ITTO20080177A1 - Dispositivo di trattamento di un flusso di liquido per apparati ed impianti alimentati con tale liquido, particolarmente apparati o impianti di riscaldamento o di condizionamento ambientale ed apparati elettrodomestici - Google Patents

Dispositivo di trattamento di un flusso di liquido per apparati ed impianti alimentati con tale liquido, particolarmente apparati o impianti di riscaldamento o di condizionamento ambientale ed apparati elettrodomestici Download PDF

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ITTO20080177A1
ITTO20080177A1 IT000177A ITTO20080177A ITTO20080177A1 IT TO20080177 A1 ITTO20080177 A1 IT TO20080177A1 IT 000177 A IT000177 A IT 000177A IT TO20080177 A ITTO20080177 A IT TO20080177A IT TO20080177 A1 ITTO20080177 A1 IT TO20080177A1
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IT
Italy
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cap
adjustment
flow
chamber
liquid
Prior art date
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IT000177A
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Inventor
Vido Pier Angelo De
Costanzo Gadini
Paolo Savini
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Eltek Spa
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Description

“Dispositivo di trattamento di un flusso di liquido per apparati ed impianti alimentati con tale liquido, particolarmente apparati o impianti di riscaldamento o di condizionamento ambientale ed apparati elettrodomestici”,
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo per il trattamento di un flusso di liquido, per apparati ed impianti alimentati con tale liquido. L’invenzione è stata sviluppata con particolare riferimento ad un dispositivo del tipo indicato per l’utilizzo in abbinamento ad apparati o impianti di riscaldamento (ad esempio caldaie), di condizionamento ambientale (ad esempio condizionatori d’aria) o idro-sanitari (ad esempio scalda-acqua). Il dispositivo oggetto dell’invenzione trova applicazione vantaggiosa anche in abbinamento ad apparati elettrodomestici (ad esempio macchine di lavaggio). Nelle applicazioni suddette il liquido in questione è tipicamente rappresentato da acqua o da una miscela a base di acqua, ad esempio una miscela di acqua ed una sostanza antigelo.
I dispositivi del tipo indicato hanno tipicamente un corpo che definisce una camera avente un’apertura di ingresso per un flusso del liquido da trattare ed un’apertura di uscita per il flusso di liquido trattato. Nella camera sono alloggiati i mezzi di trattamento, in posizione intermedia all’ingresso ed all’uscita, i quali comprendono tipicamente un filtro, per trattenere particelle portate in sospensione dall’acqua. Nella camera, a valle del filtro, è altresì alloggiato un regolatore di flusso, operativo per determinare la portata del flusso d’acqua ammesso all’uscita del dispositivo. Il dispositivo è inoltre provvisto di un tappo asportabile, onde consentire l’accesso alla camera suddetta, per compiere eventuali operazioni di manutenzione e/o sostituzione dei mezzi di trattamento, tipicamente la sostituzione del filtro o la sua pulizia periodica.
Un dispositivo di questo tipo è noto da EP-A-1 782 875, sul quale si basa il preambolo della rivendicazione 1.
La presente invenzione si propone di realizzare un dispositivo del tipo indicato all’inizio che, pur essendo di realizzazione semplice ed economica, sia di impiego più versatile, preciso ed affidabile rispetto ai dispositivi secondo la tecnica.
Questo ed altri scopi ancora, che risulteranno chiari in seguito, sono raggiunti secondo la presente invenzione da un dispositivo per il trattamento di un flusso di liquido per apparati ed impianti alimentati con tale liquido, particolarmente apparati elettrodomestici, apparati o impianti di riscaldamento o di condizionamento ambientale o idro-sanitari, avente le caratteristiche della rivendicazioni allegate. Le rivendicazioni costituiscono parte integrante dell’insegnamento tecnico qui fornito secondo l’invenzione.
Gli scopi specifici, le caratteristiche ed i vantaggi dell’invenzione risulteranno chiari dalla descrizione particolareggiata che segue, effettata con riferimento ai disegni annessi, forniti a puro titolo di esempio esplicativo e non limitativo, nei quali:
- la figura 1 è una vista schematica in prospettiva di un dispositivo di trattamento realizzato in accordo ad una prima forma di attuazione della presente invenzione;
- la figura 2 è una vista prospettica sezionata del dispositivo di figura 1;
- la figura 3 è una vista esplosa del dispositivo di figura 1;
- la figura 4 è una vista prospettica di un corpo principale del dispositivo di figura - le figure 5 e 6 sono viste prospettiche, da diverse angolazioni, di due componenti del dispositivo di figura 1;
- le figure 7 e 8 sono viste esplose, da diverse angolazioni, di un ulteriore componente del dispositivo di figura 1;
- le figure 9 e 10 sono viste prospettiche sezionate del dispositivo di figura 1, in due diverse condizioni operative o di regolazione;
- la figura 11 è una vista esplosa di un dispositivo di trattamento realizzato in accordo ad una seconda forma di attuazione dell’invenzione;
- la figura 12 è una vista in pianta di un corpo principale del dispositivo di figura 11;
- la figura 13 è una vista prospettica di un componente del dispositivo di figura 11; - le figure 14 e 15 sono due viste prospettiche del componente di figura 13, in due diverse posizioni o condizioni operative;
- le figure 16 e 17 sono viste prospettiche sezionate di un dispositivo di trattamento realizzato in accordo ad una terza forma di attuazione dell’invenzione, in condizione assemblata ed in due diverse condizioni operative o di regolazione;
- la figura 18 è una vista prospettica di due componenti di un dispositivo di trattamento realizzato in accordo ad una quarta forma di attuazione dell’invenzione;
- la figura 19 è una vista prospettica di due componenti di un dispositivo di trattamento realizzato in accordo ad una quinta forma di attuazione dell’invenzione;
- la figura 20 è una vista prospettica di due componenti di un dispositivo di trattamento realizzato in accordo ad una sesta forma di attuazione dell’invenzione;
- la figura 21 è una vista prospettica sezionata di un ulteriore esempio di applicazione di un dispositivo di trattamento secondo l’invenzione.
- la figura 22 è una vista prospettica parziale e sezionata di una ulteriore variante di attuazione dell’invenzione.
In figura 1, con 1 è indicato nel suo complesso un dispositivo di trattamento secondo la presente invenzione. Il dispositivo 1 ha un corpo principale 2, formato ad esempio in materiale termoplastico stampato, con un raccordo di ingresso 3 ed un raccordo di uscita 4, internamente cavi.
Nell’esempio raffigurato, al raccordo 3 è accoppiato a tenuta un primo corpo ausiliario cavo 5, ad esempio costituito da un inserto filettato, preferibilmente formato con un materiale (quale un materiale metallico) atto a resistere a forti sollecitazioni meccaniche impartite tramite utensili, utilizzato per collegare il dispositivo 1 ad una linea o apparato di alimentazione di un flusso di acqua o a base di acqua, non rappresentati. In seguito, si supponga che il liquido in questione sia acqua.
Nell’esempio non limitativo illustrato, al raccordo 4 è collegato a tenuta un secondo corpo ausiliario cavo 6, per l’alloggiamento di un dispositivo misuratore di flusso in seguito descritto.
Con riferimento anche alle figure 2-4, il corpo 1 definisce una cavità o camera 7, assialmente estesa, avente un ingresso 8 ed un’uscita 9 in comunicazione di fluido con i passaggi assiali dei raccordi 3 e 4, rispettivamente; come si vede in figura 4, nel caso esemplificato, la camera 7 ha sezione sostanzialmente circolare e l’ingresso 8 ha sezione in parte semicircolare.
Nella camera 7 sono alloggiati mezzi per condizionare una o più caratteristiche del flusso d’acqua in ingresso, tra le quali almeno una caratteristica chimico/fisica dell’acqua ed almeno una caratteristica fluidodinamica. Nella realizzazione preferita dell’invenzione, i mezzi di condizionamento comprendono almeno un organo di trattamento, operativo per purificare l’acqua, ed un regolatore di flusso o portata. Nell’esempio illustrato, l’organo di trattamento o purificazione è rappresento da un filtro, destinato a trattenere particelle generiche portate in sospensione dall’acqua, indicato nel complesso con 40, che è alloggiato nella camera 7 a monte - con riferimento al flusso del fluido - del regolatore di flusso, quest’ultimo essendo indicato nel complesso con 20. Come risulterà maggiormente chiaro in seguito, secondo l’invenzione il regolatore 20 determina, o contribuisce a determinare, a seconda delle condizioni di impiego del dispositivo 1, la portata del flusso d’acqua ammesso all’uscita 9 della camera 7.
La camera 7 è chiusa ad una prima estremità, ad esempio l’estremità inferiore rispetto alle figure, da una relativa parete 2a (figura 2); all’estremità opposta alla detta prima estremità, ad esempio l’estremità superiore rispetto alle figure, la camera 7 è aperta, con il corpo 2 che definisce a tale scopo una bocca terminale di accesso, indicata con 7a in figura 4, avente sezione circolare. In questa bocca 7a è ricevuto un tappo, indicato nel complesso con 30 nelle figure.
Nell’esempio, l’ingresso e uscita 8 e 9 sono laterali alla camera 7, ovverosia sono definiti in una parete del corpo 2 che delimita perifericamente la camera 7; in altre forme di attuazione sono possibili orientamenti dei componenti e dei condotti di ingresso ed uscita diversi da quelli esemplificati: ad esempio, l’uscita 9, anziché essere laterale, può essere definita nel corpo 2 in posizione opposta alla bocca 7a.
Nell’esempio illustrato l’inserto 5, che è provvisto di almeno una guarnizione di tenuta 5a (figure 2 e 3), è bloccato nel raccordo 3 per il tramite di un elemento di arresto, indicato con 50, consistente in una forcella sostanzialmente ad U. I due bracci paralleli di questa forcella 50, qui aventi sezione circolare, sono destinati ad essere innestati in rispettive coppie di sedi cave 3a, ricavate del corpo 2 in corrispondenza del raccordo 3. Secondo tecnica di per sé nota, quando i due bracci dell’elemento 50 sono innestati nelle sedi 3a, un tratto intermedio di ciascun braccio interseca il passaggio assiale del raccordo 3, potendosi così impegnare in una gola o sede anulare ricavata nel corpo dell’inserto 5, vincolando tra loro il corpo 2 e l’inserto, pur consentendo una rotazione relativa tra di essi: questa gola è indicata con 5b in figura 3 e la condizione di impegno tra i bracci paralleli dell’elemento 50 e tale gola è visibile ad esempio in figura 2. In modo sostanzialmente simile è ottenuto il bloccaggio a tenuta del corpo ausiliario 6 al raccordo 4; in questo caso, in luogo di un unico elemento di arresto configurato a forcella, sono previsti due distinti elementi di arresto o spine, indicati con 51, destinati ad essere innestati ciascuno in una rispettiva coppia di passaggi 4a (figura 4) ricavati nel corpo 2 in corrispondenza del raccordo 4; a questo scopo, inoltre, il corpo ausiliario 6 è provvisto di coppie di sedi cave 6a: quando le due spine 51 sono innestati nelle sedi 6a del corpo 6, un tratto intermedio di ciascuna spina 51 risulta passante nel relativo passaggio 4a, così vincolando tra loro i corpi 2 e 6, ma senza possibilità di rotazione relativa; anche in questo caso, tra il corpo 6 ed il corpo 2 è convenientemente prevista almeno una guarnizione di tenuta, indicata con 6b in figura 2. Ovviamente sono possibili modalità alternative, per il fissaggio dell’inserto 5 e del corpo 6 al corpo del dispositivo secondo l’invenzione, in accordo a qualsiasi tecnica nota atta allo scopo.
