ITPD20090216A1 - Carrello per cancello scorrevole a sbalzo - Google Patents

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ITPD20090216A1
ITPD20090216A1 IT000216A ITPD20090216A ITPD20090216A1 IT PD20090216 A1 ITPD20090216 A1 IT PD20090216A1 IT 000216 A IT000216 A IT 000216A IT PD20090216 A ITPD20090216 A IT PD20090216A IT PD20090216 A1 ITPD20090216 A1 IT PD20090216A1
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IT
Italy
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wheels
pair
trolley
support
rail
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IT000216A
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English (en)
Inventor
Franco Comunello
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Comunello Flii Spa
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05DHINGES OR SUSPENSION DEVICES FOR DOORS, WINDOWS OR WINGS
    • E05D15/00Suspension arrangements for wings
    • E05D15/06Suspension arrangements for wings for wings sliding horizontally more or less in their own plane
    • E05D15/0617Suspension arrangements for wings for wings sliding horizontally more or less in their own plane of cantilever type
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05YINDEXING SCHEME ASSOCIATED WITH SUBCLASSES E05D AND E05F, RELATING TO CONSTRUCTION ELEMENTS, ELECTRIC CONTROL, POWER SUPPLY, POWER SIGNAL OR TRANSMISSION, USER INTERFACES, MOUNTING OR COUPLING, DETAILS, ACCESSORIES, AUXILIARY OPERATIONS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR, APPLICATION THEREOF
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Description

CARRELLO PER CANCELLO SCORREVOLE A SBALZO
Campo di applicazione
La presente invenzione concerne un carrello per cancello scorrevole a sbalzo secondo il preambolo della rivendicazione indipendente n. 1.
L’invenzione di cui trattasi si inserisce nel settore della produzione di accessori per cancelli ovvero di cancelli destinati a controllare il passaggio di accesso, carrabile o pedonale, ad una proprietà, costruzione, azienda, edificio o giardino.
Il carrello di cui trattasi à ̈ vantaggiosamente destinato ad essere installato su cancelli scorrevoli a sbalzo anche di notevoli dimensioni, specie per l’accesso ad edifici industriali, ovvero di dimensioni contenute per applicazioni a scopo residenziale.
Stato della tecnica
I cancelli scorrevoli a sbalzo, di tipo noto, comprendono tradizionalmente una intelaiatura di supporto dotata di una traversa inferiore al di sotto della quale à ̈ solitamente fissata una rotaia che si estende longitudinalmente per l’intera lunghezza del cancello.
Il cancello à ̈ supportato da due carrelli, rigidamente ancorati al terreno al di sotto della rotaia in posizioni distanziate ed allineati nella direzione di scorrimento del cancello.
Ciascun carrello ha una struttura di sostegno metallica, la quale à ̈ ancorata con fondamenta al terreno e porta montate una pluralità di ruote folli che ruotano all’interno della rotaia, posta sotto al cancello, per guidare quest’ultimo durante il suo movimento di apertura e chiusura.
Tradizionalmente, la movimentazione à ̈ di tipo automatico, ottenuta mediante un motore alloggiato in una colonnina motorizzata posta su un fianco del cancello. Il motore à ̈ collegato mediante mezzi di trasmissione ad un pignone ad asse verticale che si impegna in una cremagliera fissata su di un fianco dell’intelaiatura del cancello rivolto verso la colonnina motorizzata.
Più in dettaglio, la rotaia definisce un profilo cavo allungato entro cui sono scorrevolmente impegnate le ruote dei carrelli. Tra le ruote dei carrelli ed il profilo della rotaia à ̈ previsto un opportuno gioco al fine di consentire l’avanzamento delle ruote nella rotaia, ovvero di evitare che le ruote siano contemporaneamente a contatto con la parete superiore e la parete inferiore della rotaia.
La struttura di sostegno di ciascun carrello à ̈ dotata di una base di appoggio, destinata ad essere fissata a fondazioni inserite nel terreno, e di un corpo portante, il quale si estende verticalmente dalla base di appoggio a cui à ̈ rigidamente fissato.
Sul corpo portante di ciascun carrello sono girevolmente montate due coppie di ruote di appoggio, con asse di rotazione sostanzialmente orizzontale, su cui grava il peso del cancello. E’ inoltre solitamente prevista, nei carrelli destinati a cancelli di notevoli dimensioni, almeno una ruota di guida con asse di rotazione sostanzialmente verticale, la quale à ̈ interposta tra le due coppie di ruote di appoggio del medesimo carrello e coopera insieme alla eventuale ruota di guida dell’altro carrello per guidare il cancello nel suo movimento di traslazione evitando scostamenti trasversali rispetto alla sua direzione longitudinale di avanzamento.
I carrelli sono tradizionalmente regolati in altezza, per consentire il corretto riscontro del cancello in chiusura, solitamente agendo sui mezzi di fissaggio della base di appoggio alla fondazione.
Sono noti carrelli dotati di almeno una coppia di ruote di appoggio la quale à ̈ registrabile in altezza rispetto all’altra coppia per consentire il contemporaneo appoggio di entrambe le coppie di ruote sulla rotaia, garantendo così una ottimale distribuzione del peso sul carrello.
