ITTO20120124A1 - Dispositivo per la chiusura di una porta di un apparecchio elettrodomestico, in particolare per una macchina lavatrice, quale una macchina lavastoviglie. - Google Patents

Dispositivo per la chiusura di una porta di un apparecchio elettrodomestico, in particolare per una macchina lavatrice, quale una macchina lavastoviglie. Download PDF

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ITTO20120124A1
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IT
Italy
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door
condition
stop mechanism
slide
striker
Prior art date
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IT000124A
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Pont Paolo Da
Michele Farano
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Elbi Int Spa
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Description

TITOLO: “Dispositivo per la chiusura di una porta di un apparecchio elettrodomestico, in particolare per una macchina lavatrice, quale una macchina lavastoviglieâ€
DESCRIZIONE
Settore tecnico
La presente invenzione si riferisce a un dispositivo per la chiusura di una porta di un apparecchio elettrodomestico, in particolare per una macchina lavatrice, quale una macchina lavastoviglie.
Più specificamente la presente invenzione si riferisce a un dispositivo secondo il preambolo dell’annessa rivendicazione 1.
Sfondo tecnologico
Nel settore degli apparecchi elettrodomestici à ̈ necessario prevedere accorgimenti che consentano la chiusura di una camera interna ricavata in una cassa di tali apparecchi, tipicamente una camera di lavaggio di una macchina lavatrice, quale una macchina lavastoviglie. A questo riguardo, viene utilizzata una porta mobile rispetto alla cassa in modo tale da aprire e chiudere un’apertura di accesso attraverso cui la camera interna à ̈ in grado di comunicare con l’ambiente esterno all’apparecchio elettrodomestico.
Generalmente tali dispositivi comprendono un elemento di impegno destinato ad essere montato su una fra detta cassa e detta porta, e un elemento di ritegno destinato ad essere montato sull’altra fra la porta e la cassa. L’elemento di ritegno é predisposto per trattenere in modo rilasciabile l’elemento di impegno in modo tale da vincolare la porta alla cassa nell’uso dell’apparecchio elettrodomestico.
Tipicamente l’accoppiamento fra l’elemento di impegno e l’elemento di ritegno avviene mediante l’azione di un utente che li accosta spingendo manualmente la porta contro la cassa in chiusura completa. Il disaccoppiamento fra l’elemento di impegno e l’elemento di ritegno avviene mediante l’azione dell’utente che trascina manualmente in allontanamento la porta dalla cassa, eventualmente operando su apposite interfacce di comando (ad esempio, previste sulla parete frontale della porta oppure sulla faccia frontale o superiore della cassa) che attivano meccanismi interni dell’elemento di ritegno che sganciano l’elemento di impegno dall’elemento di ritegno.
Sintesi dell’invenzione
Uno scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un dispositivo per la chiusura di una porta di un apparecchio elettrodomestico che sia di tipo perfezionato, e che nel contempo possa essere prodotto in modo semplice ed economico.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un dispositivo per la chiusura di una porta di un apparecchio elettrodomestico che sia in grado di consentire una preapertura della porta in modo automatico e sicuro, in modo tale da mettere in comunicazione di fluido la camera di lavaggio e l’ambiente esterno attraverso l’apertura di accesso. Questo accorgimento à ̈ particolarmente vantaggioso in macchine lavatrici, ad esempio macchine lavastoviglie, in quanto esso permette di sfiatare verso l’ambiente esterno il vapore generato durante il ciclo di lavaggio, contribuendo all’asciugatura almeno parziale degli articoli contenuti nella camera di lavaggio.
Secondo la presente invenzione, questi ed altri scopi vengono raggiunti mediante un dispositivo realizzato secondo l’annessa rivendicazione 1.
E’ da intendersi che le annesse rivendicazioni costituiscono parte integrante degli insegnamenti tecnici qui forniti nella descrizione in merito alla presente invenzione.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno chiari dalla descrizione dettagliata che segue, data a puro titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni allegati, in cui: - la figura 1 Ã ̈ una vista prospettica di una macchina lavastoviglie che incorpora un dispositivo per la chiusura di una porta di un apparecchio elettrodomestico, realizzato in accordo con una prima forma di realizzazione esemplificativa della presente invenzione;
- la figura 2 à ̈ una vista schematica parziale in pianta dall’alto della macchina lavastoviglie della figura 1, ma rappresentata priva del coperchio e con la porta in posizione di chiusura completa;
- la figura 3 à ̈ una vista analoga a quella mostrata nella figura 2, in cui il dispositivo à ̈ rappresentato soltanto parzialmente;
- le figure da 4 a 6 sono viste analoghe a quella mostrata nella figura 3, in cui il dispositivo à ̈ rappresentato in una sequenza di condizioni operative differenti; e
- la figura 7 à ̈ una vista in pianta dall’alto analoga a quelle mostrate nelle figure da 3 a 6, ma in cui à ̈ rappresentato un dispositivo realizzato in accordo con una seconda forma di realizzazione esemplificativa della presente invenzione.
Descrizione dettagliata dell’invenzione
Con riferimento in particolare alla figura 1, à ̈ indicato complessivamente con W un esempio di macchina lavatrice su cui à ̈ destinata ad essere installata una prima forma di realizzazione esemplificativa di un dispositivo 10 secondo la presente invenzione. La macchina lavatrice W à ̈ una macchina lavastoviglie, tuttavia, come sarà chiaro dalla presente descrizione, il dispositivo 10 può anche essere applicato a differenti macchine lavatrici od altri elettrodomestici.
Con riferimento in particolare alla figura 1, la macchina lavastoviglie W presenta una cassa C in cui à ̈ definita una vasca o camera di lavaggio WT destinata a ricevere al suo interno le stoviglie da sottoporre a lavaggio. La vasca di lavaggio WT presenta un’apertura di accesso O attraverso la quale essa comunica con l’ambiente esterno ed à ̈ dunque in grado di ricevere le stoviglie. Inoltre la macchina lavastoviglie W presenta una porta D destinata ad aprire (figura 1) e chiudere l’apertura di accesso O (figura 2).
L’apertura di accesso O à ̈ situata su una faccia frontale della cassa C e, preferibilmente, la porta D à ̈ montata oscillabile rispetto alla cassa C, ad esempio incernierata in un asse orizzontale situato inferiormente a quest’ultima. Nella prima forma di realizzazione illustrata l’apertura di accesso O à ̈ dotata perifericamente di una guarnizione di tenuta SG, in modo da permettere una chiusura a tenuta di fluido della vasca di lavaggio WT quando la porta D à ̈ in una condizione completamente chiusa.