Il corpo ausiliario 6 è assialmente cavo ed alloggia internamente parte di un misuratore di flusso e/o portata. A valle del corpo 6 è collegato un apparato utilizzatore, ad esempio, una caldaia di un impianto di riscaldamento e di generazione di acqua calda sanitaria. Preferibilmente il suddetto misuratore è del tipo a girante, particolarmente con girante che è girevole secondo un asse coassiale o parallelo all’asse del passaggio del corpo 6, e quindi sostanzialmente assiale al flusso soggetto a misurazione; il misuratore di flusso può peraltro essere di qualsiasi altro tipo atto allo scopo, quale ad esempio un misuratore con turbina tangenziale (ossia con asse di rotazione perpendicolare a quello del condotto), oppure del tipo a filo-caldo o a film-caldo. Come risulterà, almeno parte del suddetto misuratore (ad esempio il suo componente in seguito indicato con 55) è atto ad essere alloggiato nel corpo ausiliario 6 o nel corpo 2 del dispositivo 1, ovvero in un condotto idraulico definito da uno di tali corpi.
Nell’esempio illustrato il misuratore comprende un diffusore 53, destinato ad indirizzare il flusso verso le palette di una girante 54 dotata di mezzi di eccitazione 54a (ad esempio un inserto magnetico), ed un corpo di involucro o camicia 55; il diffusore 53 e la camicia 55 sono configurati per accoppiarsi, ad esempio a scatto, con interposta la girante 54, supportandola in modo girevole. All’esterno del corpo ausiliario 6, sostanzialmente in allineamento con la posizione operativa dei mezzi di eccitazione 54a della girante 54, è definita una sede o aggancio 6c per il posizionamento e/o il fissaggio di un mezzo rilevatore 54b, ad esempio un sensore magnetico, preferibilmente provvisto di un connettore elettrico. Il misuratore di flusso non viene qui ulteriormente descritto, il medesimo potendo essere realizzato secondo tecnica nota, e particolarmente secondo gli insegnamenti di EP-A-0599341 o WO 03/106323, che si considerano qui incorporati.
Con riferimento anche alle figure 5 e 6, il tappo 30 ha un rispettivo corpo suscettibile di essere movimentato da un utilizzatore del dispositivo 1. Nell’esempio illustrato, il corpo del tappo 30 ha una porzione superiore, indicata con 31 in figura 2, che è accessibile, ovvero afferrabile o comunque operabile direttamente o indirettamente da un utilizzatore. Nell’esempio raffigurato questa porzione superiore 31 ha una forma sostanzialmente cilindrica e comprende centralmente una cavità cieca, provvista di una parete divisoria o impugnatura 31a, suscettibile di essere afferrata con le dita da un utilizzatore; in una possibile variante, la porzione superiore del tappo 30 può comprendere invece una sede, ad esempio un incavo diametrale, per ricevere la testa di un utensile, quale un giravite, onde impartire al tappo stesso un movimento o una rotazione, per le finalità che risulteranno chiare in seguito.
Il corpo del tappo 30 ha, al di sotto ed in prossimità della suddetta parte operabile 31, un porzione di tenuta, indicata con 32, anch’essa avente forma sostanzialmente cilindrica e provvista di una gola o sede anulare per una guarnizione di tenuta; la suddetta gola è indicata con 32a nelle figure 5 e 6, mentre la guarnizione, in particolare di tipo o-ring, è indicata con 33 in figura 2; in una possibile realizzazione la guarnizione 33 è in materiale elastico stampato su, o con, almeno parte del tappo 30, 32 e/o in apposita sede 32a.
Come si vede in figura 2, nella condizione operativa del dispositivo 1, le porzioni 31 e 32 del tappo 30 si trovano in corrispondenza della bocca superiore 7a (figura 4) della camera 7, con la guarnizione 33 che esercita la necessaria tenuta di liquido sulla superficie del corpo 2 definente la bocca.
Nel dispositivo secondo l’invenzione il corpo 2 ed il tappo 30 hanno mezzi di mutuo accoppiamento per mantenere, in almeno una loro condizione di impegno, il tappo in una posizione di chiusura a tenuta della bocca 7a, tali mezzi di accoppiamento essendo inoltre suscettibili di assumere una condizione di rilascio, nella quale il tappo 30 è rimuovibile dalla bocca 7a.
Nella prima forma di attuazione, il tappo 30 è vincolato in corrispondenza della bocca 7a in modo da poter essere ruotato attorno al proprio asse, senza tuttavia che tale movimento angolare determini o consenta di per sé l’estrazione del tappo stesso dalla bocca 7a, ovvero mantenendo una chiusura in tenuta. A tale scopo, nell’esempio illustrato, i mezzi di mutuo accoppiamento tra il tappo 30 ed il corpo 2 sono sostanzialmente simili a quelli previsti per vincolare l’inserto 5 al raccordo 3, sostanzialmente del tipo ad aggancio rapido. Nell’esempio è quindi previsto un elemento di arresto a forcella 56, i cui due bracci paralleli, qui di sezione circolare, sono destinati ad essere innestati in rispettive coppie di sedi cave 7b, ricavate del corpo 2 nella regione della bocca superiore 7a della camera 7. Quando i due bracci della forcella 56 sono innestati nelle sedi 7b, un tratto intermedio di ciascun braccio interseca il passaggio assiale nella regione della bocca 7a, potendosi così impegnare in una gola o sede anulare ricavata nella porzione superiore 31 del corpo del tappo 30: questa gola è indicata con 31b nelle figure 5 e 6 e la condizione di impegno tra i bracci paralleli della forcella 56 e tale gola è visibile in figura 2; in figura 4 sono inoltre visibili, indicate con 7c, le estremità affacciate delle due sedi 7b, assialmente allineate tra loro, di una delle suddette coppie, tali estremità aprendosi sulla parete cilindrica che definisce la bocca 7a: tra tali due estremità di sede 7c si estende il suddetto tratto intermedio di un rispettivo braccio della forcella 56, che si impegna nella gola 31b del tappo 30. Ovviamente sono possibili modalità alternative per vincolare il tappo 30 nella bocca 7a in modo da consentirne comunque una rotazione o movimento, come ad esempio in seguito descritto; inoltre la forcella 56 può essere sostituita da due elementi di arresto del tipo di quelli precedentemente indicati con 51, aventi però preferibilmente sezione circolare.
Nella forma di attuazione esemplificata nelle figure 1-9, il filtro è configurato in un pezzo unico con il tappo 30. A tale scopo, come si vede particolarmente nelle figure 5 e 6, il corpo del tappo presenta una porzione tubolare cava ed aperta inferiormente (ossia dalla parte opposta rispetto alle porzioni 31 e 32), indicata con 41, costituita essenzialmente da una parete a vaglio, dotata di una moltitudine di fori o passaggi, atta al filtraggio dell’acqua.
Nell’esempio questa porzione non ha sezione completamente circolare, presentando una parte piana, ben visibile nelle figure 5 e 6. Nella realizzane preferita, il corpo del tappo 30 comprende inoltre, all’estremità inferiore della parete di vaglio 41, una porzione anulare 42, preferibilmente piena (ossia non forata), la cui faccia inferiore è configurata per accoppiarsi con un ulteriore componente del dispositivo 1, in seguito descritto; nell’esempio, tale faccia inferiore definisce un gradino, indicato con 42a in figura 5. Il componente unico che realizza il gruppo tappo 30 - filtro 40 può essere convenientemente ottenuto, con tecnica di per sé nota, tramite stampaggio di materiale termoplastico; il componente in questione può essere ottenuto mediante un’unica operazione di stampaggio, oppure ottenuto tramite stampaggio di almeno una prima parte e successivo stampaggio sulla prima parte di almeno una seconda parte. In altra realizzazione, il tappo ed il filtro possono essere ottenuti l’uno distintamente dall’altro e poi operativamente collegati o resi solidali tra loro.
Nella forma di attuazione illustrata i mezzi di condizionamento comprendono, oltre al filtro 40, un ulteriore organo di trattamento, operativo per trattenere eventuali particelle ferrose o ferromagnetiche portate in sospensione dell’acqua, anche aventi dimensioni minori rispetto alla sezione dei fori della parete di vaglio 41. Questo ulteriore organo di trattamento, o filtro magnetico, è rappresentato da un elemento magnetico o magnete permanente, indicato nel complesso con 43 nelle figure 2 e 3. Nell’esempio questo elemento magnetico 43 è associato al corpo del gruppo tappo - filtro, e segnatamente nella sua porzione definente il filtro 40. Come si nota nelle figure 3, 5 e 6, nel corpo del gruppo 30, 40 viene a tale scopo ricavata una sede, qui ottenuta da una sorta di collare 44, estendentesi tra la parte parete piana della parete di vaglio 41 e la porzione anulare inferiore 42, in modo da cingere e mantenere in posizione l’elemento magnetico 43, qui avente forma sostanzialmente cilindrica. Ovviamente sono possibili altre forme per l’elemento magnetico 43 e per i mezzi impiegati per vincolarlo al filtro 40 o al tappo 30, anche configurati come pezzi distinti rispetto al corpo del tappo o del filtro. Nel dispositivo 1 come illustrato nelle figure l’elemento 43 è un componente opzionale (ma in altre applicazioni può rappresentare un elemento di purificazione alternativo al filtro a vaglio).
Ancora con particolare riferimento alle figure 5 e 6, con 60 è indicato un corpo assialmente cavo, qui definito di posizionamento, di configurazione generalmente tubolare, aperto ad entrambe le estremità.
Il corpo di posizionamento 60 ha una porzione inferiore 61 sostanzialmente cilindrica, alla cui estremità inferiore è previsto un bordo anulare, sporgente verso l’interno del corpo stesso per definire una sede o superficie 61a di battuta o appoggio; all’estremità inferiore della porzione 61 sono inoltre previsti distanziali o piedini di appoggio 61b. Nella parete periferica della porzione 61 sono previste tre luci, configurate come fori passanti 62 della parete stessa; questi fori 62 sono formati in corrispondenza di una sede 63 formata leggermente sporgente all’esterno nella parete cilindrica della porzione 61. Questa sede 63 è conformata sostanzialmente ad arco di cerchio e definisce una cavità aperta verso l’interno del corpo 60 e verso l’alto: questa cavità è parzialmente visibile in figura 5 (nonché nella figura 10), dove è indicata con 63a. Il corpo 60 ha poi una porzione superiore 64, qui avente forma sostanzialmente semicilindrica; questa porzione superiore semicilindrica 64 si estende in alto a partire dalla porzione inferiore 61, dalla parte di quest’ultima opposta a quella in cui sono formati i fori 62.
Come si vede nelle figure 5 e 6, la porzione 64 ha un diametro maggiore rispetto alla porzione 61 e tra le due porzioni è definito un gradino, indicato con 65 in figura 6, che si estende sino alle due estremità longitudinali della cavità 63a; la larghezza di questo gradino 65 è sostanzialmente pari alla profondità della sede 63a, e quest’ultima è aperta superiormente. Il corpo 60 ha un bordo superiore 66, che nell’esempio è configurato come parete a sbalzo o sporgente all’esterno: una metà di questo bordo è formata sostanzialmente all’estremità superiore della porzione 64 e l’altra metà è invece formata in corrispondenza dell’estremità superiore della parte della porzione 61 non interessata dalla porzione 64; queste due metà del bordo 66 sono raccordate tra loro mediante due tratti di bordo 66a verticali, ossia che si estendono nella direzione assiale del corpo 60. Su almeno uno dei tratti di bordo o raccordo 66a è previsto un elemento di polarizzazione, qui in forma di risalto assiale 67, la cui funzione verrà chiarita in seguito.
Come risulterà chiaro in seguito, secondo l’invenzione, il dispositivo 1 è provvisto di mezzi, azionabili da un utilizzatore, per predefinire o regolare in modo selettivo la portata di acqua ammessa all’uscita 9; questi mezzi comprendono un elemento di regolazione che è selettivamente spostabile tra una pluralità di posizioni di regolazione alternative.
