ITRM20090600A1 - Dispositivo di riabilitazione e/o allenamento per equini - Google Patents

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ITRM20090600A1
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IT
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fixed
sleeve element
shoe
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IT000600A
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Alessandra Casino
Emanuele Simeone
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Alessandra Casino
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Description

Titolo: Dispositivo di riabilitazione e/o allenamento per equini.
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda un dispositivo di riabilitazione e/o allenamento per equini, particolarmente per cavalli.
Nel settore della riabilitazione e/o dell’allenamento degli equini à ̈ sentita l’esigenza di avere a disposizione dispositivi che consentano la riabilitazione e/o l’allenamento di un equino in modo mirato ed efficace. Ad esempio, con riferimento al settore dell’equitazione o dell’ippica, à ̈ molto importante allenare i cavalli in modo adeguato per ottenere da questi prestazioni ottimali ad esempio in una gara o competizione sportiva, nonché riabilitare l’animale a seguito di un infortunio o malattia.
Fra i dispositivi di tipo noto per la riabilitazione e/o allenamento degli equini, e in modo particolare dei cavalli, sono diffuse imbrigliature comprendenti redini collegate ri-spettivamente al sottopancia ed al morso del cavallo. Tali imbrigliature risultano tuttavia essere piuttosto costrittive in quanto obbligano il cavallo ad accorciare e piegare il collo in modo da avvicinare il muso al petto, con conseguenti effetti negativi sulla scioltezza delle articolazioni e sulla tensione muscolare dell’animale.
È scopo della presente invenzione favorire la riabilitazione e/o l’allenamento di un equino, in particolare rieducare e/o allenare il movimento dell’arto anteriore e più in particolare del movimento della spalla, ma senza costringere l’animale ad effettuare atteggiamenti posturali o motori scorretti, e senza sovraccaricare gli arti dell’equino. È noto che sovraccarichi o posture scorrette possono causare lesioni, infiammazioni o dolori all’equino.
Da un altro punto di vista, l’invenzione ha l’obiettivo di migliorare la qualità dell’andatura dell’equino, ottimizzando l’escursione articolare delle articolazioni del treno anteriore. Si desidera inoltre ottimizzare i tempi di “start up†del movimento articolare, e cioà ̈ la naturale fase di accelerazione muscolare necessaria per “avviare†il movimento muscolare.
Questi ed altri scopi e vantaggi, che saranno compresi meglio in seguito, sono raggiunti secondo l’invenzione mediante un dispositivo di riabilitazione e/o allenamento per equini come definito rivendicazione 1 nella sua forma più generale e nelle rivendicazioni dipendenti in alcune forme di esecuzione particolari. Verranno ora descritte alcune forme di realizzazione preferite ma non limitative dell’invenzione; si fa riferimento ai disegni allegati, in cui:
- la fig. 1 à ̈ una vista prospettica che illustra una prima forma di realizzazione del dispositivo secondo l’invenzione applicato ad un arto anteriore di un cavallo;
- la fig. 2 à ̈ una vista prospettica ingrandita di un dettaglio della fig. 1 con l’arto del cavallo piegato; - la fig. 3 à ̈ una vista prospettica quasi laterale di una seconda forma di realizzazione dell’invenzione applicata ad un arto anteriore di un cavallo, in particolare allo stinco di tale arto;
- la fig. 4 à ̈ una vista prospettica quasi-laterale di una terza forma di realizzazione dell’invenzione applicata ad un arto anteriore di un cavallo, in particolare allo stinco di tale arto; e
- la fig. 5 Ã ̈ una vista sostanzialmente frontale della forma di realizzazione della fig. 4;
- la fig. 6 à ̈ una vista prospettica quasi frontale di una quarta forma di realizzazione dell’invenzione applicata ad un arto anteriore di un cavallo, in particolare allo stinco di tale arto; e
- la figura 7 à ̈ una vista sostanzialmente laterale parziale di un cavallo, in cui à ̈ visibile la forma di realizzazione di figura 6.
Nelle annesse figure elementi uguali o simili saranno indicati con gli stessi riferimenti numerici.
