ITRM20110121A1 - Nuovo composto contenente potassium caproyl tyrosine l-felnilalanina e taurina per prevenire e rallentare la canizie destinato all impiego in campo farmaceutico e cosmetico - Google Patents

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ITRM20110121A1
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IT
Italy
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tyrosine
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taurine
phenylalanine
potassium caproyl
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IT000121A
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Inventor
Mara Alvaro
Raniero Cozzi
Alessia Genovese
Sedghi Zadeh Hossein
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Lab Farmaceutici Krymi S P A
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Description

NUOVO COMPOSTO CONTENENTE PÓTASSIUM CAPROYL TYROSINE, L-FENILALANINA E TAURINA PER PREVENIRE E RALLENTARE LA CANIZIE, DESTINATO ALL’ IMPIEGO IN CAMPO FARMACEUTICO E COSMETICO
U CAMPO DELL’INVENZIONE La presente invenzione riguarda l’uso coordinato di Pótassium Caproyl Tyrosine con altre sostanze aminoacidiche, L-Fenilalanina e Taurina, capaci di modulare l’espressione della tirosinasi e contrastare l’attività dei radicali liberi, allo scopo di agire sul meccanismo fisiologico della formazione del pigmento dei melanociti del bulbo e di quelli di “riserva†della guaina epiteliale esterna, per prevenire e rallentare la canizie. Si descrive inoltre l'impiego di tale composto in campo farmaceutico e cosmetico.
2} SOMMARIO DELL’INVENZIONE La presente invenzione riguarda l'uso coordinato all’interno di un nuovo composto (deGREY™) di Pótassium Caproyl Tyrosine con altre sostanze aminoacidiche, L-Fenilalanina e Taurina, capaci di modulare l’espressione della tirosinasi e contrastare l’attività dei radicali liberi allo scopo di agire sul meccanismo fisiologico della formazione del pigmento dei melanociti del bulbo e di quelli di “riserva†della guaina epiteliale esterna, per prevenire e rallentare la canizie. Si intende per uso coordinato sia la somministrazione pressoché simultanea di Pótassium Caproyl Tyrosine, L-Fenilalanina e Taurina sia di una associazione contenente in miscela tali principi attivi.
Tale composto può assumere la forma e svolgere l’attività di un medicamento oppure di un cosmetico per uso topico.
L’uso secondo la presente invenzione non à ̈ in alcun modo correlato o desumibile da tale uso già noto.
3J STATO DELLA TECNICA
E’ noto che aminoacido Tirosina à ̈ il substrato melanogenico primario con il quale ha inizio_ lo schema biochimico della formazione della melanina. I suoi livelli intramelanocitici, disponibili per la melanogenesi, sono probabilmente controllati, almeno in parte, dalla fenilalanina idrossilasi, un enzima che converte la fenilalanina in tirosina. La tirosinasi (TYR) à ̈ un enzima avente tre- funzioni catalitiche (tirosina idrossilasi, DOPA ossidasi e DHI/DHICA ossidasi), localizzate probabilmente in tre siti distinti. L’attività catalitica più critica à ̈ l’idrossilazione dell'L-tirosina a DOPA, la cui resa à ̈ trascurabile, in assenza della tirosinasi. E’ altresì noto che la tirosina pura, per l’applicazione topica, non ha una biodisponibilità accettabile, inoltre risulta un ingrediente irritante per la pelle. Il Potassium Caproyl Tyrosine ottenuto attraverso un processo di condensazione della Tirosina con acido caprico aumenta la biodisponibilità di tirosina, fornendo l’equivalente di circa il 10% di tirosina pura. Il prodotto di condensazione à ̈ un lipoaminoacido solubile in acqua, injcui l’acido caprico, un acido grasso saturo C10, à ̈ in grado di produrre una molecola idrofila con affinità eccellente per la pelle. Test in vitro eseguiti mediante Irritection Assay System per la determinazione di irritazione cutanea dell’ingrediente hanno indicato che il campione à ̈ da classificarsi come agente non irritante (punteggio=0.63). Sono noti inoltre i risultati della valutazione deH’efficacia sulla pigmentazione dopo irradiazione UV. Il prodotto à ̈ stato confrontato con un placebo e un controllo non trattato, per tre settimane consecutive, con un simulatore solare. Una crema contente Potassium Caproyl Tyrosine à ̈ stata applicata su 12 volontari (fototipi Fitzpatrick II, III, IV) per tre settimane consecutive. L’irradiazione UV à ̈ stata pronunciata con un