ITRM980105A1 - Proiettore di autoveicolo con specchio a zone giustapposte lateralmente e precedimento di produzione di un tale specchio - Google Patents

Proiettore di autoveicolo con specchio a zone giustapposte lateralmente e precedimento di produzione di un tale specchio

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ITRM980105A1
ITRM980105A1 IT98RM000105A ITRM980105A ITRM980105A1 IT RM980105 A1 ITRM980105 A1 IT RM980105A1 IT 98RM000105 A IT98RM000105 A IT 98RM000105A IT RM980105 A ITRM980105 A IT RM980105A IT RM980105 A1 ITRM980105 A1 IT RM980105A1
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IT
Italy
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mirror
horizontal
zones
defocusing
expansion
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IT98RM000105A
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Inventor
Kamislav Fadel
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Valeo Vision
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F21LIGHTING
    • F21SNON-PORTABLE LIGHTING DEVICES; SYSTEMS THEREOF; VEHICLE LIGHTING DEVICES SPECIALLY ADAPTED FOR VEHICLE EXTERIORS
    • F21S41/00Illuminating devices specially adapted for vehicle exteriors, e.g. headlamps
    • F21S41/30Illuminating devices specially adapted for vehicle exteriors, e.g. headlamps characterised by reflectors
    • F21S41/32Optical layout thereof
    • F21S41/33Multi-surface reflectors, e.g. reflectors with facets or reflectors with portions of different curvature
    • F21S41/337Multi-surface reflectors, e.g. reflectors with facets or reflectors with portions of different curvature the reflector having a structured surface, e.g. with facets or corrugations
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    • F21LIGHTING
    • F21SNON-PORTABLE LIGHTING DEVICES; SYSTEMS THEREOF; VEHICLE LIGHTING DEVICES SPECIALLY ADAPTED FOR VEHICLE EXTERIORS
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    • F21S41/30Illuminating devices specially adapted for vehicle exteriors, e.g. headlamps characterised by reflectors
    • F21S41/32Optical layout thereof
    • F21S41/33Multi-surface reflectors, e.g. reflectors with facets or reflectors with portions of different curvature
    • F21S41/334Multi-surface reflectors, e.g. reflectors with facets or reflectors with portions of different curvature the reflector consisting of patch like sectors
    • F21S41/336Multi-surface reflectors, e.g. reflectors with facets or reflectors with portions of different curvature the reflector consisting of patch like sectors with discontinuity at the junction between adjacent areas

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • General Engineering & Computer Science (AREA)
  • Non-Portable Lighting Devices Or Systems Thereof (AREA)
  • Lighting Device Outwards From Vehicle And Optical Signal (AREA)

Description

DESCRIZIONE DELL'INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo: "PROIETTORE DI AUTOVEICOLO CON SPECCHIO A ZONE GIUSTAPPOSTE LATERALMENTE, E PROCEDIMENTO DI PRODUZIONE DI UN TALE SPECCHIO"
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda in maniera generale i proiettori di autoveicoli.
Essa riguarda più precisamente un nuovo proiettore in grado di generare, senza l'intervento del cristallo, un fascio di ripartizione luminosa appropriata.
Sono già noti proiettori in grado di generare di per sè fasci tali quali fasci di incrocio o fasci antinebbia, delimitati nella loro parte superiore da una interruzione del profilo ben determinato .
Verranno in particolare citati i documenti FR-A-2.536.502 e FR-A-2 .536.503 a nome della richiedente. Con questi proiettori noti, la larghezza richiesta del fascio viene ottenuta tramite prismi e strie formati sul cristallo del proiettore, la concezione di questi elementi deviatori essendo generalmente fatta "a casaccio", passo a passo, in maniera tale che il fascio presenti alla fine una fotometria soddisfacente.
La richiedente ha in seguito sviluppato riflettori le cui superfici riflettenti erano concepite per conferire al fascio, a monte del cristallo, una certa larghezza, il cristallo essendo allora debolmente deviatore o liscio, il che era desiderabile da un canto sul piano dello stile, e d'altro canto sul piano ottico, l'inclinazione dei cristalli dei proiettori moderni rendendo relativamente delicato il lavoro di espansione orizzontale della luce tramite questi. I documenti FR-A-2.609.148, FR-A-2.639.888 e FR-A-2.664.677 illustrano questo stato della tecnica.
