ITPD20130345A1 - Sistema di fissaggio per mobili - Google Patents

Sistema di fissaggio per mobili

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ITPD20130345A1
ITPD20130345A1 IT000345A ITPD20130345A ITPD20130345A1 IT PD20130345 A1 ITPD20130345 A1 IT PD20130345A1 IT 000345 A IT000345 A IT 000345A IT PD20130345 A ITPD20130345 A IT PD20130345A IT PD20130345 A1 ITPD20130345 A1 IT PD20130345A1
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IT
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shelf
slot
intended
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Flavio Francescon
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Permo Srl
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Description

Sistema di fissaggio per mobili
Campo dell’invenzione
La presente invenzione riguarda un sistema di fissaggio per fissare un ripiano o una mensola ad un mobile o simile.
Stato della tecnica
Tipicamente un mobile comprende montanti verticali e pannelli superiori ed inferiori orizzontali, principalmente un pannello inferiore e uno superiore, che delimitano la struttura del mobile stesso, e può comprendere uno o più pannelli intermedi orizzontali, detti ripiani, o mensole.
Sono noti nell’arte diversi sistemi per inserire e fissare le mensole ai montanti di un mobile o in generale per fissare reciprocamente due elementi di mobile posti tra loro ad un angolo di 90°.
Per esempio il ripiano può essere appoggiato con movimento verticale su mezzi di sostegno sporgenti dal montante, oppure il ripiano può essere inserito in opportuni vani ricavati lungo le pareti del montante esercitando un movimento orizzontale e perpendicolare al montante.
Tali sistemi tuttavia non sono particolarmente stabili in quanto nel primo sistema i supporti offrono un sostegno puramente verticale, ed i ripiani possono essere facilmente sfilati applicando anche una lieve forza che ne generi sollevamento, trazione o qualunque combinazione della stesse, pertanto il sistema è instabile.
Nel secondo sistema i supporti forniscono solo una limitata resistenza allo sfilamento orizzontale, pertanto, applicando una forza moderata l’utilizzatore può sfilare facilmente i ripiani, pertanto anche tale sistema è instabile.
Altri sistemi noti prevedono l’utilizzo di un perno posto in trazione da un dispositivo eccentrico: un perno viene fissato al montante verticale, la testa del perno è profilata e destinata ad essere inserita in una sede definita lateralmente nel ripiano da fissare. Sul ripiano è altresì formata una foratura perpendicolarmente all’asse della sede tramite la quale viene inserita una boccola di fissaggio di tipo eccentrico. La boccola ha un’apertura inferiore atta all’alloggiamento della testa del perno. Tramite un utensile idoneo si fa ruotare la boccola che aggancia la testa del perno che a sua volta genera una trazione tra montante e ripiano stesso.
Un’altra soluzione dello stato dell’arte prevede la presenza di un grano posto all’interno di una boccola in una delle due parti e di un tirante posto nella seconda parte, in modo tale che l’avvitamento del grano mette in trazione il tirante, fissando così le due parti in posizione perpendicolare.
In entrambi i due sistemi sopra descritti, è necessario utilizzare un utensile per avvitare o fissare il dispositivo, tirante o altro, in una delle due parti da fissare per esempio sul montante, ed un utensile, eventualmente differente, per fissare il dispositivo, eccentrico, o grano, posto nella seconda delle due parti da fissare, cioè il ripiano, al fine di reciprocamente fissare il ripiano al montante.
Oggetto dell’invenzione
Il problema tecnico alla base della presente invenzione è quello di realizzare un sistema di fissaggio per fissare un ripiano ad un montante di un mobile, o simile, che risolva i limiti esposti con riferimento alla tecnica nota citata.
In particolare è uno scopo dell’invenzione fornire un sistema di fissaggio che consenta di semplificare le operazioni di fissaggio rendendole al contempo anche più veloci.
Il suddetto problema tecnico è risolto da un sistema di fissaggio realizzato in accordo con la rivendicazione 1.
Il sistema dell’invenzione consente ripetuti montaggi e smontaggi del mobile garantendo al contempo che anche in successivi montaggi i ripiani siano fissati saldamente ai montanti.
Inoltre con il sistema dell’invenzione si limitano o si eliminano eventuali danneggiamenti ai ripiani in fase di montaggio.
Il sistema dell’invenzione è, inoltre, particolarmente stabile dimensionalmente nel tempo e resistente.
