ITRA20090027A1 - Dispositivo antifurto per veicoli. - Google Patents

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ITRA20090027A1
ITRA20090027A1 IT000027A ITRA20090027A ITRA20090027A1 IT RA20090027 A1 ITRA20090027 A1 IT RA20090027A1 IT 000027 A IT000027 A IT 000027A IT RA20090027 A ITRA20090027 A IT RA20090027A IT RA20090027 A1 ITRA20090027 A1 IT RA20090027A1
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IT
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lever
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motor vehicles
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Renzo Randi
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Randi Renzo E C S N C
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    • B60RVEHICLES, VEHICLE FITTINGS, OR VEHICLE PARTS, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
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    • B60R25/01Fittings or systems for preventing or indicating unauthorised use or theft of vehicles operating on vehicle systems or fittings, e.g. on doors, seats or windscreens
    • B60R25/08Fittings or systems for preventing or indicating unauthorised use or theft of vehicles operating on vehicle systems or fittings, e.g. on doors, seats or windscreens operating on brakes or brake systems
    • B60R25/086Locking of hand-actuated control actuating means
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
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    • B60RVEHICLES, VEHICLE FITTINGS, OR VEHICLE PARTS, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
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Description

“DISPOSITIVO ANTIFURTO PER AUTOVEICOLI”
DESCRIZIONE
Per proteggere la propria auto dai ladri oggi è possibile scegliere se optare per antifurto appariscenti come ì bloccaruota, i bloccasterzo ed i blocca pedali, oppure per altri più sofisticati ma meno evidenti, come le apparecchiature elettroniche che immobilizzano l’auto interrompendo il circuito elettrico di accensione o che attivano tutta una serie di allarmi nonché il rilevamento satellitare della posizione del veicolo e la trasmissione dei dati relativi agli organi di Polizia per il recupero.
Poiché anche i tentativi di furto andati a vuoto possono produrre danni rilevanti, è certamente preferibile utilizzare dispositivi antifurto che, visibili dall’esterno dell'auto, possano indurre il ladro a desistere o quanto meno a scegliere, tra le tante auto disponibili, quelle all’apparenza prive di protezioni.
I già menzionati bloccaruota, bloccasterzo e bìoccapedali hanno una funzione deterrente ma, essendo ingombranti, risultano scomodi e laboriosi sia da applicare che da rimuovere e vengono pertanto utilizzati solo saltuariamente con i rischi che ne conseguono.
Sono inoltre reperibili in commercio particolari dispositivi antifurto che, di ridotte dimensioni ma ben visibili ai ladri anche dall’esterno dell'autoveicolo, possono essere applicati e rimossi facilmente e rapidamente dal proprietario net mentre resta comodamente seduto al posto di guida. Ma trattasi dì dispositivi antifurto che, utilizzabili soltanto su autoveicoli con cambio automatico e sequenziale, devono altresì avere una conformazione specifica per ciascun modello di autoveicolo, essendo indispensabile il loro inserimento di precisione nella sede dei settore di selezione de! cambio suddetto, dove immobiiizzare col proprio ingombro la leva a cloche nella posizione di Parcheggio.
Scopo del presente trovato è quello di fornire un dispositivo antifurto che, di ridotte dimensioni ma ben visibile ai ladri anche dall’esterno nonché maneggevole per essere applicato e rimosso con estrema facilità, possa essere installato in tutti gli autoveicoli, sia quelli equipaggiati con il cambio automatico e sia quelli provvisti di cambio manuale.
Detto dispositivo antifurto è caratterizzato dal comprendere mezzi da inserire all’occorrenza sull’impugnatura della leva del freno a mano o freno di stazionamento di un autoveìcolo e da vincolare, così inseriti, perché impediscano l’azionamento de! pulsante di sblocco e, quindi, la manovrabilità della suddetta leva, opportunamente posizionata in tale circostanza in assetto a frenare o di stazionamento.