Nella prima forma di realizzazione illustrata, la cassa C presenta un coperchio L, vantaggiosamente situato sulla sommità della suddetta cassa C.
Nella figura 2 la macchina lavatrice W à ̈ mostrata priva del coperchio L e presenta preferibilmente una traversa CB situata al su una parete TW della vasca di lavaggio WT. Preferibilmente il coperchio L à ̈ ubicato sulla sommità della cassa C.
Con riferimento in particolare alle figure da 2 a 6, il dispositivo 10 à ̈ destinato a consentire la chiusura della porta D della macchina lavastoviglie W e comprende un elemento di impegno 11 destinato ad essere montato in corrispondenza della cassa C, ad esempio sulla traversa CB situata fra la cassa C e il coperchio L. L’elemento di impegno 11 à ̈ atto ad essere trattenuto in modo rilasciabile da un elemento di ritegno 16 destinato ad essere montato sulla la porta D, ad esempio sulla sua faccia posteriore rivolta verso l’apertura di accesso O.
L’elemento di ritegno 16 à ̈ predisposto per trattenere in modo rilasciabile l’elemento di impegno 11 in modo tale da vincolare la porta D alla cassa C nell’uso della macchina lavastoviglie W. Nella prima forma di realizzazione illustrata, l’elemento di impegno 11 à ̈ montato sulla cassa C, in quanto l’elemento di ritegno 16 à ̈ montato sulla porta D. Tuttavia, in ulteriori varianti di realizzazione meno preferite (non illustrate) à ̈ concepibile invertire il posizionamento dell’elemento di impegno 11 rispetto all’elemento di ritegno 16, vale a dire montando l’elemento di impegno 11 sulla porta D quando l’elemento di ritegno 16 à ̈ fissato sulla cassa C.
L’elemento di impegno 11 comprende un corpo di supporto 12 che, nella prima forma di realizzazione illustrata, à ̈ fissato alla cassa C, ed un riscontro 14 associato al corpo di supporto 12 e predisposto per essere accoppiato rilasciabilmente con l’elemento di ritegno 16 che à ̈ montato sulla porta D, in modo tale da vincolare la porta D alla cassa C nell’uso della macchina lavastoviglie W. Preferibilmente il riscontro 14 presenta una forma allungata.
Come sarà chiaro dalla lettura del seguito della descrizione, il riscontro 14 à ̈ montato mobile rispetto al corpo di supporto 12 fra una posizione retratta (figure 3 e 4) e una posizione estratta (figura 5). Nella prima forma di realizzazione illustrata, nella posizione retratta il riscontro 14 sporge parzialmente con un suo tratto dal corpo di supporto 12, mentre nella posizione estratta il riscontro 14 sporge ulteriormente di un tratto addizionale. In particolare, quando il riscontro 14 à ̈ accoppiato con l’elemento di ritegno 16 e si sposta nella posizione estratta, esso spinge in allontanamento l’elemento di ritegno 16, il che provoca un conseguente allontanamento della porta D che rimane vincolata alla cassa C, ma non più chiusa a tenuta di fluido in corrispondenza dell’apertura di accesso O.
L’elemento di ritegno 16 à ̈ sostanzialmente di tipo per sé noto, ad esempio presentante un corpo contenitore dotato di una fessura e in cui à ̈ alloggiato un meccanismo di aggancio a cui il riscontro 14 può accedere attraverso tale fessura per accoppiarsi in modo rilasciabile con tale meccanismo di aggancio Generalmente tale meccanismo di aggancio à ̈ oscillabile fra una posizione di lavoro ed una posizione di riposo e comprende un organo girevole il cui movimento à ̈ contrastato da un organo elastico e con cui à ̈ atto ad impegnarsi rilasciabilmente il riscontro 14. Nella posizione di lavoro, l’organo girevole del meccanismo di aggancio trattiene il riscontro 14 quando la porta D à ̈ chiusa. Invece, nella posizione di riposo, l’organo girevole del meccanismo di aggancio consente al riscontro 14 di essere liberato quando la porta D viene aperta manualmente dall’utente, e permette altresì al riscontro 14 di accoppiarsi rilasciabilmente con esso quando la porta D viene chiusa manualmente dall’utente.
Esempi di un siffatto elemento di ritegno 16 sono ampiamente noti nel settore e sono dettagliatamente descritti in svariati documenti di tecnica anteriore. Per motivi di completezza, si citano le domande di brevetto italiano No. TO97A1120, TO2000A000383 e TO2001A01003 il cui contenuto à ̈ da considerarsi ivi incorporato mediante riferimento e a titolo puramente esemplificativo. Pertanto, per motivi di brevità, l’elemento di ritegno 16 non sarà qui di seguito ulteriormente descritto.
Quando il riscontro 14 à ̈ accoppiato con l’elemento di ritegno 16 e si trova nella posizione retratta, l’elemento di impegno 11 si trova nella disposizione mostrata nella figura 2, in cui la porta D à ̈ in una condizione di chiusura completa, chiudendo a tenuta di fluido l’apertura di accesso O della camera di lavaggio WT. Invece, sempre quando il riscontro 14 à ̈ accoppiato con l’elemento di ritegno 16 ma si trova nella posizione estratta, la porta D assume una condizione di preapertura, essendo leggermente distanziata dall’apertura di accesso O di dalla cassa C in modo tale da mettere in comunicazione di fluido la camera di lavaggio WT con l’ambiente esterno alla cassa. In particolare, nella condizione di preapertura à ̈ consentito al vapore (che ad esempio si genera durante un ciclo di lavaggio della macchina lavastoviglie W) contenuto nella vasca di lavaggio WT di fuoriuscire all’esterno della macchina lavastoviglie W in modo tale che si verifichi un’asciugatura, almeno parziale, delle stoviglie ivi contenute.
In altri termini, quando il riscontro 14 à ̈ accoppiato con l’elemento di ritegno 16 e si sposta nella posizione estratta, esso spinge in allontanamento dal corpo di supporto 12 l’elemento di ritegno 16; il che provoca un conseguente allontanamento della porta D rispetto alla cassa C. Tuttavia, in virtù dell’accoppiamento fra il riscontro 14 e l’elemento di ritegno 16, la porta D rimane in ogni caso vincolata alla cassa C, ma senza chiudere a tenuta di fluido l’apertura di accesso O.
