ITTO20130559A1 - Sistema per verificare il funzionamento di dispositivi a morsa di una funivia a moto continuo - Google Patents

Sistema per verificare il funzionamento di dispositivi a morsa di una funivia a moto continuo

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ITTO20130559A1
ITTO20130559A1 IT000559A ITTO20130559A ITTO20130559A1 IT TO20130559 A1 ITTO20130559 A1 IT TO20130559A1 IT 000559 A IT000559 A IT 000559A IT TO20130559 A ITTO20130559 A IT TO20130559A IT TO20130559 A1 ITTO20130559 A1 IT TO20130559A1
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Sergio Blengini
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Dimensione Ingenierie S R L
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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo: “Sistema per verificare il funzionamento di dispositivi a morsa di una funivia a moto continuo”
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un sistema per verificare il funzionamento corretto di dispositivi a morsa per il collegamento automatico di veicoli ad una fune di una funivia a moto continuo.
Sono noti dispositivi a morsa comprendenti un elemento di supporto che è vincolabile ad un braccio di sospensione di un veicolo e forma la ganascia fissa della morsa, mentre la ganascia mobile è formata da un’estremità di una leva di comando a bilanciere che è incernierata all’elemento di supporto per oscillare in un piano verticale. Sulla leva di comando è montato scorrevole un cursore, sospinto elasticamente verso le ganasce da due molle elicoidali. Un meccanismo a camma, portato dall’elemento di supporto, interagisce con il cursore, per convertire la spinta esercitata dalle molle in una forza di reazione che fa ruotare la leva verso l’alto portando la ganascia mobile a serrare la fune contro la ganascia fissa.
Nelle funivie, una delle cause di guasti più frequenti è rappresentata dalla rottura delle molle elicoidali, fortemente sollecitate in uso.
La presente invenzione propone un sistema atto a verificare l’efficienza delle morse. Si desidera verificare, in particolare, la capacità di accumulo di energia elastica, cioè l’integrità delle molle, e la funzionalità del meccanismo di apertura e chiusura della morsa. È richiesto che tale meccanismo mantenga un determinato livello di efficienza e non sia grippato in maniera tale da diminuire in misura sensibile lo sforzo di serraggio con cui la morsa deve impegnare la fune.
È scopo della presente invenzione verificare, in modo affidabile, la corretta funzionalità delle morse facendo uso di componenti meccanici ed elettromeccanici relativamente semplici, che non necessitano della presenza di personale tecnico altamente specializzato.
I suddetti ed altri scopi e vantaggi sono raggiunti, secondo un aspetto dell’invenzione, da un sistema avente le caratteristiche definite nella rivendicazione 1. Forme di attuazione preferenziali dell’invenzione sono definite nelle rivendicazioni dipendenti.
Verranno ora descritte alcune forme di realizzazione preferenziali dell’invenzione, facendo riferimento ai disegni allegati, in cui:
la figura 1 è una vista laterale schematica di un sistema secondo una forma di realizzazione dell’invenzione;
la figura 2 è una vista parziale, in sezione verticale, di un dispositivo a morsa in una condizione di serraggio, secondo la traccia II-II in figura 1;
la figura 3 è una vista parziale, in sezione verticale, di un dispositivo a morsa in una condizione aperta, secondo la traccia III-III in figura 1;
la figura 4 è una vista parziale, in sezione verticale, di un dispositivo a morsa in una condizione aperta, secondo la traccia IV-IV in figura 1; e
la figura 5 è una vista parziale, in sezione verticale, di un dispositivo a morsa in una condizione di serraggio, secondo la traccia V-V in figura 1.
Facendo riferimento alle figure, con 10 è indicato nel suo insieme un dispositivo a morsa per il collegamento automatico di un veicolo ad una fune F di una funivia, o cabinovia o seggiovia, a moto continuo. Il dispositivo a morsa 10 comprende una ganascia mobile 11 ed una ganascia fissa (non illustrata). La ganascia fissa è solidale ad un elemento di supporto 13 al quale è vincolato un braccio di sospensione S di un veicolo (non illustrato). Il tipo di veicolo sospeso, ad esempio a cabina o a sedile, non è rilevante ai fini dell’applicabilità della presente invenzione. La ganascia mobile 11 è definita da una prima estremità di una leva di comando a bilanciere 15 incernierata all’elemento di supporto 13 attorno ad un fulcro 16 secondo un asse di oscillazione sostanzialmente parallelo alla fune T, in modo tale da poter ruotare in un piano sostanzialmente verticale, tra una posizione di chiusura o serraggio della fune (figure 2 e 5) ed una posizione di apertura (figure 3 e 4). La leva di comando 15 presenta una seconda estremità 18 sulla quale è montato girevole un rullo R per comandare l’oscillazione della leva 15 attorno al fulcro 16 con conseguente scostamento della ganascia mobile 11 dalla fune T.