Questi ed altri aspetti dei trovato sono di seguito descritti con riferimento ad alcuni esempi di attuazione raffigurati, a solo titolo indicativo e non limitativo, nelle allegate sette tavole di disegno comprendenti:
- le FIGG. 1 e 2 che mostrano in opera, mediante una vista in elevazione e la vista dall’alto, un primo esempio di dispositivo antifurto che in questo caso è del tipo da vincolare alla leva del cambio manuale in assetto d’innesto della prima marcia o comunque di massimo spostamento in avanti;
- le FIGG. 3 e 4 che mostrano, con due viste dall’alto, la sequenza di rimozione del dispositivo delle FIGG. 1 e 2;
- le FIGG. 5, 6 e 7 che mostrano in opera, mediante due viste in elevazione e la vista dall’alto, un secondo esempio di dispositivo antifurto che in questo caso è del tipo da vincolare alla leva di un cambio automatico e sequenziale in assetto di parcheggio;
- le FIGG. 8 e 9 che riguardano il dispositivo delle FIGG. 5-6-7 dei quale mostrano, attraverso una vista in elevazione e la vista dall’alto, una prima fase della sequenza di rimozione poi completata nella vista dall’alto della FIG. 10;
- le FIGG. 11 e 12 che mostrano, attraverso due viste in elevazione, un terzo esempio di dispositivo antifurto che in questo caso è del tipo da vincolare direttamente sulla leva del freno a mano, ovviamente in assetto di stazionamento;
la FIG. 13 che mostra una vista in elevazione del dispositivo delle FIGG. 11 e 12 dopo la rimozione;
- le FIGG. 14, 15 e 16 che mostrano tre viste di un quarto esempio di dispositivo antifurto che, anche in questo caso, è del tipo da vincolare direttamente sulla leva del freno a mano, ovviamente in assetto di stazionamento;
- le FIGG. 17 e 18 che mostrano una vista in elevazione e la sezione YY di un quinto esempio di dispositivo antifurto, anch’esso del tipo da vincolare direttamente sulla leva del freno a mano, ovviamente in assetto di stazionamento;
- le FIGG. 19 e 20 che mostrano il dispositivo delle FIGG. 17 e 18 già in opera, ovvero vincolato sulla leva del freno a mano.
La prima forma di attuazione del dispositivo antifurto ideato, quella illustrata nelle FIGG. 1 -2-3-4, è destinata ai veicoli con cambio manuale e verte sul bloccaggio reciproco della leva S del freno a mano e della leva T del cambio. Per consentire al dispositivo di espletare la propria funzione di antifurto, detta leva S del freno a mano deve essere opportunamente posizionata in assetto a frenare mentre la leva T del cambio è posizionata in assetto d’innesto della prima marcia o comunque di massimo spostamento in avanti. Detto dispositivo, preferibilmente realizzato in acciaio, comprende sostanzialmente tre elementi (1 , 2, 3), fra loro opportunamente vincolati per consentirne il rapido e veloce adattamento ad ogni tipologia di veicolo.
L’elemento 1 , sagomato a bicchiere ovvero cavo e chiuso ad un’estremità, si inserisce sull’impugnatura della leva S del freno a mano fino all’incontro del proprio restringimento d’estremità 1A con l’estremità libera della leva S in prossimità del pulsante di sblocco S' Detto restringimento 1A è opportunamente sagomato per contenere detto pulsante S’ senza premerlo ed impedendo in tal modo a chiunque di azionarlo.
li bicchiere 1 è vincolato girevolmente, in corrispondenza di una propria porzione forata 1B aggettantesi dalla superficie laterale, ad una estremità di un braccio estensibile 2 che, costituito da un’asta filettata 2A avvitata nella madrevite di un tubo 2B, viene regolato in lunghezza secondo la dimensione di volta in volta necessaria. Pertanto, il bicchiere 1 può ruotare intorno al gambo filettato 2C che si protende trasversalmente dal tubo 2B mentre dall’estremità libera dell’asta filettata 2A si protende trasversalmente il gambo filettato 2D su cui avvitare l’organo 3 che, predisposto con una pluralità di fori filettati 3A, forma un corpo unico con il gambo ricurvo di un lucchetto 3B di tipo noto avente dimensioni tali da poter essere chiuso abbracciando la leva T del cambio. Nella fattispecie i fori filettati 3A sono quattro, onde poter scegliere, durante l’utilizzo, il posizionamento migliore per il lucchetto 3B. E’ evidente a questo punto la facilità con cui il dispositivo appena descrìtto possa essere applicato alle leve S e T di un qualsiasi modello di autoveicolo con cambio manuale, bastando adattare, per semplice rotazione di avvitamento, la lunghezza del braccio estensibile 2 e l'orientamento degli elementi 1 e 3.
