ITTO20090552A1

ITTO20090552A1 - Mezzo di sostegno cefalico per chiodo per osteosintesi e chiodo per osteosintesi comprendente detto mezzo di sostegno cefalico

Info

Publication number: ITTO20090552A1
Application number: IT000552A
Authority: IT
Inventors: Bartolo Francesco Di
Original assignee: Traumavet S R L
Priority date: 2009-07-22
Filing date: 2009-07-22
Publication date: 2011-01-23

Description

"Mezzo di sostegno cefalico per chiodo per osteosintesi e chiodo per osteosintesi comprendente detto mezzo di sostegno cefalico".

DESCRIZIONE

Settore della tecnica

La presente invenzione ha per oggetto un mezzo di sostegno cefalico per chiodo per osteosintesi, in particolare per il trattamento di fratture in pazienti affetti da osteoporosi o analoghe patologie.

La presente invenzione ha inoltre per oggetto un chiodo per osteosintesi incorporante il mezzo di sostegno cefalico suddetto.

Arte nota

Sono noti chiodi per osteosintesi per il trattamento di fratture ad ossa lunghe, quali il femore o la tibia.

Detti chiodi sono inseriti lungo il canale midollare dell’osso, sostanzialmente paralleli all’asse longitudinale della diafisi dell’osso e fissati all’osso stesso mediante viti trasversali previste in corrispondenza della diafisi dell’osso. In linea generale, detti chiodi per osteosintesi sono provvisti di mezzi di sostegno cefalico per la testa dell’osso, ad esempio una o più viti cefaliche, che attraversano appositi fori passanti ricavati nel corpo del chiodo per osteosintesi e penetrano all’interno della testa dell’osso.

Chiodi femorali per osteosintesi sono disponibili in vari modelli, a seconda delle dimensioni dell'osso a cui devono essere applicati ed al tipo di frattura da sintetizzare: chiodi di osteosintesi più corti si prestano al trattamento di fratture alte del trocantere, mentre chiodi di osteosintesi più lunghi sono adatti a fratture basse del trocantere o a combinazioni di fratture del trocantere e della diafisi del femore.

I chiodi per osteosintesi di tipo noto non sono tuttavia in grado di garantire risultati soddisfacenti qualora il paziente sia affetto da patologie che comportano un infragilimento del tessuto osseo, quale ad esempio l’osteoporosi.

Al contrario, in pazienti affetti da siffatte patologie, la forza di compressione esercitata dal chiodo per osteosintesi sulle porzioni di osso fratturato può condurre a danneggiare ulteriormente l’osso.

Non sono noti ad oggi accorgimenti specifici nel settore dell’osteosintesi per il trattamento di fratture in pazienti affetti da osteoporosi o altre patologie che aumentano la fragilità del tessuto osseo.

Scopo principale della presente invenzione è quello di fornire un mezzo di sostegno cefalico per un chiodo per osteosintesi ed un corrispondente chiodo per osteosintesi che superino i suddetti inconvenienti della tecnica nota e che si prestino al trattamento sicuro ed efficace di fratture in pazienti affaetti da osteoporosi o patologie analoghe.

Questo ed altri scopi sono raggiunti mediante un mezzo di sostegno cefalico per chiodo per osteosintesi ed un chiodo per osteosintesi come rivendicato nelle unite rivendicazioni.

Descrizione dell’invenzione

Grazie al fatto che il mezzo di sostegno cefalico è cavo e presenta un canale assiale che termina con dei fori di uscita radiali e/o assiali collocati in prossimità dell’estremità distale del mezzo di sostegno cefalico, è possibile introdurre all’interno dell’osso fratturato attraverso il mezzo di sostegno cefalico stesso del cemento ortopedico, che consente di rafforzare il tessuto osseo e ridurne la fragilità.

Grazie all’invenzione, dopo l’applicazione del chiodo per osteosintesi all’osso fratturato e l’introduzione attraverso di esso del mezzo di sostegno cefalico, mezzi di iniezione di cemento ortopedico possono essere collegati al canale assiale di detto mezzo di sostegno cefalico in corrispondenza della sua estremità prossimale ed il cemento ortopedico può essere introdotto dai mezzi di iniezione all’interno dell’osso fratturato attraverso il canale del mezzo di sostegno cefalico.

Vantaggiosamente, dal momento che il cemento ortopedico fuoriesce nell’osso direttamente dai fori di uscita previsti all’estremità distale del mezzo di sostegno cefalico, il cemento ortopedico è introdotto nell’osso esattamente nella regione in cui la necessità di ridurre la fragilità del tessuto osseo è maggiore.

Secondo una forma di realizzazione preferita dell’invenzione, il mezzo di sostegno cefalico è costituito da una vite cefalica.

