ITTO20080486A1 - Macchina di lavaggio con dispositivo anti-riflusso - Google Patents

Macchina di lavaggio con dispositivo anti-riflusso Download PDF

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Dino Bongini
Marco Verna
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Description

Descrizione dell'Invenzione Industriale dal titolo:-“MACCHINA DI LAVAGGIO CON DISPOSITIVO ANTI-RIFLUSSO”
RIASSUNTO
La presente invenzione riguarda una macchina di lavaggio comprendente una vasca di lavaggio (1), un condotto di alimentazione (2) per l’acqua di alimentazione prelevata da una rete idrica, ed un dispositivo antiriflusso (3) atto ad interrompere la vena fluida del flusso d’acqua di alimentazione, in cui il dispositivo antiriflusso (3) è associato ad almeno una parete esterna della vasca (1).
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad una macchina di lavaggio provvista di un dispositivo anti-riflusso secondo il preambolo della rivendicazione 1.
Le attuali macchine di lavaggio (intese genericamente come macchine lavabiancheria o lavasciuga) sono connesse alla rete idrica (ad esempio all’impianto idraulico domestico) mediante un condotto di alimentazione, così da essere rifornite d’acqua durante le varie fasi operative; per impedire il riflusso dell’acqua dalla macchina di lavaggio alla rete idrica che la alimenta è usualmente previsto un dispositivo anti-riflusso: un improvviso calo di pressione nella rete idrica potrebbe infatti portare come conseguenza indesiderata un riflusso dell’acqua di processo contenuta nella macchina di lavaggio verso la stessa rete idrica, con le immaginabili conseguenze relative all’inquinamento dell’acqua pulita nella rete idrica da parte degli agenti di lavaggio e degli inquinanti presenti nell’acqua di processo.
Onde evitare questo inconveniente sono stati pertanto approntati dei dispositivi in grado di impedire tale riflusso.
Un tipo di dispositivo anti-riflusso, estremamente sicuro ed economico, si basa sul principio di interrompere la vena fluida del flusso d’acqua nel condotto di alimentazione, così da impedire la propagazione verso la rete idrica di un’eventuale onda di pressione, ed il conseguente trasferimento di una massa d’acqua inquinata nella stessa rete, tale tipo spesso va sotto il nome di “salto in aria” (o “air breaker”).
Nelle macchine tradizionali, provviste di un cassetto dispensatore per gli agenti di lavaggio, il dispositivo anti-riflusso è posizionato nello stesso cassetto dispensatore, a monte delle vaschette in cui sono contenuti gli agenti di lavaggio, al fine di evitare che questi agenti possano refluire verso la rete idrica: in pratica si fa precipitare l’acqua dall’alto sugli agenti di lavaggio: a tal fine il condotto di alimentazione afferisce dall’alto al cassetto in cui sono contenuti gli agenti di lavaggio, e l’acqua precipita su questi dall’alto, ottenendo così l’interruzione della vena fluida.
Questo comporta però la realizzazione di un sistema associato al cassetto dispensatore abbastanza complesso: è infatti necessario prevedere che il condotto di alimentazione dell’acqua venga portato dalla zona posteriore della macchina (dove normalmente è in presa sulla rete idrica) fino alla zona anteriore (dove è posto il cassetto dispensatore), il condotto di alimentazione deve poi sboccare su di un dispensatore posto superiormente al cassetto, per permettere la precipitazione dell’acqua nel cassetto, e da qui si deve prevedere un altro condotto di carico diretto alla vasca di lavaggio.
Da ciò ne consegue immediatamente che la soluzione non è ottimale da un punto costruttivo già per le macchine provviste di un dispensatore di agenti di lavaggio a cassetto; se poi si prendono in esame le macchine prive di tali dispensatori a cassetto, a maggior ragione per queste tale soluzione è ancora più svantaggiosa.
