ITTO20131004A1 - Girante per una camera di macinazione e mulino di macinazione per fluidi associato. - Google Patents

Girante per una camera di macinazione e mulino di macinazione per fluidi associato.

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ITTO20131004A1
ITTO20131004A1 IT001004A ITTO20131004A ITTO20131004A1 IT TO20131004 A1 ITTO20131004 A1 IT TO20131004A1 IT 001004 A IT001004 A IT 001004A IT TO20131004 A ITTO20131004 A IT TO20131004A IT TO20131004 A1 ITTO20131004 A1 IT TO20131004A1
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IT
Italy
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impeller
grinding
grinding chamber
chamber
elements
Prior art date
Application number
IT001004A
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English (en)
Inventor
Luca Drocco
Mario Drocco
Original Assignee
Luca Drocco
Mario Drocco
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B02CRUSHING, PULVERISING, OR DISINTEGRATING; PREPARATORY TREATMENT OF GRAIN FOR MILLING
    • B02CCRUSHING, PULVERISING, OR DISINTEGRATING IN GENERAL; MILLING GRAIN
    • B02C17/00Disintegrating by tumbling mills, i.e. mills having a container charged with the material to be disintegrated with or without special disintegrating members such as pebbles or balls
    • B02C17/16Mills in which a fixed container houses stirring means tumbling the charge
    • B02C17/168Mills in which a fixed container houses stirring means tumbling the charge with a basket media milling device arranged in or on the container, involving therein a circulatory flow of the material to be milled

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Food Science & Technology (AREA)
  • Crushing And Pulverization Processes (AREA)

Description

TITOLO: GIRANTE PER UNA CAMERA DI MACINAZIONE E MULINO DI MACINAZIONE PER FLUIDI ASSOCIATO.
-----------------------------------------------------La presente invenzione si riferisce ad una girante, in particolare una girante inferiore, per una camera di macinazione la quale a sua volta è atta ad essere associata ed un mulino di macinazione per la macinazione di fluidi pre-dispersi, in particolare miscele di liquidi e polveri, quali vernici, pitture, miscele per preparati alimentari.
Sono note camere di macinazione, le quali sono normalmente immerse nel prodotto da lavorare, comprendenti una girante la quale comprende aperture al fine di consentire la circolazione di un flusso di fluido per la macinazione di uno o più prodotti in polvere o granuli in un fluido quale una vernice, pittura, miscele per preparati alimentari.
Ai fini della presente descrizione, con il termine fluido pre-disperso si intende una miscela di liquidi e polveri, quest’ultime disperse nel liquido.
La camera di macinazione comprende normalmente una girante superiore, una girante inferiore, una girante intermedia ed un cestello fisso. Le giranti comprese nella camera di macinazione sono messe in rotazione tramite un albero, sul quale sono calettate le giranti. Detto albero è collegato mediante una cinghia ad un motore elettrico.
All’interno della camera sono alloggiate una pluralità di sfere per l’operazione di macinazione del miscelare i fluidi pre-dispersi e macinarle polveri disperse nel fluido.
La messa in rotazione delle giranti della camera di macinazione creano un vortice all’interno del contenitore, in cui la camera di macinazione è immersa, tale per cui il fluido è forzato ad entrare nella camera di macinazione stessa, ed in particolare tramite un’aperture posta nella sua parte superiore, rispetto ad un asse verticale. Il fluido in ingresso attraversa la camera di macinazione nella parte in cui ci sono gli elementi di macinazione, ad esempio sfere, le quali a loro volta si muovono all’interno della camera stessa. Lo stesso fluido che circola all’interno della camera esce da delle aperture comprese nella parte inferiore della stessa camera di macinazione stessa. Nello specifico, le giranti creano all’interno della camera una turbolenza che mette in moto dette sfere e genera attrito tra le molecole del prodotto e le sfere stesse, tale da determinare la macinazione, in particolare realizzando la disaggregazione dei cristalli o micronizzazione degli agglomerati di polveri fino a raggiungere il grado di finezza desiderato.
Tali aperture devono inoltre essere di dimensioni tali da evitare la fuoriuscita delle stesse sfere di macinazione, come noto ad un tecnico del ramo.
Normalmente tali aperture sono realizzate con dimensioni maggiori delle stesse sfere di macinazione. Per impedire la fuoriuscita delle sfere stesse dalla camera di macinazione, a dette aperture sono fissati, in modo rigido, elementi di ritenuta quali griglie o filtri. Detti elementi di ritenuta sono dunque normalmente atti a consentire lo scorrere di un flusso di fluido in uscita da detta camera di macinazione, tramite dette aperture, ed impedire la fuoriuscita delle sfere di macinazione, come noto ad un tecnico del ramo.
Il passaggio forzato del liquido nella camera di macinazione determina una pressione all’interno della camera di macinazione stessa che dipende principalmente dalla viscosità del fluido pre-disperso, o prodotto, e dalla densità spaziale di aperture, comprese nella parte inferiore della camera stessa, le quali consentono la circolazione di un flusso di fluido attraverso la camera di macinazione. Questi due parametri giocano un ruolo fondamentale anche nella gestione di questa pressione vigente nella camera di macinazione stessa. La luce di passaggio delle aperture dovrà essere scelta quindi in funzione sia del fluido da miscelare sia del diametro delle sfere di macinazione utilizzate.
Le camere di macinazione dell’arte nota non permettono una rapida sostituzione degli elementi ritenuta, ad esempio rimuovendoli dalle singole aperture. Infatti detti elementi di ritenuta sono fissati alle aperture tramite saldatura.