Facendo inizialmente riferimento alle figure 1 e 2, con 10 à ̈ indicato un elemento a manicotto adatto ad essere applicato rimovibilmente e stabilmente attorno allo stinco di un arto anteriore di un equino, ovvero attorno ad uno dei due arti più vicini alla testa dell’equino. Nell’esempio l’equino à ̈ in particolare un cavallo e l’elemento a manicotto avvolge convenientemente una porzione rilevante dello stinco. In altre parole nell’esempio l’elemento a manicotto avvolge una porzione rilevante dell’arto anteriore che à ̈ compresa fra il ginocchio ed il nodello. Nella sua conformazione generale, l’elemento a manicotto 10 à ̈ preferibilmente assimilabile ad una tradizionale stinchiera del tipo utilizzato per coprire e proteggere lo stinco di un cavallo. Ancora più in generale, in tutta la presente descrizione e nelle rivendicazioni, con l’espressione “elemento a manicotto†o “manicotto†si intende un elemento avente direttamente una conformazione sostanzialmente a manicotto oppure un elemento adatto ad assumere una forma sostanzialmente a manicotto quando per l’impiego attorno allo stinco di un equino. Ad esempio, l’elemento a manicotto potrebbe essere adatto ad assumere una forma sostanzialmente piastriforme quando non à ̈ applicato allo stinco di un equino, per assumere invece una forma sostanzialmente a manicotto quando à ̈ applicato all’arto anteriore dell’equino in modo da avvolgere parzialmente o completamente lo stinco. Compito del manicotto à ̈ di costituire un supporto per uno o più punti di vincolo o elementi di vincolo stabili, sull’arto del cavallo, ai quali si possono vincolare le porzioni di estremità o i capi di una o più corde elasticamente estensibili, la cui altra porzione di estremità o altro capo à ̈ fissabile ad un altro mezzo di vincolo fissato o fissa-bile su un elemento di supporto atto ad essere applicato ad un’altra parte del cavallo, ad esempio sullo stesso arto del cavallo a cui à ̈ applicato l’elemento a manicotto oppure sul corpo del cavallo, come descritto qui nel seguito.
È preferibile che il manicotto sia avvolgente per circondare completamente l’arto, sia anteriormente e sia posteriormente, e comunque che sia dotato di cinghie o strisce di Velcro® (o micro-ganci) o strisce elastiche o altri mezzi per allacciarlo stabilmente all’arto del cavallo. Internamente à ̈ opportuno prevedere un’imbottitura (non illustrata) che renda il manicotto aderente all’arto, procurando un attrito che impedisca sostanzialmente al manicotto di muoversi scorrendo verticalmente lungo l’arto o ruotando attorno ad esso. È particolarmente preferita un’imbottitura interna di tipo traspirante.
In tutta la presente descrizione e nelle rivendicazioni i termini e le espressioni indicanti posizioni ed orientamenti, quali ad esempio “verticale†, “superiore†, “inferiore†, “anteriore†e “posteriore†si intendono riferiti alla condizione indossata su un cavallo che poggia gli zoccoli a terra. Allo stesso modo, i termini “esterno†e “interno†vanno interpreta-ti con riferimento al centro del corpo del cavallo.
Una corda elasticamente estensibile 11 ha una propria prima porzione di estremità o un proprio primo capo 11a atto ad essere vincolato ad un anello 12 o altro primo mezzo di vincolo fissato o fissabile al manicotto 10, mentre l’altra porzione di estremità o l’altro capo 11b della corda à ̈ fissabile ad un secondo mezzo di vincolo, quale un anello 13, remoto dal primo e fissato o fissabile ad un elemento di supporto atto ad essere applicato ad un’altra parte del cavallo. Nel presente esempio l’anello 13 à ̈ disposto sulla sella o sul fascione.
