ITTO20120378A1 - Dispositivo generatore di corrente e procedimento di generazione di un'onda di corrente - Google Patents

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ITTO20120378A1
ITTO20120378A1 IT000378A ITTO20120378A ITTO20120378A1 IT TO20120378 A1 ITTO20120378 A1 IT TO20120378A1 IT 000378 A IT000378 A IT 000378A IT TO20120378 A ITTO20120378 A IT TO20120378A IT TO20120378 A1 ITTO20120378 A1 IT TO20120378A1
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current wave
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Ventre Giorgio Bruno
Sergio Fusero
Rosa Mario La
Fortunato Petrocelli
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Prodit Engineering S P A
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Description

“Dispositivo generatore di corrente e procedimento di generazione di un’onda di correnteâ€
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo generatore di corrente e ad un procedimento di generazione di un’onda di corrente.
Più specificamente, la presente invenzione riguarda un generatore di corrente ed un procedimento di generazione di forme d’onda di corrente sulla base di dati di ingresso forniti da un utente.
E’ noto, dal documento RM2010U000096 un dispositivo a specchio di corrente in grado di generare corrente con una forma d’onda con un predeterminato valore efficace ed una predeterminata banda di frequenze.
L’onda generata da tale dispositivo non à ̈ modulabile e controllabile dinamicamente nei suoi parametri specifici poiché non à ̈ possibile, durante la fase di generazione dell’onda stessa, modificare in tempo reale tali parametri. Inoltre, il dispositivo noto non à ̈ in grado di riprodurre accuratamente delle forme d’onda acquisite tramite strumenti di lettura, quale un oscilloscopio, e fornite in ingresso al dispositivo stesso.
Scopo della presente invenzione à ̈ dunque quello di proporre un dispositivo generatore di corrente ed un procedimento che sia in grado di generare dinamicamente delle forme d’onda definite tramite parametri specifici, che possono essere variati dall’utente durante la fase di generazione dell’onda stessa, e che sia inoltre in grado di riprodurre fedelmente e in maniera accurata delle forme d’onda acquisite tramite strumenti di lettura esterni.
Questi ed altri scopi vengono raggiunti con un dispositivo generatore di corrente le cui caratteristiche sono definite nella rivendicazione 1 e con un procedimento di generazione di un’onda di corrente come definito nella rivendicazione 5.
Modi particolari di realizzazione formano oggetto delle rivendicazioni dipendenti, il cui contenuto à ̈ da intendersi come parte integrale ed integrante della presente descrizione.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione appariranno dalla descrizione dettagliata che segue, effettuata a puro titolo di esempio non limitativo, con riferimento ai disegni allegati, nei quali:
- la figura 1 Ã ̈ uno schema a blocchi del dispositivo secondo la presente invenzione;
- la figura 2 à ̈ un diagramma di flusso delle operazioni eseguite dal modulo di controllo e gestione per generare e controllare l’onda di corrente di uscita;
- la figura 3 à ̈ un diagramma di flusso delle operazioni eseguite dal modulo di controllo e gestione per applicare una regolazione PI all’onda di corrente di uscita.
Nella figura 1 Ã ̈ illustrato uno schema a blocchi del dispositivo generatore di corrente della presente invenzione.
Il dispositivo comprende una sorgente di alimentazione 1 collegata ad un’unità di elaborazione 2, la quale a sua volta comprende un modulo di conversione 4, un modulo di ingresso 6, un modulo di controllo e gestione 8, un modulo di amplificazione 10 ed un modulo di uscita 12, descritti in dettaglio nel seguito.
In sintesi, l’unità di elaborazione 2 à ̈ predisposta per generare, in uscita al modulo di uscita 12, un’onda di corrente di uscita, detta onda di corrente di uscita essendo generata sulla base di dati di ingresso digitali forniti da un utente attraverso il modulo di ingresso 6 ed elaborati dal modulo di controllo e gestione 8 come descritto in seguito.
I dati di ingresso digitali sono rappresentativi di un’onda di corrente desiderata.