simulatore solare (MUltiport SolarJJV simulator Model 601 , Solar Ughi Company, Philadelphia, Pennsylvania, USA). L’effetto sulla pelle à ̈ stato valutato con un colorimetro (Chromameter CR-300 nninolta, Minolta GmbH, Germania) fino a 3 settimane dopo l’applicazione. I parametri (L*, parametri a*b*, valore ITA°)rche sono sensibili agli indici del cambiamento di intensità della pigmentazione, sono presi da misurazioni colorimetriche della pelle prima dell'applicazione del prodotto e poi a intervalli diversi. Il valore ITA° (Individuai Typological Angle) esprime l’indice di melanina. Esso à ̈ calcolato come il rapporto ottenuto per calcoli complessi dai parametri L*a*b*. Quindi, qualsiasi modifica del rapporto potrebbe indicare un cambiamento significativo nei valori colorimetrici. La valutazione à ̈ stata effettuata su tre aree selezionate sulla schiena del volontario. Ogni area à ̈ stata trattata con un campione diverso (attivo, placebo o non trattato), con uri pacth non-occlusivo. Una quarta area dej dorso à ̈ stata esposta ai raggi UVA-UVB, al fine di determinare la dose minima eritematogena sulla pelle non protetta (MEDu). Le misurazioni colorimetriche sono state scattate il giorno 1(T0) prima dell'irradiazione e dell’applicazione. Le misure sono state inoltre prese prima dell’applicazione durante la prima settimana (T1-T3), la seconda settimana (T4-T8) e la terza settimana (T9-T14). L’irradiazione UVA-UVB corrispondente al 50% MEDu à ̈ stata fatta dopo l’applicazione del patch non-occlusivo contenente il campione del prodotto o il placebo. L’analisi della varianza e il test di Tukey sono stati effettuati sui dati per determinare le differenze statisticamente significative tra l’insieme dei valori registrati in momenti diversi nelle tre aree. I risultati hanno dimostrato che la somministrazione esogena di L-Tirosina attraverso l’applicazione di Potassium Caproyl Tyrosine in concomitanza all’esposizione ai raggi UV favorisce l'attivazione di L-Tirosina endogena favorendo in modo significativo l’aumento della pigmentazione cutanea. La FENILALANINA à ̈ un aminoacido non polare che partecipa alla costituzione delle più comuni proteine alimentari e che nell’organismo umano, rappresenta un amminoacido essenziale. Può essere convertito in tirosina da parte della fenilalanina idrossilasi che a sua volta viene trasformata in L-DOPA, epinefrina e norepinefrina. Si . trova principalmente nei cibi molto proteici come nella carne, nel pesce e nelle uova, ma anche nelle banane, nei fagioli, nella frutta secca come mandorle e nocciole, nei semi di zucca gialla e nei semi di sesamo.
La TAURINA o acido 2-amminoetanosulfonico, à ̈ una sostanza chimica abbondante in molti tessuti di diversi animali. L’azione della taurina si esplica fondamentalmente a livello dei neuroni, dei melanociti e probabilmente a livello dei cheratinociti. I melanociti, sono le cellule che sintetizzano quel pigmento, la melanina, che conferisce il colorito della cute e degli annessi. È stata evidenziata, sulla superficie dei melanociti umani, la presenza di recettori glutaminergici metabotropici (attivabili da acido glutammico e altri agonisti, tra cui l'acido cisteinsolfinico), la cui abnorme attivazione, per esempio in presenza di notevoli quantità di acido cisteinsolfinico (CSA), provoca un effetto tossico a livello cellulare: questo effetto neurotossico, dimostrato nel passato solamente nel neurone, à ̈ in relazione ad un aumento intracellulare di calcio e alla successiva presenza di un importante radicale libero, come l'ossido nitroso, che à ̈ direttamente coinvolto nel meccanismo del danno neuronaie. L’ossido nitroso, come l'anione superossido, l'idrossiradicale ed il perossido d’idrogeno, sono importanti -radicali liberi, capaci di determinare danni rilevanti alle membrane delle cellule, comprese quelle cutanee. Secondo la ricerca, condotta dal biologo Gerald Weissmann, à ̈ il perossido di idrogeno prodotto<'>dal nostro corpo, e componente primo dell'acqua ossigenata, a schiarire le ciocche rendendole argentate. Esiste pertanto la possibilità di trattare i capelli grigi a livello biochimico e molecolare contrastando due fattori determinanti che possono .portare alla decolorazione dei capelli, ovvero l'aumento dei radicali liberi prodotti naturalmente dal nostro metabolismo come il perossido e la scarsa presenza di antiossidanti?