Nella forma di attuazione esemplificata, questo elemento di regolazione, indicato con 70 nelle figure 5 e 6, è previsto in corrispondenza dell’estremità inferiore del filtro 40. In questa realizzazione l’elemento di regolazione 70 è formato integrale con il corpo del gruppo tappo - filtro ed è configurato come una piccola parete o appendice sporgente verso il basso a partire dalla porzione anulare terminale 42 del filtro 40, particolarmente al fine di realizzare un elemento otturatore dei fori 62. Come si evince nelle figure, l’appendice che costituisce l’elemento di regolazione 70 ha sezione trasversale sostanzialmente ad arco di cerchio. Si noti che l’elemento 70 può essere anche configurato come parte distinta associata al corpo del filtro 40.
Nelle figure 7 e 8 è illustrato, in viste diverse, il regolatore di flusso 20, costituente un mezzo di condizionamento di una caratteristica fluidodinamica del flusso d’acqua. Il regolatore di flusso 20 ha configurazione generalmente nota e comprende un corpo di regolatore 21 sostanzialmente a bicchiere, formato ad esempio in materiale termoplastico, con una parete periferica cilindrica 22 ed una parete di fondo 23. La parete di fondo 23 è provvista di un’apertura 24, dotata di una o più traverse 24a che supportano centralmente un piolo 25, dotato nella sua regione superiore di dentini di aggancio, uno dei quali indicato con 26. Dalla superficie della parete 23 che è circoscritta dalla parete periferica 22 si elevano alcuni risalti, due dei quali indicati con 27, posti attorno all’apertura 24. Il regolatore 20 comprende ulteriormente un organo restrittore, che nell’esempio è costituito da una membrana 28 in materiale elastico o resiliente, quale un elastomero. Nell’esempio, questa membrana 28 ha forma discoidale e presenta centralmente un foro 28a. Nel foro 28a viene inserito il piolo 25, sino al superamento dei dentini 26, così ottenendo l’aggancio in posizione della membrana 28. La porzione inferiore del piolo 25 presenta di preferenza un allargamento, definente una superficie di battuta per la membrana 28, che si trova ad un altezza superiore rispetto alle facce di sommità dei risalti 27: con il regolatore 20 assemblato, la superficie inferiore della membrana 28 si trova quindi ad una certa distanza rispetto alle sommità dei risalti 27, che possono essere di altezze differenti tra loro.
Nel normale funzionamento di un regolatore del tipo di quello rappresentato, il flusso d’acqua incide sulla superficie superiore della membrana 28 e, in funzione della portata dell’acqua, ovvero della spinta nelle condizioni dinamiche dell’acqua, deforma in misura maggiore o minore la membrana stessa, nel senso di approssimare in misura minore o maggiore la superficie inferiore della membrana 28 alla sommità dei risalti 27.
In pratica, in questo modo viene variata la sezione di passaggio del regolatore, definita tra la membrana 28, la sottostante apertura 24 ed i risalti 27, in funzione della portata del liquido, così da regolare la portata del flusso e mantenere la portata stessa sostanzialmente costante. Naturalmente questa funzionalità è ottenuta dimensionando e posizionando opportunamente le varie parti attivi del regolatore (membrana, apertura, risalti, eccetera) in fase di progetto, con modalità di per sé ben note nel settore.
Almeno i mezzi di trattamento rappresentati dal filtro 40 e/o dall’elemento magnetico 43 sono inseriti in modo disinseribile nella camera 7, per la loro eventuale pulizia e/o sostituzione periodica. Come si intuisce, a tale scopo, è sufficiente sfilare la forcella 56 dalle relative sedi 7b e poi estrarre il tappo 30, afferrandolo nella sua parte accessibile 31. La rimozione del gruppo tappo 30 - filtro 40 consente anche di accedere al corpo di posizionamento 60 ed al regolatore di flusso 20, per l’eventuale pulizia e sostituzione di quest’ultimo.
La condizione assemblata del dispositivo 1 secondo l’invenzione è visibile ad esempio nelle figure 1 e 2. Il regolatore di flusso 20 assemblato viene inserito nel corpo di posizionamento 60, e segnatamente nella sua porzione inferiore 61, sino a che la parete di fondo 23 del corpo di regolatore 21 (figure 7 e 8) si attesti sulla superficie di appoggio 61a (figura 5). La parete periferica 22 del corpo di regolatore 21 è relativamente sottile, e quindi leggermente deformabile, per consentire di piantare con interferenza il regolatore 20 nella porzione 61, il cui diametro è sostanzialmente pari o leggermente inferiore a quello della parete 22; questa interferenza evita di per sé il rischio di trafilamenti di acqua tra la superficie esterna della parete 22 e la superficie interna della porzione 61, per quanto tra le due parti in questione può essere eventualmente prevista una guarnizione.
Il corpo di posizionamento 60 viene quindi inserito nella camera 7, attraverso la sua bocca superiore 7a, sino a che i piedini 61b poggino sulla parete inferiore 2a della camera 7 . Come accennato, il corpo di posizionamento 60 è provvisto nella sua parte esterna di un risalto assiale 67 (figura 5): questo risalto è destinato a inserirsi in una relativa scanalatura o sede assiale - non visibile nelle figure - ricavata nella parete definente la camera 7, al fine di “polarizzare” il corpo 60, ossia imporre un posizionamento univoco del corpo 60 nella camera stessa, e prevenire rotazioni indesiderate del corpo 60 nella camera 7 durante il normale impiego del dispositivo 1.
Per ottenere questo accoppiamento, inoltre, il gruppo è inserito nella camera 7 in modo tale per cui l’appendice di regolazione 70 venga inserita dall’alto nella cavità 63a della sede 63, formata nella parete cilindrica della porzione inferiore 61 del corpo 60 (si vedano ad esempio le figure 9 e 10). La sede 63, e quindi la sua cavità 63a, ha forma ad arco di cerchio ed è aperta anche verso l’alto, onde poter ricevere l’appendice 70; come detto, inoltre, l’appendice di regolazione 70 è conformata come una piccola parete con sezione ad arco di cerchio: va quindi precisato che lo sviluppo angolare in sezione trasversale dell’appendice 70 è inferiore rispetto a quello della cavità 63a della sede 63: in tal modo, come si vedrà, impartendo una rotazione al gruppo tappo - filtro, l’appendice 70 può muoversi nell’ambito della cavità 63a della sede 63. Preferibilmente almeno parte dell’appendice di regolazione 70 e della sede 63 realizzano tra loro un rispettivo accoppiamento con adeguata tenuta idraulica, pur consentendo una movimentazione relativa; a tale scopo, l’appendice e/o la sede possono essere eventualmente provvisti di mezzi di tenuta, quali una o più guarnizioni, non raffigurate.
Come visibile in figura 2, la parte di tenuta 32 del tappo 30 è inserita nella bocca 7a, con la guarnizione 33 che esercita la necessaria tenuta rispetto alla parete del corpo 2 definente la bocca. La parte superiore 31 del tappo 30 risulta esposta o accessibile all’esterno del corpo 2 in misura sostanziale, come ben visibile nelle figure 1 e 2, onde poter essere operata. Il tappo 30 viene vincolato nella posizione di chiusura a tenuta della bocca 7a tramite la forcella 56, nei modi sopra descritti. Nella condizione assemblata, i mezzi di vincolo rappresentati dalla forcella 56, dalle sedi 7b e dalla gola circonferenziale 31b della parte superiore del tappo 30 consentono la movimentazione o rotazione del tappo stesso rispetto alla bocca 7a ed al corpo 2, senza tuttavia consentirne la rimozione (ottenibile solo con l’estrazione della forcella dalle sedi 7b).
Nella condizione assemblata, la superficie periferica del bordo a sbalzo 66 del corpo 60 è a contatto con la parete definente la camera 7, ovvero con pareti interne del corpo 2, preferibilmente con leggera interferenza tra le relative superfici affacciate. Stante la presenza del bordo a sbalzo 66 (o di eventuali mezzi di tenuta previsti in aggiunta o in alternativa al bordo 66), tra la superficie esterna del corpo 60 e parte della superficie del corpo 2 definente la camera 7 risulta definito un interstizio o intercapedine, indicata con BP solo nelle figure 2, 9 e 10. Il posizionamento univoco determinato dal risalto 67 e dalla relativa sede è tale per cui il corpo 60 si trova nella posizione operativa fissa visibile nelle figure 2, 7 e 8: in tale posizione, la parete semicilindrica della porzione superiore 64 del corpo 60 (figura 6) è sostanzialmente affacciata all’uscita 9 della camera 7, con l’intercapedine BP che quindi è in comunicazione con la stessa uscita; la parte del bordo 66 relativa alla suddetta porzione 64 si estende al di sopra dell’apertura 9. Dall’altro lato, la porzione inferiore 61 e la relativa parte di bordo 66 si trovano ad un’altezza inferiore all’ingresso 8 della camera 7. La configurazione è tale per cui il corpo 60 si interpone tra l’ingresso 8 e l’uscita 9, in modo da costringere il flusso di liquido ad attraversare il corpo 60.
Come risulterà chiaro in seguito, nella prima forma di attuazione, il regolatore di flusso 20, l’appendice 70 e la sede 63 con i fori 62 fanno parte di mezzi di regolazione di portata, predisposti per poter assumere in modo selettivo due o più configurazioni operative alterative o predefinite.
Il fatto che l’appendice di regolazione 70 sia operativamente inserita nella cavità 63a della sede 63 del corpo 60 ha l’effetto di limitare il movimento di rotazione che può essere impartito al gruppo tappo - filtro, tra due posizioni estreme. In entrambe queste due posizioni (rappresentate nelle figure 9 e 10), nonché nelle posizioni intermedie, all’ingresso 8 della camera 7 rimane comunque sempre sostanzialmente affacciata -seppur con inclinazioni diverse - la parte piana della parete di vaglio 41 del filtro 40, con l’elemento magnetico 43.
Il funzionamento generale del dispositivo 1 è il seguente.
Il flusso d’acqua da condizionare giunge, tramite l’inserto 5 e il raccordo 3, all’ingresso 8 della camera 7. Di fronte all’ingresso 8 si trovano la parete di vaglio 41 del filtro 40, e segnatamente la sua parte piana, e l’elemento magnetico 43. Eventuali particelle ferrose o ferromagnetiche presenti nell’acqua vengono attratte e trattenute dall’elemento magnetico 43, con il flusso che investe la parete di vaglio 41 e penetra all’interno del filtro 40; la sezione trasversale della parete di vaglio 41 è inferiore rispetto al diametro della camera 7 (ossia è presente un’intercapedine attorno ad almeno una parte del filtro 40), come visibile ad esempio in figura 2, sicché l’acqua può investire interamente la parete di vaglio 41, anche nella parte opposta all’ingresso 8. Come detto, il bordo 66 del corpo di posizionamento 60, la cui superficie esterna è preferibilmente addossata con leggera interferenza alla superficie circonferenziale della camera 7, opera da elemento di tenuta, impedendo all’acqua in ingresso alla camera 7 di infiltrarsi direttamente nell’intercapedine BP. Naturalmente, a questo scopo, tra il corpo 60 e la parete definente la camera 7 può anche essere previsto almeno un mezzo di tenuta aggiuntivo, quale una guarnizione.
L’intero flusso di acqua attraversa pertanto la parete di vaglio 41, raggiungendo la parte interna del filtro 40; le particelle solide eventualmente presenti nell’acqua vengono trattenute sull’esterno della parete di vaglio 41 (ovviamente questo vale per le particelle di dimensioni maggiori rispetto ai fori o passaggi della parete di vaglio 41). Il flusso di acqua può quindi penetrare nella parte inferiore 61 del corpo di posizionamento 60 e giungere al regolatore di flusso 20.
