ITPD20090116A1 - Macchina riempitrice e metodo di sanificazione di detta macchina riempitrice - Google Patents

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ITPD20090116A1
ITPD20090116A1 IT000116A ITPD20090116A ITPD20090116A1 IT PD20090116 A1 ITPD20090116 A1 IT PD20090116A1 IT 000116 A IT000116 A IT 000116A IT PD20090116 A ITPD20090116 A IT PD20090116A IT PD20090116 A1 ITPD20090116 A1 IT PD20090116A1
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IT
Italy
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filling machine
rinsing
container
valve
containers
Prior art date
Application number
IT000116A
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English (en)
Inventor
Giovanni Mazzon
Stefano Stefanello
Original Assignee
Gruppo Bertolaso Spa
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B67OPENING, CLOSING OR CLEANING BOTTLES, JARS OR SIMILAR CONTAINERS; LIQUID HANDLING
    • B67CCLEANING, FILLING WITH LIQUIDS OR SEMILIQUIDS, OR EMPTYING, OF BOTTLES, JARS, CANS, CASKS, BARRELS, OR SIMILAR CONTAINERS, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR; FUNNELS
    • B67C3/00Bottling liquids or semiliquids; Filling jars or cans with liquids or semiliquids using bottling or like apparatus; Filling casks or barrels with liquids or semiliquids
    • B67C3/001Cleaning of filling devices
    • B67C3/002Cleaning of filling devices using cups or dummies to be placed under the filling heads
    • B67C3/004Cleaning of filling devices using cups or dummies to be placed under the filling heads permanently attached to the filling machine and movable between a rest and a working position

Description

MACCHINA RIEMPITRICE
E METODO DI SANIFICAZIONE DI DETTA MACCHINA RIEMPITRICE
DESCRIZIONE
Campo di applicazione
La presente invenzione si riferisce ad una macchina riempitrice e ad un metodo di sanificazione di detta macchina riempitrice, secondo il preambolo delle relative rivendicazioni principali.
La macchina di cui trattasi à ̈ vantaggiosamente destinata ad essere impiegata in impianti di imbottigliamento industriali per riempire contenitori, e preferibilmente bottiglie, con liquidi in particolare di tipo alimentare quali vini, liquori, acque minerali, oli, eccetera.
La macchina di cui trattasi à ̈ preferibilmente impiegabile all’interno di linee di imbottigliamento comprendenti, tipicamente una macchina sciacquatrice, una macchina tappatrice/capsulatrice ovvero anche, nella parte più a valle della linea, una macchina etichettatrice ed una macchina confezionatrice.
Stato della tecnica
Le macchine riempitrici di prodotti alimentari sono solitamente provviste, in modo di per sé del tutto tradizionale, di una giostra rotante (o torretta) portante montati perifericamente una pluralità di gruppi valvola atti a convogliare il liquido contenuto in un serbatoio cilindrico all’interno dei contenitori da riempire. Questi ultimi, sollevati da opportuni piattelli di sostegno, vengono associati ai singoli gruppi valvola per essere riempiti fino al livello desiderato durante la corsa operativa attorno alla giostra rotante.
Come à ̈ noto, in funzione delle modalità con cui si effettuano le operazioni di riempimento, le macchine riempitrici vengono comunemente classificate in macchine a leggera depressione, macchine isobariche, macchine a leggera pressione, macchine a gravità, eccetera.
In particolare, le macchine di riempimento cosiddette isobariche sono studiate prevalentemente per il riempimento di contenitori con liquidi gassati, ovvero contenenti anidrite carbonica, vini frizzanti, spumanti, ecc. e lavorano a pressioni molto maggiori della pressione atmosferica. In tali macchine, ciascun gruppo valvola, fissato opportunamente al di sotto del serbatoio cilindrico, à ̈ dotato di un condotto tubolare, il quale à ̈ intercettato da un otturatore che regola l’afflusso del liquido alimentare dal serbatoio al sottostante contenitore. All’interno del condotto tubolare à ̈ montata coassialmente una cannula di compensazione attraverso la quale sono evacuati i gas o l’aria presenti nel contenitore. Operativamente, l’afflusso di liquido nel contenitore à ̈ controllato elettronicamente mediante l’azionamento di attuatori ovvero meccanicamente una volta che la pressione nel contenitore raggiunge lo stesso valore di pressione nel serbatoio. Man mano che il liquido alimentare entra nel contenitore, l’aria presente in quest’ultimo esce attraverso la cannula di compensazione. La parte inferiore di tale cannula, inoltre, ha normalmente la funzione di regolare, ad esempio idraulicamente o mediante una sonda, il livello massimo del liquido alimentare nel contenitore.
Come à ̈ noto, le macchine riempitrici necessitano di frequenti operazioni di sanificazione, da eseguire anche più volte al giorno, per molteplici ragioni.
Una prima ragione deriva dalla necessità di effettuare periodicamente la pulizia di tutte le parti della macchina, in particolare dei gruppi valvola, soggette ad entrare in contatto con il liquido alimentare da imbottigliare allo scopo di mantenere il grado di concentrazione di microbi e batteri nel prodotto imbottigliato entro i limiti consentiti dalla norme nazionali ed internazionali vigenti in tema di inquinamento della sostanze alimentari.
Tale necessità si ripresenta, in particolare, ogni qual volta si termina un ciclo di produzione, prima di riprenderne uno di nuovo. L’interruzione, ad esempio, può essere prevista per eseguire operazioni di manutenzione della macchina ovvero per una sospensione dell’attività lavorativa.
Una seconda ragione risiede nell’esigenza di cambiare il prodotto da imbottigliare e quindi pulire la macchina per evitare contaminazioni tra liquidi diversi.
Le operazioni di sanificazione richiedono di far scorrere un fluido sanificante (per lo più contenente idonei prodotti chimici liquidi e/o vapore) in tutti i condotti ove passa il liquido e dove passa l’aria o il gas inerte.
Attualmente il metodo più utilizzato per realizzare la sanificazione nelle macchine riempitrici, in particolare quelle isobariche, prevede l’impiego di contenitori di risciacquo, denominati nel gergo tecnico del settore “false bottiglie†, i quali consentono l’apertura dei singoli gruppi valvola (in particolare di tutti i gruppi valvola contemporaneamente) e la realizzazione di un circuito chiuso in cui far girare il fluido sanificante. Tali contenitori di risciacquo vengono allo scopo montati al di sotto di ciascun gruppo valvola al fine di aprire gli otturatori e permettere il ricircolo del fluido sanificante dal serbatoio contemporaneamente in tutti i condotti tubolari ed in tutte le cannule di compensazione dei gruppi valvola.
Questo metodo di sanificazione, di tipo noto, comporta lunghe operazioni manuali per montare i contenitori di risciacquo al di sotto di ciascun gruppo valvola e non consente di programmare in automatico la realizzazione di trattamenti di sanificazione.
Allo scopo di ovviare a tali inconvenienti, più recentemente, sono state sviluppate macchine riempitrici in grado di realizzare automaticamente l’inserimento dei contenitori di risciacquo al di sotto dei gruppi valvola.
Ad esempio, il brevetto US 5,533,552 descrive una macchina riempitrice isobarica dotata di un carter cilindrico (realizzato in acciaio inossidabile), il quale si estende dal fondo del serbatoio in modo coassiale rispetto all’albero di rotazione della giostra rotante ed à ̈ disposto internamente rispetto ai gruppi valvola.
