ITTO940376A1 - Siringa monouso di sicurezza - Google Patents

Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo:

"SIRINGA MONOUSO DI SICUREZZA"

TESTO DELLA DESCRIZIONE

La presente invenzione concerne una siringa monouso di sicurezza

Sono note siringhe monouso di sicurezza, in cui al termine dell'operazione di iniezione si realizza la ritrazione automatica dell'ago, all'interno del corpo tubolare di siringa, in posizione di sicurezza.

Tuttavia, siffatte siringhe monouso note comprendono dei mezzi di ritrazione dell'ago complessi. Inoltre, tali mezzi di ritrazione dell'ago o sono disposti all'esterno del corpo di siringa (ad esempio, coassialmente allo stelo di stantuffo della siringa), e sono quindi esposti ad indesiderate manomissioni, ovvero, se disposti all'interno del corpo di siringa, si trovano a contatto, durante l'operazione di iniezione, con il liquido da iniettare, con rischio di contaminazione dello stesso.

Pertanto, scopo principale della presente invenzione è quello di provvedere una siringa monouso di sicurezza, che garantisca la ritrazione automatica dell'ago, al termine dell'operazione di iniezione, in posizione di sicurezza all'interno del corpo tubolare di siringa, senza permettere la riutilizzazione della siringa stessa, e ciò mediante mezzi strutturalmente semplici e di sicuro ed affidabile funzionamento.

Un.altro scopo è quello di provvedere una siringa monouso di sicurezza come specificato, in cui i mezzi di ritrazione automatica dell'ago non siano accessibili all'operatore e non vengano mai, durante l'operazione di iniezione, a contatto con la sostanza da iniettare.

Un ulteriore scopo è quello di provvedere una siringa monouso di sicurezza come indicato, che si presti anche all'uso come dosatore di liquido, ad esempio per la miscelazione di sostanze in polvere o granulari, preliminarmente all'operazione di iniezione delle stesse.

In vista di tali scopi, la presente invenzione provvede una siringa monouso di sicurezza, la cui caratteristica essenziale forma oggetto della rivendicazione principale, che si intende qui integralmente riportata.

Ulteriori caratteristiche vantaggiose risultano nelle rivendicazioni subordinate, che pure si intendono qui integralmente riportate.

La presente invenzione viene dettagliatamente descritta in quanto segue, con riferimento ai disegni allegati, forniti a solo titolo di esempio non limitativo, in cui:

- la fig. 1 è una vista in elevazione della siringa monouso di sicurezza secondo una prima forma esemplificativa di realizzazione dell'invenzione, come presentata all'uso, provvista di un cappuccio di protezione dell'ago, proteso dalla siringa stessa;

- la fig. 2 è una vista in sezione assiale, a scala maggiore e parzialmente interrotta, della siringa monouso di sicurezza secondo la fig. 1;

- le figure 3 e 4 sono delle viste simili a quella di figura 2, ma mostranti rispettivamente la siringa secondo l'invenzione al termine della fase di iniezione e con ago automaticamente retratto nel corpo tubolare di siringa, in posizione di sicurezza - in dette viste il cappuccio è rimosso;

- la fig. 5 è una vista in sezione, secondo la linea V-V di fig. 4;

- la fig. 6 è una vista di dettaglio, a scala maggiore, del particolare VI di fig. 1;

- la fig. 7 è una vista in sezione, secondo la linea VII-VII di fig. 6;

- le figure 8 e 9 sono delle viste simili a quella di fig. 6, ma in diversa scala, ed illustranti una variante di realizzazione di un cappuccio, disposto rispettivamente a protezione dell'ago proteso dalla siringa ed a guisa di dosatore di liquido a imbuto per l'ago medesimo;

- le figure da 10 a 12 sono delle viste rispettivamente simili a quelle delle figure da 2 a A, ma illustranti un'altra forma esemplificativa di realizzazione dell'invenzione. Prima forma esemplificativa di realizzazione dell'invenzione (figg. 1-7).

Con riferimento anzitutto alle figure da 1 a 7 dei disegni, con 10 (fig. 1) è indicata nel suo insieme la siringa monouso di sicurezza secondo una prima forma esemplificativa di realizzazione della presente invenzione.

La siringa 10 comprende un corpo di siringa 11, sostanzialmente tubolare cilindrico, ad esempio in materia plastica trasparente, con una testa integrale porta-ago 12, conica e coassiale rispetto al corpo di siringa 11.