L’onda di corrente di uscita viene fornita, dal modulo di uscita 12, ad un carico 14 avente in modo per sé noto una resistenza a cui à ̈ associata un’induttanza parassita, che complessivamente costituiscono l’impedenza induttiva del carico 14.
Preferibilmente, l’onda di corrente di uscita ha una frequenza che varia nell’intervallo 20Hz-7kHz e un valore di picco che varia nell’intervallo 0-30A.
La sorgente di alimentazione 1 Ã ̈ preferibilmente una rete di distribuzione di energia del tipo a 230V oppure un alimentatore stabilizzato di tipo noto.
Vantaggiosamente, à ̈ possibile utilizzare un alimentatore stabilizzato, realizzato in modo per sé noto, predisposto per ricevere in ingresso un segnale di tensione di alimentazione di valore predeterminato, preferibilmente scelto in un insieme di valori quali ad esempio 110V, 125V, 160V, 230V, 260V e 400V, e per fornire in uscita un segnale di tensione di uscita di valore predeterminato, ad esempio 230V.
Il segnale proveniente dalla sorgente esterna di alimentazione 1 Ã ̈ un segnale in tensione alternata che alimenta il modulo di conversione 4.
Il modulo di conversione 4 converte, in modo per sé noto, il segnale in tensione alternata in un segnale di tensione continua, e poi lo invia rispettivamente al modulo di ingresso 6, al modulo di controllo e gestione 8, al modulo di amplificazione 10 e al modulo di uscita 12.
Il modulo di ingresso 6 comprende un’unità di elaborazione di ingresso, preferibilmente un elaboratore con un associato schermo di tipo touch screen, predisposta per ricevere dati di ingresso digitali forniti da un utente e per inviarli al modulo di controllo e gestione 8. Il modulo di ingresso 6 rappresenta l’interfaccia uomo-macchina ed à ̈ programmabile, in modo per sé noto, nella grafica e nelle pagine di visualizzazione dello schermo, in modo da consentire all’utente di inserire agevolmente i dati di ingresso digitali.
Il modulo di ingresso 6 può essere integrato nel dispositivo generatore di corrente o può essere un elaboratore remoto collegato in modo noto al dispositivo generatore di corrente.
Il modulo di controllo e gestione 8 à ̈ predisposto per generare e modificare un’onda di tensione primaria da inviare al modulo di amplificazione 10 per consentire la generazione in uscita dell’onda di corrente di uscita.
Il modulo di amplificazione 10 à ̈ preferibilmente un amplificatore di potenza predisposto per ricevere l’onda primaria di tensione e amplificarla producendo un’onda finale di tensione.
Il modulo di uscita 12 comprende un trasformatore (avente in modo per sé noto un ramo primario e un ramo secondario) predisposto per elaborare in modo per sé noto l’onda finale di tensione ricevuta dal modulo di amplificazione 10 in modo tale da generare l’onda di corrente di uscita.
Nel seguito della descrizione con il termine onda di corrente di uscita si intenderà l’onda presente sul ramo secondario del trasformatore.
Sul ramo secondario del trasformatore à ̈ presente un’induttanza aggiuntiva di valore scelto in modo tale che, se sommata all’induttanza dell’avvolgimento secondario, ha un valore ad esempio maggiore di 2-3 ordini di grandezza dell’impedenza induttiva del carico 14, in modo da rendere l’induttanza di quest’ultima trascurabile rispetto all’induttanza complessiva presente sul ramo secondario.
Sul ramo primario del trasformatore à ̈ collegato almeno un trasduttore amperometrico di tipo noto predisposto per inviare al modulo di controllo e gestione 8 un segnale rappresentativo della corrente che lo attraversa. Tale segnale intermedio à ̈ legato in modo noto (tramite il rapporto di trasformazione del trasformatore) all’onda di corrente di uscita come sopra definita, e viene utilizzato dal modulo di controllo e gestione 8 per eseguire una fase del procedimento di generazione dell’onda di corrente come descritto in seguito.
