ITPD20110008A1 - Bracket autolegante con cerniera in due parti amovibilmente assemblabili tra loro. - Google Patents

Bracket autolegante con cerniera in due parti amovibilmente assemblabili tra loro. Download PDF

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ITPD20110008A1
ITPD20110008A1 IT000008A ITPD20110008A ITPD20110008A1 IT PD20110008 A1 ITPD20110008 A1 IT PD20110008A1 IT 000008 A IT000008 A IT 000008A IT PD20110008 A ITPD20110008 A IT PD20110008A IT PD20110008 A1 ITPD20110008 A1 IT PD20110008A1
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IT
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slot
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IT000008A
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Valter Vigolo
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Valter Vigolo
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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
    • A61C7/00Orthodontics, i.e. obtaining or maintaining the desired position of teeth, e.g. by straightening, evening, regulating, separating, or by correcting malocclusions
    • A61C7/12Brackets; Arch wires; Combinations thereof; Accessories therefor
    • A61C7/28Securing arch wire to bracket
    • A61C7/285Locking by rotation
    • AHUMAN NECESSITIES
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    • A61C7/12Brackets; Arch wires; Combinations thereof; Accessories therefor
    • A61C7/28Securing arch wire to bracket
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Description

BRACKET AUTOLEGANTE CON CERNIERA IN DUE PARTI AMOVIBILMENTE ASSEMBLABILI TRA LORO
DESCRIZIONE
Campo di applicazione
La presente invenzione si riferisce ad un bracket autolegante con cerniera in due parti amovibilmente assemblabili tra loro, secondo il preambolo della rivendicazione indipendente n. 1.
La suddetta cerniera è vantaggiosamente destinata ad essere in particolare impiegata nel campo dell’ortodonzia, per la realizzazione di bracket autoleganti.
Stato della tecnica
Nel campo dell’ortodonzia è ad esempio noto l’impiego di bracket autoleganti dotati di un corpo di supporto provvisto di una base di appoggio destinata ad aderire al dente e di una sede, meglio nota nel gergo tecnico del settore con il termine di slot, destinata ad accogliere un arco in forma di filo metallico. Il bracket è ulteriormente dotato di uno sportello, il quale è montato girevolmente sul corpo di supporto mediante una cerniera che ne consente la rotazione tra una posizione di chiusura, in cui trattiene l’arco all’intemo della slot, ed una posizione di apertura, in cui non interferisce con l’arco liberandolo dalla slot.
Più in dettaglio, lo sportello è solitamente provvisto di un perno impegnato girevolmente in una sede prevista nel corpo di supporto ed al cui interno viene preventivamente inserito, ad esempio mediante deformazione elastica del perno o della sede, ovvero mediante una apertura richiusa, una volta inserito il perno nella sede, mediante fissaggio della base di appoggio al corpo di supporto.
Il principale inconveniente dei bracket auto leganti di tipo noto sopra descritti, risiede nel fatto che l’assemblaggio dello sportello sul corpo di supporto risulta operativamente alquanto complesso e oneroso da realizzare.
Inoltre, solitamente lo sportello una volta montato sulla struttura di appoggio non risulta più rimovibile non consentendo di sostituirlo con un altro di nuovo avente ad esempio caratteristiche tecniche od estetiche differenti.
In accordo con le forme realizzative descritte nei brevetti US6071119, US5906486 e US5586882 lo sportello scorre all'intemo di una guida ricavata sul corpo di supporto dell’attacco ortodontico tra le suddette due posizioni per trattenere o liberare l’arco rispetto alla slot.
In accordo con la forma realizzativa illustrata ad esempio nel brevetto US 5,857,849 lo sportello è girevolmente collegato al corpo di supporto ed è mobile tra le suddette due posizioni, ancora una volta per trattenere o liberare l’arco rispetto alla slot.
Queste soluzioni di tipo noto di attacchi con sportelli mobili tra le due posizioni pur consentendo di accorciare i tempi di installazione degli attacchi hanno l’inconveniente di non consentire di rimuovere lo sportello per sostituirlo con un altro di diverse caratteristiche tecniche o estetiche.
È infatti sentita l’esigenza sia di modificare la forza di trattenimento esercitata dallo sportello sull’arco, ad esempio allorché si rende necessario variare le dimensioni dell’arco ovvero modificare nel corso del trattamento la forza di trazione sui denti, sia di modificare l’aspetto esteriore dell’arco con sportelli che mostrino differenti colori o disegni soprattutto per pazienti giovani.