Nei vani o cestelli di macinazione dei mulini di macinazione attualmente sul mercato, alle aperture sono associati in modo fisso, non facilmente removibile, elementi di ritenuta, quali ad esempio griglie. Tali griglie impediscono la fuoriuscita delle sfere di macinazione dal vano o cestello di macinazione divenendo parti integranti della camera di macinazione stessa poiché inscindibili dalla camera stessa. Nell’arte nota è possibile modificare l’intera struttura della camera di macinazione, in ci sono comprese dette aperture, realizzando una pluralità di porzioni di camera di macinazione intercambiabili fra loro. Ciò richiederebbe di realizzare un numero molto elevato di componenti ognuno con una particolare densità di aperture a seconda delle esigenze.
Sono note camere di macinazione in cui la parte inferiore della camera stessa è definita da una girante inferiore, la quale ha il compito sia di movimentare il fluido sia di trattenere gli elementi di macinazione. Tale girante comprende delle aperture a cui sono fissati in modo inamovibile detti elementi di ritenuta.
In particolare detti elementi di ritenuta non sono removibili della girante inferiore e non è possibile modificare pertanto la densità spaziale delle aperture che consentono la circolazione del flusso di fluido nella camera di macinazione. Inoltre tali elementi di ritenuta risultano essere normalmente tutti uguali e non è possibile variare la densità degli orifizi presenti in detti elementi di ritenuta, al fine di poter modificare la luce associata ad ogni orifizio e la densità nello spazio dei passaggi che consentono la circolazione del flusso di fluido nella camera di macinazione.
Inoltre, non potendo rimuovere detti elementi di ritenuta dalla girante stessa risulta complessa la pulitura degli stessi elementi di ritenuta i quali, essendo sostanzialmente un filtro, possono trattenere impurità che possono ostruire gli orifizi, ad esempio chiudendoli, tramite cui può scorrere il flusso di fluido verso l’esterno della camera di macinazione.
È noto che la dimensione degli orifizi compresi negli elementi di ritenuta è proporzionale alle dimensioni delle sfere comprese nella camera di macinazione.
Le soluzioni dell’arte nota non permettono di realizzare una camera di macinazione in grado di ospitare sfere di macinazione di dimensioni diverse in funzione del prodotto da macinare e la densità del fluido in cui miscelare tale prodotto.
Nessuna camera di macinazione compresa nello stato della tecnica prevede la possibilità di modificare la il numero e la dimensione degli orifizi e delle aperture, al fine di modificare la densità nello spazio degli orifizi ed aperture atte a consentire la circolazione di un flusso di fluido all’interno della camera di macinazione al variare della densità del fluido stesso. Inoltre, le camere di macinazione dell’arte nota non prevedono di poter sostituire gli elementi di macinazione in funzione del fluido pre-disperso da macinare. L’impossibilità di modificare la densità di aperture associate alla girante e di conseguenza la dimensione degli elementi di macinazione contenuti nella camera di macinazione non permette alle camere di macinazione di adattarsi alle caratteristiche del fluido in cui deve essere mescolato il prodotto da macinare.
La presente invenzione si propone di risolvere i suddetti problemi tecnici realizzando una girante, in particolare una girante inferiore, comprendente elementi di ritenuta removibili.
Un aspetto della presente invenzione riguarda una girante con le caratteristiche dell’allegata rivendicazione indipendente 1.
Un ulteriore aspetto della presente invenzione riguarda una camera di macinazione con le caratteristiche dell’allegata rivendicazione 10.
Un ulteriore aspetto della presente invenzione riguarda un mulino di macinazione secondo la rivendicazione 12.
Le caratteristiche ed i vantaggi della girante, della camera e del mulino di macinazione, saranno chiari ed evidenti dalla seguente descrizione di una pluralità di forme di realizzazione e dalle allegate figure le quali illustrano rispettivamente:
• le figure 1A e 1B mostrano un mulino di macinazione comprendente una camera di macinazione a sua volta comprendente una girante secondo la presente invenzione, in particolare la figura 1A il mulino in una configurazione non operativa; mentre la figura 1B mostra lo stesso mulino in una configurazione operativa in cui la camera di macinazione, e di conseguenza la girante, è immersa in un fluido pre-disperso contenuto in un contenitore associabile al mulino.
• le figure 2A, 2B, 2C e 2D mostrano la camera di macinazione, in particolare la figura 2A mostra un particolare della camera di macinazione in una vista prospettica; la figura 2B mostra una sezione della camera di macinazione di figura 2A; la figura 2C mostra un’esplosa della camera di macinazione, la figura 2D mostra in sezione la camera di macinazione in cui è illustrato indicativamente il percorso compiuto dal flusso di fluido all’interno della camera di macinazione in cui sono disposti gli elementi di macinazione
• la figura 3 mostra un’esplosa di una forma di realizzazione esemplificativa di una girante inferiore comprendente una pluralità di aperture;
• le figure 4A, 4B, 4C mostrano tre diverse forme di realizzazione in una vista frontale della girante inferiore secondo la presente invenzione;
• le figure 5A, 5B, 5C mostrano tre diverse forme di realizzazione in una vista in sezione della girante inferiore secondo la presente invenzione in particolare la figura 5A mostra una sezione nel piano A-A della girante di figura 4A; la figura 5B mostra una sezione nel piano B-B della girante di figura 4B; la figura 5C mostra una sezione nel piano C-C della girante di figura 4C.