Si noti che l’appendice di regolazione 70 e la sede 63 sono dimensionate in modo tale per cui le superfici curve affacciate dell’appendice e della sede siano a contato tra loro, ossia con la superficie dell’appendice 70 addossata al fondo della sede 63 in cui sono formati i fori 62; di preferenza, inoltre, gli elementi in questione sono anche dimensionati in modo tale per cui l’appendice 70 prema elasticamente contro il fondo della sede 63: questo consente di realizzare una tenuta sufficiente ad evitare infiltrazioni significative di acqua tra le suddette superfici affacciate; in ogni caso, se ritenuto necessario, ad uno tra l’appendice 70 e la sede 63 può essere associato uno specifico mezzo di tenuto, quale una guarnizione.
In funzione della portata del flusso, la membrana 28 del regolatore 20 viene più o meno deformata, in modo da regolare sostanzialmente in automatico la sezione di passaggio del regolatore stesso, e quindi la portata del flusso, come in precedenza descritto. All’uscita dal foro 24 della parete inferiore del regolatore 20 l’acqua giunge quindi nell’intercapedine BP, essendo il corpo 60 aperto inferiormente. Fluendo nell’intercapedine BP l’acqua può raggiungere l’uscita 9 della camera 7. Nell’esempio descritto, l’acqua giunge poi, tramite il raccordo 5, nel corpo ausiliario 6, dove viene effettuata la misurazione volumetrica del flusso, tramite il misuratore di flusso 53-55.
Come detto in precedenza, il dispositivo secondo l’invenzione è provvisto di mezzi di regolazione di portata, predisposti per poter assumere in modo selettivo due o più configurazioni operative alterative; questi mezzi, nella prima forma di attuazione, sono rappresentati dal regolatore di flusso 20, dall’appendice 70, dalla sede 63 con i fori 62 e dall’intercapedine BP.
Il dispositivo 1 secondo l’invenzione è ulteriormente provvisto di mezzi di manovra, operabili da un utilizzatore ai fini della selezione di una desiderata configurazione operativa dei suddetti mezzi di regolazione della portata tra le possibili configurazioni operative alternative. Nella prima forma di attuazione, questi mezzi comprendono il tappo 30, la cui parte superiore 31 è operabile dall’esterno del dispositivo 1, in modo tale per cui un movimento angolare impartito al tappo causi uno spostamento dell’elemento di regolazione 70 tra almeno due posizioni di regolazione. Nella prima forma di attuazione, la parte superiore 31 del tappo 30 ha, nella sua faccia superiore, un elemento di riferimento di posizione; nell’esempio raffigurato, tale riferimento è rappresentato da una sagoma a freccia, indicata con 71, impressa, stampata o formata sulla faccia superiore del tappo. Naturalmente la forma e/o la posizione di questo riferimento deve intendersi solo come esemplificativa, ed il riferimento può essere realizzato in altro modo, ad esempio attraverso la stessa parete diametrale 31a del tappo 30. Inoltre, il corpo 2 ha, in una sua superficie esterna che circonda la bocca 7a, una pluralità di elementi di riferimento, indicativi di possibili posizioni angolari che possono essere assegnate al tappo 30. Nell’esempio illustrato questi riferimenti previsti sul corpo 2 sono costituiti da numeri impressi, stampati o formati sulla faccia superiore del corpo 2; questi riferimenti, indicati con 72, comprendono nell’esempio i numeri da “0” a “3”, per indicare quattro diverse possibili posizioni di regolazione. A ciascuna di queste posizioni angolari assegnabili al tappo 30 corrisponde una certa posizione di regolazione dell’appendice 70. Naturalmente anche la forma e/o la posizione dei riferimenti 72 sul corpo 2 come illustrate nelle figure deve intendersi solo come esemplificativa.
Come detto, il tappo 30 può essere ruotato nell’ambito della bocca 7a, senza tuttavia poterne essere estratto, tra due posizioni limite, che nell’esempio illustrato sono determinate dall’interferenza tra l’appendice di regolazione 70 con le due estremità longitudinali opposte della cavità 63a della sede 63 formata nel corpo di posizionamento 60; è chiaro che, in altre possibili realizzazioni, le suddette posizioni limite, come anche le relative posizioni intermedie, possono essere definite tramite mezzi di posizionamento o di riscontro diversi dalla sede 63.
Le due suddette posizioni limite sono mostrate nelle figure 9 e 10. Nella figura 9 è mostrata la posizione del gruppo tappo - filtro in cui la freccia 71 è in corrispondenza del simbolo “0” di cui ai riferimenti 72 previsti sul bordo esterno della bocca 7a. In tale condizione, il lato sinistro dell’appendice 70 (con riferimento alla figura) è sostanzialmente in corrispondenza o in battuta contro l’estremità di sinistra della cavità 63a della sede 63 del corpo di posizionamento 60 (figure 5 e 6), ed in tale condizione l’appendice 70, che opera come un otturatore, occlude i tre fori 62 formati in corrispondenza di detta cavità 63a. Nella figura 10 è invece rappresentata la posizione di regolazione opposta, in cui la freccia 71 del tappo 30 è in corrispondenza del simbolo “3” di cui ai riferimenti 72. In tale condizione, il lato destro dell’appendice 70 (con riferimento alla figura) è sostanzialmente in corrispondenza o in battuta contro l’estremità di destra della cavità 63a, ed in tale condizione l’appendice 70 è spostata rispetto ai tre fori 62, lasciandoli aperti. Nell’esempio raffigurato, tra le due posizioni limite delle figure 9 e 10 sono previste due posizioni intermedie, corrispondenti al posizionamento angolare del tappo con la freccia 71 in corrispondenza dei simboli “1” e “2” di cui ai riferimenti 72 del corpo 2: in queste due posizioni intermedie, l’appendice 70 occlude due ed uno dei fori 62, rispettivamente,e quindi lascia aperti uno e due fori 62, rispettivamente.
Come si intuisce, l’intercapedine BP funge essenzialmente come almeno parte di un condotto di by-pass, avente un ingresso ed un’uscita, rispettivamente a monte ed a valle del regolatore di flusso 20, e la sezione di passaggio di questo condotto di by-pass - che nell’esempio è costituita dall’ingresso rappresentato dai fori 62 - può essere mantenuta chiusa oppure aperta in misura regolabile.
Nella condizione di figura 9, ossia nella posizione angolare del gruppo tappo -filtro in cui la freccia 71 è in corrispondenza del simbolo “0”, il condotto di by-pass è chiuso, e quindi l’intero flusso di acqua deve necessariamente attraversare il regolatore di flusso 20. Viceversa, nelle posizioni angolari del gruppo suddetto in cui la freccia 71 è in corrispondenza delle posizioni “1”, “2” o “3”, la sezione di ingresso del condotto di bypass è più o meno aperta, con una porzione più o meno grande del flusso che può raggiungere l’uscita 9 della camera 7 senza transitare attraverso il regolatore di flusso 20.
La possibilità di regolazione prevista secondo l’invenzione garantisce un funzionamento preciso ed affidabile del dispositivo 1 in varie condizioni di impiego, e particolarmente anche nel caso in cui il dispositivo sia installato in impianti o apparati in cui la pressione dell’acqua, nel relativo circuito idraulico di alimentazione, è molto bassa. In una tale condizione, nei dispositivi secondo la tecnica nota, il regolatore di flusso può non funzionare, ossia rimanere in condizione di massima sezione di passaggio aperta (ossia senza una significativa deformazione verso il basso della relativa membrana): in una tale situazione, la portata determinata dal regolatore può non essere sufficiente, in quanto la luce di passaggio del regolatore di flusso, pur aperta in misura massima, nel caso di bassa pressione riduce eccessivamente la portata ammessa all’uscita del dispositivo, e questo può influire negativamente sul funzionamento della parte dell’impianto o dell’apparato che si trovano a valle.
Nella prima forma di attuazione, in caso di bassa pressione dell’acqua, il condotto di by-pass nel dispositivo secondo l’invenzione può essere aperto in modo regolabile, come in precedenza descritto, così da ottenere un flusso di acqua in parallelo al flusso che transita nel regolatore 20, ed aumentare di conseguenza la portata complessiva che raggiunge l’uscita 9 della camera 7. Naturalmente, in caso di sufficiente pressione dell’acqua, il condotto di by-pass può essere mantenuto chiuso.
Nelle figure 11-15 è illustrata una seconda forma di attuazione del dispositivo secondo l’invenzione; in queste figure sono utilizzati i numeri di riferimento delle figure precedenti, per indicare elementi tecnicamente equivalenti a quelli sopra descritti.
Anche in questa forma di attuazione il tappo 30 ed il corpo 2 sono provvisti di mezzi di mutuo accoppiamento suscettibili di assumere une condizione di impegno ed una condizione di rilascio. Nella seconda forma di attuazione i suddetti mezzi di mutuo accoppiamento comprendono un innesto di tipo rapido, sostanzialmente del tipo comunemente definito a baionetta, modificato al fine di consentire che, nella condizione di impegno, al tappo 30 possa essere impartita una rotazione, senza tuttavia che il tappo possa essere estratto dalla bocca 7a.
A tale scopo, in corrispondenza della bocca 7a, nel corpo 2 sono previsti due rilievi 80, in posizioni diametralmente opposte e sporgenti sostanzialmente radialmente verso l’interno della bozza 7a. Il sistema a baionetta comprende sedi o guide di impegno per i rilievi 80, formate in posizioni opposte in una porzione del corpo del tappo 30 che è al di sotto della gola 32a di posizionamento della relativa guarnizione di tenuta; una di tali guide è indicata nel complesso con 81 in figura 13.
Si noti che i rilievi 80 e le guide 81 potrebbero essere tra loro invertiti, con rilievi associati al tappo 30 e guide associate al corpo 2; parimenti, la posizione delle guide 81 rispetto alla gola di tenuta 32a potrebbe essere differente o invertita rispetto a quella esemplificata nelle figure. In termini generali, le forme del corpo 2 e del tappo 30 possono essere convenientemente configurate a seconda delle necessità, per consentire un agevole ciclo di stampaggio dei vari elementi del dispositivo, ad esempio tramite un ridotto numero di movimenti e/o parti in movimento nello stampo.
Le guide 81 hanno essenzialmente forma di incavo o scanalatura sagomata. La conformazione specifica di queste guide 81 non è tuttavia di tipo tradizionale, essendo le stesse un’originale caratteristica preferita di una delle forme di attuazione dell’invenzione, appositamente configurate per consentire di impartire al tappo 30 un movimento di regolazione, come risulterà in seguito. Ciascuna guida 81 comprende una parte di imbocco 81a, aperta sul bordo inferiore della relativa porzione del corpo del tappo, attraverso il quale un rispettivo rilievo 80 può penetrare nell’ambito della guida stessa. Dopo la parte di imbocco 81a, la guida 81 prevede una porzione 81b generalmente inclinata rispetto alla parte di imbocco 81a, al fine di definire una zona di aggancio.
Nella forma preferita ma non esclusiva di attuazione, la porzione inclinata 81b della guida termina con un gradino 81c, cui segue una porzione di guida 81d, decisamente più estesa in lunghezza rispetto alla porzione inclinata 81b. La porzione di guida 81d è essenzialmente piana, ovverosia si estende o giace su di un piano sostanzialmente perpendicolare all’asse del tappo 30. Una siffatta porzione 81d rappresenta una caratteristica peculiare dell’innesto rapido o a baionetta illustrato, ovvero innovativa rispetto ai tappi di tipo noto. Le due guida 81, formate in posizioni diametrali opposte della regione superiore del corpo del tappo 30, sono di concezione analoga, ma orientate in modo opposto tra loro.