Come illustrato nella figura 2, l’anello 12 à ̈ situato, su un lato posteriore del manicotto. In altre parole, l’anello 12 à ̈ situato sulla parte del manicotto rivolta sostanzialmente dal lato della coda o degli arti posteriori del cavallo. In generale l’anello 12 à ̈ preferibilmente fissato o fissabile nella metà superiore del manicotto 10. Nella forma di realiz-zazione preferita, l’anello 12 à ̈ bloccabile in modo selettivamente regolabile lungo il lato posteriore del manicotto, ad esempio essendo cucito su o comunque solidale a una fascia anulare 14 (figura 2) che à ̈ verticalmente scorrevole lungo il retro del manicotto ed associata ad appositi mezzi di allacciatura quali fasce trasversali 15 che circondano esternamente il manicotto perpendicolarmente alla fascia scorrevole 14 per bloccare tale fascia e fermare l’anello 12. Ciò consente di scegliere di volta in volta la posizione più opportuna dell’anello 12 in relazione alla conformazione specifica del cavallo; inoltre, la fascia 14 fa in modo che la tensione trasmessa dalla corda venga distribuita meglio anche sulla parte anteriore del manicotto, evitando una deformazione permanente e localizzata del manicotto nella zona dell’anello. Nell’esempio il manicotto à ̈ inserito attraverso l’anello formato dalla fascia anulare 14 in modo tale che quest’ultima risulti scorrevole anche orizzontalmente, oltre che verticalmente, lungo il manicotto 10.
Il manicotto 10 può incorporare uno o più elementi di rinforzo a forma di gusci semirigidi (non illustrati), ad esempio uno posteriore ed uno anteriore, allo scopo di distribuire uniformemente le tensioni nel manicotto. Questo può comprendere un tessuto elastico, ad esempio un rivestimento esterni di neoprene o velcroprene, che risulta adesivo ai micro-ganci vel-cro. Diversi altri materiali possono essere utilizzati per la fabbricazione del manicotto: à ̈ possibile, in generale, utilizzare molti materiali semirigidi, come il cuoio. Inserti con funzione di guscio di irrigidimento per la parte posteriore (e/o anteriore) del manicotto possono essere fatti ad esempio con materiali plastici, o materiali compositi quali resina con fibra di carbonio. Ulteriori inserti semirigidi possono essere incorporati lungo le zone laterali del manicotto.
Il manicotto può indifferentemente essere sagomato in modo tale da coprire o lasciare scoperto il nodello; à ̈ tuttavia preferibile che consenta un’ampia mobilità della regione del nodello, senza interferire coi movimenti.
Come ulteriore accorgimento per impedire al manicotto di scivolare sull’arto si può applicare direttamente sull’arto stesso una fascia da polo.
La corda elastica 11 collega l’anello posteriore 12 all’anello 13 secondo molte possibili modalità diverse, quest’ultimo essendo fissato o fissabile su un elemento di supporto quale il fascione e/o la sella, o ancora un altro elemento dei finimenti nella zona della sella. In generale per collegare la corda elastica 11 al fascione si possono sfruttare gli anelli del fascione già esistenti (quale l’anello 13 in figura 1). Per collegarla alla sella, invece, si può ad esempio cucire sui riscontri superiori della sella un’appendice che comprende due anelli a loro volta connessi da una striscia di cuoio. In particolare uno di tali anelli serve per il collegamento della corda 11 associata al manicotto 10 applicato all’arto anteriore destro del cavallo mentre l’altro di tali anelli serve per il collegamento di un’altra corda elasticamente estensibile (non rappresentata), analoga alla corda 11, che à ̈ associata ad un ulteriore elemento a manicotto (non rappresentato), analogo al manicotto 10, che à ̈ applicato all’arto anteriore sinistro del cavallo. Infatti al fine di ottenere un’equilibrata distribuzione della sollecitazione delle strutture muscolari e articolari della parte destra e della parte sinistra del cavallo, così da ottenere risultati ottimali, à ̈ in generale preferibile impiegare contemporaneamente due dispositivi di allenamento e/o riabilitazione secondo l’invenzione, in particolare ciascuno associato ad un rispettivo arto anteriore del cavallo. Ciò vale evidentemente anche per le altre forme di realizzazione di un dispositivo secondo l’invenzione descritte più avanti nella presente descrizione.