Nella forma di realizzazione illustrata, sulla leva di comando 15 è montata una pluralità di molle 31-33 che sollecitano una piastra mobile 20. Un meccanismo a bielle o a camma o simile, non illustrato, è preferibilmente collegato alla piastra mobile 20 e all’elemento di supporto 13, per convertire la spinta esercitata dalle molle in una forza perpendicolare alla leva. Tale forza fa ruotare la leva di comando 15 verso l’alto, portando la ganascia mobile 11 a serrare la fune T contro la ganascia fissa. In questo esempio, le molle 30-33 agiscono contro una piastra di reazione fissa 19, bloccata all’estremità 18 libera della leva, in adiacenza al rullo R.
Il rullo R è destinato a cooperare con una guida oscillante 40, descritta più avanti, montata in una delle stazioni di arrivo e partenza del veicolo.
Nella particolare forma di realizzazione illustrata, le molle sono suddivise in due unità elastiche (o gruppi) allineate consecutivamente lungo la leva 15. La prima di queste due unità, comprendente le molle 30 e 31, è più vicina alla ganascia mobile 11 e spinge contro la piastra 20. La seconda unità elastica, che comprende le molle 32 e 33, è più lontana dalla ganascia, e spinge contro la piastra di reazione terminale 19. Ciascuna unità elastica agisce in relazione di spinta contro una piastra intermedia 35 montata scorrevole lungo la leva di comando 15 in posizione intermedia tra il cursore 20 e la piastra di reazione 19, e interposta tra la prima e la seconda unità elastica. La piastra intermedia 35 presenta una porzione periferica esterna 36 che sporge esternamente oltre le molle elicoidali 30, 32 in una direzione trasversale rispetto alla direzione assiale nella quale si estende la leva 15. La porzione sporgente 36 della piastra intermedia 35 serve da elemento di rilevamento al fine di verificare l’integrità delle molle.
Con riferimento alla figura 1, la guida oscillante 40 è un elemento rigido, che si estende in una direzione sostanzialmente parallela alla direzione nella quale si estende la fune T; la guida oscillante 40 è un elemento sospeso facente parte di un meccanismo a quadrilatero articolato che include, oltre alla guida 40, due bielle 41, 42 che collegano in modo articolato la guida 40 ad un sostegno fisso S, situato in una stazione dell’impianto.
Una prima biella 41, qui definita anteriore, ha un’estremità inferiore 41a incernierata in 41b ad una porzione anteriore 40a della guida 40 ed un’estremità superiore 41c incernierata ad un punto di incernieramento fisso anteriore 43 della stazione. Nel presente contesto, termini quali “anteriore” e “posteriore” vanno interpretati con riferimento al senso di percorrenza di un veicolo trasportato dall’impianto a fune, come indicato schematicamente dalla freccia A.
Una seconda biella 42, qui definita posteriore, ha un’estremità inferiore incernierata 42a ad una porzione posteriore 40b della guida 40 ed un’estremità superiore 42b incernierata ad un punto di incernieramento fisso posteriore 44 della stazione. Si intende che le bielle 41 e 42 possono essere sdoppiate, cioè allineate a coppie perpendicolarmente al piano del disegno della figura 1.
Nella forma di realizzazione illustrata, la guida 40 presenta una sporgenza anteriore 45 ed una sporgenza posteriore 46, atte ad appoggiare rispettivamente su due superfici di attestamento fisse 47, 48, in questo esempio due superfici orizzontali di appoggio, solidali al sostegno fisso S. Questa configurazione, con due superfici di appoggio per le estremità della guida oscillante, permette un buon bilanciamento dei carichi.
