ITPD20130020A1 - Catetere a curvatura variabile - Google Patents

Catetere a curvatura variabile

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ITPD20130020A1
ITPD20130020A1 IT000020A ITPD20130020A ITPD20130020A1 IT PD20130020 A1 ITPD20130020 A1 IT PD20130020A1 IT 000020 A IT000020 A IT 000020A IT PD20130020 A ITPD20130020 A IT PD20130020A IT PD20130020 A1 ITPD20130020 A1 IT PD20130020A1
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IT
Italy
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catheter
hole
variable curvature
bifurcation
proximal
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IT000020A
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Gioachino Coppi
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Gioachino Coppi
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Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda un catetere munito di un’estremità distale a curvatura variabile e un relativo metodo di curvatura di un catetere.
In particolare, come meglio descritto nel seguito, la presente invenzione riguarda un catetere munito di un’estremità distale di varia curvatura, anche minima, che può essere accentuata a piacere e resa stabile contro forze di raddrizzamento.
In particolare, à ̈ noto realizzare nell’arte cateteri aventi estremità distali deformabili e/o curvabili, agendo sull’estremità prossimale del catetere, al fine di facilitare l’imbocco del catetere all’interno dei vasi. Queste punte hanno il limite sia di una geometria fissa studiata per ingaggiare vasi angolati ma anche quello di non sostenere a sufficienza forze di raddrizzamento determinate da oggetti che debbano seguire la curvatura preordinata, come ad esempio guide rigide o cateteri operativi che debbano correre all’interno di tali guide.
Le soluzioni dell’arte nota sono svariate e prevedono spesso complicate architetture dei cateteri muniti di armature interne capaci di deformare la punta del catetere agendo dall’estremità prossimale. Inoltre, le soluzioni note non consentono di mantenere con precisione la curvatura del catetere quando questa viene sottoposta a forza di raddrizzamento da parte di guide stiff o superstiff o da parte di cateteri montati sulle citate guide e spinti oltre l’apice del catetere a curvatura variabile a scopo operativo (ad esempio un pallone da angioplastica o cateteri montanti stent o stentgraft).
Le soluzioni dell’arte nota presentano ulteriori svantaggi.
Infatti da un lato richiedono la realizzazione di complesse e costose geometrie di catetere e dall’altra, per modificare e mantenere fortemente la curvatura della punta del catetere, richiedono che il chirurgo operi con due mani o comunque agendo su due differenti comandi. In questo modo le soluzioni dell’arte nota risultano costose da realizzare e complicate da utilizzare.
Lo scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un catetere che risolva in modo semplice ed economico gli inconvenienti citati con riferimento alla tecnica nota.
Tali inconvenienti e limitazioni sono risolti da un catetere in accordo con la rivendicazione 1.
Altre forme di realizzazione del catetere secondo l’invenzione sono descritte nelle successive rivendicazioni.
Ulteriori caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente comprensibili dalla descrizione di seguito riportata di suoi esempi preferiti e non limitativi di realizzazione, in cui: le figure 1-7 rappresentano viste in sezione di cateteri secondo possibili forme di realizzazione della presente invenzione.
Gli elementi o parti di elementi in comune tra le forme di realizzazione descritte nel seguito saranno indicati con medesimi riferimenti numerici.
Con riferimento alle suddette figure, con 4 (fig. 1) si à ̈ globalmente indicato un catetere medicale a curvatura variabile comprendente un corpo di catetere 8 che si estende da un’estremità prossimale 12 ad un’estremità distale 16, il corpo di catetere 8 essendo munito di una parete laterale che delimita almeno una cavità o lume 24.
Ai fini della presente invenzione, il catetere può avere qualsiasi forma, lume, dimensione e materiale in base al tipo di specifica applicazione. In particolare, il catetere a curvatura variabile della presente invenzione à ̈ adatto ad impieghi di angioplastica in quanto consente di modificare in maniera estremamente precisa e controllata la propria curvatura distale al fine di poter imboccare i vasi senza correre rischi di dissecazioni o di altre lesioni.
Il corpo di catetere 8 comprende, in corrispondenza di detta estremità distale 16, un tratto a curvatura variabile 28 che termina in una punta 32.
