ITMO20120027A1 - Macchina a scarnare, particolarmente per la conciatura di pelli e simili. - Google Patents

Macchina a scarnare, particolarmente per la conciatura di pelli e simili. Download PDF

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Description

"MACCHINA A SCARNARE, PARTICOLARMENTE PER LA CONCIATURA DI PELLI E SIMILI"
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha come oggetto una macchina a scarnare, particolarmente per la conciatura di pelli e simili.
Come à ̈ noto, le macchine a scarnare sono normalmente utilizzate per asportare il residuo sottocutaneo di derma presente sulla parte interna delle pelli grezze al fine di prepararle per la successiva lavorazione di conciatura. La pelle da lavorare viene inserita in tensione tra un'unità di lavoro ed un'unità di avanzamento. L'unità di lavoro comprende un cilindro a scarnare, provvisto di una pluralità di lame sulla sua superficie esterna atte ad eliminare il derma superfluo, ed un organo di spinta che preme continuamente la pelle verso il cilindro stesso, mentre l'unità di avanzamento comprende una pluralità di rulli, posti a valle dell'unità di lavoro, che trascina la pelle mantenendola in tensione durante la sua lavorazione. Il mantenimento in tensione della pelle risulta essere uno degli elementi fondamentali delle macchine a scarnare, permettendo una lavorazione continua ed uniforme della pelle. Infatti, al fine di evitare danneggiamenti della pelle dovuti alla presenza di pieghe tra il cilindro a scarnare e l'organo di spinta causate da sporgenza di carne, accumuli di grasso o altre irregolarità sottocutanee, l'organo di spinta à ̈ dotato di una pluralità di mezzi ammortizzatori che ne permettono l'arretramento, impedendo così spinte eccessive della pelle verso le lame del cilindro che porterebbero inevitabilmente alla formazione di arricciamenti della pelle e conseguenti tagli indesiderati. Tale soluzione tecnica à ̈ ampiamente descritta nel brevetto italiano n. 1303697 intestato allo stesso richiedete della presente domanda di brevetto.
Tali macchine a scarnare di tipo noto non sono scevre di inconvenienti tra i quali va annoverato il fatto di richiedere una lavorazione parziale della pelle ad ogni ciclo. Infatti, la necessita di mantenere in tensione la pelle durante la scarnatura richiede il trattenimento continuo di un tratto della pelle stessa nell'unità di avanzamento che non può essere lavorato; durante la lavorazione l'unità di avanzamento tira verso di sé la pelle permettendone esclusivamente la scarnatura della porzione posta a monte del cilindro e dell'organo di spinta. Al fine di completare la lavorazione della pelle, gli operatori estraggono manualmente il capo semilavorato impegnando la porzione iniziale della pelle lavorata nell'unità di avanzamento e la porzione finale della pelle da lavorare a monte del cilindro e dell'organo di spinta, completando la lavorazione del capo con tempi ciclo estremamente lunghi.
Un altro inconveniente di tali macchine a scarnare di tipo noto consiste nel fatto di permettere disallineamenti di spessore della pelle in quanto il reinserimento manuale della porzione finale del semilavorato non consente un'asportazione omogenea del tessuto sottocutaneo.
Un ulteriore inconveniente di tali macchine a scarnare di tipo noto consiste nel fatto di asportare solo in parte il tessuto sottocutaneo della pelle in presenza di irregolarità localizzate nello spessore della pelle, richiedendo una lunga fase successiva di asportazione manuale. Infatti, grazie alla presenza dei mezzi ammortizzatori, l'organo di spinta arretra in presenza di irregolarità sottocutanee, evitando l'arricciamento delle pelle; tuttavia, anche in presenza di irregolarità localizzate, l'organo di spinta si retrae, in modo compatto, per tutta la sua estensione, evitando che la pelle sia scarnata anche in porzioni prossime a tali irregolarità, richiedendo una fase di asportazione del tessuto sottocutaneo manuale sia dell'irregolarità, sia delle porzioni confinanti.
Compito precipuo del presente trovato consiste nel fatto di realizzare una macchina a scarnare, particolarmente per la conciatura di pelli e simili, che ovvi agli inconvenienti e superi i limiti della tecnica nota evitando la necessità di reinserire la stessa pezza di pelle per l'esecuzione di lavorazioni successive, riducendo inoltre i tempi di lavorazione per ogni capo.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del presente trovato à ̈ quello di realizzare una macchina a scarnare che riduca la presenza operativa continua di addetti durante tutta la fase di lavorazione, riducendo i costi di produzione.