Secondo una forma di realizzazione, al di sopra di ciascuna delle superfici di appoggio 47, 48, il sostegno fisso S presenta una rispettiva superficie di attestamento superiore fissa 49, 50. In altre forme di realizzazione, non illustrate, potrà essere prevista una sola delle superfici di appoggio fisse 47 o 48, ed una sola delle superfici di attestamento 49 o 50.
Le superfici di appoggio orizzontali 47, 48, realizzano un attestamento per il meccanismo a parallelogramma articolato in una condizione nella quale la guida oscillante 40 occupa la posizione più bassa possibile. Le superfici di attestamento superiori realizzano un attestamento per il meccanismo a parallelogramma articolato determinando posizione più alta possibile che la guida oscillante 40 può raggiungere.
In ulteriori forme di attuazione, non illustrate, le superfici di attestamento 47, 48, 49, 50 potranno essere collocate diversamente, ad esempio per realizzare attestamenti contro le bielle 41 e/o 42, determinando le due posizioni opposte, alta e bassa, che la guida oscillante 40 può assumere.
In una posizione di riposo della guida 40, illustrata nella figura 1, le sporgenze terminali 45 e 46 appoggiano sulle superfici di appoggio 47, 48 e le bielle 41, 42 sono inclinate verso l’alto in avanti, con riferimento al senso di avanzamento A dei veicoli.
La guida 40 è caratterizzata da un lato inferiore, rivolto verso il basso, che presenta due rampe di rotolamento successive, in questo esempio consecutive, 51, 52 contro le quali si impegnano in successione i rulli R dei dispositivi a morsa: una prima rampa di rotolamento anteriore discendente 51, inclinata verso il basso e in avanti, ed una seconda rampa di rotolamento posteriore ascendente 52, inclinata verso l’alto e in avanti, che segue la prima rampa discendente 51.
In un’altra forma di realizzazione, meno compatta (e non illustrata), le due rampe 51, 52 potranno essere intervallate da un tratto intermedio orizzontale.
Alla rampa di rotolamento discendente 51 della guida è associata una rotaia inclinata discendente 61, sostanzialmente parallela alla rampa di rotolamento discendente 51. La rotaia discendente 61 non è supportata dalla guida 40, ma da altri mezzi di supporto (non illustrati), ad esempio mezzi di supporto solidali agli stessi elementi che sostengono i punti di incernieramento 43, 44 delle leve 41, 42 e i sostegni 47, 48. In una forma di realizzazione conveniente, la rotaia discendente 61 è montata in modo mobile; nell’esempio illustrato, la rotaia discendente 61 è montata in maniera elasticamente mobile, ad esempio mediante una o più molle 70, che tende a mantenere la rotaia discendente 61 in una predeterminata posizione di riposo abbassata. Alla rotaia discendente 61 è associato un interruttore o sensore 71, che può essere montato in posizione fissa sull’impianto.
Nella forma di realizzazione illustrata, la rotaia discendente 61 è posizionata in modo tale da correre qualche millimetro al di sopra della traiettoria ideale tracciata dall’estremità superiore 36 della piastra intermedia 35.
Nell’esempio illustrato nella figura 1, la rampa di rotolamento ascendente 52 segue immediatamente la rampa di rotolamento discendente 51. Alla rampa di rotolamento ascendente 52 della guida è associata una rotaia inclinata ascendente 62, approssimativamente parallela alla rampa di rotolamento ascendente 52.
Secondo una forma di attuazione, la rotaia ascendente 62 è disposta sostanzialmente al di sotto di della rampa ascendente 52.
Preferibilmente, la rotaia ascendente 62 non è supportata dalla guida 40, ma da altri mezzi di supporto (non illustrati), ad esempio mezzi di supporto solidali agli stessi elementi che sostengono gli assi di incernieramento 43, 44 delle bielle 41, 42 e i sostegni 47, 48. In una forma di realizzazione conveniente, la rotaia ascendente 62 è montata in modo mobile; nell’esempio illustrato, la rotaia ascendente 62 è montata in maniera elasticamente mobile, ad esempio mediante una o più molle 72, che tendono a mantenere la rotaia ascendente 62 in una posizione di riposo predeterminata. Anche alla rotaia ascendente 62 è associato un interruttore o sensore 73, che può essere montato in posizione fissa sull’impianto.
Nella forma di realizzazione illustrata, la rotaia ascendente 62 è posizionata in modo tale da correre qualche millimetro al di sotto di una traiettoria ideale individuata dalla parte periferica più bassa dei rulli R.