Vantaggiosamente, all’interno della cavità o lume 24 del corpo di catetere 8 à ̈ alloggiato almeno un cavo di trazione 36.
Detto cavo di trazione può essere realizzato in qualsiasi materiale ed avrà un diametro a passare all’interno della cavità 24. Il diametro di questo cavo, in particolare, potrà essere molto sottile e resistente per permettere il passaggio anche di guide e/cateteri operativi. Il cavo di trazione 36 comprende un ramo ascendente 40, che si estende dall’estremità prossimale 12 verso l’estremità distale 16 in modo da percorrere almeno parzialmente il tratto a curvatura variabile 28 fino ad almeno una prima biforcazione 44. Preferibilmente, il cavo di trazione 36 si estende dalla prima biforcazione 44 percorrendo almeno parzialmente il tratto a curvatura variabile 28, fuoriuscendo dal tratto a curvatura variabile 28 e ricongiungendosi al ramo ascendente 40 in corrispondenza di detta prima biforcazione 44, in modo da formare un anello chiuso che attraversa almeno parzialmente il tratto a curvatura variabile 28 richiudendosi sulla prima biforcazione 44. La definizione di anello chiuso deve intendersi in maniera generica: in altre parole la definizione di anello non à ̈ legata ad una specifica geometria, ad esempio circolare, ma può essere triangolare, quadrangolare e in generale poligonale.
Il cavo di trazione 36, dopo essersi richiuso ad anello sulla prima biforcazione 44, si estende verso l’estremità prossimale 12 del catetere lungo un ramo discendente 52.
Il ramo ascendente 40 e il ramo discendente 52 del cavo di trazione 36 terminano rispettivamente con rispettivi bandoli 56,58 disposti sull’estremità prossimale 12 del catetere 4 in modo da poter azionati e tirati indipendentemente tra loro, come meglio descritto nel seguito.
Vantaggiosamente il ramo discendente 52 à ̈ scorrevole rispetto al ramo ascendente 40 all’interno di mezzi di vincolo 56 associati al ramo ascendente 40 in corrispondenza di detta prima biforcazione 44, detti mezzi di vincolo 64 consentendo lo scorrimento relativo del ramo discendente 52 rispetto al ramo ascendente 40 e garantendo la chiusura dell’anello 48 percorso dal cavo di trazione 36 attraverso il tratto a curvatura variabile 28. In questo modo lo scorrimento del ramo discendente 52 modifica la curvatura del catetere 4 in corrispondenza del tratto a curvatura variabile 28. In particolare, lo scorrimento verso l’estremità prossimale 12 del ramo discendente 52, ossia la trazione del bandolo 58 del ramo discendente 52, comporta la chiusura dell’anello 48 che tende a richiudere verso l’interno il tratto a curvatura variabile 28.
In altre parole, tirando il bandolo 58 del ramo discendente 52, si stringe l’anello 48 e quindi si tende a richiudere il tratto a curvatura variabile 28 che assume un raggio di curvatura sempre più piccolo. Inoltre, tirando il bandolo 58 del ramo discendente 52 e tenendolo teso, si offre grande resistenza alle forze di raddrizzamento di eventuali corpi che vengano spinti fuori dal catetere stesso come guide rigide o cateteri operativi.
Inoltre, tirando il bandolo 56 del ramo ascendente 40, e rilasciando il bandolo 58 del ramo discendente 52, si ha invece la possibilità di aumentare l’ampiezza dell’anello 48 che avrà la tendenza di ritornare alla curvatura originaria e quindi di aumentare il raggio di curvatura del tratto a curvatura variabile 28. Inoltre, tirando il bandolo 56 del ramo ascendente 40 si ha la possibilità di sfilare completamente il cavo di trazione 36 dal corpo di catetere 8, lasciando completamente libero il lume 24 del catetere 4. Questa possibilità à ̈ utile per eventuali scopi operativi che richiedano il lume completamente libero nel momento in cui il catetere guida sia nella posizione voluta.
