ITRM20120058A1 - Famiglia di molecole a base di zuccheri ad uso terapeutico e relativo procedimento di produzione - Google Patents

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ITRM20120058A1
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Pisanelli Giovanni Codacci
Ferla Barbara La
Francesco Nicotra
Michele Pitaro
Giovanni Ristori
Marco Salvetti
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Pisanelli Giovanni Codacci
Ferla Barbara La
Francesco Nicotra
Michele Pitaro
Giovanni Ristori
Marco Salvetti
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Description

DESCRIZIONE
dell'invenzione industriale dal titolo:
FAMIGLIA DI MOLECOLE A BASE DI ZUCCHERI AD USO TERAPEUTICO E RELATIVO PROCEDIMENTO DI PRODUZIONE
DESCRIZIONE
L’invenzione concerne il settore dei farmaci e dei presidi medici per il trattamento terapeutico selettivo di patologie tumorali e non.
Più in dettaglio riguarda una famiglia di molecole a base di zuccheri per il trattamento terapeutico selettivo di patologie tumorali e non, ove tali patologie sono contraddistinte da un elevato metabolismo cellulare e, di conseguenza, da un elevato consumo di glucosio.
Come noto sin dal 1926 dagli studi del biochimico tedesco Otto Warburg, le cellule dei tumori maligni presentano un catabolismo del glucosio che differisce da quello delle cellule sane per il fatto che il loro metabolismo cellulare si basa sull’utilizzo preferenziale del glucosio nella glicolisi, e nel conseguente minino sfruttamento del ciclo degli acidi tricarbossilici, anche in presenza di ossigeno (effetto Warburg).
L’utilizzo preferenziale del glucosio da parte delle cellule tumorali à ̈ innescato da oncogeni e da oncosoppressori, inizia precocemente nella cancerogenesi e sembra aumentare con l’aggressività del tumore.
Tale processo, seppur funzionale all’espansione del tumore nell’organismo, attraverso la produzione di molecole intermedie utili alla crescita ed alla divisione delle cellule tumorali, à ̈ assolutamente svantaggioso dal punto di vista energetico in quanto, delle trentasei molecole di ATP (Adenosin Trifosfato) che vengono prodotte da una molecola di glucosio, solamente due sono ottenute attraverso la glicolisi.
A causa di tale inefficienza energetica, le cellule tumorali sono costrette ad importare elevati quantitativi di glucosio attraverso la membrana citoplasmatica, aumentando di conseguenza l’espressione di apposite glicoproteine integrali di membrana (GLUT – Glucose Transporters), atte a trasferire all’interno delle dette cellule tumorali il glucosio necessario al loro sostentamento.
Lo stesso fenomeno à ̈ stato riscontrato in presenza di patologie non tumorali, quali ad esempio alcune infezione virali.
Nelle cellule infettate da citomegalovirus, per esempio, si verifica una diversione del citrato dal ciclo di Krebs verso la sintesi di acidi grassi, con lo stesso incremento del fabbisogno di glucosio che si verifica nell’oncogenesi (Yu et al. Trends Microbiol.2011).
Inoltre, nel contesto dell’utilizzo preferenziale del glucosio in casi di infezione, à ̈ stato di recente osservato che i batteri “persisters†, ossia resistenti ai trattamenti antibiotici, che costituiscono un importante problema di salute pubblica, possono essere eradicati inducendo in loro una maggiore utilizzazione del glucosio, o di altri suoi metaboliti intermedi, somministrati insieme all’antibiotico stesso (Allison et al. Nature 2011).
Il recente utilizzo del 2-(<18>F)-fluoro-2-deossi-D-glucosio (FDG) come tracciante nella tomografia ad emissione di positroni (PET), conferma in vivo l’accumulo del glucosio nelle cellule tumorali e costituisce la principale applicazione medica dell’effetto Warburg. Il tracciante sopracitato, composto essenzialmente da molecole di glucosio associate chimicamente a molecole di fluoro radioattivo, viene assorbito per via preferenziale dalle cellule tumorali, tramite le molecole di glucosio presenti nella sua struttura, e permette il rilevamento dell’accumulo del suddetto glucosio nelle cellule tumorali di interesse, tramite le molecole di fluoro radioattivo associate a tale sostanza, favorendo in tal modo l’acquisizione di dati clinici rilevanti per la diagnostica e la stadiazione dei tumori nell’organismo.
