ITTO20120035A1 - Dispositivo di alimentazione di capsule - Google Patents

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ITTO20120035A1
ITTO20120035A1 IT000035A ITTO20120035A ITTO20120035A1 IT TO20120035 A1 ITTO20120035 A1 IT TO20120035A1 IT 000035 A IT000035 A IT 000035A IT TO20120035 A ITTO20120035 A IT TO20120035A IT TO20120035 A1 ITTO20120035 A1 IT TO20120035A1
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Italy
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capsule
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axis
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IT000035A
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Alessandro Magno
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N&W Global Vending Spa
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Description

“DISPOSITIVO DI ALIMENTAZIONE DI CAPSULEâ€
La presente invenzione à ̈ relativa ad un dispositivo di alimentazione di capsule, in particolare capsule monouso contenenti materiale anidro in polvere per la produzione di bevande, per esempio caffà ̈, tà ̈, brodo o simili.
La presente invenzione trova vantaggiosa applicazione nei distributori automatici di bevande, nei quali à ̈ noto di utilizzare un dispositivo di alimentazione di capsule per alimentare singole capsule ad un gruppo infusore in grado di preparare una relativa bevanda infusa a partire dal contenuto della capsula.
I dispositivi di alimentazione di capsule di tipo noto comprendono, normalmente, un magazzino, che à ̈ atto a contenere una pluralità di capsule di uno stesso tipo disposte, all’interno del magazzino, in modo casuale o secondo un ordine determinato; un dispositivo di orientamento, che à ̈ atto a ricevere le capsule dal magazzino ed a disporle secondo un orientamento preferenziale; ed un dispositivo di scarico, che à ̈ atto a ricevere le capsule dal dispositivo di orientamento ed a cooperare con un ingresso del gruppo infusore per alimentare, di volta in volta, una singola capsula al gruppo infusore stesso.
Dispositivi di alimentazione di capsule del tipo noto sopra specificato sono descritti, per esempio, in EP1571951 e EP1859418 depositati a nome della stessa Richiedente.
Nel campo della distribuzione automatica di bevande, l’utilizzo di capsule per produrre determinate bevande, in particolare bevande a base di caffà ̈, à ̈ particolarmente apprezzato sia perché consente di ottenere una bevanda di qualità decisamente superiore rispetto ad una bevanda ottenuta da materiale solubile sfuso, sia per ragioni di igiene, praticità ed efficienza.
A tutt’oggi, tuttavia, i distributori automatici noti sono normalmente in grado di produrre un solo tipo di bevanda a partire da capsule in quanto sono generalmente provvisti di un solo dispositivo di alimentazione di capsule associato ad un gruppo infusore. Per superare questo limite, un’ovvia soluzione potrebbe essere quella di aggiungere altre unità di produzione comprendenti, ciascuna, un rispettivo dispositivo di alimentazione di capsule ed un rispettivo gruppo infusore. Nella pratica, tuttavia, una soluzione di questo tipo sarebbe inaccettabile per ragioni di spazio e di costi.
Scopo della presente invenzione à ̈ di fornire un dispositivo di alimentazione di capsule che consenta di superare il limite sopra descritto e sia, al tempo stesso, di facile ed economica realizzazione.
In accordo con la presente invenzione viene fornito un dispositivo di alimentazione di capsule secondo quanto licitato dalla rivendicazione 1 e, preferibilmente, secondo quanto licitato da una qualsiasi delle rivendicazioni successive dipendenti, direttamente o indirettamente, dalla rivendicazione 1.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 Ã ̈ una vista prospettica, con parti asportate per chiarezza, di una preferita forma di attuazione del dispositivo di alimentazione di capsule della presente invenzione;
- la figura 2 Ã ̈ una vista prospettica, in scala ingrandita e con parti asportate per chiarezza, di un particolare della figura 1;
- la figura 3 illustra, in vista prospettica e con parti asportate per chiarezza, un ulteriore particolare della figura 1;
- la figura 4 illustra, in sezione assiale, parte del dispositivo della figura 1;
- la figura 5 Ã ̈ una sezione, secondo la linea V-V della figura 4;
- le figure da 6 a 8 illustrano un particolare della figura 4 in rispettive differenti configurazioni operative; e
- la figura 9 Ã ̈ una sezione, secondo la linea IX-IX, della figura 4.
Nella figura 1, con 1 à ̈ indicato, nel suo complesso, un dispositivo di alimentazione di capsule 2 monouso contenenti materiale anidro in polvere, quale caffà ̈, tà ̈, ecc, per la preparazione di bevande.
