di sopra della camera V2, e schermato da questa in modo noto, può essere presente un foro FS, in comunicazione con l'interno della vasca di lavaggio, per lo sfiato dei vapori che si creano in quest'ultima nel corso del lavaggio. Al fondo della camera V2 è infine presente un terzo raccordo di uscita, indicata con 11.
La struttura del recipiente 1 è convenientemente realizzata in materiale plastico, ad esempio tramite stampaggio in due pezzi, che vengono successivamente saltati tra loro in modo noto (ad esempio con un sistema a lama calda); in alternativa, il recipiente 1 può essere realizzato con la tecnica del soffiaggio, in modo tale che tutte le sue parti componenti (ad eccezione dei galleggianti Gl e G2 e dei microin terruttori MCI e MC2) possano essere ottenute un'unica operazione.
In Fig. 2, il recipiente 1 è rappresentato schematicamente e funzionalmente inserito nel circuito idraulico di una macchina lavastoviglie che implementa la presente invenzione. In tale Fig. 2, con RE è indicato un raccordo alla rete idrica (quale un rubinetto) al quale è connesso un tubo TA di alimentazione dell'acqua di rete alla macchina; su tale tubo TA è posta un'elettrovalvola EVC, di controllo dell'adduzione dell'acqua di rete alla lavastoviglie; a valle dell'elettrovalvola EVC, il tubo TA è collegato al condotto AP del recipiente 1. Con FV è indicata schematicamente la vasca di lavaggio della lavastoviglie, con P è indicata una sua pompa di scarico e con TS un relativo tubo di scarico.
Con DD è indicato nel suo complesso il sopra citato dispositivo decalcificatore; tale dispositivo è di tipo e funzionamento in sé noto, che non richiede quindi descrizione dettagliata; qui basti precisare che esso consta di un contenitore CR delle resine di dolcificazione dell’acqua e di un serbatoio SS del sale di rigenerazione delle resine stesse. Con 12 è indicato un condotto che collega il condotto AR del recipiente 1 con un ingresso del contenitore delle resine CR; con 13 è indicato un condotto che collega un'uscita del contenitore delle resine CR con il condotto AD del recipiente 1. Con 14 è indicata una diramazione del condotto 13, in comunicazione con la vasca FV (per il tramite di un condotto 15); su tale condotto di diramazione 14 è prevista una elettrovalvola EVV.
Con 15 è indicato un condotto che collega i raccordi di uscita 9 e 11 con la vasca FV; si noti che tra i raccordi 9 e 11 ed il condotto 15 sono previste rispettive elettrovalvole, indicate con EVI ed EV2
Con 16 viene indicato un condotto che collega il raccordo di uscita 10 ad un ingresso del serbatoio del sale SS; tra il raccordo 10 ed il condotto 16 è prevista una elettrovalvola EVR.
In Fig. 3 è esemplificato un lineagramma, che illustra lo svolgimento di alcune fasi di programma eseguibili dalla macchina lavastoviglie della Fig. 2 e precisamente - la fase di caricamento acqua per un lavaggio a pieno carico di stoviglie;
- la fase di caricamento acqua per un lavaggio a carico ridotto di stoviglie;
- la fase di rigenerazione delle resine del dispositivo decalcificatore;
- la fase di lavaggio delle resine del dispositivo decalcificatone.
Ovviamente, le fasi sopra citate sono incluse in un programma completo di lavaggio,
che per semplicità non verrà qui descritto, in quanto in sé noto.
Il funzionamento della macchina lavastoviglie mostrata nelle Figg. 1 e 2 verrà ora
descritto, anche con riferimento al lineagramma di Fig. 3, limitatamente alle fasi di
interesse.
Si tenga presente a tal riguardo che la lavastoviglie è dotata di un dispositivo
programmatore, o timer, del tipo elettromeccanico; come è noto, tale tipo di timer
comprende un motorino elettrico che, quando alimentato, provvede a mettere in
rotazione un pacco di camme. Il profilo di tali camme è sagomato in modo da
attivare/disattivare dei contatti elettrici, che provvedono a loro volta ad
abilitare/disabilitare vari dispositivi e funzioni della macchina.
