ITPD20110269A1 - Montatura di occhiali - Google Patents

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ITPD20110269A1
ITPD20110269A1 IT000269A ITPD20110269A ITPD20110269A1 IT PD20110269 A1 ITPD20110269 A1 IT PD20110269A1 IT 000269 A IT000269 A IT 000269A IT PD20110269 A ITPD20110269 A IT PD20110269A IT PD20110269 A1 ITPD20110269 A1 IT PD20110269A1
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IT
Italy
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axis
pin
temples
frame
cylindrical portion
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IT000269A
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Inventor
Pietro Carlo Massaro
Original Assignee
Italiana Design S R L
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    • GPHYSICS
    • G02OPTICS
    • G02CSPECTACLES; SUNGLASSES OR GOGGLES INSOFAR AS THEY HAVE THE SAME FEATURES AS SPECTACLES; CONTACT LENSES
    • G02C5/00Constructions of non-optical parts
    • G02C5/02Bridges; Browbars; Intermediate bars
    • G02C5/10Intermediate bars or bars between bridge and side-members

Landscapes

  • Physics & Mathematics (AREA)
  • Health & Medical Sciences (AREA)
  • General Physics & Mathematics (AREA)
  • Ophthalmology & Optometry (AREA)
  • Optics & Photonics (AREA)
  • Glass Compositions (AREA)
  • Crystals, And After-Treatments Of Crystals (AREA)

Description

MONTATURA DI OCCHIALI
DESCRIZIONE
Campo della tecnica
La presente invenzione si riferisce a una montatura di occhiali comprendente un frontale, una coppia di astine o stanghette e elementi di interconnessione che comprendono i mezzi di articolazione delle astine sul frontale.
Stato della tecnica preesistente
Comprensibilmente, le parti delle montature che hanno focalizzato un grande interesse tecnico da parte dei progettisti e dei fabbricanti sono state, e sono ancora, i mezzi a cerniera che realizzano l’articolazione delle astine ossia consentono le operazioni di apertura e chiusura degli occhiali. Di questo interesse sono prova, fra l’altro, numerosi brevetti tra i quali i brevetti aventi come oggetto le cosiddette cerniere elastiche che consentono una transitoria extra-apertura delle astine e servono a trattenere più efficacemente gli occhiali sulla faccia dell’utilizzatore.
Le cerniere non soltanto devono essere affidabili, in vista delle ripetute operazioni di apertura e chiusura degli occhiali da parte dell’utilizzatore ma fare in modo che siano facili e rapide le operazioni richieste per il montaggio delle astine sul frontale della montatura. Infatti si deve considerare non solo che gli occhiali sono normalmente fabbricati in grandi serie per cui à ̈ molto importante ottimizzare le operazioni di montaggio delle montature, ma anche che dagli utilizzatori sempre più spesso viene richiesto di sostituire le astine del proprio paio di occhiali a un occhialaio, che può essere privo di attrezzi specifici se non di abilità manuali.
Tra i documenti che rappresentano lo stato della tecnica preesistente alla presente invenzione à ̈ da ritenere particolarmente pertinente il brevetto italiano n. 1 307 969 che si riferisce a mezzi a cerniera comprendenti, per ciascuna astina della montatura, una bussola dotata di una scanalatura sagomata che, cooperando con una sporgenza radiale (denominata “grano†) di un codolo cilindrico posto all’estremità (denominata “musetto†) del frontale, realizza una connessione a baionetta.
Come si deduce dalla descrizione e dalle figure di questo brevetto, il montaggio di una montatura richiede dapprima l’inserimento di una estremità dell’astina (avente forma sferica con un doppio intaglio di superfici piane ortogonali fra loro su un codolo poligonale) nella bussola e successivamente il suddetto innesto a baionetta, ossia l’unione dell’astina al frontale mediante l’interposizione della bussola.
Nel complesso, il montaggio della montatura non risulta di facile e rapida esecuzione. Inoltre, per sostituire le astine, bisogna preliminarmente rimuovere le bussole sciogliendo le connessioni a baionetta sui “musetti†del frontale. In aggiunta, la presenza di una numero elevato di componenti meccanici a vista, rende l’occhiale poco gradevole dal punto di vista estetico, facendolo sembrare un prodotto eccessivamente “industriale†.
Scopi dell’invenzione
Un primo scopo della presente invenzione à ̈ presentare una montatura di occhiali che sia facile e rapida da montare in modo da eliminare queste manchevolezze della tecnica nota.