Questi ultimi carrelli di tipo noto sono allo scopo provvisti di una vite di regolazione in grado di spostare la posizione del perno di rotazione della suddetta coppia registrabile di ruote di appoggio del cancello regolabili.
I carrelli per cancelli scorrevoli a sbalzo di tipo noto sopra descritti presentano tuttavia alcuni inconvenienti.
Un primo inconveniente, che à ̈ spiegato qui di seguito, riguarda gli sbalzi ed i rumori connessi all’accoppiamento metallico tra questi carrelli di tipo noto ed il cancello. Infatti, i carrelli sono sottoposti a sollecitazioni che variano a seconda della posizione che assume il cancello.
Quando, ad esempio, il baricentro del cancello si trova a gravare tra i due carrelli, entrambi i carrelli sono sollecitati a compressione cosicché entrambe le loro coppie di ruote sono in appoggio sulla parete superiore della rotaia.
Quando, invece, a seguito della apertura o chiusura del cancello, quest’ultimo sporge a sbalzo lateralmente rispetto ad uno dei due carrelli, tale carrello à ̈ sollecitato a compressione e le sue ruote poggiano ancora sulla parete superiore della rotaia, mentre l’altro carrello à ̈ sollecitato a trazione e le sue ruote poggiano sulla parete inferiore della rotaia.
Quando le ruote dei carrelli passano dall’appoggio sulla parete superiore all’appoggio sulla parete inferiore della rotaia o viceversa, si assiste ad un improvviso sbalzo del cancello, accompagnato da fastidiosi rumori.
Gli sbalzi nella movimentazione del cancello e gli associati rumori sono inconvenienti non ancora risolti dei carrelli di tipo noto presenti sul mercato.
Tali sbalzi e tali rumori sono tanto più accentuati quanto maggiore à ̈ il gioco tra le ruote dei carrelli ed il profilo della rotaia, che viene ad aumentare con l’usura del cancello stesso.
Un secondo inconveniente dei carrelli di tipo noto risiede inoltre nel fatto che i carrelli sono sottoposti ad una sollecitazione di compressione massima che à ̈ notevolmente maggiore rispetto alla sollecitazione di trazione massima. Il dimensionamento dei carrelli deve essere quindi realizzato in funzione della sollecitazione di compressione, cosicché i carrelli risultano sovradimensionati per la sollecitazione di trazione a cui devono rispondere.
Un ulteriore inconveniente dei carrelli di tipo noto sopra descritti risiede nel fatto che generalmente tali carrelli sono progettati e dimensionati per rispondere con entrambe le coppie di ruote alle sollecitazioni a cui sono sottoposti.
Tuttavia, la regolazione della posizione verticale della coppia registrabile di ruote di appoggio non à ̈ sufficiente a garantire che, durante gli spostamenti del cancello, entrambe le coppie di ruote rimangano in appoggio sulla rotaia e quindi rispondano distribuendo equamente tra loro le sollecitazioni trasmesse dal cancello.
Presentazione dell’invenzione
In questa situazione, il problema alla base della presente invenzione à ̈ pertanto quello di eliminare gli inconvenienti della tecnica fino ad oggi nota, mettendo a disposizione un carrello per cancello scorrevole a sbalzo, il quale eviti al cancello di subire sbalzi repentini e piccoli urti, causa inoltre di fastidiosi rumori ed anche di una ridotta durata degli organi in movimento, durante la sua movimentazione tra le posizioni di apertura e chiusura.
Un altro scopo del presente trovato à ̈ quello di mettere a disposizione un carrello per cancello scorrevole a sbalzo, il quale consenta una migliore distribuzione dei carichi sulle due coppie di ruote di ciascun carrello.
Un ulteriore scopo del presente trovato à ̈ quello di mettere a disposizione un carrello per cancello scorrevole a sbalzo, il quale sia costruttivamente semplice, economico da realizzare ed operativamente del tutto affidabile.
Breve descrizione dei disegni
Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sottoriportate ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano due possibili forme di realizzazione puramente esemplificative e non limitative, in cui:
- la FIG. 1 mostra una vista laterale d’insieme di un cancello scorrevole a sbalzo con evidenziata una rotaia e con montati due carrelli secondo l’invenzione;
- la FIG. 2 mostra una vista laterale di un carrello per cancello scorrevole a sbalzo oggetto della presente invenzione, in accordo con una prima forma realizzativa;
- la FIG. 3 mostra il carrello per cancello scorrevole a sbalzo di figura 2 in una vista in sezione effettuata lungo la traccia III-III di figura 2;
- la FIG. 4 mostra un particolare del carrello per cancello scorrevole a sbalzo di figura 2 in una vista laterale relativo ad una struttura di sostegno del carrello;
- la FIG. 5 mostra una vista prospettica dall’alto di un carrello per cancello scorrevole a sbalzo oggetto della presente invenzione, in accordo con una seconda forma realizzativa; - la FIG.6 mostra una vista laterale del carrello per cancello scorrevole a sbalzo di figura 4;
- la FIG.7 mostra una vista frontale del carrello per cancello scorrevole a sbalzo di figura 4;
- la FIG. 8 mostra una vista dall’alto del carrello per cancello scorrevole a sbalzo di figura 4;
- la FIG.9 mostra una vista laterale di insieme di un cancello scorrevole a sbalzo montato a chiusura di un passaggio con evidenziate la forza peso del cancello, le forze di reazione dei carrelli e le dimensioni di riferimento del cancello;
- le FIGG. 9A e 9B mostrano schematicamente le ruote di due carrelli inserite in una rotaia con i carrelli rispettivamente sottoposti ad una sollecitazione di compressione (Fig. 9A) e ad una sollecitazione di trazione (Fig. 9B), con indicate, mediante frecce, le forze che intervengono.
Descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione preferita
Con riferimento agli uniti disegni à ̈ stato indicato nel suo complesso con 1 un esempio di cancello scorrevole a sbalzo portante inferiormente montati due carrelli 3, 4 oggetto della presente invenzione.
Con il termine cancello si dovrà intendere, senza per questo uscire dall’ambito di protezione della presente privativa, un qualunque sbarramento, quale un portone od un cancello per esterni, suscettibile di scorrere tra le due previste posizioni di apertura e di chiusura per svolgere la tradizionale funzione di controllo di un passaggio di accesso, carrabile o pedonale, ad una proprietà, costruzione, azienda, edificio o giardino.
In accordo con le allegate figure, il cancello 1 à ̈ provvisto di una intelaiatura di supporto 2, generalmente in acciaio, avente una estensione prevalente lungo la direzione di avanzamento X del cancello 1. Tale intelaiatura di supporto 2 à ̈ formata da una cornice metallica ovvero da una pluralità di montanti e traverse ed à ̈ solitamente chiusa da pannelli oscuranti di copertura o da inferriate.
Il cancello 1 Ã ̈ scorrevolmente supportato tra le due posizioni di chiusura e di apertura lungo la direzione di avanzamento X dai due carrelli 3 e 4 distanziati tra loro ed allineati sostanzialmente lungo la suddetta direzione di avanzamento X.
Entrambi i carrelli 3, 4 sono posti fuori dall’ingombro del passaggio d’accesso e sono posti ad una distanza tale da permettere di supportare a sbalzo il cancello 1 lavorando, in modo di per sé tradizionale, l’uno in trazione l’altro in appoggio a seconda della posizione di apertura o chiusura del cancello 1.
Allo scopo di supportare le sollecitazioni meccaniche trasmesse dal cancello 1, ciascun carrello 3, 4 Ã ̈ rigidamente vincolato al terreno mediante una fondazione.
Sono inoltre tradizionalmente previsti mezzi di movimentazione (non illustrati) per spostare il cancello 1 lungo la direzione di avanzamento X, i quali comprendono solitamente una cremagliera fissata alla intelaiatura 2 del cancello 1 ed un motore fisso posto in una colonnina a lato del cancello, il quale ingrana con un pignone nella cremagliera per trasmettere il movimento al cancello 1.
Inferiormente al cancello 1 à ̈ fissata, mediante saldatura o con accoppiamenti meccanici e/o viti di fissaggio, una rotaia 5, la quale si sviluppa sostanzialmente per l’intera lunghezza del cancello 1 e definisce un profilo cavo allungato entro cui sono impegnate scorrevolmente, come verrà chiarito nel seguito, una pluralità di ruote folli atte a guidare il cancello 1 lungo la direzione di avanzamento X ovvero tra le posizioni di apertura e chiusura.
Più in dettaglio, ciascun carrello 3, 4 comprende una struttura di sostegno 6 formata da una base di appoggio 7, destinata ad essere fissata alle fondazioni ricavate nel suolo, e da un corpo portante 8, il quale si estende in elevazione dalla base di appoggio 7 ed à ̈ meccanicamente vincolato ad essa, su cui si scarica il peso del cancello 1.
Il suddetto corpo portante 8 della struttura 6 del carrello 3, 4 ha girevolmente montate una prima ed una seconda coppia di ruote di supporto 9, 10 (le coppie di ruote di supporto sono preferibilmente in numero di due ma potrebbero essere anche tre o più), le quali sono libere di ruotare rispettivamente con primo e secondo asse di rotazione Y e Y’ sostanzialmente orizzontali e paralleli tra loro, entro la rotaia 5, ed eventualmente una ruota di guida 11, la quale à ̈ libera di ruotare con asse di rotazione Z sostanzialmente verticale entro la rotaia 5.
Funzionalmente, le due coppie di ruote di supporto 9, 10 ricevono il peso del cancello 1 ed hanno il compito di ruotare nella rotaia per fare spostare il cancello 1 medesimo, mentre la ruota di guida 11, eventualmente presente, coopera con quella dell’altro carrello per contrastare gli scostamenti dello stesso cancello 1 trasversali alla sua direzione di avanzamento X.
Allo scopo, il profilo cavo della rotaia 5 (indicato in tratteggio in figura 3) ha una forma tubolare, la quale à ̈ aperta inferiormente con una feritoia longitudinale 12, ed à ̈ dotata di pareti contrapposte laterali 13, sostanzialmente verticali su cui poggia la ruota di guida 11 e di pareti contrapposte superiore 14 ed inferiore 15, sostanzialmente orizzontali, su cui poggiano le due coppie di ruote di supporto 9, 10.