Al fine di soddisfare queste esigenze sono stati immessi sul mercato attacchi ortodontici autobloccanti dotati di sportello amovibilmente collegabile al corpo di supporto.
In accordo con le forme realizzative descritte nei brevetti US7204691, US201029765 e US4687441 lo sportello dell’attacco ortodontico è montato amovilmente su elementi di trattenimento del corpo di supporto mediante porzioni elasticamente deformabili.
Lo sportello, in accordo con gli attacchi ortodontici descritti in questi brevetti, può essere sostituito, a seconda delle esigenze della terapia ortodontica in atto ed a seconda delle esigenze estetiche del paziente (specialmente per giovani pazienti), con un altro di differenti caratteristiche tecniche e/o esteriori.
II montaggio di tali sportelli seppure più semplice rispetto a quello delle tradizionali legature elastiche non risulta del tutto agevole, specialmente in considerazione delle minute dimensioni degli attacchi.
Al fine di superare questi ultimi inconvenienti sono stati più recentemente descritti nei brevetti WO 0033760, US 2008/0241782 e WO 2008/025420 attacchi ortodontici provvisti di un corpo di supporto con ricavata la slot per Γ inserimento di un arco e di uno sportello girevolmente collegato alla base e mobile rispetto ad esso tra una posizione di trattenimento, in cui lo sportello è posto a chiusura della slot per trattenere l’arco al suo interno, ed una posizione di apertura in cui lo sportello è ruotato angolarmente per liberare l’arco dalla slot e consentirne Γ inserimento o la rimozione. Sono previsti mezzi di aggancio per trattenere lo sportello in posizione di chiusura, e mezzi di collegamento per consentire di montare amovibilmente lo sportello sul corpo di supporto. I mezzi di aggancio sono ottenuti mediante una porzione anteriore dello sportello, la quale si deforma elasticamente allorché arriva in battuta contro una corrispondente porzione del corpo di supporto, per andare ad ingaggiarsi a scatto con una porzione di testa sagomata a gradino entro un sottosquadra ricavato frontalmente sul corpo di supporto.
I mezzi di collegamento dello sportello al corpo di supporto prevedono la presenza di uno o di due perni ottenuti nella parte posteriore dello sportello, suscettibili di inserirsi in corrispondenti guide ricavate nella parte posteriore del corpo di supporto. In accordo con le differenti forme realizzative descritte nei suddetti brevetti WO 0033760, US 2008/0241782 e WO 2008/025420, rinserimento dei perni dello sportello nelle relative sedi del corpo di supporto avviene ponendo lo sportello sostanzialmente allineato dietro alla base e quindi avvicinandolo a quest’ ultima fino ad ottenere un completo inserimento dei perni nelle rispettive sedi. A questo punto, una successiva rotazione dello sportello rispetto al corpo di supporto verso la posizione di chiusura consente di trattenere lo sportello solidalmente vincolato allo stesso corpo di supporto.
Più in dettaglio, con riferimento alle forme realizzative di figura 1-3 del brevetto WO 0033760, ovvero alle forme realizzative delle figure 7a, 7b, 7c del brevetto US 6,964,565, ovvero alle forme realizzative delle figure l-5b del brevetto US 2008/0241782 ovvero alle forme realizzative delle figure 5-9 del brevetto WO 2008/025420, non è prevista alcuna torsione dello sportello per allinearlo sull’asse di rotazione della cerniera ovvero delle guide del corpo di supporto, essendo lo sportello semplicemente spinto con i suoi perni entro le guide con movimento rettilineo.
Diversamente, con riferimento alle forme realizzative delle figure 6, 7 del brevetto US 2008/0241782 ovvero alle forme realizzative delle figure 1-4 del brevetto WO 2008/025420, ovvero alle forme realizzative delle figure 1-6E del brevetto US 6,964,595, lo sportello è inserito pur sempre da dietro dopo essere stato sostanzialmente allineato posteriormente al corpo di supporto ma con una leggera deformazione dei perni ottenuta mediante una loro compressione nelle guide con un movimento di torsione che prevede di posizionare lo sportello in appoggio inclinato sul corpo di supporto con un primo perno posto in corrispondenza di una prima guida e quindi di forzare il secondo perno nella seconda guida mediante deformazione di una porzione elasticamente cedevole del corpo di supporto posta a delimitazione della guida attraverso un intaglio ricavato nella parte posteriore della stessa seconda guida. Tale intaglio è vantaggiosamente sagomato a forma di rampa e non consente pertanto lo scorrimento assiale dello sportello.
