ITRM990179A1 - Procedimeto per la produzione di manufatti a base cementizia superficialmente colorati. - Google Patents

Procedimeto per la produzione di manufatti a base cementizia superficialmente colorati.

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ITRM990179A1
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Description

DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di breveto per invenzione avente per titolo: "Procedimento per la produzione di manufatti a base cementizia superficialmente colorati"
La presente invenzione riguarda un procedimento per la produzione di manufati a base cementizia superficialmente colorati. Più in particolare, l'invenzione concerne un metodo di decorazione e colorazione di prodotti ed opere realizzati in calcestruzzo o in malta a base cementizia, che risulta particolarmente adato per la riproduzione realistica dell’aspetto superficiale di opere realizzate con materiali edili tradizionali, come pietra naturale, ciotolato o matoni, eventualmente con effetto antichizzato.
Come è noto, il calcestruzzo non decorato, non colorato e non proteto superficialmente si presta scarsamente alla realizzazione di opere che, oltre ad una funzione struturale, devono anche avere un effetto estetico gradevole, e devono mantenere tale effeto nel tempo, non deteriorandosi in superficie. Il cemento non colorato e non proteto, oltre ad avere un aspetto esteriore generalmente non gradito, è anche soggeto ad una serie di fenomeni degradativi che ne peggiorano l'apparenza nel tempo, come la formazione di muffe, efflorescenze e macchie varie, lo sbriciolamento superficiale noto come “spolvero", il deterioramento dovuto a gelo e disgelo, piogge acide, raggi ultravioletti o urti accidentali. Per evitare o ridurre questi ultimi problemi si richiede normalmente una lavorazione di finitura consistente nel rivestimento con prodotti protettivi ed impermeabilizzanti. Nel caso in cui si desideri anche modificare il colore grigio di base del manufatto, si può aggiungere un’appropriata dose di colorante o pigmento nell'impasto cementizio, ottenendo così un prodotto di colore omogeneo.
Per modificare il colore dei manufatti cementizi soltanto esternamente, eventualmente decorandoli anche con la realizzazione di superfici a rilievo, sono state proposte varie tecniche in cui pigmenti o materiali colorati vengono posti sul fondo dello stampo o cassaforma (eventualmente sagomato con motivi in rilievo) in cui viene successivamente gettato l'impasto cementizio, con o senza armatura, per la realizzazione di pannelli di rivestimento, blocchi o altri elementi costruttivi. Esempi di simili tecnologie sono descritti, in particolare, nel brevetto -tedesco No. 3813851 e nel brevetto USA No. 5520298. Il primo descrive un processo per la produzione di un pannello decorativo in cui si deposita sul fondo dello stampo uno strato di particelle sfuse colorate irregolarmente distribuite, e su tale strato si getta poi l'impasto cementizio, ottenendo l'incorporazione delle particelle colorate nella superficie dei pannello finito. Il secondo documento riporta un’analoga tecnica produttiva, in cui il materiale colorato deposto sul fondo dello stampo comprende un solfato, ad esempio, di rame, alluminio o ferro, il quale esercita anche un’azione corrosiva sull’impasto che vi viene gettato, creando sul prodotto finito delle zone superficiali colorate e incavate.
In entrambi i casi sopra descritti, il materiale colorato viene deposto allo stata sfuso sul fondo di una stampo tenuto in posizione orizzontale, ed è evidente che tale soluzione non sarebbe utilizzabile per la produzione in opera di pareti verticali con una od entrambe le facce decorate e colorate. In altre soluzioni in cui la superficie colorata del manufatto deve essere realizzata in posizione verticale, ad esempio perché si tratta di una parete in cemento armato non prefabbricata, o nel caso in cui si voglia disporre di stampi prefabbricati e pronti per l’uso che incorporano già, oltre all’eventuale profilo a rilievo, anche lo strato di colore che deve essere trasferito sul manufatto, la tecnica nota utilizza stampi sulla cui superficie interna è fissato il materiale colorato o il pigmento, assieme ad almeno un prodotto con funzioni di collante o adesivo. Un esempio di tale tipo di soluzioni è descritto nella domanda di brevetto giapponese No. 5-162105, riguardante uno stampo per trasferire un rivestimento superficiale colorato su un articolo in- calcestruzzo, sul cui fondo è posto uno strato comprendente un pigmento, un ingrediente idraulico come carbonato di calcio, alluminato tricalcico, silice o allumina, un ritardante di presa e un agente adesivo scelto tra alcool polivinilico e carbossimetilcellulosa. Secondo il documento, l’uso dello stampo per la produzione in opera dei corrispondenti manufatti rende superflua la lavorazione finale di rivestimento protettivo del manufatto ottenuto.