Nel sistema dell’invenzione vengono estremamente limitate eventuali deformazioni e quindi anche rotture in seguito ad uso prolungato.
Sebbene nella descrizione seguente si farà esplicito riferimento a ripiani, o mensole, che vengono montati in modo da definire un piano di appoggio sostanzialmente orizzontale, il sistema dell’invenzione è idoneo ad essere utilizzato anche con ripiani definenti piani di appoggio non orizzontali.
Il sistema, inoltre, è idoneo ad essere utilizzato con elementi di appoggio diversi dai ripiani o dalle mensole, per esempio elementi appendi abiti cravatte, o anche pannelli verticali, ecc..
Il sistema è idoneo al fissaggio di due elementi di mobili da disporre perpendicolarmente l’uno rispetto all’altro.
Ulteriori caratteristiche dell’invenzione saranno chiare dalla seguente descrizione dettagliata con riferimento alle Figure annesse.
Breve descrizione delle figure
Figura 1a e 1b sono, rispettivamente, una vista in assonometria anteriore e una vista in sezione laterale di un elemento di supporto del sistema di fissaggio dell’invenzione;
Figura 2 è una vista in assonometria anteriore di un dispositivo di bloccaggio del sistema di fissaggio dell’invenzione,
Figura 3 è una vista assonometrica in esploso di parte di un montante e di perni di aggancio;
Figura 4 è una vista assonometrica in esploso di un ripiano di mobile e di elemento di supporto del sistema di fissaggio dell’invenzione;
Figura 5 è una vista in assonometria del montante e del ripiano rispettivamente di Figura 3 e 4 in posizione accostata;
Figura 5A è una vista in sezione ed ingrandita di un particolare di Figura 5; Figura 6 e 7 sono viste come quella di Figura 5 ma relative a diverse fasi di montaggio;
Figura 6A e 7A sono viste ingrandite di particolari rispettivamente di Figura 6 e 7;
Figura 7B è una vista in sezione ed ingrandita di un particolare di Figura 7; Figura 8 è una vista in sezione laterale del montante e del ripiano di Figura 5 in una diversa fase di montaggio;
Figura 9 è una vista in assonometria del sistema di fissaggio dell’invenzione che mostra l’elemento di supporto ed il dispositivo di bloccaggio separati ed in una fase finale di fissaggio.
Figure 10A-10C sono viste frontali schematiche di un elemento di supporto 1 dell’invenzione in tre distinte sequenze di montaggio.
Descrizione dettagliata dell’invenzione
Nelle Figure viene mostrato un sistema di fissaggio 100 per fissare un ripiano 4, o un altro elemento di appoggio di mobile, ad una struttura di mobile.
In particolare, il sistema di fissaggio 100 dell’invenzione è idoneo a fissare ripiani orizzontali a montanti verticali, o fianchi di un mobile, o in generale a mutuamente fissare elementi di mobile posti perpendicolarmente l’uno all’altro.
Il sistema di fissaggio 100 dell’invenzione può essere utilizzato per fissare ad una struttura di mobile un elemento di appoggio diverso da un ripiano, come per esempio elementi per appendere abiti, cravatte o pantaloni, ripiani non orizzontali, pannelli verticali, o anche elementi di mobile posti tra loro ad un angolo diverso da 90°.
Il sistema di fissaggio 100 comprende un elemento di supporto 1, mostrato in maggiore dettaglio nelle Figure 1A e 1B, 5A, 6A, 7A, 7B, ed un dispositivo di bloccaggio 2, mostrato in maggiore dettaglio nelle Figure 2 e 9 destinati a cooperare con un perno di fissaggio per fissare un ripiano ad un montante, come meglio spiegato nel seguito.
L’elemento di supporto 1 e il dispositivo di bloccaggio 2, sono destinati ad essere associati ad un ripiano 4, come meglio visibile in Figura 8, per fissare il ripiano 4 stesso ai montanti di un mobile, un montante 5 essendo mostrato parzialmente nelle Figure 3 e 5-8.
Considerando un sistema di riferimento tridimensionale XYZ, viene nel seguito indicato l’asse verticale come asse Z, l’asse longitudinale come asse X e l’asse trasversale o orizzontale come asse Y.