Breve descrizione dei disegni

Ulteriori vantaggi e caratteristiche dell’invenzione risulteranno maggiormente chiari dalla descrizione dettagliata che segue di una forma preferita di realizzazione dell’invenzione, data a titolo di esempio in nessun modo limitativo, con riferimento ai disegni allegati, in cui:

- la Figura 1 è una vista laterale di un chiodo per osteosintesi incorporante un mezzo di sostegno cefalico secondo una forma preferita di realizzazione dell’invenzione;

- la Figura 2A è una sezione secondo la linea A-A del mezzo di sostegno cefalico di Figura 1;

- la Figura 2B è una sezione secondo la linea B-B del mezzo di sostegno cefalico di Figura 1;

- la Figura 3 è una vista laterale del chiodo per osteosintesi di Figura 1, illustrato collegato a mezzi di iniezione di cemento ortopedico.

Descrizione dettagliata di una forma di realizzazione preferita dell’invenzione

Con riferimento alle Figure 1, 2A e 2B, è illustrato un chiodo per osteosintesi 1, particolarmente adatto al trattamento di fratture in ossa lunghe, quale un femore, come illustrato in Figura 1.

Secondo tecnica nota, il chiodo 1 ha un corpo allungato terminante ad una prima estremità o estremità distale con una punta 1a, atta a penetrare all’interno dell’osso, e all’estremità opposta o estremità prossimale con una testa 1b. Detto chiodo 1 è atto ad essere inserito paralellamente all’asse longitudinale della diafisi del femore fratturato, ed è provvisto di fori trasversali 23 per il passaggio di corrispondenti viti di fissaggio trasversali 25 previste in corrispondenza della diafisi del femore.

Sempre secondo tecnica nota, il chiodo per osteosintesi 1 comprende un cappuccio filettato 3 atto ad essere inserito in una corrispondente cavità 5 prevista in corrispondenza della testa 1b del chiodo e ad essere fissato al suo interno mediante avvitamento.

Il chiodo per osteosintesi comprende inoltre un mezzo di sostegno cefalico previsto in prossimità della testa 1b del chiodo 1 ed atto a penetrare all’interno della testa dell’osso fratturato. In particolare nella forma di realizzazione illustrata detto mezzo di sostegno cefalico comprende una vite cefalica 9.

Detta vite cefalica 9 passa attraverso un foro passante 7 appositamente previsto nel corpo del chiodo 1 e penetra all’interno della testa del femore fratturato.

È evidente che, affinché la vite cefalica penetri all’interno della testa di detto osso con la corretta inclinazione, l’asse longitudinale di detta vite cefalica 9 non sarà previsto perpendicolare all’asse del chiodo 1, ma piuttosto inclinato rispetto ad esso di un angolo α di circa 40° - 60°.

Come illustrato in Figura 1, il chiodo per osteosintesi 1 comprende anche una vite addizionale 15, che passa attraverso un ulteriore foro passante 13 previsto nel corpo del chiodo 1 e penetra anch’essa all’interno della testa del femore fratturato, preferibilmente in direzione sostanzialmente parallela alla vite cefalica 9.

Con particolare riferimento alle Figure 2A e 2B, secondo l’invenzione, la vite cefalica 9 è cava e comprende un canale assiale 17 che si estende dalla sua estremità prossimale 9a alla sua estremità distale 9b.

In prossimità dell’estremità distale 9b della vite cefalica, detto canale assiale 17 comprende una o più diramazioni 19 che si estendono fino alla superficie esterna della vite cefalica 9 e terminano in corrispondenti fori di uscita 21a,21b.

Come illustrato in Figura 1 e 2, detti fori di uscita possono essere previsti in direzione radiale (fori di uscita 21a) e/o in direzione assiale (foro di uscita 21b).

Il canale assiale 17, le diramazioni 19 ed i fori di uscita 21a,21b consentono il passaggio di materiale attraverso la vite cefalica 9 e l’introduzione nell’osso del paziente di detto materiale.

In particolare, la vite cefalica 9 secondo l’invenzione si presta all’introduzione nell’osso fratturato di cemento ortopedico.

Con riferimento alla Figura 3, mezzi di iniezione, costituiti ad esempio da una siringa 10 comprendente un cilindro 10a ed uno stantuffo 10b, sono raccordati al canale assiale 17 della vite cefalica 9 in corrispondenza dell’estremità prossimale di detta vite.

In particolare, nell’esempio illustrato in Figura 3, la siringa 10 è collegata ad un primo raccordo flessibile 20 che a sua volta è collegato mediante avvitamento ad un secondo raccordo rigido 30. L’estremità del raccordo rigido 30 opposta al raccordo flessibile 20 è a sua volta collegata all’estremità prossimale 9a della vite cefalica 9, ad esempio mediante avvitamento.

A tale scopo, in corrispondenza dell’estremità prossimale 9a della vite cefalica 9, il canale assiale 17 può comprendere una porzione terminale filettata 17a (si veda Figura 1) atta ad impegnarsi con una corrispondente porzione filettata prevista sul raccordo rigido 30.

Dopo che il chiodo per osteosintesi è stato applicato all’osso fratturato del paziente e la vite cefalica 9 è stata inserita attraverso di esso fin nella testa di detto osso, la siringa 10 può essere riempita di cemento ortopedico e collegata alla vite cefalica 9 mediante i raccordi 20,30. Agendo sullo stantuffo 10b della siringa 10, il cemento ortopedico può essere iniettato attraverso i raccordi 20,30, il canale assiale 17 e le diramazioni 19, fino ai fori di uscita 21a,21b, ed essere così introdotto nell’osso del paziente.