• le figure 6A, 6B, 6C, 6D, 6E e 6F mostrano diverse forme di realizzazione di un elemento di ritenuta atto ad essere associato ad un’apertura di una girante, in particolare la figura 6A mostra un elemento di ritenuta con struttura circolare con orifizi di varie forme; la figura 6B mostra un elemento di ritenuta con struttura circolare in cui gli orifizi hanno una dimensione minore rispetto alle dimensioni degli orifizi di figura 6A; la figura 6C mostra un elemento di ritenuta con struttura poligonale in particolare esagonale; la figura 6D mostra un elemento di ritenuta con struttura circolare, in particolare un elemento di chiusura atto a rendere cieca l’apertura a cui è associato; la figura 6E mostra un elemento di ritenuta con struttura ellissoidale con orifizi; la figura 6F mostra un elemento di ritenuta con elementi di chiusura.
• le figure 7A, 7B, 7C e 7D e 7E mostrano diverse forme di realizzazione di un elemento di supporto comprendente almeno un elemento di ritenuta, in particolare la figura 7A mostra l’elemento di supporto con struttura a corona circolare comprendente una pluralità di elementi di ritenuta a loro volta tutti comprendenti orifizi; la figura 7B mostra l’elemento di supporto con struttura a corona circolare comprendente una pluralità di elementi di ritenuta i quali rispetto alla forma di realizzazione di figura 7A a loro volta alcuni comprendenti orifizi altri comprendenti elementi di chiusura; la figura 7C mostra l’elemento di supporto con struttura a corona con perimetro esterno esagonale comprendente elementi di ritenuta con orifizi; la figura 7D mostra l’elemento di supporto con struttura a corona circolare privo di elementi di ritenuta con orifizi, e costituito da un unico elemento di chiusura; la figura 7E mostra l’elemento di supporto con struttura a disco circolare comprendente una pluralità di elementi di ritenuta.
Con riferimento alle citate figure la girante 5, secondo la presente invenzione è atta ad essere associata ad una camera di macinazione 3 la quale a sua volta è applicabile a mulini di macinazione 1 per fluidi predispersi.
Ai fini della presente descrizione, con il termine fluido pre-disperso si intende una miscela di liquidi e polveri, quest’ultime disperse nel liquido.
La girante inferiore 5, preferibilmente una girante inferiore per una camera di macinazione, comprende: almeno una base 52; una prima porzione di fissaggio 56, atta a consentire il fissaggio della stessa girante 5 ad un albero di trasmissione 15 attorno a cui la stessa girante 5 ruota.
Detta porzione di fissaggio 56 è preferibilmente realizzata al centro di detta base 52, al fine di consentire la rotazione della stessa girante 5 garantendo una simmetria assiale, rispetto ad un primo asse “Z”: detto primo asse “Z” è sostanzialmente coincidente con l’asse longitudinale dell’albero di trasmissione 15.
La girante 5 secondo la presente invenzione comprende almeno un’apertura “h”, atta a consentire la circolazione di un flusso di fluido “P” attraverso detta girante 5.
Nella forma di realizzazione preferita, detta girante 5 è la girante inferiore. Detta base 52 definisce la porzione inferiore della camera di macinazione 3, rispetto ad detto primo asse “Z” verticale. Detta almeno un’apertura “h” è atta a consentire la circolazione di un flusso di fluido “P” attraverso detta girante 5, in particolari atta a consentire al fluido contenuto nella camera di macinazione 3 di fuoriuscire dalla stessa camera 3 attraversando detta girante inferiore, come ad esempio illustrato in figura 2D In generale, ad almeno un’ apertura “h”, compresa almeno nella girante 5, è associato almeno un elemento di ritenuta 7. Detto elemento di ritenuta 7 è almeno atto a ritenere una pluralità di elementi di macinazione “b”. Detti elementi di macinazione “b” sono normalmente posti all’interno della camera di macinazione 3 e sono movimentati dal flusso di fluido “P” circolante nella camera di macinazione 3, come noto ad un tecnico del ramo..
In generale detto elemento di ritenuta 7 è atto ad evitare che gli elementi di macinazione “b” attraversino detta almeno un’apertura “h”.
Almeno un detto elemento di ritenuta 7 è removibile da almeno una detta apertura “h” a cui è associato.
In una forma di realizzazione, detta base 52 comprende un perimetro esterno simmetrico, preferibilmente circolare, al fine di ottenere una simmetria assiale rispetto alla porzione di fissaggio 56 e di conseguenza all’albero di trasmissione 15.
In una forma di realizzazione preferita, detta girante 5 comprende almeno una parete laterale 54 estendentesi lungo il perimetro esterno di detta base 52, al fine di almeno contribuire a definire almeno parzialmente un vano “C”, ad esempio della camera di macinazione 3. In detto vano “C” possono risiedere detti elementi di macinazione “b”.
Detta parete laterale 54 si estende principalmente in una direzione perpendicolare a detta superficie definita dalla base 52. Preferibilmente, detta parete laterale 54 definisce la superficie inclinata di una struttura tronco conica. In particolare, ad esempio come illustrato nelle figure 4A-4C e 5A-5C detta girante inferiore 5 ha una struttura esterna troncoconica, ad esempio in cui la base minore è definita dalla base 52 della stessa girante 5 e la base superiore da una porzione superiore 55. Ancora più in particolare la porzione superiore 55, definita dal perimetro esterno della stessa porzione laterale 54, ha un diametro equivalente maggiore rispetto a detta base 52.