L’elemento di impegno 11 comprende inoltre un meccanismo di arresto, complessivamente indicato con 18, cooperante con il riscontro 14. Il meccanismo di arresto 18 tende a passare da una condizione di sblocco (figura 4), in cui esso libera il riscontro 14 e ne consente uno spostamento dalla posizione retratta alla posizione estratta, ad una condizione di blocco (figura 3), in cui esso trattiene il riscontro 14 quando quest’ultimo si trova nella posizione retratta. Nella prima forma di realizzazione illustrata, quando la porta D si trova nella condizione di chiusura completa, lo spostamento dalla posizione retratta alla posizione estratta del riscontro 14 à ̈ favorito dal peso proprio della porta D (che à ̈ connessa con il riscontro 14 mediante l’accoppiamento con l’elemento di ritegno 16) ed – eventualmente - dal carico elastico di compressione presentato dalla guarnizione SG compressa dalla fra la porta D e la cassa C. Infatti, non appena il meccanismo di arresto 18 assume la condizione di sblocco, la porta D tende a ricadere leggermente verso l’esterno della cassa C per effetto del peso proprio della porta D e del carico elastico della guarnizione SG, finché il riscontro 14 raggiunge la posizione estratta in cui la porta D si arresta nella condizione di preapertura.
Ulteriormente il primo organo di collegamento 12 comprende un attuatore 20 ad azionamento elettrico predisposto per comandare il passaggio del meccanismo di arresto 18 dalla condizione di blocco alla condizione di sblocco. Ad esempio, tale passaggio viene realizzato quando l'attuatore 20 à ̈ eccitato dal passaggio di una corrente elettrica. Nella prima forma di realizzazione illustrata, l'attuatore 20 à ̈ connesso con un'unità di controllo esterna associata all'apparecchio elettrodomestico W ed in grado di fornire una corrente elettrica all'attuatore 20 in condizioni di utilizzo prestabilite.
Preferibilmente l'attuatore 20 é predisposto per passare da una condizione normalmente estesa (figure 3, 5 e 6) ad una condizione contratta (figura 4). Nella condizione estesa, l'attuatore 20 consente che il meccanismo di arresto 18 assuma la condizione di blocco, invece nella condizione contratta l'attuatore 20 porta il meccanismo di arresto 18 nella condizione di sblocco.
Più preferibilmente l'attuatore 20 comprende un elemento conduttore 22 del tipo a memoria di forma connesso meccanicamente e cooperante con il meccanismo di arresto 18. In particolare, l'elemento conduttore 22 à ̈ realizzato con una lega a memoria di forma (denominate in lingua inglese come “Shape Memory Alloys†ed abbreviate tipicamente con l'acronimo SMA) in grado di assumere una forma preimpostata (in questo caso corrispondente a quella assunta nella condizione contratta) in seguito alla variazione della loro temperatura dovuta, nella prima forma di realizzazione illustrata, al riscaldamento per effetto Joule provocato dal passaggio di corrente attraverso di essa.
In varianti di realizzazione alternative non illustrate, in luogo dell'elemento conduttore 22 possono essere utilizzati differenti tipologie di attuatori elettrici; in tali varianti l'attuatore può includere un attuatore elettromagnetico (ad esempio, del tipo a solenoide) oppure un attuatore elettrotermico (ad esempio, del tipo a cera). Le suddette tipologie di attuatori sono di per sé note nel settore e non saranno qui di seguito descritte per motivi di brevità.
Come sarà più dettagliatamente descritto nel seguito, nella prima forma di realizzazione illustrata, l'elemento conduttore 22 presenta la forma di un filo collegato meccanicamente con – ed agente su - il meccanismo di arresto 18 per portare quest'ultimo dalla condizione di blocco normale alla condizione di sblocco.
Nella prima forma di realizzazione illustrata, il meccanismo di arresto 18 comprende una slitta 24 montata mobile – in particolare scorrevole - rispetto al corpo di supporto 12 da una posizione di blocco (figure 3, 5 e 6) a una posizione di sblocco (figura 4). Nella posizione di blocco la slitta 24 à ̈ atta a trattenere il riscontro 14 quando quest’ultimo si trova nella posizione retratta, impedendone uno spostamento nella rispettiva posizione estratta. Invece nella posizione di sblocco la slitta 24 consente lo spostamento del riscontro 14 dalla posizione retratta alla posizione estratta, per effetto di una eccitazione elettrica dell'attuatore 20. Inoltre il meccanismo di arresto 18 comprende un organo elastico 26 tendente a trattenere la slitta 24 nella posizione di blocco. Nella prima forma di realizzazione illustrata l'organo elastico 26 à ̈ interposto fra il corpo di supporto 12 e la slitta 24. Preferibilmente l'organo elastico 26 à ̈ una molla, ad esempio una molla precaricata a compressione, vantaggiosamente di tipo elicoidale.
Preferibilmente la slitta 24 si inserisce in un incavo 27 realizzato lateralmente nel riscontro 14, quando la slitta 24 e il riscontro 14 si trovano rispettivamente nella posizione di blocco e nella posizione retratta. Pertanto nella prima forma di realizzazione illustrata il meccanismo di arresto 18 ha sostanzialmente le proprietà di un arpionismo, in cui la slitta 24 agisce come un arpione atto ad impedire lo spostamento del riscontro 14. In particolare, quando l’elemento di impegno 11 e l’elemento di ritegno 16 sono fra di loro accoppiati, sul riscontro 14 agiscono forze di trazione dovute al peso proprio della porta D in modo eventualmente coadiuvato dalla compressione elastica della guarnizione di tenuta SG e che sollecitano corrispondentemente la slitta 24.
La slitta 24 e il riscontro 14 presentano preferibilmente rispettivi profili 28 e 30 complementari e fra di loro cooperanti. I profili 28 e 30 sono atti a consentire, mediante interferenza, lo spostamento forzato del riscontro 14 dalla posizione estratta alla posizione retratta contro l’azione dell'organo elastico 26. Nella prima forma di realizzazione illustrata, i profili 28 e 30 sono rispettivi tratti inclinati di nasi 32 e 34 sporgenti portati dalla slitta 24 e rispettivamente dal riscontro 14. La cooperazione fra i profili 28 e 30 sarà dettagliatamente descritta nel seguito, congiuntamente al funzionamento complessivo del dispositivo 10.