Secondo una forma di realizzazione, i mezzi di vincolo 64 comprendono un cappio 68 realizzato con il medesimo ramo ascendente 40. In altre parole il cappio 68 può essere realizzato annodando appropriatamente il ramo ascendente 40 a formare un micro cappio.
Secondo una ulteriore forma di realizzazione, i mezzi di vincolo 64 comprendono un elemento di aggancio 72 richiuso ad anello in modo da individuare un lume per il passaggio e lo scorrimento relativo del ramo discendente 52.
Secondo una possibile forma di realizzazione (figure 1-2) almeno una porzione del cavo di trazione 36, costituente l’anello chiuso 48, percorre internamente il tratto a curvatura variabile 28 del catetere 4, seguendone la curvatura all’interno della cavità 24, in modo da fuoriuscire da un primo foro distale 76 ricavato sulla parete laterale 20 in corrispondenza dell’estremità distale 16 e da rientrare nel catetere 4 attraverso un primo foro prossimale 80 ricavato sulla parete laterale 20 e affacciato alla prima biforcazione 44, in modo da sottendere l’arco formato dal tratto a curvatura variabile 28.
Secondo una ulteriore forma di realizzazione (figura 3) almeno una porzione del cavo di trazione 36, costituente l’anello chiuso 48, percorre internamente il tratto a curvatura variabile 28 del catetere 4, seguendone la curvatura all’interno della cavità 24, in modo da fuoriuscire da un primo foro distale 76 ricavato sulla punta 32 (o dalla punta stessa) dell’estremità distale 16 e da rientrare nel catetere 4 attraverso un primo foro prossimale 80 ricavato sulla parete laterale 20 e affacciato a detta prima biforcazione 44, in modo da sottendere l’arco formato dal tratto a curvatura variabile 28.
Secondo una ulteriore forma di realizzazione (figura 4), il ramo ascendente 40 attraversa almeno un primo foro prossimale 80 sulla parete laterale 20, disposto in prossimità di detta prima biforcazione 44, in modo da fuoriuscire dal catetere 4, sottendere il tratto a curvatura variabile 28, rientrare nel catetere 4 attraverso un primo foro distale 76 realizzato sulla parete laterale 20, percorrere almeno parzialmente il tratto a curvatura variabile 28, fuoriuscire attraverso un secondo foro distale 84 ricavato sulla parete laterale 20, e rientrare nel catetere 4 attraverso il primo foro prossimale 80 e da richiudersi ad anello sulla prima biforcazione 44 passando attraverso i mezzi di vincolo 64,68,72.
Secondo una ulteriore variante (figura 5), il secondo foro distale 84 à ̈ posizionato sulla punta 32 (o viene utilizzata la punta per la fuoriuscita del filo) dell’estremità distale 16 del catetere 4.
Preferibilmente, il primo foro prossimale 80 ha un’ampiezza tale da impedire l’attraversamento o passaggio dei mezzi di vincolo 64,68,72 associati al ramo ascendente 40.
Secondo una ulteriore forma di realizzazione (figura 6), il ramo ascendente 40 attraversa almeno un primo foro prossimale 80 sulla parete laterale 20 in modo da sottendere il tratto a curvatura variabile 28, rientrare nel catetere 4 attraverso un primo foro distale 76 realizzato sulla parete laterale 20, percorrere almeno parzialmente il tratto a curvatura variabile 28, fuoriuscire attraverso un secondo foro distale 84 ricavato sulla parete laterale 20, rientrare nel catetere 4 attraverso un secondo foro prossimale 88, distinto dal primo foro prossimale 80, e richiudersi ad anello sulla prima biforcazione 44 passando attraverso i mezzi di vincolo 64,68,72.
Secondo una ulteriore variante (figura 7), il secondo foro distale 84 à ̈ posizionato sulla punta (od e’ costituito dalla punta stessa) 32 dell’estremità distale 16 del catetere 4.
Preferibilmente, il primo e il secondo foro prossimale 80,88 hanno un’ampiezza tale da impedire l’attraversamento o passaggio dei mezzi di vincolo 64,68,72 associati al ramo ascendente 40.