Secondo l’idea alla base della presente invenzione, il carrello comprende mezzi elasticamente cedevoli 100, i quali sono montati sul corpo portante 8 ed agiscono sulla prima coppia di ruote 9 per sospingerla in aderenza contro la rotaia 5 e, vantaggiosamente, contro la parete superiore 14 di quest’ultima.
A tale scopo, ovvero per mantenere permanentemente in appoggio sulla parete superiore 14 della rotaia 5 la prima coppia di ruote 9, quest’ultima à ̈ sospinta dai mezzi elasticamente cedevoli 100 verso l’alto per proiettare il primo asse di rotazione Y a spostarsi oltre l’altezza del secondo asse di rotazione Y’.
Come verrà meglio descritto nel seguito con riferimento alle due differenti forme realizzative illustrate rispettivamente nei disegni 2 e 4, i mezzi elasticamente cedevoli 100 sono montati sul corpo portante 8 e supportano, in particolare dal di sotto, la prima coppia di ruote 9. I suddetti mezzi elasticamente cedevoli 100 svolgono la funzione di attutire le sollecitazioni trasmesse dal cancello a sbalzo 1 quando quest’ultimo si sposta tra la posizione aperta e la posizione chiusa sottoponendo di conseguenza i carrelli 3, 4 alternativamente a sollecitazioni di compressione o di trazione. Più in dettaglio, la seconda coppia di ruote 10, al variare della posizione del cancello 1, si sposta in appoggio tra le due pareti superiore 14 ed inferiore 15 della rotaia 5 senza urtare in modo violento (e quindi senza rumori) grazie all’azione di ammortizzazione svolta dalla prima coppia di ruote 9.
Tali sollecitazioni, compensate dai mezzi elasticamente cedevoli 100, si traducono in spostamenti della prima coppia di ruote 9 per una corsa utile limitata dal gioco all’interno della rotaia 5. La corsa complessiva della prima coppia di ruote 9 rispetto al corpo portante 8, ad esempio quando il carrello 3 o 4 non à ̈ accoppiato alla rotaia 5, à ̈ limitata tra due fine corsa, di cui un fine corsa inferiore, definito dalla massima compressione dei mezzi elasticamente cedevoli 100, ed un fine corsa superiore, che verrà descritto in dettaglio nel seguito.
La suddetta corsa complessiva à ̈ sempre maggiore della corsa utile (pari al gioco tra la prima coppia di ruote 9 e pareti superiore 14 ed inferiore 15 della rotaia 5) per garantire la permanenza dell’appoggio della prima coppia di ruote 9 sulla parete superiore 14 della rotaia 5.
Funzionalmente, quando il carrello 3, 4 Ã ̈ sollecitato in compressione la prima e la seconda coppia di ruote 9 e 10 sono disposte in appoggio sulla parete superiore 14 della rotaia 5 ed i mezzi elasticamente cedevoli 100 operano per alleggerire il carico del cancello 1 sul carrello 3, 4.
Quando invece il carrello 3, 4 Ã ̈ sollecitato in trazione la seconda coppia di ruote 10 Ã ̈ disposta in appoggio sulla parete inferiore 15 della rotaia 5 mentre la prima coppia di ruote 9 continua, analogamente a quanto accade quando il carrello 3, 4 Ã ̈ in compressione, ad andare in appoggio con pressione contro la parete superiore 14 della rotaia 5.
Vantaggiosamente, i mezzi elasticamente cedevoli 100 sopra citati comprendono una molla 101, in particolare, ad esempio, di tipo a tazza, per ammortizzare le vibrazioni trasmesse dal cancello 1.
In accordo con una prima forma realizzativa, illustrata nelle Figure 2 e 3, la struttura di sostegno 6 di ciascun carrello 3, 4 comprende due piastre sagomate, 16, 16’ ciascuna dotata di una parete portante 17, 17’ e di una parete di base 18, 18’ che si estende senza soluzione di continuità dalla parete portante 17, 17’ mediante una piega 19, 19’ sostanzialmente ortogonale.
Le pareti portanti 17, 17’ delle due piastre sagomate 16, 16’ sono tra loro rigidamente collegate mediante mezzi di fissaggio 20 e formano unite il corpo portante 8 di ciascun carrello 3, 4 mentre le due pareti di base 18, 18’ sono orientate in versi opposti per formare la suddetta base di appoggio 7 al terreno.
I suddetti mezzi di fissaggio 20 sono vantaggiosamente costituiti da rivetti, da viti o da borchie, potendosi preferibilmente evitare di unire le due pareti portanti 17, 17’ mediante saldature, per ridurre i tempi del processo produttivo.
Più in dettaglio, ciascuna parete portante 17, 17’ à ̈ provvista di due prime aperture passanti 21, 22 allineate con rispettive omologhe prime aperture dell’altra parete portante 17’, 17 per definire congiuntamente due prime sedi 23, 230 atte ad alloggiare primi mezzi di supporto girevole 24 per supportare in modo folle le due coppie di ruote di supporto 9, 10.