Per meglio controllare l'espansione laterale conferita al fascio, sono state concepite strie specifiche apposte direttamente sulla superficie riflettente dello specchio, come quelle descritte nel FR-A-2.732.446.
La realizzazione di questi proiettori in scala industriale pone tuttavia alcune difficoltà. Più precisamente, man mano che l'espansione orizzontale del fascio veniva sempre meglio controllata, i bordi laterali del fascio adottano delimitazioni eccessivamente nette, la luce scomparendo relativamente bruscamente al di là di un certo angolo di deviazione a sinistra e a destra. Inoltre, i vari difetti dì produzione, in particolare in materia di deposito di vernice sulle superfici, conferiscono al fascio a livello di questi bordi una configurazione a pettine.
Questi due difetti sono tanto più percettibili quando essi si producono in vicinanza del limite della visione periferica dell'occhio umano.
Inoltre, gli specchi a superficie liscia e gli specchi a superficie striata in modo irregolare non sono sempre desiderabili dagli stilisti, che cercano oggi specchi di proiettori aventi aspetti più originali, pur potendo, senza intervento del cristallo, generare fasci fotometricamente soddisfacenti .
La presente invenzione intende rimediare aquesti inconvenienti e limitazioni dello stato della tecnica.
Così, la presente invenzione riguarda, secondo un primo aspetto, un proiettore di autoveicolo comprendente una sorgente luminosa, uno specchio ed un cristallo, lo specchio essendo costituito da una molteplicità di zone dì superfìci riflettenti lisce, giustapposte lateralmente le une alle altre e delimitate da linee di transizione a rottura di pendenza, ciascuna di queste zone essendo atta ad espandere la luce orizzontalmente tra due estremi ottenuti in vicinanza immediata di dette linee di transizione, caratterizzato dal fatto che l'estremo di espansione orizzontale di ciascuna zona varia progressivamente man mano che ci si sposta lungo la linea di transizione considerata.
Alcuni aspetti preferiti, ma non limitativi, del proiettore secondo la invenzione sono i seguenti :
le superfici riflettenti di almeno certe zone si appoggiano ciascuna su una generatrice orizzontale non parabolica e presentano sezioni verticali che possiedono una defocalizzazione progressiva controllata verso l'alto e verso il basso, e le defocalizzazione delle superfici riflettenti di differenti zone vengono regolate in maniera da ottenere detta variazione progressiva degli estremi dell'espansione,·
- lungo alcune linee di transizione tra le superfìci riflettenti, l'estremo di espansione orizzontale di almeno una zona adiacente diminuisce progressivamente verso l'alto e verso il basso a partire dal centro dello specchio;
le generatrici orizzontali sono atte ad assicurare una espansione mediante divergenza;
le generatrici orizzontali di differenti zone e la posizione delle loro linee di transizione sono tali che, dal centro verso i bordi laterali dello specchio, gli estremi di espansione orizzontale in ciascuna delle zone diminuiscono progressivamente;
l'espansione orizzontale assicurata in ciascuna delle zone è simmetrica da una parte e dall'altra della direzione generale di emissione;
l'espansione orizzontale assicurata in ciascuna delle zone è dissimmetrica da una parte e dall'altra della direzione generale di emissione;
- la superficie riflettente di almeno alcune zone presenta una defocalizzazione tale che essa porta tutte le immagini della sorgente luminosa al disotto e sostanzialmente a raso di una interruzione orizzontale;
- lo specchio comprende almeno un'altra zona giustapposta lateralmente a dette alcune zone e la cui superficie riflettente è atta a portare tutte le immagini della sorgente luminosa al disotto e sostanzialmente a raso di un'altra interruzione sfalsata rispetto a detta interruzione orizzontale;
detta altra interruzione è sfalsata angolarmente;
detta altra interruzione è sfalsata in altezza.