A inizio ciclo, nel primo passo della fase di caricamento, il motorino del timer risulta
fermo, mentre una camma provvede a comandare l'apertura dell'ele tiro valvola EVC;
l’acqua di rete proveniente dal raccordo RE può quindi raggiungere, tramite il tubo
TA, il condotto AP.
In tale fase, le elettrovalvole EVI, EV2, EVV ed EVR e la pompa di scarico P non I Rb Drtneoeomi. sono alimentate; il microinterruttore MCI è in posizione di serbatoio vuoto.
Nel condotto AP l'acqua sale verso la parte alta del recipiente 1 e, superato il salto in
aria SA, entra nel condotto AR; si noti che una piccola quantità di acqua che non
riesce a superare il salto in aria SA può cadere sul fondo della camera Vi, dove viene
raccolta. Dal condotto AR l'acqua passa nel condotto 12 e raggiunge quindi il
contenitore delle resine CR; dopo aver attraversato le resine, l'acqua addolcita può
raggiungere, tramite il condotto 13, il condotto AD del recipiente 1. Si noti a tal
proposito che la valvola EVV è del tipo normalmente chiuso allo scopo di evitare che, durante le fasi di caricamento del recipiente 1, l'acqua in uscita dal dispositivo DD
possa passare direttamente alla vasca di lavaggio FV.
L'acqua addolcita risale quindi il condotto AD e cade nella camera VI; la camera VI
viene in tal modo riempita sino ad un livello di trabocco, determinato dall'altezza del
setto 4. L'acqua che supera il setto 4 trabocca nella camera VR; in tal modo vengono
quindi riempite le tre semicamere 6, 7 e 8; si noti a tal riguardo che le semicamere 6 e
7 presentano nella parte superiore dei tubetti di sfiato, indicati con TT, per permettere
all'aria in esse presenti di uscire sotto la spinta della colonna d'acqua che, durante tale
fase, risale nelle stesse semicamere 6 e 7. 1 tubetti TT possono essere mantenuti aperti
o chiusi a seconda della posizione di un selettore (non rappresentato), in modo da
consentire la variazione del volume di acqua disponibile per la rigenerazione delle
resine in funzione del grado di durezza dell'acqua di rete; è infatti chiaro che quando i
tubetti TT sono chiusi, l'acqua potrà penetrare solo nella semicamera 8.
Quando anche la camera VR è piena di acqua (ad un livello in altezza sostanzialmente
corrispondente al livello di riempimento della camera VI), l'acqua trabocca
nell'ultima camera V2, che viene riempita sino alla sua sommità.
In particolare, quasi al raggiungimento del livello predeterminato di riempimento I Rb Diitngoeron. della camera V2, una piccola quantità di acqua penetra nel foro SIA della sede SI,
provocando un innalzamento del galleggiante Gl; tale salita viene rilevata dal
micro interruttore MCI, che provvede a comandare la chiusura dell'elettrovalvola di
caricamento EVC dell'acqua di rete. Il galleggiante SI ed il microinterruttore MCI
costituiscono quindi il sensore di livello principale del dispositivo secondo
l'invenzione.
Quando tale elettrovalvola EVC viene chiusa, pertanto, le tre camere VI, V2 e VR
risultano riempite ciascuna di un volume di acqua predeterminato; il microinterruttore MCI è in posizione di serbatoio pieno ed il motorino del timer avanza.
Si noti che nel modo descritto si ottiene un controllo di livello molto preciso, poiché
la rilevazione effettuata tramite il microinterruttore MCI avviene su di una superficie
molto ridotta (in pratica, la sezione della camera V2, nel punto in cui opera il
galleggiante Gl, è di circa 150 X 20 mm); appare quindi chiaro come un eventuale
errore di spostamento del galleggiante SI si traduca in un errore molto modesto di
dosaggio dell'acqua nella camera V2.
Il galleggiante G2 ed il relativo microinterruttore MC2 sono tarati ad un livello di
intervento leggermente più alto rispetto al galleggiante Gl ed al microinterruttore
MCI; in pratica, quindi, il galleggiante G2 provvede a comandare la commutazione
del microinterruttore MC2 (che pure provoca la chiusura dell'elettro vai voi a EVC), in
caso di mancato intervento del microinterruttore MCI; pertanto, il galleggiante G2 ed
il microinterruttore MC2 costituiscono un dispositivo di sicurezza, in caso di
malfunzionamento del sensore di livello principale del dispositivo.