In una condizione di normale utilizzo, il dispositivo di alimentazione 1 à ̈ alloggiato all’interno di un distributore automatico (non illustrato) di bevande calde per cooperare con un gruppo infusore A (di tipo noto) atto a ricevere, di volta in volta, dal dispositivo di alimentazione 1, una singola capsula 2, orientata in un modo che verrà descritto nel seguito, e ad alimentare un flusso di acqua calda attraverso la capsula 2 stessa per estrarne, mediante infusione del materiale in essa contenuto, una relativa bevanda.
Come verrà dettagliatamente descritto nel seguito, il dispositivo di alimentazione 1 di capsule 2 à ̈ configurato per contenere e per alimentare al gruppo infusore A due tipi di capsule 2, indicate, nel seguito, con 2a e 2b, le quali sono sostanzialmente uguali tra loro per quanto riguarda la forma e le dimensioni esterne, mentre si differenziano per quanto riguarda il materiale in esse contenuto rendendo possibile, in questo modo, la preparazione di rispettive differenti bevande.
Nell’esempio illustrato, ciascuna capsula 2a, 2b comprende un involucro esterno conformato a tazza, il quale presenta un asse longitudinale 3 ed à ̈ definito da una parete di fondo e da una parete laterale provvista, in corrispondenza del proprio bordo libero, di una flangia 4 anulare esterna, cui à ̈ stabilmente collegata una parete 5 di chiusura della capsula 2a, 2b. Preferibilmente, la parete laterale à ̈ troncoconica e rastremata verso la parete di fondo e la parete 5 di chiusura à ̈ una pellicola di sigillo della capsula 2a, 2b. Secondo quanto illustrato nelle figure 1 e 2, il dispositivo di alimentazione 1 comprende due magazzini 6a e 6b, i quali sono atti a contenere una pluralità di capsule 2a e, rispettivamente, 2b, ed un dispositivo di uscita 7, il quale à ̈ configurato per ricevere, in uso, una capsula 2a dal magazzino 6a oppure una capsula 2b dal magazzino 6b ed alimentarla ad un ingresso del menzionato gruppo infusore A.
Il dispositivo di alimentazione 1 comprende, inoltre, una centralina elettronica 8 di controllo, la quale à ̈ configurata per gestire, nel modo che verrà descritto nel seguito, i magazzini 6a e 6b ed il dispositivo di uscita 7 in modo tale che, in uso, i magazzini 6a, 6b vengano attivati selettivamente in funzione del tipo di bevanda selezionato e per il tempo necessario ad erogare una singola capsula 2a o 2b al dispositivo di uscita 7.
Con riferimento alle figure 1, 2 e 4, il magazzino 6a presenta una forma generalmente cilindrica, si sviluppa attorno ad un asse 9 sostanzialmente verticale e comprende una porzione superiore di immagazzinamento delle capsule 2a ed un piatto 10 inferiore di supporto, il quale à ̈ montato fisso su di un telaio (non illustrato) del distributore automatico (non illustrato), à ̈ coassiale all’asse 9 e presenta, lungo una propria porzione periferica, un foro 11 passante parallelo all’asse 9 e definente un’uscita di scarico delle capsule 2a dal magazzino 6a.
La citata porzione superiore di immagazzinamento à ̈ supportata dal piatto 10 tramite una pluralità di colonne 12 parallele all’asse 9 e distribuite lungo un bordo periferico del piatto 10 stesso, e comprende un contenitore 13 di forma preferibilmente cilindrica coassiale all’asse 9 e definente, al proprio interno, una camera 14, una cui porzione superiore à ̈ atta a contenere una pluralità di capsule 2a disposte secondo una disposizione completamente casuale. Alla propria estremità inferiore, la camera 14 à ̈ occupata da un dispositivo di orientamento 15, il quale svolge la funzione di orientare le capsule 2a provenienti dalla porzione superiore della camera 14 stessa in modo tale che i rispettivi assi longitudinali 3 si dispongano in posizione radiale rispetto all’asse 9.
Più in dettaglio e con riferimento alla figura 4, il dispositivo di orientamento 15 comprende un corpo anulare coassiale all’asse 9 e provvisto internamente di una pluralità di setti radiali, i quali sono uniformemente distribuiti attorno all’asse 9 in modo da definire una pluralità di comparti 16 aperti alle rispettive estremità assiali e comunicanti superiormente con la porzione superiore della camera 14 di immagazzinamento. L’ampiezza e la forma di ciascun comparto 16 à ̈ tale da consentire, in uso, ad una capsula 2a di accedervi ed attraversarlo trasversalmente solo quando orientata con il proprio asse longitudinale 3 disposto radialmente e con la rispettiva parete 5 di chiusura affacciata o opposta all’asse 9.