Un altro scopo del trovato consiste nel fatto di realizzare una macchina a scarnare che consenta un'asportazione omogenea di tutto il tessuto sottocutaneo della pelle da lavorare.
Un ulteriore scopo del trovato consiste nel fatto di realizzare una macchina a scarnare che asporti la maggior parte di tessuto sottocutaneo, anche il presenza di irregolarità del derma, riducendo di gran lunga le fasi di asportazioni successive di tipo manuale.
Un altro scopo del trovato consiste nel fatto di realizzare una macchina a scarnare che sia in grado di dare le più ampie garanzie di affidabilità e sicurezza nell'uso.
Il compito sopra esposto, nonché gli scopi accennati ed altri che meglio appariranno in seguito, vengono raggiunti da una macchina a scarnare, particolarmente per la conciatura di pelli e simili, presentante una struttura portante alloggiante al suo interno almeno un gruppo per la scarnatura di pelle, detto gruppo comprendendo un'unità di lavoro provvista di almeno un cilindro a scarnare e di un organo di spinta della pelle verso detto almeno un cilindro e un'unità di avanzamento provvista di una pluralità di rulli atti al trascinamento della pelle in lavorazione in detta unità di lavoro, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno due di detti gruppi disposti in serie tra loro per la lavorazione sequenziale rispettivamente di una porzione iniziale e di una contigua porzione finale della pelle ad ottenerne la scarnatura integrale.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, di una macchina a scarnare, particolarmente per la conciatura di pelli e simili, illustrata a titolo indicativo e non limitativo con l'ausilio degli allegati disegni in cui:
la figura 1 Ã ̈ una schematica vista frontale di una macchina a scarnare, particolarmente per la conciatura di pelli e simili, secondo il trovato;
la figura 2 Ã ̈ una vista in sezione della macchina a scarnare rappresentata in figura 1 effettuata secondo l'asse II-II;
le figure 3, 4, 5 e 6 sono schematiche viste su scala ingrandita della macchina a scarnare illustrata in figura 2 durante successive fasi di lavorazione;
la figura 7 Ã ̈ una schematica vista in sezione su scala ingrandita di un particolare dell'organo di spinta illustrato in figura 2.
Con riferimento alle figure citate, la macchina a scarnare, particolarmente per la conciatura di pelli e simili, indicata globalmente con il numero di riferimento 1, comprende una struttura portante 2 al cui interno à ̈ alloggiato almeno un gruppo 3 per la scarnatura di pelle 100. Tale gruppo 3 si compone principalmente di un'unità di lavoro 4 e di un'unità di avanzamento 7. In particolare, l'unità di avanzamento 7 à ̈ provvista di una pluralità di rulli atti al trascinamento della pelle 100 in lavorazione nell'unità di lavoro 4, la quale à ̈ provvista di almeno un cilindro 5 a scarnare dotato di una pluralità di lame disposte radialmente sulla sua superficie esterna e di un organo di spinta 6 che preme la pelle 100 in lavorazione verso il cilindro 5.
Secondo il trovato, la macchina a scarnare 1 comprende almeno due gruppi 3a e 3b disposti in serie tra loro per la lavorazione sequenziale rispettivamente di una porzione iniziale e di una contigua porzione finale della pelle 100 ad ottenerne la scarnatura integrale.
Ogni gruppo 3a, 3b comprende un sostegno 12 supportante l'organo di spinta 6 ed almeno un primo rullo 9 della pluralità di rulli dell'unità di avanzamento 7. Tale sostegno 12 à ̈ associato mobile alla struttura portante 2 tra una posizione di riposo e tra una posizione di lavoro. Opportunamente, nella posizione di lavoro il primo rullo 9 à ̈ prossimo ai rimanenti rulli dell'unità di avanzamento 7 in modo da trattenere la pelle 100 in tensione durante la sua lavorazione nell'unità di lavoro 4. Nella posizione di risposo, invece, il sostegno 12 à ̈ distanziato rispetto alla configurazione di lavoro lasciando un'ampia luce di passaggio tra il primo rullo 9 e l'organo di spinta 6 e tra i rimanenti rulli dell'unità di avanzamento 7 ed il cilindro 5, al fine di ricevere la pelle 100 da lavorare.