Ciascuna parete portante 17, 17’ à ̈ provvista anche di una seconda apertura passante 25 allineata con quella omologa dell’altra parete portante 17’, 17 per definire congiuntamente una seconda sede 26 per ricevere la ruota di guida 11, a sua volta girevolmente supportata da secondi mezzi di supporto girevole 27.
Ulteriormente, le pareti portanti 17, 17’ delle due piastre sagomate 16, 16’ sono provviste ciascuna di una prima sagomatura 28 con concavità controfacciata a quella dell’altra parete portante 17’, 17 per definire congiuntamente un primo alloggiamento 29, il quale comunica con la seconda sede 26 e riceve almeno in parte i secondi mezzi di supporto girevole 27 della ruota di guida 11. Più in dettaglio, il primo alloggiamento 29 à ̈ composto da due tratti allineati verticalmente, i quali sono interrotti dalla seconda sede 26, da cui si sviluppano, l’uno verso l’alto fino a raggiungere il profilo superiore del corpo portante 8, e l’altro verso il basso fino a terminare in una terza sede 30 ottenuta con terze aperture passanti 31 ricavate allineate sulle due pareti portanti 17, 17’.
Ciascun tratto del primo alloggiamento 29 Ã ̈ ottenuto con coppie contraffacciate di prime sagomature 28 preferibilmente costituite da bombature semicilindriche ottenute per stampaggio.
La ruota di guida 11 à ̈ trattenuta nella seconda sede 26 mediante una vite di trattenimento 33, la quale à ̈ dotata di una testa 33’ che si appoggia al profilo superiore del corpo portante 8, e di un gambo (non visibile negli allegati disegni) che si inserisce verticalmente nei due tratti del primo alloggiamento 29, fino ad andare a sporgere con l’estremità filettata entro la terza sede 30 ove à ̈ fermato da un dado di bloccaggio 35 imprigionato entro la stessa terza sede 30.
Preferibilmente la larghezza della terza sede 30 sarà tale da trattenere imprigionati senza possibilità di ruotare dadi di dimensioni commerciali.
I primi mezzi di supporto girevole 24 che supportano le due coppie di ruote di supporto 9, 10 comprendono un perno centrale 37 il quale à ̈ inserito entro la sede 23, 230 e supporta girevolmente alle estremità mediante cuscinetti 50 le due coppie di ruote di supporto 9, 10.
Tra le pareti portanti 17, 17’ ed i cuscinetti 50 sono interposti primi e secondi distanziali 51, 52.
Come precedentemente anticipato, i mezzi elasticamente cedevoli 100 attutiscono gli sbilanciamenti dovuti allo spostamento del cancello 1.
Più in dettaglio, la prima sede 23 destinata ad alloggiare i primi mezzi di supporto girevole 24 della prima coppia di ruote di supporto 9, definisce, con una apertura rettangolare, una guida verticale, entro cui può scorrere un elemento di supporto 36, il quale à ̈ costituito da un tassello di supporto del perno 37 preferibilmente metallico, controsagomato rispetto alla guida, centralmente forato per sostenere il perno passante di rotazione 37 della prima coppia di ruote di supporto 9.
I mezzi elasticamente cedevoli 100 agiscono su tale elemento di supporto 36 per sospingere la prima coppia di ruote di supporto 9 in aderenza contro la rotaia 5.
Le pareti portanti 17, 17’ delle piastre sagomate 16, 16’ sono provviste ciascuna di una seconda sagomatura 39 con concavità controfacciata a quella dell’altra parete portante 17’, 17 per definire congiuntamente un secondo alloggiamento 40, il quale comunica con la guida verticale della prima sede 23 ed alloggia i suddetti mezzi elasticamente cedevoli 100.
Più in dettaglio, i mezzi elasticamente cedevoli 100 comprendono una vite 102 scorrevolmente montata entro il secondo alloggiamento 40. La vite 102 à ̈ dotata di un gambo 104, inserito nel secondo alloggiamento 40, il quale sporge con la sua estremità libera entro la prima sede 23 per andare in spinta sull’elemento 36 di supporto del perno 37 della prima coppia di ruote 9.
Il gambo 104 della vite 102 porta montata coassialmente, in posizione intermedia, la molla 101 che, come ricordato in precedenza, à ̈ l’organo elastico preferenziale per attutire gli sbilanciamenti dovuti alla chiusura del cancello 1. La suddetta molla à ̈ imprigionata in una quarta sede 46 ottenuta con quarte aperture passanti 47 ricavate allineate sulle due pareti portanti 17, 17’. Sul gambo 104 filettato della vite 102, in corrispondenza della sua estremità libera, sono inoltre impegnati mezzi di battuta 105 atti ad andare in battuta contro la parte superiore della molla 101 per trasmetterle le sollecitazioni della prima coppia di ruote 9.
Tali mezzi di battuta 105 sono anch’essi alloggiati in una porzione superiore di dimensioni ridotte della quarta sede 46, in cui sono liberi di scorrere, e sono sospinti inferiormente dalla molla 101 verso il profilo superiore 103 della quarta sede 46.