Dall’esame delle figure 3 e 4 si evince che per rimuovere il dispositivo antifurto è necessario dapprima svincolare l’asta T del cambio aprendo il lucchetto 3B che l’abbraccia per poi ruotare di 180°, intorno all’asse longitudinale X dell’elemento 2, tutto l’elemento 3 e l’asta filettata 2A nella quale è avvitato. Soltanto a questo punto è possibile muovere tutto l’insieme in modo da sfilare il bicchiere 1 dalla leva S del freno a mano. La seconda forma di attuazione del dispositivo antifurto ideato, quella illustrata nelle FIGO, 5-6-7-8-9-10, verte anch’essa sul bloccaggio reciproco della leva S del freno a mano e della leva T del cambio ma è destinata, nella fattispecie, a veicoli con cambio automatico e sequenziale nei quali dette due leve sono generalmente affiancate.
Ovviamente, per consentire a tale dispositivo di espletare la propria funzione di antifurto, la leva S del freno a mano deve essere opportunamente posizionata in assetto a frenare mentre la leva T del cambio è posizionata in assetto di parcheggio.
Detto dispositivo, preferibilmente realizzato in acciaio, comprende, oltre al lucchetto 7, tre elementi (1, 5, 6), il cui posizionamento in successione è regolabile, ogni volta, secondo l'effettiva distanza tra le leve S e T di quel determinato modello di auto.
L’elemento 1 è il bicchiere che, già visto nella versione precedente, viene inserito sull’impugnatura della leva S del freno a mano fino all’incontro del proprio restringimento d'estremità 1A con l’estremità libera della leva stessa ed in prossimità del pulsante di sblocco S’, onde impedirne l’azionamento.
Dal cosiddetto bicchiere 1 si protende trasversalmente una porzione forata 1 Snella quale è avvitata la porzione filettata 5A di una sbarra 5 avente, allineata assialmente alla prima, una porzione 5B di sezione quadrata e vincolata scorrevolmente in una guida 6C saldata o comunque fissata stabilmente ad una sorta di custodia tubolare 6A con un intaglio trasversale 6B atto a consentire l’utilizzo del lucchetto 7 di tipo noto e che, inserito in 6A, all’occorrenza abbraccia la leva T del cambio, come nella FIG. 7.
Dall’esame delle figure 8-9-10 si evince che per la rimozione, è necessario dapprima aprire il lucchetto 7 che abbraccia la leva T del cambio per poi traslare l’elemento 6 sul braccio 5 fino ad uscire dall'ingombro della leva stessa e quindi muovere l’intero dispositivo antifurto in modo da sfilare il bicchiere 1 dalla leva S del freno a mano. Gli ulteriori esempi di antifurto di seguito descritti sono utilizzabili su qualsiasi tipologia di autoveicolo in quanto la loro applicazione interessa soltanto la leva S del freno a mano o di stazionamento, ovviamente posizionata in assetto a frenare.
Il dispositivo delle FIGG. 11-12-13 comprende una sorta di bicchiere 8 che, oltre al restringimento d'estremità 8A in cui alloggiare il pulsante di sblocco S' dei freno come negli esempi precedenti, presenta, in corrispondenza della propria estremità aperta, una porzione piana e forata 8B che si aggetta trasversalmente al bicchiere stesso. Detto bicchiere 8 viene inserito sull’impugnatura della leva S del freno a mano fino a poggiare la suddetta porzione 8B contro l’ulteriore porzione piana 9 fissata a sporgere trasversalmente alia leva S ed anch’essa forata per potervi vincolare la porzione 8B del bicchiere 8 con un comune lucchetto od altro dispositivo equivalente.