Nella prima forma di realizzazione illustrata il meccanismo di arresto 18 comprende inoltre un cursore 36 spostabile per mezzo dell'attuatore 20 e montato mobile – in particolare scorrevole - rispetto al corpo di supporto 12 da una posizione inattiva (figura 3, 5 e 6) ad una posizione attiva (figura 4). Nella posizione inattiva, il cursore 36 consente il passaggio della slitta 24 dalla posizione di sblocco alla posizione di blocco per azione dell'organo elastico 26. Invece nella posizione attiva il cursore 36 trascina la slitta 24 dalla posizione di blocco alla posizione di sblocco contro l'azione dell'organo elastico 26 quando l'attuatore 20 à ̈ eccitato elettricamente. Inoltre il meccanismo di arresto 18 comprende un elemento elastico 38 tendente a trattenere il cursore 36 nella posizione inattiva. Nella prima forma di realizzazione illustrata l'elemento elastico 38 à ̈ interposto fra il corpo di supporto 12 e il cursore 36. Preferibilmente l'elemento elastico 38 à ̈ una molla, ad esempio una molla precaricata a compressione, vantaggiosamente di tipo elicoidale.
Preferibilmente il cursore 36 à ̈ collegato meccanicamente con l'elemento a memoria di forma 22 ed à ̈ quindi atto ad essere trascinato da quest'ultimo fra la condizione di blocco e la condizione di sblocco. Nella prima forma di realizzazione illustrata, l'elemento a memoria di forma à ̈ realizzato come un filo conduttore 22 collegato con il cursore 36, ad esempio disposto ad U in modo tale da avvolgere con la sua ansa parte del cursore 36. Preferibilmente tale filo conduttore 22 à ̈ avvolto con la sua ansa lungo un tratto periferico di una porzione prominente 39 del cursore 36, ad esempio essendo inserito in una scanalatura perimetrale (non numerata) ricavata in tale tratto periferico.
Nella prima forma di realizzazione illustrata la slitta 24 e il cursore 36 sono accoppiati con gioco in scorrimento. Preferibilmente l'accoppiamento fra la slitta 24 e il cursore à ̈ sostanzialmente del tipo cosiddetto “a coulisse†. Più preferibilmente il cursore 36 presenta un'estremità fungiforme 40 e la slitta 24 presenta una cavità sagomata 42 che alloggia con gioco assiale l'estremità fungiforme. Ancor più preferibilmente l'estremità fungiforme 40 presenta una testa 40a allargata trasversalmente e un collo 40b ristretto e trasversalmente rastremantesi dalla testa 40a; a sua volta la cavità 42 presenta una porzione prossimale 42a allargata trasversalmente che accoglie con gioco assiale la testa 40a, e una porzione distale 42b ristretta trasversalmente che si diparte dalla porzione prossimale 42a e che consente attraverso di essa lo scorrimento assiale del collo 40b. In modo vantaggioso, la cavità sagomata 42 à ̈ definita da una coppia di bracci laterali 44 situati all'estremità della slitta 24 e che convergono trasversalmente verso l'interno in corrispondenza delle loro estremità libere. Ad esempio, ciascuno dei bracci laterali 44 definisce una forma sostanzialmente ad uncino.
Nella prima forma di realizzazione illustrata, l'elemento elastico 38 esercita una forza elastica di richiamo sul cursore 36 che à ̈ maggiore rispetto alla forza elastica di richiamo esercitata dall'organo elastico 26 sulla slitta 24. In questo modo l’elemento elastico 38 à ̈ in grado di svolgere un’efficace azione di ritorno del cursore 36 nella posizione attiva, in particolare richiamando il filo conduttore 22 in modo affidabile e con una forza di intensità elevata. Inoltre, in questa maniera, l’organo elastico 36 à ̈ in grado di riportare la slitta 24 nella posizione di blocco, senza per questo rendere disagevole -opponendo un’eccessiva resistenza - l’azione di un utente che riporta forzatamente la slitta 14 nella posizione retratta quando spinge la porta D nella posizione di chiusura completa.
Nella prima forma di realizzazione illustrata, la slitta 24 e/o il cursore 36 sono spostabili in una direzione sostanzialmente trasversale, e preferibilmente ortogonale, alla direzione di spostamento del riscontro 14. Ad esempio, la slitta 24 e il cursore 36 sono spostabili nella medesima direzione.
Preferibilmente il meccanismo di arresto 18 à ̈ predisposto per interrompere l’eccitazione elettrica dell'attuatore 20 dopo che il meccanismo di arresto 18 ha assunto la condizione di sblocco. Più preferibilmente l'attuatore 20 comprende un interruttore di sicurezza 45 comandato dal meccanismo di arresto 18 e predisposto per disconnettere elettricamente l'attuatore 20 dall'unità di controllo esterna quando il meccanismo di arresto giunge nella condizione di sblocco. Nella prima forma di realizzazione illustrata l'interruttore 45 à ̈ collegato elettricamente a valle di uno dei contatti di alimentazione 46 che consentono il collegamento con dell'attuatore 20 con l'unità di controllo esterna. Ad esempio, i contatti di alimentazione 46 sono collegati elettricamente con i capi del filo conduttore 22.
In modo preferito l'interruttore 45 comprende un contatto fisso 48 e un contatto mobile 50 cooperante con il meccanismo di arresto 18 in modo tale da essere allontanato dal contatto fisso 48 quando il meccanismo di arresto 18 raggiunge la condizione di sblocco. Nella prima forma di realizzazione illustrata il contatto mobile 50 presenta una sporgenza sagomata 51 atta ad andare in appoggio contro una corrispondente sporgenza 52 recata da meccanismo di arresto 18, ad esempio dal cursore 36, in modo tale che il contatto mobile 50 si allontani in distacco, ad esempio deflettendosi, dal contatto fisso 48 quando il meccanismo di arresto 18 raggiunge la condizione di sblocco, ad esempio quando il cursore 36 raggiunge la posizione attiva. Preferibilmente la sporgenza sagomata 51 del contatto mobile 50 presenta un profilo a cuspide. In modo altresì preferito la sporgenza 52 ha la forma di un tratto inclinato sostanzialmente coniugato al tratto del profilo a cuspide offerto dal contatto mobile 50.
Prima di descrivere il funzionamento del dispositivo 10 citiamo qui di seguito, a titolo non esaustivo, alcune ulteriori caratteristiche vantaggiose dell’elemento di impegno 11.
Il corpo di supporto 12 à ̈ realizzato come un involucro che ospita al suo interno una parte del riscontro 14, il meccanismo di arresto 18 e l’attuatore 20.