Il ripiano 4 ha, nella versione mostrata, forma parallelepipeda ed è delimitato da due opposti bordi longitudinali 42a, 42b destinati ad essere affacciati in uso ai montanti 5 della struttura di mobile a cui il ripiano 4 deve essere fissato, e due opposti bordi trasversali 42c, 42d, uno dei quali destinato a costituire il bordo in vista del ripiano 4, e due opposte superfici di base, una superficie di base superiore S, rivolta nell’uso del ripiano 4 verso l’alto e solitamente destinata a costituire la superficie di appoggio del ripiano 4, ed un’opposta superficie di base inferiore S’.
Su ciascuno dei bordi longitudinali 42a, 42b del ripiano 4 sono definiti due fori 43, 43’ previsti in posizione longitudinalmente distanziata e destinati a ricevere due distinti elementi di supporto 1, 1’ per fissarli al ripiano 4 stesso, come visibile nelle Figure 4-6, e come meglio spiegato nel seguito.
In particolare, ciascun foro 43 , 43’ comprende una sede 43a, 43’a definita sul bordo longitudinale 42a, o 42b, del ripiano 4 e destinata ad alloggiare una testa 11 dell’elemento di supporto 1 ed una sede longitudinale 43b, 43’b estendentesi dalla rispettiva sede 43a, 43’a nel ripiano 4 e destinata ad alloggiare un elemento di ancoraggio 10 dell’elemento di supporto 1, come meglio spiegato nel seguito.
In corrispondenza di ciascun foro 43, 43’ è prevista, inoltre, un’apertura 44, 44’ definita su una delle due superfici di base S, S’ del ripiano 4 e destinata a consentire l’inserimento del dispositivo di bloccaggio 2, come meglio descritto nel seguito.
Preferibilmente l’apertura 44 viene realizzata sulla superficie di base inferiore S’ del ripiano 4, ovvero la superficie di base opposta alla intesa superficie di appoggio S in modo da essere poco visibile durante l’uso del mobile ottenuto con il ripiano 4.
Anche se nei disegni allegati viene mostrato un ripiano 4 provvisto solo su uno dei due bordi longitudinali 42b dei fori 43, 43’, tali fori possono essere previsti su entrambi i bordi longitudinali 42b, 42c per incrementare la stabilità del ripiano 4.
In un altre versioni non mostrate, sul bordo longitudinale o su entrambi i bordi longitudinali del ripiano 4, è previsto un numero di fori diverso da due, per esempio uno o tre, a seconda delle dimensioni e/o del peso e/o dell’orientamento finale del ripiano da fissare e/o dell’utilizzo finale dell’elemento di appoggio. Anche la distanza longitudinale tra i fori viene scelta in base alle dimensioni e/o peso del ripiano o in generale dell’elemento di appoggio.
I montanti 5 hanno solitamente forma piana e si estendono lungo un asse verticale Z, ed un asse longitudinale X, e sono provvisti di coppie di fori di aggancio opportunamente posizionate lungo l’asse verticale Z del montante, per fissare ripiani 4 a diverse desiderate altezze sul montante 5 stesso.
Ciascuna coppia di fori di aggancio comprende un primo ed un secondo foro 51, 51’ reciprocamente distanziati lungo la direzione dell’asse longitudinale. In ciascun foro di aggancio 51, 51’ è inserito un corrispondente perno di aggancio 3, 3’ destinato a cooperare con un corrispondente sistema di 100 fissaggio secondo l’invenzione per fissare il ripiano 4 al montante 5, come meglio spiegato nel seguito.
Ciascun perno di aggancio 3, 3’ comprende uno stelo 3b, 3’b destinato ad essere inserito in un foro di aggancio 51, 51’ del montante 5, ed una testa 3a, 3’a avente dimensioni radiali maggiori rispetto al corrispondente stelo 3b, 3’b e posizionata in modo da essere rivolta in uso verso il ripiano 4, per impegnarsi con un rispettivo elemento di supporto 1, 1’ per fissare il ripiano 4 al montante 5, come meglio spiegato nel seguito.
I perni di aggancio sono provvisti di elementi di aggancio per bloccare i perni saldamente nei fori di aggancio.
Nella versione mostrata, i fori di aggancio 51, 51’ di ciascuna coppia di fori sono posizionati sul medesimo asse longitudinale X ad una desiderata reciproca distanza dipendente dalle dimensioni del montante 5 e del ripiano 4.
In tal modo, il ripiano 4 può essere posizionato orizzontalmente, ovvero la sua superficie di appoggio S è orizzontale, ovvero giace su un piano parallelo al piano XY, tuttavia in altre versioni, i fori 51, 51’ di una medesima coppia di fori sono posizionati ad altezze diverse rispetto all’asse verticale Z, reciprocamente distanziati rispetto all’asse longitudinale X, la superficie di appoggio S del ripiano 4 giacerà su un piano trasversale al piano XY.