Sul ramo secondario del trasformatore à ̈ collegato almeno un trasduttore amperometrico di tipo noto predisposto per inviare al modulo di controllo 8 un segnale rappresentativo della corrente che lo attraversa. Tale segnale rappresenta l’onda di corrente di uscita presente sul ramo secondario come sopra indicato, e viene utilizzato dal modulo di controllo e gestione 8 per eseguire il procedimento qui di seguito descritto.
Al modulo di uscita 12 à ̈ vantaggiosamente collegato un interruttore di commutazione atto a scollegare tale modulo di uscita 12 e consentire il collegamento, all’unità di elaborazione 2, di un modulo di uscita esterno, sostanzialmente identico al modulo di uscita 12 e predisposto per svolgere le stesse funzioni del modulo di uscita 12, preferibilmente con riferimento a differenti intervalli di valori dell’impedenza induttiva del carico 14 oppure per aumentare l’intervallo di funzionamento del generatore.
I dati di ingresso digitali permettono all’utente di definire la forma d’onda della corrente desiderata che vuole che sia generata come onda di corrente di uscita.
L’onda di corrente di uscita (come anche l’onda di corrente desiderata) comprende pertanto in modo noto una pluralità di punti, ciascuno caratterizzato da un valore di ascissa e un valore di ordinata definiti all’interno di un sistema di riferimento associato al modulo di ingresso 6, quale ad esempio un sistema cartesiano visualizzato sullo schermo dell’elaboratore e avente l’origine sul lato sinistro, a metà del lato verticale di detto schermo.
In particolare, i dati di ingresso digitali comprendono parametri della forma d’onda quali il tipo di forma (ad esempio, onda sinusoidale, onda quadra, onda triangolare etc.), grandezze rappresentative di tali forme (ad esempio, ampiezza e frequenza dell’onda sinusoidale, periodo e tempo di ON dell’onda quadra, periodo, rampa e tempo di ON dell’onda triangolare, etc.), il valore della corrente di picco massima (ad esempio, da 0 a 30A, per ottenere circa 21A rms).
Nel seguito della descrizione indicheremo con il termine dati di setpoint i soli dati, appartenenti ai dati di ingresso, che sono rappresentativi del valore istantaneo della corrente desiderata.
Alternativamente, i dati di ingresso digitali comprendono una pluralità di punti (ascisse e ordinate del sistema di riferimento sopra descritto).
I dati di ingresso digitali così acquisiti vengono inviati al modulo di controllo e gestione 8.
In una variante dell’invenzione il modulo di ingresso 6 à ̈ predisposto per acquisire delle forme d’onda arbitrarie da strumenti esterni al dispositivo generatore di corrente, quali ad esempio un oscilloscopio, così da ricavare in modo per sé noto da tali forme d’onda acquisite i dati di ingresso digitali da inviare al modulo di controllo e gestione 8.
Vantaggiosamente, il modulo di ingresso 6 à ̈ predisposto per visualizzare, ad esempio sullo stesso schermo utilizzato dall’utente per inserire i dati di ingresso digitali, i valori dell’onda di corrente di uscita. Tali valori, prelevati dal modulo di controllo e gestione 8 (collegamento 8a) all’uscita del modulo di uscita 12, vengono da quest’ultimo inviati al modulo di ingresso 6 tramite il collegamento 6a.
Preferibilmente, il modulo di ingresso 6 à ̈ provvisto di una spia luminosa che si accende quando l’onda di corrente di uscita non à ̈ ancora stabile. In questo modo, l’utente à ̈ informato del fatto che l’onda che sta visualizzando sullo schermo à ̈ ancora in una fase di transitorio e non corrisponde pertanto all’onda di corrente desiderata.
Il modulo di controllo e gestione 8 à ̈ predisposto per ricevere i dati di ingresso digitali dal modulo di ingresso 6 e per elaborarli, istante per istante, come descritto in seguito in modo da generare primi dati rappresentativi dell’onda di tensione primaria da inviare al modulo di amplificazione 10.