Una soluzione del tipo citato indirizzata in modo specifico alla produzione di pareti o pannelli verticali in calcestruzzo superficialmente colorati e riproducenti, verosimilmente, opere in muratura tradizionale, è descritta nel brevetto USA No. 5534214. Secondo tale documento, uno stampo in forma di lastra piana, realizzato ad esempio in polistirolo espanso, con un profilo superficiale non uniforme e riproducente, ad esempio, il rilievo di un muro in pietra, viene fissato su un pannello piano che costituisce l'elemento portante della cassaforma, il quale, in posizione verticale, viene accoppiato per mezzo di opportuni tiranti di collegamento con una controparete di cassaforma destinata a delimitare la faccia opposta del getto. Sulla superficie dello stampo sagomato viene deposto uno strato colorante contenente un pigmento o una tinta in miscela con ossido di polietilene con funzioni di collante idrosolubile. Secondo la descrizione, la presenza di una colla idrosolubile è necessaria nello stampo descritto, e l’ossido di polietilene costituisce una scelta vantaggiosa in quanto il prodotto, oltre a fungere da adesivo, aiuta il colore a penetrare allintemo dell’impasto cementizio che viene gettato nello stampo, favorendone la diffusione-entra gli strati superficiali del manufatto. Per migliorare ulteriormente la penetrazione del colore nella miscela cementizia, il documento propone anche l’uso di un prodotto di fermentazione, l'acido spiculisporico, in forma salificata, con funzioni di tensioattivo non sintetico.
L'impiego uno stampo con colore incorporato come quelli sopra descritti, tuttavia, non consente di realizzare ricostruzioni ottimali di prodotti naturali come pietre o simili, perché non permette di ottenere sfumature che riproducano fedelmente la colorazione dei prodotti naturali, né rende possibile l'esecuzione sul manufatto indurito di stuccature e ritocchi che nascondano graffi, segni di fuoriuscita del cemento tra uno stampo e l’altro ed altri difetti dovuti alfe operazioni di posa in opera. Soprattutto, non è possibile dissimulare le tracce dei ganci o tiranti di ferro o di altro materiale che si usano, come detto, per coilegare le due parti della cassaforma nella realizzazione di pareti verticali. Tali ganci, che comunque dovrebbero avere più convenientemente la forma di fasce piane, per poter essere nascosti più facilmente nelle zone del manufatto corrispondenti alla stuccatura tra una “pietra" e l’altra, vengono tagliati a filo con la superficie del manufatto dopo il disarmo della cassaforma e rimangono quindi in vista sulla superficie del prodotto finito. Se i tiranti utilizzati sono in ferro, si possono anche formare nel tempo macchie superficiali di ossidazione.
Se per nascondere tali difetti si realizzano delle stuccature di rifinitura, sorge il problema di ricolorare la parte riparata, ed anche utilizzando lo stesso colore che si trovava in origine sullo stampo è praticamente impossibile riprodurre la tonalità- che· si è creata in seguito al -contatto del colore con l’acqua contenuta nell'impasto cementizio e alla presa finale dell’impasto stesso.