L’elemento di supporto 1 comprende una testa 11 destinata ad essere accolta nella sede 43a definita sul bordo longitudinale 42b del ripiano 4 ed un organo di ancoraggio 10 destinato ad essere inserito nella sede longitudinale 43b per agganciare in maniera stabile l’elemento di supporto 1 al ripiano 4.
L’organo di ancoraggio 10 è provvisto di elementi di ancoraggio conformati come alette 20 estendentesi sull’organo di ancoraggio 10 in direzione radiale e destinati ad incrementare l’attrito tra organo di ancoraggio 10 e parete della sede longitudinale 43b per stabilmente fissare l’elemento di supporto 1 nel foro 43. In altre versioni non mostrate l’organo di ancoraggio 10 può prevedere elementi di ancoraggio diversi dalle alette, per esempio elementi di ancoraggio a pressione o una filettatura, ecc.
L’elemento di supporto 1 ed il foro 43 sono reciprocamente dimensionati in modo che l’elemento di supporto 1 sia alloggiato a scomparsa nel foro 43. La testa 11 dell’elemento di supporto 1 comprende un corpo internamente cavo 21 delimitato da una parete di fondo 22 su cui è innestato l’elemento di ancoraggio 10, un bordo anteriore 23 ed un bordo laterale 24 conformati in modo da definire una scanalatura a fondo cieco 12.
La scanalatura a fondo cieco 12 è provvista di un’apertura di ingresso 13 per consentire l’ingresso/la fuoriuscita della testa 3a del perno 3 nella/dalla scanalatura a fondo cieco 12 ed un canale di scorrimento 14 estendentesi dall’apertura di ingresso 13 lungo un asse di inserimento Z fino ad una porzione di fondo 14a del canale di scorrimento 14 e destinato a scorrevolmente alloggiare la testa 3a del perno 3 nell’inserimento del ripiano 4 sul montante.
Le pareti 14b del canale di scorrimento sono inclinate rispetto all’asse verticale di inserimento Z di un angolo � compreso tra 0,5° e 15° in modo da definire un’apertura di ingresso 13 avente estensione D, considerata lungo l’asse longitudinale X, maggiore rispetto all’estensione del canale di scorrimento 14, per facilitare l’ingresso del perno 3 nella scanalatura a fondo cieco 12.
In corrispondenza della porzione di fondo 14a, la scanalatura a fondo cieco 12 comprende una prima asola 15 ed una seconda asola 25 posizionate da parte opposta l’una rispetto all’altra del canale di scorrimento 14 e comunicanti con il canale di scorrimento 14. La prima e la seconda asola 15, 25 sono conformate in modo da alloggiare la testa 3a del perno 3 quando il ripiano 4 è inserito sui montanti 5, come meglio spiegato nel seguito.
La prima asola 15 e la seconda asola 25 sono disposte preferibilmente in maniera simmetrica rispetto al canale di scorrimento 14, ovvero rispetto all’asse verticale di inserimento Z, e distanziate da quest’ultimo di un tratto “t” compreso tra 0,5 e 10 mm, preferibilmente tra 2 e 4 mm, a seconda delle dimensioni della testa 11.
Tra il canale di scorrimento 14 e ciascuna asola 15 o 25 è prevista una coppia di lembi affacciati 41, 42 e, rispettivamente 41’, 42’, destinati a definire l’imboccatura di ingresso “A” dal canale di scorrimento 14 in ciascuna asola 15 o 25, l’imboccatura di ingresso “A” di ciascuna asola 15 o 25 ha dimensioni inferiori rispetto all’asola stessa.
I lembi di ciascuna coppia di lembi 41, 42 e 41’, 42’ sono dimensionati in modo da definire un’imboccatura di ingresso “A” avente dimensioni inferiori rispetto alle dimensioni dello stelo 3b del perno 3 e da costituire mezzi di trattenimento per il perno 3 in ciascuna asola 15 o 25. Inoltre, lembi di ciascuna coppia di lembi 41, 42 e 41’, 42’ sono elasticamente deformabili in modo da consentire lo spostamento del perno 3 dal canale di scorrimento 14 in una delle asole 15, 25 e da costituire mezzi di trattenimento elastico per il perno 3 nell’asola 15 o 25.