Detta porzione superiore 55, nelle forme di realizzazione illustrate, è la porzione della girante inferiore 5 la quale si affaccia con il resto della camera di macinazione 3. In particolare detta porzione superiore 55 si affaccia con un cestello fisso 31 della camera 3, non andando in battuta. Tra il cestello fisso 31 e la girante inferiore 5 è presente una luce che permette alla girante inferiore di ruotare senza attrito, come ad esempio illustrato nella figura 2B. Detto estremo superiore definisce un perimetro esterno del vano “C” della camera di macinazione 3. In una forma di realizzazione alternativa detta girante inferiore 5 ha una forma discoidale, sostanzialmente piana definente la base inferiore della camera di macinazione 3. In tale forma di realizzazione, non illustrata, il cestello fisso 31 costituisce le pareti laterali esterne tali da definire detto vano “C” quando si affaccia con detta girante inferiore 5. Tale vano “C”, come per le altre forme di realizzazione, è atto ad ospitare detti elementi di macinazione “b”, ad esempio sfere.
Detta girante inferiore 5 è assemblata sull’albero di trasmissione 15 tramite un collegamento a chiavetta. Detta girante inferiore 5 ed il cestello fisso 31 sono affacciati in modo tale da garantire che tra detta girante inferiore 5 e detto cestello fisso 31 sia presente una luce di passaggio fissa e costante che permette la rotazione della girante inferiore 5, attorno all’asse dell’albero di trasmissione 15 rispetto al cestello fisso 31. Detta luce generata fra detta girante inferiore 5 e detto cestello fisso 31 è tale da impedire la fuoriuscita di detti elementi di macinazione “b”. Nella forma di realizzazione illustrata, descrittiva ma non limitativa, le due superfici affacciate tra la girante inferiore 5 ed il cestello fisso 31 sono costituite da due anelli 58. In altra forma realizzativa esemplificativa, non illustrata, le superfici affacciate sono integrate rispettivamente nella detta girante inferiore 5 e nel detto cestello fisso 31.
In generale, detta pluralità di aperture “h” sono almeno poste su detta base 52. Nella forma di realizzazione preferita, dette aperture “h” sono poste sia su detta base 52 sia su detta almeno una parete laterale (54, 31). Dette aperture “h” possono essere comprese anche sulle pareti laterali della camera di macinazione 3 sia che esse siano parte della girante 5 sia che esse facciano parte del cestello fisso 31 della camera di macinazione 3.
Come sopracitato, in detto vano “C” sono normalmente ospitati gli elementi di macinazione “b”, quali ad esempio sfere, i quali durante la rotazione della stessa girante 5 contribuiscono alla macinazione del fluido pre-disperso, come noto al tecnico del ramo.
Nella forma di realizzazione illustrata nelle figure 2B e 2D, e come intuibile dalle forme di realizzazione della girante illustrate nelle figure 5A-5C, detto vano “C” ha una forma toroidale. La superficie esterna del toroide è definita dalle pareti laterali 54, mentre la superficie interna del toroide è definita dalla porzione di fissaggio 56.
Detto almeno un elemento di ritenuta 7, in una prima forma di realizzazione, comprende una pluralità di orifizi 72 atti a consentire la circolazione del flusso di fluido “P” attraverso gli stessi orifizi 72, ad esempio per consentire la fuoriuscita del fluido circolante nella camera di macinazione 3, al fine di consentire la circolazione del flusso di fluido “P” come ad esempio illustrato in figura 2D.
Ai fini della presente descrizione con il termine orifizio si dovrà intendere un varco od un’apertura di qualunque conformazione atta al transito del flusso di fluido “P”.
In una seconda forma di realizzazione detto almeno un elemento di ritenuta 7 comprende almeno un elemento di chiusura 74, o ostruzione, atto a rendere cieca l’apertura “h” a cui l’elemento di ritenuta 7 è associato. Tale forma di realizzazione impedisce la circolazione del flusso di fluido “P” attraverso l’apertura “h” a cui è associato. Tale forma di realizzazione è atta ad agire sulla pressione interna di una camera di macinazione 3. Tali elementi di chiusura 74 sono utilizzati ad esempio per la miscelazione di fluidi pre-dispersi a bassa viscosità.
Detti elementi di ritenuta 7, in funzione della forma di realizzazione desiderate, consentono di variare la densità nello spazio delle aperture “h” che permettono la circolazione di un flusso di fluido “p” attraverso la girante stessa, ad esempio verso l’esterno della camera di macinazione 3, trattenendo gli elementi di macinazione “b”, impedendo che gli stessi elementi “b” transitino attraverso la stessa apertura “h”, in particolare mantenendo detti elementi di macinazione “b” all’interno della stessa camera di macinazione 3.
In generale ogni elemento di ritenuta 7 comprende una porzione di fissaggio 76 atta ad essere fissata in modo amovibile alla girante 5 tramite mezzi di fissaggio anch’essi preferibilmente removibili. In una prima forma di realizzazione detta porzione di fissaggio 76 è fissata in modo amovibile con il bordo esterno dell’apertura “h”, ad esempio le pareti in cui è ricavata l’apertura “h”.
Detti mezzi di fissaggio possono essere mezzi di fissaggio a riscontro, ad esempio con inserimento a caldo, oppure mezzi di fissaggio a baionetta o mezzi di fissaggio quali viti o bulloni o anelli di arresto o seeger.
Nella forma di realizzazione preferita, ad esempio illustrata nelle figure allegate, ogni elemento di ritenuta 7, associato ad un’apertura posta sulle pareti laterali (54 31), è fissato con un seeger. Detti elementi di ritenuta 7 associati alle aperture poste sulla base 52 della girante inferiore 5 sono fissati con viti passanti e bloccato con dadi ciechi.
