ITPD20110326A1 - Elemento di appoggio per ponteggi con compensazione dell'inclinazione della superficie di appoggio - Google Patents

Elemento di appoggio per ponteggi con compensazione dell'inclinazione della superficie di appoggio Download PDF

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Description

TITOLO
ELEMENTO DI APPOGGIO PER PONTEGGI CON
COMPENSAZIONE DELL’INCUN AZIONE DELLA SUPERFICIE DI
APPOGGIO
DESCRIZIONE
Il presente brevetto è attinente agli accessori per l'edilizia ed in particolare concerne un nuovo elemento di appoggio per ponteggi con compensazione della pendenza della superficie di appoggio.
Sono noti i ponteggi, ovvero insiemi di tubi ed elementi lineari fra loro collegati ed uniti a costituire un insieme di elementi verticali portanti, di elementi orizzontali di appoggio delle strutture di calpestio ed elementi diagonali di irrigidimento.
Gli elementi verticali portanti inferiori presentano, nella loro estremità inferiore, una base di appoggio al suolo.
Tale base di appoggio al suolo comprende un elemento piano quadrangolare o circolare, atto ad appoggiare al suolo su una superficie sufficientemente ampia, avente in posizione genericamente centrale un elemento tubolare o altro elemento lineare, atto ad essere inserito e vincolato aH'estremità inferiore di ciascun elemento verticale portante.
Il peso del ponteggio viene scaricato al suolo attraverso dette basi di appoggio.
Nell'allestimento di detti ponteggi è necessario che il piano su cui poggiano le basi di appoggio sia coerente, stabile ed orizzontale.
Quando il suolo su cui devono essere posizionate le basi di appoggio del ponteggio non è orizzontale, vengono attualmente utilizzati uno o più cunei di legno, fra loro adeguatamente disposti e fissati fra loro ed al suolo con chiodi, tondini metallici, picchetti.
Tali cunei sono poco sicuri, possono spostarsi, possono sgretolarsi, costituiscono più una soluzione arrangiata per piccole pendenze che una soluzione efficace, stabile e sicura.
Questo problema è particolarmente sentito nel caso di ponteggi allestiti lungo discese o rampe, in cui la pendenza è elevata.
Per ovviare a tutti i suddetti inconvenienti si è studiato e realizzato un nuovo elemento di appoggio per ponteggi con compensazione della pendenza della superficie di appoggio.
Uno scopo del nuovo elemento di appoggio è fornire una superficie di appoggio orizzontale per le basi di appoggio dei ponteggi anche su suolo non orizzontale.
Un altro scopo del nuovo elemento di appoggio è fornire una superficie di appoggio orizzontale per le basi di appoggio dei ponteggi e differenti gradazioni possibili di pendenza del suolo.
Un altro scopo del nuovo elemento di appoggio è permettere la sua regolazione o modifica di conformazione in funzione della pendenza del suolo di appoggio.
Un altro scopo del nuovo elemento di appoggio è non modificare la sua posizione o conformazione successivamente alla sua posa ed al carico del ponteggio.
Un altro scopo del nuovo elemento di appoggio è non modificare la sua posizione rispetto al suolo successivamente alla sua posa ed aH'allestimento del ponteggio.
Questi ed altri scopi, diretti e complementari, sono raggiunti dal nuovo elemento di appoggio per ponteggi con compensazione della pendenza della superficie di appoggio comprendente una parte piana inferiore ed una parte piana superiore sovrapposte, fra loro incernierate in prossimità di un primo bordo ed aventi un meccanismo o dispositivo di sollevamento interposto fra esse.
La parte piana inferiore presenta la superficie inferiore piana atta ad essere appoggiata al suolo.
La parte piana superiore presenta la superficie superiore piana atta a sostenere una base di appoggio del ponteggio.
Fra dette due parti superiore ed inferiore è presente un meccanismo atto ad aumentare, diminuire e mantenere l'inclinazione fra dette due parti superiore ed inferiore.