La previsione sull’elemento di supporto 1 di due asole poste da parte opposta rispetto all’asse di inserimento Z consente di facilitare le operazioni di posizionamento dell’elemento di supporto 1 nel foro 43 e di facilitare le operazioni di assemblaggio. Inoltre il posizionamento simmetrico delle due asole consente di posizionare l’elemento di supporto 1 indifferentemente su uno dei due bordi longitudinali 42a, 42b del ripiano 4, pur rispettandone l’orientamento lungo l’asse verticale Z.
In una versione non mostrata, la scanalatura a fondo cieco 12 dell’elemento di supporto 1 è provvista di un’unica asola distanziata rispetto all’asse di inserimento Z.
Tale distanziamento consente di impedire la fuoriuscita accidentale del perno 3 dalla scanalatura a fondo cieco 12, per traslazione lungo l’asse di inserimento Z, come meglio spiegato nel seguito.
Sul bordo anteriore 23 della testa 11 è definita un’apertura frontale 26 posta in corrispondenza del canale di scorrimento 14 avente larghezza “d1”, considerato un asse trasversale rispetto all’asse verticale di inserimento Z, nella versione mostrata lungo l’asse longitudinale X, inferiore o equivalente rispetto alla larghezza del canale di scorrimento 14 in modo da consentire il passaggio dello stelo 3b del perno 3 ma non della testa 3a del medesimo, evitando in tal modo fuoriuscite indesiderate del perno 3 dal canale di scorrimento 14 per movimenti lungo l’asse trasversale Y.
Analogamente le ulteriori aperture frontali 26’ definite sul bordo anteriore 23 in corrispondenza delle asole 15, 25 hanno dimensioni inferiori rispetto alle dimensioni delle asole 15, 25 in modo da consentire il passaggio dello stelo 3b del perno 3 ma non della testa 3a del medesimo, evitando in tal modo fuoriuscite indesiderate del perno per movimenti lungo l’asse trasversale Y. La parete interna 28 del bordo anteriore 23, ovvero la parete rivolta verso il canale di scorrimento 14 è inclinata di un angolo di inclinazione � compreso tra 0.5° e 25°, preferibilmente tra 1° e 6°, rispetto alla direzione dell’asse di inserimento Z.
Pertanto, la distanza W tra la parete interna 28 del bordo anteriore 23 e la parete posteriore 22 varia lungo il canale di scorrimento 14, tale distanza è massima in corrispondenza dell’apertura di ingresso 13 e minima in corrispondenza della porzione di fondo 14a.
In tal modo, durante lo scorrimento relativo tra perno 3 e canale di scorrimento 14, la testa 3a del perno 3 viene spostata in direzione dell’asse trasversale Y in avvicinamento alla parete posteriore 22 generando una corrispondente trazione tra ripiano 4 e montante 5.
Il dispositivo di bloccaggio 2 comprende una porzione di base 30 conformata in modo da accoppiarsi in accoppiamento di forma all’apertura 44 realizzata sulla superficie di base inferiore S’ del ripiano 4 in modo da coprirla, ed un elemento di bloccaggio 31 estendentesi dalla porzione di base in direzione perpendicolare alla porzione di base 30 e destinato ad interagire con il perno 3 per bloccarlo nell’asola 15, o 25, dell’elemento di supporto 1, come meglio descritto nel seguito.
L’elemento di bloccaggio 31 comprende una base 31a definita sulla porzione di base 30 del dispositivo di bloccaggio 2 ed una punta 31b opposta alla base 31a e destinata ad interagire con il perno 3 per bloccarlo in una delle asole 15 o 25 prevista sull’elemento di supporto 1, come meglio spiegato nel seguito. L’elemento di bloccaggio 31 ha forma come di cuneo rastremato dalla base 31a alla punta 31b in modo da facilitare l’inserimento dell’elemento di bloccaggio 31 nella scanalatura a fondo cieco 12, come meglio descritto nel seguito.
Nel montaggio, un primo ed un secondo elemento di supporto 1, 1’ vengono ancorati ad un ripiano 4, inserendo i rispettivi organi di ancoraggio 10, 10’ nelle sedi longitudinali 43b, 43’b dei rispettivi fori 43, 43’, come mostrato in Figura 4.
Se i fori sono previsti su entrambi i bordi longitudinali, tale operazione viene ripetuta per ciascuno dei due bordi longitudinali 42a, 42b del ripiano 4.