Come detto, quando viene interrotta l'alimentazione all'elettrovalvola EVC, le tre
camere VI, V2 e VR risultano riempite con un volume definito di acqua.
Nel secondo passo della fase di caricamento, il motorino del timer avanza e viene bii I R Dtngoeron. alimentata l'elettrovalvola EV2, che si apre; in tal modo, quindi, la quantità di acqua
contenuta nella camera V2 può raggiungere la vasca di lavaggio FV, tramite il
condotto 15; il microinterruttore MCI ritorna in posizione di serbatoio vuoto.
Nel terzo passo della fase di caricamento, il motorino del timer è fermo e viene
nuovamente alimentata l'elettrovalvola di caricamento EVC. Pertanto della nuova
acqua addolcita viene addotta al recipiente 1, sino a che la camera V2 non viene
nuovamente riempita, nel modo in precedenza descritto ed il microinterruttore MCI
non passa allo stato di pieno. Si noti che tale tempo di caricamento risulta ridotto, poiché in tale fase le camere Vi e VR sono già riempite con acqua.
Nel quarto passo della fase di caricamento, infine, il motorino del timer avanza e
provvede ad alimentare le elettrovalvole EVI ed EV2, che si aprono in modo da far
confluire nella vasca FV entrambi i volumi di acqua contenuti rispettivamente nelle
camere VI e V2 (che nel caso esemplificato sono pari a 800 cc e 2000 cc).
In tal modo, quindi, nella vasca di lavaggio sono stati caricati 2000 2000 800 cc di
acqua, ed il lavaggio delle stoviglie può iniziare, in modo in sé noto; in tutte le fasi di
caricamento di acqua (prelavaggio, lavaggio, risciacqui) previste da un ciclo di
lavaggio completo, pertanto, la macchina opererà nel modo sopra descritto, ai fini di
addurre nella vasca di lavaggio quantità volumetricamente definite di acqua di
lavaggio.
Va quindi sottolineato come, secondo l'invenzione, venga meno l'impiego del
pressostato elettromeccanico e della relativa trappola d'aria, tradizionalmente previsti Ì÷à nelle macchine di tipo noto per rilevare il livello dell'acqua all'intemo della vasca di
lavaggio; parimenti, in accordo alla presente invenzione non è necessario alcun
sistema di sifoni.
Nel caso di lavaggio a carico ridotto di stoviglie, la macchina funziona in modo simile
a quello in precedenza descritto, ma con la differenza sostanziale che, nel quarto passo
della fase di caricamento acqua, l'elettrovalvola EVI non viene alimentata e rimane
chiusa; pertanto, in tale quarto passo, solo il volume di acqua contenuto nella camera
V2 confluisce alla vasca di lavaggio FV.
Come si nota, quindi, ai fini di un programma di lavaggio ridotto, la fase di
caricamento prevede l’adduzione in vasca di una quantità ridotta di acqua (nel caso
esemplificato 2000 2000 cc).
In entrambi i casi, ai fini della rigenerazione delle resine, il timer provvede a comandare l'apertura delle elettrovalvole EVR ed EVV.
In tal modo, l'acqua contenuta nella camera VR può confluire tramite il condotto 16 al serbatoio del sale SS. A seguito di ciò, si verifica un corrispondente passaggio di salamoia (ossia di una soluzione acqua-sale) dal serbatoio SS al contenitore CR, in modo che le resine del dispositivo decalcificatore possano essere rigenerate.
La corrispondente quantità di acqua in uscita dal contenitore CR percorre quindi il condotto 13 sino alla diramazione 14; come detto, in tale fase, l'elettrovalvola EVV risulta aperta, per cui tale acqua che percorre il condotto 13 può passare nel condotto 14 e raggiungere la vasca di lavaggio FV (tramite il condotto 15). Si noti che, in tale fase, anche parte dell’acqua presente nel tratto ascendente del condotto AD tende a passare nel condotto 14, per poi confluire alla vasca di lavaggio FV.
Ai fini del lavaggio delle resine, il timer della macchina provvede a comandare l’alimentazione dell'elettrovalvola EVC e delle elettrovalvole EVI ed EVV.