In queste macchine infatti i dispensatori di agenti di lavaggio sono posti sulle pareti interne o esterne della vasca (ivi compresi quei dispensatori posti sulla porta di accesso alla vasca), come ad esempio descritto nella domanda europea EP1445368 a nome MERLONI ELETTRODOMESTICI S.p.A, o nella domanda internazionale WO2007/119170 o in quella WO2008/044131 a nome INDESIT COMPANY S.p.A. Adottando questa soluzione è possibile prevedere anche un caricamento diretto dell’acqua dalla rete idrica alla vasca di lavaggio, e pertanto dover predisporre un dispositivo antiriflusso uguale a quello delle macchine provviste del cassetto dispensatore comporta ulteriori inconvenienti, poiché sarebbe necessario predisporre tale dispositivo come un insieme di parti a se stante, fissato al mobile, o al telaio della macchina, al quale afferiscono sia il condotto di alimentazione dell’acqua di rete, sia quello di scarico verso la vasca, complicando oltremodo la costruzione della macchina.
Per evitare il riflusso viene infatti normalmente utilizzata una valvola di non ritorno, che tuttavia oltre ad aumentare i costi di produzione della macchina, la rende soggetta ad eventuali guasti della valvola, che di per sé non costituisce un dispositivo intrinsecamente sicuro.
La presente invenzione si propone di mettere a punto una macchina di lavaggio provvista di un dispositivo antiriflusso che sia intrinsecamente sicuro, di semplice realizzazione e basso costo.
Questi ed altri vantaggi si ottengono con una macchina di lavaggio avente le caratteristiche delle rivendicazioni allegate, che si intendono parte integrante della presente descrizione.
L’idea alla base della presente invenzione è quella di prevedere un dispositivo antiriflusso che sia parte integrante della vasca di lavaggio e sia in grado di interrompere la vena fluida del flusso di acqua di alimentazione, così da prevenire il riflusso dell’acqua di processo verso la rete idrica.
Come si vedrà questa soluzione permette di ridurre la complessità di costruzione delle macchine di lavaggio, permettendo l’utilizzo di un dispositivo antiriflusso altamente affidabile e di basso costo.
Queste caratteristiche ed ulteriori vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente chiari dalla descrizione di un suo esempio di realizzazione mostrato nei disegni annessi, forniti a puro titolo esemplificativo e non limitativo, in cui:
la fig. 1 illustra una vista in prospettiva della parte posteriore di una vasca di una macchina di lavaggio, provvista di un dispositivo antiriflusso secondo la presente invenzione;
la fig. 2 illustra una vista anteriore in sezione della vasca di fig. 1 con il dispositivo antiriflusso non sezionato;
la fig.3 illustra la stessa vista della fig.2 con il dispositivo antiriflusso sezionato; la fig. 4 illustra una vista in prospettiva di una sezione del dispositivo antiriflusso di fig. 3;
la fig.5 illustra un ingrandimento del dispositivo antiriflusso di fig. 2;
la fig.6 illustra un ingrandimento del dispositivo antiriflusso di fig. 3.
Facendo riferimento alla fig. 1 in essa si può notare una vasca 1 di una macchina di lavaggio, provvista di un condotto di alimentazione 2 per l’acqua prelevata da una rete idrica e di un condotto di scarico 3 per l’acqua di processo dalla vasca 1. All’interno della vasca 1 è alloggiato un tamburo rotante (non illustrato) in cui sono contenuti i panni soggetti all’azione della macchina di lavaggio, e sono visibili la parete di mantello 41 della vasca e quella di fondo 42 nelle viste in sezione delle figg. da 2 a 6. La vasca 1 è usualmente provvista di un’apertura anteriore, richiudibile tramite uno sportello di accesso (non illustrato), posto frontalmente alla macchina di lavaggio, attraverso la quale avviene il caricamento dei panni nel tamburo rotante.
Nella parte alta della vasca 1 si trova un dispositivo antiriflusso 3 secondo la presente invenzione.
Esso, come si vede nelle figg. 2, 3 e 4 è costituito da un contenitore associato alla parete della vasca 1 stessa, a cui afferisce il condotto di alimentazione 2 dell’acqua.