In conformità con un secondo aspetto, l'invenzione propone un procedimento di produzione di uno specchio di proiettore di autoveicolo, caratterizzato dal fatto che esso comprende le fasi seguenti:
definire una molteplicità di superfici riflettenti presentanti ciascuna una generatrice orizzontale non parabolica e sezioni verticali presentanti, rispetto a sezioni paraboliche, una defocalizzazione progressiva controllata verso l'alto e verso il basso,
regolare la posizione delle generatrici orizzontali e la defocalizzazione di ciascuna di dette superfici riflettenti in maniera tale che esse si intersechino due a due secondo linee di transizione che collegano un bordo superiore ed un bordo inferiore dello specchio, e che lungo dette linee di transizione, l'espansione orizzontale assicurata dalle superfici riflettenti situate da una parte e dall'altra vari regolarmente, lavorare uno stampo comprendente in maniera giustapposta orizzontalmente zone costituite rispettivamente dalle parti di dette superfici riflettenti che sono delimitate da dette linee di intersezione, e
stampare lo specchio tramite questo stampo. Preferibilmente, la fase di regolazione della posizione delle generatrici orizzontali viene applicata in funzione della posizione ricercata, in direzione laterale, delle linee di transizione tra le differenti zone.
Vantaggiosamente, la fase di regolazione della defocalizzazione viene applicata in funzione dell'importanza ricercata della variazione dell'espansione orizzontale lungo le linee di transizione .
Altri aspetti, scopi e vantaggi della presente invenzione risulteranno meglio dalla lettura della descrizione dettagliata seguente di forme di realizzazione preferite di questa, date a titolo di esempio e fatto riferimento ai disegni annessi, nei quali:
la figura 1 è una vista in prospettiva che illustra la struttura di uno specchio di proiettore secondo la presente invenzione;
la figura 2 è una vista in sezione orizzontale assiale che illustra una parte dello specchio ottenuto;
la figura 3 è una vista dal retro di uno specchio secondo una prima forma di realizzazione concreta della presente invenzione;
la figura 4a è una vista in pianta che illustra il comportamento ottico di una zona centrale dello specchio della figura 3;
la figura 4b è una vista in prospettiva che illustra il comportamento ottico di tre zone centrali dello specchio della figura 3;
le figure da 5a a 5e illustrano mediante un insieme di curve isocandela su uno schermo di proiezione il comportamento ottico di cinque zone differenti dello specchio della figura 3, senza l'intervento del cristallo;
la figura 6 illustra mediante un insieme di curve isocandela la configurazione del fascio generato mediante il complesso di specchio della figura 3, senza l'intervento del cristallo;
la figura 7 è una vista dal retro di uno specchio in conformità con una seconda forma di realizzazione concreta della presente invenzione; le figure da 8a a 8g illustrano mediante un insieme dì curve isocandela su uno schermo di proiezione il comportamento ottico di sette zone differenti dello specchio della figura 7, senza l'intervento del cristallo;
la figura 9 illustra mediante un insieme di curve isocandela la configurazione del fascio generato dal complesso di specchio della figura 7, senza l'intervento del cristallo;
la figura 10a è un diagramma che illustra la ripartizione laterale assicurata dallo specchio in funzione dell'ascissa, lungo la sezione orizzontale assiale dello specchio, e
la figura 10b è un diagramma simile a quello della figura 10a, che illustra la ripartizione laterale assicurata lungo una sezione orizzontale dello specchio sfalsata in altezza rispetto alla sezione orizzontale assiale.
Con riferimento prima alla figura 1, viene illustrata una ortonormale di riferimento, OX essendo orizzontale e perpendicolare all'asse ottico, OY essendo l'asse ottico e OZ essendo verticale.
Uno specchio secondo l'invenzione viene realizzato definendo individualmente una molteplicità di zone riflettenti, giustapposte lateralmente le une alle altre, vale a dire delimitate da linee di confine estendentisi tra i bordi superiore e inferiore dello specchio.
