ITTO20120085A1 - Regolatore meccanico di coppia di sicurezza per riduttori senza gioco - Google Patents

Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dai titolo: REGOLATORE MECCANICO DI COPPIA DI SICUREZZA PER RIDUTTORI SENZA GIOCO

1. PREMESSA

Ogni riduttore ha un albero di ingresso ed un albero di uscita.

In entrambi gli alberi sono montati degli ingranaggi o, come nella descrizione del riduttore a vite senza fine, nell'albero di ingresso à ̈ montata una vite senza fine e nell'albero di uscita à ̈ montata una corona, oppure in un riduttore senza gioco, sull'albero di ingresso à ̈ montata una camma continua e sull'albero di uscita à ̈ montata una torretta con perni folli (tipo denti).

Se noi chiamiamo le parti interne “meccanismo", lo scopo à ̈ di disconnettere l'albero di uscita quando il carico supera una certa coppia.

2. SCOPO

La presente invenzione ha come novità e scopo quello di poter regolare la coppia di trasmissione di un riduttore, o testa a dividere, facendo si che l'albero di uscita venga reso folle oltre una certa coppia tarabile.

Inoltre il dispositivo consente di ripristinare l’efficacia-positività della trasmissione nello stesso punto (angolo dell'albero di trasmissione) dove si à ̈ verificato lo sgancio.

La presente invenzione ha come scopo complementare la sicurezza.

Vi à ̈ una sicurezza per l'operatore che lavora in prossimità dell'organo di trasmissione che possiede il presente dispositivo poiché esso ferma la macchina quando vi à ̈ un contatto meccanico anomalo con lui stesso, che può essere anche il corpo dell’operatore stesso.

Vi à ̈ una sicurezza per il macchinario che abbia un organo di trasmissione dotato di questo dispositivo poiché tutti gli organi della macchina possono essere stati dimensionati per la coppia di taratura data dal regolatore di coppia e quindi, se si verificasse una sovraccoppia che danneggiasse irreparabilmente la macchina, con il presente dispositivo ciò non avverrebbe.

Altri scopi dell'invenzione sono quelli di:

• ridurre i tempi di regolazione delle forze (coppie) di lavoro • regolare i macchinari alle forze richieste da differenti cicli di lavorazione

Secondo l'invenzione si correggono questi scopi ed altri che risultano dalla descrizione che segue per il fatto che:

• l'albero, o flangia di uscita, risulta poter essere sganciato -reso folle rispetto a! meccanismo interno (ingranaggi o camme);

<â– >che detto albero può essere riposizionato nell'esatto punto ove à ̈ avvenuto lo sgancio;

* che la forza (coppia) di sgancio può essere registrata dall’esterno tramite viti (grani);

* che esso non provoca attriti interni nelle forze di sgancio;

<■>che esso, durante lo sgancio, trasmette un segnale elettrico che può essere utilizzato per segnalazioni di sicurezza e/o di programmazione;

* che esso può intervenire per movimenti continui dell'albero di uscita (riduttore) o per movimenti angolari di valore da 0 a 360° o più, a frequenza regolare o irregolare, in senso orario o antiorario.

3. DESCRIZIONE

3.1 Background de II 'inven zione

i limitatori di coppia esistono da molti anni, elettrici, pneumatici, oleodinamici, meccanici, generalmente applicati esternamente alla scatola di un indexer.

Regolazioni di limitatori di coppia meccanici non possono avvenire se non sostituendo organi interni, smontando tutto il meccanismo. Inoltre i sistemi in commercio non sono con zero grado e praticamente zero attrito dopo lo sgancio.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno dalla descrizione dettagliata che segue e con riferimento ai disegni forniti a titolo di esempio non limitativo di cui:

* la fig. 1 Ã ̈ una vista in elevazione

* la fig. 2 à ̈ una sezione secondo la linea sez. A-A di fig. 1<•>la fig. 3 à ̈ una vista assonometrica

Nei disegni con “1†à ̈ genericamente indicato l'involucro (scatola) di un ipotetico riduttore di velocità o testa a dividere (particolare riduttore ove, per moto continuo dell'asse movente, l'asse cedente ha un movimento a scatti angolari).

Nei disegni con “2" à ̈ indicata la parte esterna dell'asse cedente, o di uscita, o organo di trasmissione in uscita.

Nei disegni con “3†à ̈ indicato l'albero di trasmissione in ingresso o asse movente.

L'asse movente (3) trasmette una coppia all'asse cedente (2) tramite la vite (o camma) (4), calettata sull'albero (3) tramite una chiavetta (5).

L'albero (3) Ã ̈ sostenuto da cuscinetti (6) alloggiati nella carcassa (1)·

La camma-vite (4) trasmette il suo moto rotatorio all'asse cedente (2) tramite denti rotanti (7) che possono essere anche fissi. La trasmissione per questi assi à ̈ ortogonale nella descrizione, ma non limitativa (può essere parallela od obliqua).

I denti “7†fanno ruotare il mozzo (8) centrato tramite i cuscinetti (9) sull'albero (2).