Un altro scopo à ̈ quello di dare la possibilità all’utilizzatore di ottenere senza problemi la sostituzione delle astine del proprio paio di occhiali con altre, anche aventi un differente aspetto estetico (forma, decorazione, colore ecc.) o, se del caso, la sostituzione del solo frontale, per esempio in quanto danneggiato, mantenendo le stesse astine della montatura.
Inoltre, la montatura secondo la presente invenzione consente di limitare il numero di componenti meccanici a visti o, comunque, di mantenere il più possibile nascosti quei componenti che necessariamente devono mantenersi esterni, permettendo quindi all’occhiale di avere un aspetto artigianale, pur presentando caratteristiche tecniche in grado di garantire la facilità e rapidità di montaggio suddette.
Oggetto dell’invenzione
Come apparirà più chiaramente dalla descrizione che segue, questi e altri scopi sono ottenuti con una montatura di occhiali avente le caratteristiche delle annesse rivendicazioni.
Breve descrizione delle figure
Il disegno allegato si riferisce a una forma non esclusiva che costituisce soltanto un esempio di realizzazione della presente invenzione.
Figura 1 Ã ̈ una vista superiore parziale di una montatura di occhiali aperta secondo la presente invenzione.
Figura 2 à ̈ una vista esplosa che mostra un’astina e i corrispondenti elementi di interconnessione.
Figura 3 à ̈ una vista esplosa che mostra un’astina connessa al frontale della montatura mediante gli elementi di interconnessione.
Descrizione di una forma di realizzazione
Come mostrato in Figura 1, in una montatura di occhiali secondo l’invenzione ciascuno dei due elementi di interconnessione, designato complessivamente col riferimento numerico 100, comprende una prima parte 110 rigidamente fissata a un corrispondente muso 20 del frontale 10, una seconda parte 140 rigidamente fissata alla corrispondente astina 30 e una terza parte 160 che, inserita tra la prima e la seconda parte 110 e 140, à ̈ parzialmente esposta alla vista.
I singoli componenti e dettagli di un elemento di interconnessione 100 sono meglio apprezzabili nelle Figure 2 e 3 dove sono mostrati in una scala maggiorata.
La prima parte 110 consiste in un blocco sostanzialmente indeformabile avente forma essenzialmente parallelepipeda nella quale à ̈ possibile identificare un foro cilindrico passante 112, esteso lungo un asse X1 a partire da una prima faccia minore 114, una prima faccia maggiore 116 e una seconda faccia maggiore 117, ortogonali una all’altra oltre che alla faccia minore 114. Dalla prima faccia maggiore 116 comincia un corto foro filettato 118 esteso lungo un asse X2 ortogonale ma non complanare con l’asse X1. Dalla seconda faccia minore del blocco 110, dove termina il foro passante 112, comincia una cava 120 che à ̈ in comunicazione con questo foro passante e, come à ̈ meglio spiegato più avanti, costituisce l’elemento femmina di un innesto a baionetta. Infatti, la cava 120 consiste in un tratto iniziale 122 aperto anteriormente e un tratto finale 124 chiuso, rettilinei e paralleli uno all’altro, che sono sfasati rispetto all’asse X1 di un angolo prefissato (per esempio, ma non necessariamente, un angolo di 90 gradi) così come in un tratto intermedio 126 di collegamento tra i tratti rettilinei 122 e 124. Il blocco 110 à ̈ preferibilmente fabbricato in un unico pezzo di metallo lavorato con macchine utensili oppure di un materiale sintetico avente elevate proprietà tecnologiche e stabilità dimensionale come per esempio una resina acetalica.
Il fissaggio del blocco 110 al muso 20 del frontale 10 à ̈ ottenuto con una vite 128 che, oltre ad attraversare un foro (non mostrato) ottenuto in precedenza sulla superficie interna di quest’ultimo, si impegna nel foro filettato 118. Questo fissaggio à ̈ facilitato dal fatto che all’interno del muso 20 (cioà ̈ in una posizione non esposta alla vista) il blocco 110 à ̈ associato a una molla spiralata 130, avvolta intorno al gambo cilindrico 134 di una guida 132 che comprende anche una testa discoidale 136 ed à ̈ inserita nel foro passante 112 attraverso la faccia minore 114, come visibile in Figura 2. È così possibile un aggiustamento lungo l’asse X1 del blocco 110 prima del serraggio della vite 128. Inoltre, deve essere osservato che il foro 112, in corrispondenza del suo fondo rivolto verso la cava 120, presenta una strizione, non illustrata in figura, la quale, pur mantenendo il foro 112 passante per motivi che saranno più chiari a seguire, definisce una superficie di battuta che limita l’escursione della molla 130 lungo l’asse X1.