La posizione dell’anello posteriore 12 viene scelta in base alla conformazione del cavallo; in linea di massima, la posizione cade nella parte superiore del manicotto. Le esperienze condotte dalla Richiedente dimostrano che risultati eccellenti possono essere ottenuti applicando l’anello ad una distanza di circa un terzo dello stinco dal limite superiore dello stinco del cavallo e ad una distanza di circa due terzi dello stinco dal limite inferiore dello stinco del cavallo. In particolare, secondo una forma di realizzazione conveniente, la posizione dell’anello 12 lungo il manicotto 10 à ̈ regolabile, nell’esempio tramite la fascia 14, così da poter essere fissato alla distanza di circa un terzo dello stinco dal limite superiore dello stinco. La corda elastica 11, applicata secondo la configurazione illustrata nelle figure 1 e 2, va ad agire in modo specifico sul gomito e sul carpo del cavallo, così da facilitare, indurre e favorire la flesso-estensione di tali articolazioni, senza sostanzialmente ostacolare i movimenti naturali del cavallo. In analogia con quanto detto sopra, seppur agendo su punti specifici, gli effetti dinamici di tale variazione si ripercuotono su tutto l’arto anteriore del cavallo, coinvolgendo la cinematica e la cinetica anche della spalla e dell’articolazione scapolo-omerale.
Il movimento delle spalle del cavallo à ̈ molto importante nella biomeccanica del cavallo; le spalle, hanno sia un’azione di trasduzione del movimento sia di propulsione; infatti, esse raccolgono la spinta del treno posteriore, trasmessa mediante la mobilità della colonna vertebrale, e la restituiscono in movimento in alto e in avanti, aggiungendovi una propria componente di spinta propulsiva. Le esperienze condotte dalla Richiedente hanno evidenziato risultati sorprendenti sotto due aspetti:
a.)ampliamento del range di escursione articolare;
b.)diminuzione del tempo di attivazione muscolare.
È immediato comprendere che aumentando la capacità di escursione della spalla il cavallo avrà più chance di ottimizzare il movimento durante l’attività fisica. È importante notare che, a parità di escursione articolare, à ̈ l’accelerazione dello start up iniziale che permette al cavallo di raccogliere la propulsione e spingere nel modo più economico e funzionale possibile; l’accelerazione iniziale del movimento della spalla à ̈ fondamentale per ottimizzare i risultati.
Il dispositivo dell’invenzione, infatti, non va sostanzialmente a contrastare il movimento. Il dispositivo si basa sul concetto di rendere più facile e veloce il movimento articolare; in altri termini, il cavallo viene facilitato nell’esecuzione dei movimenti e il dispositivo provocherà una maggiore flessione della spalla, alla quale corrisponderà una maggiore estensione del carpo, del nodello e del piede.
Più in dettaglio, le persone esperte in biomeccanica noteranno che la corda elastica sostanzialmente si sincronizza con il movimento di flesso/estensione dell’articolazione omero-antebrachiale (gomito) e del carpo (ginocchio). La corda elastica 11 sviluppa la sua massima tensione durante il punto massimo di protrazione dell’arto anteriore del cavallo; di conseguenza, la tensione della corda elastica induce il cavallo alla retrazione dell’arto anteriore; facilitandone il movimento. Grazie alla suddetta posizione dell’anello posteriore 12 sul manicotto, nel punto di massima protrazione dell’arto anteriore la corda elastica indurrà solo la retrazione dell’arto e non la flessione del carpo. La moderata tensione della corda che si verifica durante la fase d’appoggio dell’arto, indurrà, una discreta flessione del carpo, in sintonia con la naturale biomeccanica del cavallo. Se invece, nella massima protrazione dell’arto anteriore, la corda elastica inducesse a flettere anche il carpo, il cavallo avrebbe una sensazione di “caduta†e sarebbe indotto a sollevare l’arto – in modo artificiale - e flettere oltremodo la colonna vertebrale per sottrarsi dall’azione della corda. Il posizionamento dell’anello 12 nella metà superiore del manicotto e, più convenientemente, a circa due terzi dello stinco dal limite superiore dello stinco, fa invece sì che durante la massima protrazione dell’arto il braccio di leva che va dal punto di applicazione della forza (sul manicotto) al carpo sia molto corto rispetto al resto dello stinco, in modo da non indurre in quel momento una innaturale flessione di tale articolazione. Durante la fase d’appoggio, invece, la corda viene moderatamente tesa poiché, secondo la naturale locomozione del cavallo, il punto di applicazione superiore della corda (quello sulla sella e/o sul fascione) si sposterà in avanti relativamente al punto inferiore (quello sul manicotto). Tale forza elastica indurrà alla flessione del carpo. Si può inoltre notare che la forza di volta in volta esercitata dalla corda elastica sul manicotto, non à ̈ verso il basso, ma “in alto e in avanti†oppure “in alto e indietro†; questo conferma il fatto che il cavallo non avrà una sensazione di caduta durante l’impiego di un dispositivo secondo l’invenzione.