In corrispondenza di ogni gruppo valvola, dietro al carter, à ̈ predisposto un carrello sostenuto da due aste di guida e portante montato un contenitore di risciacquo. Ciascun carrello à ̈ movimentabile scorrevolmente mediante un attuatore pneumatico, attraverso una apertura ricavata nel carter, tra una posizione operativa, che assume durante i trattamenti di sanificazione ed in cui si posiziona con il contenitore di risciacquo allineato al di sotto del cono centratore di un corrispondente gruppo valvola, ed una posizione non operativa, che assume durante le normali fasi di riempimento della macchina ed in cui à ̈ posizionato dietro al carter chiudendo l’apertura con uno schermo di protezione fissata frontalmente al carrello.
Operativamente, quando il carrello si trova in posizione operativa, il contenitore di risciacquo viene sollevato dal carrello e portato in tenuta contro il cono centratore del gruppo valvola essendo prevista una guarnizione ad anello disposta sulla faccia superiore del contenitore di risciacquo.
A questo punto, il liquido di sanificazione à ̈ immesso nel serbatoio e convogliato all’interno dei gruppi valvola fino a raggiungere i sottostanti contenitori di risciacquo, dai quali poi ritorna nel serbatoio attraverso la cannula di compensazione.
Terminato il trattamento di sanificazione, ciascun contenitore di risciacquo viene abbassato cosicché il carrello possa quindi ritirarsi dietro al carter.
Questa soluzione, tuttavia, Ã ̈ risultata nella pratica non scevra di inconvenienti.
Un primo inconveniente à ̈ legato al fatto che tale macchina riempitrice consente la sanificazione solo della superficie interna del cono centratore, mentre la sua superficie esterna, che pure à ̈ suscettibile di sporcarsi, non viene mai lavata dal liquido sanificante. Un ulteriore inconveniente deriva dal fatto che la guarnizione di tenuta del contenitore di risciacquo contro il cono centratore non à ̈ in grado di sostenere le elevate pressioni a cui à ̈ iniettato il fluido sanificante all’interno del gruppo valvola, necessarie per ottenere una adeguata sanificazione della macchina riempitrice. Il liquido sanificante, specialmente dopo diverse ore di funzionamento quando le guarnizioni non sono più nuove, tende a fuoriuscire dai gruppi valvola con perdite che oltre ad imbrattare la macchina costituiscono anche uno spreco di liquido sanificante.
Inoltre, un ulteriore inconveniente deriva dal fatto che la movimentazione radiale di ciascun contenitore di risciacquo montato sul proprio rispettivo carrello scorrevole richiede l’impiego di un cilindro pneumatico per ciascun gruppo valvola oltre alla necessità di predisporre una meccanica dedicata per il sollevamento dei contenitori di risciacquo. Ciò determina un notevole aumento della complessità meccanica della macchina riempitrice con un conseguente incremento dei costi di produzione.
Presentazione dell’invenzione
In questa situazione, scopo principale della presente invenzione à ̈ pertanto quello di superare gli inconvenienti della tecnica fino ad oggi nota mettendo a disposizione una macchina riempitrice in grado di eseguire operazioni di sanificazione in modo del tutto automatico.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione una macchina riempitrice che sia in grado di eseguire operazioni di sanificazione che consentano di lavare anche la superficie esterna dei coni centratori dei gruppi valvola.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione una macchina riempitrice che consenta di eseguire le operazioni di sanificazione senza perdite di fluido di sanificazione dai gruppi valvola.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione una macchina riempitrice che sia in grado di eseguire operazioni di sanificazione senza interferire con le protezioni per il funzionamento isobarico.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione una macchina riempitrice operativamente del tutto affidabile ed economica da produrre.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione una macchina riempitrice che sia in grado di eseguire la sanificazione dei gruppi valvola mediante un fluido in controcorrente per migliorarne il lavaggio.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione una macchina riempitrice che consenta di sostituire agevolmente le parti del cono centratore suscettibili di entrare in rapporto di tenuta con la bocca del contenitore da riempire.
Breve descrizione dei disegni
Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sottoriportate ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
− la figura 1A mostra una vista prospettica generale della macchina riempitrice oggetto della presente invenzione;
− la figura 1B mostra una vista in pianta della macchina riempitrice oggetto della presente invenzione con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
− la figura 2 mostra una vista laterale e parziale della macchina riempitrice oggetto della presente invenzione in una fase di riempimento di un contenitore da imbottigliare; − la figura 3 mostra una vista laterale e parziale della macchina riempitrice oggetto della presente invenzione in una prima fase del previsto trattamento di sanificazione con carter di protezione in posizione estesa e con contenitori di risciacquo in una posizione non operativa;
− la figura 4 mostra una vista laterale e parziale della macchina riempitrice oggetto della presente invenzione in una seconda fase del trattamento di sanificazione in cui i carter sono in posizione ritratta ed i contenitori di risciacquo sono in una posizione operativa allineati con i corrispondenti gruppi valvola;
− la figura 5 mostra una vista laterale in sezione e parziale della macchina riempitrice oggetto della presente invenzione in una terza fase del trattamento di sanificazione in cui ciascun gruppo valvola à ̈ abbassato sino ad aderire ermeticamente sul corrispondente contenitore di risciacquo;
− la figura 6 mostra un particolare della macchina riempitrice illustrata in figura 2 relativo al cono centratore dei un gruppo valvola;
− la figura 7 mostra un particolare della macchina riempitrice illustrata in figura 2 relativo ad un contenitore di risciacquo;
− la figura 8 mostra un particolare della macchina riempitrice illustrata in figura 2 relativo al rubinetto ed al corrispondente cono centratore di un gruppo valvola; − la figura 9 mostra un particolare della macchina riempitrice illustrata in figura 5 relativo al cono centratore ed al contenitore di risciacquo.
Descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione preferita Con riferimento agli uniti disegni à ̈ stata indicata nel suo complesso con 1 la macchina riempitrice oggetto della presente invenzione.
Nel seguito verrà descritta una forma realizzativa preferenziale della presente invenzione relativa ad una macchina riempitrice di tipo isobarica intendendosi tuttavia che le soluzioni tecniche oggetto della presente invenzione siano vantaggiosamente applicabili anche ad altri tipi di macchine riempitrici, come ad esempio macchine a leggera depressione, macchine a leggera pressione, macchine a gravità, eccetera.
Nel seguito, sarà pertanto descritta una macchina riempitrice rotativa isobarica, destinata all’imbottigliamento di contenitori mediante fluidi gassati, generalmente impiegati nell’industria alimentare, quali ad esempio bevande addizionate con anidride carbonica, spumanti, birra, acqua minerale, eccetera.
La macchina riempitrice 1 à ̈ tradizionalmente inserita all’interno di un impianto di imbottigliamento a valle di una macchina sciacquatrice ed a monte di una macchina tappatrice. I contenitori da riempire vengono trasferiti da una macchina all’altra mediante linee di trasporto, come ad esempio nastri trasportatori, stelle ad alveoli, coclee, ecc. Con riferimento alle figure 1 e 2, la macchina riempitrice 1 comprende una struttura di supporto 2, appoggiata al terreno, sulla quale à ̈ girevolmente montata una giostra rotante 3. Quest’ultima à ̈ dotata di un albero centrale di rotazione 45 verticale che supporta un disco di sostegno 38 orizzontale. Su quest’ultimo sono fissate colonne 37 le quali sostengono un serbatoio 4 contenente il liquido da imbottigliare ad una idonea pressione atta ad impedire che il gas disciolto nel liquido si disperda.