L'accumulo massiccio di radicali liberi avviene a causa dell’alimentazione e del quotidiano processo di lavaggio e asciugatura dei follicoli, fattori che a lungo andare possono bloccare la produzione di melanina, il nostro pigmento naturale. Altra concausa à ̈ la carenza di antiossidanti, riscontrata in quantità ridotta su pazienti affetti da vitiligine, una malattia che provoca la depigmentazione della pelle. La Taurina inibisce la formazione di radicali liberi nella cellula nervosa. E<1>possibile che questo importante meccanismo antiradicale sia presente anche a livello del melanocita (come il neurone, deriva dalla cresta neurale, possiede i dendriti e dei ricettori specifici per importanti neuroricettori), determinando un importante effetto antiossidante in grado di contrastare l'insorgenza della canizie.
Potassium Caproyl Tyrosine, L-Fenilalanina e Taurina sono sostanze note e utilizzate in farmaceutica o cosmetica, tuttavia à ̈ da notare che l’attività di tali singoli componenti, utilizzati separatamente, risulta di gran lunga inferiore rispetto alla sinergia ottenuta dai componenti nella loro attività di formazione del pigmento. Esistono in commercio diversi preparati ad uso topico contenenti singolarmente Potassium Caproyl Tyrosine, L-Fenilalanina e - Taurina, tutti specifici per favorire l’abbronzatura attraverso lo stimolo della pigmentazione cutanea in concomitanza all’esposizione ai raggi UV. Non esistono tuttavia ad oggi prodotti ad uso topico che abbiano dimostrato di riuscire a modulare sufficientemente l’espressione della tirosinasi e contrastare l’attività dei radicali liberi allo scopo di agire sul meccanismo fisiologico della formazione del pigmento- dei melanociti del bulbo e di quelli di “riserva†della guaina epiteliale esterna, al fine di prevenire e rallentare la canizie e soprattutto riuscire nello scopo senza esporre l’area trattata a raggi UV.
4) DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL'INVENZIONE RAZIONALE DELLO STUDIO
Differentemente dalle formule note, la presente invenzione propone un nuovo composto in grado di modulare sufficientemente l’espressione della tirosinasi e contrastare l’attività dei radicali liberi allo scopo di agire sul meccanismo fisiologico della formazione del pigmento dei melanociti del bulbo e di quelli di “riserva†della guaina epiteliale esterna al fine di prevenire e rallentare la canizie indipendentemente dall’esposizione dell’area trattata ai raggi UV.
Il processo di ingrigimento dei capelli (canizie) à ̈, per lo più, legato all'avanzare dell'età. E, quasi sicuramente, il risultato della riduzione della melanogenesi (dei vari processi enzimatici e ormonali che regolano la formazione del pigmento) determinato da un^preciso controllo genetico e dal fisiologico rallentamento della sintesi proteica.
L'età di inizio del processo di canizie à ̈ assolutamente individuale, cioà ̈ legato aH’†orologio’’ genetico- che determina l’innescarsi della sospensione della formazione della melanina. Così si può affermare che mediamente l’ingrigimento inizia verso la quarta decade di vita, ma il range varia da casi estremamente precoci (seconda decade),a casi tardivi (sesta decade). Non esistono implicazioni patologiche in queste variabili individuali deli’innescarsi del fenomeno fisiologico dell’ingrigimento dei capelli, ma certamente intervengono modificazioni parziali o totali di quel complesso meccanismo di regolazione della sintesi della melanina descritto precedentemente. Nella maggior parte d§i casi il processo à ̈ graduale, a partire da pochi capelli, per poi concludersi nello sbiancamento della quasi totalità di essi, o estremamente veloce determinando la perdita del colore del fusto in pochi mesi. La canizie à ̈ una situazione completamente diversa da fenomeni patologici specifici (albinismo, piebaldismo, fenilchetonuria, vitiligine, ecc.), che eventualmente devono essere considerati in casi di canizie molto precoce (prima della seconda decade) ed estremamente repentini.