Similmente a quanto avviene con il suddescritto utilizzo diagnostico, l’ingresso preferenziale del glucosio nelle cellule tumorali può essere ovviamente sfruttato anche a fini terapeutici.
I tentativi di legare chimicamente il glucosio ai comuni farmaci ad azione antitumorale, come ad esempio la ciclofosfamide, hanno però generato composti che, a causa dell’ingombro sterico dei farmaci stessi, non penetrano nella cellula attraverso i GLUT ma attraverso il co-trasportatore sodio-glucosio (SAAT1), determinando così una minore selettività terapeutica di tali composti nei confronti delle cellule tumorali, derivante dall’impossibilità di sfruttare vantaggiosamente la sopracitata sovraespressione di GLUT.
Anche l’utilizzo di composti radioattivi del glucosio, come agenti anti-neoplastici, non ha comportato risultati clinici favorevoli a causa dell’efficacia subottimale e delle difficoltà di somministrazione di tali sostanze.
E’ scopo della presente invenzione la realizzazione di una famiglia di molecole a base di zuccheri, atte a trasportare un agente terapeutico, di tipo non radioattivo, all’interno di cellule tumorali e non, contraddistinte da un elevato metabolismo cellulare, al fine di consentire il trattamento terapeutico selettivo di tali cellule e, di conseguenza, delle patologie da esse derivanti, sfruttando vantaggiosamente il principio dell’assorbimento preferenziale degli zuccheri, ed in particolare del glucosio, legato al sopracitato effetto Warburg.
Lo scopo à ̈ raggiunto mediante la progettazione e la sintesi di composti nei quali ad una molecola di zucchero, in particolare glucosio, viene legato arsenico, in diversi stati di ossidazione, tramite legame covalente, direttamente o tramite spaziatori, e sfruttando le diverse posizioni ossidriliche dello zucchero, compresa quella anomerica, o anche sostituendo le medesime.
Un primo oggetto dell’invenzione à ̈ quindi una famiglia di molecole a base di zuccheri ad uso terapeutico secondo la rivendicazione principale indipendente 1.
Una realizzazione preferita del’invenzione riguarda un composto ad uso terapeutico, avente la seguente formula generale di struttura (I):
ove:
− X à ̈ un gruppo CH2oppure un anello aromatico Ar, oppure un atomo di O, oppure un atomo di S;
− n varia da 1 a 10;
− Y à ̈ un gruppo NH, oppure NHSO2, oppure NHSO, oppure NHCO, oppure un atomo di S, oppure di O, oppure un gruppo CH=CH;
− As à ̈ un qualsiasi derivato dell’arsenico, in qualunque stato di ossidazione, quale ad esempio:
− Z à ̈ un atomo di H, oppure X(CH2)n-Y-X-As come precedentemente descritto.
Un secondo oggetto dell’invenzione à ̈ un procedimento per la produzione di molecole a base di zuccheri ad uso terapeutico mediante processo di sintesi.
Un terzo oggetto dell’invenzione à ̈ un procedimento per la produzione di molecole a base di zuccheri ad uso terapeutico mediante processo di estrazione da fonti naturali.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione più dettagliata esposta nel seguito.
Con riferimento alla relativa formula generale (I), la famiglia di molecole a base di zuccheri oggetto della presente invenzione si compone essenzialmente di una molecola di zucchero, in particolare glucosio, legata chimicamente, mediante legame covalente, ad un qualunque derivato dell’arsenico, in qualsiasi stato di ossidazione.
Il legame covalente tra la detta molecola di glucosio e la detta molecola di arsenico à ̈ realizzato direttamente o tramite spaziatori, e sfruttando le diverse posizioni ossidriliche dello zucchero, compresa quella anomerica, o anche sostituendo le medesime.
La struttura delle molecole a base di zuccheri oggetto della presente invenzione à ̈ stata confermata mediante spettrometria di massa (MS) e risonanza magnetica nucleare (NMR).
La famiglia di molecole a base di zuccheri sopracitate permette il trattamento terapeutico di patologie tumorali e non, contraddistinte da un elevato metabolismo cellulare, sfruttando il principio dell’assorbimento preferenziale del glucosio legato all’effetto Warburg.