Nella seconda forma di attuazione il tappo 30 viene innestato nella bocca 7a, imboccando i rilievi 80 nelle porzioni 80a delle guide 80. Successivamente l’utilizzatore può ruotare il tappo 30, in senso orario con riferimento alle figure. Nel corso del primo tratto del movimento di rotazione, la conformazione inclinata della porzione di guida 81b determina una sorta di trazione del tappo 30 verso l’interno della camera 7, a causa dello scorrimento dei rilievi 80 sulla superficie superiore della porzione di guida 81a, e contemporaneamente determina un primo aggancio del tappo 30 rispetto al corpo 2. Al superamento del gradino 81c, come illustrato in figura 14, i rilievi si trovano in posizione di aggancio o di impegno consolidato, all’inizio della porzione 81d, ed in questa posizione la freccia superiore 71 del tappo 30 è in corrispondenza del simbolo “0” di cui ai riferimenti 72: in questa condizione l’appendice di regolazione 70 occlude i fori 62 del corpo di posizionamento 60, similmente a quanto sopra descritto con riferimento alla prima forma di attuazione. L’allineamento tra la freccia 71 ed il simbolo “0” informa anche l’utilizzatore che il tappo 30 è nella rispettiva condizione di impegno dell’innesto a baionetta, ovvero di bloccaggio in senso assiale, informando quindi l’utilizzatore che il tappo 30 è in tenuta idraulica e/o in una posizione di sicurezza.
Nel caso in cui l’utilizzatore voglia impostare una regolazione di portata diversa (ossia rendere attivo il condotto di by-pass rappresentato dall’intercapedine BP), egli non deve far altro che ruotare ulteriormente il tappo 30, in modo da portare la freccia 71 in corrispondenza di un altro dei riferimenti 72 (“1”, “2” o “3”). In figura 15 è rappresentato il caso in cui la freccia 71 è in corrispondenza del simbolo “3”, con il rilievo 80 che si trova quindi al termine della guida 81, ossia al termine della porzione di guida 81d. Quando necessario, l’estrazione del gruppo tappo - filtro avviene con modalità inverse a quelle poco sopra descritte, ovverosia ruotando il tappo 30 con verso opposto al precedente e determinando il superamento del gradino 81c rispetto ai rilievi 80; a tale scopo, al tappo deve essere impartita una coppia di rotazione al tappo leggermente maggiore di quella impiegata nel corso della chiusura del tappo e/o della regolazione. A tal fine il sistema di aggancio rapido può essere convenientemente provvisto di mezzi per fornire una sicurezza contro aperture accidentali durante le fasi di regolazione: in particolare, il gradino 81c presenta una porzione maggiormente inclinata verso il tratto di guida 81d, onde imporre una maggiore forza per poter ottenere l’apertura del tappo.
In accordo alla seconda forma di attuazione dell’invenzione, pertanto, al tappo 30 è consentita una significativa o sostanziale ulteriore corsa o “extra-corsa” rispetto alla posizione di figura 14, a partire dalla quale si realizza il bloccaggio in senso assiale del tappo stesso entro la bocca 7a. Questa extra-corsa non ha sostanzialmente alcun effetto sul bloccaggio assiale del tappo 30 atteso che, come detto, la porzione di guida 81d è sostanzialmente su di un piano ortogonale all’asse di rotazione del tappo 30, quanto questo è inserito nella bocca 7a. Per il resto, il funzionamento del dispositivo 1 in accordo alla seconda forma di attuazione è concettualmente analogo alla prima forma di attuazione.
Va ancora rilevato che, in una realizzazione vantaggiosa, il regolatore di flusso può essere integrato nel corpo di posizionamento 60. A tale scopo, come visibile nelle figure 16 e 17, relative ad una terza forma di attuazione dell’invenzione, la parete di fondo del corpo di posizionamento 60 è sostanzialmente conformata come la parete di fondo 23 del regolatore 20 illustrato nelle figure 7 e 8 (quindi con la relativa apertura 24 dotata di traverse, il relativo piolo 25 con dentini 26 e con i rilievi 27), mentre la parete periferica del corpo 21 delle figure 7 e 8 è qui realizzata dalla parete periferica della porzione inferiore del corpo di posizionamento 60; anche nelle figure 16 e 17 sono utilizzati i numeri di riferimento delle figure precedenti, per indicare elementi tecnicamente equivalenti a quelli sopra descritti.
Anche in questa realizzazione il tappo 30 e la bocca 7a sono provvisti di mezzi di mutuo accoppiamento suscettibili di assumere una condizione di impegno ed una condizione rilascio, consentendo al contempo, nella condizione di impegno, di impartire una rotazione al tappo: a differenza della seconda forma di attuazione, in questo caso, l’extra-corsa ammessa al tappo 30 è prevista per causare uno spostamento assiale del tappo, ovvero un suo spostamento in altezza nell’ambito della camera 7, al fine di modificare la condizione operativa del dispositivo di regolazione, in particolare modificando conformazione operativa della membrana 28, mediante l’appendice 70.
La conformazione dei mezzi di accoppiamento della terza forma di attuazione è simile quella della seconda forma di attuazione, con la differenza tuttavia che la porzione terminale 81d delle guide 81 è anch’essa inclinata, particolarmente con inclinazione opposta (dall’alto verso il basso) rispetto alla porzione 81b terminante con il gradino 81c. Questa inclinazione della porzione 81d di una delle due guide 81 è ben visibile in figura 17.
Come si intuisce, stante la conformazione delle guide 81, l’impegno in esse dei rilievi 80 ha l’effetto di determinare, con la rotazione del tappo 30, un maggiore o minore sollevamento del tappo nella camera 7, a partire dalla posizione di accoppiamento.
In questa forma di attuazione non è previsto il sistema di by-pass, ed il corpo di posizionamento 60 è quindi privo dei fori 62: la regolazione della portata viene invece ottenuta deformando meccanicamente la membrana 28, ossia l’organo restrittore del regolatore di flusso, anche qui integrato nel corpo 60.
A tale scopo, l’appendice 70 non adempie a funzioni di otturatore dei fori 62, come nelle forme di attuazione precedenti, ma come un elemento che è spostabile per modificare, in funzione della sua posizione, l’ampiezza della luce di passaggio per il flusso d’acqua, definita tra la membrana 28 e la sottostante sezione di uscita del regolatore di flusso. In altri termini, l’appendice 70 ha la funzione di deformare la membrana 28, al fine di variare la distanza tra almeno una porzione della membrana stessa e la sottostante sezione di uscita del regolatore, in modo da tarare o predefinire il valore massimo di portata.
In una possibile variante di questa forma di attuazione l’uscita 9, anziché essere laterale, può essere definita nel corpo 2 in posizione opposta alla bocca 7a, ed il corpo di posizionamento 60 essere omesso, prevedendo un regolatore di flusso del tipo di quello indicato nelle figure 7 e 8 montato direttamente in apposita sede del corpo 2, in posizione tale da poter essere regolato o tarato tramite l’appendice 70.
La figura 16 illustra la posizione in cui i rilievi 80 hanno appena superato il gradino 81c delle guide 81; in questa posizione la freccia 71 del tappo 30 è in corrispondenza del simbolo “0”di cui ai riferimenti 72. La posizione del gruppo tappo - filtro è tale per cui l’appendice di regolazione 70 preme in misura massima una parte periferica della membrana 28 sulla parete di fondo del corpo 60, che come detto realizza la sezione di uscita del regolatore di flusso (con la relativa apertura 24 dotata di traverse, il relativo piolo 25 e con i rilievi 27, come nelle figure 6 e 7). In questa condizione, la sezione di passaggio del regolatore di flusso è minima, ovvero il regolatore di flusso è tarato per una portata minima.
Nel caso in cui l’utilizzatore voglia impostare una regolazione di portata diversa (ossia variare l’ampiezza della sezione di passaggio del regolatore di flusso), egli non deve far altro che muovere ulteriormente il tappo in modo angolare, in modo da portare la freccia 71 in corrispondenza di un altro dei riferimenti 72 (“1”, “2” o “3”). In figura 17 è rappresentato il caso della freccia 71 in corrispondenza del simbolo “3”, in cui i rilievi 80 si trovano al termine delle guide 81, ossia al termine delle porzioni di guida 81d: il gruppo tappo - filtro si trova in una condizione di massimo innalzamento nell’ambito della camera 7, in cui l’appendice 70 non determina alcuna deformazione della membrana 28 del regolatore di flusso integrato nel corpo di posizionamento 60 (oppure determina una deformazione minima della membrana 28, ovvero il regolatore di flusso è tarato per una portata massima). In questa forma di attuazione le posizioni dei riferimenti 72 sono invertite rispetto a quelle delle prime due forme di attuazione, in quanto la posizione iniziale "0" corrisponde alla posizione di membrana 28 compressa in misura massima; volendo aumentare la portata, e quindi la sezione di passaggio del regolatore di flusso, ad esempio nel caso di bassa pressione di rete, l'utente o l'installatore possono regolare le altre posizioni, ruotando il gruppo tappo - filtro, che allenta la sua compressione sulla membrana 28, la quale a sua volta apre maggiormente la sezione di passaggio. Anche in questa forma di attuazione, comunque, l’allineamento tra la freccia 71 ed il simbolo “0” informa l’utente che il tappo 30 è nella rispettiva condizione di impegno dell’innesto a baionetta. Ovviamente anche questi riferimenti possono essere invertiti rispetto al caso illustrato nelle figure.
Come è evidente, quindi, a differenti posizioni di regolazione corrispondono differenti distanze dell’appendice 70 rispetto alla bocca 7a: stante la conformazione inclinata delle porzioni di guida 81d, la rotazione del tappo 30 determina un sollevamento del gruppo tappo - filtro, in modo tale per cui la membrana 28 risulti deformata in misura maggiore o minore dall’appendice 70, a seconda della posizione di regolazione impostata per il tappo 30.
Nella terza forma di attuazione l’appendice 70 può avere larghezza minore o maggiore rispetto alle realizzazioni precedenti, e la sua estremità inferiore può essere convenientemente conformata per ridurre o aumentare la superficie di contatto con la guarnizione, ovvero può essere conformata in modo da operare sulla membrana secondo modalità predefinite; nell’esempio raffigurato, l’estremità inferiore dell’appendice 70 è ad esempio almeno in parte arrotondata, al fine di evitare rischi di danneggiamenti della membrana durante il movimento sulla relativa superficie.
Come si vede, anche nella terza forma di attuazione, la configurazione operativa dei mezzi (il regolatore di flusso) che determinano la portata ammessa all’uscita può essere selettivamente adattata alle condizioni di impiego.
Nella posizione di “0”, alla membrana 28 viene imposta in modo meccanico, tramite l’appendice 70, una compressione o deformazione massima, che determina una riduzione della sezione di passaggio per il fluido nel regolatore di flusso. Ruotando il gruppo tappo - filtro, l’appendice 70 si solleva, preferibilmente in modo proporzionale alle posizioni indicate dai riferimenti 72, in modo che la membrana 28 possa sollevarsi elasticamente aumentando la sezione di passaggio, e variando di conseguenza la portata di acqua ammessa all’uscita 9 del dispositivo.
Nelle precedenti forme di attuazione il tappo 30 ed il filtro 40 sono configurati in un pezzo unico, ma questa caratteristica deve intendersi solo come preferenziale e non essenziale dell’invenzione, potendo le due parti essere costituite da pezzi distinti. Realizzazioni di questo tipo sono illustrate nelle figure 18-20, che utilizzano i numeri di riferimento delle figure precedenti, per indicare elementi tecnicamente equivalenti a quelli sopra descritti.