Preferibilmente il catetere 4, in corrispondenza di detta estremità prossimale 12, comprende mezzi di trazione (non rappresentati) di detti bandoli 56,58 che ne consentono un azionamento indipendente e/o contemporaneo al fine di modificare la curvatura del tratto a curvatura variabile 28. Ad esempio detti mezzi di trazione del filo possono essere fissati al catetere o anche essere di tipo amovibile rispetto al catetere. Secondo una forma di realizzazione della presente invenzione, il catetere 4 comprende almeno un elemento di guida 92 di conformazione allungata e flessibile, scorrevolmente impegnabile all’interno del corpo di catetere 8, ossia all’interno della cavità o lume 24, per fuoriuscire attraverso la punta 32 che funge da elemento di direzionamento del catetere stesso.
L’elemento di guida 92 costituisce quindi una guida per il catetere stesso affinché questo possa essere sostenuto durante la risalita dei vasi all’interno dei quali il catetere viene imboccato.
Inoltre, secondo una forma di realizzazione, il catetere 4 comprende un elemento di stabilizzazione 96 di conformazione allungata, preferibilmente filiforme e flessibile, scorrevolmente impegnabile all’interno della cavità o lume 24 del corpo di catetere 8 nel quale à ̈ introdotto e dal quale fuoriesce attraverso un’apertura di stabilizzazione 100 disposta in corrispondenza dell’estremità distale 16 del corpo di catetere 8.
Sia l’elemento di stabilizzazione 96 che l’elemento di guida 92 sono alloggiati nel medesimo lume o cavità 24. In particolare, l’elemento di stabilizzazione 96 ha una conformazione allungata lungo un direzione di estensione prevalente X-X, sostanzialmente parallela all’estensione del corpo di catetere 8. Come visto, l’elemento di stabilizzazione 96 fuoriesce dal corpo di catetere 8 attraverso l’apertura di stabilizzazione 100: pertanto l’intero catetere può essere ruotato attorno all’elemento di stabilizzazione 96, ossia attorno alla direzione di estensione prevalente X-X, facendo perno sull’elemento di stabilizzazione stesso.
Tale rotazione α (figura 8) consente di poter imboccare più agevolmente i vasi. La rotazione del catetere 4 attorno all’elemento di stabilizzazione 96 può essere effettuata agendo proprio sull’elemento di guida che à ̈ libero di muoversi, e di essere ruotato, all’interno della medesima cavità 24. E’ da notare che l’elemento di stabilizzazione 96 può anche essere ritratto completamente all’interno della cavità 24 in modo da non sporgere attraverso l’apertura di stabilizzazione 100 e da essere impiegato, assieme all’elemento di guida 92, per guidare la risalita del catetere all’interno del vaso prescelto. Allo stesso modo sia l’elemento di stabilizzazione 96 che l’elemento di guida 92 possono essere continuamente avanzati o arretrati per tutte le operazioni di risalita e/o estrazione del vaso dai vasi via via imboccati. Qualora si voglia utilizzare la guida di stabilizzazione come perno per la punta, essa deve essere montata al catetere estraendolo e facendo passare la guida di stabilizzazione a ritroso dal foro alla base dorsale della curvatura (vedi catetere a doppia guida).
Inoltre, sia l’elemento di stabilizzazione 96 che l’elemento di guida 92 possono essere completamente estratti dal catetere in modo da libero completamente il lume 24.
Inoltre, il filo di trazione può uscire, ossia essere estratto dal fondo del catetere o da un lato con eventuale braccio anche munito di una valvola.
Preferibilmente, l’elemento di guida 92 e l’elemento di stabilizzazione 96 possono cooperare con il cavo di trazione 36 al fine di controllare con estrema precisione l’esatta curvatura dell’estremità distale 16 del catetere 4. Infatti, se da un lato l’elemento di guida 92 e l’elemento di stabilizzazione 96 tendono a raddrizzare l’estremità distale o punta del catetere, dall’altro, operando opportunamente sui bandoli 56,58 rispettivamente del ramo ascendente 40 e del ramo discendente 52, à ̈ possibile contrastare tale raddrizzamento e mantenere saldamente l’esatta curvatura imposta dal chirurgo durante l’operazione. In ogni caso sarà sempre possibile liberare completamente il lume 24, sfilando singolarmente e indipendentemente tra loro il cavo di trazione e/o l’elemento di stabilizzazione 96 e/o l’elemento di guida 92 in base alle specifiche e contingenti esigenze del chirurgo. Verrà ora descritto il funzionamento di un catetere secondo l’invenzione.