Tali molecole sono infatti idonee a penetrare per via preferenziale all’interno di cellule tumorali e non, contraddistinte da un elevato metabolismo cellulare, per mezzo della molecola di glucosio integrata nella loro struttura, determinando in tal modo il trattamento terapeutico selettivo di tali cellule, e di conseguenza delle patologie da esse derivanti, per mezzo della molecola di arsenico legata chimicamente alla molecola di glucosio sopracitata.
La penetrazione del glucosio, e dell’arsenico ad esso chimicamente legato, all’interno di cellule tumorali e non, contraddistinte da un elevato metabolismo cellulare, à ̈ vantaggiosamente favorita dalla sovraespressione di GLUT presenti sulla membrana citoplasmatica delle medesime.
L’assorbimento preferenziale del glucosio, da parte delle cellule sopracitate, determina il conseguente ingresso nelle medesime di un proporzionale quantitativo di arsenico, che risulterà tale da indurre un vantaggioso effetto terapeutico in tali cellule, risultando invece relativamente innocuo per le cellule sane.
Inoltre, in presenza di cellule tumorali, il quantitativo di arsenico assorbito da tali cellule risulterà tale da determinarne la soppressione selettiva, mentre in presenza di cellule soggette a patologie di tipo infiammatorio il quantitativo di arsenico assorbito da tali cellule risulterà tale da determinarne il solo trattamento terapeutico.
L’utilizzo dell’arsenico come agente terapeutico risolve il problema dell’individuazione di una sostanza che:
− risulti farmacologicamente attiva;
− risulti dotata di un ingombro sterico tale da non alterarne il passaggio attraverso i GLUT sovraespressi sulla membrana citoplasmatica di cellule tumorali e non, contraddistinte da un elevato metabolismo cellulare;
− risulti capace di interferire con il metabolismo di tali cellule grazie alla sua somiglianza chimica con il fosforo.
L’arsenico presenta infatti un adeguato ingombro sterico, à ̈ comunemente utilizzato in forma di triossido nel trattamento di tumori umani maligni, quali la leucemia promielocitica, e la sua attività antinfiammatoria e chemioterapica à ̈ ben nota in medicina, per il suo impiego nel trattamento terapeutico della sifilide e di altre numerose patologie. L’arsenico, sempre sotto forma di triossido, à ̈ inoltre in grado di aumentare la radiosensibilità dei tumori solidi.
Esempio 1
Produzione di composti a base di zuccheri mediante processo di sintesi.
Si riporta a titolo di esempio un composto secondo l’invenzione, identificato dalla sigla GD152.186, avente la seguente formula di struttura (S):
Il composto GD152.186 Ã ̈ stato prodotto mediante un procedimento di sintesi non limitativo, rappresentato nello schema seguente.
Tale procedimento di sintesi comprende le seguenti fasi:
− una fase di preparazione di una soluzione a base di allil-C-glucosio acetilato, ottenuta mediante allilazione stereoselettiva eseguita secondo la procedura descritta da Gray (Bennek, 1987);
− una fase di acetilazione del suddetto derivato mediante acetilazione in piridina;
− una reazione di ozonolisi eseguita mediante dissoluzione in CH2Cl2,raffreddamento della soluzione a -78°C e sua saturazione con ozono;
una fase di riposo della suddetta soluzione, della durata di settantacinque minuti;
una fase di saturazione della suddetta soluzione, eseguita dapprima con ossigeno e successivamente con azoto;
una fase di aggiunta di trifenilfosfina alla suddetta soluzione, seguita da risalita a temperatura ambiente e successiva agitazione, atta a favorirne la trasformazione in aldeide; una fase di amminazione riduttiva dell’aldeide, eseguita con un qualunque derivato dell’arsenico, in qualsiasi stato di ossidazione, e NaCNBH3(per l’ottenimento del sopracitato composto GD152.186 à ̈ stato utilizzato il derivato dell’arsenico b);
una fase di purificazione del composto così ottenuto;
una fase di deacetilazione di tale composto, eseguita mediante MeONa in MeOH dry, atta a fornire il suddetto prodotto nella sua forma definitiva.
una fase di caratterizzazione:<1>H NMR (400 MHz, CD3OD) Î ́ ppm 7.29-7.21 (m, 1H), 7.04-6.94 (m, 1H), 6.60-6.46 (m, 2H), 4.00-3.90 (m, 1H), 3.75 (bd, J = 11.78 Hz, 1H), 3.56-3.47 (m, 2H), 3.44-3.35 (m, 2H), 3.23-3.06 (m, 7H), 1.90-1.81 (m, 2H).