Il magazzino 6a à ̈ provvisto, inoltre, di un dispositivo di rilascio, il quale à ̈ compreso tra il piatto 10 ed il dispositivo di orientamento 15 e comprende una girante 17 conformata per ricevere, in uso, le capsule 2a dal dispositivo di orientamento 15 ed alimentarle, ad una ad una, all’ingresso del gruppo infusore A attraverso il foro 11 di scarico.
A questo scopo e secondo quanto illustrato nelle figure 4 e 5, la girante 17 comprende un corpo anulare, il quale à ̈ coassiale all’asse 9, à ̈ provvisto di una pluralità di cavità 18 assiali passanti uniformemente distribuite attorno all’asse 9, ed à ̈ montato girevole attorno all’asse 9 per ruotare rispetto al piatto 10 e portare selettivamente le cavità 18 in posizione affacciata al foro 11 di scarico.
La forma e le dimensioni delle cavità 18 sono analoghe a quelle dei comparti 16 con il risultato che, quando, in uso, una cavità 18 si trova allineata assialmente ad un comparto 16 contenente una capsula 2a, quest’ultima fuoriesce dal comparto 16 e si introduce all’interno della cavità 18 mantenendo esattamente l’orientamento precedentemente assunto nel relativo comparto 16 ossia con il rispettivo asse longitudinale 3 disposto radialmente rispetto all’asse 9 e con la rispettiva parete 5 di chiusura affacciata o contrapposta all’asse 9.
Preferibilmente, ma non necessariamente, il numero di comparti 16 del dispositivo di orientamento 15 à ̈ pari al numero delle cavità 18 della girante 17; nell’esempio illustrato, i comparti 16, così come le cavità 18, sono sei e sono uniformemente distribuiti attorno all’asse 9 con un passo angolare di 60°.
Per assicurare un uniforme riempimento della girante 17 qualsiasi sia l’orientamento delle capsule 2a nei rispettivi comparti 16, le cavità 18 sono conformate (figura 5) in modo tale da alloggiare, con cadenza alternata attorno all’asse 9, capsule 2a disposte con la propria parete 5 di chiusura affacciata all’asse 9 e capsule 2a disposte con la propria parete 5 di chiusura contrapposta all’asse 9 stesso.
Secondo quanto illustrato nelle figure 1 e 4, il comparto 16 allineato al foro 11 di scarico, ed indicato, nelle figure allegate, con il numero di riferimento 16a, à ̈ chiuso superiormente da una paratia 19, che impedisce alle capsule 2a disposte nella porzione superiore della camera 14 di accedere al comparto 16a e di raggiungere, quindi, in maniera totalmente incontrollata, il foro 11 di scarico passando attraverso la cavità 18 che si viene a trovare, di volta in volta, allineata al comparto 16a stesso.
Alla girante 17 à ̈ associato, inoltre, un dispositivo rilevatore 20 di presenza (figura 5), il quale à ̈ collegato alla centralina elettronica 8 ed ha la funzione di rilevare la presenza delle capsule 2a in prossimità del foro 11 di scarico. In particolare, il dispositivo rilevatore 20 comprende due microinterruttori 21 (illustrati nella figura 5 con linea tratteggiata), i quali sono montati sul piatto 10 dalla parte opposta rispetto alla girante 17, sono disposti in prossimità, e da bande opposte, del foro 11 di scarico e presentano rispettivi elementi attivi, ciascuno dei quali si estende attraverso il piatto 10 in modo da potere essere impegnato dalla capsula 2a che viene a trovarsi, di volta in volta, in prossimità del foro 11 di scarico.
La rotazione della girante 17 à ̈ realizzata tramite un gruppo attuatore 22 comprendente (figura 4) un motore 23 elettrico, controllato dalla centralina elettronica 8, ed una trasmissione atta a trasformare il moto continuo del motore 23 in un moto intermittente della girante 17. A tale scopo, il motore 23 à ̈ disposto, in posizione fissa, al di sotto del piatto 10 ed à ̈ provvisto di un albero 24 di uscita girevole attorno ad un asse 25 parallelo all’asse 9; e la trasmissione comprende un ingranaggio 26, il quale à ̈ calettato sull’albero 24 e porta collegato, dalla parte affacciata al piatto 10, un cuscinetto 27, che definisce l’organo attuatore di un meccanismo a croce di malta (di tipo noto) comprendente, oltre al cuscinetto 27, una guida a croce (non illustrata) ricavata su di una parete inferiore della girante 17 ed impegnata dal cuscinetto 27 per trasformare, in uso, il moto rotatorio continuo del cuscinetto 27 attorno all’asse 25 in un moto rotatorio intermittente della girante 17 attorno all’asse 9. Nella fattispecie, dal momento che la cavità 18 sono sei, la guida a croce (non illustrata) sarà configurata in modo tale da impartire alla girante 17 passi di avanzamento di 60°.