È inteso che nel campo di protezione del presente brevetto sono comprese varianti come la sovrainiezione del blocco 110 da parte del materiale sintetico con cui à ̈ fabbricato l’intero frontale 10 della montatura così e anche la fabbricazione del blocco 110 in un unico pezzo col frontale 10 in un materiale che potrebbe anche essere metallico.
La seconda parte 140 dell’elemento di interconnessione 100 comprende una forcella 142 sui rami 143 e 144 della quale sono presenti rispettivi fori filettati aventi lo stesso asse X3 (in Figura 2 à ̈ visibile soltanto il foro 146 sul ramo 144). L’impiego della forcella 142 à ̈ spiegato qui sotto. Nella forma di realizzazione qui illustrata la forcella 142 à ̈ una estremità di un cannotto 148 rigidamente fissato all’estremità dell’astina 30 mediante una vite 150 e un foro filettato trasversale (radiale) 146 sullo stesso cannotto. È inteso che possono essere anche usate due o più viti, serrate su altrettanti fori filettati trasversali del cannotto 148.
Allo stesso modo del blocco 110, il cannotto 148 e la forcella 142 sono preferibilmente fabbricati in un unico pezzo di metallo lavorato con macchine utensili oppure di un materiale sintetico avente elevate proprietà tecnologiche e stabilità dimensionale. Il cannotto 148 e la forcella 142 possono anche essere fabbricate in un unico pezzo con l’astina.
Il campo di protezione dell’invenzione comprende tuttavia altre varianti quali: il cannotto 148 e la forcella 142 possono essere fabbricati come due componenti distinti; specialmente quando l’astina della montatura à ̈ piatta, anziché un cannotto come componente di supporto della forcella può anche essere usato un componente avente una forma differente, come per esempio una piastrina oppure un blocco prismatico. Si noti, peraltro, che la presenza del cannotto 148 à ̈ in particolare vantaggiosa nel caso vengano utilizzate astine del tipo comunemente definito flex, ovverosia che consentono anche una leggera sovra-flessione dell’astina. Infatti, in tale caso, il dispositivo di richiamo elastico utilizzato per le astine flex potrà essere vantaggiosamente alloggiato nel cannotto 148. Di conseguenza, à ̈ anche evidente che, qualora si usassero astine prive di tale sistema non sarebbe necessaria la presenza del cannotto 148 o degli altri componenti ad esso equivalenti.
La terza parte 160 dell’elemento di interconnessione, che à ̈ preferibilmente fabbricata con gli stessi materiali della prima parte 110 e della seconda parte 140 appena descritte, costituisce una caratteristica essenziale della presente invenzione. Essa comprende una porzione cilindrica 162 che termina con uno spallamento 166 avente una forma sostanzialmente quadrata e disposto ortogonalmente all’asse Y1 della porzione cilindrica 162 aldilà di una spina radiale (trasversale) 164, anch’essa cilindrica ma più corta e di minore diametro, sporgente dalla porzione cilindrica 162 secondo un asse Y2 ortogonale a Y1. Inoltre, dietro lo spallamento 166 à ̈ presente una porzione sostanzialmente prismatica 168 attraversata da un foro circolare 170 esteso lungo un asse Y3 ortogonale all’asse Y1 della porzione cilindrica 162 così come all’asse Y2 della spina 164. La forma e le dimensioni della spina 164 sono tali, come viene spiegato qui sotto, da costituire l’elemento maschio che in cooperazione con la cava 120 realizza una connessione a baionetta della terza parte 160 col frontale 10 della montatura.
La porzione prismatica 168 ha uno spessore tale da potere essere alloggiata, con un minimo gioco, tra i due bracci della forcella 142 facendo coincidere l’asse X3 dei fori filettati come 146 sul ramo 144 di quest’ultima con l’asse Y2 del foro 170.
Da questa descrizione si capisce che, secondo la presente invenzione (e contrariamente alla tecnica nota), il montaggio della montatura, prevede dapprima l’innesto a baionetta della terza parte 160 sulla prima parte 110 (ossia sul blocco 110 solidale al frontale 10) dell’elemento di interconnessione 100 e successivamente la fase di connessione della seconda parte 140 (ossia delle astine 30) con la terza parte 160 dell’elemento di interconnessione.