Una pluralità di gruppi valvola 5 sono montati sulla giostra rotante 3 perifericamente sotto al serbatoio 4 e sono idraulicamente collegati a quest’ultimo per trasferire il liquido a sottostanti contenitori 7 da riempire, generalmente costituiti da bottiglie in vetro o in PET. Questi ultimi sono trasportati attorno alla macchina riempitrice 1, in modo di per sé tradizionale, da mezzi di sostegno costituiti, ad esempio, da una pluralità di piattelli 10 che ruotano in sincronismo con i gruppi valvola 5 e sono atti a trasferire i contenitori 7 da una stella di entrata 39 ad una stella di uscita 40 (vedi figure 1 e 2).
Più in dettaglio, con riferimento alla figura 8, ciascun gruppo valvola 5 comprende un corpo metallico o rubinetto 44 in cui à ̈ ricavato un condotto tubolare 6, il quale mette idraulicamente in comunicazione il serbatoio 4 con il sottostante contenitore 7 da riempire. L’afflusso di liquido attraverso il condotto tubolare 6 à ̈ regolato da mezzi di intercettazione 8 costituiti ad esempio da un otturatore 12, il quale à ̈ montato coassialmente entro lo stesso condotto tubolare 6 ed à ̈ movimentabile tra una posizione di apertura, in cui à ̈ distanziato dalla parete interna del condotto tubolare 6 consentendo il passaggio del liquido verso il contenitore 7, ed una posizione di chiusura, in cui à ̈ a contatto con la parete interna del condotto tubolare 6 ostruendo il passaggio del liquido. L’otturatore 12 à ̈ controllato in chiusura mediante, ad esempio, un attuatore pneumatico, ed à ̈ controllato in apertura mediante, ad esempio, una molla di ritorno precaricata per sospingerlo nella sua posizione di apertura quando il contenitore 7 raggiunge la stessa pressione del serbatoio 4.
I mezzi di intercettazione 8, pertanto, regolano l’afflusso di liquido dal serbatoio 4 a ciascun contenitore 7 che ruota in sincronismo con il corrispondente gruppo valvola 5.
Il condotto tubolare 6 termina con una o più aperture di erogazione 41 ricavate su una parete inferiore 16 del rubinetto 44, la quale à ̈ suscettibile di entrare in rapporto di tenuta con un cono centratore 9 allineato allo stesso condotto tubolare 6. Tale cono centratore 9 à ̈ connesso al gruppo valvola 5 mediante una staffa di supporto 42 orizzontale fissata ad una coppia di aste verticali 43 montate scorrevolmente sul medesimo gruppo valvola 5 per consentire al cono centratore 9 di spostarsi tra una posizione inferiore, in cui à ̈ distanziato dal rubinetto 44 (vedi figura 4), ed una posizione superiore, in cui à ̈ a tenuta sul rubinetto 44 (vedi figure 2 e 5).
Ciascun gruppo valvola 5 à ̈ inoltre dotato di una cannula di compensazione 68 per il ritorno dell’aria, montata concentricamente al condotto tubolare 6 ed intercettata da una valvola meccanica, preferibilmente associata anche ad una valvola pneumatica, per controllare l’equilibrio di pressione tra il contenitore 7 ed il serbatoio 4. Tale cannula di compensazione 68, durante il funzionamento della macchina riempitrice 1, à ̈ suscettibile di passare attraverso il cono centratore 9 per inserirsi all’interno del sottostante contenitore 7. Ciascun gruppo valvola 5 à ̈ convenzionalmente dotato di previste valvole di controllo per regolare specifiche fasi del processo di riempimento dei contenitori 7, quali ad esempio, nel caso esemplificativamente descritto di una macchina isobarica: la fase di pre-evacuazione, di pressurizzazione, di autolivellamento, di sgasatura.
Più in dettaglio ciascun gruppo valvola 5 comprende una valvola di intercettazione di un circuito del vuoto destinata ad aspirare tutta l’aria dal contenitore 7 durante la fase di preevaquazione, una valvola di intercettazione di un circuito isobarico destinata a portare il contenitore alla pressione del serbatoio 4 facendovi affluire l’aria del serbatoio 4 medesimo ovvero un gas inerte durante la fase di pressurizzazione del contenitore 7, una valvola di intercettazione di un circuito di autolivello destinata ad insufflare un gas inerte entro il contenitore 7 durante la fase di autolivellamento. Tali valvole di intercettazione mettono in comunicazione i rispettivi circuiti con il contenitore 7 attraverso una ulteriore valvola di consenso 71 montata in comune ai diversi circuiti sul rubinetto 44. Più in dettaglio, la valvola di consenso 71 collega tali circuiti ad un condotto ausiliario 72 il quale à ̈ ricavato sul rubinetto 44 e si estende al suo interno fino ad attraversare la sua parete inferiore 16. Sono inoltre previste una o più valvole di sgasatura 84 per evacuare l’aria o il gas in sovrapressione nel contenitore una volta che quest’ultimo à ̈ stato riempito con il liquido da imbottigliare.
La macchina riempitrice 1 oggetto della presente invenzione comprende, inoltre, una pluralità di contenitori di risciacquo 13 di un fluido sanificante, ciascuno dei quali à ̈ operativamente e meccanicamente associabile ad uno dei gruppi valvola 5 durante il previsto trattamento di sanificazione.
Operativamente, sono previsti primi mezzi attuatori 76 per movimentare ciascun contenitore di risciacquo 13 tra una posizione non operativa, in cui il contenitore di risciacquo 13 à ̈ spostato in una posizione defilata fuori dall’ingombro di lavoro dei gruppi valvola 5, ed una posizione operativa, in cui il contenitore di risciacquo 13 à ̈ verticalmente allineato al di sotto di un corrispondente gruppo valvola 5.
I primi mezzi attuatori 76 comprendono vantaggiosamente primi cilindri pneumatici 96 che determinano la rotazione di una corona dentata 97, impegnata ad una pluralità di pignoni 46 disposti perifericamente sulla giostra rotante 3. Come illustrato nel dettaglio in figura 4, ciascun pignone 46 à ̈ fissato attorno ad un perno verticale 47 montato girevolmente sul disco di sostegno 38 della giostra rotante 3. Un braccio di sbandieramento 48, sostanzialmente orizzontale, à ̈ fissato ad una sua prima estremità 49 al perno 47 ad alla sua seconda estremità 50 ad uno dei contenitori di risciacquo 13.
Diversamente, al posto della corona dentata 97, può essere previsto di organizzare i pignoni 46 in gruppi di pignoni disposti in successione lungo archi contigui di circonferenza della giostra. I pignoni di ciascun gruppo sono tra loro girevolmente impegnati da ruote dentate interposte tra i pignoni e sono azionati a ruotare da un corrispondente cilindro pneumatico 96, il quale agisce con l’estremità del suo stelo su un settore dentato impegnato al pignone di un gruppo per portare contemporaneamente in rotazione tutti i pignoni del medesimo gruppo.