Detta testa conica 12 è forata mediante un foro assiale passante 13 (fig. 6), il quale forma quattro cavità assiali cilindriche intercomunicanti, rispettivamente 13.1 - 13.4, a diametri decrescenti verso l'estremità a punta conica della testa medesima.

Precisamente, in detto foro 13, una prima cavità assiale cilindrica 13.1, di diametro maggiore, è aperta verso il vano interno del corpo di siringa 11. Una seconda ed una terza cavità assiale cilindrica, 13.2, 13.3, si susseguono, a partire da detta prima cavità 13.1, con diametri rispettivamente decrescenti, sboccando in una quarta cavità assiale cilindrica 13.4 di diametro minore ed aperta verso l'esterno in corrispondenza dell'estremità a punta conica della testa 12. Tra detta terza e detta quarta cavità 13.3, 13.4 è formato uno spallamento 13.5.

In detta prima cavità assiale 13.1 del foro 13 è alloggiata a forzamento una boccola coassiale 14, ad esempio in materia plastica, la quale presenta, in prossimità del vano interno del corpo di siringa 11, una gola circonferenziale interna 14.1, in cui è inserita una guarnizione anulare di tenuta 15, ad esempio in gomma. Inoltre, due alette integrali di ritegno 14.2 (fig. 5), diametralmente opposte, si protendono da detta boccola 14 verso l'interno della boccola stessa, con andamento specularmente tra loro convergente verso l'estremità a punta conica della testa 12. Le estremità libere di dette alette 14.2 sono tra loro distanziate.

In detta quarta cavità assiale 13.4 del foro 13 è inserito, scorrevole assialmente, un ago cavo di siringa 16, ad esempio in acciaio, il quale si protende con una sua estremità 16.1 a punta esternamente alla testa 12, mentre con l'estremità opposta 16.2 si estende nel vano del corpo di siringa 11, attraversando assialmente detta boccola 14.

In posizione intermedia, su detto ago 16 è fissata una bussola porta-ago coassiale 16.3, la quale presenta una gola circonferenziale esterna 16.4, in cui sono normalmente impegnate le estremità libere delle alette di ritegno 14.2 della boccola 14.

Una molla elicoidale a compressione 17, calzata coassiale sull'ago 16, è interposta tra l'estremità della bussola porta-ago 16.3 rivolta verso lo spallamento 13.5 e lo spallamelo 13.5 stesso, in guisa da essere massimamente compressa a "pacco". Detto ago 16 è così normalmente mantenuto in posizione fissa rispetto alla testa porta-ago 12, mediante dette alette di ritegno 14.2, che si oppongono all’azione di spinta elastica esercitata dalla molla 17 sulla bussola porta-ago 16.3 per la retrocessione assiale dell'ago 16 nel corpo tubolare di siringa 11.

Un organo divaricatore 18 è calzato, scorrevole assialmente ed a tenuta, sulla porzione estrema, prossimale all'estremità 16.2, dell'ago 16.

Detto organo divaricatore 18 comprende un corpo a tazza cilindrica 18.1, ad esempio in materia plastica, il cui fondo 18.2 è assialmente forato per il montaggio coassiale, a scorrimento assiale ed a tenuta di liquido, sull'ago 16 e la cui parete cilindrica è inserita scorrevole e guidata nella boccola 14 a contatto di tenuta contro la guarnizione anulare 15. Detto corpo a tazza 18.1 si protende, con la sua porzione di fondo 18.2, nel vano del corpo tubolare di siringa 11, mentre la sua porzione di estremità aperta, conicamente rastremata, è rivolta verso le alette di ritegno 14.2.

Un cuscinetto tubolare elastico 19, ad esempio in gomma, calzato coassiale su detta porzione estrema, prossimale all'estremità 16.2, dell'ago 16, è interposto, a guisa di molla di richiamo, tra la bussola porta-ago 16.3 ed il fondo 18.2 del corpo a tazza 18.1, che avvolge coassialmente con la sua parete tubolare il cuscinetto 19 stesso, pur permettendone la deformabilità elastica. Mediante tale disposizione, detto corpo a tazza 18.1 è normalmente mantenuto con la sua porzione di estremità aperta distanziata rispetto alle alette di ritegno 14.2, impegnate nella gola 16.4 della bussola porta-ago 16.3 (cfr. fig. 6).