L’ingranaggio 26 ingrana, inoltre, con un ingranaggio 28, il quale à ̈ coassiale all’asse 9 e presenta un mozzo tubolare, una cui porzione inferiore à ̈ calzata, in maniera girevole, su di un’appendice tubolare del piatto 10, ed una cui porzione superiore 29 impegna, in maniera girevole, una boccola 30 solidale alla parete inferiore della girante 17. La porzione superiore 29 si estende attraverso la girante 17 ed il dispositivo di orientamento 15 e supporta, in corrispondenza della propria estremità libera, un cono 31 di distribuzione avente la funzione di movimentare le capsule 2a disposte all’interno della camera 14 in modo tale da favorire l’ingresso delle capsule 2a nei comparti 16 rompendo gli eventuali ponti che si possono creare a monte del dispositivo di orientamento 15.
Al gruppo attuatore 22 à ̈ associato, inoltre, un microinterruttore 32, il quale à ̈ collegato elettricamente alla centralina 8 e coopera con una porzione periferica dell’ingranaggio 26 per segnalare alla centralina 8, quando quest’ultima comanda l’attivazione del motore 23, la rotazione dell’ingranaggio 26 attorno all’asse 25 e consentire, in questo modo, alla centralina 8 stessa di controllare il corretto funzionamento della girante 17 ed individuare tempestivamente eventuali stati di blocco o malfunzionamento.
Secondo quanto illustrato nelle figure 4 e da 6 a 9, il dispositivo di uscita 7 à ̈ disposto lateralmente al piatto 10 immediatamente al di sotto del foro 11 di scarico e comprende un corpo 33 cavo presentante un asse 34 parallelo all’asse 9, compreso fra due pareti laterali 35 e 36 piane parallele fra loro ed all’asse 34 e comprendente un imbuto 37 di ingresso svasato verso il basso e presentante un’apertura 38 superiore di ingresso affacciata al foro 11 di scarico, ed un imbuto 39 di uscita svasato verso l’alto e provvisto di un condotto inferiore 40 di uscita coassiale all’asse 34. L’imbuto 39 di uscita à ̈ provvisto, in prossimità del suo ingresso, di due costole 41 interne disposte da bande opposte dell’asse 34 e trasversali sia all’asse 34, sia alle pareti laterali 35 e 36.
L’ingresso del condotto inferiore 40 di uscita à ̈ controllato da un dispositivo di sgancio 42 comprendente due blocchi 43 disposti fra le pareti 35 e 36 ed oscillanti, sotto la spinta di un dispositivo attuatore 44, attorno a rispettivi assi 45 perpendicolari alle pareti 35 e 36 fra una posizione di blocco (figure 4, 6 e 7), nella quale i blocchi 43 definiscono una sede 46 di appoggio per la flangia 4 di una capsula 2, ed una posizione di sgancio (figura 8), nella quale i blocchi 43 permettono il libero passaggio della capsula 2 dall’imbuto 39 di uscita al condotto inferiore 40 di uscita.
Secondo quanto illustrato nella figura 9, attraverso la parete laterale 35 à ̈ ricavato, in prossimità dell’ingresso del condotto inferiore 40 di uscita, una feritoia 47 parallela all’asse 34 ed impegnata da una porzione terminale libera di una leva 48 di un dispositivo rilevatore 49 di presenza di una capsula 2 all’interno dell’imbuto 39 di uscita. La leva 48 à ̈ montata per ruotare, sotto la spinta di una capsula 2 in appoggio sulla sede 46, fra una posizione di equilibrio stabile (assenza di una capsula 2 sulla sede 46), nella quale la parte terminale della leva 48 penetra all’interno dell’imbuto 39 di uscita (questa posizione della leva 48 à ̈ illustrata nella figura 9 con linea tratteggiata), ed una posizione di equilibrio instabile (presenza di una capsula 2 sulla sede 46), nella quale la parte terminale della leva 48 à ̈ disposta all’esterno dell’imbuto 39 di uscita (questa posizione della leva 48 à ̈ illustrata nella figura 9 con linea continua).