II mozzo “8†trasmette il moto al disco (10) tramite una serie di sfere (11) spinte contro il mozzo (8) dalle molle (12).

Le molle (12) sono precaricate dai grani (13).

Il numero delle molle, la loro forza e la possibilità di regolazione della loro altezza di montaggio determinano l’aumentare della taratura o forza totale di pressione dell'albero (2) sui denti (7) e quindi la coppia trasmissibile.

Il valore massimo della coppia trasmissibile sarà quello massimo del meccanismo oggetto dell'applicazione di questo dispositivo. Il disco intermedio “10" ha il bordo esterno conico. Esso aderisce ad una sfera (14) che à ̈ portata dal perno (15) che passa all’esterno della scatola.

Nella parte esterna del perno (15) à ̈ montata la camma (16) che à ̈ in prossimità di un interruttore elettrico, meccanico o magnetico. Quando il dispositivo si sgancia, il disco “10) si solleva, il perno (15) e la camma (16) si spostano ed operano il microinterruttore. Il funzionamento del dispositivo à ̈ il seguente:

* Funzionamento normale:

l'albero di uscita del riduttore o testa a dividere à ̈ rigido e trasmette il moto indotto dall'asse-albero di ingresso sul quale à ̈ montata la camma o ingranaggio.

il dispositivo ha una taratura inclusa tra valore 0 (zero) e il valore massimo trasmissibile dal riduttore-testa a dividere. In caso di intervento (scatto) del dispositivo a causa di sovraccoppia, il disco (10) si solleva e le sfere (11), che erano nei vani conici (17), si disinseriscono da essi e rotolano sul piano (19) del disco (10), il quale compie un movimento relativo angolare rispetto all'asse di uscita.

L'asse di ingresso in questa fase sta facendo ruotare solo il mozzo (8).

La camma (16) ha operato il microinterruttore (18) e quindi fermato il motore di comando che fermerà il riduttore-testa a dividere.

Claims (9)

1. Rivendicazioni 1. Dispositivo a scatola (1) contenente un ingranaggio o ruota ad ingranaggio conico o vite o camma continua (4) che impegna tramite i perni folli (7) con un’altra ruota od ingranaggio conico o mozzo o torretta (8), la quale a mezzo del disco intermedio (10) che può scorrere verticalmente rispetto ad un albero di uscita (2), impegna internamente lo stesso (2) tramite spine, trasmettendogli il moto, caraterizzato da un disco intermedio (10) che riceve il moto dal mozzo (8) tramite sfere (11) premute nelle sedi coniche sottostanti (17) da molle (12), compresse dalle viti (13).
2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 , caraterizzato dal disco (10), il cui movimento rispetto all'albero (8) movimenta a mezzo della sfera (14) a contatto col bordo esterno del disco (10) una astina (15), la quale fuoriesce dalla scatola (1) di un’estremità su cui à ̈ montata una camma (16) che opera un microinterruttore induttivo (18).
3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 , caraterizzato dal fatto che le sfere (11) e le sedi (17) corrispondenti e sottostanti del mozzo (8) sono in numero dispari e sono posizionate su raggi e angoli diversi, facendo si che la posizione angolare tra il disco (10) ed il mozzo (8) sia unica in 360° (funzionamento sincrono).
4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 , caraterizzato da registrazione dello sforzo di sgancio della trasmissione operata tra il mozzo (8) e il disco intermedio (10), o da regolazione o taratura della coppia trasmissibile tramite l’avvitatura delle viti (13) che comprimono le molle (12).
5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 , caraterizzato dal fatto che le viti (13) e le molle (12) sono in numero crescente aH’aumentare del diametro esterno del mozzo (8) su cui vengono impegnati i perni folli (7) , sono equidistanti fra loro e trasmettono una forza assiale sul mozzo (8).
6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 , caraterizzato dal fatto che raggiunta una definita coppia opposta al verso di rotazione e applicata sull’albero di uscita (2), il cui valore à ̈ proporzionale alla compressione delle molle (12) operata dalle viti (13), le sfere (11) escono dalle sedi (17), andando in contatto con la superficie superiore del mozzo (8) e consentendo un movimento angolare del disco (10) rispetto al mozzo (8).
7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 , caraterizzato dal fatto che il movimento assiale di sgancio del disco (10) dal mozzo (8) movimenta a mezzo della sfera (14) a contatto col bordo esterno del disco (10) l’astina (15), la quale fuoriesce dalla scatola (1) di un'estremità su cui à ̈ montata la camma (16) che opera il microinterruttore induttivo (18), il cui segnale à ̈ utilizzato per fermare il movimento della macchina sulla quale à ̈ montato l'intero dispositivo.
8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 , caraterizzato dal fatto che, tramite la operatività del microinterruttore (18) provoca la fermata di un macchinario se viene superata la coppia di taratura del dispositivo stesso.
9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 , caraterizzato dal fatto che l’albero (2), e quindi ciò che à ̈ calettato su esso stesso, in caso di superamento della coppia di taratura à ̈ reso folle rispetto al meccanismo interno che può continuare a ruotare per un giro prima di riarmarsi.