Con riferimento a quest’ ultima forma realizzativa, è previsto che la procedura di estrazione dello sportello sia inversa rispetto a quella di inserimento (vedere a riguardo ad esempio a pag. 5 l’inizio paragrafo [0056] del brevetto US 2008/0241782) e quindi, essendo impedito lo scorrimento assiale in estrazione dalla porzione deformabile sagomata a rampa, anche la procedura di inserimento essendo uguale a quella di estrazione allontana il tecnico a prevedere uno scorrimento assiale dello sportello sul corpo di supporto. L’estrazione dello sportello è attuata, in accordo con tale forma realizzativa, tramite una torsione dello sportello forzando il perno posto in corrispondenza dell’ intaglio a spostare la porzione elasticamente cedevole del corpo di supporto e ad uscire dall’intaglio.
La posizione aperta dello sportello, ad esempio illustrata in figura 6B del brevetto US 2008/0241782, con riferimento alla quale è previsto rinserimento ed il disinserimento dello sportello rispetto al corpo di supporto, avrebbe ulteriormente allontanato il tecnico a pensare ad un inserimento laterale dello sportello stante l’evidente interferenza che incontrerebbe in tali operazioni lo sportello con la stessa struttura di supporto.
Nel brevetto WO 2008/025420 è ulteriormente precisato a pagina 11 terzo paragrafo che la prima forma realizzativa sopra spiegata non richiede diversamente dalla seconda, di cui si è appena discusso, alcuna torsione durante l’allineamento dello sportello dietro al corpo di supporto, torsione che è quindi prevista per tale seconda forma realizzativa, allontanando ulteriormente un tecnico ad ipotizzare un inserimento assiale dello sportello nelle guide del corpo di supporto.
Sempre con riferimento a quest’ ultima forma realizzativa i mezzi di collegamento dello sportello al corpo di supporto, prevedono la deformazione elastica di una porzione elasticamente cedevole del corpo di supporto ricavata in corrispondenza di un intaglio di una delle due guide. In caso di rottura di tale pozione elasticamente cedevole, durante ad esempio la sostituzione di uno sportello con altro di differenti caratteristiche è svantaggiosamente necessario staccare la base dal dente con quindi evidente prolungamento delle operazioni da compiere nella bocca del paziente.
In estrema sintesi, è pertanto sentita l’esigenza di avere a disposizione bracket auto leganti dotati di cerniere in due parti facilmente amovibili che garantiscano al contempo un accoppiamento estremamente sicuro.
Presentazione deH’invenzione
In questa situazione, il problema alla base della presente invenzione è pertanto quello di ovviare agli inconvenienti manifestati dalle soluzioni di tipo noto sopra citate, mettendo a disposizione un bracket autolegante con cerniera in due parti amovibilmente assemblabili tra loro, che sia costruttivamente semplice da realizzare.
Un altro scopo del presente trovato è quello di mettere a disposizione un bracket autolegante con cerniera in due parti, le quali siano agevolmente amovibilmente assiemabili tra loro.
Un altro scopo del presente trovato è quello di mettere a disposizione un bracket autolegante con cerniera in due parti amovibilmente assemblabili tra loro, il quale sia sicuro ed operativamente del tutto affidabile.
Breve descrizione dei disegni
Le caratteristiche tecniche dell’invenzione, secondo i suddetti scopi, sono riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sotto riportate ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano alcune forme di realizzazione puramente esemplificative e non limitative in cui:
la figura 1 mostra schematicamente una vista frontale in prospettiva di un bracket autolegante con uno sportello montabile su una sua struttura di supporto mediante in accordo con una prima forma realizzativa di cerniera avente le sue due parti disposte allineate lungo un piano di inserimento prima di essere accoppiate;
le figure 2 e 3 mostrano schematicamente una vista, rispettivamente posteriore e laterale, in prospettiva del bracket autolegante di figura 1, con le due parti accoppiate della cerniera disposte allineate lungo il piano di inserimento;
5- la figura 4 mostra schematicamente una vista laterale in prospettiva del bracket autolegante di figura 1, con le due parti della cerniera disallineate rispetto al piano di inserimento;
la figura 5 mostra schematicamente una vista frontale in prospettiva di un bracket autolegante con uno sportello montabile su una sua struttura di supporto in accordo con una seconda forma realizzativa di cerniera avente le sue due parti disposte allineate lungo un piano di inserimento 0 prima di essere accoppiate;
le figure 6 e 7 mostrano schematicamente una vista in prospettiva del bracket autolegante di figura 5, con le due parti accoppiate della cerniera disposte allineate lungo il piano di inserimento;
le figure 8 e 9 mostrano schematicamente una vista in prospettiva del bracket autolegante di 5 figura 5, con le due parti accoppiate della cerniera disallineate rispetto al piano di inserimento.