Un primo ed un secondo perno di aggancio 3, 3’ vengono inseriti rispettivamente nel primo 51 e secondo foro 51’ di una coppia di fori di aggancio definita sul montante 5 con la rispettiva testa 3a, 3a’ rivolta verso il ripiano 4 da fissare, come mostrato in Figura 3.
Successivamente, il ripiano 4 viene avvicinato al montante 5 in modo da portare le scanalature a fondo cieco 12, 12’ degli elementi di supporto 1, 1’ in corrispondenza dei perni 3, 3’, come mostrato in Figura 5.
In tale posizione l’operatore spinge il ripiano 4 lungo l’asse inserimento Z nel verso della freccia F in Figura 5, 5a, in modo da inserire la testa 3a, 3’a di ciascun perno 3, 3’ nella scanalatura 12, 12’ del rispettivo elemento di supporto 1, 1’.
Il perno 3, o 3’ scorre nel canale di scorrimento 14, 14’ della scanalatura 12 o 12’, lungo l’asse di inserimento Z, essendo guidato dalla parete interna 28 del bordo anteriore 23 in tale scorrimento ed essendo progressivamente tirato dalla parete interna verso il ripiano 4, ovvero nel verso dell’asse trasversale Y. Continuando a spingere il ripiano 4 nella direzione della freccia F il perno 3, o 3’ viene spinto contro la porzione di fondo 14a, 14’a del canale di scorrimento 14 o 14’, come mostrato nella Figura 6 e 10b. La porzione di fondo 14a, 14’a forma un elemento di fine corsa per il perno 3, 3’ nel canale di scorrimento 14.
In tale posizione l’operatore può movimentare il ripiano 4 in direzione trasversale all’asse di inserimento Z, nella versione mostrata lungo un asse longitudinale X, in uno dei due versi della freccia F2 in Figura 6, 7 e 10b per portare il perno 3 in una delle due asole 15 o 25, o 15’ 25’ di ciascun elemento supporto 1, 1’, ovvero nella posizione mostrata di bloccaggio B mostrata in Figura 7 e 10c.
In tale spostamento il perno 3 viene portato dal canale di scorrimento 14 attraverso una delle due imboccature di ingresso A in una delle asole 15 o 25. L’imboccatura di ingresso A ha, come detto, dimensioni inferiori rispetto alle dimensioni dello stelo 3b del perno, pertanto al passaggio dello stelo, i lembi 41, 42 o rispettivamente 41’, 42’ si deformano elasticamente dalla posizione di riposo mostrata in Figura 10a ad una posizione deformata per consentire il passaggio dello stelo 3b.
Quando il perno 3 è alloggiato in una delle asole 15 o 25, i lembi 41, 42 o rispettivamente 41’, 42’ possono ritornare nella posizione iniziale di riposo e costituiscono mezzi di trattenimento elastico per il perno 3 nell’asola 15 o 25 impedendone la fuoriuscita accidentale per traslazione lungo l’asse longitudinale X.
Infatti, il perno per fuoriuscire dall’asola 15 o 25 dovrebbe superare la forza elastica di trattenimento generata dai lembi 41, 42 o rispettivamente 41’, 42’. Inoltre le pareti delle asole trattengono il perno evitandone uno spostamento lungo l’asse di inserimento Z.
In tale posizione, pertanto, il ripiano 4 è stabile rispetto al montante 5, ovvero la conformazione dell’elemento di supporto 1 evita una caduta accidentale del ripiano 4. In particolare il peso stesso del ripiano 4 contribuisce a mantenerlo agganciato al montante 5. In tale posizione non è necessario che l’operatore sostenga il ripiano 4, in quanto la conformazione dell’elemento di supporto 1, 1’ e in particolare della parete interna 28 e/o della parete delle asole, ed i lembi 41, 42 o rispettivamente 41’, 42’, consentono di mantenere il perno di aggancio 3, 3’ nelle asole 15, 15’ o 25, 25’ e si evitano cadute accidentali del ripiano 4.
La conformazione della parete interna 28 consente di mantenere il perno 3 in trazione evitandone la fuoriuscita accidentale prima dell’inserimento del perno 3 stesso nelle asole 15 o 25, per traslazione lungo l’asse trasversale Y.