In relazione agli inconvenienti citati si è considerato, secondo la presente invenzione, che l'impossibilità di eseguire accurate rifiniture sula colorazione di manufatti ottenuti con l’uso di stampi del tipo sopra descritto, provvisti di materiale colorante incorporato nella superficie dello stampo, è dovuta alla presenza di prodotti adesivi o collanti sul fondo dello stampo stesso. È evidente, infatti, che il pigmento non può essere legato con resine naturali o sintetiche non idrosolubili, perché queste farebbero indurire la miscela sul fondo dello stampo non permettendone il successivo trasferimento sul cemento. D’altra parte, secondo l’invenzione, neanche i materiali adesivi idrosolubili dei tipo di quelli proposti nel brevetto giapponese No. 5-162105 e nel brevetto USA No. 5534214, sopra citati, sono compatibili con la possibilità di eseguire ritocchi di colore sul prodotto dopo la presa, perché la loro presenza dà origine alla formazione di una pellicola indurita di adesivo sul cemento stesso, che “blocca” il pigmento sulla superficie dei manufatto.
Secondo l'invenzione si propone, pertanto, di eliminare la presenza di tale pellicola, lasciando il colore libero, almeno in parte, sulla superficie del manufatto come estratto dallo stampo, così da poterlo sfumare nella maniera ottimale sul cemento indurito, agendo meccanicamente con pennello, spugne od altro, e coprendo eventuali stuccature con lo stesso pigmento già presente sul manufatto. Solo successivamente a tale operazione di finitura si applicherà un opportuno materiale protettivo, come una resina trasparente o simili, che fisserà definitivamente il colore al manufatto e lo renderà impermeabile e resistente agli agenti atmosferici ed alla formazione di muffe, efflorescenze ed altre macchie.
Forma pertanto oggetto specifico della presente invenzione un procedimento per la produzione di manufatti a base cementizia superficialmente colorati comprendente le seguenti operazioni:
a) realizzare in uno stampo per manufatti a base cementizia, sulla superficie di detto stampo destinata ad entrare in contatto con l'impasto cementizio, uno strato aderente di materiale colorante contenente pigmenti inorganici e/o pigmenti o coloranti organici, privo di collanti, adesivi o prodotti filmogeni;
b) porre detto stampo nella posizione e configurazione appropriata all’interno di una cassaforma per realizzare un manufatto a base cementizia del tipo e della forma desiderati;
c) effettuare un getto di impasto a base cementizia all’interno di detta cassaforma;
d) dopo la presa, disarmare il manufatto così ottenuto;
e) effettuare i ritocchi e le correzioni di colore richiesti agendo sulla parte di detto pigmento o colorante rimasta libera sulla superficie di detto manufatto;
f) rivestire il manufatto cosi ottenuto con uno strato trasparente protettivo.
Come già notato, il maggiore impiego di stampi del tipo di quelli dell’invenzione si ha in connessione con la realizzazione di superficie decorate in rilievo e, in modo particolare, di superfci cementizie che riproducano la sagoma di pareti in muratura tradizionale, come muri un pietra, mattoni, ciottolato e simili. Pertanto, nel procedimento secondo l’invenzione la superficie dello stampo destinata ad entrare in contatto con l'impasto cementizio ha generalmente un profilo a rilievo non uniforme e, preferibilmente, il rilievo riproduce la sagoma di una parete in muratura.
Secondo l’invenzione, lo strato di materiale colorante può essere costituito ad esempio, da pigmenti inorganici naturali o di sintesi, come terre colorate, pigmenti minerali, pigmenti inorganici ottenuti per via chimica, e tra questi, in particolare, ossidi inorganici colorati (come biossido di titanio, ossido di zinco, ossidi di cromo o ossidi di ferro), o sali inorganici colorati (come solfuro di cadmio, cromati di zinco, alluminato di cobalto, ferrocianati di ferro, sodio, e potassio, ecc.). Questi, opportunamente dosati a seconda della tonalità di colorazione o della sfumatura desiderate, vengono fatti aderire sulla superficie dello stampo per applicazione di una dispersione acquosa degli stessi su detta superficie tenuta in posizione orizzontale, seguita da essiccamento per evaporazione dell’acqua. Il rapporto tra acqua e pigmento inorganico può essere variato a seconda delle esigenze, la proporzione preferita essendo comunque 1:1. Per effetto dell'essiccamento si ottiene sulla superficie dello stampo uno strato di materiale colorato di spessore preferibilmente compreso tra 10 e 500 μm (e, in maniera ottimale, pari a 60 pm) il quale resta aderente sullo stampo stesso, non distaccandosi anche in successive fasi di lavorazione, quali l'eventuale imballaggio degli stampi, il trasporto, il taglio degli stessi e il loro fissaggio per inchiodatura sui pannelli rigidi che costituiscono la struttura portante della cassaforma.