Descrizione dettagliata
Conformemente alle figure dei disegni allegati, è stata indicata nel suo complesso con 12 il bracket autolegante con cerniera in due parti amovibilmente assemblabili tra loro, oggetto della presente invenzione.
0 La cerniera del bracket 12 secondo l’invenzione, indicata nel seguito con il riferimento 1, è destinata ad un impiego nel campo dell’ortodonzia per montare in modo amovibile uno sportello 3 sulla struttura di supporto 2 di un bracket autolegante 1.
Il bracket autolegante 12 è dotato di un corpo di supporto, formante la prima parte 2 della cerniera 1, provvisto di una base di appoggio 13 e di una scanalatura 14 (slot), la quale è 5 ricavata su una faccia anteriore 32 del corpo di supporto, opposta alla base di appoggio 13, ed è destinata ad accogliere un arco in forma di filo metallico. La base di appoggio 13 è destinata ad essere fissata direttamente sul dente mediante l’impiego di appositi adesivi o cementi. Allo scopo, come illustrato nelle figure 1-9, la base di appoggio 13 è vantaggiosamente dotata di fenditure 20, atte a favorire la sua adesione all’adesivo o al cemento impiegato per l’incollaggio del bracket 12 al dente.
Il bracket 12 è ulteriormente dotato di uno sportello, formante la seconda parte 3 della cerniera 1, il quale è montato girevolmente sul corpo di supporto 2, tra una posizione di chiusura, in cui trattiene l’arco aH’intemo dello slot 14, ed una posizione di apertura, in cui non interferisce con l’arco liberandolo dallo slot 14.
La cerniera 1 del suddetto bracket 12 è pertanto sostanzialmente composta da due distinte parti 2 e 3 costituite rispettivamente dal corpo di supporto e dallo sportello, le quali sono girevolmente accoppiabili tra loro lungo un comune asse di rotazione Y, che potrà essere orientato in vario modo a seconda della applicazione prevista.
Ciascuna suddetta parte 2, 3 della cerniera 1 e del bracket 1 potrà essere fissata ad una porzione dell’ attacco ortodontico o potrà essere in corpo unico con tale porzione (struttura di supporto e sportello), e sarà movimentabile rispetto ad una distinta porzione dell’ articolo portante fissata - o formata in corpo unico con - l’altra parte della cerniera. Più in dettaglio, la prima parte della cerniera 1 ovvero il corpo di supporto 2, è provvisto di una sede 4, in particolare di forma cilindrica, la quale si sviluppa lungo il suddetto asse di rotazione Y. Il corpo di supporto 2 è inoltre dotato di almeno due facce trasversali 5. La seconda parte della cerniera 1, ovvero lo sportello 3 è provvisto di un primo perno 6, in particolare di forma sostanzialmente cilindrica, suscettibile di inserirsi coassialmente nella sede 4 in modo da presentare uno sviluppo lungo il medesimo asse di rotazione Y. Il corpo di supporto 2 e lo sportello 3 una volta assiemati tra loro con il primo perno 6 nella sede 4, possono ruotare l’uno rispetto all’altro attorno all’asse di rotazione Y, preferibilmente tra due posizioni di fine corsa indicate in dettaglio nel seguito.
Secondo l’idea alla base della presente invenzione il corpo di supporto 2 è provvisto di una fenditura longitudinale 7 in comunicazione con la sede 4, la quale fenditura 7 si sviluppa parallelamente all’asse di rotazione Y ed ha una larghezza d, misurata come distanza dai due bordi della fenditura 7 su un piano trasversale all’asse di rotazione Y, che è inferiore alla larghezza D della sede 4.