Inoltre, dal fondo 18.2 di detto corpo a tazza 18.1 si protende radialmente verso l'esterno una flangia integrale 18.3, radialmente distanziata dalla superficie cilindrica interna del corpo di siringa 11.

Lo sfilamento assiale del corpo a tazza 18.1 rispetto all'estremità libera 16.2 dell'ago 16 è impedito da un ingrossamento anulare esterno 16.5 dell'ago 16, oltre il quale detta estremità libera 16.2 si estende nel vano del corpo tubolare di siringa 11. Si noterà, che detta estremità libera 16.2 dell'ago, oltre ad un'apertura assiale, presenta anche una pluralità di aperture radiali, che sboccano nel vano del corpo tubolare di siringa 11, per facilitare il convogllamento di liquido.

Una pluralità di fori passanti 18.4 ad assi tra loro convergenti in direzione di detta estremità 16.2 dell'ago 16 sono, inoltre, provvisti in detta flangia 18.3 del corpo a tazza 18.1, in guisa da sboccare - su una faccia di detta flangia in prossimità delle aperture radiali dell'ago medesimo e -sulla faccia opposta - a fronte della boccola 14.

In detto corpo tubolare di siringa 11 è alloggiato, a scorrimento assiale ed a tenuta, uno stantuffo 20 (figg. 2 - 4) a corpo sostanzialmente cilindrico, ad esempio in gomma, e provvisto di una coppia di risalti anulari 20.1, che assicurano la tenuta contro la parete tubolare cilindrica del corpo di siringa 11 stesso.

Detto stantuffo 20 è comandato in scorrimento assiale entro detto corpo tubolare di siringa 11 - tra una posizione assialmente avanzata in prossimità della testa 12 ed una posizione assialmente retratta, distale da detta testa 12 -mediante uno stelo assiale 21, connesso a detto stantuffo. Detto stantuffo 20 presenta anteriormente, ossia in opposizione all'estremità 16.2 dell'ago 16, una cava assiale tronco-conica 20.2, in cui è ricevuta l'estremità 16.2 stessa dell'ago 16, quando lo stantuffo 20 prende contatto contro la flangia 18.3 del corpo a tazza 18.1.

Detto stelo 21 si protende con una sua estremità assiale, distale dallo stantuffo 20, oltre l'estremità assiale 11.1 del corpo tubolare di siringa 11 opposta alla testa 12 e porta solidale a detta sua zona di estremità assiale un piede discoidale di azionamento 21.1.

Una flangia 11.2 è formata, in un sol pezzo, in detta zona di estremità assiale 11.1 del corpo di siringa 11, provvedendo l'impugnatura del corpo 11 della siringa 10.

Inoltre, un risalto anulare interno 11.3 è formato nella parete cilindrica del corpo di siringa 11, in detta zona di estremità assiale 11.1, in guisa da guidare lo stelo 21 nei suoi spostamenti assiali e da opporsi allo sfilamento assiale dello stantuffo 20, mediante interferenza rispetto ai suoi risalti anulari 20.1.

Mediante la suddetta disposizione, nella siringa 10 - prima e durante l'operazione di iniezione - sono provviste due camere non intercomunicanti, rispettivamente 10.1 e 10.2, ossia: - una prima camera 10.1 definita tra la testa 12, assialmente cava, e l'organo divaricatore 18 ed includente le cavità assiali 13.2, 13.3, il vano della boccola 14 ed il vano del corpo a tazza 18.1, montato scorrevole a tenuta rispetto a detta boccola, detta prima camera essendo assialmente attraversata da detto ago 16, nonché

- una seconda camera 10.2, a tenuta di liquido e definita, nel corpo tubolare di siringa 11, tra detta testa 12, detta boccola 14 e detto corpo a tazza 18.1, da una parte, e lo stantuffo 20, dall'altra parte, in detta seconda camera sboccando assialmente detta estremità libera 16.2 dell'ago 16.

Dette camere 10.1, 10.2 della siringa 10 presentano entrambe volumetria variabile, sino ad una condizione di volume minimo, che si realizza al termine dell'iniezione (fig. 3), come risulterà maggiormente in quanto segue.