Poiché le asole 15, 25 sono distanziate del tratto “t” dal canale di scorrimento 14, ciò consente di evitare la fuoriuscita del perno 3 dalle asole 15, 25 per traslazione lungo l’asse di inserimento Z e ciò, come detto, consente di facilitare le operazioni di assemblaggio perché non è necessario sostenere il ripiano quanto questo è in posizione di bloccaggio B.
L’operatore può, a questo punto, afferrare ed inserire un dispositivo di bloccaggio 2, 2’ in ciascun foro 43, 43’. Il dispositivo di bloccaggio 2 viene movimentato nel verso della freccia di inserimento F3 di Figura 8 e 9, in modo da progressivamente inserire l’elemento di bloccaggio 31 nel canale di scorrimento 14 della scanalatura 12.
Il dispositivo di bloccaggio 2, 2’ viene spinto nella scanalatura 12 fino a che l’elemento di bloccaggio 31 è inserito nel canale di scorrimento 14 e riscontra il perno 3b in modo da essere interposto tra il perno 3 ed il canale di scorrimento 14 e da bloccare di fatto il perno 3 nell’asola 15 o 25, come visibile in Figura 9, configurazione di fissaggio B’.
La scanalatura a fondo cieco 12 e/o l’elemento di bloccaggio 31 sono reciprocamente dimensionati in modo che nella configurazione di fissaggio B’ la punta 31b sia distanziata dalla porzione di fondo 14a ed in modo da generare con le asole 15, o 25 un bloccaggio superiore ai 2/3 di cerchio impedendo al perno 3 di fuoriuscire dalle asole 15, o 25.
L’elemento di bloccaggio 31 viene inserito nella scanalatura a fondo cieco 12 in modo da chiudere l’imboccatura di ingresso A delle asole 15, 25 impedendo di fatto la fuoriuscita del perno dall’asola 15 o 25 in cui è alloggiato.
Le dimensioni dell’elemento di bloccaggio 31 vengono variate in base allo spessore del ripiano 4 e/o alle dimensioni della scanalatura a fondo cieco 12 Nella posizione di fissaggio B’, la porzione di base 30 del dispositivo di bloccaggio 2 è posizionata nell’apertura 44 in modo da coprirla. Eventualmente la suddetta operazione viene ripetuta per fissare i vari ripiani del mobile ai montanti.
Con il sistema di fissaggio 100 in posizione di fissaggio B’, il ripiano 4 è stabilmente fissato al montante 5. Tale assemblaggio è stato effettuato senza necessità di utilizzare utensili idonei. Ciò consente di facilitare le operazioni di assemblaggio, e di evitare anche eventuali danneggiamenti al ripiano e/o al montante dovuti per esempio a un non corretto uso degli utensili e/o inesperienza dell’operatore.
Inoltre inserendo il dispositivo di bloccaggio 2 il perno viene stabilmente bloccato nell’asola 15 o 25 nella posizione di fissaggio B’.
Per estrarre il ripiano 4 dai montanti 5 per esempio per smontare il mobile l’operatore provvede dapprima ad estrarre il dispositivo di bloccaggio 2, eventualmente con l’ausilio di un cacciavite, o simile dispositivo, per disaccoppiare il dispositivo di bloccaggio 2 dal foro 43, successivamente afferra il ripiano 4 per spostarlo nella direzione dell’asse longitudinale X per estrarre i perni 3, 3’ dalle asole portandoli nel canale di scorrimento 14 e infine movimenta il ripiano 4 lungo l’asse di inserimento Z in verso opposto al verso indicato dalla freccia F, facendo fuoriuscire il perno 3 dalla scanalatura a fondo cieco 12 e disaccoppiando, di fatto, il ripiano 4 ed il montante 5.
Preferibilmente, come detto, il ripiano 4 viene montato a 90° rispetto al montante 5, tuttavia ulteriori orientamenti sono realizzabili con il sistema dell’invenzione.
Nella versione mostrata la direzione di inserimento è parallela all’asse verticale Z e il canale di scorrimento 14 è, pertanto, verticale, tuttavia in altre versioni non mostrate l’elemento di supporto 1 viene posizionato nel foro 43 in modo che il canale di scorrimento 14 si estenda lungo una direzione di inserimento trasversale rispetto all’asse verticale Z.
Inoltre, in altre versioni non mostrate i perni possono essere agganciati al ripiano da fissare ed l’elemento di supporto 1 al montante.