Detto meccanismo è preferibilmente posto in prossimità del secondo bordo opposto al primo bordo incernierato delle due parti.
Le due parti piane sono incernierate fra loro mediante un primo perno di collegamento e rotazione parallelo a detto primo bordo incernierato di dette due parti piane.
Detto primo perno alloggia in due coppie di appendici o sedi con foro presenti su ciascuna superficie di ogni parte piana rivolta verso l'altra parte piana ed in prossimità di detto primo bordo.
Detto primo perno di collegamento e rotazione presenta, in posizione genericamente centrale, un foro ortogonale all'asse di rotazione.
E' presente un albero interposto, almeno in parte filettato, alloggiante e rotante nel foro del primo perno ed avente la sua filettatura accoppiata ed agente su un secondo perno del meccanismo o dispositivo di sollevamento. L'estremità di detto albero interposto disposta sul lato di detto primo perno presenta elementi anulari, sezioni di maggior diametro o elementi fissati all'albero interposto stesso atti ad impedire la traslazione o sfilamento dell'albero interposto da detto foro di detto primo perno.
L'estremità di detto albero interposto disposta sul lato di detto secondo perno presenta una testa o estremità conformata, ad esempio quadra o esagonale, atta a permettere l'accoppiamento con un comune utensile o manovella.
Operando la rotazione di detto albero interposto il secondo perno viene avvicinato o allontanato dal primo perno. In tal modo detto secondo perno agisce sul meccanismo di sollevamento variando l'inclinazione fra le superfici piane d'appoggio delle due parti. In tal modo vengono allontanati o avvicinati i bordi della parte superiore e della parte inferiore opposti al primo perno, modificando l'inclinazione fra parte inferiore e parte superiore. E' possibile prevedere che detto albero interposto comprenda elementi o meccanismi per impedire la rotazione involontaria dell'albero interposto stesso. Tali elementi o meccanismi possono comprendere, ad esempio, un elemento cilindrico, con intagli o sedi radiali sulla sua superficie cilindrica, solidale e coassiale a detto albero interposto, ed un elemento di arresto incernierato ad una delle due parti e ruotabile su un piano radiale a detto elemento cilindrico. L'elemento di arresto viene allontanato dall'elemento cilindrico per permettere la rotazione dell'albero interposto e la regolazione dell'inclinazione fra le due parti superiore ed inferiore. Al termine della regolazione deH'inclinazione l'elemento di arresto viene alloggiato nell'intaglio più vicino dell'elemento cilindrico dell'albero interposto impedendone la rotazione.
Un esempio preferito di meccanismo di sollevamento comprende due coppie di aste o levismi disposti a V, incernierati fra loro nel vertice di detta forma a V ed aventi le estremità della forma a V incernierate ciascuna alla parte superiore o inferiore.
Ciascuna coppia di aste o levismi disposti a V ruota e si muove su un piano ortogonale al primo perno di collegamento e rotazione.
Un perno, costituente detto secondo perno, collega ed incemiera le due coppie di aste o levismi disposti a V nel vertice di detta forma a V. Sostanzialmente tale secondo perno costituisce contemporaneamente la cerniera del vertice della forma a V di ciascuna delle due coppie di aste o levismi.
Detto secondo perno presenta un foro filettato ortogonale al suo asse e coassiale con il foro del primo perno.
L'albero interposto ha la sua filettatura accoppiata con la filettatura del foro del secondo perno.
Operando la rotazione di detto albero interposto il secondo perno viene avvicinato o allontanato dal primo perno. In tal modo detto secondo perno agisce sui vertici delle aste o levismi disposti a V modificandone la disposizione, più aperti o più chiusi, variando l'inclinazione fra le superfici piane d'appoggio delle due parti. In tal modo vengono allontanati o avvicinati i bordi della parte superiore e della parte inferiore opposti al primo perno, modificando l'inclinazione fra parte inferiore e parte superiore.