L’esempio delle FIGG. 14-15-16 comprende una sorta di bicchiere 10 che, oltre al corpo centrale 10B provvisto di un restringimento d’estremità 10A in cui alloggiare il pulsante di sblocco S’ del freno come negli esempi precedenti, presenta all’imboccatura una porzione più ampia 10C dalla quale si protendono verso l’esterno, ai due lati di una fenditura longitudinale, due alette forate 10D fra loro parallele.
La porzione più ampia 10C consente di coprire e proteggere una fascetta "stringi tubo" precedentemente serrata sulla leva del freno e dalla quale sporge una porzione forata destinata a trovarsi, dopo l'inserimento de! bicchiere 10 sulla leva S del freno, tra le due alette forate 10D da vincolare alla suddetta porzione e quindi alla leva del freno con un comune lucchetto od altro dispositivo equivalente.
L’ultimo esempio, quello delie FIGG. 17-18-19-20, comprende quattro elementi (11-12-13-14) che consentono la rapida applicazione del dispositivo antifurto alla leva del freno a mano di un qualsiasi veicolo. In particolare il bicchiere 11A dell’elemento 11, avente un restringimento d’estremità in cui alloggiare il pulsante di sblocco S’ della leva S del freno come negli esempi precedenti, presenta nell’estremità opposta, ovvero all’imbocca-tura, un intaglio atto a consentire il passaggio trasversale della ganascia 12A di una sorta di morsetto a vite destinato al serraggio della leva S del freno a mano inserita nel bicchiere 11 A. Detta ganascia 12A è fissata all’estremità di un gambo filettato 12B impegnato nella madrevite dì una bussola 13A vincolata girevolmente in una mensola 11 B dell’elemento 11 che ne impedisce la traslazione assiale quando, ruotata manualmente grazie alle alette 13B di cui è provvista, determina la traslazione lineare dell’elemento 12, ovvero dell’insieme costituito dal gambo filettato 12B e dalla ganascia 12A, la cui conformazione a sella le consente di abbracciare la leva S da serrare impedendole così di ruotare per trascinamento.
L’elemento 11 presenta anche, in un lato della mensola 11B, la guida 11 C per la sbarra 14 che, dopo l’azionamento della bussola filettata 13A fino a serrare saldamente col morsetto 12 la leva S, viene fatta scorrere fino a poggiare con la propria porzione forata d’estremità 14A contro una delle due alette forate 13B di cui è provvista la bussola 13A per l’azionamento manuale. Come si evince dalle FIGG. 19-20, non resta quindi che applicare un lucchetto 15 od altro mezzo equivalente nei fori coincidenti della porzione 14A e dell’aletta 13B che vi poggia contro. E' ovvio che, ferme restando le caratteristiche di massima illustrate e descritte, il dispositivo in oggetto potrà essere suscettibile di ulteriori modifiche e varianti comunque comprese ne! presente ambito brevettuale.

Claims (2)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo antifurto per autoveicoli, caratterizzato dal comprendere un elemento a bicchiere (1; 8; 10; 11 A) che, cavo e chiuso ad una estremità, è inseribile all'occorrenza sull’impugnatura della leva (S) del cosiddetto freno a mano o freno di stazionamento di un autoveicolo dove è vincolabile, con mezzi idonei comprendenti comunque un lucchetto od altro mezzo equivalente, per impedire l’azionamento del pulsante di sblocco (S’) e la manovrabilità della suddetta leva (S) opportunamente posizionata in tale circostanza in assetto a frenare o di stazionamento.