Il processo fisio-patologico dell’ingrigimento dei capelli: un limitato numero di melanociti può produrre, in un singolo ciclo di crescita dei capelli, una quantità di melanina in grado di pigmentare intensamente un fusto di un capello lungo un metro e mezzo. Questa importante capaeità di sìntesi, però, avviene sdTcTdurante la giovane età, come dimostrato da Tobin e Paus in un interessantissimo articolo jntitolato “Gerontobioiogia dell’unità follicolo-melanina del capello" (2001).
I capelli di un individuo affrontano, mediamente, dai sette ai quindici cicli di formazione della melanina nel- periodo di vita medio senza capelli grigi di 45 anni. Statisticamente, l’età media di comparsa dei capelli bianchi à ̈ • 35 anni per soggetti bianchi e ispanici • 39 anni per soggetti orientali
• 45 anni per soggetti africani
così che a 50 anni, il 50 per cento dei soggetti ha il 50 per cento dei capelli bianchi (Tobin e Paus, 2001).
La canizie può coinvolgere singoli capelli:
• con la perdita graduale del pigmento in più cidi di anagen • con la perdita graduale del pigmento nello stesso fusto (per esempio durante la fase anagen di un unico ciclo) • quando il fusto del capello può crescere totalmente depigmentato
La perdita del pigmento nei capelli bianchi à ̈ dovuta alla marcata riduzione dell'attività melanogenica dei melanociti nel bulbo durante la fase di anagen. E’ importante notare che, almeno fino alla sesta decade di vita, la riduzione della capacità di sintesi del pigmento non coincide con una diminuzione dell'attività dell’anagen del bulbo. I capelli possono diventare bianchi ma non presentare segni di riduzione della vita del bulbo. Uno studio di Gao e Bedell<1>ha dimostrato che non esistono modificazioni statisticamente significative tra i capelli grigi e quelli naturalmente pigmentati, in termini di diametro massimo centrale- e resistenza alla tensione. L’unica differenza significativa à ̈ stata riscontrata nel maggior danno provocato dai- raggi UV ai capelli grigi rispetto a quelli pigmentati. Oltre la. sesta decade, e principalmente dopo la settima, anche la capacità proliferativà dei cheratinociti tende a diminuire. La perdita del pigmento nei capelli bianchi, può essere dovuta anche a un difetto di trasferimento dei melanosomi ai cheratinociti, pur essendo questi prossimali a melanociti melanogenici.
Nel bulbo pilifero dei capelli bianchi rimangono melanociti. residui (evidenziabili con tecniche di reazione di ossidazione dopa, indicatori dell'attività della tirosinasi), ma appaiono allargati rispetto al normale, forse a causa della perdita dei dendriti, con una minor quantità di melanosomi di dimensioni inferiori, e altre modificazioni ultrastrutturali (riduzione degli organuli endbplasmatici, dell’apparato del Golgi ecc.). E’ estremamente importante segnalare che i melanociti nei bulbi grigi e bianchi appaiono vacuolati, una risposta cellulare comune al danno provocato dallo stress ossidativo, e tendono a sparire rapidamente. I capelli bianchi e grigi spesso mostrano una particolare difficoltà ad assorbire il colore artificiale di una tintura, probabilmente a causa di una differenziazione dei cheratinociti corticali.
RAZIONALE DELLA FORMULA.
E’ stata formulata una preparazione topica contenente un composto che agisce sul meccanismo fisiologico della formazione del pigmento dei melanociti del bulbo e di quelli di “riserva†della guaina epiteliale esterna e contrasta l’attività dei radicali liberi.