E’ opportuno osservare che alla sella possono essere fissati, ad esempio cuciti, una pluralità di anelli (non rappre-sentati nelle figure) in modo tale che la corda elastica 11 possa essere vincolata ad uno o più di tali anelli. In tal modo à ̈ possibile variare, in base alla conformazione del cavallo e/o in base all’esigenza dell’allenamento e/o della riabilitazione motoria, la direzione della corda elastica 11 rispetto al manicotto 10 e, conseguentemente, la direzione delle forze esercitate da tale corda. Inoltre à ̈ opportuno osservare che uno o più degli anelli eventualmente fissati alla sella possono essere impiegati, oltre che come mezzi di fissaggio della corda elastica 11, anche come elementi a cui la corda elastica à ̈ vincolata in modo scorrevole per permetter di modificare la direzione di tale corda e/o di determinare una resistenza allo scorrimento della corda elastica stessa. Ad esempio la corda elastica 11 può attraversare uno o più anelli prima di essere fissata ad uno di tali anelli. La Richiedente ha rilevato in-fatti che la variazione della direzione della corda elastica e/o della resistenza opposta allo scorrimento di questa, permette in alcune circostanze di migliorare notevolmente l’effetto del dispositivo di allenamento e/o riabilitazione.
In fig. 3 à ̈ illustrata un’altra forma di realizzazione dell’invenzione, avente lo scopo di facilitare l’ estensione del nodello. Il manicotto 10 à ̈ connesso per mezzo di due corde elasticamente estensibili laterali 21 (una sola delle quali à ̈ visibile nella fig. 3) ad un elemento di supporto, nell’esempio una calzatura 22, posta sullo zoccolo dello stesso arto del cavallo su cui à ̈ applicato il manicotto 10. Nella parte alta del manicotto, su ambo i lati esterno ed interno, à ̈ fissata o fissabile una rispettiva pluralità di anelli 16 o altri primi mezzi di vincolo ai quali può essere selettivamente vincolata una prima porzione di estremità o un primo capo 21a di una delle due corde elastiche 21. Una seconda porzione di estremità o un secondo capo 21b di tale corda viene legato o agganciato, o vincolato in altro modo ad uno di una serie di anelli 17 o di altri secondi mezzi di vincolo fissati o fissabili sul corrispondente lato, esterno o interno, della calzatura 22. In altre parole secondo tale forma di realizzazione, un dispositivo secondo l’invenzione comprende almeno un anello 17 su un determinato lato della calzatura 22 ed almeno un altro anello 17 su un altro lato della calzatura sostanzialmente opposto a detto determinato lato. Tali due anelli 17 sono in particolare adatti ad essere collegati, tramite due rispettive corde elasticamente estensibili 21, a due rispettivi anelli 16 situati su due lati sostanzialmente opposti dell’elemento a manicotto 10. Gli anelli 16 sul manicotto e quelli 17 sulla calzatura sono vantaggiosamente collocati in posizioni differenziate rispettivamente in altezza e/o nella direzione anteroposteriore così da poter scegliere la disposizione ottimale delle corde elastiche 21 in base alla specifica struttura dell’arto del cavallo e/o delle specifiche esigenze di allena-mento e/o riabilitazione.