  2. 2) Dispositivo antifurto per autoveicoli, come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’elemento a bicchiere (1; 8; 10; 11 A) è inseribile sull’impugnatura della leva (S) del cosiddetto freno a mano o freno dì stazionamento fino all’incontro dell’estremità lìbera di detta leva con il proprio restringimento d’estremità che è conformato per accogliere il pulsante di sblocco (S<1>) della suddetta leva (S) ed impedirne così l’azionamento. 3} Dispositivo antifurto per autoveicoli, come alle rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto che il bicchiere (1) è vincolato girevolmente, in corrispondenza di una propria porzione forata (1 B) aggettantesi lateralmente, ad un gambo filettato aggettantesi trasversalmente dall’estremità di una delle due parti reciprocamente avvitate di un braccio estensibile (2) dalla cui opposta estremità si aggetta trasversalmente un ulteriore gambo filettato su cui è avvitato l’organo (3) formante un corpo unico con il gambo ricurvo di un lucchetto (3B) con cui abbracciare, in assetto chiuso di bloccaggio antifurto, la leva (T) di un cambio manuale. 4) Dispositivo antifurto per autoveicoli, come alle rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto che dal bicchiere (1) si protende trasversalmente una porzione forata (1B) nella quale è avvitata la porzione filettata (5A) di una sbarra (5) avente, allineata assialmente alla prima, una porzione (5B) di sezione quadrata e vincolata scorrevolmente in una guida (6C) saldata o comunque fissata stabilmente ad una sorta di custodia tubolare (6A) con un intaglio trasversale (6B) atto a consentire l’utilizzo del lucchetto (7) di tipo noto e che, inserito in (6A), all’occorrenza abbraccia la leva (T) di un cambio automatico. 5) Dispositivo antifurto per autoveicoli, come alle rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato da! fatto che una porzione piana e forata (9) è fissata a sporgere trasversalmente alla leva (S). 6) Dispositivo antifurto per autoveicoli, come alla rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che il bicchiere (8) presenta, in corrispondenza della propria estremità aperta, una porzione piana e forata (8B) che si aggetta trasversalmente al bicchiere stesso e che, all’atto dell’inserimento del bicchiere sull’impugnatura della leva (S) de! freno a mano, arriva in battuta contro la suddetta porzione piana (9) per poterle vincolare reciprocamente, nei fori predisposti, con un lucchetto di tipo noto od altro dispositivo equivalente, 7) Dispositivo antifurto per autoveicoli, come alle rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto che il bicchiere (10) presenta, all’imboccatura, una porzione più ampia (10C) dalia quale si protendono verso l’esterno, ai due lati di una fenditura longitudinale, due alette forate (1 OD) fra loro parallele, detta porzione <1 OC) consentendo di coprire e proteggere una fascetta “stringi tubo” serrata sulla leva (S) de! freno a mano e dalla quale sporge una porzione forata destinata a trovarsi, dopo l'inserimento del bicchiere (10) sulla leva (S), tra le due alette forate (10D) da vincolare alla suddetta porzione con un lucchetto di tipo noto od altro dispositivo equivalente, 7) Dispositivo antifurto per autoveicoli, come alle rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto che il bicchiere (11 A) presenta all'imboccatura un intaglio atto a consentire il passaggio trasversale della ganascia (12A) di una sorta di morsetto a vite destinato al serraggio della leva S del freno a mano inserita nel bicchiere 11A, 8) Dispositivo antifurto per autoveicoli, come alla rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detta ganascia (12A) è fissata all’estremità di un gambo filettato (12B) impegnato nella madrevite di una bussola (13A) vincolata girevolmente in una mensola (11 B) dell’elemento (11) che ne impedisce la traslazione assiale quando, ruotata manualmente grazie alle alette (13B) di cui è provvista, determina la traslazione lineare dell'elemento (12), ovvero dell’Insieme costituito dal gambo filettato (12B) e dalla ganascia (12A), essendo conformata a sella per impegnarsi contro la leva (S) che le impedisce così di ruotare per trascinamento. 9) Dispositivo antifurto per autoveicoli, come alle rivendicazioni 7 e 8, caratterizzato dal fatto che l’elemento (11) comprende una guida (1 1 C) per la sbarra (14) che, dopo il serraggio della leva (S), viene fatta scorrere fino a poggiare con la propria porzione forata d'estremità (14A) contro una delle due alette forate (13B) della bussola (13A) onde poter vincolare le due parti accostate (14A e 13B) con un lucchetto (15) od altro mezzo equivalente inserito nei loro fori coincidenti.
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