Studi in vitro dimostrano-come questo nuovo composto formato da Potassium Caproyl Tyrosine in sinergia con ^L-Fenilalanina e Taurina raggiunga la parte profonda dell’ostio follicolare modulando l’espressione della tirosinasi già dopo 72 orejdall’applicazione in modo dose-risposta rispetto al controllo non trattato.. Posti arbitrariamente uguali a 1 i livelli di espressione dell’enzima nel controllo non trattato, al termine dello·studio si osservava che nelle cellule trattate con il campione contenente il composto, i livelli di espressione della tirosinasi erano 1,8 volte più alti, suggerendo quindi un aumento sostanziale dell’attività trascrizionale deH’enzima tirosinasi, nelle suddette condizioni sperimentali. E’ interessante notare come-l’azione sull†’unità follicolo-melanina†determini un aumento del tempo di anagen del bulbo e un aumento del diametro del fusto: in pratica un miglioramento dello stato di salute del capello. Scopo del test/Aim of thà ̈ test
metodi in vitro costituiscono un'interessante alternativa ai metodi classici in vivo per la valutazione delle caratteristiche biologiche di ingredienti e prodotti finiti per uso topico o cosmetico, in accordo con quanto stabilito dalle normative vigenti che richiedono ai produttori cosmetici di verificare la sicurezza d'uso dei prodotti evitando l'impiego di animali (Basic Council Directive N° 76/768/ EEC del 27/07/76, EC L. 262 del 27/09/1976; VI Amendment Council Directive 76/768 EEC del 14/06/1993 ECL.151 del 23/06/1993). Scopo del test à ̈ quello di evidenziare e quantificare cambiamenti nell'espressione genica dei livelli di tirosinasi in cellule di melanoma murino esposte a trattamento con la sostanza testata rispetto a controlli delle stesse cellule non trattate.<~>L’analisi viene condotta tramite RT-qPCR, metodo molto sensibile per la rivelazione e quantificazione dell’ RIMA messaggero codificante per la proteina in analisi e quindi dell’attivazione genica corrispondente. La RT-PCR misura la fluorescenza-emessa dagli ampliconi prodotti durante ogni ciclo di PCR.
Il modello sperimentale in vitro consiste di colture secondarie' di un melanoma murino denominato B16. Si tratta di cellule con morfologia fibroblastoide che producono melanina (Fonte: European Collection of Celi Cultures, ECACC ). Per il test il campione à ̈ stato sciolto in acqua e poi diluito nel terreno di coltura DMEM high glucose 10% FCS addizionato con antibiotici (Penicillina 2000 Ul/ml, Streptomicina 1000 Ul/ml, Gentamicina 10mg/ml) alle concentrazioni finali di 0,1mg/ml e 0,05mg/ml. Il controllo positivo aMSH à ̈ stato testato a 16,7 ng/ml. Le cellule sono state seminate al passaggio 17 in piastre da 6 pozzetti per 24 ore alla concentrazione di 80000 cellule per pozzetto. Quindi à ̈ stato aggiunto terreno di coltura fresco contenente il prodotto. Cellule non trattate sono state utilizzate come controllo negativo, e come controllo positivo le cellule sono state trattate con aMSH (Human melanocytes stimulating hormon) alla concentrazione di 16,7ng/ml. Ogni campione à ̈ stato testato in doppio. Dopo 72 ore di esposizione, l’RNA totale à ̈ stato purificato dalle cellule grazie al reagente Trizol. L’RNA totale viene estratto usando un reagente a base di guanidina tiocianato (TRIZOL-INVITROGEN) seguendo il protocollo di istruzione. Dopo la precipitazione e centrifugazione (30’ a 12000 rpm a 4°C) , l’RNA à ̈ risospeso in 20 pi dj_ acqua sterile e la sua concentrazione viene determinata spettrofotometricamente. 300ng di RNA totale sono retrotrascritti in cDNA usando primers random a 37°C per 2 ore in un termociclatore (Applied Byosistems, Foster City, CA) I cambiamenti nel profilo di espressione genica vengono analizzati tramite reai time PCR utilizzando come molecola fluorescente il Syber -green. Sono state disegnate due sequenze di primers per la tirosinasi che si appaino nella regione di giunzione tra introni ed esoni. Grazie al database GENEBANK sì à ̈ verificata l’unicità di appaiamento e quindi di amplificazione del gene. Il segnale emesso dal Syber Green incrementa in modo direttamente proporzionale con la quantità di amplicone prodotta durante la reazione di PCR. Attraverso la rilevazione della fluorescenza emessa ad ogni ciclo, à ̈ possibile monitorare la reazione di PCR durante la fase esponenziale, dove cioà ̈ i primi incrementi significativi del prodotto di PCR correlano con la quantità iniziale di templato.