Un secondo esempio di realizzazione del meccanismo di sollevamento comprende due aste o leve incernierate alla parte inferiore o alla parte superiore.
Dette due aste o leve ruotano su piani paralleli ortogonali al primo perno di collegamento e rotazione.
In particolare dette due aste o leve sono arcuate con convessità verso la parte superiore o presentano almeno la superficie superiore arcuata convessa.
Un perno, costituente detto secondo perno, collega le due aste o leve arcuate in un loro punto genericamente mediano. Sostanzialmente tale secondo perno è parallelo a detto primo perno, ortogonale a dette due aste o leve arcuate ed è incernierato in posizione genericamente mediana a dette due aste o leve arcuate.
Detto secondo perno presenta un foro filettato ortogonale al suo asse e coassiale con il foro del primo perno.
L'albero interposto ha la sua filettatura accoppiata con la filettatura del foro del secondo perno.
Operando la rotazione di detto albero interposto il secondo perno viene avvicinato o allontanato dal primo perno. In tal modo detto secondo perno ruota detta coppia di aste o leve arcuate variando l'inclinazione fra le superfici piane d'appoggio delle due parti. In tal modo vengono allontanati o avvicinati i bordi della parte superiore ed inferiore opposti al primo perno, modificando l'inclinazione fra parte superiore e parte inferiore.
Sulla superficie superiore della parte superiore sono presenti rilievi o pareti atti a delimitare la zona d'appoggio della base del ponteggio.
Ε' possibile prevedere che sulla superficie superiore della parte superiore sia presente o applicata almeno una livella posizionata in modo tale da risultare centrata quando la superficie superiore della parte superiore è orizzontale. La parte inferiore presenta uno o più fori atti ciascuno al passaggio di una vite, un tassello o altro elemento di ancoraggio della parte inferiore al suolo di appoggio.
E' possibile prevedere che la parte inferiore e/o la parte superiore presentino fori, sedi o altri elementi simili atti all'aggancio con uno o più elementi di unione con altre parti inferiori e/o parti superiori di altri elementi di appoggio.
E' possibile prevedere che la parte superiore presenti, sulla sua superficie superiore, uno o più rilievi o pareti oppure una o più sedi , tubi o altri elementi lineari atti ad accoppiarsi con l'elemento verticale portante di una struttura, come ad esempio un'impalcatura o ponteggio, priva della relativa base inferiore di appoggio.
E' possibile prevedere che la parte inferiore presenti, sulla sua superficie inferiore, rilievi o sporgenze atte a impedire lo scivolamento della parte inferiore sul suolo d'appoggio.
Le caratteristiche del nuovo elemento di appoggio per ponteggi con compensazione della pendenza della superficie di appoggio saranno meglio chiarite dalla seguente descrizione con riferimento alle tavole di disegno, allegate a titolo di esempio non limitativo.
Nelle figure 1 e 2 sono illustrate rispettivamente una vista assonometrica ed una vista laterale di un primo esempio di realizzazione del nuovo elemento di appoggio comprende una parte inferiore (A) ed una parte superiore (B) sovrapposte, un meccanismo di inclinazione fra dette parte superiore (B) ed inferiore (A), ed un albero interposto (M).
In questo esempio ciascuna parte, superiore (B) o inferiore (A), è costituita da una piastra metallica rettangolare.
Le due parti superiore (B) ed inferiore (A) sono sovrapposte.
La superficie inferiore (Al) della parte inferiore (A) è atta ad essere appoggiata al suolo.
La superficie superiore (Bl) della parte superiore (B) è atta a sostenere una base di appoggio del ponteggio.
Dette due parti inferiore (A) e superiore (B) sono incernierate fra loro in prossimità di un primo bordo (Α', Β').