Funzionamento della siringa 10:

La siringa 10 si presenta all'uso come illustrata nelle figure 1 e 2, ossia provvista di un cappuccio 22 di protezione della parte a punta 16.1 dell'ago 16. Lo stantuffo 20 è disposto a livello, ad esempio, della tacca "1" di una scala graduata, indicante la capacità, ad esempio in c.c., del corpo tubolare di siringa 11.

Rimosso il cappuccio 22 e preparato il liquido da aspirare, si esegue l'aspirazione dello stesso, facendo retrocedere assialmente detto stantuffo 20 mediante trazione manuale dello stelo 21. In tal modo, il liquido aspirato affluisce, attraverso l'ago 16, in detta seconda camera a tenuta 10.2. Completata l'aspirazione, mediante avanzamento assiale dello stantuffo 20 si provoca lo spurgo, dalla seconda camera 10.2 attraverso l'ago 16, almeno di parte sostanziale dell'aria ancora contenuta nel corpo di siringa 11. Al termine della fase di spurgo, si legge tramite la detta scala graduata l'esatta quantità di liquido contenuto nella seconda camera 10.2 della siringa 10.

Qualora sia necessario, prima dell'operazione di iniezione, usare il liquido dosato, contenuto nella seconda camera 10.2, per sciogliere sostanze in polvere o granulari da iniettare, si fa ulteriormente avanzare assialmente lo stantuffo 20, sino a contatto contro la flangia 16.3 del corpo a tazza Il corretto accostamento tra stantuffo 20 e corpo a tazza 16.1 è agevolato dalla presenza del cuscinetto tubolare elastico 19, il quale, pur permettendo l'avanzamento assiale del corpo a tazza 18.1 stesso verso l'estremità a punta conica della testa 12, agisce a guisa di respingente, per accrescere lo sforzo di spinta assiale richiesto all'operatore. E', infatti, opportuno che, in questa fase, la parte a flangia 18.3 del corpo a tazza 18.1 non prenda contatto contro la boccola 14, ossia che la prima camera 10.1 della siringa 10 non sia ridotta alla sua condizione di minimo volume, e ciò per motivi che appariranno evidenti nel seguito. L'azione di frenatura elastica applicata da detto cuscinetto 19 avverte l'operatore, affinché interrompa tempestivamente l'avanzamento assiale dello stantuffo 20.

Dopo miscelati liquido e polvere o granuli, l'operatore ripete le operazioni di aspirazione e spurgo dell'aria sopra descritte.

Egli esegue poi l'operazione di iniezione in modo tradizionale, sino a ridurre al minimo volume sia la seconda camera 10.2, da cui viene espulsa la sostanza da iniettare, sia la prima camera 10.1 della siringa 10, e ciò mediante avanzamento assiale, dapprima, dello stantuffo 20 sino a contatto contro la flangia 18.3 del corpo a tazza 18.1 e, successivamente, anche del corpo a tazza 18.1, sino a contatto della sua flangia 18.3 contro la boccola 14 e la base della testa 12 del corpo di siringa 11 (fig. 3). La sostanza iniettata, defluendo dalla seconda camera 10.2 attraverso l'ago 16, non entra nella prima camera 10.1.

Si noterà, che i fori 18.4, provvisti nella parte a flangia 18.3 del corpo a tazza 18.1, consentono il deflusso del liquido da iniettare dal vano del corpo tubolare di siringa 11 nella cavità assiale 20.2 dello stantuffo 20 e da questa nelle aperture di ammissione nell'ago 16, quando l'estremità 16.2 dell'ago stesso è ricevuta in detta cavità e lo stantuffo 20 è applicato contro la flangia 18.3 medesima.

Come risulta da quanto precede, al conseguimento di tale condizione di minimo volume delle due camere 10.1, 10.2, si realizzano simultaneamente l'espulsione dalla seconda camera 10.2 di tutta la quantità utile di liquido da iniettare attraverso l'ago 16 ed il disimpegno nella prima camera 10.1 delle alette di ritegno 14.2 rispetto al porta-ago 16.3 — e quindi all'ago 16. Infatti, nella prima camera 10.1, l'organo divaricatore 18, che è fatto assialmente avanzare dallo stantuffo 20, mediante l'estremità anteriore aperta del suo corpo a tazza 18.1 impegna e divarica, in tale condizione, la zona di estremità libera delle alette di ritegno 14.2 della boccola 14, liberando quindi la bussola porta-ago 16.3. La divaricazione così realizzata delle alette di ritegno 14.2 è permanente.