Il corpo di supporto 12 comprende una coppia di semigusci 12a, 12b, ad esempio una coppia di vaschette, fra di loro accoppiati a scatto in corrispondenza della loro periferia.
Nella prima forma di realizzazione illustrata il corpo di supporto 12 Ã ̈ realizzato di materiale plastico, ad esempio mediante stampaggio ad iniezione.
Il corpo di supporto 12 Ã ̈ avvitato alla cassa C dell'apparecchio elettrodomestico W, ad esempio in corrispondenza della traversa CB.
Il riscontro 14 Ã ̈ scorrevole nel corpo di supporto 12, preferibilmente in modo guidato da pareti interne del corpo di supporto 12, ad esempio da pareti laterali del semiguscio inferiore 12b e dalle pareti di fondo di entrambi i semigusci 12a, 12b.
Lo spostamento del riscontro 14 nel corpo di supporto 12 fra la posizione estratta e la posizione retratta à ̈ limitato da un elemento di fine corsa 54, ad esempio un piolo, portato fisso dal corpo di supporto 12 ed alloggiato in un'asola 56 recata dal riscontro 14. L'elemento di fine corsa 54 à ̈ atto ad andare in battuta contro i bordi di estremità dell'asola 56 quando il riscontro 14 giunge nella posizione estratta ed, eventualmente, nella posizione retratta.
Il riscontro 14 Ã ̈ realizzato di materiale plastico, ad esempio mediante stampaggio ad iniezione.
L’estremità del riscontro 14 atta ad accoppiarsi con l’elemento di impegno 16 presenta un gancio o barra trasversale 14a sostenuta da almeno un’appendice di sostegno 14b estendentesi assialmente dal resto del riscontro 14. Preferibilmente l’appendice di sostegno 14b termina in corrispondenza di un’estremità laterale della barra o gancio trasversale 14a. In questa prima forma di realizzazione il gancio trasversale 14a à ̈ sostenuto in corrispondenza delle sue estremità lateralmente opposte da una coppia di appendici di sostegno 14b trasversalmente distanziate.
La slitta 24 Ã ̈ scorrevole nel corpo di supporto 12, preferibilmente in modo guidato da pareti interne del corpo di supporto 12, ad esempio da pareti laterali del semiguscio inferiore 12b e dalle pareti di fondo di entrambi i semigusci 12a, 12b.
La slitta 24 Ã ̈ realizzata di materiale plastico, ad esempio mediante stampaggio ad iniezione.
L'organo elastico 26 à ̈ interposto assialmente fra un aggetto 58 sporgente dalla slitta 24 e una mensola fissa 60 sporgente dal corpo di supporto 12, ad esempio dal semiguscio inferiore 12b. Preferibilmente la mensola 60 à ̈ alloggiata in corrispondenza di un'apertura di guida 62 ricavata attraverso la slitta 24. In questo modo l'organo elastico 26 à ̈ in grado di sospingere l'aggetto 58 solidale con la slitta 24 finché un bordo di estremità dell'apertura di guida 62 à ̈ in appoggio contro la mensola fissa 60, il che corrisponde alla posizione di blocco della slitta 24. Pertanto la mensola fissa 60 svolge altresì la funzione di fine corsa per la slitta 24.
Il cursore 36 Ã ̈ scorrevole nel corpo di supporto 12, preferibilmente in modo guidato da pareti interne del corpo di supporto 12, ad esempio da pareti del semiguscio inferiore 12b e dalle pareti di fondo di entrambi i semigusci 12a e 12b.
L'elemento elastico 38 à ̈ interposto assialmente fra ulteriore aggetto (ad esempio, la porzione prominente 39) sporgente dal cursore 36 e una ulteriore mensola fissa 66 sporgente dal corpo di supporto 12, ad esempio dal semiguscio inferiore 12b. Preferibilmente l'ulteriore mensola 66 à ̈ alloggiata in corrispondenza di una ulteriore apertura di guida 68 ricavata attraverso il cursore 36, ad esempio in vicinanza dell'ulteriore aggetto (nella prima forma di realizzazione illustrata, attraverso la porzione prominente 39). In questo modo l'elemento elastico 38 à ̈ in grado di sospingere l'ulteriore aggetto 39 solidale al cursore 36 finché un bordo di estremità dell'ulteriore apertura di guida 68 à ̈ in appoggio contro l'ulteriore mensola fissa 66, il che corrisponde alla posizione inattiva del cursore 36. Pertanto l'ulteriore mensola fissa 66 svolge altresì la funzione di fine corsa per il cursore.
Sarà qui di seguito descritto il funzionamento della forma di realizzazione illustrata del dispositivo 10 secondo la presente invenzione.
Inizialmente si consideri la configurazione della macchina lavastoviglie W con la porta D parzialmente aperta (figura 1).
In tale configurazione l’elemento di impegno 11 presenta il riscontro 14 nella posizione estratta, il meccanismo di arresto 18 nella condizione di blocco e l’attuatore 20 à ̈ diseccitato elettricamente (figura 5). Più in dettaglio, la slitta 24 à ̈ trattenuta nella posizione di blocco per azione dell’organo elastico 26, mentre il cursore 36 à ̈ trattenuto nella posizione inattiva per azione dell’elemento elastico 38. Ulteriormente il filo conduttore 22 à ̈ nella condizione estesa e mantenuto in trazione.
In questa situazione la porta D, con l’elemento di impegno 11 disaccoppiato dall’elemento di ritegno 16, può essere completamente aperta da un utente ed à ̈ quindi possibile introdurre le stoviglie da lavare nella camera di lavaggio WT. Dopodiché l’utente può provvedere alla programmazione del ciclo di lavaggio della macchina lavastoviglie W, agendo su apposite interfacce di comando presenti tipicamente sulla porta D.
Si consideri successivamente l’azione dell’utente che chiude la porta D alla cassa C, accostando l’elemento di ritegno 16 e il riscontro 14 dell’elemento di impegno 10 in modo tale da accoppiarli fra di loro, affinché venga attivato automaticamente il ciclo di lavaggio della macchina lavastoviglie W.