Partendo da un catetere come sopra accennato (preferibilmente ma non solamente un catetere guida con leggera curva distale tipo Multipourpose o con curva preformata come da disegni), la curvatura del tratto a curvatura variabile 28 può essere modificata semplicemente agendo sui bandoli 56,58 dal lato dell’estremità prossimale 12 del corpo di catetere 8. Infatti, tirando il bandolo 58 del ramo discendente 52, detto ramo discendente tende a chiudere l’anello 48 e quindi a richiudere il tratto a curvatura variabile 28. Tale strizione dell’anello avviene grazie al fatto che i mezzi di vincolo impediscono al ramo ascendente di risalire e di sfilarsi dal tratto a curvatura variabile.
In altre parole, i mezzi di vincolo realizzano una specie di cappio che può essere chiuso esercitando una trazione sul bandolo 58 del ramo discendente 52 e può essere aperto, fino al limite completo sfilamento del cavo di trazione 36, esercitando una trazione sul bandolo 56 del ramo ascendente. Quando il bandolo 58 venga semplicemente rilasciato, accompagnato eventualmente da leggere trazione sul bandolo 56 del ramo ascendente 40, il catetere tenderà a riportarsi alla configurazione originale. Tenendo invece teso il bandolo 58 del ramo discendente 52, il catetere avrà la tendenza a mantenere la curvatura voluta offrendo grande resistenza a forze di raddrizzamento del catetere stesso. Tali forze di raddrizzamento possono essere anche di notevole entità, dovute ad esempio al passaggio di strumenti †̃a grande forza di raddrizzamento’ come stent e stengraft.
Come sopra descritto, il funzionamento del cavo di trazione, e quindi la possibilità di controllare l’esatta curvatura della punta 32 del catetere 4, aumentandone o riducendone il raggio di curvatura mediante opportune trazioni dei bandoli 56,58 del ramo ascendente 40 e discendente 52, coopera sinergicamente con l’elemento di guida 92 e con l’elemento di stabilizzazione 96. Infatti, detti elemento di guida 92 ed elemento di stabilizzazione 96 consentono di supportare sempre la curvatura del catetere, ed anche di ruotare il catetere stesso, con la possibilità aggiuntiva di controllare sempre, con estrema precisione ed anche di mantenere bloccata la precisione curvatura imposta di volta in volta in base alle esigenze del chirurgo.
Come si può apprezzare da quanto descritto, il catetere secondo l’invenzione consente di superare gli inconvenienti presentati nella tecnica nota.
In particolare, il catetere risulta di facile costruzione dal momento che à ̈ sufficiente prevedere i fori, ricavati sulla parete laterale del catetere, per l’inserimento e l’uscita del cavo di trazione e il cavo di trazione stesso. Pertanto à ̈ possibile applicare la presente invenzione anche a soluzioni già note di catetere, semplicemente aggiungendo il cavo di trazione e i relativi fori di passaggio ed uscita.
Inoltre, il catetere secondo l’invenzione à ̈ agevole da utilizzare dal momento che, come visto, à ̈ possibile per il chirurgo modificare la curvatura agendo su un’unica estremità del cavo stesso, ossia il bandolo del ramo discendente per aumentare la curvatura: pertanto il chirurgo può modificare la curvatura dell’estremità distale del catetere con una sola mano e con estrema precisione rendendolo efficace anche per il passaggio di strumenti a grande forza di raddrizzamento come stent e stengraft.
Inoltre, il cavo di trazione può anche essere agevolmente rimosso dal catetere agendo sempre dall’estremità prossimale e sempre con una sola mano: à ̈ sufficiente, come visto, tirare il bandolo del ramo ascendente del cavo di trazione in modo da poter sfilare completamente il cavo stesso dal catetere.