Azionando contemporaneamente tutti i cilindri si ottiene la rotazione di tutti i pignoni e quindi la movimentazione dei contenitore di risciacquo 13 tra le posizioni non operativa ed operativa. Tale soluzione meccanica à ̈ da preferire specialmente in caso di macchine riempitrici rotative con giostra di diametro elevato in cui à ̈ difficile realizzare una corona dentata di grandi dimensioni e che si impegni correttamente su tutti i pignoni.
Sono previsti, inoltre, mezzi di movimentazione 11, meccanicamente collegati alla giostra rotante 3 per regolare la posizione verticale dei gruppi valvola 5. Nel dettaglio, tali mezzi di movimentazione 11 sono preferibilmente ottenuti con attuatori meccanici (comprendenti, ad esempio, viti a filetto trapezio) connessi alle colonne di supporto 37 del serbatoio 4 della macchina riempitrice 1 per spostare verticalmente il serbatoio 4 e contemporaneamente tutti i gruppi valvola 5 fissati perifericamente su di esso. Operativamente, i mezzi di movimentazione 11 sono atti a spostare i gruppi valvola 5 tra almeno una posizione sollevata, in cui i gruppi valvola 5 sono separati dai sottostanti contenitori di risciacquo 13, ed almeno una posizione abbassata, in cui il rubinetto 44 di ciascun gruppo valvola 5 Ã ̈ in rapporto di tenuta con il corrispondente contenitore di risciacquo 13, portato in posizione operativa dai primi mezzi attuatori 76.
Come illustrato in dettaglio in figura 7, ciascun contenitore di risciacquo 13 comprende un primo corpo tubolare 51 fissato verticalmente alla seconda estremità del braccio 48 e chiuso inferiormente da un fondo 52 dotato di uno o più fori di drenaggio 53. Un secondo corpo tubolare 54 verticale à ̈ montato concentricamente all’interno del primo corpo tubolare 51 e può scorrere verticalmente rispetto ad esso.
Tale secondo corpo tubolare 54 à ̈ dotato di una estremità superiore 55 aperta, sporgente superiormente dal primo corpo tubolare 51 con una tazza 56 destinata ad andare in battuta contro il cono centratore 9 del gruppo valvola 5. L’estremità inferiore 57 del secondo corpo tubolare 54, anch’essa aperta, rimane all’interno del primo corpo tubolare 51 ed à ̈ mantenuta sollevata rispetto al fondo 52 del primo corpo tubolare 51 da mezzi elastici 58. Tali mezzi elastici 58 sono costituiti, ad esempio, da una molla elicoidale a compressione montata concentricamente attorno al secondo corpo tubolare 54 tra la sua tazza 56 ed uno spallamento del primo corpo tubolare 51.
Dal fondo 52 del primo corpo tubolare 51 si sviluppa una porzione sporgente 59 che si estende verso l’estremità inferiore 57 del secondo corpo tubolare 54, entro la quale à ̈ suscettibile di inserirsi a misura. Sulla superficie interna del secondo corpo tubolare 54, in corrispondenza della sua estremità inferiore 57, à ̈ predisposta anularmente una prima guarnizione 60. La porzione sporgente 59 del fondo 52 à ̈ suscettibile di entrare in rapporto di tenuta con la prima guarnizione 60 quando, durante il trattamento di sanificazione, il secondo corpo tubolare 54 à ̈ spostato dal gruppo valvola 5 contro il fondo 52 del primo corpo tubolare 51 vincendo la forza esercitata dai mezzi elastici 58 (come sarà spiegato nel dettaglio in seguito con riferimento al metodo di funzionamento della macchina).
In accordo con l’idea alla base della presente invenzione, il cono centratore 9 di ciascun gruppo valvola 5 comprende un corpo esterno 14 di forma sostanzialmente cilindrica, fissato alla staffa di sostegno 42, il quale à ̈ dotato di una porzione superiore 15, suscettibile di entrare in rapporto di tenuta con il rubinetto 44, e di una porzione inferiore 17, suscettibile di entrare in rapporto di tenuta con il contenitore di risciacquo 13 quando quest’ultimo à ̈ in posizione operativa. Inoltre, il cono centratore 9 comprende un corpo interno 18 scorrevolmente montato mediante mezzi di guida all’interno del corpo esterno 14. Tale corpo interno 18 à ̈ suscettibile di entrare in rapporto di tenuta con la parete inferiore 16 del rubinetto 44 ed à ̈ dotato di una concavità inferiore 21, in corrispondenza della quale à ̈ suscettibile di entrare in rapporto di tenuta con la bocca 20 del contenitore 7 da riempire.
Nel dettaglio, con riferimento alla figura 6, il corpo interno 18 del cono centratore 9 à ̈ provvisto di una parete sommitale 19 su cui à ̈ ricavata una prima apertura 61 passante, la quale consente il passaggio della cannula di compensazione 68 e delimita un bordo atto a realizzare la tenuta con la parete inferiore 16 del rubinetto 44 in corrispondenza dell’apertura di erogazione 41 del condotto tubolare 6 mediante una seconda guarnizione 62. La stessa seconda guarnizione 62, ovvero un’altra distinta guarnizione analogamente fissata alla parete del corpo interno 18, à ̈ prevista per la tenuta con la bocca 20 del contenitore 7.
Il corpo esterno 14 del cono centratore 9 avvolge lateralmente il corpo interno 18 ed à ̈ provvisto, sulla propria porzione superiore 15, di una seconda apertura 73 concentrica rispetto alla prima apertura 61 dello stesso corpo interno 18, e, sulla propria porzione inferiore 17, di una terza apertura 78 allineata alla seconda apertura 73. Preferibilmente, la seconda apertura 73 ricavata sulla porzione superiore 15 ha dimensioni leggermente superiori a quelle della parete sommitale 19 del corpo interno 18 in modo tale da consentire a quest’ultima di passare a misura attraverso di essa, fuoriuscendo superiormente.
Vantaggiosamente, il corpo esterno 14 à ̈ provvisto, in corrispondenza della terza apertura 78 della porzione inferiore 17, di un profilo tubolare 30 suscettibile di inserirsi all’interno del contenitore di risciacquo 13, quando quest’ultimo à ̈ in posizione operativa entrando lateralmente in rapporto di tenuta con la tazza 56 del medesimo contenitore di risciacquo 13 mediante mezzi di tenuta 31. Preferibilmente, tali mezzi di tenuta 31 comprendono una terza guarnizione 64 ad anello montata in una rientranza anulare 65 ricavata sulla superficie interna della tazza 56 del secondo corpo tubolare 54.
Il profilo tubolare 30 presenta un diametro esterno leggermente inferiore al diametro interno della tazza 56 in modo tale che possa inserirsi all’interno di quest’ultima aderendo con la sua superficie laterale esterna 63 alla terza guarnizione 64 creando pertanto un rapporto di tenuta radiale tra il cono centratore 9 e il contenitore di risciacquo 13, come illustrato nel dettaglio in figura 9.
In accordo con una forma realizzativa alternativa non illustrata, i mezzi di tenuta 31 sono montati sulla superficie laterale esterna 63 del profilo tubolare 30 del corpo esterno 14 e sono atti ad aderire alla superficie interna della tazza 56 allo scopo di creare un equivalente rapporto di tenuta radiale.
In modo del tutto equivalente, l’accoppiamento scorrevole assiale tra la tazza 56 del secondo corpo tubolare 54 e la porzione inferiore 17 del corpo esterno 14 del cono centratore 9 potrà essere ottenuta inserendo la tazza 56 entro la porzione inferiore 17 del corpo esterno 14 del cono centratore 9.