Più in particolare la camera interna del dispositivo antiriflusso 3 è delimitata da una parete di fondo 31, costituita dalla stessa parete della vasca 1, dalle pareti periferiche 33, 34 e 35, di pezzo con la vasca 1 stessa, la camera è poi chiusa superiormente dalla parete di cielo 32, ed è in comunicazione di fluido con l’interno della vasca per mezzo della luce di scarico 5.
La camera del dispositivo antiriflusso 3 è poi suddivisa in due parti da una parete forata 6, attraverso i fori della quale viene fatta precipitare l’acqua addotta dal condotto di alimentazione 2, realizzando così l’interruzione della vena fluida del flusso d’acqua di alimentazione, mediante la quale si impedisce la propagazione di una eventuale onda di pressione verso la rete idrica, prevenendo così il riflusso.
Il funzionamento del dispositivo antiriflusso 3 appare quindi chiaro: l’acqua prelevata dalla rete idrica viene addotta dal condotto di alimentazione 2 alla parte superiore della camera del dispositivo antiriflusso 3, da qui l’acqua attraversa i fori della parete forata 6, precipitando nella seconda parte della camera, verso il fondo di questa, che è costituito dalla parete esterna della stessa vasca, per mezzo della quale viene convogliata verso la luce di scarico 5, attraverso la quale viene addotta all’interno della vasca 1.
È da notare che la luce di scarico 5 si apre nella zona più bassa della camera del dispositivo 3, al fine di evitare sottosquadri nei quali si possa accumulare acqua.
Vale la pena di notare fin d’ora che sebbene il dispositivo antiriflusso 3 sia stato mostrato nell’esempio illustrato con forma sostanzialmente parallelepipeda, esso può presentare qualsiasi forma, ad esempio cubica, cilindrica o più in generale prismatica qualunque.
Il fatto che almeno parte del dispositivo antiriflusso sia di pezzo con la vasca 1 e più in particolare che la sua stessa parete di fondo 31 sia la stessa parete della vasca 1, sortisce un certo numero di vantaggi: nel caso di vasche realizzate in plastica. Infatti tale parte può essere stampata insieme al resto della stessa vasca, limitando i tempi di installazione di tale dispositivo, e riducendone i costi, ed i tempi di montaggio, nonché semplificando il circuito idraulico interno alla macchina.
A tale proposito si fa notare che il dispositivo antiriflusso può essere vantaggiosamente realizzato in diversi modi, tutti vantaggiosi in termini di economia di realizzazione e di riduzione dei tempi di montaggio.
Un primo modo prevede che le pareti periferiche che delimitano la camera inferiore alla parete forata 6 siano di pezzo con la parete di mantello della vasca; ad esempio una soluzione estremamente vantaggiosa prevede che, se la vasca è realizzata in materiale plastico, queste vengano prodotte nel corso della stessa operazione di stampaggio nella quale si realizza la vasca (ovvero siano costampate). La parete forata 6, e gli altri elementi del dispositivo antiriflusso, tra cui ad esempio la parete di cielo 32, sono realizzate come un componente distinto dalla vasca, ed applicate a guisa di coperchio ad esempio tramite incastro o viti.
Secondo una diversa forma esecutiva invece tutto il dispositivo, qualora la geometria lo permetta, è realizzato di pezzo con la vasca, ad esempio nel caso di una vasca in plastica, mediante costampaggio; a tal fine si ottengono vantaggi notevoli nella fase di assemblaggio e montaggio, che è sensibilmente più veloce e semplice.
Vale appena il caso di far notare come possano essere realizzate numerose varianti a tale costruzione, ad esempio è possibile pensare di realizzare tutto il dispositivo tranne una parete periferica di pezzo con la vasca, oppure applicare tutte le pareti periferiche alla vasca, o ancora in altri modi; tutte queste varianti tuttavia ricadono negli insegnamenti della presente invenzione, secondo la quale almeno parte del dispositivo è di pezzo con la vasca.