La superficie riflettente Sn di una zona Zn di questo specchio viene generata definendo prima a livello di questa zona una generatrice orizzontale GHn che è prevista per assicurare una espansione laterale predeterminata della luce, contenuta tra due limiti. Questa generatrice orizzontale può essere in particolare una parte di iperbole, una parte di ellisse o addirittura un segmento di retta, ecc.
La superficie riflettente viene costituita a partire da questa generatrice, in maniera tale che essa presenti in sue sezioni verticali, una defocalizzazione. . Si intende qui per defocalizzazione la variazione di posizione del luogo a partire dal quale un raggio emesso viene riflesso in un piano orizzontale parallelo all'asse OY dello specchio. Così, nella figura 1, la metà superiore della superficie Sn presenta un "fuoco alto" Fhn differente dal fuoco F di sezioni puramente paraboliche Pn, Pn' illustrate in trattini a "scopo di confronto", mentre la sua metà inferiore presenta un "fuoco basso" Fbn pure differente da F. Si intende per "defocalizzazione alta" la istanza, misurata secondo l'asse OY, tra il fuoco F ed il "fuoco alto" Fh, mentre la "defocalizzazione bassa" corrisponde alla distanza tra F e Fb.
I documenti FR-A-2.536.502 e FR-A-2.536.503, tutte e due a nome della richiedente, descrivono in particolare superfici presentanti la defocalizzazione precitata, i loro insegnamenti essendo tuttavia limitati al caso di una generatrice orizzontale a forma di parabola. Tuttavia, un metodo generico per produrre matematicamente tali superfici a partire da una generatrice orizzontale qualsiasi è descritto in dettaglio nel DE-A-4200 989.
Così, la superficie riflettente Sn che viene ottenuta nella zona Zn è una superficie in grado di generare immagini della sorgente (in particolare di un filamento incandescente generalmente cilindrico) che sono tutte situate al disotto di una interruzione e che allo stesso tempo assicura una espansione controllata delle immagini al disotto di questa interruzione, la generatrice orizzontale essendo di preferenza scelta affinché questa espansione sia inoltre omogenea. Inoltre, se la defocalizzazione è tale che i fuochi alto e basso Fhn e Fbn delle sezioni verticali alta e bassa della superficie sono rispettivamente all'estremità posteriore e all'estremità anteriore della sorgente, allora le immagini si trovano sostanzialmente allineate al disotto e a raso della interruzione .
In un caso limite, si può rendere la defocalizzazione nulla, le sezioni verticali della superficie essendo in questo caso parabole di fuoco F, o ancora di un fuoco sfalsato rispetto a F. Questo approccio è utilizzabile in particolare per i fasci abbaglianti.
Ora con riferimento alla figura 2, la produzione di uno specchio secondo l'invenzione si effettua mediante fasi successive. Si comincia col definire una delle zone dello specchio, nella maniera su spiegata. Di preferenza, si tratta della zona che occupa il fondo dello specchio, e se ne definiscono i parametri, e principalmente la forma della generatrice orizzontale e le defocalizzazioni alta e bassa delle sezioni verticali della superficie riflettente, in funzione della dimensione dello specchio e della fotometrica desiderata per la parte larga del fascio.
Poi, secondo un aspetto essenziale dell'invenzione, le zone adiacenti, a sinistra e a destra della zona di fondo, vengono definite con loro propri parametri (qui ancora la forma della generatrice orizzontale e le defocalizzazioni alta e bassa della sua sezione verticale), da una parte in funzione del posizionamento desiderato della luce proiettata mediante queste zone, e d'altra parte e soprattutto in maniera tale che la superficie riflettente di queste zone adiacenti intersechi la superficie riflettente della zona di fondo secondo una linea di transizione che presenta due caratteristiche essenziali:
- da una parte essa deve estendersi dall'alto in basso tra i bordi superiore e inferiore dello specchio,
- d'altra parte la deviazione laterale assicurata da ciascuna delle superfici riflettenti a livello di questa linea di transizione non deve essere costante, ma deve al contrario variare regolarmente lungo questa linea.
La figura 2 illustra precisamente il caso in cui si è definita inizialmente una superficie riflettente S1 destinata a definire una zona di fondo Z1 dello specchio 20 e la cui superficie riflettente si appoggia su una generatrice orizzontale GH1, con defocalizzazioni alta e bassa Fh1 e Fb1 appropriate.