Lo strato dì colorante così realizzato viene bagnato, durante la realizzazione del manufatto, dall’acqua dell’impasto cementizio (ad esempio calcestruzzo o malta a base cementizia), e si scioglie in essa aderendo al getto di cemento ed integrandosi nella struttura indurita, senza però rimanere completamente bloccato sul manufatto. Una parte del pigmento resterà infatti libera e sarà così disponibile per effettuare i ritocchi di colore.
Lo strato di materiale colorante secondo l'invenzione può anche essere costituito da pigmenti o coloranti organici, ad esempio contenenti derivati antrachinonici, alizarinici o ftalocianine; in particolare, si possono utilizzare i prodotti in forma liquida commercialmente noti come coloranti universali. Tali prodotti possono essere inclusi nello strato di materiale colorante da soli o diluiti con acqua in percentuali variabili, il rapporto 2:1 tra colorante universale ed acqua essendo preferito. Anche in questo caso, l'essiccamento della miscela, applicata sullo stampo tenuto in posizione orizzontale, dà luogo ad un prodotto, dello spessore preferito di 0,5-300 μm (ottimale: 50 μm),.che resta aderente allo stampo e consente la prefabbricazione dello stesso ed il suo trasporto e montaggio nel sito di posa in opera.
Ovviamente, è anche possibile realizzare stampi incorporanti materiali colorati come sopra definiti che includano miscele, in qualunque proporzione, di pigmenti inorganici e pigmenti o coloranti organici.
Secondo le forme di realizzazione preferenziali dell'invenzione, detto strato di materiale colorante comprende, oltre a pigmenti inorganici naturali o di sintesi e/o a detti pigmenti o coloranti organici, uno o più ulteriori componenti scelti tra agenti superfìuidificanti o fluidificanti, agenti disarmanti emulsionatali e stearato di calcio. Ad esempio, un superfluidificante o un fluidificante commerciale, eventualmente diluito con acqua, può essere aggiunto al pigmento o alla miscela di pigmenti sopra descritti, sia mescolandolo direttamente con i pigmenti (con quantità d'acqua corrispondentemente ridotte) che ponendolo preventivamente sullo stampo e lasciandolo asciugare prima di applicare i pigmenti. L’uso di un tale additivo permette un migliore legame del pigmento con il cemento e, soprattutto, migliora la qualità dello stampaggio, perché il fluidificante o il superfiuidificante, sciogliendo maggiormente il cemento in prossimità della superficie dello stampa, permette al cemento stesso un'ottima penetrazione all'intemo delle cavità dello stesso, migliorando la fedeltà della riproduzione del rilievo.
Secondo un ulteriore esempio, i pigmenti organici o inorganici sopra definiti possono essere miscelati, prima di deporti sullo stampo, con un agente disarmante emulsionabile, sia aggiunto assoluto che diluito con acqua, oppure il disarmante può essere applicato preventivamente sulla superficie dello stampo (ovviamente, tenendolo in orizzontale), e successivamente si possono applicare i pigmenti sullo stampo ancora bagnato. Come nella tecnica edile convenzionale, l'uso dell'agente disarmante favorisce il distacco del manufatto indurito dallo stampo, cosa che è particolarmente utile quando il manufatto è dotato di superfici a rilievo disuniformi come quelle qui di maggiore interesse.