Un ulteriore vantaggio che si ottiene è relativo al fatto che si aumenta anche la sicurezza intrinseca del circuito idraulico, infatti il dispositivo antiriflusso è privo di parti mobili (come l’otturatore di una valvola), che sono più facilmente soggette a rotture. Al fine di realizzare un dispositivo antiriflusso efficace si prevede che l’interruzione della vena fluida si estenda per un minimo di 20 mm, questo, nell’esempio illustrato corrisponde a prevedere una distanza minima tra la parete forata 6 e quella di fondo 31 pari a tale valore.
Dal lato della parete forata 6 corrispondente a quello di adduzione dell’acqua da parte del condotto di alimentazione 2 sono poi previsti dei deviatori di flusso 7, per incanalare il flusso d’acqua in ingresso in modo uniforme verso i fori della parete 6.
Una ulteriore caratteristica vantaggiosa della presente invenzione consiste nel predisporre il dispositivo 3 non sulla sommità della vasca, onde ridurre gli ingombri verticali; in tale senso infatti esso è posizionato su di un tratto discendente della parete di mantello della vasca, così da sporgere al di sopra della sua sommità solo per un breve tratto o da non sporgere per niente, rimanendo in quest’ultimo caso contenuto nell’ingombro verticale della vasca e consentendo così la realizzazione di una macchina compatta e a ridotto sviluppo verticale.
In particolare è opportuno prevedere inoltre che la luce di scarico 5 sia disposta sul tratto di mantello della vasca che è discendente seguendo il senso di rotazione del cesto nella fase di centrifuga; normalmente infatti sebbene le macchine di lavaggio presentano la possibilità di invertire il senso di rotazione del cesto, questo viene fatto girare di preferenza in un unico senso (orario o antiorario) durante la fase di centrifuga.
Durante tale fase l’acqua contenuta nella vasca subisce l’azione del cesto rotante ad alta velocità, e viene trascinata in movimento in modo concorde, andando ad investire le pareti interne della vasca: il vettore che rappresenta la velocità tangenziale dell’acqua, predisponendo tale luce di scarico come sopra descritto, in corrispondenza della luce di scarico 5, se preso in corrispondenza della luce è rivolto nel verso opposto a quello in cui si trova la camera del dispositivo 3 rispetto alla luce 5, e da ciò ne consegue che il dispositivo 3 non si riempie d’acqua.
Posizionando infatti la luce di scarico 5 del dispositivo antiriflusso 3 sul tratto discendente (nel senso di rotazione del cesto) della parete di mantello della vasca si evita che l’acqua possa rientrare nella camera del dispositivo passando dalla luce di scarico stessa.
In questa ottica osservando la vasca dal lato della sua apertura, come in fig. 2, si ha che se il cesto ruota nella fase di centrifuga in senso antiorario, allora la luce di scarico 5 del dispositivo 3 è posta a sinistra della sommità della vasca (come nel caso illustrato); se il cesto nella fase di centrifuga ruotasse in senso orario la luce 5 sarebbe invece posta a destra della sommità del cesto.
Secondo una ulteriore caratteristica vantaggiosa poi è possibile prevedere di realizzare una apertura di sfiato che mette in comunicazione la camera del dispositivo antiriflusso con l’ambiente esterno, così da garantire che all’interno della camera non si generino sovrapressioni; ovviamente l’ apertura di sfiato avrà dimensioni e posizionamento tali da evitare eventuali fuoriuscite di acqua proveniente dal condotto di alimentazione 2; ad esempio sarà posto sulla parete 33 più lontana da quella a cui afferisce il condotto 2. La macchina di lavaggio secondo la presente invenzione prevede poi anche uno sfiato 8, che è posto nella parte alta della vasca e mette in comunicazione il suo interno con l’ambiente a pressione atmosferica circostante; lo sfiato 8 si apre sulla vasca ad una quota inferiore a quella della luce di scarico 5: nel caso in cui l’acqua allaghi la vasca oltre i livelli del normale utilizzo infatti l’acqua in eccesso deve fuoriuscire dallo sfiato 8 e non dalla luce 5..