Viene quindi definita la superficie riflettente S2 di una zona Z2, questa superficie poggiando su una generatrice orizzontale GH2 e possedendo defocalizzazioni alta e bassa Fh2 e Fb2.
Si comprende che giocando in particolare sulla posizione della generatrice orizzontale GH2 secondo l'asse OY, si può fare in modo che, nel piano XOY, le due superfici riflettenti si intersechino in un punto avente una quota Y12 ben determinata per definire il confine in comune a due zone Z1 e Z2 in questo stesso piano. Nella misura in cui gli altri parametri della zona Z2 rimangono entro limiti ragionevoli, le due zone di fatto si intersecano secondo una linea di transizione LT12 che passa per la quota X12 a livello del piano di sezione XOY e raggiunge i bordi alto e basso dello specchio.
Secondo un altro aspetto importante dell'invenzione, viene formata la traiettoria esatta della linea di transizione LT tra le zone Z1 e Z2 sull'altezza dello specchio giocando sui valori delle defocalizzazioni alta e bassa in ciascuna di queste zone.
Molteplici approcci, e principalmente due, possono venire adottati per fare ciò:
- il primo consiste nel far variare i fuochi alto e basso, rispettivamente Fh e Fb delle parti superiore e inferiore della superficie riflettente in maniera tale che essi presentino due prime posizioni identiche per l'integralità di una delle zone, e due seconde posizioni identiche, ma differenti dalle prime posizioni, per 1'integralità dell'altra zona; ciò permette di incurvare progressivamente la linea di transizione LT12 in modo controllato, man mano che ci si allontana verso l'alto e verso il basso del piano XOY, verso sinistra o verso destra quando questa linea dì transizione viene osservata in proiezione nel piano verticale XOY;
il secondo approccio consìste nel far variare la posizione dei fuochi alto e basso non più zona per zona, ma in modo continuo in seno ad una stessa zona; in tal modo, si possono regolare indipendentemente uno dall'altro gli sfalsamenti in profondità di una zona rispetto alle sue due zone vicine, e quindi incurvare le linee di transizione corrispondenti in modo indipendente una dall'altra; l'evoluzione dei fuochi alto e, oppure basso in seno di una stessa zona è come la defocalizzazione evoluta linearmente in funzione della quota secondo X.
Si osserverà inoltre che, ciascuna transizione tra zone venendo realizzata mediante l'intersezione di due superfici generalmente non tangenti l'una all'altra, non si crea una discontinuità di ordine zero tra le superfici riflettenti di due zone, ma esiste al suo livello un gomito che, quando il proiettore è spento, permette all'osservatore di ben differenziare le diverse zone, il che è interessante sul piano estetico.
Viene notato peraltro che, grazie alle variazioni apportate alle defocalizzazioni, la linea di transizione LT12 tra le zone Z1 e Z2 segue di regola una traiettoria più o meno curva e sinuosa che presenta la proprietà di non venire confusa con una linea di isodeviazione laterale della zona Z1, nè con una linea di isodeviazione laterale della zona Z2. Ne risulta che la larghezza di ciascuna zona varia progressivamente in funzione della quota secondo Z, e che l'espansione laterale massima assicurata a livello della linea di transizione LT12 varia progressivamente quando ci si sposta lungo questa linea. In tal modo, viene evitato il fenomeno di interruzione brusca della parte del fascio generata da ciascuna delle zone dello specchio, che è un inconveniente classico degli specchi a strie cilindriche proiettate.
Si noterà per giunta che giocando sulla posizione delle linee di transizione che delimitano una zona data, si può facilmente privilegiare l'espansione della luce sia verso sinistra sia verso destra, l'espansione verso un lato dato essendo tanto meno importante quanto la linea di transizione interessata fa diminuire la larghezza della zona secondo l'asse OX, ed essendo al contrario più importante se la linea di transizione è tale che la larghezza della zona aumenta.