Questa operazione à ̈ molto utile nel momento in cui, dopo aver modificato in base alle esigenze la punta del catetere ed aver quindi imboccato il vaso prescelto, la rimozione completa del cavo di trazione fornisce il vantaggio di poter recuperare l’intero lume interno del catetere per il passaggio di successivi strumenti chirurgici senza correre il rischio che questi possano impigliarsi o comunque interferire con il cavo di trazione stesso.
Un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare esigenze contingenti e specifiche, potrà apportare numerose modifiche e varianti ai cateteri sopra descritti, tutte peraltro contenute nell’ambito dell’invenzione quale definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (17)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Catetere (4) a curvatura variabile comprendente - un corpo di catetere (8) che si estende da un’estremità prossimale (12) ad un’estremità distale (16), il corpo di catetere (8) essendo munito di una parete laterale (20) che delimita almeno una cavità (24), - il corpo di catetere (8) comprendendo, in corrispondenza di detta estremità distale (16), un tratto a curvatura variabile (28) che termina in una punta (32), - in cui all’interno della cavità (24) del corpo di catetere (8) à ̈ alloggiato almeno un cavo di trazione (36) avente un ramo ascendente (40), che si estende dall’estremità prossimale (12) verso l’estremità distale (16) in modo da percorrere almeno parzialmente il tratto a curvatura variabile (28) fino ad almeno una prima biforcazione (44), caratterizzato dal fatto che - il cavo di trazione (36) si estende dalla prima biforcazione (44) percorrendo almeno parzialmente il tratto a curvatura variabile (28), fuoriuscendo dal tratto a curvatura variabile (28) e ricongiungendosi al ramo ascendente (40) in corrispondenza di detta prima biforcazione (44), in modo da formare un anello chiuso (48) che attraversa almeno parzialmente il tratto a curvatura variabile (28) richiudendosi sulla prima biforcazione (44), - in cui il cavo di trazione (36), dopo essersi richiuso ad anello (48) sulla prima biforcazione (44), si estende verso l’estremità prossimale (12) lungo un ramo discendente (52), - in cui il ramo discendente (52) à ̈ scorrevole rispetto al ramo ascendente (40) all’interno di mezzi di vincolo (64,68,72) associati al ramo ascendente (40) in corrispondenza di detta prima biforcazione (44), detti mezzi di vincolo (64,68,72) consentendo lo scorrimento relativo del ramo discendente (52) rispetto al ramo ascendente (40) e garantendo la chiusura dell’anello (48) percorso dal cavo di trazione (36) attraverso il tratto a curvatura variabile (28), lo scorrimento del ramo discendente (52) modificando la curvatura della porzione distale del catetere (4).
  2. 2. Catetere (4) secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di vincolo (64,68,72) comprendono un cappio (68) realizzato con il medesimo ramo ascendente (40).
  3. 3. Catetere (4) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detti mezzi di vincolo (64,68,72) comprendono un elemento di aggancio (72) richiuso ad anello in modo da individuare un lume per il passaggio e lo scorrimento relativo del ramo discendente (52).
  4. 4. Catetere (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui almeno una porzione del cavo di trazione (36), costituente l’anello chiuso (48), percorre internamente il tratto a curvatura variabile (28) del catetere (4), seguendone la curvatura all’interno della cavità (24), in modo da fuoriuscire da un primo foro distale (76) ricavato sulla parete laterale (20) in corrispondenza dell’estremità distale (16) e da rientrare nel catetere (4) attraverso un primo foro prossimale (80) ricavato sulla parete laterale (20) e affacciato a detta prima biforcazione (44), in modo da sottendere l’arco formato dal tratto a curvatura variabile (28).
  5. 5. Catetere (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui almeno una porzione del cavo di trazione (36), costituente l’anello chiuso (48), percorre internamente il tratto a curvatura variabile (28) del catetere (4), seguendone la curvatura all’interno della cavità (24), in modo da fuoriuscire da un primo foro distale (76) ricavato sulla punta (32) dell’estremità distale (16) e da rientrare nel catetere (4) attraverso un primo foro prossimale (80) ricavato sulla parete laterale (20) e affacciato a detta prima biforcazione (44), in modo da sottendere l’arco formato dal tratto a curvatura variabile (28).