Il dispositivo rilevatore 49 comprende, inoltre, una fotocellula 50, la quale à ̈ allineata ad un foro 51 passante ricavato attraverso una porzione intermedia della leva 48 quando la leva 48 stessa à ̈ nella sua posizione di equilibrio stabile. In questo modo, quando la leva 48 viene spinta verso l’esterno nella sua posizione di equilibrio instabile da una capsula 2, il raggio luminoso della fotocellula 50 viene interrotto e la centralina elettronica 8, che à ̈ collegata alla fotocellula 50, à ̈ in grado di rilevare la presenza della capsula 2 nel condotto inferiore 40 di uscita e, di conseguenza, comandare l’attivazione del dispositivo attuatore 44 per consentire la fuoriuscita della capsula 2 stessa dal dispositivo di sgancio 7.
Attraverso la parete laterale 36 à ̈ ricavato, in prossimità dell’ingresso del condotto inferiore 40 di uscita, un’apertura 52 di ingresso per le capsule 2b provenienti dal magazzino 6b.
Secondo quanto illustrato nelle figure 1 e 3, il magazzino 6b comprende una porzione superiore definita da un contenitore 53 presentante in sezione trasversale una forma sostanzialmente rettangolare e comprendente due semi-gusci 54 fra loro affacciati e collegati, i quali sono provvisti di rispettive alette interne definenti una pluralità di canali 55 verticali, nella fattispecie otto canali 55 paralleli all’asse 9, ciascuno dei quali à ̈ atto a contenere una rispettiva pila di capsule 2b disposte di taglio, ossia con i rispettivi assi 3 disposti orizzontali, e presenta un’apertura superiore di carico ed un’apertura inferiore di uscita.
Il magazzino 6b comprende, inoltre, un dispositivo di rilascio comprendente un tamburo 56 presentante un asse 57 trasversale ai canali 55 e disposto al disotto del contenitore 53 in posizione affacciata alle aperture di uscita dei canali 55 stessi. Il tamburo 56 à ̈ montato per ruotare a passo attorno al proprio asse 57 sotto la spinta di un dispositivo attuatore 58 comandato dalla centralina elettronica 8 e presenta una pluralità di sedi radiali 59, le quali sono in numero pari a quello dei canali 55, sono disposte in corrispondenza delle aperture di uscita dei rispettivi canali 55, sono atte a ricevere rispettive capsule 2b disposte di taglio, e sono distribuite lungo il tamburo 56 secondo un’elica cilindrica a passo costante. Nell’esempio illustrato, le sedi radiali 59 sono in numero di otto e sono sfalsate angolarmente, ciascuna, di 45° rispetto a ciascuna sede radiale 59 adiacente in modo tale che, ad ogni passo di avanzamento di 45° del tamburo 56 a partire da una posizione iniziale, una sola sede radiale 59 si disponga orientata verso l’alto in una posizione di ricezione di una rispettiva capsula 2b dal rispettivo canale 55 e, allo stesso tempo, una sola sede radiale 59 si disponga orientata verso il basso in una posizione di scarico della rispettiva capsula 2b.
Il tamburo 56 presenta centralmente un foro 60 assiale esteso a tutta la lunghezza del tamburo 56 stesso ed associato ad un dispositivo rilevatore 61 collegato alla centralina elettronica 8 e comprendente una fotocellula 62 atta ad emettere un raggio lungo il foro 60 per rilevare la presenza o meno di almeno una capsula 2b all’interno delle sedi radiali 59.
La corretta rotazione a passo del tamburo 56 Ã ̈ controllata da un microinterruttore 63 associato al dispositivo al dispositivo attuatore 58 e collegato alla centralina elettronica 8.
Secondo quanto meglio illustrato nelle figure 2, 3, il magazzino 6b comprende inoltre, al disotto del tamburo 56, una camera di ricezione 64, la quale à ̈ limitata lateralmente da due pareti 65 parallele tra loro e all’asse 57 ed à ̈ chiusa inferiormente da un canale 67 inclinato, il quale presenta una profondità uguale o maggiore all’altezza delle capsule 2b e presenta una estremità inferiore di uscita raccordata alla estremità di ingresso di un ulteriore canale 68 disposto all’esterno della camera di ricezione 64 e presentante una estremità inferiore di uscita collegata all’apertura 52 di ingresso del corpo 33 cavo.
Le pareti 65 sono disposte ad una distanza l’una dall’altra approssimante per eccesso il diametro della flangia 4 delle capsule 2b e sono provviste di una pluralità di costole 66, le quali sono perpendicolari al canale 67 e definiscono dei canali di scivolamento delle capsule 2b verso il canale 67 stesso.