In accordo con l’esempio illustrato nelle allegate figure, i mezzi di battuta 105 sono vantaggiosamente ottenuti con un dado impegnato al gambo filettato 104 della vite 102.
Le pareti portanti 17, 17’ del corpo 8 sono sagomate con una rientranza a gradino 42 rivolta verso la base di appoggio 7 da cui si sviluppa in verticale il secondo alloggiamento 40 con un bordo di accesso 43 rivolto verso il basso, da cui sporge la testa 106 della vite 102. In corrispondenza della testa 106, la vite 102 à ̈ impegnata da un dado 108 e da un controdado 107, atti a definire il fine corsa superiore della prima coppia di ruote 9 allorché il dado arriva in battuta contro la bocca di accesso 43 del secondo alloggiamento 40.
Diversamente il fine corsa superiore della prima coppia di ruote 9 potrà essere definito dalla battuta dell’elemento di supporto 36, che sostiene il perno di rotazione 37 della prima coppia di ruote 9, contro il bordo superiore della sede 23 ricavata nelle pareti portanti 17 e 17’ del carrello.
Allo scopo, in fase di montaggio del carrello, la vite 102 à ̈ avvitata entro i mezzi di battuta 105 fino a sospingere, con la sua estremità libera, l’elemento di supporto 36 contro il bordo superiore della sede 23. Una volta definita tale posizione massima in altezza della prima coppia di ruote 9, il dado 108 à ̈ avvitato in battuta contro la bocca di accesso 43 del secondo alloggiamento 40 ed à ̈ serrato alla vite mediante il controdado 107.
Più in generale, à ̈ previsto di regolare la posizione massima in altezza della prima coppia di ruote 9 avvitando o svitando la vite 102, la quale agisce con la sua estremità libera sull’elemento di supporto 36, consentendo di posizionare la prima coppia di ruote 9 supportate da quest’ultimo all’altezza voluta. Come precedentemente riportato, una volta posizionata la prima coppia di ruote 9 nella posizione massima in altezza prescelta, il dado 108 à ̈ avvitato in battuta contro la bocca di accesso 43 del secondo alloggiamento 40 ed à ̈ serrato alla vite mediante il controdado 107, al fine di bloccare la coppia di ruote 9 nella posizione voluta.
Funzionalmente, quando almeno parte del peso del cancello si sposta sulla prima coppia di ruote 9, quest’ultima reagisce ammortizzando la sollecitazione attraverso la molla 101. Più in dettaglio, l’elemento 36 di supporto del perno 37 scorre nella prima sede 23 e trasmette il carico del cancello all’estremità libera del gambo 104 della vite 102, spingendola a sua volta a scorrere assialmente entro il secondo alloggiamento 40. Tale scorrimento assiale della vite 102 à ̈ contrastato dall’azione della molla 101 che à ̈ sollecitata in compressione attraverso i mezzi di battuta 105 impegnati al suo gambo 104.
L’intervento dei mezzi elasticamente cedevoli 100 permette inoltre di mantenere la prima coppia di ruote 9 permanentemente in contatto con la parete superiore 14 della rotaia 5, anche quando il carrello 3, 4 à ̈ sollecitato a trazione, impedendo che si verifichino sbalzi improvvisi del cancello 1. Allo scopo, il fine corsa superiore della prima coppia di ruote 9 à ̈ regolato in modo da non poter mai essere raggiunto quando le ruote sono inserite nella rotaia 5.
Per comprendere più chiaramente il funzionamento di questa prima forma realizzativa secondo l’invenzione à ̈ riportato qui di seguito un caso applicativo del tutto esemplificativo e non limitativo, in cui, con riferimento alla figura 9 à ̈ stato previsto un cancello di 300 kgf di peso P, una apertura A di tale cancello di 4 m ed un interasse I tra il primo carrello 3 ed il secondo carrello 4 di 1 m. Si suppone, inoltre, che le molle 101 dei mezzi elasticamente cedevoli 100 esercitino una forza Fmpari a 150 kgf. In figura 9 sono inoltre indicate le forze di reazione del primo carrello 3, F1R, e del secondo carrello 4, F2R.
In tali condizioni, quando il baricentro del cancello 1 à ̈ compreso nell’interasse I tra i due carrelli, entrambi i carrelli sono ugualmente sollecitati in compressione (Fig. 9A). Supponendo che il cancello 1 sia disposto perfettamente centrato rispetto ai due carrelli, indicando con F1ed F2le sollecitazioni agenti rispettivamente sul primo carrello 3 e sul secondo carrello 4, la sollecitazione agente su ciascun carrello à ̈ pari a:
F1= -F2= P/2 = |150 kgf|
Grazie alla presenza dei mezzi elasticamente cedevoli 100 la sollecitazione agente sulla seconda coppia di ruote 10 (F1t) sarà pari a:
F1t= P/2 – Fm= 150 kgf – 150 kgf = 0 kgf
La seconda coppia di ruote 10 risulta pertanto scarica ed il carico del cancello 1 Ã ̈ supportato dalla sola prima coppia di ruote 9 sulla quale agisce la molla 101.
Come indicato nella figura 9, quando il cancello 1 à ̈ disposto in chiusura, a sbalzo lateralmente al primo carrello 3, quest’ultimo à ̈ sollecitato in compressione (Fig. 9A), mentre il secondo carrello 4 à ̈ sollecitato in trazione (Fig.9B).