Pertanto, a mano a mano che l’operatore rilascia la pressione manuale esercitata sullo stelo 21 e sullo stantuffo 20, la molla 17 è libera di esercitare la sua azione elastica di richiamo dell'ago 16. Tale azione elastica di richiamo si esercita anche, tramite il porta-ago 16.3 ed il cuscinetto elastico 19 - che coopera elasticamente -, contro l'organo divaricatore 18 e, tramite questo, contro lo stantuffo 20. Ne consegue, che ago 16, organo divaricatore 18 e stantuffo 20 vengono automaticamente retrocessi assialmente nella cavità tubolare del corpo di siringa 11, almeno sino a completa ritrazione dell'ago 16 con la sua punta 16.1 all'interno della testa 12. Con tale retrocessione, il corpo a tazza 18.1 si disimpegna dalla bussola 14.

In questa condizione, nella siringa 10 è realizzata un'unica e comune camera 10.3 (fig. 4), all'interno della quale sono contenuti lo stantuffo 20, l'organo divaricatore 18, il cuscinetto elastico 19 e l'ago 16, tutti mantenuti retrocessi rispetto all'estremità a punta conica della testa 12, per l'azione elastica di richiamo esercitata dalla molla 17.

La siringa 10 è posta, così, automaticamente in condizione di sicurezza con ago disarmato e non è più utilizzabile.

Variante di realizzazione secondo le figure 8 e 9.

Secondo tale variante di realizzazione, è provvisto un cappuccio, indicato con 30 e realizzato, ad esempio, in materia plastica relativamente morbida, il quale presenta due cavità assiali, rispettivamente 31 e 32, tra loro separate mediante un setto intermedio 33. La cavità assiale 31 presenta fondo conico.

Mediante tale disposizione, detto cappuccio 30 può assumere due differenti posizioni di sovrapposizione rispetto alla testa 12 della siringa 10. In una prima posizione, detto cappuccio 30 è disposto a protezione dell'ago 16 (fig. 8), ricevuto in modo convenzionale nella sua cavità 31. Nell'altra posizione, ruotata di 180° rispetto alla prima, il setto 33 di detto cappuccio 30 è trapassato dall'estremità a punta 16.1 dell'ago 16 e la cavità 31 del cappuccio, in cui si protende detta punta, può servire a guisa di imbuto per facilitare il dosaggio di liquidi da iniettare o miscelare (fig. 9).

Seconda forma esemplificativa di realizzazione dell'invenzione (figg. 10 - 12).

La siringa monouso di sicurezza secondo la presente forma di realizzazione è indicata nel suo insieme con 40 (fig. 10) ed è sostanzialmente simile alla siringa 10 secondo la prima forma di realizzazione sopra descritta.

Nella descrizione che segue, le parti della siringa 40 simili a quelle della siringa 10 sono indicate con gli stessi numeri di riferimento.

In variante, nella siringa 40 il corpo a tazza 18.1 dell'organo divaricatore 18 presenta una flangia integrale 41, che si estende radialmente, dalla sua porzione di fondo 18.2, sostanzialmente sino a contatto o in stretta prossimità della parete del corpo tubolare di siringa 11. Una guarnizione anulare 42, ad esempio in gomma, alloggiata in una corrispondente gola circonferenziale esterna 42.1, assicura la tenuta tra detta flangia e la detta parete, di guisa che nella siringa 40 - prima e durante l'operazione di iniezione - sono provviste due camere non intercomunicanti, rispettivamente 40.1 e 40.2 (fig. 10), ossia:

- una prima camera 40.1, definita tra il corpo a tazza 18.1 con flangia 41, parte della parete del corpo tubolare di siringa 11 e la testa 12 assialmente cava, detta prima camera 40.1 essendo assialmente attraversata dall'ago 16, e

- una seconda camera 40.2, a tenuta di liquido e definita, nel corpo tubolare di siringa 11, tra detto corpo a tazza 18.1 con flangia 41 e lo stantuffo 20.

Si noterà che il corpo a tazza 18.1 nella siringa 40 è guidato a tenuta lungo la parete del corpo tubolare di siringa 11 e non più, come nella siringa 10, rispetto alla boccola 14. In tale boccola 14, il corpo a tazza 18.1 della siringa 40 penetra coassialmente con giuoco radiale mediante la sua parete tubolare.