Specificatamente, l'organo di spinta 6, sviluppantesi per quasi tutta la larghezza della struttura portante 2 indicata con L in figura 1, comprende un elemento di testa 13 ospitante almeno un elemento di contatto 14 della pelle 100 in lavorazione. L'elemento di testa 13 à ̈ mobile, in modo ammortizzato, lungo una direzione di spostamento 102 sostanzialmente perpendicolare al piano di tangenza dell'elemento di contatto 14 con la pelle 100 in lavorazione grazie alle presenza di mezzi ammortizzatori 15 interposti tra l'elemento di testa 13 ed una porzione dell'organo di spinta 6 solidale al sostegno 12. Il movimento ammortizzato dell'elemento di testa 13 permette di trattenere in tensione continua la pelle 100 contro il cilindro 5 anche in presenza di irregolarità di spessore abbastanza elevata, come ad esempio gobbe. Utilmente, l'organo di spinta 6 compensa le variazioni di spessore di entità minore rispetto alle precedenti, come ad esempio piccoli accumuli di grasso, grazie alla deformazione elastica del corpo cavo dell'elemento di contatto 14. Tale corpo cavo, infatti, oltre ad essere realizzato in un materiale elastomerico elasticamente cedevole, ospita, al suo interno, un fluido di compensazione delle deformazioni dell'elemento stesso durante il contatto con la pelle 100, fluido la cui pressione può essere variata a seconda del grado di compensazione richiesto.
Specificatamente, i mezzi ammortizzatori 15 comprendono una pluralità di camere di compensazione 23 disposte in linea fra loro lungo la larghezza L della struttura portante 2, il cui volume viene rispettivamente ridotto dallo scorrimento, al loro interno, di un relativo pistoncino 24. Tali camere di compensazione 23 in pressione sono a tenuta di fluido, ospitando la loro interno un fluido di compensazione in pressione, definendo un circuito del tipo pneumatico, oleodinamico o simile. Le diverse camere di compensazione 23 possono essere in comunicazione fra loro per compensare l'arretramento di più pistoni 24 contemporaneamente o separate per la singola compensazione del relativo pistone 24, consentendo una regolazione differenziale lungo l'estensione dell'organo di spinta 6. Inoltre, le diverse camere di compensazione 23 possono ospitare aria a differente pressione al fine di avere un diverso effetto ammortizzante. Ogni pistone 24 à ̈ direttamente collegato, con una sua estremità fuoriuscente dalla camera di compensazione 23, ad una faccia 25 dell'elemento di testa 13, faccia opposta ad una parete 26 direttamente affacciata al cilindro 5 ed ospitante l'elemento di contatto 14, come illustrato in figura 7. L'elemento di contatto 14, a sua volta, ospita all'interno del suo corpo cavo dell'aria a bassa pressione, variabile tra 1,5 e 2 bar a seconda della compensazione che si vuole ottenere.
In questa particolare forma di realizzazione sono presenti sedici pistoni 24 equidistanziati fra loro e cinque camere di compensazione 23 separate ed indipendenti, di cui una centrale che compensa l'arretramento di quattro pistoni 24 e quattro camere di compensazione 23 laterali, disposte a due a due simmetriche rispetto alla camera di compensazione 23 centrale, che compensano rispettivamente l'arretramento di tre pistoni 24.
Inferiormente ad ogni cilindro 5 Ã ̈ presente una paratia 28 conformata sostanzialmente ad "U" con un fondo di raccolta per l'accumulo degli scarti di lavorazione e la loro successiva espulsione attraverso apposite coclee 29.
Oltre al primo rullo 9, ogni unità di avanzamento 7 comprende almeno un secondo rullo 10 ed un terzo rullo 11 distanziati fra loro ed associati girevolmente, in modo folle, alla struttura di supporto 2, per il trattenimento, lungo almeno due linee di contatto, della pelle 100 nella posizione di lavoro del sostegno 12. Sia il secondo rullo 10 che il terzo rullo 11 sono collegati alla struttura portante 2 per interposizione di rispettivi organi di smorzamento 20 delle sollecitazioni. Tali organi di smorzamento 20 comprendono una pluralità di cilindri oleodinamici, pneumatici o simili, che permettono al relativo rullo di discostarsi lievemente dalla sua posizione iniziale al fine di permettere il passaggio di porzioni di pelle 100 con spessore maggiore.