Il grafico che viene riportato mostra una curva di amplificazione rappresentativa e riporta i parametri utilizzati nell’analisi quantitativa dei dati. Vengono riportati l’intensità di fluorescenza in relazione al numero dei cicli. All'inizio dei cicli di PCR si ha solo un piccolo cambiamento nel segnale della fluorescenza, questo periodo va a definire la linea di base nella curva di amplificazione. Un incremento della fluorescenza al di sopra della linea di base indica la rilevazione dei prodotti di PCR che si accumulano. Quindi viene fissato un valore di fluorescenza detto soglia ("threshold†) che si trova appena al di sopra della linea di base. Il CT (cycle threshold) à ̈ definito come numero di cicli richiesto per superare il valore di threshold di fluorescenza. (es. superare di 10 volte il livello<">di base). Il Ct à ̈ inversamente proporzionale alla quantità di acido nucleico target iniziale presente nel campione. Alti livelli iniziali di target vogliono dire minor tempo nella rivelazione dei livelli di fluorescenza nella PCR, quindi basso CT. Il valore di CT à ̈ molto riproducibile poiché il valore di threshold viene preso durante la<'>fase esponenziale della PCR, dove c’à ̈ una relazione lineare tra il logaritmo deicambiamenti della fluorescenza e il numero dei cicli di amplificazione.
Vedi figura 1.
Cambiamenti nel profilo di espressione genica sono misurati usando il metodo dei CT comparativo (metodo del MCT). I dati vengo normalizzati rispetto ad alcuni geni controllo come l’RNA ribosomiale 28S, l’actina o la ciclofillina. Brevemente, il metodo AACT permette,una quantizzazione relativa del templato sotto forma di livelli di espressione relativi al normalizzatore. Ci si aspetta che il normalizzatore abbia livelli di espressione più alti rispetto al target (quindi un piccolo valore di CT). Per l’analisi quantitativa si inizia col fare la differenza tra il valore del CT del target con quello del normalizzatore (ACT).
ACT = CT (target) - CT (normalizzatore)
Questo valore à ̈ calcolato per ogni campione che deve essere quantizzato. Il campione non trattato verrà utilizzato come valore di riferimento per tutte le comparazioni che verranno fatte. Successivamente il metodo AACT prevede il calcolo della differenza tra ciascun ACT e quello del suo controllo. Se il valore del controllo
rappresenta il minimo livello di espressione, nelle condizioni sperimentali ci aspetteremo un incremento dei livelli di espressione del gene target, quindi valori di AACT negativi (perché il ACT del controllo sarà più piccolo di quello dei campioni). Al contrario se nelle condizioni sperimentali ci aspettiamo un decremento dei livelli di espressione del gene target, il AACT avrà valori positivi (perché il ACT del controllo sarà più grande di quello dei campioni).
L'ultima fase nel calcolo della quantizzazione prevede la trasformazione di questi valori secondo la seguenteformula:
Fold change = 2 - AACt
Risultati e conclusioni
Vedi figura 2.
Commento/Comment: il campione à ̈ in grado di modulare in modo lieve l’espressione della tirosinasi dopo 72 ore di trattaménto in modo doserisposta con effetto massimo alla concentrazione di 0,1 mg/ml. In particolare, si può osservare che rispetto al controllo non trattato (CN), in i livelli di espressione del'enzima sono posti arbitrariamente uguali a 1 , nelle cellule trattate con il campione i livelli di espressione della tirosinasi sono 1 ,8 volte più alti, suggerendo quindi un aumento dell’attività trascrizionale deN’enzima tirosinasi, nelle suddette condizioni sperimentali.
Bibliografia/Bibliography
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Sulla base delle nostre evidenze che dimostrano come nuovo
composto (formato da Potassium Caproyl Tyrosine in sinergia con L-
Fenilalanina e Taurina) sia in grado di modulare l'espressione della
tirosinasi, abbiamo sperimentato il suo effetto rispettivamente ai seguenti
dosaggi e formulazioni. Vengono di seguito riportati esempi di
composizioni secondo l’invenzione:
Lozione Antigrìgio
Aqua 45,7 % - Alcohol 35 % - Propylene Glycol 5 % -Panthenol/Glycerin 3 % - Potassium Caproyl Tyrosineâ„¢ 6,5 % -Taurineâ„¢ 0,8 % - L-Phenylalanineâ„¢ 0,5 % (deGREYâ„¢) â– =.
Saccharomyces/SilicOn Ferment, Saccharomyces/Magnesium ferment, SaccharomycesTCopper, Ferment, Saccharomyces/lron Ferment, Saccharomyces/Zinc Ferment 1%.