La spinta che l’utente esercita per la chiusura completa della porta D provoca l’appoggio del profilo 28 del riscontro 14 contro il profilo 30 della slitta 24, in modo tale da generare una spinta trasversale rispetto al riscontro 14, la quale a sua volta sposta assialmente all’indietro la slitta 24 contro l’azione dell’organo elastico 26 (figura 6). Quando il profilo 28 del riscontro 14 oltrepassa il profilo 30 della slitta 24, il riscontro 14 non à ̈ più in grado di esercitare la suddetta spinta trasversale e pertanto l’organo elastico 26 riporta la slitta 24 nella posizione di blocco, in particolare inserendosi, ad esempio con il naso 34, nell’incavo 27 del riscontro 14 (figura 3).
Durante la cooperazione fra i profili 28 e 30, lo spostamento all’indietro della slitta 24 non interferisce con la posizione del cursore 36 e l’elemento elastico 38 non viene dunque sollecitato, in particolare grazie all’accoppiamento a scorrimento con gioco fra di essi. Più in dettaglio, la porzione prossimale 42a della cavità 42 si sposta relativamente alla testa 40a dell’estremità fungiforme 40, senza che esse vengano a trovarsi in appoggio reciproco.
Dopo la suddetta azione di chiusura dell’utente, la macchina lavastoviglie W presenta la porta D completamente chiusa e l’elemento di impegno 11 si trova nella configurazione mostrata nelle figure 2 e 3 ed à ̈ accoppiato con l’elemento di ritegno 16. Pertanto il ciclo di lavaggio programmato dall’utente può essere attivato in maniera automatica dall’unità di controllo esterna della macchina lavastoviglie W.
In tale configurazione l’elemento di impegno 11 presenta il riscontro 14 nella posizione retratta, il meccanismo di arresto 18 nella condizione di blocco e l’attuatore 20 à ̈ diseccitato elettricamente. Più in dettaglio, la slitta 24 à ̈ trattenuta nella posizione di blocco per azione dell’organo elastico 26, mentre il cursore 36 à ̈ trattenuto nella posizione inattiva per azione dell’elemento elastico 38. Ulteriormente il filo conduttore 22 à ̈ nella condizione estesa, allungata.
Si consideri dunque che, al termine del suddetto ciclo di lavaggio effettuato dalla macchina lavatrice W, l’unità di controllo esterna fornisce un impulso di corrente all’attuatore 20, in modo tale da eccitarlo elettricamente e da portare quindi il meccanismo di arresto 18 nella condizione di sblocco.
Il passaggio di corrente elettrica provoca il riscaldamento del filo conduttore 22 che passa rapidamente dalla condizione estesa alla condizione contratta, accorciandosi, e trascina all’indietro il cursore 36 dalla posizione inattiva alla posizione attiva contro l’azione dell’elemento elastico 38 (figura 4). Pertanto, dopo una breve corsa a vuoto (ad esempio, di circa mezzo millimetro), il cursore 36 trascina con sé la slitta 24 dalla posizione di blocco alla posizione di sblocco. Più in dettaglio, l’estremità fungiforme 40 va in appoggio contro le estremità convergenti dei bracci laterali 44 e determina così il trascinamento all’indietro della slitta 24.
Nella prima forma di realizzazione illustrata il filo conduttore 22 Ã ̈ progettato per ridurre la propria lunghezza di circa il 3,5% durante il passaggio dalla condizione estesa e allungata alla condizione contratta e accorciata.
In questo modo il riscontro 14 à ̈ libero di portarsi nella posizione estratta (figura 5) per effetto del collegamento con l’elemento di ritegno 16 che à ̈ portato dalla porta D. Infatti la reazione, dovuta al precarico elastico in compressione, della guarnizione di tenuta SG fissata intorno all’apertura di accesso O spinge la porta D in allontanamento dalla cassa C. Quando il riscontro 14 si trova nella posizione estratta, l’elemento di fine corsa 54 va in appoggio contro un’estremità dell’asola 56, impedendo un’eventuale extracorsa indesiderata.
Preferibilmente, il riscontro 14 à ̈ progettato, quando si trova nella posizione estratta, per sporgere ulteriormente dal corpo di supporto 12 di un’estensione pari ad alcuni centimetri, ad esempio fra 1cm e 3cm, rispetto alla sporgenza normale che il riscontro 14 assume quando si trova nella posizione retratta; in questo modo l’allontanamento della porta D dall’apertura di accesso O à ̈ anch’esso commisurato alla medesima estensione sopra citata e che à ̈ di ampiezza sufficiente a consentire la comunicazione di fluido fa la camera di lavaggio WT e l’ambiente esterno alla cassa C. Nella prima forma di realizzazione illustrata, tale estensione à ̈ pari a circa 1,5cm.
Al termine dell’impulso di corrente elettrica fornita dall’unità di controllo esterna, l’attuatore 20 ritorna nella condizione elettricamente diseccitata e il meccanismo di arresto 18 ritorna nella condizione di blocco.
In questa fase, quando l’impulso di corrente elettrica à ̈ terminato, il filo conduttore 22 inizia a raffreddarsi e ritorna gradatamente nella condizione estesa, allungandosi, e in modo corrispondente l’elemento elastico 38 sospinge progressivamente il cursore 36 in avanti verso la posizione inattiva seguendo l’ansa del filo conduttore 22 che à ̈ in estensione; in particolare l’estremità fungiforme 40 dell’elemento elastico 38 si sposta gradualmente in avanti verso la posizione inattiva seguendo l’allungamento del filo conduttore 22. Di conseguenza anche i bracci laterali 44 della slitta 24, precedentemente trascinati all’indietro dal cursore 36, tendono a seguire lo spostamento in avanti della testa fungiforme 40 per azione dell’organo elastico 26 e riportano gradatamente la slitta 24 nella posizione di blocco.
Nella prima forma di realizzazione illustrata, l’elemento elastico 38 ha un precarico elastico a compressione di circa 0,5kg e il filo conduttore 22 presenta un diametro di circa 0,38mm. Il precarico dell’elemento elastico 38 à ̈ adattato in maniera dipendente dal diametro del filo conduttore 22, affinché il cursore 36 possa essere effettivamente riportato nella posizione inattiva.
Nella prima forma di realizzazione illustrata, l’organo elastico 26 ha precarico elastico a compressione di circa 200g, che à ̈ inferiore al quello presentato dall’elemento elastico. Infatti l’organo elastico 26 svolge la principale funzione di evitare che la slitta 24 non si ridisponga in maniera corretta nella posizione di blocco, in particolare qualora l’azione di richiamo del filo conduttore 22 effettuata dall’elemento elastico 38 dia luogo ad inceppamenti o grippaggi accidentali.