La macchina a scarnare 1 comprende un'apertura di ingresso 17 posta superiormente nella struttura portante 2 per l'inserimento delle pelli 100 da lavorare in corrispondenza della quale à ̈ presente il primo gruppo 3a ed un'apertura di uscita 18 posta inferiormente nella struttura stessa per l'espulsione delle pelli 100 lavorate in corrispondenza della quale à ̈ presente il secondo gruppo 3b. Inoltre, à ̈ prevista un'incastellatura 21 posta inferiormente alla struttura portante 2 che distanzia la struttura stessa dal suolo per il posizionamento di mezzi di raccolta e trasferimento 19 delle pelli 100 lavorate che, in questa particolare forma di realizzazione sono un nastro trasportatore di tipo noto. Tale incastellatura 21 presenta superiormente una pedana 27 che definisce il piano di stazionamento per l'operatore durante la lavorazione delle pelle 100. In particolare, la pedana 27 à ̈ posta inferiormente all'apertura di ingresso 17 in modo da consentire all'operatore di introdurre la pelle 100 da lavorare e di accedere ad unità di visualizzazione e controllo 30 della macchina a scarnare 1 operativamente connessa ai vari elementi sopra elencati, nonché ad una pluralità di sensori, di tipo noto, dislocati all'interno della macchina stessa per il monitoraggio continuo della posizione della pelle 100.
Vantaggiosamente, il secondo gruppo 3b, a differenza del primo gruppo 3a, comprende almeno un rullo complementare 22 prossimo al rispettivo primo rullo 9. Tali rulli 22 e 9 hanno relativi assi di rotazione paralleli e sensi di rotazione identici in modo da agevolare il distaccamento delle pelle 100 lavorata dal primo rullo 9 e permetterne la caduta sui mezzi di trasferimento e raccolta 19 posti inferiormente.
Il funzionamento della macchina a scarnare, particolarmente per la conciatura di pelli e simili, Ã ̈ di seguito descritto con riferimento ad un ciclo di lavoro.
Inizialmente sia il primo gruppo 3a che il secondo gruppo 3b presentano i rispettivi sostegni 12 in posizione di riposo al fine di ricevere la pelle 100 da lavorare, come illustrato in figura 3. L'operatore inserisce la pelle 100 da lavorare all'interno della macchina a scarnare 1 attraverso l'apertura di ingresso 17 avendo l'accortezza di far fuoriuscire la pelle stessa di una determinata lunghezza che, in questa particolare forma di realizzazione, coincide con la distanza presente tra l'apertura di ingresso 17 e la pedana 27. A seguito dell'attivazione del ciclo di lavoro, il sostegno 12 del primo gruppo 3a si porta in posizione di lavoro, attivando la rotazione dei rulli della sua unità di avanzamento 7 i quali, trascinando la pelle 100 verso il basso, ne permettono la lavorazione di una prima porzione tramite il cilindro 5 ed il relativo organo di spinta 6, come rappresentato in figura 4.
Durante la fase finale di lavorazione del primo gruppo 3a, la pelle à ̈ ormai pronta per essere accolta dal secondo gruppo 3b. Grazie alla presenza dei sensori che individuano l'esatta posizione della pelle 100, il supporto 12 del secondo gruppo 3b passa dalla posizione di riposo alla posizione di lavoro trattenendo la seconda porzione della pelle 100 non ancora lavorata. La relativa unità di avanzamento 7, trattenendo una porzione di pelle 100 già lavorata tra i rulli 9, 10, e 11, inizia a tirare la pelle 100 sostanzialmente verso l'alto, come indicato in figura 5, permettendone la lavorazione dell'ultima porzione, contigua alla precedente già lavorata, assicurando che tale lavorazione non si ripeta più volte sulla parte già lavorata.
Durante l'ultima fase del ciclo di lavorazione, come illustrato in figura 6, il sostegno 12 del primo gruppo 3a si riporta nella posizione di riposo in quanto ha terminato il suo ciclo di lavorazione ed à ̈ pronto al ricevimento di una nuova pelle da lavorare, mentre il secondo gruppo 3b termina la lavorazione della pelle 100, riversandola, a lavoro ultimato, verso l'apertura di uscita 18, grazie anche all'aiuto del rullo compensatore 22 che ne evita l'attorcigliamento sul relativo primo rullo 9.