Quando un dispositivo a morsa di uno dei veicoli dell’impianto a fune raggiunge la guida oscil lante 40, il rullo R arriva in una condizione sollevata all’ingresso della rampa di rotolamento discendente 51 (a destra nella figura 2). In questa condizione iniziale, la leva di comando 15 è sollevata e le molle 30-33 sono distese. La guida oscillante 40 appoggia sui sostegni terminali 47, 48. Il dispositivo a morsa avanza nella direzione A e il rullo R rotola lungo la rampa di rotolamento discendente 51, facendo abbassare la leva di comando 15, con conseguente apertura momentanea delle ganasce (figura 3). Il rullo R poi rotola lungo la rampa di rotolamento ascendente 52, consentendo alla leva di comando di risollevarsi progressivamente e chiudere le ganasce.
Essendo folle, quando un rullo R urta la rampa di rotolamento discendente 51, esso esercita contro la guida una forza F perpendicolare alla rampa 51 (Figura 1). Tale forza si può considerare composta da una componente orizzontale Fpe da una componente verticale Fvdiretta verso l’alto. La componente orizzontale Fpviene scaricata sugli assi di incernieramento 43, 44. La componente verticale Fvtende a provocare il sollevamento dell’intera guida oscillante 40. La componente Fvdi spinta verso l’alto è proporzionale alla resistenza con la quale le molle 30-33 si oppongono alla loro compressione. La guida oscillante 40 è configurata e dimensionata in modo tale che la componente di spinta verso l’alto Fvnon sia sufficiente a sollevare la guida oscillante quando le molle 30-33 sono libere di comprimersi e il dispositivo non presenta attriti interni anomali o fenomeni di grippaggio. A questo scopo, preferibilmente la guida oscillante è realizzata in modo tale da avere una massa proporzionata in funzione della forza elastica che le molle 30-33 sono complessivamente in grado di esercitare quando sono in condizione di funzionamento sostanzialmente corretto.
Pertanto, in condizioni di funzionamento normale, al passaggio di un rullo R lungo la rampa discendente 51, le molle 30-33 si comprimono in modo sufficiente da non sollevare la guida 40 dagli appoggi fissi 47, 48, e la porzione sporgente 36 della piastra intermedia 35 non interferisce con la rotaia discendente 61.
Se invece la morsa è grippata, o presenta attriti interni anomali, e si oppone alla compressione o azione di apertura delle ganasce, offrendo una resistenza maggiore di un valore prefissato, la componente verticale Fvtrasmessa dal rullo R alla rampa di rotolamento discendente 51 è maggiore, e provoca il sollevamento della guida oscillante 40. Questa, per effetto dell’inclinazione delle bielle 41, 42, si solleva compiendo una limitata rototraslazione all’indietro e verso l’alto (in senso antiorario secondo la freccia B nella figura 1). La leva di comando 15 si trova in una posizione angolare più sollevata rispetto a quella di funzionamento normale, per cui la porzione sporgente 36 della piastra intermedia 35 interferisce con la rotaia discendente 61. Questa, urtata dalla porzione sporgente 36, viene sollevata; il sollevamento provoca l’attivazione dell’interruttore o del sensore 71 associato alla rotaia discendente 61, con conseguente generazione di un segnale di allarme e, opzionalmente, di un segnale di arresto immediato del moto della fune traente.
Superato il tratto discendente 51, le molle 30-33 si distendono progressivamente, facendo rotolare il rullo R contro e lungo la rampa di rotolamento ascendente 52. Il rullo folle R agisce contro la rampa ascendente 52 esercitando contro la guida una forza F’ perpendicolare alla rampa 52; tale forza si può considerare composta da una componente orizzontale Fp’ e da una componente verticale Fv’ diretta verso l’alto.
Analogamente a quanto avviene nel percorso lungo la rampa di rotolamento discendente 51, anche nel percorso lungo la rampa ascendente 52 la componente verticale Fv’ tende a provocare il sollevamento dell’intera guida oscillante 40. Tuttavia, diversamente da ciò che si verifica nella percorrenza della rampa discendente 51, quando un rullo R percorre la rampa di rotolamento ascendente 52, la componente orizzontale Fp’ favorisce il sollevamento della guida oscillante 40, e quindi la sua rototraslazione attorno agli assi di incernieramento 43, 44. In altre parole, le componenti Fp’ e Fv’ generano coppie concordi, antiorarie osservando la figura 1. Si osserva che la componente orizzontale Fp’ è rivolta posteriormente, cioè in senso opposto alla componente orizzontale Fp, rivolta anteriormente e generata lungo la percorrenza della rampa di rotolamento discendente 51.