Le formulazioni preferite per lo strato di materiale colorante da applicare all'intemo dello stampo sono costituite, tuttavia, da miscele di pigmenti inorganici naturali o di sintesi con un agente disarmante emulsionabile e stearato di calcio, come sarà maggiormente evidente dagli esempi presentati nel seguito. Lo stearato di calcio, che come tutti i sali metallici di acido stearico è dotato di proprietà utili per la produzione dì saponi e lubrificanti, nell’applicazione dell’invenzione contribuisce assieme ai disarmante a migliorare il distacco del calcestruzzo indurito dallo stampo e a far scivolare meglio l’impasto cementizio sullo stampo stesso, consentendo di riempire tutte le cavità del disegno non uniforme. Inoltre, e soprattutto, lo stearato di calcio offre il vantaggio di poter creare sfumature di colore molto realistiche, difficilmente riconoscibili da quelle dei prodotti in pietra naturale di cui si riproduce l'aspetto.
Come parte integrante del procedimento dell’invenzione, dopo il disarmo del manufatto e l’esecuzione delle eventuali stuccature e dei ritocchi di colore richiesti per mezzo della ridistribuzione meccanica della parte di pigmento rimasta libera sulla superficie del manufatto, quest'ultimo viene dotato di una completa protezione impermeabile, resistente agli agenti atmosferici e a tutti i fenomeni di degrado già menzionati. La protezione può essere effettuata con un’apposita resina trasparente, come ad esempio una resina acrilica a solvente o ad acqua, o con prodotti non resinosi che esplicano un'azione protettiva per effetto della cristallizzazione dei sali contenuti nel cemento, atti a conferire alla lavorazione un aspetto naturale, oltre che una maggiore resistenza.
Il manufatto cementizio decorato e superficialmente colorato ottenuta con la tecnica dell’invenzione può essere ulteriormente migliorato se l'impasto a base cementizia viene colorato anche in massa, con l’inclusione nell’impasto stesso di pigmenti inorganici e/o pigmenti o coloranti organici, preferibilmente in proporzioni del 3-5% in peso sul peso del cemento. In questo modo si darà una colorazione di base anche alia parte interna del manufatto, cosi da poter meglio nascondere eventuali danni che il manufatto potrebbe subire, ad esempio, in seguito ad un forte urto.
Gli stampi con materiale colorante proposti formano anche un ulteriore e distinto aspetto dell’invenzione, in quanto possono essere prodotti in prefabbricazione, in tempi diversi rispetto all’attuazione del procedimento produttivo del manufatto finale. Pertanto, secondo alcune sue ulteriori forme di realizzazione, l’invenzione ha ad oggetto uno stampo del tipo già descritto, che si caratterizza per la presenza, sulla sua superficie interna destinata ad entrare in contatto con l'impasto cementizio, di uno strato aderente di materiale colorante contenente pigmenti inorganici e/o pigmenti o coloranti organici, caratterizzato dal fatto di essere privo di collanti, adesivi o prodotti filmogeni.
È da notare che il procedimento e gii stampi proposti possono anche essere applicati alia produzione di pareti intonacate con prodotti per intonaco a base cementizia, superficialmente decorate e colorate in maniera analoga a quanto già descritto. In questo caso, uno stampo con materiale colorante secondo l’invenzione, eventualmente fissato su. un pannello rigido di supporto, viene posto in contatto con l'intonaco (ad esempio, un prodotto del tipo Kc1 della Fassa S.p.a., o anche malte colorate) precedentemente posto sulla parete da decorare e ancora morbido, esercitando una pressione sufficiente a far aderire compietamente la superficie con il colorante all’intonaco. Una volta che l’intonaco si è indurito lo stampo viene rimosso, ottenendo una parete sagomata in rilievo e colorata, su cui si procede ai ritocchi e alla fase di rivestimento protettivo come già indicato.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del procedimento secondo l’invenzione, come pure le caratteristiche costruttive e funzionali dei relativi stampi, risulteranno più evidenti con riferimento ad alcune sue forme specifiche di realizzazione, illustrate a titolo esemplificativo nell’esempio seguente e nei disegni allegati, in cui:
la figura 1 è una vista in sezione di un sistema di cassaforma con lo stampa secondo l’invenzione, per la realizzazione di una parete verticale in cemento armato, prima del getto dell’impasto cementizio; e la figura 2 è una vista in sezione longitudinale dello stesso sistema della figura 1, dopo il getto dell'impasto cementizio.