In tal modo, quindi, dell'acqua di rete (tramite TA, AP, AR e 12) provvede ad investire le resine nel contenitore CR, lavandole, per poi confluire alla vasca di lavaggio FV tramite il condotto 14; in tale fase, essendo aperta anche l'elettrovalvola EVI, si ha il passaggio dell'acqua eventualmente caricata nella camera VI alla vasca di lavaggio FV, tramite il condotto 15.
Si noti quindi che, ai fini del lavaggio delle resine, è necessario che la camera VI risulti vuota; ciò si ottiene normalmente nel caso di un programma di lavaggio completo di stoviglie (ove è previsto lo scarico in vasca delle camere VI e V2). Viceversa, nel caso di un programma di lavaggio ridotto, prima della fase di lavaggio delle resine occorrerà, in un momento opportuno, provocare lo scarico del contenuto della camera VI in vasca. Nella fase di lavaggio delle resine la pompa di scarico P della macchina è in funzione, per cui l'acqua di lavaggio delle resine stesse può essere espulsa dalla macchina tramite il tubo TS.
Da quanto sopra descritto, risulta chiaro come le fasi di caricamento acqua nel caso di lavaggio completo e ridotto di stoviglie siano comandate dal timer in funzione dello stato del microinterruttore MCI; viceversa, le fasi di rigenerazione e lavaggio delle resine, sono delle fasi a tempo, la cui durata è dettata esclusivamente dalla velocità di avanzamento del motorino del timer.
Nelle Figg. 4 e 5 viene illustrata una possibile variante della presente invenzione, ed in Fig. 6 viene schematizzato il relativo lineagramma di funzionamento. In accordo a tale variante, il recipiente 1 non presenta il condotto AD ed il condotto 13 risulta connesso direttamente al fondo della camera VI; in tale forma realizzativa, inoltre, non sono previsti il condotto in derivazione 14 e la relativa elettrovalvola EVV.
Ai fini del caricamento e del dosaggio dell'acqua, la macchina delle Figg. 4 e 5 funziona in modo analogo a quello in precedenza descritto, con la differenza che l’acqua addolcita, che esce dal dispositivo DD, raggiunge direttamente il fondo della camera VI tramite il condotto 13 e vi penetra spinta dalla pressione della rete idrica. Nella fase di rigenerazione delle resine, invece, il timer della macchina provvede a comandare l'apertura delle elettrovalvole EVR ed EVI.
L'acqua contenuta nella camera VR può quindi confluire al serbatoio del sale SS, tramite il condotto 16. A seguito di ciò, si verifica un corrispondente passaggio di salamoia dal serbatoio SS al contenitore CR.
La corrispondente quantità di acqua in uscita dal contenitore CR percorre quindi il condotto 13 e penetra nella camera VI; poiché la elettrovalvola EVI è aperta, tale quantità d'acqua può confluire verso la vasca FV, tramite il condotto 15. In questo caso il lavoro fatto dalla elettrovalvola EVV della realizzazione precedente è svolto dalla elettrovalvola EV 1 stessa.
Ai fini del lavaggio delle resine, infine, il timer della macchina provvede a comandare, anche in questo caso a tempo, l'alimentazione dell'elettrovalvola EVC e dell'elettrovalvola EVI. In tal modo, quindi, dell'acqua di rete (tramite TA, AP, AR e 12) provvede ad investire le resine nel contenitore CR, lavandole, per poi confluire alla camera VI tramite il condotto 13; in tale fase, essendo aperta anche l’elettrovalvola EVI, l'acqua di lavaggio delle resine passa dalla camera VI alla vasca di lavaggio FV, tramite il condotto 15. In tale fase, la pompa di scarico P della macchina è in funzione, per cui l'acqua di lavaggio delle resine può essere espulsa dalla macchina tramite il tubo TS.
Si noti quindi che, anche nel caso della variante di Figg. 4 e 5, è necessario che la camera VI risulti vuota ai fini del lavaggio delle resine; ciò si ottiene come in precedenza descritto, al riguardo della forma realizzativa descritta con riferimento alle Figg. 1 e 2.
Dalla descrizione effettuata risultano chiare le caratteristiche della presente invenzione, così come chiari risultano i suoi vantaggi.