In particolare i primi dati, che sono dati numerici, vengono convertiti in modo noto nell’onda primaria di tensione analogica che viene poi inviata al modulo di amplificazione 10.
Nel seguito della descrizione tutte le operazioni descritte si intendono eseguite istante per istante su valori puntuali.
Nel seguito della descrizione indicheremo con il termine dati di tensione i soli dati, appartenenti ai primi dati, che sono rappresentativi del valore della tensione dell’onda di tensione primaria. Tali dati di tensione vengono convertiti nel corrispondente valore istantaneo di tensione ad esempio eseguendo una conversione con un convertitore D/A la cui unità minima di variazione corrisponde ad un predeterminato intervallo analogico di tensione (mV), ad esempio 0,14mV.
L’onda di corrente di uscita, attraverso il collegamento 8a, viene inviata dal modulo di uscita 12 al modulo di controllo e gestione 8 il quale la converte in modo noto ottenendo secondi dati rappresentativi di tale onda di corrente di uscita. Nel seguito della descrizione indicheremo con il termine dati di corrente di uscita i soli dati, appartenenti ai secondi dati, che sono rappresentativi del valore istantaneo della corrente di uscita.
In sintesi, il modulo di controllo e gestione 8 à ̈ predisposto per confrontare i secondi dati con i dati di ingresso (cioà ̈, confrontare l’onda di corrente di uscita con l’onda di corrente desiderata) e modificare i primi dati (cioà ̈, l’onda di tensione primaria) fino a quando i secondi dati non diventano sostanzialmente uguali ai dati di ingresso (cioà ̈, l’onda di corrente di uscita non diventa sostanzialmente uguale all’onda desiderata), come descritto in dettaglio nel seguito.
Nella presente descrizione, con il termine “sostanzialmente uguale†si intende che l’onda di corrente di uscita ha, istante per istante, un valore di corrente compreso in un intervallo predeterminato, ad esempio 3% del corrispondente valore di corrente dell’onda di corrente desiderata.
In particolare, il modulo di controllo e gestione 8 esegue, istante per istante, le operazioni indicate nel diagramma di flusso di figura 2.
In tal modo, grazie anche alle successive elaborazioni eseguite dai moduli di amplificazione 10 e di uscita 12, si genera l’onda di corrente di uscita.
All’inizio, vengono fissati dei valori di inizializzazione per i primi dati, in particolare per i dati di tensione, e successivamente tali valori di inizializzazione vengono aggiornati sulla base di nuovi dati elaborati come descritto in seguito dal modulo di controllo e gestione 8.
Al passo 100 il modulo di controllo e gestione 8 acquisisce i dati di ingresso, in particolare i dati di setpoint.
Al passo 102 genera progressivamente una rampa crescente di tensione primaria tale da avere un’onda di corrente di uscita il cui valore di picco aumenta progressivamente da 0 fino ad una percentuale predeterminata del valore di picco dell’onda di corrente desiderata, ad esempio il 95%.
Per generare detta rampa il modulo di controllo e gestione 8 converte i dati di tensione tramite il convertitore D/A sopra indicato, ottenendo in modo per sé noto l’onda di tensione primaria che amplificata dal modulo di amplificazione 10 ed elaborata dal modulo di uscita 12, diventa l’onda di corrente di uscita.
Come sopra detto, l’onda di corrente di uscita, attraverso il collegamento 8a viene a questo punto inviata al modulo di controllo e gestione 8 il quale al passo 104 la confronta (dopo averla convertita ottenendo i secondi dati) con l’onda di corrente desiderata (effettuando un confronto tra i secondi dati e i dati di ingresso). Se tali onde non sono sostanzialmente uguali (ovvero, l’onda di corrente di uscita non ha, istante per istante, un valore compreso in un intervallo predeterminato, ad esempio 3%, del corrispondente valore dell’onda di corrente desiderata), si procede come qui di seguito indicato.