Lo sportello 3 è a sua volta provvista di almeno un gambo di supporto 8 di larghezza 1 inferiore a quella L del primo perno 6 e, in particolare, inferiore alla larghezza d della fenditura longitudinale 7.
II perno 6 ha sostanzialmente dimensioni atte a consentirne la rotazione con un minimo gioco nella sede 4.
Operativamente, il corpo di supporto 2 e lo sportello 3 sono amovibilmente accoppiabili tra loro mediante scorrimento del primo perno 6 nella sede 4 e corrispondentemente con il gambo 8 allineato alla fenditura 7 per percorrerla nella direzione dell’asse di rotazione Y definendo con ciò un piano di inserimento.
I suddetti corpo di supporto 2 e sportello 3, ovvero le due parti della cerniera 1, sono inoltre girevolmente accoppiabili tra loro in una posizione di rotazione reciproca, la quale è raggiunta dopo che il gambo 8 ha superato la fenditura 7. In tale posizione il corpo di supporto 2 e lo sportello 3 ruotano liberamente l’uno rispetto all’altro, con il gambo 8 che è assialmente trattenuto dalle due facce trasversali 5 della prima parte 2, quando si trova disallineato rispetto al piano di inserimento.
La posizione di rotazione reciproca tra il corpo di supporto 2 e lo sportello 3 è definita dalla posizione del gambo 8 in una apertura 10 posta al termine della fenditura 7, delimitata da almeno una delle due facce trasversali 5 che funge da guida per la rotazione reciproca delle stesse due parti 2 e 3.
Vantaggiosamente, il corpo di supporto 2, in cui è ricavata la sede 4, e lo sportello 3, che è provvisto del primo perno 6 supportato dal relativo gambo 8, sono in materiale rigido così da consentire Γ accoppiamento od il disaccoppiamento tra i suddetti corpo di supporto 2 e sportello 3, esclusivamente lungo il suddetto piano di inserimento.
In accordo con una prima forma realizzativa di cerniera illustrata in particolare nelle figure 1 - 4, il corpo di supporto 2 definisce la sede 4 di alloggiamento del primo perno 6 mediante un corpo tubolare attraversato longitudinalmente dalla fenditura 7, formato da due spallamenti 9, 9’, separati tra loro lungo l’asse di rotazione Y da almeno una apertura 10 che funge da guida trasversale per la libera rotazione del primo perno 6, con il gambo 8, attorno all’asse di rotazione Y. Più in dettaglio, tale guida trasversale è definita dalle due facce trasversab contraffacciate 5 dei due spallamenti 9, 9’ che intercettano gli spostamenti in direzione assiale del gambo 8, fintanto che lo stesso gambo 8 si trova disallineato rispetto al piano di inserimento.
La fenditura 7 può essere ricavata su uno solo degli spallamenti 9’ consentendo allo sportello 3 di infilarsi e di sfilarsi assialmente rispetto al corpo di supporto, secondo il piano di inserimento, solo in una direzione ed in rapporto al solo spallamento 9’ dotato di fenditura 7.
In alternativa, la fenditura 7 può essere ricavata su entrambi gli spallamenti 9 e 9’, consentendo allo sportello 3 di infilarsi e di sfilarsi assialmente rispetto al corpo di supporto, secondo il piano di inserimento, in entrambi i versi della direzione assiale di scorrimento del primo perno 6 entro la sede 4.
In accordo con una seconda forma realizzativa del bracket autolegante 1 oggetto della presente invenzione illustrata in particolare nelle figure 5-9, il gambo 8 è formato da una forcella avente due bracci 8’ e 8” tra i quali è supportato il primo perno 6. Il corpo di supporto 2 è corrispondentemente provvisto di un corpo tubolare, in particolare cilindrico, il quale è attraversato longitudinalmente dalla fenditura 7, definisce la sede 4 di alloggiamento del primo perno 6 ed è girevolmente interposto entro i bracci 8’ e 8” della forcella. In questo caso, le facce di estremità del corpo tubolare rappresentano le due facce trasversali 5 di delimitazione assiale del gambo 8 in quanto ne intercettano gli spostamenti dei due bracci 8’ e 8” della forcella in opposte direzioni assiali fintanto che lo stesso gambo 8 si trova disallineato rispetto al piano di inserimento. Pertanto, in questo caso, l’apertura di scorrimento del gambo 8 posta al termine della fenditura 7 deve intendersi costituita da due zone poste oltre alle estremità della fenditura 7.