In questo esempio ciascuna parte (A, B) presenta almeno due sedi (A3, B3) allineate e con medesimo asse parallelo a detto primo bordo (Α', Β'). Un primo perno (PI) alloggia in dette sedi (A3, B3), parallelo anch'esso a detto primo bordo (Α', Β') delle due parti (A, B), unendo ed incemierando la parte superiore (B) con la parte inferiore (A).
In particolare detto primo perno (PI) è dotato in posizione centrale di un foro (Pia) ortogonale all'asse di rotazione del perno (PI) stesso.
Sono presenti un albero interposto (M) ed un secondo perno (P2) agenti sul meccanismo di inclinazione.
L'albero interposto (M) è almeno in parte filettato, alloggia e ruota nel foro (Pia) del primo perno (PI) ed ha la sua parte filettata (Ma) accoppiata con la filettatura del foro (P2a) del secondo perno (P2).
L'estremità di detto albero interposto (M) disposta sul lato del primo perno (PI) presenta elementi anulari (MI) atti ad impedire la traslazione o sfilamento dell'albero interposto (M) da detto foro (Pia) di detto primo perno (PI).
L'estremità di detto albero interposto (M) disposta sul lato del secondo perno (P2) presenta una testa (M2) esagonale atta a permettere l'accoppiamento con un comune utensile o manovella.
In questo primo esempio il meccanismo di inclinazione delle due parti (A, B) comprende due coppie di aste o levismi (Va', Vb', Va", Vb") disposti a V.
Le aste o levismi (Va', Vb', Va", Vb") di ciascuna coppia sono incernierati fra loro nel vertice di detta forma a V ed hanno le estremità della forma a V incernierate a sedi (A4, B4) allineate e con medesimo asse parallelo al secondo bordo (A", B") opposto al primo bordo (Α', Β') incernierato delle due parti (A, B).
Dette due coppie di aste o levismi (Va', Vb', Va", Vb") ruotano e si muovono ciascuna su un piano ortogonale al primo perno (PI) di collegamento e rotazione.
Il secondo perno (P2) collega ed incenderà le due coppie di aste o levismi (Va', Vb', Va", Vb") nel vertice di detta forma a V. Sostanzialmente tale secondo perno (P2) costituisce contemporaneamente la cerniera del vertice della forma a V di ciascuna delle due coppie di aste o levismi (Va', Vb', Va", Vb").
Detto secondo perno (P2) presenta un foro filettato (P2a) ortogonale al suo asse e coassiale con il foro (Pia) del primo perno (PI).
Operando la rotazione di detto albero interposto (M), il secondo perno (P2) viene avvicinato o allontanato dal primo perno (PI). In tal modo detto secondo perno (P2) agisce sui vertici delle aste o levismi (Va', Vb', Va", Vb") modificandone la disposizione, più aperti o più chiusi, modificando l'inclinazione fra le superfici piane d'appoggio (Al, Bl) delle due parti (A, B).
Detto albero interposto (M) comprende, sull'estremità relativa al primo perno (PI), un elemento cilindrico (M3) con intagli o sedi radiali.
La parte superiore (B) comprende un elemento di arresto (B5) incernierato e ruotabile atto ad inserirsi sull'intaglio o sede superiore dell'elemento cilindrico (M3) dell'albero interposto (M).
L'elemento di arresto (B5) viene allontanato dall'elemento cilindrico (M3) per permettere la regolazione dell'albero interposto (M), mentre viene alloggiato sull'intaglio o sede superiore dell'elemento cilindrico (M3) dell'albero interposto (M) per impedirne la rotazione.
Sulla superficie superiore (Bl) della parte superiore (B) sono presenti rilievi o pareti (B6) atti a delimitare la zona d'appoggio della base d'appoggio del ponteggio.
La parte inferiore (A) presenta uno o più fori (A5) atti al passaggio di viti, tasselli o altri elementi di ancoraggio della parte inferiore (A) al suolo di appoggio.