Detti elementi di ritenuta 7 sono realizzati in materiali rigidi, quali ad esempio metalli, ad esempio acciaio, per garantirne la durata ed evitare logoramenti.
In una prima forma di realizzazione ogni elemento di ritenuta 7 è indipendente dai restanti elementi di ritenuta. Tale soluzione consente per ogni apertura “h” di rimuovere il corrispondente elemento di ritenuta 7, in modo indipendente rispetto alle altre aperture “h”. Tale soluzione permette inoltre di gestire in modo molto accurato la densità nello spazio delle aperture “h” e/o degli orifizi 72, in funzione delle specifiche richieste.
Nelle forme di realizzazione delle figure 6A, 6B e 6C detti elementi di ritenuta 7 hanno una forma circolare.
Nella forma di realizzazione delle figure 6E e 6F detti elementi di ritenuta hanno una forma sostanzialmente ellissoidale. Nella forma di realizzazione di figura 6C detto elemento di ritenuta 7 ha una forma esagonale.
In generale, detto elemento di ritenuta 7 ha una forma complementare alla forma con cui sono realizzate le aperture “h” oppure complementare ad un alloggiamento, in cui è compresa detta apertura “h”. Detto alloggiamento, non illustrato nel dettaglio, è atto ad ospitare detto elemento di ritenuta 7 e permetterne il fissaggio removibile a detta girante 5. Nelle forme di realizzazione illustrate, detta soluzione è implementata per le aperture comprese nelle pareti laterali 56.
In una seconda forma di realizzazione gli elementi di ritenuta 7 associati alle aperture “h” di almeno per una porzione della stessa girante 5 sono uniti in un elemento di supporto 70 il quale viene fissato alla porzione corrispondente della girante 5, in modo removibile.
In una prima forma di realizzazione della struttura solidale 70 può comprendere elementi di ritenuta 7 tutti con caratteristiche simili, come ad esempio illustrato nelle figure 7A, 7C, 7D e 7E. In una forma di realizzazione equivalente detta struttura solidale 70 comprende diverse tipologie di elementi di ritenuta come ad esempio illustrato in figura 7B.
Forme di realizzazione ibride rispetto a quelle descritte sono comprese nell’ambito della presente invenzione.
Nella forma di realizzazione visibile nelle figure 7A-7E detto elemento di supporto 70 è realizzato dall’unione di sette elementi di ritenuta 7.
Nelle forme di realizzazione illustrate, detta soluzione è implementata per le aperture “h” comprese nella base 52 della girante 5. Nelle forme di realizzazione illustrate, gli elementi di ritenuta 7 sono uniti in un elemento di supporto 70 fissato alla base 52 della girante 5 stessa in modo removibile. Nella forma di realizzazione illustrata nelle figure 7A-7D tale elemento di supporto 70 ha una struttura a corona circolare. Nella figura 7E, invece detto elemento di supporto ha una forma discoidale, comprendente una porzione di fissaggio 76 atta a consentire di fissare l’elemento di supporto 70 alla girante 5 e consentire alla stessa girante 5 di fissarsi all’albero di trasmissione 15.
Nella forma di realizzazione di figura 7D detto elemento di supporto 70 comprende solamente elementi di chiusura 74. Nella forma di realizzazione delle figure 7A, 7C e 7E, detto elemento di supporto 70 comprende solamente elementi di ritenuta comprendenti orifizi 72.
In generale detto elemento di supporto 70 realizza una struttura sostanzialmente planare il cui spessore è nettamente inferiore rispetto alla sua estensione planare.
Nella forma di realizzazione preferita, detto elemento di supporto 70 è atto a disporsi in un alloggiamento 59 ricavato nella girante 5 come ad esempio visibile in figura 5A- 5C. La presente soluzione permette di evitare la presenza di porzioni sporgenti all’interno del vano “C” in cui gli elementi di macinazione “b” potrebbero riscontrare causando logorii dell’elemento di supporto 70 e/o impuntamenti o incastri degli stessi elementi di macinazione “b”.
Altre forme di realizzazione equivalenti dell’elemento di supporto 70 non descritte nel dettaglio ma ovvie per un tecnico del ramo devono essere considerate comprese nella presente descrizione.
Forme di realizzazioni equivalenti possono comprendere elementi di supporto 70 tali da unire almeno una pluralità di elementi di ritenuta 7 i quali devono essere associati alle aperture “h” poste sulle pareti laterali 54. Un ulteriore forma di realizzazione alternativa, prevede di associare un elemento di ritenuta indipendente per ogni apertura “h” compresa nella base 52 della stessa girante, tramite ad esempio elementi di ritenuta 7 illustrati nelle figure 7E e 7F.
Scendendo nei dettagli realizzativi degli elementi di ritenuta 7 detti orifizi 72 degli elementi di ritenuta 7 che li comprendono hanno un’estensione longitudinale compresa fra 0,5 - 30 mm ed una estensione trasversale compresa fra 0.1 – 3 mm.
Tali dimensioni sono compatibili con le dimensioni degli elementi di macinazione “b” normalmente compresi in una camera di macinazione 3. Ad esempio elementi di macinazione “b” quali sfere hanno un diametro compreso fra 0,3-10 mm. Preferibilmente detti orifizi 72 sono a forma di asola, come ad esempio illustrato nelle figure 6A-6C e 6E, 6F. Altre forme di realizzazione equivalenti sono ad esempio una struttura a griglia, definente detti orifizi 72, o fori circolari oppure asole incurvate.