La larghezza del canale 67 à ̈ maggiore del diametro massimo del corpo delle capsule 2b, ma inferiore alla distanza tra le pareti 65, alle quali il canale 67 à ̈ raccordato tramite due superfici 69, le quali sono affacciate al tamburo 56 ed inclinate verso il basso e verso il canale 68 in modo tale da definire un piano di ribaltamento e scivolamento delle capsule 2b. Infatti, quando una capsula 2b fuoriesce dalla rispettiva sede radiale 59, le costole 66 fanno sì che la capsula 2b scivoli verso il canale 67 disposta con il rispettivo asse 3 sostanzialmente parallelo al canale 67 stesso in modo tale che la capsula 2b cada di taglio verso il canale 67 e, a seguito dell’urto della flangia 4 contro le superfici 69, si ribalti all’indietro per effetto del proprio peso, si inserisca parzialmente interno del canale 67 e, rimanendo in sospensione sulla flangia 4 appoggiata alle superfici 69, scivoli lungo il canale 67 stesso.
In altre parole, le costole 66, le superfici 69 e, in generale, il canale 67 definiscono, nel loro assieme, un dispositivo di orientamento che fa sì che le capsule 2b fuoriuscite dal tamburo 56 si dispongano con la rispettiva parete 5 di chiusura rivolta verso l’alto e si presentino con questo stesso orientamento all’apertura 52 e, quindi, all’ingresso del condotto inferiore 40 di uscita del dispositivo di sgancio 7.
Il funzionamento del dispositivo di alimentazione 1 verrà nel seguito descritto a partire da una condizione di riposo, nella quale la girante 17 à ̈ ferma, due cavità 18 sono disposte da bande opposte del foro 11 di scarico in corrispondenza dei microinterruttori 21, ed una di queste due cavità 18 contiene una capsula 2a, la quale impegna, quindi, l’elemento attivo del rispettivo microinterruttore 21. In maniera analoga, il tamburo 56 à ̈ fermo, una sede radiale 59 à ̈ vuota e disposta nella sua posizione di scarico, e alcune delle restanti sedi radiali 59 contengono rispettive capsule 2b. Nella condizione di riposo, infine, il dispositivo di uscita 7 à ̈ vuoto e la leva 48 à ̈ disposta nella sua posizione di equilibrio stabile.
Verrà ora esaminato il caso in cui un utente selezioni, sul distributore automatico, una bevanda ottenibile tramite una capsula 2a.
A seguito della selezione della bevanda, la centralina 8 comanda l’attivazione del motore 23 in modo tale da portare la girante 17 in rotazione a passo attorno all’asse 9. Il senso di rotazione della girante 17 à ̈ determinato dalla centralina 8 sulla base del segnale di presenza rilevato dai microinterruttori 21 in modo tale che venga avanzata verso il foro 11 di scarico quella delle menzionate due cavità 18 che contiene la capsula 2a. Quando questa cavità 18 viene a trovarsi allineata al foro 11 di scarico, la capsula 2a fuoriesce per gravità dalla cavità 18 stessa ed accede, attraverso il foro 11 di scarico e l’apertura 38, all’imbuto 37 di ingresso. Se, dopo il primo passo di avanzamento della girante 17, la cavità 18 che sopraggiunge nella posizione precedentemente occupata dalla cavità 18 scaricata contiene una capsula 2a, il corrispondente microinterruttore 21 invia un segnale di presenza alla centralina elettronica 8 ed il motore 23 viene immediatamente arrestato. Diversamente, la girante 17 viene fatta ruotare per successivi passi di avanzamento fino a quando il microinterruttore 21 non rileva la presenza di una capsula 2a in quella posizione.
Secondo quanto illustrato nelle figure 6 e 7, la conformazione dell’imbuto 37 di ingresso à ̈ tale da modificare la traiettoria di caduta libera della capsula 2a attraverso l’apertura 38 in modo tale da portare la relativa flangia 4 ad impegnare una o l’altra delle costole 41, determinare il ribaltamento della capsula 2a ed alimentarla al condotto inferiore 40 di uscita disposta con il proprio asse 3 verticale e con la parete 5 di chiusura rivolta verso l’alto. A questo proposito à ̈ opportuno osservare che l’operazione di orientamento delle capsule 2a dalla disposizione casuale assunta nella camera 14 alla disposizione orientata finale assunta all’ingresso del condotto 40 di uscita avviene in due fasi distinte per l’azione del dispositivo di orientamento 15 prima e, successivamente, dell’imbuto 37 di ingresso e delle costole 41.