Il profilo tubolare 30 del corpo esterno 14 à ̈ limitato superiormente da una sporgenza 32, in particolare anulare, suscettibile di andare in battuta contro il bordo superiore della tazza 56 quando il gruppo valvola 5 scende sulla tazza 56 medesima compattando il cono centratore 9 tra rubinetto 44 e tazza 56. Più in dettaglio, a seguito della discesa del gruppo valvola 5, le aste verticali 43 che supportano il cono centratore 9 scorrono rispetto al rubinetto 44 fino a quando la parete inferiore 16 del rubinetto 44 va in battuta contro la porzione superiore 15 del corpo esterno 14. È, inoltre, prevista una quarta guarnizione 70 sulla porzione superiore 15 del corpo esterno 14 del cono centratore 9 destinata ad andare in tenuta con il rubinetto 44. Vantaggiosamente, la quarta guarnizione 70 realizza un rapporto di tenuta radiale sulla superficie interna di una sede a gradino 77 ricavata inferiormente al rubinetto 44. In questa configurazione, illustrata nel dettaglio in figura 9, il corpo esterno 14, il corpo interno 18 e il contenitore di risciacquo 13 definiscono una camera chiusa 27 nella quale affluisce il liquido sanificante in uscita dal gruppo valvola 5 durante il trattamento di sanificazione. In accordo con l’esempio realizzativo illustrato in figura 6, i mezzi di guida per lo scorrimento dei due corpi 14 e 18 del cono centratore 9 comprendono una guida 22, la quale à ̈ definita tra due fine corsa 23 e 25, i quali sono predisposti sulla superficie interna del corpo esterno 14 e delimitano il movimento del corpo interno 18 ricevendone in battuta almeno un elemento sporgente 24 di quest’ultimo. Più in dettaglio, l’elemento sporgente 24 del corpo interno 18 agisce sul fine corsa superiore 23 del corpo esterno 14 per sollevare quest’ultimo, quando il contenitore 7 da riempire à ̈ trasportato verso il gruppo valvola 5. Il fine corsa inferiore 25 della guida 22, costituito preferibilmente da un seger inserito in una apposita sede ricavata nel corpo esterno 14, à ̈ suscettibile di ricevere in appoggio l’elemento sporgente 24 del corpo interno 18 per fermarne il movimento di caduta in assenza del contenitore 7.
In accordo con la forma realizzativa illustrata in dettaglio in figura 6, l’elemento sporgente 24 del corpo interno 18 à ̈ ottenuto con una quinta guarnizione 83 di forma anulare inserita in una sede ricavata sulla superficie esterna 29 del corpo interno 18. Tale quinta guarnizione pur essendo elastica à ̈ suscettibile di andare in battuta contro i fine corsa inferiore 23 e superiore 25 della guida 22 (durante rispettivamente il trattamento di sanificazione ovvero le operazioni di riempimento) senza deformazioni significative ovvero rimanendo vincolata all’interno della stessa guida 22 senza possibilità di superare i fine corsa.
L’impiego di una guarnizione 83 quale elemento sporgente 24 consente di estrarre agevolmente il corpo interno 18 del cono centratore 9 dal corpo esterno 14 per sostituirlo con un altro senza dover smontare alcuna altra parte della macchina riempitrice 1. Tale operazione di sostituzione potrà rendersi necessaria oltre che per una normale manutenzione anche per impiegare un corpo interno a differente conformazione ed adattare con ciò la macchina riempitrice 1 a funzionare con contenitori 7 aventi la bocca di diverse dimensioni.
Operativamente, la fase di sostituzione del corpo interno 18 del cono centratore 9 richiede semplicemente di estrarre quest’ultimo dal corpo esterno 14 vincendo la forza di trattenimento del fine corsa inferiore 25 sulla quinta guarnizione 83 fino a fare passare il corpo interno 18 per la terza apertura 78 del corpo esterno 14, e quindi prevede di inserire per la stessa terza apertura 78 un nuovo corpo interno 18 vincendo in senso contrario l’interferenza della quinta guarnizione 83 con il fine corsa inferiore 25.
Utilmente, la superficie interna del profilo tubolare 30 del corpo esterno 14 à ̈ sagomata con forma tronco-conica restringendosi progressivamente verso l’alto per comprimere gradualmente la quinta guarnizione 83 del corpo interno 18 durante l’inserimento di quest’ultimo nel corpo esterno 14. Quando la quinta guarnizione 83 ha superato deformandosi elasticamente il fine corsa inferiore 25, si riespande all’interno della guida 22 vincolando il corpo interno a scorrere al suo interno tra il due fine corsa 23 e 25.
Utilmente, il fine corsa inferiore 25 della guida 22 à ̈ smussato per facilitare l’operazione di estrazione del corpo interno 18 dal corpo esterno 14.
Ovviamente, la forza necessaria per estrarre il corpo interno 18 dovrà essere comunque superiore a quella esercitata dal liquido sanificante durante le operazioni di sanificazione. Durante il processo di sanificazione, come varrà descritto in dettaglio nel seguito, il corpo interno 18 rimane in appoggio sul fine corsa inferiore 25 del corpo esterno 14.
In questa posizione, tra il corpo interno 18 ed il corpo esterno 14 rimane definita una intercapedine 28 chiusa superiormente dal rubinetto 44, atta a consentire la pulizia di tutta la superficie esterna 29 del corpo interno 18.
L’intercapedine 28 e la camera 27, definita tra il cono centratore 9 ed il contenitore di risciacquo, sono tra loro in comunicazione di fluido attraverso uno o più passaggi 26 ricavati sul cono centratore 9.
I passaggi 26 sono, ad esempio, ottenuti mediante la realizzazione di fori o fresature sul corpo interno 18 ovvero sul corpo esterno 14 ovvero su entrambi. Diversamente, tali passaggi 26 sono ricavati sagomando il corpo interno 18 e/o il corpo esterno 14 con rientranze che definiscano un canale continuo tra la camera 27 e l’intercapedine 28. In particolare, come illustrato nell’esempio realizzativo di figura 6, i passaggi 26 comprendono prime scanalature 79 ricavate (verticalmente) sulla porzione superiore 15 del corpo esterno 14, per consentire al liquido sanificante di fluire fino all’elemento sporgente 24, e fori passanti 81 ricavati sul corpo interno 18 con apertura posta sopra all’elemento sporgente 24 per consentire al liquido sanificante di bypassare la tenuta tra l’elemento sporgente 24 ed il fine corsa inferiore 25 e fluire quindi fino nella concavità inferiore 21 del corpo interno 18 raggiungendo pertanto la camera interna 27. In accordo con una diversa forma realizzativa non illustrata i passaggi 26 sono ricavati sul corpo interno 18 del cono centratore 9, in particolare tra più elementi sporgenti 24.
Pertanto, in accordo con la presente invenzione, il liquido sanificante può raggiungere, e quindi sterilizzare, l’intera superficie esterna 29 del corpo interno 18. Quest’ultima, come à ̈ noto à ̈ facilmente soggetta ad essere imbrattata, ad esempio, con polvere o residui di liquido alimentare depositatisi sul cono centratore 9 durante le operazioni di riempimento dei contenitori 7.