Nella quarta forma di attuazione, illustrata in figura 18, il tappo 30 ed il filtro 40 sono configurati come parti distinte, provviste di mezzi di reciproco impegno accoppiamento, configurati in modo tale per cui un movimento impartito al tappo 30 venga trasferito al sottostante filtro 40. A tale scopo, nella zona superiore del filtro 40 è presente una parte di accoppiamento conformata per impegnarsi o comunque cooperare con una parte di accoppiamento presente nella zona inferiore del tappo 30: più particolarmente, nell’esempio raffigurato, il tappo 30 ha una faccia inferiore 35 in cui è ricavato almeno un rilievo sporgente verso il basso 35a, avente ad esempio sezione quadrangolare; dall’altro lato, il filtro 40 ha una parete superiore chiusa 45, in cui è definita una sede 45a di ricezione del rilievo 35a. Nell’esempio illustrato il tappo 30 è provvisto di guide 81 sostanzialmente del tipo di quelle descritti con riferimento alla seconda forma di attuazione, destinate a cooperare con rilievi 80 presenti in corrispondenza della bocca 7a della camera 7. Dall’altro lato, il filtro 40 ha l’appendice di regolazione 70 alla sua estremità inferiore, ed anche l’elemento di fissaggio 44 del magnete 43.
In generale, le parti di accoppiamento previste tra tappo e filtro hanno preferibilmente forme almeno in parte complementari fra loro (che naturalmente potranno differire da quella qui fornita a titolo esemplificativo), anche se questo non è strettamente indispensabile ai fini dell’implementazione dell’invenzione. A prescindere dalla conformazione specifica, infatti, è sufficiente che il tappo 30 presenti nella sua porzione inferiore un mezzo di impegno (il rilievo 35a, nell’esempio) atto a cooperare meccanicamente con un mezzo di impegno (la sede 45a, nell’esempio) previsto in una porzione superiore del filtro 40, in modo da consentire che un movimento di rotazione del tappo causi un movimento del filtro. Ovviamente è possibile una disposizione inversa da quella esemplificata nelle figure, ovverosia tale per cui è il tappo 30 ad avere una parte inferiore che riceve un rilievo del filtro 40, preferibilmente assiale e sporgente verso il tappo.
Il tappo 30 ed il filtro 40 secondo la quarta forma di attuazione possono anche essere configurati per realizzare tra loro un accoppiamento o una cooperazione diversi da una interconnessione meccanica diretta, utilizzando allo scopo un accoppiamento magnetico. In questa variante il tappo integra almeno un elemento magnetico, quale un magnete permanente, atto ad accoppiarsi magneticamente con almeno un rispettivo elemento magnetico (quale un magnete permanente) integrato nel filtro, o viceversa. Questi elementi magnetici sono predisposti, in termini di dimensioni, orientamenti e rispettive forze magnetiche, al fine di realizzare un accoppiamento magnetico tale per cui un movimento impartito al tappo venga trasferito al filtro. In pratica, quindi, in questa realizzazione, gli elementi magnetici sostituiscono, rispettivamente, il rilevo 35a e la sede 45a di figura 18, ma ne svolgono le medesime funzioni, particolarmente in termini di trasmissione meccanica del movimento dal tappo al filtro. Naturalmente ciascuno dei due elementi magnetici suddetti può essere eventualmente formato, anziché da un magnete, da un corpo in materiale ferromagnetico non magnetizzato.
Una configurazione in parti distinte del tappo 30 e del filtro 40, provvisti di mezzi di accoppiamento meccanici o magnetici, è utilizzabile anche nel caso della prima e della terza forma di attuazione.
Anche nella quinta forma di attuazione, illustrata in figura 19, il tappo 30 ed il filtro 40 sono configurati come parti distinte, ma con l’appendice di regolazione 70 che è associata o portata dal tappo 30, anziché al filtro 40.
In questa realizzazione, il corpo del tappo 30 ha una sporgenza inferiore 90 assialmente estesa ed in posizione eccentrica, la cui porzione terminale realizza l’appendice 70; nell’esempio illustrato il tappo 30 è provvisto di guide 81 sostanzialmente del tipo di quelle descritti con riferimento alla seconda forma di attuazione, ovverosia con le porzioni di guida 81d sostanzialmente piane; la porzione di estremità della sporgenza 90, che realizza l’appendice di regolazione 70, è parimenti conformata come nel caso della seconda forma di attuazione, onde operare da paratia di otturazione per i fori 62 del corpo di posizionamento 60. Ovviamente, il sistema a baionetta del tappo 30 di figura 19 può essere analogo a quello descritto con riferimento alla terza forma di attuazione (con porzioni di guida 81d inclinate), per il caso in cui l’appendice 70 sia destinata ad interagire con la membrana 28 del regolatore di flusso. In questa realizzazione il filtro 40 ha la relativa parete superiore 45 chiusa e non è provvisto dell’appendice 70. Una configurazione del tipo di quella illustrata in figura 19, con l’elemento di regolazione associato o integrale al tappo 30 è utilizzabile anche nel caso della prima forma di attuazione.
La figura 20 illustra una sesta possibile forma di attuazione, in cui il tappo 30 ed il filtro 40 sono configurati come parti distinte, ed i mezzi di manovra o selezione manuale del dispositivo comprendono l’organo di purificazione, ovverosia il filtro 40, o sono ad esso associati.
In questa realizzazione, nella parete superiore chiusa 45 del filtro 40 è formata una sede di impegno per la testa di un utensile, quale ad esempio un giravite, utilizzabile per impartire una rotazione al filtro. Nell’esempio illustrato è a tale scopo previsto un incavo diametrale, indicato con 45b; in corrispondenza di un’estremità dell’incavo 45b, è impresso, stampato o formato un mezzo di riferimento di posizione, qui rappresentato da una forma a freccia 71’. Il filtro 40 comprende poi l’appendice di regolazione 70, ad esempio destinata a cooperare con un sistema di by-pass, come descritto con riferimento alla prima forma di attuazione,oppure atta ad operare sul regolatore 20, come descritto con riferimento alla terza forma di attuazione.
In questa realizzazione il tappo 30 è vincolato in corrispondenza della bocca 7a ad esempio tramite un sistema a spine o a forcella come in precedenza descritto (si vedano gli elementi 51 o 56 della prima forma di attuazione). Come intuisce, dopo aver rimosso il tappo 30, la testa dell’utensile, quale un giravite, viene inserita nell’incavo 45b, in modo da poter impartire al filtro 40, e quindi all’appendice 70, la rotazione desiderata in funzione della regolazione da effettuare. La verifica visiva della posizione angolare è agevolata dalla freccia 71’, di volta in volta portata in sostanziale allineamento con il relativo riferimento 72 previsto sul bordo della bocca 7a; naturalmente in questa soluzione i riferimenti 72 potrebbero anche essere previsti all’interno della camera 7, sulla sua parere periferica.
Di preferenza i componenti sono dimensionati in modo tale per cui, nella condizione di chiusura del tappo 30, la parete inferiore 35 del tappo stesso eserciti una certa pressione verso il basso sulla parete superiore 45 del filtro, onde assicurare il mantenimento della corretta posizione operativa del filtro ed evitare sue rotazioni o movimenti indesiderati.
I mezzi per vincolare il tappo 30 in corrispondenza della bocca 7a possono essere anche di tipo diverso da quello esemplificato in figura 20, e comprendere ad esempio un innesto a baionetta oppure un accoppiamento filettato. Si consideri infatti che in questa variante il tappo 30 non deve necessariamente poter ruotare ai fini della detta regolazione. In queste varianti, al fine di evitare movimenti o rotazioni indesiderate del filtro 40 nel corso della chiusura del tappo 30 o successivamente, tra il corpo del filtro 40 ed il corpo di posizionamento 60 possono essere convenientemente previsti mezzi di fissaggio e/o di antirotazione, ad esempio un accoppiamento dentellato con un dentino ricavato perifericamente nel corpo del filtro che coopera con una serie di denti ricavati nel corpo di posizionamento 60 (ad esempio in corrispondenza dell’accoppiamento tra il gradino inferiore 42a del corpo del filtro 40 ed il gradino interno 65 del corpo di posizionamento 60; si vedano a riferimento le figure 5 e 6). Anche in queste varianti, nella condizione di chiusura del tappo 30, la parete inferiore 35 del tappo esercita di preferenza una certa pressione verso il basso sulla parete superiore 45 del filtro, onde assicurare il mantenimento della corretta posizione operativa; la posizione operativa del filtro potrebbe tuttavia essere mantenuta anche solo tramite i suddetti mezzi di fissaggio.
La figura 21 illustra un ulteriore esempio di impiego del dispositivo secondo l’invenzione; in questa figura sono utilizzati i numeri di riferimento delle figure precedenti, per indicare elementi tecnicamente equivalenti a quelli già in precedenza descritti. In questa applicazione il raccordo di uscita del corpo 2, qui indicato con 4’, è di costruzione simile al raccordo di ingresso 3.
L’inserto 5 delle figure 1-3 e 11 è sostituito da un rubinetto 100, di realizzazione di per sé nota, avente un corpo metallico o plastico cavo, che alloggia una valvola a sfera 101 operabile tramite una manopola o leva 102. Al raccordo di uscita 4’ del corpo 2 è collegato l’ingresso di un secondo rubinetto 100’, con valvola a sfera 101 e manopola 102.
All’uscita del rubinetto 100’ è poi collegato l’ingresso di un flussometro o un flussostato, indicato con 110, anch’esso di concezione e funzionamento di per sé noti, che sostituisce il dispositivo o corpo ausiliario 6 delle figure 1-3 e 11 con il relativo misuratore di flusso a girante. Nell’esempio illustrato, il flussometro o flussostato 110 ha un corpo principale 111 assialmente cavo, con un raccordo di ingresso 112 di concezione sostanzialmente simile ai raccordi 3 e 4’ del corpo 2, ed un raccordo di uscita filettato, non indicato; in alternativa il raccordo di ingresso 112 può essere complementare ai raccordi 3 e 4’, anche per una eventuale connessione diretta al corpo 2. Il flussometro o flussostato 110 comprende un elemento di eccitazione 113, montato mobile all’interno del passaggio assiale del corpo 111 e destinato ad essere spostato in misura maggiore o minore dal flusso di acqua che transita attraverso lo stesso corpo 111, in funzione della sua portata. All’esterno del corpo 111 è prevista un’unità di rilevazione 114, atta a misurare l’entità dello spostamento dell’elemento di eccitazione 113 oppure, più semplicemente, a rilevare uno spostamento dell’elemento 113 maggiore di una certa soglia predeterminata. L’elemento di eccitazione 113 può comprendere un corpo mobile in materia plastica, alloggiante un magnete permanente, e l’unità di rilevazione 114 può comprendere un sensore magnetico, ad esempio di tipo “reed”.
La rilevazione effettuata tramite l’unità 114 può essere impiegata per generare un segnale indicativo di un valore di portata, ad esempio al fine di comandare un ulteriore dispositivo - non rappresentato - quando un determinato valore di portata viene superato. Nell’esempio illustrato il dispositivo 1 ed il flussometro/flussostato 110 sono montati in orizzontale, ed è preferibilmente prevista una molla a elica 115 per sollecitare l’elemento di eccitazione 113 verso la rispettiva posizione di riposo; in caso di montaggio in verticale del dispositivo 1 e/o del flussometro o flussostato, la molla 115 non è necessaria.
I rubinetti 100 e 100’ consentono di chiudere il circuito idraulico a monte ed a valle del corpo 2 del dispositivo 1, rispettivamente, ad esempio per quando si rende necessario accedere all’interno della camera 7, per la sostituzione del filtro 40 o la sua pulizia periodica. In tale configurazione, il rubinetto 100’ è atto a prevenire uno svuotamento dell’impianto idraulico dell’apparato utilizzatore, quale un impianto di riscaldamento, un bollitore, una caldaia, eccetera.