L’utilizzo di due corde elastiche laterali, secondo una disposizione di sostanziale simmetria verticale, fa sì che le articolazioni interessate lavorino essenzialmente su un corretto allineamento verticale ed evita inaspettate torsioni o movimenti innaturali nocivi per le articolazioni e i legamenti. Nel funzionamento, le corde elastiche raggiungono la loro massima tensione alla fine della fase di appoggio dello zoccolo; per trarre il massimo beneficio dal dispositivo, occorre che in tale fase il punto di vincolo superiore delle corde elastiche (sul manicotto) si sposta relativamente in avanti rispetto al punto di fissaggio inferiore (sulla calzatura); à ̈ per questo motivo che si preferisce disporre gli anelli laterali 16 sulla parte alta del manicotto. Convenientemente, gli anelli 16 possono essere coperti parzialmente o completamente da un mezzo di allacciatura quale una fascia di allacciatura (non rappresentata in figura 3 per rendere meglio visibili gli anelli 16) analoga alla fascia 15, in modo da vincolare in modo più stabile ciascuna corda 21 al rispettivo anello 16.
Nelle figure 4 e 5 à ̈ illustrata un’ulteriore forma di realizzazione dell’invenzione, avente lo scopo di facilitare l’estensione del nodello. Nell’esempio, il manicotto 10 à ̈ connesso alla calzatura 22 per mezzo di una corda elastica anteriore 31, la cui prima porzione di estremità o il capo superiore 31a à ̈ vincolato ad un anello 18 o almeno un altro primo mezzo di vincolo sulla parte anteriore del manicotto, mentre inferiormente la corda si biforca con una seconda ed una terza porzione di estremità o con due capi 31b vincolati in due rispettivi fori 19 o altri secondi mezzi di vincolo previsti nella parte anteriore della calzatura. È preferibile che vi sia una pluralità di anelli 18 fissati ad altezze diverse lungo il lato anteriore del manicotto, in modo da poter scegliere la posizione ottimale della corda elastica 31 in base alla specifica struttura dell’arto del cavallo e/o alle specifiche esigenze di allenamento e/o riabilitazione. È anche preferibile (fig. 5) che la corda elastica sia vincolata alla calzatura in due punti lateralmente distanziati e sostanzialmente simmetrici rispetto ad un piano ideale verticale passante per il centro della calzatura. Nell’esempio illustrato, la corda elastica 31 à ̈ vincolata indirettamente alla calzatura tramite un’ulteriore legatura 32, secondo una configurazione a “Y†rovesciata. Questa disposizione simmetrica serve a: distribuire equamente la forza elastica sul piede; far lavorare le articolazioni su un allineamento naturale; evitare inaspettati movimenti artificiali a discapito delle articolazioni e dei legamenti collaterali. In prossimità del bordo inferiore ed anteriore del manicotto à ̈ previsto un passante 33 che mantiene la corda elastica 31 in asse le articolazioni del cavallo. Secondo la forma di realizzazione delle figure 4 e 5, la corda elastica 31 raggiunge la propria tensione massima durante la flessione del nodello, nella fase in cui il punto di fissaggio inferiore della corda elastica si sposta all’indietro.
In alternativa alla configurazione delle figure 4 e 5, secondo un’ulteriore variante (non illustrata), à ̈ possibile vincolare il capo inferiore della corda elastica 31 in un solo foro anteriore 19 o altro secondo mezzo di vincolo della calzatura 22, preferibilmente disposto in posizione centrale sulla parte anteriore della calzatura.