In particolare vanno sottolineati:
- l'elevata precisione di dosaggio del sistema proposto, poiché la rilevazione di livello viene effettuata su di una superficie molto ridotta (come detto, la sezione della camera V2, nel punto in cui opera il galleggiante Gl, è di circa 150 X 20 mm) e quindi un eventuale errore di spostamento del galleggiante SI si traduce in un errore molto modesto di dosaggio dell'acqua, nella sola camera V2;
- la semplicità di funzionamento, in quanto il dosaggio dell'acqua avviene tramite il riempimento di camere di volume definito, poste in serie tra loro, e dove il riempimento della seconda e della terza camera avviene per semplice travaso dalla camera precedente, al superamento di un setto separatore e quindi senza la necessità di sifoni;
- la semplicità realizzativa, in quanto il recipiente 1 del sistema secondo l'invenzione è ottenibile con una operazione di stampaggio termoplastico, cui sono associati dei dispositivi di tipo standard (elettrovalvole, tubi, galleggianti, microinterruttori); si sottolinea inoltre come, vista la semplicità strutturale dell’elemento 1, anche lo stampo necessario per la sua realizzazione risulta di costo contenuto rispetto a dispositivi noti.
- la compattezza e l’ingombro ridotto, a causa dell'assenza di sifoni ed in virtù del fatto che le varie camere sono integrate in un unico recipiente;
- la possibilità di gestire in modo estremamente semplice ed economico caricamenti di quantità di acqua differenti, anche non multipli tra loro, in funzione del tipo di lavaggio selezionato dall'utente (carico di stoviglie completo o carico di stoviglie ridotto).
E’ chiaro che numerose varianti sono possibili per l’uomo del ramo al sistema descritto come esempio, senza per questo uscire dagli ambiti di novità insiti dell'idea inventiva. Da quanto sopra descritto, risulta ad esempio evidente come le fasi di caricamento dell'acqua nel recipiente 1 e lo scarico dell’acqua da questo alla vasca di lavaggio siano tra loro indipendenti. In tale ottica, quindi, le varie fasi di caricamento dell'acqua successive alla prima possono essere effettuate mentre la macchina espleta fasi del programma differenti (fasi di riscaldamento, prelavaggio, lavaggio, risciacqui). In tale ottica, è altresì chiaro che la tempistica delle operazioni di caricamento del recipiente 1 può essere scelta, in fase di progetto del sistema, allo scopo sfruttare vantaggiosamente le dispersioni termiche dalla vasca di lavaggio, allo scopo di ottenere un parziale recupero di calore. In altre parole, quindi, il caricamento del recipiente 1 può essere effettuato nel corso delle fasi "a caldo" previste da un programma di lavaggio, in modo che l'acqua contenuta nel recipiente 1 possa essere almeno parzialmente riscaldata dal calore dissipato dalla vasca nel corso di tali fasi a caldo.
Altra possibile variante è quella di alloggiare l'elettrovalvola EVC direttamente nel recipiente 1.
Il metodo di dosaggio sopra descritto, che prevede il doppio caricamento e svuotamento della camera V2, per realizzare sia il lavaggio con carico completo, sia quello ridotto di stoviglie, potrebbe essere differente. Ad esempio, il recipiente 1 può essere realizzato in modo tale che la somma delle capacità delle camere VI e V2 corrisponda alla quantità di acqua necessaria per il lavaggio di un carico completo di stoviglie, mentre la capacità d'acqua della camera V2 corrisponda alla quantità di acqua necessaria al lavaggio di un carico ridotto. Tale soluzione è applicabile ad esempio quando la quantità massima di acqua necessaria al lavaggio è contenuta (si pensi al caso delle lavastoviglie da 8 coperti), oppure quando lo spazio disponibile nell'intecapedine esistente fra vasca di lavaggio e mobile della lavastoviglie è ampio. Dal punto di vista realizzativo, è anche possibile prevedere sullo stampo necessario per l'ottenimento del pezzo 1, degli elementi spostabili; ciò allo scopo di consentire un diverso posizionamento dei setti 4 e 5, in modo da variare, in funzione del tipo di utilizzo del sistema, i volumi delle camere VI, V2 e VR.