  6. 6. Catetere (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui il ramo ascendente (40) attraversa almeno un primo foro prossimale (80) sulla parete laterale (20), disposto in prossimità di detta prima biforcazione (44), in modo da fuoriuscire dal catetere (4), sottendere il tratto a curvatura variabile (28), rientrare nel catetere (4) attraverso un primo foro distale (76) realizzato sulla parete laterale (20), percorrere almeno parzialmente il tratto a curvatura variabile (28), fuoriuscire attraverso un secondo foro distale (84) ricavato sulla parete laterale (20), rientrare nel catetere (4) attraverso il primo foro prossimale (80) e richiudersi ad anello sulla prima biforcazione (44) passando attraverso i mezzi di vincolo (64,68,72).
  7. 7. Catetere (4) secondo la rivendicazione 6, in cui il secondo foro distale (84) à ̈ posizionato sulla punta (32) dell’estremità distale (16) del catetere (4).
  8. 8. Catetere (4) secondo la rivendicazione 6 o 7, in cui il secondo foro distale (84) costituisce il foro di apertura della punta (32) stessa dell’estremità distale (16) del catetere (4).
  9. 9. Catetere (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 6 a 8, in cui il primo foro prossimale (80) ha un’ampiezza tale da impedire l’attraversamento o passaggio dei mezzi di vincolo (64,68,72) associati al ramo ascendente (40).
  10. 10. Catetere (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui il ramo ascendente (40) attraversa almeno un primo foro prossimale (80) sulla parete laterale (20) in modo da sottendere il tratto a curvatura variabile (28), rientrare nel catetere (4) attraverso un primo foro distale (76) realizzato sulla parete laterale (20), percorrere almeno parzialmente il tratto a curvatura variabile (28), fuoriuscire attraverso un secondo foro distale (84) ricavato sulla parete laterale (20), rientrare nel catetere (4) attraverso un secondo foro prossimale (88), distinto dal primo foro prossimale (80), e da richiudersi ad anello sulla prima biforcazione (44) passando attraverso i mezzi di vincolo (64,68,72).
  11. 11. Catetere (4) secondo la rivendicazione 10, in cui il secondo foro distale (84) à ̈ posizionato sulla punta (32) dell’estremità distale (16) del catetere (4).
  12. 12. Catetere (4) secondo la rivendicazione 10 o 11, in cui il primo e il secondo foro prossimale (80,88) hanno un’ampiezza tale da impedire l’attraversamento o passaggio dei mezzi di vincolo (64,68,72) associati al ramo ascendente (40).
  13. 13. Catetere (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il ramo ascendente (40) e il ramo discendente (52) del cavo di trazione (36) terminano rispettivamente con rispettivi bandoli (56,58) disposti sull’estremità prossimale (12) del catetere (4) in modo da poter azionati e tirati indipendentemente tra loro.
  14. 14. Catetere (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il catetere (4), in corrispondenza di detta estremità prossimale (12), comprende mezzi di trazione di detti bandoli (56,58) che ne consentono un azionamento indipendente e/o contemporaneo al fine di modificare la curvatura del tratto a curvatura variabile (28).
  15. 15. Catetere (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente almeno un elemento di guida (92) di conformazione allungata e flessibile, scorrevolmente impegnabile all’interno della cavità o lume (24) del corpo di catetere (8), per fuoriuscire attraverso la punta (32) che funge da elemento di direzionamento del catetere stesso.
  16. 16. Catetere (4) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente un elemento di stabilizzazione (96) di conformazione allungata lungo una direzione di estensione prevalente (X-X) e flessibile, scorrevolmente impegnabile all’interno della cavità o lume (24) del corpo di catetere (8) nel quale à ̈ introdotto e dal quale fuoriesce attraverso un’apertura di stabilizzazione (100) disposta in corrispondenza dell’estremità distale (16) del corpo di catetere (8).
  17. 17. Catetere (4) secondo la rivendicazione 16, in cui detto elemento di stabilizzazione (96) ha un diametro molto sottile e resistente tale da permettere il passaggio anche di guide e/cateteri operativi mentre detto elemento di stabilizzazione à ̈ inserito all’interno del lume (24).
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