In accordo con una soluzione preferita della presente invenzione, la macchina riempitrice 1 comprendere carter separatori 33 posti ai lati dei gruppi valvola 5 e dotati di almeno una prima porzione 35 mobile, montata scorrevolmente sulla giostra rotante 3 ed azionabile a spostarsi da secondi mezzi attuatori 36 tra una posizione estesa, a protezione dei gruppi valvola 5 durante le normali fasi di riempimento, ed una posizione ritratta per consentire la movimentazione dei contenitori di risciacquo 13 tra la posizione non operativa e la posizione operativa.
Nel dettaglio, la prima porzione mobile 35 dei carter separatori 33 comprende una piastra cilindrica che si sviluppa attorno alla giostra 3 della macchina riempitrice 1 ed à ̈ utilmente formata da più settori fissati tra loro senza soluzione di continuità. Pannelli divisori sostanzialmente verticali si sviluppano radialmente da tale piastra cilindrica verso la periferia della macchina riempitrice 1 per separare ciascun gruppo valvola 5 da quello adiacente durante le fasi di riempimento dei contenitori 7.
I carter separatori 33 comprendono preferibilmente una seconda porzione fissa, solidale alla giostra rotante 3 e destinata a proteggere le parti della macchina riempitrice 1 disposte al di sotto dei recipienti di risciacquo 13, in particolare quando la prima porzione 35 à ̈ nella posizione estesa. Nel dettaglio, la seconda porzione dei carter separatori 33 à ̈ fissata al disco di sostegno 38 della giostra 3 ruotando solidalmente con esso. La prima porzione 35 à ̈ scorrevolmente inserita in una pista verticale solidale con la seconda porzione fissa. I carter separatori 33 comprendono una terza porzione fissata inferiormente al rubinetto 44 del gruppo valvola 5 per proteggere il cono centratore 9 ed almeno il collo del contenitore 7 da eventuali scoppi di contenitori posti in corrispondenza dei gruppi valvola 5 adiacenti. Preferibilmente, i secondi mezzi attuatori 36 per movimentare la prima porzione 35 mobile dei carter separatori 33 comprendono secondi cilindri pneumatici montati sulla macchina riempitrice 1. Nel dettaglio, i secondi cilindri pneumatici sono montati verticalmente lungo la periferia della giostra 3 e sono connessi tra loro da un anello orizzontale di raccordo per muoversi in maniera solidale l’uno rispetto all’altro.
Operativamente, in accordo con le forme realizzative illustrate nelle allegate figure, i secondi cilindri sono allungati per portare la prima porzione 35 dei carter separatori 33 nella posizione estesa (vedi figura 2) ovvero sono accorciati per portare quest’ultima nella posizione ritratta (vedi figura 4).
I secondi cilindri pneumatici sono atti a sollevare la prima porzione 35 dei carter per una predeterminata corsa (ad esempio di 200 mm) fino alla posizione verticale dei rubinetti 44 ovvero perlomeno fino al bordo inferiore della terza porzione dei carter separatori 33 fissata inferiormente a ciascun rubinetto 44.
Durante la fase di riempimento della macchina 1, i gruppi valvola 5 sono disposti ad una quota operativa stabilita in base all’altezza dei contenitori 7 da riempire.
Nel caso in cui i gruppi valvola 5 siano posti ad una quota operativa inferiore a quella che viene raggiunta dalla prima porzione 35 dei carter separatori 33, allora tale prima porzione 35 viene sollevata dai secondi cilindri pneumatici solo fino ad andare in battuta contro previsti distanziali montati inferiormente ai rubinetti 44. Così facendo, i rubinetti arrestano con i distanziali la salita della prima porzione 35 dei carter separatori 33 vincendo la pressione esercitata dall’aria compressa immessa secondi cilindri pneumatici.
Nel seguito si descriverà il metodo di funzionamento di una macchina riempitrice secondo l’invenzione mantenendo i riferimenti alla forma realizzativa preferenziale descritta in precedenza, considerando tuttavia tale metodo applicabile anche ad altre macchine riempitrici senza per questo uscire dall’ambito di protezione della presente privativa. Le operazioni di riempimento dei contenitori 7, prevedono una fase di sollevamento dei piattelli 10 per portare la bocca 20 del contenitore 7 contro il cono centratore 9, come illustrato in figura 2. Nel dettaglio, con riferimento alla figura 8, la bocca 20 del contenitore 7 entra nella concavità inferiore 21 del corpo interno 18 andando in battuta contro la seconda guarnizione 62 e sospinge il corpo interno 18 con la sua parete sommitale 19 a tenuta contro la parete inferiore 16 del rubinetto 44 in corrispondenza dell’apertura di erogazione 41 del condotto tubolare 6. Così facendo, l’elemento sporgente 24 del corpo interno 18 va in battuta contro il fine corsa superiore 23 del corpo esterno 14 determinandone il sollevamento.
La cannula di compensazione 68, durante il sollevamento del contenitore 7, penetra all’interno della bocca 20 di quest’ultimo fino a giungere alla profondità desiderata per definire il livello di riempimento del liquido da imbottigliare.
Successivamente, l’otturatore 12 dei mezzi di intercettazione 11 del rubinetto 44 viene aperto per consentire l’afflusso del liquido nel contenitore 7 attraverso il condotto tubolare 6. Man mano che il liquido alimentare entra nel contenitore 7, l’aria presente in esso esce attraverso la cannula di compensazione 68. Quando il liquido raggiunge il livello desiderato nel contenitore 7, ne viene fermato l’afflusso mediante la chiusura dell’otturatore 12. Una volta terminate le eventuali fasi di autolivellamento e sgasatura rispettivamente per definire con precisione il livello di liquido nel contenitore 7 e per portare la pressione in bottiglia pari a quella ambiente, il contenitore 7 viene riportato alla posizione verticale iniziale mediante l’abbassamento del corrispondente piattello 10. Di conseguenza, il corpo interno 18 ed il corpo esterno 14 scendono fino alla posizione verticale consentita da un blocco di arresto montato sulle aste verticali 43. Il corpo interno 18 scende ulteriormente rispetto al corpo esterno 14 fino ad appoggiarsi con il suo elemento sporgente 24 sul fine corsa inferiore 25 del corpo esterno 14.
Durante tali operazioni di riempimento del contenitore 7, i carter separatori 33 associati ad ogni gruppo valvola 5 sono mantenuti in posizione estesa per proteggere gli stessi gruppi valvola 5, ad esempio, da frammenti di vetro generati dall’eventuale esplosione di un contenitore 7.
Il trattamento di sanificazione della macchina riempitrice 1 prevede inizialmente di azionare i mezzi di movimentazione 11 per portare i gruppi valvola 5 in posizione sollevata di fine corsa mediante il sollevamento del serbatoio 4 secondo la freccia A di figura 3. Inoltre, come illustrato in figura 4, i secondi mezzi attuatori 36 portano la prima porzione 35 mobile dei carter separatori 33 in posizione ritratta, in cui il bordo superiore 75 della stessa prima porzione 35 Ã ̈ ad una quota inferiore rispetto ai contenitori di risciacquo 13 per consentirne la successiva movimentazione.