Vantaggiosamente, il cemento ortopedico fuoriesce dai fori di uscita 21a,21b proprio in prossimità dell’estremità distale 9b della vite cefalica 9, là dove occorre maggiormente consolidare il tessuto osseo.

È evidente da quanto sopra descritto che il mezzo di sostegno cefalico secondo l’invenzione ed il chiodo per osteosintesi che lo incorpora raggiungono lo scopo prefissato in quanto consentono l’introduzione di cemento ortopedico o materiale analogo nell’osso fratturato, esattamente nella zona in cui la necessità di compensare e ridurre la fragilità del tessuto osseo è maggiore.

Per questo motivo detto mezzo di sostegno cefalico e detto chiodo per osteosintesi risultano particolarmente adatti ad applicazioni a pazienti affetti da osteoporosi o analoghe patologie che portano ad un infragilimento del tessuto osseo.

È altresì evidente che la forma di realizzazione preferita sopra descritta nel dettaglio è stata data unicamente a titolo di esempio non limitativo e che numerose modifiche e varianti sono possibili senza uscire dall’ambito di protezione dell’invenzione, come definito dalle unite rivendicazioni.

Ad esempio, la vite cefalica 9 potrebbe essere sostituita da un mezzo di sostegno cefalico di natura diversa, ad esempio da un chiodo cefalico.

Ancora, oltre alla vite cefalica 9, anche la vite addizionale 15 potrebbe essere prevista cava e provvista di un canale assiale estendentesi dalla sua estremità prossimale alla sua estremità distale e comprendente una o più diramazioni che si estendono fino alla superficie esterna della vite cefalica e terminano in corrispondenti fori di uscita per l’introduzione di cemento ortopedico all’interno dell’osso fratturato anche attraverso detta vite addizionale 15.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Mezzo di sostegno cefalico (9) per un chiodo per osteosintesi (1) del tipo atto a penetrare all’interno di un osso fratturato, detto chiodo (1) essendo provvisto di almeno un foro trasversale passante (7) per il passaggio attraverso di esso di detto mezzo di sostegno cefalico (9), caratterizzato dal fatto che detto mezzo di sostegno cefalico (9) è cavo ed è provvisto di un canale assiale (17) comprendente una o più diramazioni (19) che si estendono fino alla superficie esterna di detto mezzo di sostegno cefalico e terminano in corrispondenti fori di uscita (21a,21b).
2. Mezzo di sostegno cefalico(9) secondo la rivendicazione 1, in cui detto canale assiale (17) si estende dall’estremità prossimale (9a) all’estremità distale (9b) di detto mezzo di sostegno cefalico, detti fori di uscita essendo previsti in corrispondenza di detta estremità distale (9b) di detto mezzo di sostegno cefalico.
3. Mezzo di sostegno cefalico (9) secondo la rivendicazione 1 o 2, comprendente almeno un foro di uscita radiale (21a).
4. Mezzo di sostegno cefalico (9) secondo la rivendicazione 1 o 2 o 3, comprendente almeno un foro di uscita assiale (21b).
5. Mezzo di sostegno cefalico (9) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, in cui detto mezzo di sostegno cefalico è una vite cefalica (9).
6. Chiodo per osteosintesi (1), del tipo atto a penetrare all’interno di un osso fratturato, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un foro trasversale passante (7) ed un mezzo di sostegno cefalico (9) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, detto mezzo di sostegno cefalico (9) essendo inserito attraverso detto foro trasversale passante (7).
7. Chiodo per osteosintesi (1) secondo la rivendicazione 6, in cui l’asse longitudinale di detto mezzo di sostegno cefalico (9) forma con l’asse longitudinale di detto chiodo (1) un angolo (α) compreso fra 40° e 60°.
8. Kit per l’introduzione di cemento ortopedico o analogo materiale all’interno di un osso, comprendente mezzi di iniezione (10) di detto cemento o analogo materiale, caratterizzato dal fatto di comprendere un chiodo per osteosintesi secondo la rivendicazione 6 o 7, detti mezzi di iniezione (10) essendo raccordati a detto canale assiale (17) di detto mezzo di sostegno cefalico (9).
9. Kit per l’introduzione di cemento ortopedico o analogo materiale all’interno di un osso secondo la rivendicazione 8, in cui detti mezzi di iniezione sono raccordati a detto canale assiale (17) di detto mezzo di sostegno cefalico (9) mediante almeno un raccordo (30), detto raccordo (30) presentando a tale scopo un’estremità filettata (30a) e detto canale assiale (17) di detto mezzo di sostegno cefalico (9) presentando una porzione terminale filettata (17a) in corrispondenza dell’estremità prossimale di detto mezzo di sostegno cefalico per accoppiarsi mediante avvitamento con detta estremità filettata (30a) di detto raccordo (30).