Nelle figure 3 e 4 sono illustrate rispettivamente una vista assonometrica ed una vista laterale di un secondo esempio di realizzazione del nuovo elemento di appoggio in cui il meccanismo di inclinazione delle due parti (A, B) comprende due aste o leve (Ve', Ve") incernierate a sedi (A4) allineate e con medesimo asse parallelo a detto secondo bordo (A", B"). Dette due aste o leve (Ve', Ve") ruotano su piani paralleli ortogonali al primo perno (PI) di collegamento e rotazione.
In particolare dette due aste o leve (Ve', Ve") sono arcuate con convessità verso la parte superiore.
Il secondo perno (P2) collega le due aste o leve arcuate (Ve', Ve") in un loro punto genericamente mediano.
Operando la rotazione di detto albero interposto (M), il secondo perno (P2) viene avvicinato o allontanato dal primo perno (PI). In tal modo detto secondo perno (P2) ruota detta coppia di aste o leve arcuate (Ve', Ve") variando rinclinazione fra le superfici piane d'appoggio (Al, Bl) delle due parti (A, B) modificando rinclinazione fra parte inferiore (A) e parte superiore (B).
Queste sono le modalità schematiche sufficienti alla persona esperta per realizzare il trovato, di conseguenza, in concreta applicazione potranno esservi delle varianti senza pregiudizio alla sostanza del concetto innovativo.
Pertanto con riferimento alla descrizione che precede e alla tavola acclusa si esprimono le seguenti rivendicazioni.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI Elemento di appoggio per piani inclinati caratterizzato dal fatto di comprendere • una parte inferiore (A), avente la superficie inferiore (Al) piana, ed una parte superiore (B), avente la superficie superiore (Bl) piana, fra loro sovrapposte, • un primo perno (PI) atto a collegare e incernierare dette parte superiore (B) e parte inferiore (A) in corrispondenza di un loro primo bordo (Α', B'X • almeno un meccanismo di inclinazione posto fra dette due parti (A, B), e dove detto meccanismo è atto ad aumentare, diminuire e mantenere l'inclinazione fra dette due parti superiore (B) ed inferiore (A).
  2. Elemento di appoggio per piani inclinati, come da rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere un albero interposto (M) fra dette parti superiore (B) ed inferiore (A), ortogonale a detto primo perno (PI), avente un'estremità alloggiante e ruotante in un foro (Pia) di detto primo perno (PI) ortogonale al primo perno (PI) stesso, e dove albero interposto (M) aziona detto meccanismo di inclinazione.
  3. Elemento di appoggio per piani inclinati, come da rivendicazioni 1, 2, caratterizzato dal fatto che detto meccanismo di inclinazione comprende: • almeno due coppie di aste o levismi (Va', Vb', Va", Vb") incernierati con forma a V disposte su piani ortogonali a detto primo perno (PI), ed aventi ciascuna delle loro due estremità, della forma a V, incernierate a sedi (A4, B4) fissate a dette parti superiore (B) ed inferiore (A), e dove dette sedi (A
  4. 4, B4) sono fissate in prossimità o in corrispondenza di un secondo bordo (A", B") di dette parti superiore (B) ed inferiore (A) opposto a detto bordo incernierato (Α', Β'), • un secondo perno (P2) collegato o incernierato nel vertice di cerniera di ciascuna delle coppie di aste o levismi (Va', Vb', Va", Vb"), avente un foro filettato (P2a) ortogonale al suo asse e coassiale con il foro (Pia) del primo perno (PI), e dove detto albero interposto (M) presenta almeno una parte filettata (Ma) atta ad accoppiarsi con detto foro filettato (P2a) di detto secondo perno (P2), e dove la rotazione di detto albero interposto (M) comporta che il secondo perno (P2) viene avvicinato o allontanato dal primo perno (PI) modificando la disposizione delle aste o levismi (Va', Vb', Va", Vb"), più aperti o più chiusi, modificando l'inclinazione fra le superfici piane d'appoggio (Al, Bl) delle due parti (A, B). Elemento