Durante il montaggio della montatura, la prima operazione prevede la introduzione della porzione cilindrica 162 nel foro passante 112 dalla faccia minore opposta alla faccia 114 del blocco 110 e contestualmente i movimenti in successione della spina 164 lungo la cava 120 dello stesso blocco 110: un primo movimento rettilineo lungo il tratto iniziale 122, cioà ̈ parallelo all’asse X1; un movimento rotatorio lungo il tratto intermedio 126 (che in questa forma di realizzazione, come detto qui sopra, corrisponde a una ampiezza di 90 gradi, ma potrebbe anche avere una ampiezza diversa da 90 gradi); un secondo movimento rettilineo lungo il tratto finale 124, anch’esso parallelo all’asse X1. Si noti che la strizione presente nel foro 112 sarà pertanto tale da consentire il passaggio della porzione cilindrica 162, pur permettendo alla molla di essere in battuta.
Con la seconda operazione del montaggio della montatura un perno 172, avente una testa allargata 174 e filettato solo vicino all’estremità opposta, viene inserito attraverso i fori della forcella 142 e il foro 170 per realizzare l’articolazione dell’astina 30 sulla terza parte 160 dell’elemento di interconnessione 100 che consente l’apertura e la chiusura degli occhiali.
In questo modo la montatura assume quella configurazione mostrata in Figura 3, naturalmente col blocco 110 inserito nel muso 20 del frontale 10 e la vite 150 così come il perno 172 nelle posizioni dovute, che consente all’utilizzatore di compiere le operazioni di apertura e chiusura degli occhiali.
Le operazioni di montaggio della montatura sono evidentemente facili e rapide, dunque possono essere facilmente effettuate anche a livello artigianale, fornendo quindi un’impressione di cura ed attenzione nella realizzazione del prodotto..
D’altra parte, quando un occhialaio viene richiesto dall’utilizzatore di sostituire le astine, non à ̈ necessario rimuovere dal frontale 10 la terza parte 160 dell’elemento di interconnessione 100 ma à ̈ sufficiente intervenire soltanto sul perno 172 (che connette una all’altra la seconda parte 140 e l’astina 30 con la terza parte 160 dell’elemento di interconnessione 100) e/o sulla vite 150 che fissa il cannotto 148 all’astina 30.
Oltre a quelle già indicate qua e là nella precedente descrizione, à ̈ inteso che ulteriori varianti della montatura potranno essere sviluppate e realizzate all’interno del campo di protezione offerto dalle annesse rivendicazioni.

Claims (2)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Montatura di occhiali comprendente un frontale (10), una coppia di astine o stanghette (30) e elementi di interconnessione (100) che comprendono i mezzi di articolazione delle astine sul frontale, in cui ciascuno degli elementi di interconnessione comprende : una prima parte (110) consiste in un blocco sostanzialmente indeformabile rigidamente fissato a un corrispondente muso (20) del frontale, o anche fabbricato in un unico pezzo col frontale; una seconda parte (140) rigidamente fissata a un’astina (30), o anche fabbricata in un unico pezzo con l’astina; una terza parte (160), inserita tra la prima e la seconda parte, la montatura essendo caratterizzata dal fatto che la detta terza parte (160) dell’elemento di interconnessione (100) comprende una porzione cilindrica (162) estesa lungo un primo asse (Y1) dalla quale sporge una spina (164) estesa radialmente lungo un asse (Y3) ortogonale al precedente, la spina essendo atta a costituire l’elemento maschio che, in cooperazione con una cava (120) provvista sulla prima parte (110) dell’elemento di interconnessione (100), realizza una connessione a baionetta della stessa terza parte (160) dell’elemento di interconnessione (100) col frontale (10).
  2. 2. Montatura di occhiali secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che aldilà di detta spina radiale (164) e di un successivo spallamento (166) disposto ortogonalmente all’asse (Y1) della porzione cilindrica (162), la terza parte (160) dell’elemento di interconnessione (100) comprende una porzione sostanzialmente prismatica (168) attraversata da un foro circolare (170) esteso lungo un asse (Y2) ortogonale all’asse (Y1) della porzione cilindrica (162) così come all’asse (Y3) della spina (164), il detto foro essendo atto a costituire, in cooperazione con una forcella (142) all’estremità della seconda parte (140) dell’elemento di interconnessione e un corrispondente perno (172) così da realizzare l’articolazione dell’astina sulla terza parte (160) dell’elemento di interconnessione (100) per l’apertura e la chiusura degli occhiali.
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