Il recipiente 1 potrebbe inoltre prevedere un'apertura di "troppo pieno”, ad esempio, in prossimità della camera di alloggiamento del micro interruttore MC2 ed in comunicazione con la camera in cui è presente il foro FS, in modo da consentire lo scarico di acqua in vasca, tramite il foro FS, in caso di mancato intervento dei microinterruttori MCI ed MC2; tale foro di troppo pieno, che viene esemplificato in Fig. 1 con TP, è situato ad un livello inferiore alla posizione del microinterruttore MCI.
In Fig. 7 viene rappresentata una ulteriore possibile variante della presente invenzione; lo schema di Fig. 7 è simile a quello di Fig. 2, con la differenza che la valvola EVI", di controllo della camera VI, è del tipo a due uscite selettive, ove la prima uscita, utilizzata ai soli fini del lavaggio delle resine, è in comunicazione con il condotto 12, mentre la seconda uscita è connessa al condotto 15.
Il funzionamento dello schema di Fig. 7 è simile a quello descritto in Fig. 2, ma con la differenza sostanziale che, in accordo alla variante proposta, nel caso di lavaggio di un carico ridotto di stoviglie, l'acqua contenuta nella camera VI può essere utilizzata per effettuare il lavaggio delle resine, anziché essere scaricata direttamente in vasca.
In tale fase di lavaggio resine, il timer della macchina provvede infatti a comandare l'elettrovalvola EVI", in modo da aprire l'uscita connessa al condotto 12: visto che nel corso di tale fase, come in precedenza descritto, l'elettrovalvola EW è aperta, l'acqua contenuta della camera VI può transitare nel contenitore delle resine CR, tramite il condotto 12, per poi confluire in vasca tramite i condotti 13, 14 e 15.
In accordo a tale variante, nel corso della fase di lavaggio delle resine, effettuata nel corso di un programma di lavaggio per un carico ridotto di stoviglie, l'elettrovalvola di caricamento EVC non è alimentata, e quindi non vi è prelievo di acqua dalla rete idrica.
Naturalmente, la variante di Fig. 7 può essere implementata in modo diverso; ad esempio lo schema di Fig. 2 potrebbe essere modificato in tale ottica, prevedendo, in luogo dell'elettrovalvola EVI" di Fig. 7, un secondo condotto di uscita dalla camera VI, in comunicazione con il condotto 12 per mezzo di una elettrovalvola ad un'unica uscita.
Altra variante è poi quella di prevedere, nel caso della forma realizzativa di Fig. 4, un'apertura del tipo di quella indicata con SV, atta a favorire lo svuotamento del condotto AR; tale apertura è atta a far si che, durante la fase di rigenerazione delle resine, l'acqua contenuta nel condotto AR possa entrare nel contenitore delle resine CR, in modo tale che la concentrazione della miscela acqua-sale in esso presente venga diminuita.
E' infine chiaro che il funzionamento del sistema oggetto della presente invenzione, che nel caso qui descritto a mo' d'esempio è gestito da un programmatore di tipo elettromeccanico, potrebbe essere controllato da un timer di tipo elettronico, cioè basato sull'impiego di un microprocessore.

Claims (27)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di caricamento e dosaggio dell'acqua in un macchina lavastoviglie, comprendente una vasca di lavaggio (FV), un dispositivo decalcificatore (DD) dell'acqua ed un recipiente di dosaggio (1) al quale, tramite un tubo di caricamento (TA) ed una valvola di caricamento (EVC), viene addotta dell'acqua necessaria al funzionamento della macchina, caratterizzato dal fatto che: - in detto recipiente (1) sono presenti due o più camere di dosaggio (V1,VR,V2) poste in serie tra loro; - dette camere sono delimitate l'una rispetto all'altra per mezzo di almeno una paratia di trabocco (4,5), atta a determinare il livello di riempimento di una prima camera della serie (VI) rispetto alla successiva (VR); - all'ultima camera della serie (V2) della serie è associato un dispositivo sensore di livello (MCI), atto a comandare la chiusura di detta valvola di caricamento (EVC) al raggiungimento di un livello d'acqua prefissato per detta ultima camera (V2), al raggiugimento di detto livello prefissato, dette camere (V1,VR,V2) risultando quindi riempite con quantità volumetricamente definite di acqua, - sono previsti rispettivi condotti (15,16) per mettere in comunicazione selettivamente dette camere (V1,VR,V2) con detta vasca di lavaggio (FV) e/o con detto dispositivo decalcificatore (DD), detti condotti (15,16) essendo dotati di valvole di controllo (EV1,EVR,EV2), - l’ingresso di detti condotti (14,16) si trova ad una altezza uguale o superiore alla loro uscita, in modo tale che lo scarico dell'acqua contenuta in dette camere (V1,VR,V2) a detta vasca di lavaggio e/o detto dispositivo decalcificatore è ottenuto per gravità tramite la semplice apertura di dette valvole di controllo (EV1,EVR,EV2).