Di seguito pertanto, i primi cilindri pneumatici dei primi mezzi attuatori 76 portano in rotazione la corona dentata (ovvero ciascun cilindro porta in rotazione, in accordo con una diversa forma realizzativa sopra descritta, un corrispondente settore dentato impegnato ad un gruppo di pignoni) impegnata ai pignoni 46 dei bracci 48. Tale rotazione avviene per un arco di circonferenza stabilito dall’estensione di fine corsa dei primi cilindri pneumatici. La corona dentata trasmette la rotazione ai pignoni 46 determinando l’apertura dei bracci 48. Questi ultimi, come illustrato in figura 4, portano i contenitori di risciacquo 13 che sostengono in posizione operativa, nella quale sono allineati al di sotto dei corrispondenti gruppi valvola 5.
Successivamente, i mezzi di movimentazione 11 abbassano i gruppi valvola 5 (secondo la freccia B di figura 5) fino a premere il cono centratore 9 ermeticamente contro la tazza 56 del contenitore di risciacquo 13. Come si può osservare nel dettaglio di figura 9, la porzione inferiore 17 del corpo esterno 14 entra con il suo profilo tubolare 30 nella tazza 56 fino a quando quest’ultima va in battuta contro la sporgenza 32 del corpo esterno 14. La superficie laterale esterna 63 del profilo tubolare 30 aderisce in questo modo ermeticamente alla terza guarnizione 64 posta nella rientranza anulare 65 generando un rapporto di tenuta radiale tra il corpo esterno 14 ed il contenitore di risciacquo 13.
La discesa del gruppo valvola 5 porta inoltre la superficie interna della sede a gradino 77 del rubinetto 44 ad aderire sulla porzione superiore 15 del corpo esterno 14 con la quarta guarnizione 70.
La spinta discendente del gruppo valvola 5 fa scorrere verso il basso il secondo corpo tubolare 54 del contenitore di risciacquo 13 entro al primo corpo tubolare 51, fino a quando l’estremità inferiore 57 dello stesso secondo corpo tubolare 54 va in battuta contro il fondo 52 del primo corpo tubolare 51. Tale estremità inferiore 57 viene quindi chiusa ermeticamente dalla porzione sporgente 59 del fondo 52 che aderisce in rapporto di tenuta con la prima guarnizione 60. In questo modo, nessun liquido può fuoriuscire dal fondo del contenitore di risciacquo 13.
L’abbassamento del gruppo valvola 5 fa sì, inoltre, che la cannula di compensazione 68 entri, attraverso il cono centratore 9, nella camera 27 definita dallo stesso cono centratore 9 e dal contenitore di risciacquo 13.
Durante il trattamento di sanificazione, il corpo interno 18 ha il suo elemento sporgente 24 appoggiato sul fine corsa inferiore 25 del corpo esterno 14. Come descritto in precedenza, in questa posizione, in cui il corpo interno 18 à ̈ perimetralmente racchiuso dal corpo esterno 14, resta definita un’intercapedine 28 tra la parete inferiore 16 del rubinetto 44, il corpo esterno 14 e la superficie esterna 29 del corpo interno 18.
La successiva fase di lavaggio prevede di alimentare con il liquido sanificante uno o più circuiti idraulici della macchina riempitrice 1, i quali sono collegati mediante, ad esempio, l’apertura della valvola di consenso 71 al condotto ausiliario 72.
Il liquido sanificante proveniente dal condotto ausiliario 72 entra nell’intercapedine 28 attraverso la seconda apertura 73 del corpo esterno 14, andando a lavare anche la superficie esterna 29 del corpo interno 18.
Successivamente, il liquido sanificante passa attraverso i passaggi 26 ricavati sul cono centratore 9 giungendo nella camera 27. Da qui risale sia attraverso il condotto tubolare 6 sia attraverso la cannula di compensazione 68 per entrare in un circuito idraulico di sanificazione che comprende il serbatoio 4. In questo modo, Ã ̈ garantito un lavaggio accurato ed un trattamento microbicida ed anti-inquinante sia di tutte le parti della macchina riempitrice 1 suscettibili di venire a contatto con il liquido alimentare da imbottigliare, sia della superficie esterna 29 del corpo interno 18.
Completata la fase di lavaggio, la valvola di consenso 71 del circuito di sanificazione viene chiusa interrompendo l’afflusso di liquido sanificante. In seguito, i mezzi di movimentazione 11 sollevano i gruppi valvola 5 dai contenitori di risciacquo 13 determinando l’estrazione del profilo tubolare 30 del cono centratore 9 dalla tazza 56 del secondo corpo tubolare 54. Quando viene meno la forza esercitata dal corpo esterno 14 sul secondo corpo tubolare 54, quest’ultimo viene sollevato dal fondo 52 del primo corpo tubolare 51 dalla forza di allungamento esercitata dai mezzi elastici 58. La porzione sporgente 59, pertanto, si separa dall’estremità inferiore 57 del secondo corpo tubolare 54 superando la prima guarnizione 60 e consentendo al liquido di sanificazione rimasto all’interno del contenitore di risciacquo 13 di essere completamente evacuato mediante i fori di drenaggio 53.
Successivamente, i primi mezzi attuatori 76 riportano i contenitori di risciacquo 13 nella loro posizione non operativa.
Infine, i secondi mezzi attuatori 36 riportano la prima porzione 35 dei carter separatori 33 in posizione estesa ed i mezzi di movimentazione 11 riportano i gruppi valvola 5 nella loro posizione iniziale per consentire la ripresa delle operazioni di riempimento.
L’invenzione così concepita raggiunge pertanto gli scopi prefissati.
Ovviamente, essa potrà assumere, nella sua realizzazione pratica anche forme e configurazioni diverse da quella sopra illustrata senza che, per questo, si esca dal presente ambito di protezione. Inoltre tutti i particolari potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti e le dimensioni, le forme ed i materiali impiegati potranno essere qualsiasi a seconda delle necessità.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina riempitrice (1) comprendente: − una struttura di supporto (2); − una giostra rotante (3) girevolmente montata su detta struttura di supporto (2); − un serbatoio (4) per il contenimento di un liquido da imbottigliare supportato da detta giostra rotante (3); − una pluralità di gruppi valvola (5) idraulicamente collegati a detto serbatoio (4) e montati perifericamente rispetto a detta giostra rotante (3); ciascun gruppo valvola (5) comprendendo: o un rubinetto (44) dotato di un condotto tubolare (6), per l’afflusso di detto liquido da detto serbatoio (4) a contenitori (7) da imbottigliare, e mezzi di intercettazione (8) associati a detto condotto tubolare (6) ed atti a regolare l’afflusso di detto liquido in detto contenitore (7); o un cono centratore (9) allineato con detto condotto tubolare (6); − mezzi di movimentazione (11), meccanicamente collegati a detta giostra rotante (3) ed atti a regolare la posizione verticale di detti gruppi valvola (5); − una pluralità di contenitori di risciacquo (13) di un fluido sanificante ciascuno operativamente e meccanicamente associabile ad uno di detti gruppi valvola (5) durante previste operazioni di sanificazione; − primi mezzi attuatori (76) atti a movimentare detti contenitori di risciacquo (13) ciascuno tra una posizione non operativa, in cui detto contenitore di risciacquo (13) à ̈ fuori dall’ingombro di lavoro di detti gruppi valvola (5), ed una posizione operativa, in cui detto contenitore di risciacquo (13) à ̈ verticalmente allineato al di sotto di uno di detti gruppi valvola (5); caratterizzato dal fatto che detto cono centratore (9) comprende: − un corpo esterno (14), supportato da detto gruppo valvola (5), dotato di una porzione superiore (15) suscettibile di entrare in rapporto di tenuta con detto rubinetto (44), e dotato di una porzione inferiore (17) suscettibile di entrare in rapporto di tenuta con detto contenitore di risciacquo (13) quando quest’ultimo à ̈ in detta posizione operativa e detti gruppi valvola (5) sono portati da detti mezzi di movimentazione (11) in una posizione abbassata su detti contenitori di risciacquo (13); − un corpo interno (18), scorrevolmente montato all’interno di detto corpo esterno (14), dotato di una parete sommitale (19) suscettibile di entrare in rapporto di tenuta con la parete inferiore (16) di detto rubinetto (44), e dotato di una concavità inferiore (21) suscettibile di entrare in rapporto di tenuta con la bocca (20) di detto contenitore (7).