Maschera ristrutturante Antigngiq
Aqua 79,45 % - Potassium Sorbate 0,25 % - Phenoxyethanol 0,6 % - Hydroxypropyl Starch Phoshate 6 % - Cetyl Alcohol 3 % -Behentrimonium Chloride - 2,5 % - Hydroxypropyltrimonium Hydrolyzed Corn Strarch- 1 % - Dimethicone PEG-8 Meadowfoamate 0.5 % - Sodium Benzoate 0,3 % - Panthenol 1,5 % - Cetrimonium Chloride 1 % - Tocopheryl Acetate 0,3 % - Parfum 0,5 % - Sodium Benzoate 0,3 % - Potassium Caproyl Tyrosineâ„¢ 2 % - Taurineâ„¢ 0,5 % - L-Phenylalanineâ„¢ 0,3 % (deGREYâ„¢)
Shampoo Antigrigio
Sodium Lauryl Sulfoacetate/Disodium Laureth Sulfosuccinate/Aqua 10% - Sodium Lauroyl Sarcosinate 8% - Coco-Glucoside 4 % -Sodium Cocoyl Glutamate 5 % - Aqua, Cocamidopropyl Betaine 15% - Dimethicone PEG-8 Meadowfoamate 1% - Panthenyl Hydroxypropyl/Steardomonium Chloride 1% - Silicone Quaternium-22 1 % - Potassium Caproyl Tyrosineâ„¢ 6,5 % - Taurineâ„¢ 0,5 % -L-Phenylalanineâ„¢ 0,3 % (deGREYâ„¢) - Saccharomyces/Silicon Ferment, Saccharomyces/Magnesium/ . Ferment, Saccharomyces/Copper Ferment, Saccharomyces/lron Ferment Saccharomyces/Zinc Ferment 1 % - Phenoxyethanol 0,6% - Sodiu Benzoate 0,3% - Potassium Sorbate 0,3 % - Aqua 43,9 % - Sodiu Chloride 0,2 % - Polyquaternium-100,2% - Parfum 0,7%

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Composizione contenente Potassium Caproyl Tyrosine, L-Fenilalanina e Taurina 2. Composizione secondo rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che il Potassium Caproyl Tyrosine à ̈ un lipoaminoacido solubile in acqua ottenuto attraverso un processo di condensazione della tirosina con acido caprico che aumenta la biodisponibilità di tirosina, fornendo l'equivalente di circa il 1O% di tirosina pura. 3. Composizione secondo rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che raminoacido L-Fenilalaniiia ha un titolo compreso tra 99-101 %. ~ 4. Composizione secondo rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che la L-Fenilalanina può essere impiegata indifferentemente anche nella forma di D-L-Fenilalanina. 5. Composizione secondo rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che raminoacido Taurina ha un titolo compreso tra 99-101%. 6. Composizione secondo rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che il Potassium Caproyl Tyrosine à ̈ contenuto in un range compreso tra 2 e 10 % / 7. Composizione secondo rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che raminoacido L-Fenilalanina à ̈ contenuto in un range compreso tra 0,3 e 1 %. 8. Composizione secondo rivendicazione 7 e 8, caratterizzata dal fatto che il L-Fenilalanina e Potassium Caproyl Tyrosine sono contenuti nel rapporto in peso 1 :13 9. Composizione secondo rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che raminoacido Taurina à ̈ contenuto in un range compreso tra 0,4 e 1 ,2 %. 10. Composizione secondo rivendicazione 7 e 10, caratterizzata dal fatto che Taurina e Potassium Caproyl Tyrosine sono contenuti nefrapporto in peso 1 :8 — 1 1 . Composizione secondo rivendicazione 8-10, caratterizzata dal fatto che L-Fenilalanina e Taurina sono contenuti nel rapporto in peso 1 :1,6. _<'> 12. Composizione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui là composizione à ̈ sotto forma di schiuma, sospensione, gel, soluzione ed emulsione. 13. Composizione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti per l’uso come medicamento e come cosmetico nella prevenzione e trattamento della canizie.
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* Cited by examiner, † Cited by third party
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SINERGA: "Tyrostan", 19 May 2010 (2010-05-19), XP002660960, Retrieved from the Internet <URL:http://specialties.sinerga.it/public/letteratura-tecnica/en_tyrostan%C2%AE.pdf> [retrieved on 20111007] *

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