In questo passo 102, si considera come “onda di corrente di uscita†il segnale intermedio fornito dal trasduttore amperometrico posto sul ramo primario del trasformatore del modulo di uscita 12.
In alternativa, Ã ̈ possibile utilizzare il segnale fornito dal trasduttore amperometrico posto sul ramo secondario di tale trasformatore.
Per generare la rampa, inoltre, il modulo di controllo e gestione 8 calcola in modo per sé noto lo sfasamento tra l’onda di corrente desiderata e l’onda di corrente di uscita generata al passo 102. Ad esempio, tale sfasamento ∆ϕ viene calcolato nel modo seguente:
dove Px_MAXindica la posizione (ascissa) del punto in cui si ha un picco massimo della corrente, Px_minindica la posizione (ascissa) del punto in cui si ha un picco minimo della corrente, uscita indica l’onda di corrente di uscita, desiderata indica l’onda di corrente desiderata.
Lo sfasamento ∆ϕ viene usato, in modo per sé noto, in tutti i passi qui di seguito riportati, quando si fa riferimento all’utilizzo di dati istantanei utilizzati per effettuare le operazioni di volta in volta descritte.
Lo sfasamento ∆ϕ permette infatti di trattare punti corrispondenti dell’onda di corrente desiderata e dell’onda di corrente di uscita.
Se ad un predeterminato istante di tempo txsi vuole acquisire un certo dato (corrispondente ad un valore analogico di una certa onda di corrente, ad esempio desiderata o di uscita), il dispositivo generatore di corrente restituisce tale dato nell’istante di tempo tx+ ∆ϕ, cioà ̈ dopo un ritardo di tempo dovuto alle inerzie elettriche del dispositivo stesso (costanti di tempo).
La conoscenza sfasamento ∆ϕ à ̈ molto importante poiché consente di sapere quale dato (valore analogico) deve essere considerato all’istante di tempo txper correggere o modificare il punto corrispondente che sarà emesso all’istante di tempo tx+ T, dove T à ̈ il periodo dell’onda considerata.
Pertanto, nel seguito della descrizione, si indicheranno per semplicità i singoli valori istantanei dell’onda di corrente desiderata e dell’onda di corrente di uscita, in cui però à ̈ sempre da includere, in modo per sé noto, l’applicazione dello sfasamento ∆ϕ quando si devono mettere tra loro in relazione punti corrispondenti appartenenti alle due distinte onde.
Se l’onda di corrente di uscita non à ̈ sostanzialmente uguale all’onda di corrente desiderata, al passo 106 il modulo di controllo e gestione 8 calcola in modo per sé noto la funzione di trasferimento al fine di determinare il rapporto esistente tra l’onda di corrente di uscita e l’onda di tensione primaria.
Il modulo di controllo e gestione 8 calcola quindi, istante per istante, il rapporto tra i dati di corrente di uscita e i dati di tensione ottenendo terzi dati rappresentativi del rapporto di amplificazione esistente tra le due onde analogiche.
Al passo 108 il modulo di controllo e gestione 8 applica la funzione di trasferimento al fine di ottenere una nuova onda di tensione primaria a cui corrisponda una nuova onda di corrente di uscita che abbia, istante per istante, un valore compreso in un intervallo predeterminato, ad esempio 3%, del corrispondente valore dell’onda di corrente desiderata.
In particolare, il modulo di controllo e gestione 8 per applicare la funzione di trasferimento calcola il rapporto tra i dati di setpoint e i terzi dati ottenendo dei nuovi dati di tensione.
Vengono quindi ripetuti i passi 102, 104, 106 e 108 fino a quando non si ottiene un’onda di tensione primaria a cui corrisponde un’onda di corrente di uscita che abbia, istante per istante, degli ultimi dati di corrente di uscita la cui differenza rispetto ai dati di setpoint à ̈ compresa in un intervallo predeterminato, ad esempio 3%.
A questo punto, al passo 110 il modulo di controllo e gestione 8 applica una regolazione PI (proporzionale-integrativa) all’onda di tensione primaria eseguendo le operazioni indicate nel diagramma di flusso di figura 3.