Nelle figure 6 e 7 à ̈ illustrata un’ulteriore forma di realizzazione dell’invenzione avente lo scopo di facilitare l’estensione del nodello. Nell’esempio il manicotto 10 à ̈ connesso alla calzatura 22 per mezzo di due corde elasticamente estensibili 41 che si estendono prevalentemente lungo il lato anteriore del manicotto. Ciascuna delle corde elastiche 41 ha una prima porzione di estremità o il capo superiore 41a vincolato ad un anello 18 o ad almeno un altro primo mezzo di vincolo fissato o fissabile sulla parte anteriore del manicotto. Più in particolare le due corde elastiche 41 hanno i rispettivi capi superiori 41a vincolati ad uno stesso anello 18. Inoltre ciascuna delle due corde elastiche 41 ha una seconda porzione di estremità o capo inferiore 41b vincolato ad uno degli anelli 17 o altro secondo mezzo di vincolo fissato o fissabile alla scarpetta 22. Nello specifico, una delle due corde elastiche 41 ha il rispettivo capo inferiore 41b vinco-lato ad un anello 17 situato su un determinato lato della calzatura 22 mentre l’altra corda elastica 46 ha il rispettivo capo inferiore 41b vincolato ad un anello 17 situato su un altro lato della calzatura 22 sostanzialmente opposto a detto determinato lato. È preferibile che vi sia una pluralità di anelli 18 fissati o fissabili ad altezze diverse lungo il lato anteriore del manicotto, in modo da poter scegliere la posizione ottimale delle corde elastica 41 in base alla specifica struttura dell’arto del cavallo e/o alle specifiche esigenze di allenamento e/o riabilitazione.
E’ opportuno sottolineare che in tutte le forme di realizzazione dell’invenzione qui descritte, al fine di ottenere risultati ottimali la posizione e la lunghezza delle corde elastiche va scelta in base alla conformazione del cavallo e/o in base agli obiettivi di allenamento/riabilitazione che il cavallo può raggiungere. Inoltre, soprattutto nel caso in cui le corde elastiche siano vincolate indirettamente, ad esempio tramite l’interposizione di corde sostanzialmente non elastiche, ai mezzi di vincolo previsti sul manicotto e/o su altri elementi di supporto applicati al cavallo, à ̈ importante conservare un grado di elasticità funzionale per il cavallo che permetta a quest’ultimo di muoversi nel modo più sciolto e naturale possibile. Un grave errore sarebbe infatti quello di impiegare corde elastiche troppo corte tali da risultare eccessivamente in tensione.
Si intende che l'invenzione non à ̈ limitata alle forme di realizzazione qui descritte ed illustrate, che sono da considerarsi come esempi di attuazione del dispositivo di riabilitazione e/o allenamento. Ad esempio, i mezzi di vincolo illustrati sotto forma di anelli 12, 16, 17, 18 potranno in alternativa essere realizzati come fori o altri elementi di aggancio meccanicamente equivalenti per bloccare le corde ela-stiche. Più in generale, l’invenzione à ̈ suscettibile di modifiche relative a forma e disposizioni di parti, dettagli costruttivi e di funzionamento, secondo le possibili varianti che appariranno opportune alle persone esperte del settore, e che sono da intendersi comprese nell’ambito dell’invenzione, così come definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di riabilitazione e/o allenamento per equini, caratterizzato dal fatto di comprendere: - un elemento a manicotto (10) atto ad essere applicato rimovibilmente e stabilmente attorno ad uno stinco di un equino; - un primo mezzo di vincolo (12, 16, 18) fissato o fissabile all’elemento a manicotto; e - almeno una corda (11, 21, 31) elasticamente estensibile avente una prima porzione di estremità (11a, 21a, 31a, 41a) atta ad essere connessa al primo mezzo di vincolo (12, 16, 18) ed una seconda porzione di estremità (11b, 21b, 31b, 41b) fissabile ad un secondo mezzo di vincolo (13, 17, 19) remoto dal primo e fissato o fissabile su un elemento di supporto atto ad essere applicato ad un’altra parte del cavallo.
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il primo mezzo di vincolo (12) à ̈ situato su un lato posteriore dell’elemento a manicotto (10).
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 e/o 2, caratterizzato dal fatto che il primo mezzo di vincolo (12) à ̈ fissato o fissabile nella metà superiore dell’elemento a manicotto (10).