Come sopracitato, dette aperture “h” possono avere forme circolari oppure altre forme poligonali quali ad esempio esagonali. La struttura di tali elementi di ritenuta 7 avrà una forma complementare a dette aperture “h” in modo tale che la porzione di fissaggio 76 dello stesso elemento di ritenuta possa essere fissata in modo removibile alla stessa girante 5, ad esempio ai bordi esterni definenti la conformazione della stessa apertura “h”.
Le stesse aperture “h”, in funzione della loro porzione sulla stessa girante 5 possono avere forme diverse, come ad esempio visibile in figura 2A e 3 in cui la forma delle aperture “h” realizzate sulla base 52 hanno una forma, ad esempio ellissoidale, diversa rispetto alle aperture realizzate sulle pareti laterali 54, quali circolari.
In forme di realizzazione equivalenti, anche detto cestello fisso 31, preferibilmente nella porzione in prossimità della girante inferiore 5, comprende aperture “h” a cui possono essere associati detti elementi di ritenuta 7.
Come sopracitato il vano “C” ha una forma preferibilmente toroidale la cui conformazione di pendenza delle pareti laterali 54 e della porzione di fissaggio 56 e dello stesso cestello fisso 31, in particolare nella sua parte interna, massimizza le capacità delle sfere “b” di macinare il fluido pre-disperso, come visibile nella figura 2A.
Scendendo ulteriormente nei dettagli realizzativi detta girante inferiore 5 può essere realizzata in diverse forme di realizzazione tutte equivalenti, come ad esempio illustrate nelle figure 4A-4C e 5A-5C. Le caratteristiche strutturali possono variare in funzioni della camera di macinazione 3 a cui deve essere associata la girante 5 e dalle dimensioni del mulino di macinazione 1 a cui la camera di macinazione 3 è associata.
Nelle figure 4A e 5A è illustrata una prima forma di realizzazione della girante 5, in cui detta almeno una parete laterale 54, ha un’estensione, rispetto al primo asse verticale “Z”, maggiore se confrontata con l’estensione della parete laterale della girante nella forma di realizzazione illustrata nelle figure 4B e 5B. Queste due ultime forme di realizzazione comprendono una sola serie di aperture “h” poste sulle pareti laterali 54 equidistanti lungo una circonferenza.
La forma di realizzazione illustrata nelle figure 4C e 5C mostra una girante 5 avente un’estensione delle pareti laterali sostanzialmente equivalente all’estensione della girante di figure 4A e 5A. Nella forma di realizzazione di figura 4C e 5C sono comprese due serie di aperture “h” disposte lungo due circonferenze equidistanti, in cui dette aperture “h” poste su una circonferenza sono sfasate rispetto alle aperture “h poste sull’altra circonferenza, come chiaramente visibile ed intuibile dalle figure 4C e 5C. Le aperture “h” invece comprese sulla base della girante inferiore sono preferibilmente di forma sostanzialmente ellissoidale. Le aperture “h” associate alle pareti laterali illustrate nelle diverse forme di realizzazione sono tutte circolari. Tutte le forme illustrate sono a titolo esemplificativo e non limitativo. Infatti, è possibile realizzare le aperture “h” della forma desiderata a cui può essere associato un elemento di ritenuta complementare o un unione di essi.
In funzione del fluido pre-disperso da lavorare è possibile scegliere la forma di realizzazione della girante più adatta alle caratteristiche del fluido stesso quali la sua densità e/o la sua viscosità.
La girante secondo la presente invenzione è particolarmente adatta ad essere associata ad una camera di macinazione 3.
In generale, ai fini esemplificativi e non limitativi, la camera di macinazione 3 per mulini di macinazioni 1, in particolare per vernici, comprende: un cestello fisso 31 comprendente un foro passante 312 in cui viene inserito un albero di trasmissione 15. Detto cestello fisso 31 è fisso, non ruotando attorno all’asse longitudinale dello stesso albero di trasmissione 15.
Detto cestello fisso 31 definisce in collaborazione con detta girante inferiore 5 detto vano “C”. Nella forma di realizzazione illustrata nelle figure allegate, detto cestello fisso 31 è detta girante inferiore 5 sono due semi gusci atti a definire detto vano “C”, affacciati fra loro. Come sopracitato, detta girante 5 è almeno atta a definire la base inferiore di detta camera di macinazione 3 e di conseguenza del vano “C”.
Detto albero di trasmissione 15 è connesso ad un motore 14, il quale è atto ad imprimere il momento torcente per mettere in moto le giranti (33, 35, 5) compresa nella camera di macinazione 3.
Detta girante inferiore 5 è un componente intercambiabile della camera di macinazione 3 secondo la presente invenzione.
Nella forma di realizzazione preferita, come ad esempio illustrata nelle figure 2B-2C, detta camera di macinazione 3 comprende una girante superiore 33, calettata a detto albero 15, ed una girante intermedia 35, anch’essa calettata all’albero di trasmissione 15.
Detta girante superiore 33 ha un’estensione trasversale inferiore, al più pari, al raggio del foro passante 312 compreso nel cestello fisso 31. Detta girante superiore 33 è preferibilmente asimmetrica rispetto all’asse dell’albero di trasmissione 15.
Tale girante intermedia 35 ha un’estensione trasversale maggiore rispetto alla girante superiore 33 ma al più uguale, ma preferibilmente inferiore, alla dimensione della base 52 della girante inferiore 5. Detta girante intermedia 35 ha preferibilmente una conformazione simmetrica rispetto all’asse dell’albero di trasmissione 15.