In questa situazione, sul secondo carrello in trazione agisce complessivamente una forza F2pari a:
F2= (P*A/2) / I = 300 * (4/2) / 1 = 600 kgf
mentre sul primo carrello in compressione agisce una forza F1pari a:
F1= P F2= 300 600 = 900 kgf
Grazie alla presenza dei mezzi elasticamente cedevoli 100, la forza di reazione della seconda coppia di ruote 10 nel primo carrello in compressione sarà inferiore e sarà pari a:
F1t= F1– Fm= 900 - 150 = 750 kgf
mentre la forza agente sul secondo carrello in trazione sarà pari a:
F2t= F2+ Fm= 600 150 = 750 kgf
La seconda coppia di ruote, quindi, grazie alla presenza dei mezzi elasticamente cedevoli, si troverà sempre a dover rispondere ad una sollecitazione massima di 750 kgf, sia in compressione che in trazione.
In assenza dei mezzi elasticamente cedevoli, invece, la sollecitazione massima a cui la seconda coppia di ruote 10 sarebbe sottoposta à ̈ quella di compressione pari a 900 kgf.
Costruttivamente entrambe le coppie di ruote dei carrelli devono essere dimensionate per rispondere ai medesimi sforzi massimi. Pertanto, l’introduzione nel carrello secondo l’invenzione di mezzi elasticamente cedevoli 100 sulla prima coppia di ruote 9, consente di dimensionare tutte le ruote del carrello (ed in particolare la seconda coppia di ruote 10) per rispondere a sollecitazioni massime inferiori rispetto al caso di assenza dei mezzi elasticamente cedevoli 100, con quindi notevoli risparmi economici.
In accordo con una seconda possibile forma realizzativa, illustrata nelle figure 5-8, la base di appoggio 7 à ̈ costituita da due piastre piegate, dotate ciascuna di una porzione orizzontale 49, atta ad essere fissata alla fondazione nel terreno, e di un’ala 48, la quale si estende verticalmente, senza soluzione di continuità, dalla porzione orizzontale 49 ed à ̈ dotata di un bordo superiore 92. Le ali 48 delle due piastre piegate sono disposte parallelamente e supportano, interposta tra di esse ed imperniata attorno ad un albero 91 orizzontale, la parete portante 8 disposta in un piano verticale mediano rispetto alle due ali 48.
La parete portante 8 Ã ̈ provvista di due prime aperture passanti 221 che definiscono due prime sedi 223 atte ad alloggiare primi mezzi di supporto girevole 224 per supportare in modo folle le due coppie di ruote di supporto 9, 10.
I primi mezzi di supporto girevole 224 che supportano le due coppie di ruote di supporto 9, 10 comprendono un perno centrale 237 il quale à ̈ inserito entro la rispettiva sede 223 e supporta girevolmente alle estremità, mediante cuscinetti 250, le due coppie di ruote di supporto 9, 10.
Tra i contorni delle prime aperture 221 del corpo portante 8 ed i cuscinetti 250 sono interposti secondi e terzi distanziali 251, 252.
I mezzi elasticamente cedevoli 100 comprendono, in questo caso, la sola molla 101, la quale à ̈ imprigionata in una quarta sede 246, definita da una quarta apertura passante 247 ricavata sul corpo portante 8 inferiormente alla prima apertura passante 221, in corrispondenza del bordo superiore 92 delle ali 48. La molla 101 à ̈ inferiormente appoggiata sopra ai due bordi superiori 92 delle ali 48, che allo scopo sono posti ad una medesima altezza.
Funzionalmente, la molla 101 appoggiandosi sui due bordi superiori 92 delle ali 48, sospinge verso l’alto il corpo portante 8 della base di appoggio 7, portandolo in rotazione rispetto all’albero orizzontale 91 attorno ad un terzo asse orizzontale Y’’. Al contempo con tale rotazione il primo asse di rotazione Y della prima coppia di ruote 9 si sposta oltre l’altezza del secondo asse di rotazione Y’ della seconda coppia di ruote 10.
Di conseguenza, la prima coppia di ruote 9 Ã ̈ sospinta ad opera della molla 101 contro la parete superiore 14 della rotaia 5 e, contemporaneamente, la seconda coppia di ruote 10 Ã ̈ sospinta in appoggio sulla parete inferiore 15 della rotaia 5.
Vantaggiosamente, in accordo con le allegate figure, la seconda coppia di ruote 10 può presentare una forma perifericamente rastremata atta ad andare in accoppiamento di forma con una rotaia 5 di guida controsagomata rispetto ad essa, al fine di agevolare l’azione di guida della seconda coppia di ruote 10.
Il trovato così concepito raggiunge pertanto gli scopi prefissi.
Ovviamente, esso potrà assumere, nella sua realizzazione pratica anche forme e configurazioni diverse da quella sopra illustrata senza che, per questo, si esca dal presente ambito di protezione.
Inoltre tutti i particolari potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti e le dimensioni, le forme ed i materiali impiegati potranno essere qualsiasi a seconda delle necessità.

