ITMO20120176A1 - Dispositivo di protezione antiurto. - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
“DISPOSITIVO DI PROTEZIONE ANTIURTO.â€
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo di protezione antiurto.
In particolare l’invenzione si riferisce ad un dispositivo di protezione per strutture e impianti o macchinari dagli urti accidentali di muletti, trasloelevatori o altro.
I dispositivi di protezione antiurto di questo tipo comprendono generalmente una barriera, in forma di un paletto o di un guardrail, che viene fissata saldamente al suolo per mezzo di un dispositivo di ancoraggio.
Un primo esempio di dispositivo di ancoraggio à ̈ costituito da tasselli a espansione che consento il fissaggio di una piastra metallica che funge da base della barriera.
L’installazione dei tasselli avviene praticando dei fori nel pavimento del diametro appropriato al tipo di tassello utilizzato. Successivamente viene inserita nel foro una camicia di espansione (plastica o metallica) strutturata per espandersi a seguito del serraggio di una vite che serve anche per bloccare la barriera. In alternativa ai tasselli ad espansione à ̈ possibile utilizzare dei tasselli chimici, nei quali la classica camicia ad espansione à ̈ sostituita da una gabbietta in rete in cui il fissaggio avviene per l’azione di specifiche resine contenute al suo interno.
Un secondo esempio di dispositivi di ancoraggio comprende un elemento metallico che viene annegato all’interno di un foro realizzato nel pavimento. In sostanza si realizza un foro che viene successivamente riempito con del cemento, quindi l’elemento metallico della protezione viene annegato all’interno del foro. Alla maturazione del cemento la protezione risulta fissata rigidamente al suolo. In alternativa al cemento à ̈ possibile utilizzare una resina che consente di ridurre il tempo di attesa per il serraggio ed utilizzo della protezione.
I dispositivi di protezione antiurto attualmente disponibili presentano alcuni inconvenienti.
I tasselli meccanici ad espansione ed i tasselli chimici non resistono efficacemente ad urti di media entità . Spesso si ha un cedimento della barriera che provoca il danneggiamento della pavimentazione sulla quale viene montato il dispositivo di protezione.
Le resine utilizzate nei tasselli chimici o in luogo del cemento presenta un certo grado di tossicità che ne rende impossibile l’impiego in ambiente alimentare e farmaceutico. Le resine sono inoltre piuttosto fragili alle sollecitazioni di urto, e non possono essere impiegate se il pavimento non à ̈ perfettamente asciutto.
Nel caso sia utilizzato il cemento à ̈ necessario attendere la completa maturazione del cemento prima di poter effettuare il serraggio della protezione.
La realizzazione dei fori necessari per l’ancoraggio provoca il sollevamento di polvere, con conseguenti problemi di igienicità degli ambienti di montaggio delle protezioni.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di offrire un dispositivo di protezione antiurto che consenta di superare gli inconvenienti dei dispositivi di tipo noto. Un vantaggio del dispositivo secondo la presente invenzione à ̈ che consente l’immediato serraggio della barriera, senza dover attendere la maturazione del cemento o senza dover impiegare resine per limitare l’attesa per il fissaggio.
Il dispositivo à ̈ inoltre molto resistente ad urti di media/elevata entità .
Ulteriore vantaggio del dispositivo à ̈ che richiede la realizzazione di un foro di limitata profondità .
Il dispositivo permette inoltre la facile sostituzione della barriera in caso di necessità , senza che rimangano componenti che sporgono dal pavimento pregiudicando la sicurezza dell’area di montaggio.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione meglio appariranno dalla descrizione dettagliata che segue di una forma di realizzazione dell’invenzione in oggetto, illustrata a titolo esemplificativo ma non limitativo nelle allegate figure in cui:
− la figura 1 mostra un vista schematica in assonometria del dispositivo di protezione secondo la presente invenzione;
− la figura 2 mostra una vista schematica in sezione parziale del dispositivo di figura 1;
− le figure 3 e 4 mostrano una porzione del dispositivo di protezione in scala ingrandita.
− la figura 5 mostra una vista schematica in assonometrica di una seconda variante del dispositivo di protezione secondo la presente invenzione.
Il dispositivo di protezione antiurto secondo la presente invenzione comprende una barriera (2), che nell’esempio illustrato à ̈ in forma di un paletto cilindrico, e mezzi di fissaggio predisposti per fissare la barriera (2) al suolo.
I mezzi di fissaggio comprendono un primo elemento di fissaggio (3), provvisto di una sede filettata (31) e di una porzione deformabile (32) destinata a deformarsi e ad entrare in contatto con le pareti di una sede di alloggiamento (100), ad esempio un foro praticato in un pavimento, in modo da vincolare il primo elemento di fissaggio (3) alla sede (100) stessa.