La regolazione PI deve essere tale da modificare l’onda di tensione primaria in modo che l’onda di corrente di uscita rimanga in regime di stabilità. Dal momento che, in questa fase del procedimento, si opera in non linearità à ̈ necessario mantenere quanto più possibile la situazione di equilibrio a cui si à ̈ giunti alla fine dei passi precedenti, senza effettuare brusche correzioni che avrebbero un effetto destabilizzante.
In particolare, la regolazione PI comprende, istante per istante, un passo 200 di confronto tra i dati di setpoint e gli ultimi dati di corrente di uscita (correzione proporzionale).
Se tali ultimi dati di corrente di uscita sono minori dei dati di setpoint, allora i dati di tensione vengono incrementati di una quantità predeterminata, ad esempio pari all’unità minima di variazione del convertitore D/A.
Se invece tali ultimi dati di corrente di uscita sono maggiori dei dati di setpoint, allora i dati di tensione vengono decrementati di una quantità predeterminata, ad esempio pari all’unità minima di variazione del convertitore D/A.
Successivamente, al passo 202 il modulo di controllo e gestione 8 esegue il calcolo di una correzione integrale da applicare ai dati di tensione incrementati o decrementati come sopra descritto.
In particolare, i dati di tensione vengono nuovamente incrementati di un valore integrale calcolato come qui descritto.
Il valore integrale à ̈ un dato di somma ottenuto eseguendo la somma algebrica degli errori esistenti tra i dati di setpoint e i dati di corrente di uscita. Preferibilmente, si moltiplica tale valore integrale per un predeterminato coefficiente riduttivo, ad esempio 5*10<-6>.
Il valore integrale viene così calcolato: durante l’esecuzione dei passi precedenti il modulo di controllo e gestione 8 calcola la differenza tra i dati di setpoint e i dati di corrente di uscita di volta in volta generati (differenza tra l’onda di corrente desiderata e l’onda di corrente di uscita) ottenendo una pluralità di dati di differenza. Tali dati di differenza vengono sommati algebricamente ottenendo il dato di somma sopra indicato. Infine, come sopra detto, il dato di somma viene moltiplicato per il coefficiente riduttivo.
A questo punto, la correzione PI à ̈ terminata e in uscita si ha un’onda di corrente di uscita finale (generata a partire dall’onda di tensione primaria i cui dati di tensione sono stati incrementati e decrementati prima a seguito della correzione proporzionale e poi a seguito della correzione integrale) a cui sono associati dati di corrente di uscita finali.
Si precisa che i passi della correzione PI sono stati sopra descritti come consequenziali, ma il realtà il modulo di controllo e gestione 8 esegue in modo asincrono i passi 200 e 202, che vengono quindi completati quasi contemporaneamente e di conseguenza i dati di tensione vengono modificati complessivamente in un unico istante sulla base dei risultati di tali passi.
A questo punto, ritornando alla figura 2, si passa ad un successivo passo 112 di controllo della stabilità dell’onda di corrente di uscita finale.
Per fare ciò, si confronta l’onda di corrente di uscita finale in un certo periodo con l’onda di corrente di uscita finale generata al periodo precedente (confronto tra punti corrispondenti dell’onda in due periodi successivi) effettuando una differenza degli scarti quadratici medi di tali onde.
In particolare, si calcola lo scarto quadratico medio dell’onda di corrente di uscita finale in un certo istante t (SQMt) e lo scarto quadratico medio della stessa onda all’istante corrispondente a t appartenente al periodo T precedente (SQMt-T) e se ne fa la differenza.
In particolare, per ogni punto dell’onda di corrente di uscita finale in un certo istante t, si calcola la differenza con il rispettivo punto dell’onda di corrente di uscita finale nel periodo precedente t-T. La somma di tutte tali differenze costituisce un primo dato di differenza d1.