Al fine di ottenere questa funzione di antisvuotamento, secondo un autonomo aspetto inventivo, il rubinetto 100’ può essere sostituito da una valvola unidirezionale o di antiritorno, particolarmente del tipo atto a lasciare circolare solo il flusso dal dispositivo 1 verso l’apparato utilizzatore a valle, e non viceversa. Una tale valvola antiritorno può essere eventualmente integrata anche nel dispositivo 110, ed essere ad esempio realizzata dallo stesso elemento mobile di eccitazione 113, che in tale applicazione è preferibilmente configurato in modo da realizzare una valvola e/o una tenuta rispetto ad una idonea sede ricavata nel corpo 111. Tale soluzione tecnica inventiva può essere applicata in abbinamento a dispositivi diversi da quello che forma oggetto della presente invenzione.
Ovviamente la disposizione dei componenti ausiliari 5, 6, 100, 100’ e 110 illustrati nelle figure deve intendersi come meramente esemplificativa, essendo possibili altre combinazioni, anche con assenza di uno o più dei componenti stessi (ad esempio assenza del dispositivo 110, o rubinetto 100’ a valle del dispositivo 110, dispositivo 110 e corpo ausiliario 6 con relativo misuratore di flusso in serie, e così via).
In ulteriori possibili forme di attuazione, l’elemento di regolazione spostabile tra una pluralità di posizioni di regolazione alternative può essere ottenuto da, operativamente associato a, o formato integrale con, un organo del dispositivo 1 diverso dal tappo e dal filtro, quale ad esempio un organo appartenente ai mezzi di condizionamento, e più particolarmente ai mezzi di regolazione della portata. Una possibile realizzazione in questo senso è illustrata in figura 22, in cui sono utilizzati i medesimi numeri di riferimento delle figure precedenti, per indicare elementi tecnicamente equivalenti a quelli già descritti.
Questa realizzazione è in larga parte simile alla prima forma di attuazione (si veda a riferimento la figura 2), comprensiva di un sistema di by-pass: in questa variante l’appendice di regolazione 70 non è però parte del filtro 40, essendo essa ricavata integrale con il corpo del regolatore di flusso 20; ovviamente l’appendice 70 può essere fissata o operativamente accoppiata al regolatore 20, anziché essere formata integrale con il suo corpo). Come si nota in figura 22, in questa realizzazione l’appendice 70 sporge verso l’alto, dal bordo superiore della parete periferica 22 del corpo del regolatore 20, ed è conformata in modo da poter essere operativamente inserita nella cavità 63a della sede 63, nella quale sono formati i fori 62 di ingresso del condotto di bypass BP (si vedano a riferimento le figure 5-6 e 9-10 relative alla prima forma di attuazione).
In questo esempio di attuazione i mezzi di manovra per effettuare la regolazione comprendono una sede, formata all’estremità superiore del piolo 25, per l’impegno della testa di un utensile, quale ad esempio un giravite, utilizzabile per impartire una rotazione al regolatore di flusso 20 all’interno del corpo cavo 60, con quest’ultimo che è invece impedito a ruotare per le ragioni sopra spiegate (si veda quanto descritto in relazione al risalto assiale 67 visibile nelle figure 5 e 6): nell’esempio illustrato la suddetta sede è rappresentata da un incavo diametrale, indicato con 25a.
Le modalità di funzionamento della variante di figura 22, in relazione alla cooperazione tra l’appendice 70 e la cavità 63a con i relativi fori di ingresso del condotto di by-pass BP, sono analoghe a quelle della seconda forma di attuazione. Nel caso in cui debba essere effettuata una regolazione della condizione operativa del dispositivo 1, il gruppo tappo - filtro viene rimosso dal corpo 2 e, tramite il suddetto utensile, l’operatore può impartire il necessario movimento angolare al regolatore 20. In questa variante non sono strettamente necessari i mezzi di riferimento visivo per l’effettuazione della regolazione, potendo l’operatore vedere direttamente la posizione dell’appendice 70; idonei simboli di riferimento per indicare la posizione operativa dell’appendice 70 possono essere comunque previsti, ad esempio sulla parte superiore del bordo del corpo 60.
Apparirà chiaro al tecnico del settore che l’idea alla base di questa variante è variamente combinabile con le altre forme di attuazione in precedenza descritte e/o con altre parti od organi del dispositivo 1: E’ ad esempio chiaro che il filtro 40 potrebbe essere connesso al corpo del regolatore 20 dotato dell’appendice 70: regolatore e filtro possono essere formati integrali o prevedere mezzi di mutuo accoppiamento, in modo tale per cui la rotazione impartita al filtro, al tappo o al gruppo tappo - filtro determini la rotazione del regolatore 20, e quindi dell’appendice 70; allo stesso modo può essere il tappo ad essere connesso al corpo del regolatore 20 dotato dell’appendice 70, per le medesime finalità di regolazione.
In altre possibili varianti di attuazione, non illustrate, un elemento che svolge le funzioni dell’appendice 70 può essere previsto in posizione fissa, mentre ad essere mobile è un diverso organo del dispositivo 1, quale un organo appartenente ai mezzi di regolazione della portata: ad esempio un regolatore di flusso 20 che può essere fatto ruotare nell’ambito della camera 7 o del corpo 60, onde interagire con un elemento di regolazione fisso, ad esempio ricavato nel corpo 2, e dove l’interazione variabile tra le due parti dovuta al movimento relativo è tale da modificare la posizione operativa della membrana o di altro organo strozzatore del regolatore che sostituisce la membrana (si vedano le successive varianti).
Dalla descrizione effettuata risultano chiare le caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione. L’invenzione consente ad un utilizzatore di selezionare o predefinire una desiderata configurazione operativa dei mezzi di regolazione di portata del dispositivo tra una pluralità di possibili configurazioni alternative.
Questa caratteristica consente di adattare l’operatività del dispositivo in vista dell’applicazione, ed ancora di modificare l’operatività del dispositivo in caso di variazioni delle condizioni di installazione e/o del circuito idraulico lungo il quale il dispositivo stesso viene o è già installato. Il dispositivo secondo l’invenzione risulta quindi di impiego versatile e garantisce un funzionamento preciso ed affidabile in varie condizioni di impiego. Il dispositivo trova un’applicazione preferita in abbinamento ad apparati ed impianti di riscaldamento, di condizionamento ambientale ed idro-sanitari, ad esempio caldaie, condizionatori, scalda-acqua. La versatilità del dispositivo ne consente l’applicazione anche in abbinamento ad apparati elettrodomestici alimentati con acqua, quali ad esempio macchine di lavaggio (lavabiancheria e lavastoviglie). Le operazioni di regolazione rese possibili dall’invenzione possono essere effettuate in modo semplice e rapido, anche agendo dall’esterno del dispositivo, come nelle prime cinque forme di attuazione descritte. Il dispositivo è inoltre di semplice ed economica realizzazione industriale, in quanto le sue parti principali (quali il corpo 2, il tappo 30, il filtro 40, il corpo 60, il corpo del regolatore 20) possono essere ottenute tramite stampaggio di materiale termoplastico, le parti ausiliarie - quali le varie guarnizioni, le spine 51, le forcelle 50, 56, il regolatore 20 (quando di tipo standardizzato) o la membrana 28 -essendo anche componenti di tipo normalmente disponibile in commercio.
E’ chiaro che numerose varianti sono possibili per la persona esperta del settore, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione così come definita nelle rivendicazioni allegate.
Un elemento mobile di regolazione avente le funzioni di quello in precedenza indicato con 70 può essere associato all’elemento magnetico 43, ad esempio quando quest’ultimo è l’unico organo di purificazione del dispositivo.
In aggiunta o in alternativa all’organo di purificazione 40 e/o 43, il dispositivo secondo l’invenzione può essere provvisto di un organo di trattamento di altra tipologia, quale una cartuccia contenente una sostanza di purificazione, ad esempio carboni attivi o resine di decalcificazione.
Il dispositivo regolatore di flusso impiegato nel dispositivo secondo l’invenzione può essere di qualunque altra tipologia nota, non necessariamente con membrana deformabile, ad esempio con un organo strozzatore od otturatore rigido, quale un piattello, che è spostabile sotto l'azione del flusso in ingresso in contrasto a mezzi elastici o resilienti, quale una molla, per aumentare o diminuire la sezione di passaggio al fine di regolare automaticamente la portata; in tal caso la regolazione effettuata a mezzo del tappo e/o del filtro, che avviene similmente ai modi in precedenza descritti, è prevista per variare lo stato di compressione dei suddetti elementi resilienti o elastici, ovvero la loro caratteristica elastica (ad esempio rendendo più rigida la molla, comprimendola sul lato opposto a dove essa appoggia sul piattello, e quindi senza necessariamente variare la posizione iniziale del piattello stesso).
In un’ulteriore variante di attuazione, l’appendice di regolazione può essere configurata in moda tale per cui la rotazione impartita al tappo o al filtro abbia l’effetto di sollevare in misura maggiore o minore almeno una porzione dell’organo strozzatore o membrana 28 del regolatore di flusso, rispetto alla sottostante sezione di uscita, per variare di conseguenza la portata, ovverosia in modo sostanzialmente opposto alla terza forma di attuazione. In tal caso l’appendice 70 può avere ad esempio una conformazione sostanzialmente ad L, con un tratto sostanzialmente verticale, che è insinuato nello spazio tra il bordo periferico della membrana 28 e la parete 22 del corpo del regolatore, e con un tratto terminale orizzontale, che è insinuato al di sotto della membrana 28.
In una ulteriore variante è prevista una rotazione del tappo e/o del filtro che causa un movimento solo angolare dell’appendice, ovverosia senza uno spostamento anche assiale come nella terza forma di attuazione. In una tale realizzazione, l’organo strozzatore può essere provvisto superiormente di un piano inclinato, su cui opera l’appendice di regolazione, sempre al fine di variare la distanza tra almeno una porzione dell’organo strozzatore stesso e la sottostante sezione di uscita del regolatore di flusso, al fine di variare la sezione di passaggio e quindi la portata di acqua; in una tale realizzazione, ad esempio, sulla membrana 28 può essere montato un piccolo anello definente il suddetto piano inclinato, destinato a cooperare con l’estremità inferiore dell’appendice 70.
In un’altra possibile realizzazione il tappo 30 è realizzato almeno in parte con materiale trasparente, in particolare al fine di consentire di verificare visivamente la posizione di regolazione (ad esempio per il caso della variante di Figura 20) e/o per ispezionare visivamente il filtro (ad esempio per la verifica del suo stato di intasamento) senza dover necessariamente rimuovere il tappo stesso.
Al dispositivo 1 oggetto dell’invenzione possono essere associate una o più unità o elementi funzionali addizionali, quali quelli precedentemente indicati con 5, 6, 100, 100’ e 110 (o la citata valvola antiritorno, anche con un suo proprio corpo); questa o queste unità possono essere associate al dispositivo 1, ad esempio tramite connettori idraulici, oppure essere almeno in parte integrate nel dispositivo 1, ovvero avere un corpo associato o integrato con il corpo 2 del dispositivo 1.