Infine, è chiaro che la variazione delle defocalizzazioni alta e bassa porta ad uno sfalsamento della posizione delle immagini del filamento su uno schermo di proiezione, sia verso l'alto, sia verso il basso. Nel caso in cui il fascio da formare debba rispettare una interruzione data, i cambiamenti di defocalizzazione vengono scelti bene inteso in maniera tale che questa interruzione continui a venire rispettata e definita con una certa nettezza. Negli altri casi, si può utilizzare questa defocalizzazione controllata per regolare la ripartizione della luce nel senso dello spessore del fascio.
La produzione dello specchio viene proseguita definendo, nella stessa maniera che precedentemente, una zona Z3 adiacente alla zona Z2 e parametrata in maniera da ottenere una linea di transizione a gomito LT23 estendentesi alla quota su X voluta nel piano XOY.
Queste fasi possono venire ripetute per tante zone quante necessarie, nelle parti sinistra e destra dello specchio.
L'invenzione consente così di realizzare uno specchio nel quale differenti zone giustapposte lateralmente possono venire parametrate in maniera da generare parti di fasci differenti con una grande flessibilità per facilitare il modellamento del fascio definitivo, pur ottenendo una superficie riflettente senza discontinuità di ordine zero, che in maniera ben nota creano anomalie ottiche, e ottenendo una superficie il cui aspetto, con proiettore spento, è quello di uno specchio a strie sghembe e larghe, interessanti sul piano estetico.
Di preferenza, la totalità del modellamento del fascio effettuandosi a livello dello specchio, il cristallo di chiusura del proiettore (non rappresentato), può essere interamente liscio, o comprendere solo elementi di stile otticamente inattivi o praticamente inattivi.
Per altro, onde adattarsi al meglio alla geometria dei dintorni del proiettore (guance laterali suscettibili di occultare un fascio troppo allargato, piede di cristallo suscettibile di creare anomalie ottiche, ecc ...), è vantaggiosamente previsto che le generatrici orizzontali delle zone centrali dello specchio siano tali che queste zone assicurino una espansione notevole della luce per conferire al fascio la sua larghezza tramite grandi immagini della sorgente, mentre le zone laterali dello specchio possiedono al contrario generatrici orizzontali che espandono poco la luce, onde assicurare la chiazza di concentrazione centrale del fascio tramite immagini più piccole del filamento, le zone intermedie assicurando quanto ad esse una espansione laterale intermedia. In altri termini, le generatrici orizzontali di differenti zone sono di preferenza tanto più lontane da parabole quanto la zona è vicina al centro dello specchio .
La figura 3 illustra uno specchio di un proiettore di incrocio europeo per circolazione a destra realizzato secondo la presente invenzione.
Esso comprende sei zone concepite come su descritto, cioè, da sinistra verso destra:
una zona di bordo sinistro Za la cui superficie è tale che essa è in grado di allineare le immagini della sorgente al disotto e a raso di una interruzione inclinata a 45° al disopra dell'orizzontale,
- una zona intermedia Zb,
- una zona di fondo Zf,
- una seconda zona intermedia Zc,
- due zone di bordo Zd e Ze.
Le zone da Zb a Zf possiedono quanto ad esse superfici in grado di porre le immagini del filamento al disotto e in vicinanza di una interruzione non inclinata.
Si osserverà qui che il procedimento applicato per costituire la zona di bordo sinistro Za differisce dal procedimento applicato per costituire le altre zone di una semplice rotazione di 15° dell'ortonormale preferenziale utilizzato.
In questa realizzazione, l'espansione laterale assicurata dalle differenti zone è tanto più ridotta quanto la zona è lontana lateralmente dall'asse ottico.
L'espansione laterale assicurata dalla zona Zf è illustrata nella figura 4a, mentre l'espansione laterale assicurata dalle zone Zb, Zf e Zc è illustrata nella figura 4b.
La configurazione delle parti di fascio generate alle zone da Za a Ze è illustrata nelle figure da 5a a 5e, rispettivamente. Le indicazioni numeriche che vi figurano esprimono le deviazioni orizzontale e verticale in gradi. Si osserva che ciascuna delle parti del fascio, per le ragioni su spiegate, presenta bordi laterali sfumati, il che assicura una mescolanza omogenea di queste differenti parti di fascio nel fascio globale.