<13>C NMR (100 MHz, CD3OD) 166.7, 153.0, 135.8, 132.8, 117.0, 116.2, 78.79, 78.03, 77.60, 75.67, 75.27, 66.08, 44.94, 44.80, 27.77; MS calcd for C16H24AsNO5S2[M H]<+>450: found 450.
Esempio 2
Attività antitumorale della famiglia di molecole a base di zuccheri secondo l’invenzione.
Il composto GD152.186 (PM 449,4) prodotto con il procedimento di sintesi suddescritto à ̈ stato testato in una serie di sperimentazioni precliniche su linee cellulari di tumori umani, ed in particolare su una linea cellulare di neuroblastoma umano (SK-N-BE) e su una linea cellulare di leucemia promielocitica umana (HL60).
Il terreno di coltura utilizzato per la crescita delle cellule SK-N-BE à ̈ il DMEM High Glucose (Dulbecco’s Modified Eagle Medium) con 10% di FBS (siero fetale bovino), 1% di L-Glutamina e 1% di antibiotici Penicillina/Streptomicina.
Le cellule HL60 crescono invece in sospensione, ad una temperatura di 37°C ed in 5% di CO2, utilizzando come terreno di coltura RPMI 1640 con 10% di FBS (siero fetale bovino), 1% di L-Glutamina e 1% di antibiotici Penicillina/Streptomicina.
Come controllo positivo à ̈ stato utilizzato il triossido di arsenico (As2O3, Sigma-Aldrich) in quanto la sua attività à ̈ stata già testata su linee cellulari di neuroblastoma umano e di leucemia promielocitica umana.
Il composto GD152.186 Ã ̈ stato disciolto in acqua sterile, in modo tale da raggiungere le concentrazioni finali di 100-300-500-1000-2000 µM.
Il saggio utilizzato per valutare la sopravvivenza delle cellule tumorali in seguito al contatto con il suddetto composto GD152.186 Ã ̈ il test dello MTT (riduzione dei Sali di tetrazolio).
Tale saggio si basa sulla capacità dell’enzima respiratorio mitocondriale delle cellule, comunemente definito succinato tetrazolio reduttasi, di ridurre un sale di tetrazolio (3-[4,5-dimethylthiazol-2-yl]-2,5-diphenyltetrazolium bromide (MTT, Sigma Aldrich)) in un composto insolubile di colore blu, comunemente definito formazano.
Tale processo di riduzione avviene solo nelle cellule vive e non in quelle morte o danneggiate, di conseguenza la quantità di formazano prodotta à ̈ direttamente proporzionale al numero di cellule metabolicamente attive nel campione esaminato.
Per gli esperimenti sono state utilizzate piastre da 96 pozzetti, ove in ogni pozzetto sono state seminate 5.000 cellule (SK-N-BE) o 50.000 cellule (HL60) sospese in 180 µL di terreno e poi incubate a 37°C e 5% di CO2.
Dopo quarantotto ore, le cellule sono state trattate con 20µL di concentrazioni crescenti (in sei replicati) di triossido d’arsenico (100-300-500-1000µM), e di composto GD152.186 (100-300-500-1000-2000µM) in modo da ottenere all’interno di ogni singolo pozzetto le concentrazioni finali di 10-30-50-100 e 200 µM.
Ad una colonna di sei pozzetti non viene aggiunto alcun composto ma solo 20µL di acqua sterile per seguire la crescita naturale delle cellule.
Le piastre sono reincubate per quarantotto, settantadue e novantasei ore, alla scadenza delle quali à ̈ stato eseguito il test.
Ad ogni singolo pozzetto sono stati quindi aggiunti 20 µL di soluzione (5 mg•ml-1 in PBS sterile) di MTT, fornendo un tempo di incubazione di tre ore, funzionale alla formazione del formazano.