La camera 7, e quindi il gruppo tappo - filtro e/o il regolatore di flusso in essa ospitato, può essere inclinata (ad esempio di circa 45°) rispetto ad una comune direzione assiale dei raccordi di ingresso e di uscita del corpo ricevitore 2, ovvero può avere forme tali da agevolare la dinamica del flusso.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per il trattamento di un flusso di liquido per apparati ed impianti alimentati con tale liquido, particolarmente apparati o impianti di riscaldamento o di condizionamento ambientale ed apparati elettrodomestici, comprendente - un corpo ricevitore (2), in cui sono inseriti mezzi di trattamento del flusso di liquido (40, 43), il corpo ricevitore (2) definendo una camera (7) avente un’apertura di ingresso (8) per il flusso di liquido da trattare ed un’apertura di uscita (9) per il flusso di liquido trattato, i mezzi di trattamento (40; 43) comprendendo almeno un organo di purificazione (40; 43), particolarmente un filtro (40), alloggiato nella camera (7) in una posizione intermedia all’ingresso (8) ed all’uscita (9), il corpo ricevitore (2) definendo un’apertura o bocca di accesso (7a) della camera (7), - un elemento di chiusura o tappo (30) avente un corpo con una porzione operabile da un utilizzatore (31a) ed una porzione di tenuta (32) atta ad operare in tenuta di liquido rispetto alla bocca di accesso (7a), in cui il corpo ricevitore (2) ed il tappo (30) hanno mezzi di mutuo accoppiamento (7b, 31b, 56; 80, 81) configurati per mantenere, in una loro condizione di impegno, il tappo (30) in una posizione di chiusura a tenuta della bocca di accesso (7a), i mezzi di accoppiamento (7b, 31b, 56; 80, 81) essendo suscettibili di assumere una condizione di rilascio, nella quale il tappo (30) è rimuovibile dalla bocca di accesso (7a), ed in cui nella camera (7a) del corpo ricevitore (2) sono inoltre previsti mezzi di regolazione della portata di liquido ammessa all’apertura di uscita (9), caratterizzato dal fatto che i mezzi di regolazione della portata (20, 60, 70, BP; 20, 60, 70; 90) sono predisposti per poter assumere in modo selettivo due o più configurazioni operative alterative, e che il dispositivo (1) comprende ulteriormente mezzi di manovra, operabili da un utilizzatore ai fini della selezione di una desiderata configurazione operativa dei mezzi di regolazione della portata (20, 60, 70, BP; 20, 60, 70; 90) tra le suddette configurazioni operative alternative.
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui i mezzi di regolazione (20, 60, 70, BP; 20, 60, 70; 90) comprendono un elemento di regolazione (70; 90) selettivamente spostabile tra una pluralità di posizioni di regolazione alternative (72), l’elemento di regolazione (70; 90) essendo operativamente associato a, o formato integrale con, o ottenuto con, almeno uno tra - il tappo (30), - l’organo di purificazione (40; 43), e - un ulteriore organo (20) del dispositivo (1) previsto nella camera (7), particolarmente un organo appartenente ai mezzi di regolazione (20, 60, 70, BP; 20, 60, 70; 90).
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui i mezzi di manovra (30; 40) comprendono almeno uno tra - il tappo (30), - l’organo di purificazione (40; 43), e - un ulteriore organo (20) del dispositivo (1) previsto nella camera (7), particolarmente un organo appartenente ai mezzi di regolazione (20, 60, 70, BP; 20, 60, 70; 90).
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui i mezzi di regolazione (20, 60, 70, BP; 20, 60, 70; 90) sono configurati in modo tale per cui: - un movimento impartito ad uno tra il tappo (30), l’organo di purificazione (40; 43) ed il detto ulteriore organo (20) causi uno spostamento dell’elemento di regolazione (70; 90) tra almeno due posizioni di regolazione, e/o - a differenti posizioni di regolazione (72) corrispondano differenti caratteristiche operative dei mezzi di regolazione della portata, in particolare selezionata tra: - la distanza tra almeno una porzione di un organo restrittore (28) di un regolatore di flusso (20 ) ed una sezione di uscita (24-27) dello stesso regolatore di flusso (20), - l’ampiezza o sezione di una luce di passaggio di un regolatore di flusso (20), - una caratteristica elastica o di resilienza di un componente (28) di un regolatore di flusso (20).
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui almeno uno tra l’organo di purificazione (40; 43) ed il detto ulteriore organo (20) è operativamente associato a, o formato integrale con, un corpo del tappo (30).
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui - almeno uno tra l’organo di purificazione (40; 43) ed il detto ulteriore organo (20) è configurato come componente separato dal tappo (30), - il tappo (30) è accoppiato o predisposto per accoppiarsi o cooperare con l’organo di purificazione (40; 43) o il detto ulteriore organo (20), in modo tale per cui un movimento impartito manualmente al tappo (30) causi un movimento dell’organo di purificazione (40; 43) e/o del detto ulteriore organo (20), e quindi uno spostamento dell’elemento di regolazione (70) tra due posizioni di regolazione (72).
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui i mezzi di regolazione (20, 60, 70, BP; 20, 60, 70; 90) comprendono un regolatore di flusso (20) ed un condotto di bypass (BP), ed in cui - il condotto di by-pass (BP) ha un ingresso ed un’uscita, rispettivamente a monte ed a valle del regolatore di flusso (20), - in una prima posizione di regolazione l’elemento di regolazione (70) ostruisce completamente, o in una prima misura, una sezione di passaggio (62) del condotto di bypass (BP), e - in una seconda posizione di regolazione l’elemento di regolazione (70) non ostruisce la sezione di passaggio (62) del condotto di by-pass (BP), o la ostruisce in misura diversa rispetto alla prima posizione di regolazione, il condotto di by-pass (BP) avendo in particolare una porzione intermedia all’ingresso ed all’uscita, definita tra il corpo cavo (60) ed una parete del corpo ricevitore (2) delimitante la camera (7).
  8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, in cui - i mezzi di regolazione (20, 60, 70, BP; 20, 60, 70; 90) comprendono un corpo cavo (60), che è inserito nella camera (7), il corpo cavo (60) alloggiando almeno parzialmente il regolatore di flusso (20) o facendo parte del regolatore di flusso (20), - il corpo cavo (60) ha una parete (61, 64) che definisce almeno parzialmente il condotto di by-pass (BP), particolarmente il suo ingresso (62),
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 8, in cui - tra una parete (61, 64) del corpo cavo (60) e la parete del corpo ricevitore (2) delimitante la camera (7) sono operativi mezzi di tenuta (66), preferibilmente operativi a monte di un ingresso (62) del condotto di by-pass (BP) e comprendenti una parte o bordo sporgente (66) della detta parete (61, 64) del corpo cavo (60) attestatesi sulla parete del corpo ricevitore (2) delimitante la camera (7), e/o - il corpo cavo (60) ed il corpo ricevitore (2) hanno mezzi di reciproco impegno (67) configurati per consentire l’inserimento del corpo cavo (60) in una predeterminata posizione nell’ambito della camera (7) e/o assicurare il mantenimento di una posizione predeterminata da parte del corpo cavo (60) nella camera (7), e/o - il corpo cavo (60) definisce una sede di posizionamento o tenuta (65) per una porzione (42) dell’organo di purificazione (40), la sede di posizionamento comprendendo in particolare un gradino o un elemento sporgente (65) di detta parete (61, 64) del corpo cavo (60) che si accoppia con una superficie dell’organo di purificazione (40).
  10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui - i mezzi di regolazione (20, 60, 70, BP; 20, 60, 70; 90) comprendono un regolatore di flusso (20) avente un organo restrittore (28) ed una sezione di uscita (24-27), definenti tra loro un luce di passaggio per il flusso di liquido, - l’elemento di regolazione (70; 90) è spostabile per modificare almeno una caratteristica operativa del regolatore di flusso (20), in particolare selezionata tra: - la distanza tra almeno una porzione dell’organo restrittore (28) e la sezione di uscita (24-27) del regolatore di flusso (20), - l’ampiezza o sezione della luce di passaggio, - una caratteristica elastica o di resilienza di un componente (28) del regolatore di flusso (20).
  11. 11. Dispositivo secondo la rivendicazione 10, in cui l’organo restrittore comprende uno tra: - un corpo elasticamente deformabile (28), e l’elemento di regolazione (70; 90) è predisposto per causarne una deformazione o spostamento del corpo elasticamente deformabile (28), preferibilmente in una direzione sostanzialmente assiale della camera (7), l’entità della deformazione o spostamento essendo selettivamente variabile in funzione della posizione di regolazione (72) dell’elemento di regolazione (70; 90), - un corpo almeno in parte rigido su cui opera un elemento resiliente o molla, preferibilmente in una direzione contraria a quella del flusso del liquido, e l’elemento di regolazione è selettivamente spostabile per causare una variazione della posizione o delle caratteristiche elastiche o di resilienza del detto elemento resiliente o molla.
  12. 12. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui i mezzi di mutuo accoppiamento (7b, 31b, 56; 80, 81) sono configurati in modo tale per cui, in detta condizione di impegno, il tappo (30) non può essere estratto dalla bocca di accesso (7a) ma al tappo (30) può essere impartito un movimento.
  13. 13. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 12, in cui i mezzi di mutuo accoppiamento (7b, 31b, 56; 80, 81) sono configurati in modo tale per cui al tappo (30) può essere impartito un movimento ulteriore o un’extra-corsa rispetto (81d) ad una sua prima predefinita posizione, a partire dalla quale si realizza detta condizione di impegno dei mezzi di mutuo accoppiamento (7b, 31b, 56; 80, 81), ed in cui un movimento impartito manualmente al tappo (30) nell’ambito di detto movimento ulteriore o extracorsa (81d) causa un movimento dell’elemento di regolazione (70; 90) tra almeno due posizioni di regolazione (72).
  14. 14. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, in cui - il corpo ricevente (2) ha una pluralità di elementi di riferimento (72) indicativi di rispettive possibili posizioni angolari di almeno uno tra il tappo (30), l’organo di purificazione (40; 43) ed il detto ulteriore organo (20), a cui corrispondono le posizioni di regolazione dell’organo di regolazione (70; 90), e/o - almeno uno tra il tappo (30), l’organo di purificazione (40; 43) ed il detto ulteriore organo (20) ha un mezzo di riferimento di posizione (71; 31a).
  15. 15. Dispositivo secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre una o più unità funzionali addizionali in comunicazione di fluido con almeno una tra l’apertura di ingresso (8) e l’apertura di uscita (9) del corpo ricevente (2), detta o dette unità addizionali essendo in particolare selezionate tra un misuratore di flusso (6, 53-55), un flussostato o flussometro (110), un raccordo di collegamento (5), un rubinetto (100, 100’), una valvola unidirezionale.
  16. 16. Dispositivo per il trattamento di un flusso di liquido per apparati ed impianti alimentati con tale liquido, particolarmente apparati elettrodomestici ed apparati o impianti di riscaldamento o di condizionamento ambientale, comprendente - un corpo ricevitore (2) in cui sono inseriti mezzi di condizionamento del flusso di liquido (20, 40, 43), il corpo ricevitore (2) definendo una camera (7) avente un’apertura di ingresso (8) per un flusso di liquido da condizionare ed un’apertura di uscita (9) per il flusso di liquido condizionato, i mezzi di condizionamento (20, 40, 43) essendo alloggiati nella camera (7) in una posizione intermedia alle aperture di ingresso e di uscita (8, 9) e comprendendo un dispositivo regolatore di flusso (20), il corpo ricevitore (2) definendo inoltre una bocca di accesso (7a) alla camera (7), - un elemento di chiusura o tappo (30) avente un corpo con una porzione superiore (31), operabile da un utilizzatore presso la bocca di accesso (7a), e con una adiacente porzione di tenuta (32), atta ad operare in tenuta di liquido rispetto alla bocca di accesso (7a), in cui nella camera (7) del corpo ricevitore (3) sono previsti mezzi di regolazione (20, 60, 70, BP; 20, 60, 70; 90) predisposti per poter assumere in modo selettivo due o più configurazioni operative alterative, e che il dispositivo (1) comprende ulteriormente mezzi di manovra, operabili da un utilizzatore ai fini della selezione di una desiderata configurazione operativa dei mezzi di regolazione tra le suddette configurazioni operative alternative.
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