Inoltre, in luogo del cuscinetto elastico 19 della siringa 10, la siringa 40 presenta - con uguale disposizione e funzione - una molla elicoidale di richiamo 43.

Per il resto, si rinvia alla descrizione data con riferimento alla siringa 10.

Come risulta da quanto precede, dette due camere 40.1 e 40.2 della siringa 40 presentano entrambe volumetria variabile, sino ad una condizione di volume minimo, che si realizza al termine dell'operazione di iniezione (fig. 11), come nel caso della siringa 10, alla cui descrizione si rinvia anche per il funzionamento della siringa 40.

Dopo l'uso, la siringa 40 presenta la prima camera 40.1 di volume sensibilmente maggiorato (fig. 12), in cui sono contenuti ago 16 ed organo divaricatore 18, automaticamente retrocessi assialmente in detto corpo tubolare 11 con lo stantuffo 20 mediante i mezzi elastici di richiamo 17, almeno sino a completa ritrazione dell'ago 16 con la sua punta 16.1 all'interno della testa 12. La seconda camera 40.2 è mantenuta al volume minimo. E' questa la condizione di sicurezza della siringa 40, resa inservibile.

Naturalmente, numerose varianti potranno, in pratica, essere apportate rispetto a quanto descritto ed illustrato a solo titolo di esempio non limitativo, senza per questo uscire dall'ambito dell'invenzione e quindi dal dominio della presente privativa industriale.

Claims (8)