Nel momento in cui la capsula 2a si dispone in appoggio sulla sede 46, la leva 48 viene spinta nella sua posizione di equilibrio instabile e la fotocellula 50 segnala la presenza della capsula 2a alla centralina elettronica 8, che comanda l’attivazione del dispositivo attuatore 44 con conseguente sgancio della capsula 2a (figura 8).
Verrà ora esaminato il caso in cui un utente selezioni, sul distributore automatico, una bevanda ottenibile tramite una capsula 2b.
A seguito della selezione della bevanda, la centralina 8 comanda l’attivazione del dispositivo attuatore 58, il quale ruota a passo, con avanzamenti angolari di 45°, il tamburo 56 fino a quando una sede radiale 59 contenente una capsula 2b raggiunge la posizione di scarico e lascia cadere per gravità nella camera di ricezione 64 la rispettiva capsula 2b, la quale, attraverso il canale 67, il canale 68 e l’apertura 52, raggiunge l’imbuto 39 di uscita ed il condotto inferiore 40 di uscita e si dispone in appoggio sulla sede 46 spingendo la leva 48 nella sua posizione di equilibrio instabile. La fotocellula 62 segnala la presenza della capsula 2b nel dispositivo di uscita 7 alla centralina elettronica 8, che immediatamente comanda l’arresto del dispositivo attuatore 58 e, quindi, del tamburo 56 impedendo, in questo modo, la fuoriuscita di altre capsule 2b dal tamburo 56 stesso. Allo stesso tempo, la centralina elettronica 8 comanda l’attivazione del dispositivo attuatore 44 con conseguente sgancio della capsula 2b (figura 8).

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1.- Dispositivo di alimentazione di capsule (2a, 2b), in particolare capsule (2a, 2b) monouso per la produzione di bevande infuse, ad un gruppo infusore (A) di un distributore automatico di bevande; il dispositivo di alimentazione (1) comprendendo: - due magazzini (6a, 6b), ciascuno dei quali che à ̈ atto a contenere un rispettivo tipo di capsula (2a, 2b); - un dispositivo di uscita (7), comune ai due magazzini (6a, 6b), per alimentare le capsule (2a, 2b) al gruppo infusore (A); e, per ogni magazzino (6a; 6b): - rispettivi mezzi erogatori (17; 56) di una successione di rispettive capsule (2a; 2b) una alla volta; e - rispettivi mezzi di orientamento (15, 37, 41; 66, 67, 69) atti a cooperare con le rispettive capsule (2a; 2b) in modo tale che le capsule (2a; 2b) stesse vengano erogate dal dispositivo di uscita (7) al gruppo infusore (A) con un orientamento finale determinato; il dispositivo di alimentazione (1) comprendendo, inoltre: - primi mezzi rilevatori (49) della presenza o meno di una capsula (2a, 2b) all’interno del dispositivo di uscita (7); e - mezzi di controllo (8) per arrestare i mezzi erogatori (17, 56) di ambedue i magazzini (6a, 6b) ed inibire la fuoriuscita di ulteriori capsule (2a, 2b) in risposta ad un segnale di presenza-capsula emesso dai primi mezzi rilevatori (49).
  2. 2.- Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui il dispositivo di uscita (7) comprende una porzione di ingresso (37) ed una porzione di uscita (39), la quale à ̈ provvista, ad una propria estremità inferiore, di un condotto di uscita (40); il dispositivo di uscita (7) comprendendo, inoltre, un dispositivo di sgancio (42), il quale à ̈ disposto attraverso il condotto di uscita (40), à ̈ atto ad essere impegnato da una singola capsula (2a, 2b) disposta nel detto orientamento finale determinato, ed à ̈ collegato ai mezzi di controllo (8) per consentire la fuoriuscita della capsula (2a; 2b) in risposta ad un segnale di presenza-capsula emesso dai primi mezzi rilevatori (49).
  3. 3.- Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui un primo (6a) di detti due magazzini (6a, 6b) comprende una porzione superiore di immagazzinamento (14) per una pluralità di capsule (2a) disposte in ordine casuale e presenta un’apertura inferiore di scarico (11) delle capsule (2a) affacciata alla porzione di ingresso (37) del dispositivo di uscita (7); i detti mezzi di orientamento (15, 37, 41; 66, 67, 69) comprendendo primi mezzi di orientamento (15, 37, 41) associati al primo magazzino (6a) e comprendenti, a loro volta, un primo dispositivo di orientamento (15) disposto a valle della porzione superiore di immagazzinamento (14) e a monte dell’apertura di scarico (11) e configurato per disporre le capsule (2a) secondo un orientamento intermedio determinato.