La configurazione di questo fascio globale è illustrata nella figura 6. Vi si constata che il fascio presenta contemporaneamente una concentrazione importante nell'asse, una grande larghezza e una grande omogeneità. Si constata anche che, per la concezione della zona Zf quale su descritta, i bordi laterali del fascio sono sfumati, il che evita le perturbazioni nel campo della visione periferica dell'occhio umano.
Si osserva anche che la parte del fascio situata lungo la seminterruzione inclinata a 15° verso l'alto non si prolunga eccessivamente lontano lungo questa seminterruzione, il che permette di illuminare correttamente la banchina della strada senza abbagliare i conduttori di veicoli sorpassati attraverso i retrovisori esterni di questi veicoli.
Si comprende che l'invenzione permette di realizzare fasci ad interruzione atti a differenti applicazioni (principalmente di incrocio e antinebbia) e a differenti regolamenti adattando semplicemente le generatrici orizzontali ed i parametri di defocalizzazione utilizzati. Così, è vantaggioso concepire uno specchio che possiede una zona centrale Zf identica per tutti i proiettori, solo le zone intermedie e le zone di bordo essendo adattate per definire la interruzione desiderata.
La figura 7 rappresenta uno specchio di un proiettore abbagliante realizzazione secondo la presente invenzione.
In questo caso, le superfici riflettenti delle differenti zone da Za' a Zg' hanno defocalizzazioni adattate, e di preferenza defocalizzazioni nulle. Qui, ancora, le espansioni laterali assicurate nelle differenti zone sono tanto più piccole quanto le zone considerate sono lateralmente lontane dall'asse ottico.
Le figure da 8a a 8g illustrano la configurazione di parti di fascio generate dalle differenti zone, mentre la figura 9 illustra il complesso di fascio ottenuto. Si constata qui ancora una grande larghezza, una grande omogeneità ed una chiazza di concentrazione di livello importante, contemporaneamente ad uno spessore del fascio sostanzialmente costante, ugualmente vantaggioso sul· piano della comodità visiva.
Così, la presente invenzione permette di realizzare proiettori che, pur generando fasci interamente differenti gli unì dagli altri, possono presentare lo stesso aspetto quando essi sono spenti, il che è particolarmente vantaggioso sul piano dello stile.
Le figure 10a e 10b illustrano inoltre un comportamento ottico caratteristico di uno specchio secondo la presente invenzione. Viene rappresentata in queste figure la deviazione orizzontale impartita all'irraggiamento emesso dal centro della sorgente 10, indicata con Θ e misurata rispetto al piano YOZ, in funzione dell'ascissa (quota secondo X) del punto di riflessione considerato. La figura IOa indica la legge di deviazione alla quota Z = 0, mentre la figura 10b indica la legge di deviazione ad una quota Z differente da 0, e per esempio uguale a 30 mm per uno specchio di dimensioni classiche .
Si osserva innanzitutto che, per ciascuna delle zone, l'ampiezza della espansione orizzontale diminuisce man mano che ci si allontana dall'asse OY dello specchio. Si osserva anche che l'ampiezza dell'espansione varia man mano che ci si allontana dal piano orizzontale XOY, e per la continuità delle superfici in direzione verticale, questa evoluzione è progressiva. Bene inteso, questa evoluzione può essere nel senso di una diminuzione per certe zone, come qui sopra, e di un aumento per altre zone .

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Proiettore dì autoveicolo, comprendente una sorgente luminosa (10), uno specchio (20) ed un cristallo, lo specchio essendo costituito da una molteplicità di zone (Zn) di superfici riflettenti ilice, giustapposte lateralmente le une alle altre e delimitate da linee di transizione (LT) a rottura di pendenza, ciascuna di queste zone essendo atta ad espandere la luce orizzontalmente tra due estremi ottenuti in vicinanza immediata di dette linee di transizione, caratterizzato dal fatto che l'estremo di espansione orizzontale di ciascuna zona (Zn) varia progressivamente man mano che ci si sposta lungo la linea di transizione considerata.