di appoggio per piani inclinati, come da rivendicazioni 1, 2, caratterizzato dal fatto che detto meccanismo di inclinazione comprende: • due aste o leve (Ve', Ve"), disposte su piani ortogonali a detto primo perno (PI), incernierate a sedi (A4) su detta parte inferiore (A) o su detta parte superiore (B), • un secondo perno (P2), avente un foro filettato (P2a) ortogonale al suo asse e coassiale con il foro (Pia) del primo perno (PI), atto a collegare e ruotare in un punto genericamente mediano di ciascuna di dette due aste o leve arcuate (Ve', Ve"), e dove dette due aste o leve (Ve', Ve") presentano almeno il bordo rivolto verso la parte a cui non sono incernierati arcuato convesso, e dove detto albero interposto (M) presenta almeno una parte filettata (Ma) atta ad accoppiarsi con detto foro filettato (P2a) di detto secondo perno (P2), e dove la rotazione di detto albero interposto (M) comporta che il secondo perno (P2) viene avvicinato o allontanato dal primo perno (PI) ruotando dette due aste o leve (Ve', Ve") modificando l'inclinazione fra le superfici piane d'appoggio (Al, Bl) delle due parti (A, B).
  5. 5 Elemento di appoggio per piani inclinati, come da rivendicazioni 1, 2, 3 o 4, caratterizzato dal fatto che l'albero interposto (M) comprende elementi anulari (MI) atti ad impedire la traslazione o sfilamento dell'albero interposto (M) stesso da detto foro (Pia) di detto primo perno (PI).
  6. 6 Elemento di appoggio per piani inclinati, come da rivendicazioni 1, 2, 3 o 4, caratterizzato dal fatto che l'albero interposto (M) comprende, sull'estremità relativa al primo perno (PI), un elemento cilindrico (M3) con intagli o sedi radiali, e dove la parte superiore (B) comprende un elemento di arresto (B5) incernierato e ruotabile atto ad inserirsi sull'intaglio o sede superiore dell'elemento cilindrico (M3) dell'albero interposto (M) così da impedire la rotazione involontaria di detto albero interposto (M).
  7. 7 Elemento di appoggio per piani inclinati, come da rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la parte superiore (B) presenta sulla sua superficie superiore (Bl) rilievi o pareti (B6) atti a delimitare la zona d'appoggio della base del ponteggio.
  8. 8 Elemento di appoggio per piani inclinati, come da rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la parte superiore (B) presenta sulla sua superficie superiore (Bl) una o più livelle tali da risultare centrata quando la superficie superiore (B 1) della parte superiore (B) è orizzontale.
  9. 9 Elemento di appoggio per piani inclinati, come da rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la parte inferiore (A) presenta uno o più fori (A5) atti al passaggio di viti, tasselli o altri elementi di ancoraggio della parte inferiore (A) al suolo di appoggio.
  10. 10. Elemento di appoggio per piani inclinati, come da rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la parte inferiore (A) presenta, sulla sua superficie inferiore (Al), rilievi, o sporgenze atte a impedire lo scivolamento di detta parte inferiore (A) sul suolo d'appoggio.
  11. 11. Elemento di appoggio per piani inclinati, come da rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la parte inferiore (A) e/o la parte superiore (B) presentano fori, sedi o altri elementi simili atti all'aggancio con altre parti inferiori (A) e/o parti superiori (B) di altri elementi di appoggio tramite uno o più elementi di unione.
  12. 12. Elemento di appoggio per piani inclinati, come da rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la parte superiore (B) presenta, sulla sua superficie superiore (B2), uno o più rilievi o pareti oppure una o più sedi per elementi lineari atti ad accoppiarsi con l'elemento verticale portante di una struttura priva della relativa base inferiore di appoggio.
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