Se d1 Ã ̈ maggiore di una prima soglia predeterminata, ad esempio 35, si ripetono i passi 110 e 112 fino a quando d non diventa minore della soglia.
Se d1 à ̈ minore di detta prima soglia, al passo 114 si confronta l’onda di corrente di uscita finale con l’onda di corrente desiderata e si verifica se sono coincidenti.
Nella presente descrizione con il termine “coincidenti†si intende che l’onda di corrente di uscita finale à ̈ identica all’onda di corrente desiderata al limite dell’accuratezza fisica del dispositivo generatore di corrente.
Per fare ciò, si calcola lo scarto quadratico medio dell’onda di corrente desiderata (SQMdesiderata) e lo scarto quadratico medio dell’onda di corrente di uscita finale (SQMfinale) e se ne fa la differenza.
In particolare, per ogni punto dell’onda di corrente desiderata, si calcola la differenza con il rispettivo punto dell’onda di corrente di uscita finale. La somma di tutte tali differenze costituisce un secondo dato di differenza d2.
Se d2 à ̈ minore di una seconda soglia predeterminata, ad esempio 500, si termina il procedimento poiché si à ̈ giunti al limite dell’accuratezza del dispositivo generatore di corrente.
Se d2 à ̈ maggiore della seconda soglia, si aggiunge un offset predeterminato ai dati di setpoint (ad esempio, si incrementano di una predeterminata quantità di ampére, ad esempio 1mA) e si riparte dal passo 100. In questo modo, si compensano le non linearità che impediscono di migliorare la correzione mantenendo i dati di setpoint introdotti inizialmente dall’utente.
Naturalmente, fermo restando il principio dell'invenzione, le forme di attuazione ed i particolari di realizzazione potranno essere ampiamente variati rispetto a quanto à ̈ stato descritto ed illustrato a puro titolo di esempio non limitativo, senza per questo uscire dall'ambito dell'invenzione come definito nelle annesse rivendicazioni.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo generatore di corrente comprendente un’unità di elaborazione (2) comprendente: - un modulo di ingresso (6) predisposto per acquisire dati di ingresso rappresentativi di un’onda di corrente desiderata; - un modulo di controllo e gestione (8) collegato al modulo di ingresso (6) e predisposto per ricevere i dati di ingresso rappresentativi dell’onda di corrente desiderata; generare un’onda di tensione primaria; - un modulo di uscita (12) collegato al modulo di controllo e gestione (8) e predisposto per ricevere l’onda di tensione primaria e per elaborarla in modo da generare un’onda di corrente di uscita, detto modulo di controllo e gestione (8) essendo inoltre predisposto per ricevere l’onda di corrente di uscita dal modulo di uscita (12); confrontare detta onda di corrente di uscita con l’onda di corrente desiderata e se non sono sostanzialmente uguali, modificare l’onda di tensione primaria in modo da ottenere una nuova onda di corrente di uscita sostanzialmente uguale all’onda di corrente desiderata.
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre un modulo di amplificazione (10) interposto tra il modulo di controllo e gestione (8) e il modulo di uscita (12) e predisposto per ricevere l’onda di tensione primaria e amplificarla.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui il modulo di ingresso (6) comprende un elaboratore con un associato schermo di tipo touch screen.
  4. 4. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui il modulo di uscita (12) comprende un trasformatore.
  5. 5. Procedimento di generazione di un’onda di corrente comprendente le fasi di: a) acquisire (100) dati di ingresso rappresentativi di un’onda di corrente desiderata; b) generare (102) un’onda di tensione primaria; c) elaborare detta onda di tensione primaria ottenendo un’onda di corrente di uscita; d) confrontare (104) detta onda di corrente di uscita con l’onda di corrente desiderata e se l’onda di corrente di uscita non ha, istante per istante, un valore compreso in un intervallo predeterminato del corrispondente valore dell’onda di corrente desiderata: f) calcolare (106) la funzione di trasferimento tra l’onda di corrente di uscita e l’onda di tensione primaria; e) applicare (108) la funzione di trasferimento in modo da ottenere una nuova onda di tensione primaria; f) ripetere i passi c)-e) fino a quando non si ottiene un’onda di tensione primaria a cui corrisponde un’onda di corrente di uscita che abbia, istante per istante, un valore compreso in un intervallo predeterminato del corrispondente valore dell’onda di corrente desiderata; g) applicare (110) una regolazione proporzionale – integrativa all’onda di tensione primaria ottenuta al passo f) in modo tale da ottenere un’onda di corrente di uscita finale; h) controllare (112) la stabilità dell’onda di corrente di uscita finale; i) confrontare (114) l’onda di corrente di uscita finale con l’onda di corrente desiderata e verificare se sono coincidenti.