  2. 2. Macchina riempitrice (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto cono centratore (9) à ̈ provvisto di uno o più passaggi (26) atti a mettere in comunicazione di fluido una camera (27), definita almeno parzialmente dalla concavità inferiore (21) di detto corpo interno (18), da detto corpo esterno (14) e da detto contenitore di risciacquo (13), e una intercapedine (28), definita almeno parzialmente dalla superficie esterna (29) di detto corpo interno (18), da detto corpo esterno (14) e della parete inferiore (16) di detto rubinetto (44).
  3. 3. Macchina riempitrice (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la porzione inferiore (17) di detto corpo esterno (14) à ̈ dotato di un profilo tubolare (30) suscettibile di essere inserito all’interno di detto contenitore di risciacquo (13), quando quest’ultimo à ̈ in detta posizione operativa, e di entrare in rapporto di tenuta radiale con mezzi di tenuta (31) montati su detto contenitore di risciacquo (13).
  4. 4. Macchina riempitrice (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto rubinetto (44) Ã ̈ dotato inferiormente di una sede a gradino (77) atta realizzare un rapporto di tenuta radiale con la porzione superiore (15) di detto corpo esterno (14) quando detti gruppi valvola (5) sono portati da detti mezzi di movimentazione (11) in detta posizione abbassata su detti contenitori di risciacquo (13).
  5. 5. Macchina riempitrice (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto cono centratore (9) Ã ̈ dotato di mezzi di guida interposti tra detto corpo interno (18) e detto corpo esterno (14) per consentire lo scorrimento relativo di detto corpo interno (18) rispetto a detto corpo esterno (14).
  6. 6. Macchina riempitrice (1) secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di guida comprendono almeno un fine corsa superiore (23) di detto corpo esterno (14), il quale à ̈ suscettibile di ricevere in battuta almeno un elemento sporgente (24) di detto corpo interno (18) quando detto contenitore (7) da riempire à ̈ portato verso detto gruppo valvola (5) da mezzi di sostegno montati su detta giostra rotante (3).
  7. 7. Macchina riempitrice (1) secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di guida comprendono almeno un fine corsa inferiore (25) di detto corpo esterno (14), distanziato verticalmente rispetto a detto fine corsa superiore (23); detto fine corsa inferiore (25) essendo suscettibile di ricevere in appoggio detto almeno un elemento sporgente (24) di detto corpo interno (18) allo scopo di limitare inferiormente il movimento discendente di detto corpo interno (18) rispetto a detto corpo esterno (14) in assenza di detto contenitore 7.
  8. 8. Macchina riempitrice (1) secondo le rivendicazioni 6 e 7, caratterizzata dal fatto che detto almeno un elemento sporgente (24) comprende almeno una quinta guarnizione (83), di forma preferibilmente anulare, la quale sporge lateralmente dalla superficie esterna (29) di detto corpo interno (18), ed à ̈ suscettibile di modificarsi elasticamente per superare detto fine corsa inferiore (25) consentendo la sostituzione di detto corpo interno (18).
  9. 9. Macchina riempitrice (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che ciascuno di detti contenitori di risciacquo (13) comprende un primo corpo tubolare (51) collegato a detti primi mezzi attuatori (76) ed un secondo corpo tubolare (54) montato concentricamente all’interno di detto primo corpo tubolare (51) e verticalmente scorrevole rispetto ad esso.
  10. 10. Macchina riempitrice (1) secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che il profilo tubolare (30) di detto corpo esterno (13) Ã ̈ limitato superiormente da almeno una sporgenza (32) suscettibile di ricevere in battuta il bordo di una tazza (56) di detto contenitore di risciacquo (13).
  11. 11. Macchina riempitrice (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di comprendere carter separatori (33) montati su detta giostra rotante (3), dotati di almeno una prima porzione (35) azionabile da secondi mezzi attuatori (36) a spostarsi scorrevolmente tra una posizione estesa, a protezione di detti gruppi valvola (5) quando detti contenitori di risciacquo (13) sono in posizione non operativa, ed una posizione ritratta, per consentire il passaggio di detti contenitori di risciacquo (13) tra detta posizione non operativa e detta posizione operativa.
  12. 12. Metodo di sanificazione di una macchina riempitrice (1) secondo la rivendicazione 1, il quale prevede: − una fase di sollevamento di detti gruppi valvola (5) mediante detti mezzi di movimentazione (11); − una fase di movimentazione di detti contenitori di risciacquo (13) mediante detti primi mezzi attuatori (76) in cui detti contenitori di risciacquo (13) sono portati da detta posizione non operativa a detta posizione operativa; − una fase di abbassamento di detti gruppi valvola (5), mediante detti mezzi di movimentazione (11), in cui il cono centratore (9) di ciascun gruppo valvola entra in rapporto di tenuta con detto contenitore di risciacquo (13); − una fase di lavaggio, in cui il fluido sanificante di un circuito di sanificazione viene fatto circolare almeno entro il serbatoio (4) di detta macchina riempitrice (1), il condotto tubolare (6) di detti gruppi valvola (5), detti contenitori di risciacquo (13); − una fase di sollevamento di detti gruppi valvola (5); caratterizzato dal fatto che detta fase di abbassamento di detti gruppi valvola (5) provvede a: − accoppiare in rapporto di tenuta la porzione inferiore (17) di detto corpo esterno (14) con detto contenitore di risciacquo (13); − accoppiare in rapporto di tenuta la porzione superiore (15) di detto corpo esterno (14) con il rubinetto (44) di detto gruppo valvola (5).
  13. 13. Metodo di sanificazione di una macchina riempitrice (1) secondo le rivendicazioni 6 e 12, in cui durante detta fase di lavaggio il corpo interno (18) di detto cono centratore (9) poggia con detto elemento sporgente (24) in battuta sul fine corsa inferiore (25) di detto corpo esterno (14) per consentire il lavaggio anche della superficie esterna di detto corpo interno (18).
  14. 14. Metodo di sanificazione di una macchina riempitrice (1) secondo le rivendicazioni 11 e 12, in cui detta fase di movimentazione di detti contenitori di risciacquo (13) Ã ̈ preceduta da una fase di spostamento della prima porzione (35) di detti carter separatori (33) da detta posizione estesa a detta posizione ritratta mediante detti secondi mezzi attuatori (36).
  15. 15. Metodo di sanificazione di una macchina riempitrice (1) secondo le rivendicazioni 9 e 12, in cui durante l’abbassamento di detti gruppi valvola (5) il fondo (52) di detto primo corpo tubolare (51) si inserisce a tenuta entro detto secondo corpo tubolare (54) realizzando una camera chiusa.
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