1. RIVENDICAZIONI 1. Siringa monouso di sicurezza, includente un corpo di siringa (11), sostanzialmente tubolare, con una testa portaago (12) provvista di un foro (13), in cui un ago cavo di siringa (16, 16.3) è disposto assialmente scorrevole per essere esteso e ritratto rispetto alla testa medesima, ed includente inoltre uno stantuffo (20), fatto scorrere assialmente a tenuta in detto corpo di siringa (11) mediante uno stelo (21), tra una posizione avanzata, in prossimità della testa (12), ed una posizione retratta, distale da detta testa, e viceversa, caratterizzata da ciò, che detta siringa (10, 40) - prima e durante l'operazione di iniezione - comprende, tra il corpo (11), la testa (12) e lo stantuffo (20), due camere non intercomunicanti, ossia una prima camera (10.1, 40.1), definita in o partire da detta testa (12) ed attraversata da detto ago (16, 16.3) ed in cui sono provvisti dei mezzi di ritegno (14.2), i quali impegnano l'ago (16, 16.3) stesso, mantenendolo in una posizione fissa - con punta (16.1) estesa rispetto a detta testa (12) - in antagonismo all'azione di mezzi (17) di richiamo in ritrazione dell'ago medesimo all'interno di detto corpo tubolare di siringa (11), ed una seconda camera (10.2, 40.2) a tenuta di liquido, definita in detto corpo tubolare di siringa (11), tra detta prima camera (10.1, 40.1) e detto stantuffo (20) ed in cui sbocca una estremità libera (16.2) di detto ago (16, 16.3), e da ciò che dei mezzi di disimpegno (18) sono provvisti scorrevoli a tenuta rispetto a dette due camere (10.1, 10.2, 40.1, 40.2) tra una posizione di riposo, in cui si trovano quando detto stantuffo (20) è in una posizione retratta, ed una posizione di lavoro, in cui disimpegnano permanentemente detti mezzi di ritegno (14.2) rispetto a detto ago (16, 16.3), quando detto stantuffo (20) è fatto scorrere in detta sua posizione avanzata, di guisa che, mentre detti mezzi di disimpegno (18) sono in posizione di riposo, una sostanza da iniettare viene aspirata in detta seconda camera (10.2, 40.2) attraverso detto ago (16, 16.3), facendo retrocedere manualmente in direzione assiale detto stantuffo (20), e viene poi iniettata, mediante movimento inverso dello stantuffo stesso, senza penetrare in detta prima camera (10.1, 40.1), mentre al termine dell’operazione di iniezione, quando detto stantuffo (20) è portato in detta sua posizione avanzata e detti mezzi di disimpegno (18) assumono la loro posizione di lavoro, detti mezzi di richiamo (17) fanno automaticamente retrocedere - a mano a mano che viene rilasciata la pressione manuale applicata dall'operatore sullo stantuffo (20) - l'ago (16, 16.3) stesso insieme con detto stantuffo (20) all'interno del corpo tubolare di siringa (11), ritraendo la punta (16.1) dell'ago rispetto alla testa (12), così da disarmare la siringa (10) e da renderla non più utilizzabile.
2. 2. Siringa secondo la rivendicazione 1, caratterizzata da ciò, che dette due camere (10.1, 10.2, 40.1, 40.2) presentano volumetria variabile.
3. 3. Siringa secondo la rivendicazione 1 o Z, caratterizzata da ciò, che detti mezzi (17) di richiamo in ritrazione dell'ago (16, 16.3) all'interno di detto corpo tubolare di siringa (11) sono mezzi elastici.
4. 4. Siringa secondo le rivendicazioni 1, 2 e/o 3, caratterizzata da ciò, che detti mezzi di disimpegno (18) comprendono un corpo a tazza (18.1), assialmente forato e montato a scorrimento assiale ed a tenuta di liquido su detto ago (16, 16.3) ed il quale si protende verso detti mezzi di ritegno (14.2) con una sua porzione di estremità aperta, da ciò che detti mezzi di ritegno (14.2) comprendono delle alette di ritegno fisse (14.2), le quali impegnano detto ago (16, 16.3) e si oppongono all'azione esercitata da detti mezzi (17) di richiamo in ritrazione dell'ago stesso, e da ciò che la parete tubolare di detto corpo a tazza è inserita scorrevole ed a tenuta (guarnizione 15) rispetto ad una corrispondente apertura (boccola 14) di detta prima camera (10.1), mentre con una sua porzione di fondo (18.2, 18.3) il corpo a tazza medesimo è proteso in detta seconda camera (10.2), in disposizione contrapposta rispetto a detto stantuffo (20) per essere assialmente spinto dallo stesso.
5. 5. Siringa monouso secondo le rivendicazioni 1, 2 e/o 3, caratterizzata da ciò, che detti mezzi di disimpegno (18) comprendono un corpo (18.1, 41), forato e montato a scorrimento assiale ed a tenuta su detto ago (16, 16.3) ed il quale è provvisto di una porzione radiale a guisa di flangia (41), disposta scorrevole ed a tenuta (guarnizione 42) in detto corpo di siringa (11), per essere assialmente spinto da detto stantuffo (20), mentre una porzione assiale di detto corpo si protende verso detti mezzi di ritegno (14.2), i quali comprendono delle alette di ritegno fisse (14.2), che impegnano detto ago (16, 16.3) e si oppongono all'azione esercitata da detti mezzi (17) di richiamo in ritrazione dell'ago stesso.
6. 6. Siringa secondo la rivendicazione 4 o 5, caratterizzata da ciò, che comprende dei mezzi elastici (19, 43) interposti tra una parte fissa (16.3) di detto ago (16, 16.3) e detto corpo (18.1) dei mezzi di disimpegno (18), in modo da operare a guisa di respingente elastico rispetto a detto stantuffo (20), applicato per spinta assiale contro detto stesso corpo (18.1).
7. 7. Siringa secondo la rivendicazione 1, caratterizzata da ciò, che, dopo eseguita l'operazione di iniezione, detto ago (16, 16.3) e detto stantuffo (20) sono retrocessi in una camera comune (10.3) all'interno di detto corpo tubolare di siringa (11).
8. 8. Siringa secondo la rivendicazione 1, caratterizzata da ciò, che comprende un cappuccio (30), il quale presenta due cavità assiali (31, 32), tra loro separate mediante un setto intermedio (33), una di dette cavità assiali (31) presentando fondo conico, di guisa che detto cappuccio (30) può assumere due differenti posizioni di sovrapposizione rispetto a detta testa (12) della siringa (10), ossia, una prima posizione, in cui detto cappuccio (30) è disposto a protezione dell'estremità a punta (16.1) dell'ago, ricevuta nella sua cavità a fondo conico (31), ed un'altra posizione, ruotata di 180° rispetto alla prima, in cui il setto (33) di detto cappuccio è trapassato dall'estremità a punta (16.1) dell'ago (16) e la detta cavità a fondo conico (31), in cui si protende detta punta, serve a guisa di imbuto per facilitare il dosaggio di liquidi da iniettare o miscelare. Il tutto sostanzialmente come descritto ed illustrato e per gli scopi specificati.