  6. 6. Procedimento secondo la rivendicazione 5, comprendente inoltre, tra il passo b) e il passo c), l’operazione di amplificare l’onda di tensione primaria.
  7. 7. Procedimento secondo la rivendicazione 5 o 6, in cui l’operazione di calcolare (106) la funzione di trasferimento comprende la fase di: - calcolare il rapporto tra dati di corrente di uscita rappresentativi del valore della corrente dell’onda di corrente di uscita e dati di tensione rappresentativi del valore della tensione dell’onda di tensione primaria ottenendo terzi dati.
  8. 8. Procedimento secondo la rivendicazione 7, in cui l’operazione di applicare (108) la funzione di trasferimento comprende la fase di: - calcolare il rapporto tra dati di setpoint appartenenti ai dati di ingresso e rappresentativi del valore della corrente dell’onda di corrente desiderata e i terzi dati ottenendo nuovi dati di tensione.
  9. 9. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 8, in cui l’operazione di applicare (110) una regolazione proporzionaleintegrativa comprende le operazioni di: - confrontare ultimi dati di corrente di uscita, rappresentativi del valore della corrente dell’onda di corrente di uscita che al passo f) ha un valore compreso in un intervallo predeterminato del corrispondente valore dell’onda di corrente desiderata, con dati di setpoint appartenenti ai dati di ingresso e rappresentativi del valore della corrente dell’onda di corrente desiderata; - incrementare o decrementare dati di tensione, rappresentativi del valore della tensione dell’onda di tensione primaria associata all’onda di corrente di uscita del passo f), in base all’esito di detto confronto; - effettuare il calcolo di una correzione integrale da applicare ai dati di tensione modificati al passo precedente ottenendo un’onda di corrente di uscita finale.
  10. 10. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 9, in cui l’operazione di controllare (112) la stabilità dell’onda di corrente di uscita finale comprende le operazioni di: - confrontare l’onda di corrente di uscita finale in un predeterminato periodo con l’onda di corrente di uscita finale generata al periodo precedente effettuando una differenza degli scarti quadratici medi di tali onde ottenendo un primo dato di differenza (d1); - confrontare il primo dato di differenza (d1) con una prima soglia predeterminata e se il primo dato di differenza (d1) à ̈ maggiore di detta prima soglia, ripetere i passi g) e h) fino a quando il primo dato di differenza (d1) non diventa minore della prima soglia.
  11. 11. Procedimento secondo la rivendicazione 10, in cui l’operazione di confrontare (114) l’onda di corrente di uscita finale con l’onda di corrente desiderata comprende le operazioni di: - verificare se il primo dato di differenza (d1) à ̈ minore della prima soglia; - effettuare la differenza tra gli scarti quadratici medi dell’onda di corrente desiderata e dell’onda di corrente di uscita finale ottenendo un secondo dato di differenza (d2); - confrontare il secondo dato di differenza (d2) con una seconda soglia predeterminata e se il secondo dato di differenza (d2) à ̈ minore di detta seconda soglia, terminare il procedimento; se il secondo dato di differenza (d2) à ̈ maggiore di detta seconda soglia, aggiungere un offset predeterminato ai dati di ingresso e ripetere i passi b)-i) fino a quando non si ottiene un secondo dato di differenza (d2) minore di detta seconda soglia.
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