Potrà essere vantaggiosamente previsto di accoppiare o disaccoppiare il corpo di supporto 2 e lo sportello 3 della cerniera 1, ovvero con il gambo 8 allineato rispetto alla fenditura 7 secondo il suddetto piano di inserimento, solo forzando una parte a ruotare rispetto all’altra vincendo, mediante deformazione elastica, una interferenza tra due previste porzioni del corpo di supporto 2 e dello sportello 3 ovvero tra una delle suddette due parti 2 e 3 ed una terza parte, essendo almeno una delle suddette parti citate elasticamente cedevole.
Ad esempio una porzione potrà essere costituita da una appendice sporgente 15, elasticamente flessibile, la quale si estende da una delle due parti 2, 3 della cerniera 1 andando ad interferire con una distinta porzione dell’altra parte 3, 2 di cerniera o con una terza parte distinta rispetto alle due parti della cerniera 1.
È questo in particolare vantaggiosamente il caso illustrato nelle figure 1-4.
In accordo con quest’ ultima forma realizzativa illustrata nelle figure 1-4, i due fine corsa della rotazione relativa tra il corpo di supporto 2 e lo sportello 3, sono determinati rispettivamente dall’interferenza dello sportello 3 con il corpo di supporto 2, in particolare mediante l’inserimento ad incastro di una protuberanza 11 dello sportello 3 in una nicchia 21 ricavata sul corpo di supporto 2, quando lo sportello è in posizione chiusa, e dalla interferenza dell’appendice sporgente 15 (fissata, in questo caso, ad una faccia posteriore 16 dello sportello) ad esempio con il dente, quando il bracket è montato e lo sportello è in posizione aperta.
In particolare, la sede 4 della prima parte 2 è ricavata in corrispondenza di un primo lato 33 del corpo di supporto 2, ortogonale alla base di appoggio 13 ed alla faccia anteriore 32. La nicchia 21 è ricavata su un secondo lato 34 del corpo di supporto 2, opposto al primo lato 33 su cui lo sportello è incernierato, ed è parzialmente delimitata da almeno una aletta 22 elasticamente cedevole sporgente dal corpo di supporto 2 medesimo. La protuberanza 11 sporge in corrispondenza dell’ estremità libera dello sportello, è rivolta verso il corpo di supporto e presenta vantaggiosamente un profilo arrotondato. L’inserimento della protuberanza 11 nella nicchia 21 avviene a scatto, mediante l’applicazione di una opportuna pressione sullo sportello 3, atta a portare la protuberanza Il a superare le alette 22 e ad incastrarsi entro la nicchia 21.
Secondo la forma realizzativa illustrata nelle figure 5-9, i due fine corsa della rotazione relativa il corpo di supporto 2 e lo sportello 3, sono determinati dall’ interferenza dello sportello 3 con il corpo di supporto 2, in particolare mediante l’inserimento della protuberanza 11 dello sportello 3 nella nicchia 21 ricavata sul corpo di supporto 2 quando lo sportello 3 è in posizione chiusa, e dalla interferenza di una prima parete di battuta 35 dello sportello 3 (disposta tra i due bracci 8’ e 8”) ad esempio con il dente, quando il bracket è montato e lo sportello è in posizione aperta.
Più in dettaglio, la nicchia 21 è, in quest’ultimo caso, ricavata sulla faccia anteriore 32 del corpo di supporto 2, parallelamente allo slot 14, con quest’ultimo interposto tra la nicchia 21 stessa e la sede 4 del corpo di supporto 2. Utilmente, la nicchia 21 presenta il bordo di ingresso più vicino allo slot 14 smussato per guidare la protuberanza 11 ad inserirsi al suo interno.
Vantaggiosamente, in accordo con quest’ultima forma realizzativa di bracket 12 illustrata nelle figure 5-9, lo spigolo del corpo di supporto formato dall’incontro tra il primo lato 33, su cui è incernierato lo sportello, e la faccia anteriore 32 su cui lo sportello va in chiusura, è smussato, così da non interferire con lo sportello del bracket 12 durante la chiusura e Γ apertura dello sportello stesso, come si può notare, in particolare, nella figura 4C.
Il trovato così concepito raggiunge pertanto gli scopi prefissi.