ESEMPIO
Come mostrato nella figura 1 , un sistema per la realizzazione di una parete verticale che si avvale del procedimento dell’invenzione può essere costituito da coppie di pannelli (1, 2) di legno disposti l’uno di fronte all'altro a costituire le facce principali di una cassaforma, i quali vengono fissati ad assi verticali o ''morali” (3, 4) per l'allineamento ed il sostegno, della cassaforma. All'interno dei pannelli (1, 2) della cassaforma è disposta la gabbia (5) costituente l'armatura del manufatto, mentre lo stampo (6) secondo l'invenzione, realizzato in polistirolo espanso, è fissato al pannello (1) di legno per mezzo di uno strato di colla (7). In base alle difficoltà della situazione, il fissaggio dello stampo (6) al pannello (1) può anche essere realizzato per mezzo di chiodini senza testa.
I due pannelli (1, 2) di legno costituenti la cassaforma sono tenuti uno di fronte all’altro alla distanza prestabilita da tiranti (8), costituiti da fasce di plastica di 2 cm circa di larghezza, bloccate nella posizione prestabilita per mezzo di zeppe (9) di ferro. Dopo l’esecuzione e l'indurimento del getto, mostrato specificamente nella figura 2 (dove è visibile l'impasto (10) di calcestruzzo, costituito sostanzialmente da cemento, sabbia e ghiaia), all’atto del disarmo del manufatto i tiranti (8) in plastica vengono spezzati, e le tracce da essi lasciate sulla superficie del manufatto vengono ritoccate secondo il metodo dell'Invenzione. In alternativa, i tiranti (8) possono essere costituiti da fasce di ferro rivestite con una guaina di plastica, nel qual caso le fasce metalliche potranno essere sfilate dalla relativa guaina all’atto del disarmo. Per permettere il passaggio dei tiranti (8) attraverso lo stampo (6) che, come detto, è realizzato in polistirolo espanso, si possano praticare su di esso dei fori (11) corrispondenti, ad esempio per mezzo di in un utensile a lama, riscaldando la lama alla temperatura adatta per provocare la fusioni locale del polistirolo senza deteriorare lo stampo.
Sulla superficie dello stampo (6) destinata ad entrare in contatto con l'impasto cementizio (10) è posto uno strato di materiale colorante (12) secondo l'invenzione (il cui spessore è esagerato nelle figure per ovvie esigenze di rappresentazione). Nel caso esemplificativo qui riportato, lo strato di materiale colorante (12) privo di collanti, adesivi o prodotti filmogeni è costitutivo da una miscela di pigmenti inorganici (ad esempio, ossidi inorganici di sintesi della Bayer S.p.A.) con un agente disarmante emulsionabile (ad esempio il prodotto Casseroil 30 della Ruredil S.p.A.) e con stearato di calcio (ad esempio, lo stearato di calcio commercializzato dalla Brenntag S.p.A). Secondo una procedura applicativa, si miscela lo stearato di calcio con i pigmenti inorganici nelle proporzioni desiderate (le proporzioni ottimali essendo intorno a 1:1), e la miscela viene applicata sullo stampo (6) tenuto in posizione orizzontale, dopo averlo bagnato con il disarmante emulsionabile, a spruzzo, con pennello o con qualsiasi altro metodo adatto. La miscela di pigmenti e stearato di calcio viene applicata preferibilmente in uno strato di 5-20 μm di spessore, ad esempio per mezzo di un pennello. Una volta che questa si sarà bagnata definitivamente, si passa uno spolvero leggerissimo di stearato naturale o colorato o, in alternativa, di pigmenti. Combinando le tonalità di colore e le dosi si può ottenere un ottimo effetto antichizzato, e comunque un effetto molto simile alla pietra naturale. Una volta asciugato, lo strato di materiale colorante (12) descritto rimane aderente allo stampo, e permette un agevole immagazzinamento dello stesso ed il suo trasporto e montaggio in sito senza distacco dello strato colorato.
Nel caso si desideri ottenere una colorazione superficiale ridotta del calcestruzzo, ad esempio abbinata ad una colorazione di base della massa dell’impasto (10), si può applicare sullo stampo (6) lo stearato di calcio da solo, seguendo con un velo finissimo di pigmenti asciutti.