  2. 2. Sistema, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che sono previsti mezzi che, nel corso di una fase di un programma di lavaggio per un carico completo di stoviglie, provvedono allo scarico in vasca (FV) dell'acqua contenuta in due di dette camere (V1,V2), mentre nel corso di una fase di un programma di un carico ridotto di stoviglie, provvedono allo scarico in vasca (FV) dell’acqua contenuta in una sola di dette camere.
  3. 3. Sistema, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che sono previsti mezzi che, ai fini del dosaggio dell'acqua necessaria ad una fase di lavaggio, provvedono ad un primo scarico in vasca (FV) dell’acqua contenuta in una sola di dette camere (V2), al successivo riempimento della medesima camera (V2) e ad un secondo scarico del contenuto della stessa in vasca (FV).
  4. 4. Sistema, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che a detto secondo scarico del contenuto di detta camera (V2) è abbinato lo scarico in vasca (FV) di un'altra di dette camere (VI).
  5. 5. Sistema, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta serie prevede almeno tre camere (V1,VR,V2), e che due di dette camere, in particolare la prima (VI) e la terza (V2) della serie, sono utilizzate per il dosaggio dell'acqua necessaria al lavaggio di stoviglie, e l'altra camera, in particolare la seconda (VR) della serie è utilizzata per il dosaggio dell'acqua di rigenerazione delle resine di detto dispositivo decalcificatore (DD).
  6. 6. Sistema, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dette camere (V1,VR,V2) hanno capacità differenti fra loro 7. .
  7. Sistema, almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che sono previsti mezzi (TT) per variare la capacità di riempimento di una di dette camere, in particolare della camera (VR) utilizzata per il dosaggio dell'acqua di rigenerazione delle resine.
  8. 8. Sistema, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la capacità di una di dette camere (V1,V2) corrisponde alla quantità di acqua necessaria per l'esecuzione di una fase di un programma per il lavaggio di un carico ridotto di stoviglie, mentre la somma delle capacità di due di dette camere (V1,V2) corrisponde alla quantità di acqua necessaria per l'esecuzione di una fase di un programma per il lavaggio di un carico completo di stoviglie.
  9. 9. Sistema, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che in detto recipiente (1) è integrato un condotto (AP,AR), comprendente un dispositivo antiriflusso (SA), ove l'ingresso (AP) di detto condotto interno è connesso all'uscita di detto tubo di caricamento (TA), l'uscita (AR) di detto condotto interno è collegata ad un ingresso di un contenitore di resine di decalcificazione (CR) di detto dispositivo decalcificatore (DD) e un'uscita di detto contenitore di resine (CR) è connesso ad un quarto condotto (13, AD) che adduce acqua addolcita nella prima di dette camere (VI) della serie.
  10. 10. Sistema, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che è previsto un condotto di derivazione (15), dotato di relativa elettrovalvola (EW), che collega detto quarto condotto (13) con detto primo e/o detto secondo condotto (15), per lo scarico diretto in detta vasca (FV) di acqua utilizzata ai fini del lavaggio di dette resine.
  11. 11. Sistema, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che sono previsti mezzi (EVI") che, in caso di esecuzione di un programma di lavaggio per carico ridotto di stoviglie, provvedono allo scarico diretto a detto dispositivo decalcificatore (DD) dell'acqua contenuta in detta prima camera (VI) della serie, ai fini del lavaggio di dette resine.
  12. 12. Sistema, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto sensore di livello comprende un galleggiante (G1,G2) atto a provocare la commutazione di un interruttore (MC1.MC2).