Nella prima forma di realizzazione illustrata, il filo conduttore 22 Ã ̈ progettato per raffreddarsi e ritornare dalla condizione contratta e accorciata alla condizione estesa ed allungata in un tempo di circa 13s.
Opzionalmente, quando il meccanismo di arresto 18 giunge nella condizione di sblocco, esso interrompe la connessione elettrica fra l’unità di controllo esterna e l’attuatore 20. Tale accorgimento viene realizzato per evitare un danneggiamento del filo conduttore 22 causato da un eccessivo surriscaldamento dovuto ad una eventuale durata accidentalmente prolungata in modo anomalo (ad esempio, causata da una mancata interruzione nelle tempistiche nominali di funzionamento) dell’impulso di corrente di eccitazione fornito dall’unità di controllo esterna. Più in dettaglio, quando il cursore 36 raggiunge la posizione attiva, esso interferisce con l’interruttore di sicurezza 45, aprendolo ed interrompendo il passaggio di corrente attraverso il filo conduttore 22. In particolare la sporgenza 52 del cursore 36 si appoggia contro la sporgenza sagomata 51 del contatto mobile 50 dell’interruttore 45, allontanandolo dall’associato contatto fisso 48.
Quando il meccanismo di arresto 18 ritorna nella condizione di blocco e il riscontro 14 si à ̈ spostato nella condizione estratta (figura 5), la porta D si trova nella condizione di preapertura, in cui à ̈ sufficientemente distanziata dall’apertura di accesso O per consentire la comunicazione di fluido fra la camera di lavaggio WT e l’ambiente esterno. Il distanziamento fra la porta D e l’apertura di accesso O consente la fuoriuscita del vapore generato durante un ciclo di lavaggio della macchina lavastoviglie W e, quindi, permette l’asciugatura delle stoviglie contenute nella camera di lavaggio WT. Inoltre in questa fase i profili complementari 28 e 30 si trovano nuovamente affacciati l’uno verso l’altro.
Al termine del ciclo di lavoro complessivo della macchina lavastoviglie, l’utente può disaccoppiare la porta D dalla cassa C, tirando verso di sé la porta D quando l’elemento di ritegno 16 si trova nella posizione di riposo. In questo modo avviene lo sganciamento fra l’elemento di ritegno 16 e il riscontro 14 dell’elemento di impegno 11.
Quindi la porta D può essere completamente aperta e le stoviglie lavate e – almeno in parte asciugate - possono essere prelevate dall’utente.
Dopodiché la macchina lavastoviglie W può essere nuovamente caricata per condurre un ulteriore ciclo di lavaggio, riprendendo sostanzialmente dall’inizio il funzionamento sopra descritto.
Nella prima forma di realizzazione illustrata, la cooperazione fra la slitta 24 e il cursore 36 presenta il vantaggio di evitare che, durante il passaggio forzato del riscontro 14 dalla posizione estratta alla posizione retratta realizzato da un utente che chiude completamente la porta D, il filo conduttore 22 si allenti momentaneamente dal meccanismo di arresto 18, portando ad un malfunzionamento o un danneggiamento del dispositivo 10. Infatti, quando il riscontro 14 viene sospinto dalla posizione estratta alla posizione retratta, la slitta 24 può liberamente spostarsi dalla posizione di blocco alla posizione di sblocco contro l’azione dell’organo elastico 26, senza interferire con il cursore 36, in particolare grazie allo scorrimento con gioco realizzato in modo vantaggioso fra la testa fungiforme 40 e i bracci laterali 44. In questo modo, il cursore 36 non viene spostato all’indietro e non allenta la tensione del filo conduttore 22 che invece rimane sempre sollecitato in trazione.
Con riferimento alla figura 7 Ã ̈ illustrato un dispositivo 110 realizzato in accordo con una seconda forma di realizzazione della presente invenzione.
Tale dispositivo 110 à ̈ sostanzialmente analogo al dispositivo 10 realizzato in accordo con la prima forma di realizzazione della presente invenzione. Pertanto, a particolari ed elementi simili - o aventi una funzione analoga - a quelli della forma di realizzazione precedentemente illustrata, sono associati i medesimi riferimenti alfanumerici. Per ragioni di concisione, la descrizione di tali particolari ed elementi non sarà nuovamente ripetuta qui di seguito, ma si farà riferimento a quanto precedentemente esposto nella descrizione della prima forma di realizzazione.
A differenza della prima forma di realizzazione, nella seconda forma di realizzazione l’elemento di impegno indicato nel suo complesso con 111 presenta un organo elastico di richiamo 70 tendente a portare il riscontro 14 dalla posizione retratta verso la posizione estratta. In questa seconda forma di realizzazione, l’organo elastico di richiamo 70 à ̈ una molla carica a trazione, ad esempio di tipo elicoidale, che tende a tirare il riscontro 14 verso la posizione estratta quando il meccanismo di arresto 18 à ̈ nella condizione di sblocco.
Preferibilmente l’organo elastico di richiamo 70 à ̈ interposto fra il corpo 12, ad esempio il semiguscio 12a, e il riscontro 14. Più preferibilmente l’organo elastico di richiamo 70 à ̈ montato fra il riscontro 14 e l’elemento di fine corsa 54.
Vantaggiosamente ma non necessariamente, l’organo elastico di richiamo 70 à ̈ montato fra un piolo 72 solidale con il riscontro 14 e un altro piolo portato dal corpo 12, ad esempio dal semiguscio 12a. Preferibilmente l’altro piolo à ̈ l’elemento di fine corsa 54. Nella seconda forma di realizzazione, l’organo elastico di richiamo 70 presenta un’estremità agganciata al piolo 72 e l’altra estremità agganciata all’altro piolo od elemento di fine corsa 54. In particolare, il piolo 72 à ̈ situato da parte opposta dell’estremità del riscontro 14 destinata ad accoppiarsi con l’elemento di ritegno 16
L’adozione dell’organo elastico di richiamo 70 nell’elemento di impegno 11 permette di coadiuvare lo spostamento della porta D dalla posizione di chiusura completa alla posizione di preapertura, distanziandosi leggermente dall’apertura di accesso O. Nel contempo questo accorgimento contrasta eventuali azioni accidentali tendenti a far richiudere la porta, ad esempio quando l’utente si appoggia inavvertitamente alla porta.
Le caratteristiche tecniche che differenziano fra loro le diverse varianti e forme di realizzazione descritte ed illustrate sono liberamente scambiabili fra loro, laddove compatibili.