La parete decorata e colorata ottenuta dopo il disarmo può essere stuccata nei punti che lo richiedono, e può essere ritoccata spargendo sulle stuccature lo stesso colore rimasto parzialmente libero sulla sua superficie. Come già descritto, il manufatto viene infine protetto dagli agenti atmosferici e dai fenomeni degradativi che interessano normalmente i manufatti in calcestruzzo, applicando, ad esempio a spruzzo, una resina trasparente o, preferibilmente, un prodotto protettivo non resinoso del tipo di quello commercializzato dalla Radcon S.p.A.
come tipo Formula 7. Il prodotto protettivo conferisce alla lavorazione un aspetto naturale, oltre che maggior compattezza,- impermeabilità e durezza superficiale, penetrando in profondità nel conglomerato cementizio.
La presente invenzione è stata descritta con riferimento ad alcune sue forme di realizzazione specifiche, ma è da intendersi che variazioni o modifiche potranno essere ad essa apportate dagli esperti nel ramo senza per questo uscire dal relativo ambito di protezione.

Claims (17)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per la produzione di manufatti a base cementizia superficialmente colorati comprendente le seguenti operazioni: a) realizzare in uno stampo per manufatti a base cementizia, sulla superficie di detto stampo destinata ad entrare in contatto con rimpasto cementizio, una strato aderente di materiale colorante contenente pigmenti inorganici e/o pigmenti o coloranti organici, privo di collanti, adesivi o prodotti fiimageni; b) porre detto stampo nella posizione e configurazione appropriata all’interno di una cassaforma per realizzare un manufatto a base cementizia del tipo e della forma desiderati; c) effettuare un getto di impasto a base cementizia all'interno dì detta cassaforma; d) dopo la presa, disarmare il manufatto cosi ottenuto; e) effettuare i ritocchi e le correzioni di colore richiesti agendo sulla parte di detto pigmento o colorante rimasta libera sulla superficie di detto manufatto; f) rivestire il manufatto così ottenuto con uno strato trasparente protettivo.
  2. 2. Procedimento per la produzione di manufatti a base cementizia superficialmente colorati comprendente le seguenti operazioni: a) porre uno stampo per manufatti a base cementizia, sulla cui superficie destinata ad entrare in contatto con l'impasto cementizio è applicato uno strato aderente di materiale colorante contenente pigmenti inorganici e/o pigmenti o coloranti organici, privo di collanti, adesivi o prodotti filmogeni, nella posizione e configurazione appropriata all’interno di una cassaforma per realizzare un manufatto a base cementizia del tipo e della forma desiderati; b) effettuare un getto di impasto a base cementizia all’interno di detta cassaforma; c) dopo la presa, disarmare il manufatto così ottenuto; d) effettuare i ritocchi e le correzioni di colore richiesti agendo sulla parte di detto pigmento o colorante rimasta libera sulla superficie di detto manufatto; e) rivestire il manufatto così ottenuto con uno strato trasparente protettivo.
  3. 3. Procedimento per la produzione di pareti intonacate con prodotti per intonaco a base cementizia superficialmente colorate comprendente le seguenti operazioni: a) porre uno stampo per manufatti a base cementizia, sulla cui superficie destinata ad entrare in contatto con l’impasto per intonaco a base cementizia è applicato uno strato aderente di materiale colorante contenente pigmenti inorganici e/o pigmenti o coloranti organici, privo di collanti, adesivi o prodotti filmogeni, eventualmente fissato su un pannello rigido di supporto, in contatto con l’intonaco precedentemente posto sulla parete da decorare, e ancora morbido; b) esercitare una pressione su detto stampo sufficiente a fame aderire completamente la superficie con materiale colorante a detto intonaco; c) dopo l'indurimento dell'intonaco, rimuovere detto stampo da detta parete; d) effettuare i ritocchi e le correzioni di colore richiesti agendo sulla parte di detto pigmento o colorante rimasta libera sulla superficie di detta parete; e) rivestire la parete così ottenuta con uno strato trasparente protettivo.