Terminata la fase di lavorazione, la pelle 100 completamente scarnata viene trasferita ad una successiva fase di lavorazione tramite i mezzi di trasferimento e raccolta 19.
Vantaggiosamente, gli organi di spinta 6 dei gruppi 3a e 3b permettono lo scivolamento e l'apertura della pelle 100 durante la sua lavorazione, compensando carichi elevati dovuti alla presenza di grossi accumuli di tessuto sottocutaneo, come ad esempio gobbe, grazie all'arretramento dei relativi elementi di testa 13 e carichi minori dovuti alla presenza di piccole variazioni di spessore del tessuto sottocutaneo grazie alla deformazione elastica degli elementi di contatto 14. Inoltre, l'organo di spinta 6, grazie ad una pluralità di elementi di testa 13 provvisti di mezzi ammortizzatori 15 almeno in parte indipendenti tra loro ed all'elasticità dell'elemento di contatto 14 che aderisce puntualmente sulla pelle 100, consente una lavorazione della pelle 100 quasi puntuale con il cilindro 5, ottimizzando la scarnatura anche in zone limitrofe ad accumuli di grasso o irregolarità simili. Vantaggiosamente, grazie alla sua conformazione circolare e a quella della rispettiva sede di alloggiamento all'interno dell'elemento di testa 13, l'elemento di contatto 14 a seguito della sua usura può essere ruotato all'interno della sede di alloggiamento stessa, presentando una nuova superficie di contatto della pelle 100 intatta, procrastinandone la sostituzione.
Nelle lavorazione della pelle 100 i cilindri 5 dei gruppi 3a e 3b asportano il tessuto sottocutaneo, definito in gergo "carniccio", riversandolo nel fondo di raccolta delle paratie 28 dove le coclee 29 ne provvedono l'espulsione.
Durante i diversi cicli di lavorazione, l'operatore può monitorare e variare in modo appropriato i vari parametri di funzionamento della macchina stessa, come ad esempio la velocità di lavorazione di ogni singolo gruppo 3a e 3b, la pressione dell'aria all'interno delle diverse camere di compensazione 23, il distanziamento dell'organo di spinta 6 dal cilindro 5 a scarnare quando il supporto 12 à ̈ in posizione di lavoro ed altri parametri inerenti alla varie fasi di lavorazione.
Si à ̈ in pratica constatato come la macchina a scarnare, particolarmente per la conciatura di pelli e simili, secondo il presente trovato, assolva il compito nonché gli scopi prefissati in quanto consente la lavorazione completa in un unico passaggio senza richiedere una manipolazione intermedia del capo, riducendo i tempi di lavorazione della pelle.
Un altro vantaggio della macchina a scarnare, secondo il trovato, consiste nel fatto di ridurre i costi di produzione in quanto limita la presenza operativa continua di addetti durante tutta la fase di lavorazione, richiedendo la presenza di addetti esclusivamente per l'inserimento del capo da lavorare in macchina.
Un ulteriore vantaggio della macchina a scarnare, secondo il trovato, consiste nel fatto di asportare in maniera omogenea il tessuto sottocutaneo della pelle da lavorare in quanto i due gruppi per la scarnatura, sincronizzati tra loro, rimuovono completamente il derma superfluo evitando che tale operazione sia ripetuta più di una volta su singoli tratti della pelle, evitando disallineamenti dello spessore nel prodotto finito.
Un altro vantaggio della macchina a scarnare, secondo il trovato, consiste nel fatto di asportare la maggior parte di tessuto sottocutaneo, anche in presenza di irregolarità del derma, riducendo di gran lunga le fasi di asportazioni successive di tipo manuale in quanto l'organo di spinta che preme la pelle contro il cilindro a scarnare non arretra in blocco in presenza di un accumulo di grasso localizzato, o altro, evitando la lavorazione delle zone limitrofe, ma applica compensazioni differenti rispetto alle diverse zone della pelle in lavorazione, ottimizzando puntualmente la scarnatura.