Ovviamente esso potrà assumere, nella sua realizzazione pratica, anche forme e configurazioni diverse da quella sopra illustrata senza che, per questo, si esca dal presente ambito di protezione. Inoltre tutti i particolari potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti e le forme, le dimensioni ed i materiali impiegati potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Bracket autolegante con cerniera in due parti amovibilmente assemblagli tra loro, la quale comprende due parti distinte accoppiabili girevolmente tra loro lungo un comune asse di rotazione Y, di cui una prima parte (2) forma il corpo di supporto di detto bracket autolegante (12), è provvista di una sede (4) sviluppantesi lungo detto asse di rotazione Y ed è dotata di almeno due facce trasversali (5), ed una seconda parte (3) forma lo sportello di detto bracket autolegante (12) ed è provvista di un perno (6) suscettibile di inserirsi coassialmente in detta sede (4) con sviluppo lungo detto asse di rotazione Y per collegare girevolmente detta prima parte (2) a detta seconda parte (3) attorno a detto asse di rotazione (Y); caratterizzata dal fatto che detto corpo di supporto (2) è provvisto di almeno una fenditura longitudinale (7) in comunicazione con detta sede (4), sviluppantesi parallelamente a detto asse di rotazione (Y), di larghezza inferiore a detta sede (4), e detto sportello (3) è provvisto di almeno un gambo di supporto (8) di larghezza inferiore a detto perno (6), è amovibilmente accoppiabile a detto corpo di supporto (2) essendo suscettibile di scorrere con detto perno (6) in detta sede (4) lungo detto asse di rotazione (Y) secondo un piano di inserimento definito con detto gambo (8) allineato a detta fenditura (7), ed è girevolmente accoppiabile a detto corpo di supporto (2) in una posizione di rotazione reciproca, in cui detto corpo di supporto (2) e detto sportello (3) ruotano liberamente uno rispetto all’ altro con detto gambo (8) trattenuto assialmente dalle due facce trasversali (5) di detto corpo di supporto (2), quando è disallineato rispetto a detto piano di inserimento.
  2. 2. Bracket secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta posizione di rotazione reciproca tra detto corpo di supporto (2) e detto sportello (3) è definita con detto gambo (8) in una apertura (10) posta al termine di detta fenditura (7), delimitata da almeno una di dette due facce trasversali (5) fungente da guida per la rotazione reciproca tra detto corpo di supporto (2) e detto sportello (3).
  3. 3. Bracket secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto gambo (8) è formato da una forcella avente due bracci (8’, 8”) di supporto laterale di detto perno (6), e caratterizzata dal fatto che detto corpo di supporto (2) è provvisto di un corpo tubolare definente detta sede (4), delimitato lateralmente da dette due facce trasversali (5), attraversato longitudinalmente da detta fenditura (7), girevolmente interposto entro i bracci (8’, 8”) di detta forcella ed assialmente limitato dall’ interferenza delle sue facce trasversali (5) con detti bracci (8’, 8”).
  4. 4. Bracket secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto corpo di supporto (2) è provvisto di un corpo tubolare, il quale definisce detta sede (4), è attraversato longitudinalmente da detta fenditura (7), è ottenuto con almeno due spallamenti (9, 9’) separati assialmente tra loro da una apertura (10) fungente da guida delimitata da dette facce trasversah (5) costituite da due facce contraffacciate di detti spallamenti (9, 9’), detta apertura (10) essendo impegnata da detto gambo (8) nella rotazione di detto corpo di supporto (2) rispetto a detto sportello (3) di detta cerniera (1).
  5. 5. Bracket secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detta fenditura (7) è ricavata su almeno uno di detti due spallamenti (9’).
  6. 6. Bracket secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la posizione reciproca di detto corpo di supporto (2) rispetto a detto sportello (3) con detto gambo (8) albneato a detta fenditura (7) secondo detto piano di inserimento è raggiungibile per deformazione elastica di almeno una porzione di almeno una di dette due parti (2, 3) di corpo di supporto (2) e sportello (3).
  7. 7. Bracket secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detta porzione elasticamente deformabile è ottenuta mediante una appendice (15) elasticamente cedevole, sporgente da detto sportello (3).
  8. 8. Bracket secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto corpo di supporto (2) con ricavata detta sede (4) e detto sportello (3) provvisto di detto perno (6), sono in materiale rigido così da consentire l’accoppiamento od il disaccoppiamento tra detti corpo di supporto (2) e sportello (3) di detta cerniera (1) esclusivamente lungo detto piano di inserimento.
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