Successivamente, da ciascun pozzetto viene eliminato il sovranatante e vengono aggiunti 200µL di DMSO.
Dopo circa dieci minuti à ̈ stata eseguita la misurazione del livello di concentrazione del formazano, per mezzo di uno spettrofotometro settato alla lunghezza d’onda di 570 nm.
Nelle cellule trattate con triossido d’arsenico sono stati riscontrati cambiamenti morfologici, visibili al microscopio ottico, del tipo di perdita di aderenza dalla piastra, e presenza di conformazione tondeggiante con contorni irregolari.
I dati di assorbanza del formazano hanno mostrato che la riduzione della sopravvivenza delle cellule à ̈ strettamente dipendente dal dosaggio del triossido d’arsenico e del tempo di esposizione a tale sostanza.
Anche nelle cellule trattate con il composto GD152.186 sono stati sorprendentemente rilevati cambiamenti morfologici del tipo di perdita di aderenza dalla piastra, e presenza di conformazione tondeggiante con contorni irregolari.
Tali cambiamenti sono stati rilevati soprattutto in presenza di elevate concentrazioni del composto GD152.186.
Anche i dati di assorbanza del formazano hanno sorprendentemente confermato che la riduzione della sopravvivenza delle cellule à ̈ strettamente dipendente dal dosaggio del composto GD152.186 e del tempo di esposizione a tale sostanza.
La riduzione della sopravvivenza delle cellule in funzione del tempo di esposizione al composto GD152.186 (rispettivamente di quarantotto, settantadue, e novantasei ore) Ã ̈ risultata maggiormente visibile quando le cellule sono entrate in contatto con elevate concentrazioni (100-200µM) di tale sostanza.
I dati di assorbanza del formazano relativi alle cellule HL60 hanno inoltre mostrato una riduzione della sopravvivenza delle cellule quando le stesse sono state messe a contatto con concentrazioni crescenti di triossido d’arsenico e del composto GD152.186.
I dati clinici ottenuti con la sperimentazione suddescritta costituiscono una fondamentale verifica del fatto che, legando chimicamente l’arsenico a composti del glucosio che mostrano affinità con i GLUT, esso mantiene un’attività fortemente citotossica nei confronti delle cellule tumorali.
L’assorbimento preferenziale del glucosio da parte delle cellule tumorali, secondo il principio definito dall’effetto Warburg, denota inoltre una maggiore valenza terapeutica dei composti a base di zuccheri secondo l’invenzione rispetto al triossido di arsenico, e di sostanze analoghe, di comune utilizzo nell’ambito dei trattamenti antitumorali.
Sulla base dei dati clinici ottenuti con la sperimentazione suddescritta, i composti a base di zuccheri secondo l’invenzione sono atti a trovare vantaggiosa applicazione nel trattamento terapeutico selettivo di patologie tumorali, contraddistinte da un elevato metabolismo cellulare, quali le neoplasie derivate dagli epiteli (ad esempio, carcinomi, adenocarcinomi, ecc.), di origine mesenchimale (ad esempio fibrosarcomi, liposarcomi, rabdomiosarcomi, osteosarcomi, ecc.), delle cellule del sangue (ad esempio leucemie, linfomi, mielomi, ecc.) o del tessuto nervoso (ad esempio astrocitomi, glioblastomi, meningiomi, gangliocitomi, ecc.).
Esempio 3
Produzione di composti a base di zuccheri mediante processo di estrazione da fonti naturali.
Oltre che realizzati mediante procedimenti di sintesi, i composti oggetto della presente invenzione possono anche essere estratti da organismi quali alghe, molluschi, pesci, funghi, batteri, riso ed altro.
I composti naturali a base di zuccheri sono anch’essi vantaggiosamente utilizzabili per il trattamento terapeutico di patologie tumorali e non, caratterizzate da un elevato metabolismo cellulare.
Essendo ampiamente nota la capacità del ribosio di penetrare la membrana citoplasmatica di cellule tumorali e non, attraverso i GLUT, à ̈ logico ritenere che i composti naturali a base di zuccheri possiedano anche un’adeguata attività antimetabolica.