Naturalmente, fermo restando il principio dell’invenzione, le forme di attuazione ed i particolari di realizzazione potranno essere ampiamente variati rispetto a quanto descritto ed illustrato a puro titolo di esempio non limitativo, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione come definito nelle annesse rivendicazioni.
Ad esempio, in varianti di realizzazione meno preferite, à ̈ concepibile utilizzare un meccanismo di arresto che presenti soltanto la slitta e l’associato organo elastico, omettendo il cursore e l’associato elemento elastico. In questa configurazione l’attuatore à ̈ predisposto per cooperare direttamente con la slitta, ad esempio avvolgendo il filo conduttore a quest’ultima.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (10; 110) per la chiusura di una porta (D) di un apparecchio elettrodomestico, in particolare per una macchina lavatrice, quale una macchina lavastoviglie (W); detta porta (D) essendo predisposta per chiudere una camera interna (WT) ricavata in una cassa (C) di detto apparecchio elettrodomestico (W) e comunicante con l’ambiente esterno attraverso un’apertura di accesso (O); detto dispositivo (10) comprendendo un elemento di impegno (11; 111) destinato ad essere montato su una fra detta cassa (C) e detta porta (D) ed atto ad essere trattenuto in modo rilasciabile da un elemento di ritegno (16) destinato ad essere montato sull’altra fra detta porta (D) e detta cassa (C), in modo tale da vincolare detta porta (D) a detta cassa (C) nell’uso di detto apparecchio elettrodomestico (W); detto dispositivo essendo caratterizzato dal fatto che detto elemento di impegno (11; 111) comprende: - un corpo di supporto (12) destinato ad essere montato su una fra detta cassa (C) e detta porta (D); - un riscontro (14) atto ad essere accoppiato rilasciabilmente con detto elemento di ritegno (16), e montato mobile rispetto a detto corpo di supporto (12) fra una posizione retratta e una posizione estratta nelle quali, quando detto riscontro (14) à ̈ accoppiato con detto elemento di ritegno (16), detta porta (D) à ̈ in una condizione di chiusura completa chiudendo a tenuta di fluido detta apertura di accesso (O), e rispettivamente detta porta (D) à ̈ in una condizione di preapertura, essendo distanziata da detta apertura di accesso (O) in modo tale da mettere in comunicazione di fluido detta camera interna (WT) con l’ambiente esterno a detta cassa (C); - un meccanismo di arresto (18) cooperante con detto riscontro (14) e tendente a passare da una condizione di sblocco, in cui esso (18) à ̈ atto a liberare detto riscontro (14) consentendone uno spostamento dalla posizione retratta alla posizione estratta, ad una condizione di blocco, in cui esso (18) à ̈ atto a trattenere detto riscontro (14) in detta posizione retratta; e - mezzi attuatori (20) ad azionamento elettrico predisposti per comandare il passaggio di detto meccanismo di arresto (18) da detta condizione di blocco a detta condizione di sblocco.
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi attuatori (20) comandano il passaggio di detto meccanismo di arresto (18) da detta condizione di blocco a detta condizione di sblocco quando detti mezzi attuatori (20) sono eccitati da un passaggio di corrente elettrica.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detti mezzi attuatori (20) sono predisposti per passare da una condizione normalmente estesa ad una condizione contratta in cui essi consentono che detto meccanismo di arresto (18) assuma detta condizione di blocco e rispettivamente portano detto meccanismo di arresto (18) in detta condizione di sblocco.
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, in cui mezzi attuatori comprendono un elemento conduttore a memoria di forma (22) connesso meccanicamente e cooperante con detto meccanismo di arresto (18).
  5. 5. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto meccanismo di arresto (18) comprende: - una slitta (24) montata mobile rispetto a detto corpo di supporto (12) da una posizione di blocco, in cui à ̈ atta a trattenere detto riscontro (14) in detta posizione retratta, a una posizione di sblocco, in cui consente lo spostamento di detto riscontro (14) da detta posizione retratta a detta posizione estratta, per effetto di una eccitazione elettrica di detti mezzi attuatori (20); e - un organo elastico (26) tendente a trattenere detta slitta (24) in detta posizione di blocco.
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, in cui detta slitta (24) e detto riscontro (14) presentano rispettivi profili complementari (28, 30) fra di loro cooperanti e atti a consentire mediante interferenza lo spostamento forzato di detto riscontro (14) dalla posizione estratta alla posizione retratta contro l’azione di detto organo elastico (26).
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 5 o 6, in cui detto meccanismo di arresto ((18) comprende inoltre: - un cursore (36) spostabile da detti mezzi attuatori (20) e montato mobile rispetto a detto corpo di supporto (12) da una posizione inattiva, in cui esso (36) consente il passaggio di detta slitta (24) da detta posizione di sblocco a detta posizione di blocco per azione di detto organo elastico (26), a una posizione attiva, in cui esso (36) trascina detta slitta (24) da detta posizione di blocco a detta posizione di sblocco contro l'azione di detto organo elastico (26) quando detti mezzi attuatori (20) sono eccitati elettricamente; e - un elemento elastico (38) tendente a trattenere detto cursore (36) in detta posizione inattiva.
  8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, in cui detta slitta (24) e detto cursore (36) sono accoppiati con gioco in scorrimento.
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 7 o 8, in cui detto elemento elastico (38) esercita una forza elastica di richiamo su detto cursore (36) che à ̈ maggiore rispetto alla forza elastica di richiamo esercitata da detto organo elastico (26) su detta slitta (24).
  10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 9, in cui detta slitta (24) e/o detto cursore (36) sono spostabili in una direzione sostanzialmente trasversale, e preferibilmente ortogonale, alla direzione di spostamento di detto riscontro (14).
  11. 11. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto meccanismo di arresto (18) à ̈ predisposto per interrompere l’eccitazione elettrica di detti mezzi attuatori (20) dopo che detto meccanismo di arresto (18) ha assunto detta condizione di sblocco.
  12. 12. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento di impegno (111) comprende un organo elastico di richiamo (70) tendente a portare detto riscontro (14) da detta posizione retratta verso detta posizione estratta.
  13. 13. Apparecchio elettrodomestico (W) comprendente: - una cassa (C) presentante una camera interna (WT) avente un’apertura di accesso (O) con cui detta camera interna (WT) à ̈ in grado di comunicare con l’ambiente esterno a detta cassa (C); - una porta (D) predisposta per chiudere detta apertura di accesso (O), e - un dispositivo (10; 110) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
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