  4. 4. Procedimento secondo ognuna delle rivendicazioni 1-3, in cui detta superficie dello stampo destinata ad entrare in contatto con l'impasto cementizio ha un profilo a rilievo non uniforme.
  5. 5. Procedimento secondo la rivendicazione 4, in cui detto profilo a rilievo riproduce la sagoma di una parete in muratura tradizionale.
  6. 6. Procedimento secondo ognuna delle rivendicazioni 1-5, in cui detto strato di materiale colorante è costituito da pigmenti inorganici naturali o di sintesi, fatti aderire su detta superficie dello stampo per applicazione di una dispersione acquosa degli stessi su detta superficie tenuta in posizione orizzontale e successiva evaporazione dell’acqua.
  7. 7. Procedimento secondo ognuna delle rivendicazioni 1-5, in cui detto strato di materiale colorante è costituito da pigmenti o coloranti organici, fatti aderire su detta superficie dello stampo per applicazione degli stessi, eventualmente diluiti in acqua, su detta superficie tenuta in posizione orizzontale, e successivo essiccamento.
  8. 8. Procedimento secondo ognuna delle rivendicazioni 1-5, in cui detto strato di materiale colorante comprende, oltre a pigmenti inorganici naturali o di sintesi e/o a detti pigmenti o coloranti organici, uno o più ulteriori componenti scelti tra agenti superfiuidificanti o fluidificanti, agenti disarmanti emulsionagli e stearato di calcio.
  9. 9. Procedimento secondo la rivendicazione 8, in cui detto strato di materiale colorante è costituito da una miscela di pigmenti inorganici naturali o di sintesi con un agente disarmante emulsionabile e stearato di calcio.
  10. 10. Procedimento secondo la rivendicazione 9, in cui detto strato di materiale colorante è ottenuto bagnando detta superficie dello stampo, tenuta in posizione orizzontale, con detto agente disarmante emulsionabile, ponendo successivamente su detta superficie bagnata una miscela secca di stearato di calcio e pigmenti inorganici e lasciando essiccare il tutto.
  11. 11. Procedimento secondo la rivendicazione 10 in cui, dopo che detta miscela secca si è completamente bagnata con detto agente disarmante, si aggiunge un sottile velo di stearato di calcio e/o di pigmenti inorganici e si lascia essiccare il tutto.
  12. 12. Procedimento secondo ognuna delle rivendicazioni precedenti in cui detto impasto a base cementizia è colorato anche in massa, con l’inclusione nell’impasto stesso di pigmenti inorganici e/o pigmenti o coloranti organici.
  13. 13. Stampo per la produzione di manufatti a base cementizia superficialmente colorati, sulla cui superficie destinata ad entrare in contatto con l'impasto cementizia è presente uno strato aderente di materiale colorante contenente pigmenti inorganici e/o pigmenti o coloranti organici, caratterizzato dal fatto di essere privo di collanti, adesivi o prodotti filmogeni.
  14. 14. Stampo secondo la rivendicazione 13, in cui detta superficie dello stampo destinata ad entrare in contatto con l'impasto cementizio ha un profilo a rilievo non uniforme.
  15. 15. Stampo secondo ognuna le rivendicazioni 13 o 14, in cui detto strato di materiale colorante comprende, oltre a pigmenti inorganici naturali o di sintesi e/o a detti pigmenti o coloranti organici, uno o più ulteriori componenti scelti tra agenti superfiuidificanti o fluidificanti, agenti disarmanti emulsionabili e stearato di calcio.
  16. 16. Stampo secondo la rivendicazione 15, in cui detto strato di materiale colorante è costituito da una miscela di pigmenti inorganici naturali o di sintesi con un agente disarmante emuisionabile e stearato di calcio.
  17. 17. Stampo secondo ognuna delle rivendicazioni 13-16, realizzato in polistirolo espanso. 18.. Procedimento per la produzione di manufatti a base cementizia superficialmente colorati e relativo stampo secondo le rivendi cazioni 1 -1.7, sostanzialmente come sopra illustrati e descritti.
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