Detta girante intermedia 35 contribuisce a movimentare gli elementi di macinazione “b” all’interno della camera di macinazione 3 ed in particolare nel vano “C”. Detta girante superiore 33 e detta girante intermedia 35 sono atte a generare una circolazione di flusso di fluido “P” all’interno della camera 3. Detta girante inferiore 5 contribuisce sia alla movimentazione delle sfere di macinazione “b”, sia a generare il flusso di fluido “P”.
Detta girante inferiore 5 è calettata a detto albero di trasmissione 15 tramite detta porzione di fissaggio 56 e sostenuta da un mozzo di chiusura 38, come illustrato in figura 2C. Le diverse giranti (33, 35, 5) comprese nella camera di macinazione 3, sono distanziate fra loro tramite distanziali 37, come ad esempio illustrato in figura 2C.
In una forma di realizzazione alternativa, non illustrata detta camera di macinazione 3 comprende solo una girante superiore 33 ed una girante inferiore 5 senza la presenza di una girante intermedia 35. Altre forme di realizzazioni alternative della camera di macinazione 3, atte a garantire la circolazione del flusso di fluido “P”, ad esempio come mostrato in figura 2D sono da considerarsi comprese nell’ambito della presente invenzione.
A detto cestello fisso 31 sono fissate colonne di sostegno 16 atte a sostenere l’intera camera di macinazione 3 ed evitare momenti torcenti indesiderati alla stessa camera di macinazione 3, in particolare del cestello fisso 31. Come ad esempio illustrato nelle figure 1B e 2C dette colonne di sostegno 16 sono tre equidistanti fra loro. Dette colonne di sostegno 16 possono comprendere condotti di raffreddamento i quali sfociano in apposite camere comprese nella camera di macinazione 3, in particolare nel cestello fisso 31, come noto ad un tecnico del ramo.
Detta camera di macinazione 3, comprendente una girante inferiore 5 secondo la presente invenzione, è particolarmente adatta ad essere associata ad un mulino di macinazione 1, come illustrato ad esempio in figure 1A e 1B.
Ai fini esemplificativi e non limitativi, detto mulino di macinazione 1 per la macinazione di fluidi pre-dispersi, comprende: un piano 11, atta ad essere posizionato al suolo; una struttura di supporto 12, estendentesi sostanzialmente rispetto alla normale del piano 11, preferibilmente una colonna, un braccio 13, estendentesi perpendicolarmente ad un estremo di detta struttura di supporto 12.
Il mulino 1 comprende inoltre almeno un motore 14 atto a generare il moto per la rotazione di detto albero di trasmissione 15.
In una prima forma di realizzazione detto braccio 13 comprende un alloggiamento, non illustrato, coperto da un carter in cui è posto un sistema di trasmissione del moto atto a trasmettere il modo da detto motore 14, normalmente posto ad un estremo di detto braccio 13, sino a detto albero di trasmissione 15, posto all’estremo opposto dello stesso braccio 13. In una seconda forma di realizzazione non illustrata, detto motore 14 è connesso in presa diretta a detto albero di trasmissione 15.
La camera di macinazione 3 secondo la presente invenzione è fissata ad un estremo di detto albero 15.
Detto mulino di macinazione 1 comprende almeno un coperchio 17. Detto coperchio 17 è atto a riscontrare con il bordo esterno del contenitore “K”, come ad esempio illustrato in figura 1B. Detto contenitore “K” è atto a contenere il fluido pre-disperso il quale deve subire almeno una lavorazione tramite lo stesso mulino di macinazione 1.
Come visibile in figura 1B detto elemento di chiusura fa si che detto contenitore “K”, quando la camera di macinazione 3 è inserita all’interno dello stesso contenitore “K”, sia sostanzialmente chiuso evitando che possa fuoriuscire del fluido durante la fase di lavorazione del mulino.
Detto coperchio 17 comprende fori passanti 171, in cui dette colonne di sostegno 16 sono inserite, una per ogni foro 171, e lo stesso coperchio è fissato alle stesse colonne di sostegno 16 tramite boccole 172 come illustrato in figura 2C.
Il mulino di macinazione 1 secondo la presente invenzione comprende elementi di movimentazione, non illustrati nel dettaglio, atti a consentire la movimentazione della camera di macinazione 3 al fine di consentire che la stessa camera di macinazione 3 possa essere inserita nel contenitore “K”.
La girante inferiore 5 secondo la presente invenzione permette di utilizzare elementi di macinazione “b”, quali sfere, di diametro e materiali diversi, rispetto a quelle normalmente utilizzati nelle camere di macinazione dell’arte nota. Inoltre, la girante 5 secondo la presente invenzione permette di modificare la dimensione e il materiale degli elementi di macinazione, rispetto a quelli inseriti nella camera di macinazione durante la realizzazione della camera stessa, a seconda dell’applicazione e della granulometria che si desidera ottenere. In forme di realizzazione alternative, non illustrate, detti elementi di macinazione hanno forme diverse rispetto a quella sferica preferita, rimanendo comunque atte a svolgere la funzione macinazione.
La girante inferiore 5, secondo la presente invenzione, permette di modificare la superficie tramite cui il flusso di fluido “P” può scorrervi attraverso, in particolare la porzione filtrante per gli elementi di macinazione “b”, tramite cui può scorrere il flusso di fluido “P”, ad esempio verso l’esterno della camera di macinazione 3. La girante 5 secondo la presente invenzione permette di variare la luce di passaggio attraverso l’apertura, variando la dimensione degli orifizi 72 degli elementi di ritenuta 7 associati in modo removibile alle aperture “h”, oppure rendere cieca l’apertura “h” tramite elementi di chiusura 74. Tale risultato è ottenibile agendo solo sui elementi di ritenuta 7 stessi. La variazione della densità delle aperture “h” può riguardare le aperture “h” comprese nella base 52 e/o nelle pareti laterali (54, 31).