  4. 4. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la posizione del primo mezzo di vincolo (12) lungo detto manicotto (10) à ̈ regolabile così da poter essere fissato alla distanza di circa un terzo dello stinco dal limite superiore dello stinco.
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto di includere almeno una fascia (14), a cui à ̈ solidale il primo mezzo di vincolo, che à ̈ atta ad essere verticalmente scorrevole lungo il retro di detto manicotto, detto dispositivo includendo almeno un mezzo di allacciatura (15) associato a detta fascia per bloccare tale fascia e fermare il primo mezzo di vincolo (12).
  6. 6. Dispositivo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il secondo mezzo di vincolo (13) Ã ̈ fissato o fissabile alla sella e/o al fascione e/o ancora ad un altro elemento dei finimenti nella zona della sella.
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere detto elemento di supporto a cui à ̈ fissato o fissabile il secondo mezzo di vincolo, tale elemento di supporto includendo una calzatura (22) atta ad essere posta sullo zoccolo dello stesso arto su cui à ̈ applicato l’elemento a manicotto.
  8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che comprende una pluralità di corde elasticamente estensibili (21), una pluralità di detti primi mezzi di vincolo ed una pluralità di detti secondi mezzi di vincolo (17), di cui almeno un secondo mezzo di vincolo (17) su un determinato lato della calzatura (22) ed almeno un altro secondo mezzo di vincolo (17) su un altro lato della calzatura sostanzialmente opposto a detto determinato lato; detti due secondi mezzi di vincolo (17) essendo adatti ad essere collegati, tramite due rispettive corde elasticamente estensibili (21), a due rispettivi primi mezzi di vincolo (16) situati su due lati sostanzialmente opposti dell’elemento a manicotto (10).
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che su due lati sostanzialmente opposti dell’elemento a manicotto (10) sono fissate due pluralità di detti primi mezzi di vincolo (16) collocati in posizioni differenziate in altezza e/o nella direzione antero-posteriore.
  10. 10.Dispositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che il primo mezzo di vincolo (18) à ̈ fissato o fissabile su un lato anteriore dell’elemento a manicotto (10) ed à ̈ collegato, tramite una corda elasticamente estensibile (31), ad almeno un secondo mezzo di vincolo (19) situato in una parte anteriore della calzatura (22).
  11. 11.Dispositivo secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che la corda elasticamente estensibile (31) Ã ̈ collegata, direttamente o indirettamente, a due di detti secondi mezzi di vincolo (19) situati in una parte anteriore della calzatura (22) e disposti simmetricamente rispetto ad un piano ideale verticale passante per il centro della stessa calzatura.
  12. 12.Dispositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che il primo mezzo di vincolo (18) à ̈ fissato o fissabile su un lato anteriore dell’elemento a manicotto (10) e dal fatto che detto dispositivo comprende una pluralità di corde elasticamente estensibili (41) ed una pluralità di detti secondi mezzi di vincolo (17), di cui almeno un secondo mezzo di vincolo (17) su un determinato lato della calzatura (22) ed almeno un altro secondo mezzo di vincolo (17) su un altro lato della calzatura sostanzialmente opposto a detto determinato lato; detti due secondi mezzi di vincolo (17) essendo collegati, tramite due rispettive corde elasticamente estensibili (41), a detto primo mezzo di vincolo (18).
  13. 13.Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 10 a 12, caratterizzato dal fatto che comprende una pluralità di detti primi mezzi di vincolo (18) fissati o fissabili su un lato anteriore dell’elemento a manicotto (10) e collocati in posizioni differenziate in altezza.
  14. 14.Dispositivo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’elemento a manicotto (10) include un’imbottitura interna atta a rendere il manicotto aderente all’arto e a prevenire movimenti dell’elemento a manicotto lungo l’arto o attorno ad esso.
  15. 15.Dispositivo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’elemento a manicotto (10) incorpora almeno un mezzo di irrigidimento allo scopo di distribuire nell’elemento a manicotto le tensioni trasmesse dalla corda elasticamente estensibile al primo mezzo di vincolo.
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