Preferibilmente, l’elemento di bloccaggio 2 è realizzato in materiale plastico e l’elemento di supporto 1 è realizzato come un corpo unico tramite stampaggio di un materiale plastico.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di fissaggio (100) per fissare un ripiano (4) o altro elemento di appoggio di mobile ad una struttura di mobile (5) comprendente: un elemento di supporto (1) destinato ad essere fissato a detto ripiano (4) e provvisto di una scanalatura a fondo cieco (12) comprendente un canale di scorrimento (14) conformato in modo da scorrevolmente alloggiare un perno di aggancio (3, 3’), detto perno (3, 3’) essendo scorrevole in detto canale di scorrimento (14) lungo un asse di inserimento (Z) ed essendo destinato ad essere agganciato a detta struttura di mobile (5), detta scanalatura a fondo cieco (12) comprendendo un’asola (15, 25) comunicante con detto canale di scorrimento (14) per consentire lo spostamento di detto perno (3) tra detto canale di scorrimento (14) e detta asola (15, 25) ed essendo predisposta per alloggiare detto perno (3), detta asola (15, 25) essendo distanziata da detto canale di scorrimento (14) in direzione trasversale (X) rispetto a detto asse di inserimento (Z), ed un dispositivo di bloccaggio (2) destinato ad essere inserito in detto canale di scorrimento (14) per bloccare detto perno (3) in detta asola (15, 25).
  2. 2. Sistema secondo la rivendicazione 1, in cui detta asola (15, 25) è distanziata da detto asse di inserimento (Z) di un tratto (t) compreso tra 0,5 e 10 mm, preferibilmente tra 2 e 4 mm.
  3. 3. Sistema secondo la rivendicazione 1, o 2, in cui detto elemento di supporto (1) comprende una prima (15) ed una seconda asola (25) posizionate l’una da parte opposta rispetto all’altra di detto canale di scorrimento (14).
  4. 4. Sistema secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui tra detto canale di scorrimento (14) e detta asola (15, 25) è prevista una coppia di lembi affacciati (41, 42; 41’, 42’) destinati a definire l’imboccatura di ingresso (A) da detto canale di scorrimento (14) in detta asola (15, 25).
  5. 5. Sistema secondo la rivendicazione precedente, in cui i lembi (41, 42; 41’, 42’) di detta coppia di lembi (41, 42; 41’, 42’) sono dimensionati in modo che detta imboccatura di ingresso (A) abbia dimensioni inferiori rispetto a detta asola (15, 25).
  6. 6. Sistema secondo la rivendicazione 4 o 5, in cui i lembi di detta coppia di lembi (41, 42; 41’, 42’) sono elasticamente deformabili in modo da costituire mezzi di trattenimento elastico di detto perno (3) in detta asola (15, 25).
  7. 7. Sistema secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto canale di scorrimento (14) è delimitato da una parete posteriore (22) ed una parete interna (28) che è inclinata di un angolo di inclinazione (�) compreso tra 0,5° e 25°, preferibilmente tra 1° e 6° lungo detto canale di scorrimento (14) in modo da variare la distanza (W) tra detta parete interna (28) e detta parete posteriore (22) lungo detto canale di scorrimento (14) per generare una trazione variabile su detto perno di aggancio (3) lungo un asse trasversale (Y) a detto asse di inserimento (Z).
  8. 8. Sistema secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto canale di scorrimento (14) ha pareti (14b) che sono inclinate rispetto a detto asse verticale di inserimento (Z) di un angolo (�) compreso tra 0,5° e 15°, in modo da definire un’apertura di ingresso (13) a detto canale di scorrimento (14) avente estensione considerata lungo detto asse longitudinale (X), maggiore rispetto all’estensione di detto canale di scorrimento (14) per facilitare l’ingresso di detto perno (3) in detto canale di scorrimento (14).
  9. 9. Sistema secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto dispositivo di bloccaggio (2) comprende una porzione di base (30) ed un elemento di bloccaggio (31) avente forma di cuneo ed estendentesi da detta porzione di base (30) e destinato ad interagire con detto perno (3) per bloccarlo in detta asola (15, 25).
  10. 10. Ripiano (4) comprendente almeno un foro (43) su un bordo longitudinale (42b, 42a) destinato ad alloggiare un elemento di supporto (1) del sistema secondo le rivendicazioni precedenti.
  11. 11. Mobile comprendente almeno un montante (5) provvisto di almeno un perno di aggancio (3) per fissare un ripiano (4) a detto montante (5) tramite un sistema secondo una delle rivendicazioni precedenti.
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