Nelle figure lo sfiato 8 è posto sul lato della vasca opposto a quello provvisto del dispositivo 3, secondo una variante vantaggiosa (non illustrata) lo sfiato è posto invece sullo stesso lato della vasca che rappresenta il tratto discendente della parete di mantello nel senso di rotazione del cesto nella fase di centrifuga, onde evitare che l’acqua fuoriesca dalla vasca durante la centrifuga dallo sfiato 8.
Durante il funzionamento regolare della macchina di lavaggio l’acqua nella vasca non raggiunge mai la quota dello sfiato 8, il quale pertanto assolve alla funzione di mantenere la pressione dell’aria nella vasca ad un valore pari a quella atmosferica, evitando che eventuali sovrapressioni (dovute ad esempio all’innalzamento della temperatura) possano danneggiare le guarnizioni di tenuta della macchina.
Nel caso in cui, per un malfunzionamento della macchina, l’acqua contenuta nella vasca dovesse riempire la vasca, in ogni caso tale sfiato 8 sarebbe comunque in grado di evitare un riflusso, perché la sua quota è più bassa della luce di scarico 5 e quindi, al raggiungimento del suo livello, l’acqua in eccesso esso viene scaricata, impedendo così il riformarsi della vena fluida interrotta dal dispositivo 3: in sostanza lo sfiato 8 assolve vantaggiosamente ad una duplice funzione, sia quella di mantenere alla pressione atmosferica l’aria nella vasca 1, sia quella di impedire un riflusso di acqua verso la rete idrica nel caso di un malfunzionamento della macchina che provoca il riempimento della vasca 1.
Sono ovviamente possibili numerose varianti a questo dispositivo, che rientrano tutte negli insegnamenti e negli scopi della presente invenzione.
Tra queste vale la pena di segnalare una realizzazione semplice ed estremamente economica che prevede di eliminare del tutto la parete forata 6: in questa forma esecutiva l’acqua viene addotta al dispositivo antiriflusso dal condotto di alimentazione 2 dell’acqua e precipita semplicemente verso la luce di scarico 5; anche in questo caso è opportuno prevedere che il salto compiuto dall’acqua sia di almeno 20 mm, così da scongiurare i pericoli di una sovrapressione sopra discussi.
Secondo una ulteriore variante vantaggiosa si può prevedere di utilizzare il dispositivo antiriflusso 3 anche per convogliare gli agenti di lavaggio all'interno della vasca; a tal fine il dispositivo antiriflusso può essere provvisto di un alloggiamento per gli agenti di lavaggio posto sotto alla parete forata 6, come un cassetto accessibile dall'esterno della macchina o un condotto addizionale per convogliare gli agenti di lavaggio nella camera sottostante alla parete forata 6, così che essi siano investiti dal getto d'acqua e convogliati nella vasca attraverso la luce 5.
Nel caso più semplice si può pensare di prevedere un condotto addizionale che afferisce a questa camera, in comunicazione con un serbatoio di agenti di lavaggio, ad esempio come quelli a lunga durata, normalmente posto alla base della macchina. Da questo serbatoio si possono prelevare gli agenti di lavaggio, ad esempio per mezzo di una pompa, e convogliarli direttamente nel dispositivo antiriflusso, dal quale vengono poi addotti all'interno della vasca mediante la luce di scarico 5.
Una soluzione alternativa prevede invece che gli agenti di lavaggio vengano posti nella camera del dispositivo sotto alla parete forata 6, per mezzo di un cassetto di caricamento: in questo caso il dispositivo antiriflusso sarà posto nella zona anteriore della macchina, dove è presente l'apertura di accesso della vasca, così da essere facilmente accessibile ad un utente; il cassetto di fatto andrà a costituire parte dello stesso dispositivo 3, essendo inseribile e disinseribile nella camera stessa, così da poter essere investito dall'acqua, la quale potrà convogliare gli agenti di lavaggio verso la luce di scarico 5 e da qui nella vasca.