  2. 2. Proiettore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che le superfici riflettenti di almeno certe zone (Z1, Z2) poggiano ciascuna su una generatrice orizzontale (GH1, GH2) non parabolica e presentante sezioni verticali che possiedono una defocalizzazione progressiva controllata verso l'alto e verso il basso, e dal fatto che le defocalizzazioni (Fh1, Fb1; Fh2, Fb2) delle superfici riflettenti (S1, S2) di differenti zone vengono regolate in maniera da ottenere detta variazione progressiva degli estremi dell'espansione .
  3. 3. Proiettore secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che lungo certe linee di transizione tra le superfici riflettenti (Sn), l'estremo di espansione orizzontale di almeno una zona adiacente diminuisce progressivamente verso l'alto e verso il basso a partire dal centro dello specchio.
  4. 4. Proiettore secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che le generatrici orizzontali (GH1, GH2) sono atte ad assicurare una espansione mediante divergenza.
  5. 5. Proiettore secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che le generatrici orizzontali (GH1, GH2) di differenti zone (Z1, Z2) e la posizione delle loro linee di transizione (LT12) sono tali che, dal centro verso i bordi laterali dello specchio, gli estremi dell'espansione orizzontale in ciascuna delle zone diminuiscono progressivamente.
  6. 6. Proiettore secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che l'espansione orizzontale assicurata in ciascuna delle zone è simmetrica da una parte e dall'altra della direzione generale di emissione (OY).
  7. 7. Proiettore secondo la rivendicazione 5 caratterizzato dal fatto che l'espansione orizzontale assicurata in ciascuna delle zone è dissìmetrica da una parte e dall'altra della direzione generale di emissione.
  8. 8. Proiettore secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che la superficie riflettente di almeno certe zone (Zb-Zf) presenta una defocalizzazione tale che essa porta tutte le immagini della sorgente luminosa al disotto e sostanzialmente a raso di una interruzione orizzontale.
  9. 9. Proiettore secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che lo specchio comprende almeno un'altra zona (Za) giustapposta lateralmente a dette certe zone (Zb-Zf) e la cui superficie riflettente è atta a portare tutte le immagini della sorgente luminosa al disotto e sostanzialmente a raso di un'altra interruzione sfalsata rispetto a detta interruzione orizzontale.
  10. 10. Proiettore secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detta altra interruzione è sfalsata angolarmente.
  11. 11. Proiettore secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detta altra interruzione è sfalsata in altezza.
  12. 12. Procedimento di produzione di uno specchio (20) di proiettore di autoveicolo, caratterizzato al fatto che esso comprende le fasi seguenti: definire una molteplicità di superfici riflettenti (SB) presentanti ciascuna una generatrice orizzontale non parabolica e sezioni verticali presentanti, rispetto a sezioni paraboliche, una defocalizzazione progressiva controllata verso l'alto e verso il basso regolare la posizione delle generatrici orizzontali e la defocalizzazione di ciascuna di dette superfici riflettenti in maniera tale che esse si intersechino due a due secondo linee di transizione (LT) che collegano un bordo superiore ed un bordo inferiore dello specchio e che lungo dette linee di transizione, l'espansione orizzontale assicurata dalle superfici riflettenti situate da una parte e dall'altra vari regolarmente, lavorare uno stampo comprendente in maniera giustapposta orizzontalmente zone costituite rispettivamente dalle parti di dette superfici riflettenti che sono delimitate da dette linee di intersezione e stampare lo specchio tramite questo stampo.
  13. 13. Procedimento secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che la fase di regolazione della posizione delle generatrici orizzontali viene applicata in funzione della posizione ricercata, in direzione laterale (OX), delle linee di transizione (LT) tra le differenti zone.
  14. 14. Procedimento secondo una delle rivendicazioni 12 e 13, caratterizzato dal fatto che la fase di regolazione della defocalizzazione viene applicata in funzione dell'importanza ricercata della variazione dell'espansione orizzontale lungo le linee di transizione.
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