Se le molle 30-33 sono integre e libere di distendersi, e quindi sono in grado di fornire una forza elastica prestabilita per serrare efficacemente le ganasce contro la fune traente, la forza F’ trasmessa da un rullo R contro la rampa ascendente di rotolamento 52 produce il sollevamento della guida oscillante 40. Nella condizione sollevata della guida 40, le sporgenze terminali 45, 46 sono attestate contro gli arresti superiori fissi 49, 50 per limitare il sollevamento della guida 40. Il sollevamento della guida oscillante 40 può essere visto come il risultato dell’azione combinata di due coppie concordi, generate dalle componenti orizzontale Fp’ e verticale Fv’. In tale condizione, la leva di comando 15 si trova in una posizione angolare tale da mantenere il rullo R sollevato al di sopra della rotaia ascendente 62, senza contattarla (figura 5).
Si considera ora l’evenienza in cui una delle molle 30-33 si rompa o subisca un degrado tale per cui non è più in grado di fornire la spinta richiesta, oppure se la morsa è grippata, per cui vi è una carenza di forza elastica per il serraggio delle ganasce. In tali casi, la leva di comando 15 non viene sollevata in misura tale da evitare il contatto tra il rullo R e la rotaia ascendente 62. Quest’ultima viene perciò urtata dal rullo R che avanza nella direzione A, e abbassata (figura 4). L’abbassamento della rotaia ascendente 62 provoca l’attivazione dell’interruttore/sensore 73 associato alla rotaia 62, con conseguente generazione di un segnale di allarme che avverte il personale dell’impianto a fune circa la presenza di un’anomalia. In alternativa o in aggiunta, l’interruttore/sensore può essere tarato per provocare immediatamente l’arresto della fune traente T.
Le rotaie 61, 62 possono essere posizionate diversamente da quanto illustrato, e quindi in posizioni tali da essere contattate, in caso di malfunzionamento della morsa, da parti o componenti del dispositivo a morsa differenti rispetto alla piastra 35 ed al rullo R come discusso nella forma di realizzazione qui illustrata. Ad esempio, la rotaia discendente 61 potrà essere posizionata in modo tale da interferire, in caso di malfunzionamento, con una della molle 30-33, oppure con il cursore 20, oppure con un altro elemento portato dalla leva di comando, ad esempio un rullo aggiuntivo (non illustrato). Analogamente, la rotaia ascendente 62 può essere collocata in posizione tale da interferire, in caso di malfunzionamento del dispositivo a morsa, con un altro componente portato dalla leva di comando.
In altre forme di realizzazione, non illustrate, le rotaie 61, 62 possono essere collegate in modo diretto ad un rispettivo interruttore, senza interposizione di mezzi elastici.
Si potrà apprezzare che il sistema permette di rilevare tempestivamente un guasto, con elementi meccanici relativamente semplici e con due semplici interruttori di tipo on/off. L’assenza di dispositivi elettronici complessi o relativamente complessi rende il sistema particolarmente adatto ad essere installato in regioni prive di personale tecnico altamente specializzato.
Nonostante il sistema sopra descritto sia stato concepito in una forma di realizzazione nella quale le piastre intermedie 35 sono gli elementi dei dispositivi a morsa che sollecitano la rotaia inclinata 61, si comprenderà che in forme di realizzazione diverse da quella qui illustrata ma funzionalmente equivalenti ad essa, la rotaia potrà essere azionata da un altro elemento portato dal dispositivo a morsa.