A tal fine il cassetto potrà essere provvisto di aperture per far passare gli agenti di lavaggio e l'acqua.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina di lavaggio comprendente una vasca di lavaggio (1), un condotto di alimentazione (2) per l’acqua di alimentazione prelevata da una rete idrica, ed un dispositivo antiriflusso (3) atto ad interrompere la vena fluida del flusso d’acqua di alimentazione, caratterizzata dal fatto che il dispositivo antiriflusso (3) è associato ad almeno una parete esterna della vasca (1).
  2. 2. Macchina di lavaggio secondo la rivendicazione 1, in cui il dispositivo antiriflusso (3) è almeno in parte di pezzo con la vasca (1), in particolare quando la vasca è in materiale plastico il dispositivo antiriflusso è almeno in parte realizzato nel corso della medesima operazione di stampaggio con cui si realizza la vasca (1).
  3. 3. Macchina di lavaggio secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui il dispositivo antiriflusso (3) comprende corpo cavo definente una camera a cui afferisce il condotto di alimentazione (2) dell’acqua, la quale camera è delimitata almeno da una parete di fondo (31), costituita dalla stessa parete della vasca (1), sulla quale si apre una luce di scarico (5) per mettere in comunicazione di fluido la camera e la vasca (1).
  4. 4. Macchina di lavaggio secondo la rivendicazione 3, in cui la camera del dispositivo antiriflusso (3) è suddivisa in una prima parte, comunicante con il condotto di alimentazione (2) ed una seconda parte delimitata parzialmente dalla detta parete di fondo (31), ed in cui tra la prima e la seconda parte è prevista una parete forata (6), per fare precipitare l’acqua addotta dal condotto di alimentazione (2) dalla prima alla seconda parte, così da interrompere la vena fluida del flusso d’acqua di alimentazione.
  5. 5. Macchina di lavaggio secondo la rivendicazione 3 o 4, in cui la luce di scarico (5) si apre nella zona più bassa della detta camera.
  6. 6. Macchina di lavaggio secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il dispositivo antiriflusso interrompe la vena fluida per un minimo di circa 20 mm, in particolare la parete forata (6) e quella di fondo (31) distano l’una dall’altra di circa 20 mm.
  7. 7. Macchina di lavaggio secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre dei deviatori di flusso (7) per incanalare il flusso d’acqua in ingresso in modo uniforme verso i fori della parete (6), detti deviatori di flusso essendo posizionati sul lato della parete forata (6) rivolto verso il condotto di alimentazione dell’acqua (2).
  8. 8. Macchina di lavaggio secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la vasca (1) e parte del dispositivo antiriflusso (3) sono realizzati in plastica, mediante una unica operazione di stampaggio.
  9. 9. Macchina di lavaggio secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre uno sfiato (8) che mette in comunicazione l’interno della vasca con l’ambiente esterno.
  10. 10. Macchina di lavaggio secondo la rivendicazione 9, in cui lo sfiato si apre nella vasca ad una quota inferiore a quella della luce di scarico (5).
  11. 11. Macchina di lavaggio secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la vasca è provvista di una parete di mantello e la luce di scarico (5) è prevista sul tratto discendente della parete di mantello nel senso di rotazione del cesto durante una fase operativa di centrifuga della macchina, così che il vettore che rappresenta la velocità tangenziale dell’acqua, in corrispondenza della luce di scarico (5) è rivolto nel verso opposto a quello in cui si trova la camera del dispositivo antiriflusso (3) rispetto alla luce di scarico (5).
  12. 12. Macchina di lavaggio secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il dispositivo antiriflusso è provvisto di un foro di sfiato per il mantenimento della camera a pressione atmosferica.
  13. 13. Macchina di lavaggio secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il dispositivo antiriflusso comprende un alloggiamento per il contenimento di agenti di lavaggio, detto alloggiamento essendo posto nella camera del dispositivo antiriflusso sotto alla parete forata (6).
  14. 14. Macchina di lavaggio secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui l’alloggiamento è conformato a guisa di cassetto ed è accessibile dall’esterno della macchina, preferibilmente dalla parete frontale della macchina.
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