Detti elementi di ritenuta 7 sono facili e veloci da smontare e sostituire a seconda delle esigenze, in particolare in funzione della densità del fluido in cui è immersa la camera di macinazione 3.
La facilità di rimozione consente di operare manutenzione agli stessi elementi di ritenuta, sostituirli o compiere operazioni di pulizia sui singoli elementi di interesse.
RIFERIMENTI NUMERICI
Mulino di macinazione 1 Piano 11 Struttura di supporto 12 Braccio 13 Motore 14 Albero di trasmissione 15 Colonne di sostegno 16 Coperchio 17 Fori passanti 171 Boccole 172 Camera di macinazione 3 Cestello fisso 31 Foro passante 312 Girante superiore 33 Girante intermedia 35 Distanziali 37 Mozzo di chiusura 38 Girante inferiore 5 Base 52 Pareti laterali 54 Estremo superiore 55 Prima porzione di fissaggio 56 Anello 58 Alloggiamento 59 Elementi di ritenuta 7 Elemento di supporto 70 Orifizi 72 Elemento di chiusura 74 Porzione di fissaggio 76 Aperture “h” Flusso di fluido “P” Sfere di macinazione “b” Vano “C” Contenitore “K” Primo asse “Z”

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI: 1. Girante (5), in particolare inferiore, per una camera di macinazione (3) applicabile a mulini di macinazione (1) per fluidi pre-dispersi; detta girante inferiore (5) comprende: - almeno una base (52); - una prima porzione di fissaggio (56), atta a consentire il fissaggio della stessa girante (5) ad un albero di trasmissione (15) attorno a cui la stessa girante (5) ruota; - almeno un’apertura (h), atta a consentire la circolazione di un flusso di fluido (P) attraverso detta girante (5); ad almeno un’ apertura (h) è associato almeno un elemento di ritenuta (7) atto almeno a ritenere una pluralità di elementi di macinazione (b) ed evitare che gli stessi elementi di macinazione (b) attraversino detta almeno un’apertura (h); la girante (5) è caratterizzata dal fatto che almeno un elemento di ritenuta (7) è removibile da almeno un’apertura (h).
  2. 2. Girante secondo la rivendicazione 1, in cui detta girante (5) comprende: - almeno una parete laterale (54) estendentesi lungo un perimetro esterno di detta base (52), al fine di definire almeno una porzione di un vano (C), ed - una pluralità di aperture (h) poste sia su detta base (52) sia su detta almeno una parete laterale (54).
  3. 3. Girante secondo una delle precedenti rivendicazioni, in cui detta girante (5) è una girante inferiore, definente la porzione inferiore di una camera di macinazione (3), in cui detta porzione di fissaggio (56) è realizzata al centro di detta base (52).
  4. 4. Girante secondo la rivendicazione 1, in cui detto almeno un elemento di ritenuta (7) comprende una pluralità di orifizi (72) atti a consentire la circolazione del flusso di fluido (P).
  5. 5. Girante secondo la rivendicazione 1, in cui detto almeno un elemento di ritenuta (7) comprende almeno un elemento di chiusura (74) atto a rendere cieca l’apertura (h) a cui è associato.
  6. 6. Girante secondo una delle precedenti rivendicazioni, in cui detto elemento di ritenuta (7) comprende una porzione di fissaggio (76) atta ad essere fissata in modo amovibile alla girante (5) tramite mezzi di fissaggio removibili.
  7. 7. Girante secondo la rivendicazione 6, in cui gli elementi di ritenuta (7) associati alle aperture (h) di almeno una porzione della girante (5) sono uniti in un elemento di supporto (70) fissato alla porzione corrispondente della girante in modo removibile.
  8. 8. Girante secondo la rivendicazione 7 in cui tale elemento di supporto (70) ha una struttura a corona circolare.
  9. 9. Girante secondo la rivendicazione 4, in cui gli orifizi (72) degli elementi di ritenuta (7) hanno un’estensione longitudinale compresa fra 0.5-30 mm ed una estensione trasversale compresa fra 0,1-3 mm.
  10. 10. Camera di macinazione (3) per mulini di macinazioni (1) per vernici, comprendente: - un cesello fisso (31) comprendente un foro passante (312) in cui viene inserito un albero di trasmissione (15); - una girante superiore (33), calettata a detto albero (15) tale da generale una circolazione di un flusso di fluido (P) all’interno della camera (3); - una girante inferiore (5) definente con detta struttura di supporto (31) un vano (C) in cui sono alloggiate una pluralità di sfere di macinazione (b); caratterizzato del fatto che la girante inferiore (5) ha le caratteristiche della rivendicazione 1.
  11. 11. Camera di macinazione (3) secondo la rivendicazione 10, in cui è compresa una girante intermedia (35), interposta fra detta girante superiore (33) e detta girante inferiore (5), ed ubicata all’interno del vano (C).
  12. 12. Mulino di macinazione (1) per la macinazione di fluidi pre-dispersi, comprendente: - un piano (11); - struttura di supporto (12); - almeno un motore (14) a cui è connesso un albero di trasmissione (15) ed - una camera di macinazione (3) fissata ad un estremo di detto albero (15); caratterizzato dal fatto che comprende detta camera di macinazione (3) comprendente a sua volta una girante inferire (5), secondo una delle precedenti rivendicazioni 1-11.
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