La maggior parte dei composti naturali a base di zuccheri [J. Feldmann, E.M. Krupp, Anal. Bioanal. Chem. 2011, 399, 1735-1741] sinora identificati, presenta infatti un arsenico pentavalente direttamente legato allo scheletro carbonioso dello zucchero, a due sostituenti alchilici (in genere metili) e ad un atomo di ossigeno e/o zolfo (tio-arsenozuccheri). Tali composti possono differire per il sostituente legato in posizione anomerica, generalmente una unità di glicerolo variamente funzionalizzata nell’ossidrile primario con diversi sostituenti (solfati, fosfati, sulfonati).
Per l’estrazione di composti a base di zuccheri da fonti naturali, potranno essere utilizzati procedimenti comunemente impiegati per l’estrazione di zuccheri da matrici organiche, adeguatamente adattati ed ottimizzati in funzione della caratteristiche della specifica matrice organica trattata.
In una esemplificazione non limitativa, un procedimento di estrazione di composti a base di zuccheri da fonti naturali comprende:
− una fase di sminuzzamento della matrice organica prescelta, trattata ripetutamente con acqua al fine di recuperarne le componenti idrosolubili, tra cui i composti di interesse;
− una fase di concentrazione della soluzione ottenuta, eseguita mediante evaporazione a pressione ridotta, eventualmente associata a liofilizzazione;
− una fase di separazione e purificazione dei soluti, contenenti i composti a base di zuccheri di interesse, dalla componente liquida della soluzione sopracitata, eseguita mediante tecniche cromatografiche e/o di cristallizzazione.
Esempio 4
Attività antiinfiammatoria della famiglia di molecole a base di zuccheri secondo l’invenzione.
Sulla base del principio dell’assorbimento preferenziale del glucosio legato all’effetto Warburg, i composti a base di zuccheri ottenuti mediante sintesi ed i composti estrattivi oggetto della presente invenzione sono atti a trovare vantaggiosa applicazione anche nel trattamento terapeutico di patologie infiammatorie di tipo infettivo, contraddistinte da un elevato metabolismo cellulare, quali infezioni virali da aumentato consumo di glucosio (Yu et al. Trend Microbiol.
2011).
In particolare, i suddetti composti sono atti a colpire selettivamente le cellule infettate da virus che presentano un aumentato uptake del glucosio rispetto alle cellule sane, derivante dalla sostituzione del trasportatore di glucosio normalmente utilizzato da parte delle medesime, come nel caso di cellule infettate da citomegalovirus ove il GLUT4 rimpiazza il GLUT1 determinando un aumento del flusso di zuccheri e anche della densità del trasportatore sulla superficie cellulare (Yu et al. Trend Microbiol.2011).
Inoltre, i detti composti sono atti a trovare vantaggiosa applicazione nel contesto dell’utilizzo preferenziale del glucosio in casi di infezioni da batteri persisters.
E’ infatti noto che tali batteri, resistenti ai trattamenti antibiotici, sono normalmente trattati inducendo in loro una maggiore utilizzazione del glucosio, o di altri suoi metaboliti intermedi, somministrati insieme all’antibiotico stesso al fine di favorirne l’assorbimento (Allison et al. Nature 2011).

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Famiglia di molecole a base di zuccheri ad uso terapeutico caratterizzata dal fatto che comprende composti la cui struttura presenta almeno una molecola di zucchero, con funzione veicolante, legata ad arsenico con funzione di principio attivo.
  2. 2) Composto ad uso terapeutico secondo la riv. 1, caratterizzato dal fatto che presenta una formula di struttura generale (I) seguente: ove: - X à ̈ un gruppo CH2oppure un anello aromatico Ar, oppure un atomo di O, oppure un atomo di S; - n varia da 1 a 10; - Y à ̈ un gruppo NH, oppure NHSO2, oppure NHSO, oppure NHCO, oppure un atomo di S, oppure di O, oppure un gruppo CH=CH; - As à ̈ un qualsiasi derivato dell’arsenico, in qualunque stato di ossidazione quale ad esempio: - Z à ̈ un atomo di H, oppure X(CH2)n-Y-X-As come precedentemente descritto.
  3. 3) Composto secondo la riv. 2, caratterizzato dal fatto che il derivato dell’arsenico à ̈ legato chimicamente ad una molecola di glucosio mediante un legame di tipo covalente.