Claims (11)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Carrello per cancello scorrevole a sbalzo del tipo provvisto di una intelaiatura di supporto (2) avente una estensione prevalente lungo una direzione di avanzamento e portante inferiormente fissata, lungo detta direzione di avanzamento, una rotaia (5) dotata di un profilo cavo allungato con almeno una parete superiore (14) ed almeno una parete inferiore (15) per la guida di detto cancello (1); detto carrello (3, 4) comprendendo: - una struttura di sostegno (6) dotata di: - una base di appoggio (7), destinata ad essere fissata al terreno al di sotto di detto cancello (1), in particolare mediante una fondazione; - un corpo portante (8) estendentesi in elevazione da detta base di appoggio (7), e meccanicamente vincolato a detta base di appoggio (7); - almeno una prima coppia di ruote (9), le quali sono girevolmente montate sul corpo portante (8) e sono libere di ruotare con primo asse di rotazione Y sostanzialmente orizzontale entro detta rotaia (5) per supportare il carico di detto cancello (1); - almeno una seconda coppia di ruote (10), le quali sono girevolmente montate sul corpo portante (8) e sono libere di ruotare con secondo asse di rotazione Y’ sostanzialmente orizzontale, parallelo al primo asse di rotazione Y, entro detta rotaia (5) per supportare il carico di detto cancello (1); caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi elasticamente cedevoli (100), i quali sono montati su detto corpo portante (8) ed agiscono su almeno detta prima coppia di ruote (9) per sospingerla in aderenza contro detta rotaia (5).
  2. 2. Carrello per cancello scorrevole a sbalzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi elasticamente cedevoli (100) sospingono detta prima coppia di ruote (9) contro la parete superiore (14) di detta rotaia (15).
  3. 3. Carrello per cancello scorrevole a sbalzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi elasticamente cedevoli (100) supportano detta prima coppia di ruote (9) su detto corpo portante (8).
  4. 4. Carrello per cancello scorrevole a sbalzo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi elasticamente cedevoli (100) sospingono detta prima coppia di ruote (9) verso un fine corsa superiore che le pone con detto primo asse di rotazione Y ad una altezza maggiore del secondo asse di rotazione Y’ di detta seconda coppia di ruote (10).
  5. 5. Carrello per cancello scorrevole a sbalzo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che la corsa di detto primo asse di rotazione Y Ã ̈ maggiore del gioco tra detta prima coppia di ruote (10) e detta rotaia (5).
  6. 6. Carrello per cancello scorrevole a sbalzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che con dette prima e seconda coppia di ruote (9 e 10) in appoggio sulla parete superiore (14) di detta rotaia (5), detti mezzi elasticamente cedevoli (100) operano per alleggerire il carico del cancello (1) sul carrello (3, 4).
  7. 7. Carrello per cancello scorrevole a sbalzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi elasticamente cedevoli (100) comprendono una molla (101) alloggiata in una sede ricavata su detto corpo portante (8).
  8. 8. Carrello per cancello scorrevole a sbalzo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detti mezzi elasticamente cedevoli (100) comprendono una vite (102) scorrevolmente montata in un secondo alloggiamento (40) di detto corpo portante (8), con l’estremità libera del gambo (104) di detta vite (102) in spinta su un elemento di supporto (36) del perno (37) di detta prima coppia di ruote (9), con mezzi di battuta (105) predisposti in corrispondenza della estremità libera di detto gambo (104) e con detta molla (101) montata coassialmente sul gambo (104) di detta vite (102) tra detto corpo portante (8) e detti mezzi di battuta (105).
  9. 9. Carrello per cancello scorrevole a sbalzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto corpo portante (8) à ̈ girevolmente montato su detta base di appoggio (7) mediante un albero orizzontale (91) avente un terzo asse di rotazione orizzontale Y’’ parallelo a detti primo e secondo asse di rotazione Y e Y’; detti mezzi elasticamente cedevoli (100) essendo montati in una sede ricavata su detto corpo portante (8) ed interposti tra detta base di appoggio (7) e detto corpo portante (8).
  10. 10. Carrello per cancello scorrevole a sbalzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta base di appoggio (7) à ̈ ottenuta con due piastre piegate, dotate ciascuna di una porzione orizzontale (49), atta ad essere fissata alla fondazione nel terreno, e di un’ala (48), la quale si estende verticalmente, senza soluzione di continuità, dalla porzione orizzontale (49) ed à ̈ dotata di un bordo superiore (92); le ali (48) di dette piastre piegate sono disposte parallelamente e supportano, interposta tra di esse ed imperniata attorno a detto albero orizzontale (91), detta parete portante (8); detti mezzi elasticamente cedevoli (100) essendo inferiormente appoggiati sopra ai due bordi superiori (92) di dette ali (48).
  11. 11. Carrello per cancello scorrevole a sbalzo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che la posizione massima in altezza di detta prima coppia di ruote (9) à ̈ regolata avvitando o svitando detta vite (102) entro detti mezzi di battuta (105), detta vite (102) agendo con l’estremità libera di detto suo gambo (104) su detto elemento di supporto (36) del perno (37) di detta prima coppia di ruote (9).
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