Sono stati descritti diversi aspetti e forme di realizzazione del dispositivo a morsa. Si intende che ciascuna forma di realizzazione può essere combinata con qualsiasi altra forma di realizzazione. L’invenzione, inoltre, non è limitata alle forme di realizzazione descritte, ma potrà essere variata entro l’ambito definito dalle rivendicazioni annesse.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema per verificare il funzionamento corretto di dispositivi a morsa (10) per il collegamento automatico di veicoli ad una fune (T) di una funivia a moto continuo, il sistema comprendendo: - un meccanismo a parallelogramma articolato, comprendente: una guida oscillante (40) che si estende in una direzione sostanzialmente parallela ad una direzione nella quale si estende un tratto della fune (T) vicino alla guida oscillante (40), dove la guida (40) presenta due rampe di rotolamento successive (51, 52) rivolte verso il basso e configurate per impegnare rulli (R) dei dispositivi a morsa (10): una prima rampa di rotolamento anteriore discendente (51), inclinata verso il basso e in avanti, ed una seconda rampa di rotolamento posteriore ascendente (52), inclinata verso l’alto e in avanti, che segue la prima rampa discendente (51); almeno una prima (41) ed una seconda (42) biella, che collegano in modo articolato un’estremità anteriore ed un’estremità posteriore della guida oscillante (40) ad un sostegno fisso (S); - almeno una prima superficie di attestamento fissa (47, 48), solidale al sostegno fisso (S), per costituire un attestamento per il meccanismo a parallelogramma articolato in una condizione nella quale la guida oscillante (40) occupa una posizione inferiore e le bielle (41, 42) sono inclinate verso l’alto in avanti, rispetto ad un senso di avanzamento (A) dei veicoli; - almeno una seconda superficie di attestamento fissa (49, 50), solidale al sostegno fisso (S), per costituire un attestamento per il meccanismo a parallelogramma articolato in una condizione nella quale la guida oscillante (40) si trova in una posizione superiore; - una rotaia inclinata discendente (61) parallela alla rampa di rotolamento discendente (51); - una rotaia inclinata ascendente (62) parallela alla rampa di rotolamento ascendente (52); - un primo sensore (71), associato alla rotaia discendente (61), per rilevare movimenti della rotaia discendente; e - un secondo sensore (73), associato alla rotaia ascendente (62), per rilevare movimenti della rotaia ascendente.
  2. 2. Sistema secondo la rivendicazione 1, in cui la almeno una prima superficie di attestamento fissa comprende almeno una prima superficie inferiore di appoggio fissa (47, 48), la quale è solidale al sostegno fisso (S) e costituisce un appoggio per la guida oscillante (40) nella sua posizione inferiore.
  3. 3. Sistema secondo la rivendicazione 2, comprendente due prime superfici inferiori di appoggio fisse (47, 48), solidali al sostegno fisso (S), per costituire due appoggi, rispettivamente per una porzione di estremità anteriore (45) e per una porzione di estremità posteriore (46) della guida oscillante (40) nella sua posizione inferiore.
  4. 4. Sistema secondo la rivendicazione 1, 2 o 3, in cui la almeno una seconda superficie di attestamento fissa (49, 50), solidale al sostegno fisso (S), comprende almeno una superficie rivolta verso il basso costituente un attestamento che determina la posizione più elevata che la guida oscillante (40) può raggiungere.
  5. 5. Sistema secondo la rivendicazione 4, comprendente due seconde superfici di attestamento fisse (49, 50), solidali al sostegno fisso (S), atte a costituire due attestamenti, rispettivamente per una porzione di estremità anteriore (45) e per una porzione di estremità posteriore (46) della guida oscillante (40) nella sua posizione superiore.
  6. 6. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la rotaia inclinata discendente (61) e la rotaia inclinata ascendente (62) sono supportate in modo mobile e sono associate a rispettivi elementi elastici, dei quali un primo elemento elastico (70) spinge la rotaia discendente (61) verso una posizione di riposo abbassata, e un secondo elemento elastico (72) spinge la rotaia ascendente (62) verso una posizione di riposo sollevata.
  7. 7. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la rotaia inclinata discendente (61) e la rotaia inclinata ascendente (62) non sono supportate dal meccanismo a parallelogramma articolato.
  8. 8. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la rotaia inclinata discendente (61) e la rotaia inclinata ascendente (62) sono supportate da rispettivi mezzi di supporto solidali al sostegno fisso (S).
  9. 9. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la rotaia ascendente (62) è disposta sostanzialmente al di sotto di della rampa ascendente (52).
  10. 10. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la rotaia discendente (61) corre lateralmente distanziata e più in basso della rampa discendente (51).
  11. 11. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui le rampe (51, 52) sono consecutive.
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