  4. 4) Composto secondo la riv. 3, caratterizzato dal fatto che tale legame covalente à ̈ realizzato direttamente o tramite spaziatori, e sfruttando le diverse posizioni ossidriliche dello zucchero, compresa quella anomerica, o anche sostituendo le medesime.
  5. 5) Composto secondo la riv. 1, caratterizzato dal fatto che à ̈ atto a consentire il trattamento terapeutico selettivo di patologie tumorali, contraddistinte da un elevato metabolismo cellulare, quali le neoplasie derivate dagli epiteli (ad esempio, carcinomi, adenocarcinomi, ecc.), di origine mesenchimale (ad esempio fibrosarcomi, liposarcomi, rabdomiosarcomi, osteosarcomi, ecc.), delle cellule del sangue (ad esempio leucemie, linfomi, mielomi, ecc.) o del tessuto nervoso (ad esempio astrocitomi, glioblastomi, meningiomi, gangliocitomi, ecc.).
  6. 6) Composto secondo la riv. 1, caratterizzato dal fatto che à ̈ atto a consentire il trattamento terapeutico selettivo di patologie non tumorali, contraddistinte da un elevato metabolismo cellulare, quali infezioni virali da aumentato consumo di glucosio (ad esempio infezioni da citomegalovirus, infezioni da batteri persisters, ecc.).
  7. 7) Procedimento per la produzione di composti sintetici a base di zuccheri ad uso terapeutico, caratterizzato dal fatto che comprende: una fase di preparazione di una soluzione a base di allil-C-glucosio acetilato, ottenuta mediante allilazione stereoselettiva eseguita secondo la procedura descritta da Gray (Bennek, 1987); una fase di acetilazione del suddetto derivato mediante acetilazione in piridina; una reazione di ozonolisi eseguita mediante dissoluzione in CH2Cl2,raffreddamento della soluzione a -78°C e sua saturazione con ozono; una fase di riposo della suddetta soluzione, della durata di settantacinque minuti; una fase di saturazione della suddetta soluzione, eseguita dapprima con ossigeno e successivamente con azoto; una fase di aggiunta di trifenilfosfina alla suddetta soluzione, seguita da risalita a temperatura ambiente e successiva agitazione, atta a favorirne la trasformazione in aldeide; una fase di amminazione riduttiva dell’aldeide, eseguita con un qualunque derivato dell’arsenico, in qualsiasi stato di ossidazione, e NaCNBH3; una fase di purificazione del composto così ottenuto; una fase di deacetilazione di tale composto, eseguita mediante MeONa in MeOH dry, atta a fornire il suddetto prodotto nella sua forma definitiva; una fase di caratterizzazione:<1>H NMR (400 MHz, CD3OD) Î ́ ppm 7.29-7.21 (m, 1H), 7.04-6.94 (m, 1H), 6.60-6.46 (m, 2H), 4.00-3.90 (m, 1H), 3.75 (bd, J = 11.78 Hz, 1H), 3.56-3.47 (m, 2H), 3.44-3.35 (m, 2H), 3.23-3.06 (m, 7H), 1.90-1.81 (m, 2H). <13>C NMR (100 MHz, CD3OD) 166.7, 153.0, 135.8, 132.8, 117.0, 116.2, 78.79, 78.03, 77.60, 75.67, 75.27, 66.08, 44.94, 44.80, 27.77; MS calcd for C16H24AsNO5S2[M H]<+>450: found 450.
  8. 8) Procedimento per la produzione di composti estrattivi a base di zuccheri ad uso terapeutico, da fonti naturali, caratterizzato dal fatto che comprende: − una fase di selezione della matrice organica preferita; − una fase di sminuzzamento della matrice organica prescelta, trattata ripetutamente con acqua al fine di recuperarne le componenti idrosolubili, tra cui i composti di interesse; − una fase di concentrazione della soluzione ottenuta, eseguita mediante evaporazione a pressione ridotta, eventualmente associata a liofilizzazione; − una fase di separazione e purificazione dei soluti, contenenti i composti di interesse, dalla componente liquida della soluzione sopracitata, eseguita mediante tecniche cromatografiche e/o di cristallizzazione.
  9. 9) Procedimento secondo la riv. 8, caratterizzato dal fatto che la matrice organica preferita à ̈ scelta tra alghe, molluschi, pesci, funghi, batteri, riso.
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