La sede filettata (31) può essere costituita ad esempio da un dado al quale à ̈ associata solidamente la porzione deformabile (32), preferibilmente mediante una saldatura.
Con riferimento alla normale posizione di utilizzo del dispositivo di protezione, la porzione deformabile (32) à ̈ disposta al disopra della sede filettata (31) e presenta complessivamente una struttura anulare divergente verso l’alto.
Il dispositivo di protezione secondo la presente invenzione comprende inoltre un corpo anulare (4), destinato ad entrare in contatto con la porzione deformabile (32) del primo elemento di fissaggio e con una base di appoggio (21) della barriera (2). Il corpo anulare (4) Ã ̈ sostanzialmente in forma di manicotto e, in condizioni di esercizio del dispositivo di protezione, si posiziona concentricamente alla sede filettata (31) ed alla porzione deformabile (32).
Il corpo anulare (4) presenta un bordo inferiore (4a) che può essere sostanzialmente cilindrico, come mostrato nelle forme di realizzazione delle figure 2 e 3, oppure può essere rastremato e convergente verso la porzione deformabile (32), come nella forma di realizzazione illustrata in figura 4. Il bordo inferiore (4a) del corpo anulare (4) à ̈ destinato a posizionarsi a contatto della porzione deformabile (32). Il bordo inferiore (4a) del corpo anulare (4) à ̈ inoltre preferibilmente provvisto di scanalature (41a) per consentire il passaggio di cemento. Le scanalature consentono al cemento di scorrere lungo il corpo anulare (4) e giungere a contatto della porzione deformabile (32) anche sul lato rivolto verso l’interno. In questo modo, dopo la maturazione del cemento, la porzione deformabile (32) costituisce un fortissimo ostacolo rispetto a qualsiasi scorrimento del primo elemento di fissaggio (1).
Il dispositivo di protezione comprende inoltre una barra filettata (5) che, ad una prima estremità , à ̈ destinata ad avvitarsi nella sede filettata (31) dell’elemento di fissaggio (3), mentre ad una seconda estremità à ̈ destinata ad avvitarsi in un dado di serraggio (6). La barra filettata (5) à ̈ disposta attraverso la barriera (2) in modo che il dado di serraggio (6) si serri a contatto di una superficie di riscontro (22) superiore della barriera (2).
Serrando il dado di serraggio (6) si determina quindi una trazione della barra filettata (5) che tende a tirare verso l’alto il primo elemento di fissaggio (3). Ciò comporta una pressione della porzione deformabile (32) a contatto del corpo anulare (4), in particolare del bordo inferiore (4a) del corpo anulare (4) il quale a sua volta viene premuto a contatto della base di appoggio (21) della barriera (2).
Come già accennato in precedenza, la porzione deformabile (32) à ̈ destinata a deformarsi e ad entrare in contatto con le pareti della sede di alloggiamento (100). A tal fine la porzione deformabile (32) presenta una conformazione divergente verso l’alto. Come visibile nelle figure 2,3 e 4, il corpo anulare (4), ed in particolare il bordo inferiore (4a), à ̈ in parte inserito all’interno della porzione deformabile (32), a contatto della superficie interna della porzione deformabile (32) stessa. Ciò comporta che una sollecitazione che preme il corpo anulare (4) e la porzione deformabile (32) l’uno contro l’altra, determinata dal serraggio del dado di serraggio (6), provoca un allargamento della porzione deformabile (32) la quale tende ad assumere una conformazione ancor più divergente.
In particolare la porzione deformabile (32) presenta un bordo superiore (32a) che, a seguito dell’allargamento della porzione deformabile (32), si dispone pressato a contatto delle pareti della sede di alloggiamento (100). Serrando il dado di serraggio (6) si provoca quindi una forte adesione della porzione deformabile (32), ed in particolare del bordo superiore (32a), alla parete laterale della sede (100). Ciò comporta un forte ed efficace bloccaggio del primo elemento di fissaggio (3) all’interno della sede di alloggiamento (100).
Preferibilmente la porzione deformabile (32) comprende una pluralità di appendici (321-323) che sporgono superiormente alla sede filettata (31) del primo elemento di fissaggio (3) e sono tra loro divergenti. Ciò favorisce l’allargamento della porzione deformabile a seguito del serraggio del dado di serraggio (6). Per incrementare ulteriormente l’adesione e l’attrito tra la porzione deformabile (32) e le pareti della sede di alloggiamento (100), ciascuna appendice (321-323) à ̈ provvista di una nervatura (321a-323a) sporgente destinata a disporsi pressata a contatto delle pareti della sede di alloggiamento (100).