  13. 13. Sistema, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che in detto recipiente (1) è prevista un'apertura di troppo pieno (TP) e/o un'apertura (FS) in comunicazione con l’interno di detta vasca di lavaggio (FV), per lo sfiato dei vapori da quest'ultima.
  14. 14. Sistema, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta valvola di caricamento (EVC) è alloggiata in detto recipiente (1).
  15. 15. Sistema, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che le paratie di trabocco comprendono un semplice setto verticale (4) e/o un setto (5) sagomato in modo da suddividere una di dette camere (VR) in almeno due semicamere (6,7,8).
  16. 16. Sistema, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto recipiente (1) è realizzato in materiale plastico, ad esempio tramite stampaggio o soffiaggio.
  17. 17. Sistema, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto recipiente (1) è alloggiato in una intercapedine esistente fra una parete di detta vasca (FV) ed una parete del mobile della lavastoviglie.
  18. 18. Metodo per il caricamento ed il dosaggio dell'acqua in una macchina lavastoviglie, comprendente una vasca di lavaggio (FV), un dispositivo decalcificatore (DD) dell'acqua ed un recipiente di dosaggio (1) al quale, tramite un tubo di caricamento (TA) ed una valvola di caricamento (EVC), viene addotta dell'acqua necessaria al funzionamento della macchina, caratterizzato dal fatto che è previsto il riempimento di almeno due camere (V1,V2) aventi capacità differenti fra loro, in particolare in serie e presenti in detto recipiente (1) e che, ai fini dell'esecuzione di una fase di un programma di lavaggio, viene scaricata in detta vasca (FV) l'acqua addotta ad enti-ambe dette camere (V1,V2).
  19. 19. Metodo, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che in una prima modalità di impiego della macchina lavastoviglie, quale l'esecuzione di una fase di un programma di lavaggio per un carico completo di stoviglie, viene scaricata in detta vasca (FV) l'acqua addotta ad entrambe dette camere (V1,V2), mentre in una seconda modalità di impiego della macchina lavastoviglie, quale l’esecuzione di una fase di un programma di lavaggio per un carico ridotto di stoviglie, viene scaricata in detta vasca (FV) l'acqua contenuta in una sola di dette camere (V2).
  20. 20. Metodo, secondo la rivendicazione 19 o 20, caratterizzato dal fatto che, ai fini dell'esecuzione di una fase di un programma di lavaggio, è previsto il riempimento ripetuto e lo svuotamento ripetuto di una sola di dette camere (V2).
  21. 21. Metodo, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dette camere (V1,V2) sono collegate in serie tra loro, e che - l'acqua viene addotta alla prima camera (VI) della serie, la quale viene riempita sino al raggiungimento di un livello di trabocco (4,5), in modo che l’ulteriore acqua in ingresso al recipiente (1) provochi un passaggio d'acqua in una camera successiva della serie (VR,V2); - l'adduzione di acqua al recipiente (1) prosegue sino a che l'acqua nell'ultima camera della serie (V2) non provoca la commutazione di un sensore di livello (MCl).
  22. 22. Metodo, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che in detto recipiente (1) è prevista almeno una terza camera (VR), di dosaggio di una quantità d'acqua necessaria alla rigenerazione delle resine di detto dispositivo decalcificatore (DD).
  23. 23. Metodo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che lo svuotamento di dette camere (V1,V2,V3) avviene in modo diretto, senza l'impiego di sifoni, per semplice apertura di relative valvole (EVI, EV2,EVR) poste su condotti (14,16) che si dipartono dalla parte inferiore di dette camere (V1,V2,VR).
  24. 24. Metodo, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che, prima di riempire dette camere (V1,VR,V2), l'acqua transita in detto dispositivo decalcificatore (DD) ed è quindi addolcita.
  25. 25. Metodo, secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che, ai fini dell'esecuzione di una fase di un programma di lavaggio per un carico ridotto di stoviglie, l'acqua contenuta nell'altra di dette camere (VI) è utilizzata ai fini del lavaggio delle resine di detto dispositivo decalcificatore (DD).
  26. 26. Macchina lavastoviglie, che implementa il sistema e/o il metodo secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti.
  27. 27. Sistema e/o metodo di caricamento e dosaggio dell'acqua in un macchina lavastoviglie, quale risulta dalla presente descrizione e dai disegni annessi.
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