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, in cui i primi mezzi di orientamento (15, 37, 41) associati al primo magazzino (6a) comprendono, inoltre, un secondo dispositivo di orientamento (37, 41), il quale à ̈ portato dal dispositivo di uscita (7), à ̈ disposto a monte del condotto di uscita (40) ed à ̈ configurato per modificare l’orientamento delle capsule (2a) dal detto orientamento intermedio al detto orientamento finale.
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 3 o 4, in cui i detti mezzi erogatori (17; 56) comprendono primi mezzi erogatori (17) associati al primo magazzino (6a) e comprendenti, a loro volta, un organo mobile (17) disposto tra il primo dispositivo di orientamento (15) e l’apertura di scarico (11) e configurato per convogliare ad una ad una le capsule (2a) dal primo dispositivo di orientamento (15) all’apertura di scarico (11).
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, in cui il primo magazzino (6a) comprende un contenitore (13), il quale presenta un primo asse (9) verticale e definisce la detta porzione superiore di immagazzinamento (14); il primo dispositivo di orientamento (15) essendo provvisto di prime cavità (16) assiali, ciascuna delle quali à ̈ configurata per alloggiare una capsula (2a) disposta secondo l’orientamento intermedio; l’organo mobile (17) essendo definito da una girante (17) coassiale al primo asse (9) e provvista di seconde cavità (18) assiali, le quali sono mobili al di sotto delle prime cavità (16) assiali e sono atte a ricevere dalle prime cavità (16) assiali rispettive capsule (2a) disposte secondo l’orientamento intermedio ed a convogliare le capsule (2a) così orientate all’apertura di scarico (11).
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, in cui ciascuna capsula (2a), quando disposta secondo l’orientamento intermedio, à ̈ disposta con il proprio asse longitudinale (3) in posizione radiale rispetto al primo asse (9).
  8. 8. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 3 a 7, in cui il primo magazzino (6a) comprende secondi mezzi rilevatori (20) della presenza di almeno una capsula (2a) all’interno dei primi mezzi erogatori (17) ed in prossimità dell’apertura di scarico (11).
  9. 9. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 8, in cui i primi mezzi rilevatori (49) comprendono una fotocellula (50) ed una leva (48) montata sul dispositivo di uscita (7) per spostarsi fra una posizione di equilibrio stabile, che à ̈ assunta quando il condotto di uscita (40) à ̈ libero, nella quale la leva (48) non interrompe il raggio luminoso della fotocellula (50), ed una posizione di equilibrio instabile, che à ̈ assunta quando il condotto di uscita (40) à ̈ occupato da una capsula (2a; 2b), nella quale la leva (48) interrompe il raggio luminoso della fotocellula (50).
  10. 10.- Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 9, in cui un secondo (6b) di detti due magazzini (6a, 6b) comprende un contenitore (53) provvisto di una pluralità di canali (55) verticali, ciascuno dei quali à ̈ atto ad alloggiare una pila di capsule (2b) disposte con i propri assi longitudinali (3) orizzontali; ed in cui i detti mezzi erogatori (17, 56) comprendono secondi mezzi erogatori (56) associati al secondo magazzino (6b) e comprendenti, a loro volta, un tamburo (56), il quale presenta un asse (57) trasversale ai canali (55), à ̈ disposto al disotto del contenitore (53) in posizione affacciata alle aperture di uscita dei canali (55) stessi, ed à ̈ provvisto di una pluralità di sedi radiali (59), le quali sono in numero pari a quello dei canali (55), sono disposte in corrispondenza delle aperture di uscita dei rispettivi canali (55), sono atte a ricevere rispettive capsule (2b) disposte di taglio, e sono distribuite lungo il tamburo (56) secondo un’elica cilindrica a passo costante; il tamburo (56) essendo montato per ruotare a passo attorno all’asse (57) e portare selettivamente le sedi radiali (59) in una posizione rivolta verso il basso per consentire la caduta della rispettiva capsula (2b) in una camera di ricezione (64).
  11. 11. Dispositivo secondo la rivendicazione 10, in cui il secondo magazzino (6b) comprende mezzi convogliatori a scivolo (67, 68) estendentesi dalla detta camera di ricezione (64) al dispositivo di uscita (7) e presentanti una estremità inferiore di uscita sfociante in prossimità dell’ingresso del condotto di uscita (40).
  12. 12. Dispositivo secondo la rivendicazione 10, in cui i detti mezzi di orientamento (15, 37, 41; 66, 67, 69) comprendendo secondi mezzi di orientamento (66, 67, 69) associati al secondo magazzino (6b) e disposti nella camera di ricezione (64) per disporre le capsule (2b) secondo il detto orientamento finale.
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