Vantaggiosamente il primo elemento di fissaggio (3) può essere provvisto inferiormente di una piastra di ancoraggio (33) che sporge perifericamente dal primo elemento di fissaggio (3). Preferibilmente tale piastra di ancoraggio à ̈ di conformazione cruciforme, come parzialmente visibile in figura 1. La piastra di ancoraggio (33) consente di incrementare notevolmente l’aggancio del primo elemento di fissaggio (3) alla massa di cemento introdotta nella sede di alloggiamento (100). In particolare la piastra di ancoraggio (33), che sporge lateralmente al primo elemento di fissaggio (3), costituisce un ostacolo fortissimo a qualunque movimento di traslazione del primo elemento di fissaggio (3) rispetto alla massa di cemento.
Il montaggio del dispositivo di protezione secondo la presente invenzione à ̈ estremamente semplice. É infatti sufficiente realizzare la sede di alloggiamento (100) nel punto desiderato, preferibilmente attraverso un carotaggio ad acqua al fine di impedire il sollevamento di polvere. Successivamente à ̈ sufficiente preassemblare il dispositivo di protezione antiurto , connettendo assieme il primo elemento di fissaggio (3), il corpo anulare (4), la barra filettata (5), il corpo tubolare (7) e la barriera (2), e inserire lo stesso all’interno della sede di alloggiamento 100, quest’ultima riempita in precedenza con cemento. In ultimo si procedere con il serraggio del dado di serraggio (6) effettuando quindi il bloccaggio del dispositivo di protezione antiurto senza necessità di attendere la maturazione del cemento. Per consentire un successivo smontaggio della barriera (2), un corpo tubolare (7) può essere disposto concentricamente in posizione contigua alla sede filettata (31) e concentricamente all’interno del corpo anulare (4), al fine di impedire che il cemento possa penetrare all’interno della sede filettata (31) e maturare a contatto diretto con la barra filettata (5).
Claims (9)
- RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di protezione antiurto, comprendente una barriera (2) e mezzi di fissaggio predisposti per fissare la barriera (2) al suolo, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di fissaggio comprendono: un primo elemento di fissaggio (3), provvisto di una sede filettata (31) e di una porzione deformabile (32) destinata a deformarsi e ad entrare in contatto con le pareti di una sede di alloggiamento (100); un corpo anulare (4), destinato ad entrare in contatto con la porzione deformabile (32) del primo elemento di fissaggio e con una base di appoggio (21) della barriera (2); una barra filettata (5) che, ad una prima estremità , à ̈ destinata ad avvitarsi nella sede filettata (31) dell’elemento di fissaggio (3), mentre ad una seconda estremità à ̈ destinata ad avvitarsi in un dado di serraggio (6); detta barra filettata (5) à ̈ disposta attraverso la barriera (2) in modo che il dado di serraggio (6) si serri a contatto di una superficie di riscontro (22) superiore della barriera (2) provocando una trazione della barra filettata (5) che preme a contatto la porzione deformabile (32) e l’elemento anulare (4).
- 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui la porzione deformabile (32) Ã ̈ conformata per allargarsi in seguito al serraggio del dado di serraggio (6) assumendo una conformazione divergente in allontanamento dalla sede filettata (31).
- 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui la porzione deformabile (32) presenta un bordo superiore (32a) che, a seguito dell’allargamento della porzione deformabile (32), à ̈ idoneo a disporsi pressato a contatto delle pareti della sede di alloggiamento (100).
- 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui la porzione deformabile (32) comprende una pluralità di appendici (321-324) che sporgono superiormente al primo elemento di fissaggio (3) e sono tra loro divergenti.
- 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, in cui ciascuna appendice (321-324) Ã ̈ provvista di una nervatura (321a-324a) sporgente destinata a disporsi pressata a contatto delle pareti della sede di alloggiamento (100) nella configurazione deformata della porzione deformabile (32).
- 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui il corpo anulare (4) presenta un bordo inferiore (4a) rastremato che converge verso la porzione deformabile (32) ed à ̈ destinato a posizionarsi a contatto della porzione deformabile (32).
- 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, in cui il bordo inferiore (4a) del corpo anulare (4) Ã ̈ provvisto di scanalature per consentire il passaggio di cemento.
- 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui il primo elemento di fissaggio (3) Ã ̈ provvisto inferiormente di una piastra di ancoraggio (33) che sporge perifericamente dal primo elemento di fissaggio (3).
- 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, comprendente un corpo tubolare (7) disposto concentricamente in posizione contigua alla sede filettata (31) e concentricamente all’interno del corpo anulare (4) per impedire che il cemento possa penetrare all’interno della sede filettata (31).
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