Un ulteriore vantaggio della macchina a scarnare, secondo il trovato, consiste nel fatto di eliminare con elevata precisione lo strato sottocutaneo della pelle, in quanto l'avvicinamento della pelle al cilindro a scarnare avviene con elevata precisione grazie alla deformazione dell'elemento di contatto, permettendo la rimozione di piccole irregolarità non rilevabili con la compensazione dovuta allo spostamento del solo elemento di testa.
La macchina a scarnare, particolarmente per la conciatura di pelli e simili, così concepita à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo.
Inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica, i materiali impiegati, purché compatibili con l'uso specifico, nonché le dimensioni e le forme contingenti potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina a scarnare (1), particolarmente per la conciatura di pelli e simili, presentante una struttura portante (2) alloggiante al suo interno almeno un gruppo (3) per la scarnatura di pelle (100), detto gruppo (3) comprendendo un'unità di lavoro (4) provvista di almeno un cilindro (5) a scarnare e di un organo di spinta (6) della pelle (100) verso detto almeno un cilindro (5) e un'unità di avanzamento (7) provvista di una pluralità di rulli atti al trascinamento della pelle (100) in lavorazione in detta unità di lavoro (4), caratterizzata dal fatto di comprendere almeno due di detti gruppi (3a;3b) disposti in serie tra loro per la lavorazione sequenziale rispettivamente di una porzione iniziale e di una contigua porzione finale della pelle (100) ad ottenerne la scarnatura integrale.
  2. 2. Macchina a scarnare (1) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto di comprendere un sostegno (12) supportante detto organo di spinta (6) ed almeno un primo rullo (9) di detta unità di avanzamento (7), detto sostegno (12) essendo associato mobile a detta struttura portante (2) tra una posizione di riposo e tra una posizione di lavoro, in detta posizione di lavoro detto almeno primo rullo (9) essendo prossimo ai rimanenti rulli di detta unità di avanzamento (7) per il trattenimento in tensione della pelle (100) e detto organo di spinta (6) essendo prossimo a detto cilindro (5) per la lavorazione della pelle stessa, in detta posizione di risposo detto sostegno (12) essendo distanziato rispetto a detta configurazione di lavoro per il ricevimento della pelle (100) da lavorare.
  3. 3. Macchina a scarnare (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto organo di spinta (6) comprende un elemento di testa (13) ospitante almeno un elemento di contatto (14) della pelle (100) in lavorazione, detto elemento di testa (13) essendo mobile lungo una direzione di spostamento (102) sostanzialmente perpendicolare al piano di tangenza di detto elemento di contatto (14) con la pelle (100) in lavorazione.
  4. 4. Macchina a scarnare (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto organo di spinta (6) comprende mezzi ammortizzatori (15) per lo spostamento ammortizzato di detto elemento di testa (13) lungo detta direzione di spostamento (102) durante il trattenimento continuo in tensione della pelle (100) contro detto cilindro (5).
  5. 5. Macchina a scarnare (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi ammortizzatori (15) comprendono una pluralità di pistoni (24) scorrevoli, in modo ammortizzato, in rispettive camere di compensazione (23) in pressione, dette camere di compensazione (23) essendo separate fra loro per l'ammortizzazione indipendente in movimento dei rispettivi pistoni (24).
  6. 6. Macchina a scarnare (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto elemento di contatto (14) comprende un corpo cavo ospitante, al suo interno, un fluido di compensazione delle deformazioni dell'elemento stesso durante il tensionamento della pelle (100).
  7. 7. Macchina a scarnare (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere un'apertura di ingresso (17) delle pelli (100) da lavorare in prossimità di detto primo gruppo (3a) ed un'apertura di uscita (18) delle pelli (100) lavorate in prossimità di detto secondo gruppo (3b).
  8. 8. Macchina a scarnare (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di raccolta e trasferimento (19) della pelle (100) lavorata in prossimità di detta apertura di uscita (18), detti mezzi di raccolta e trasferimento (19) essendo posti inferiormente a detta struttura portante (2) distanziata dal suolo da un'incastellatura (12) di sostegno.
  9. 9. Macchina a scarnare (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta unità di avanzamento (7) comprende almeno un secondo rullo (10) ed un terzo rullo (11) distanziati fra loro ed associati folli a detta struttura di supporto (2) per interposizione di almeno un rispettivo organo di smorzamento (20) delle sollecitazioni.
  10. 10.Macchina a scarnare (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto secondo gruppo (3b) comprende almeno un rullo complementare (22) prossimo al rispettivo primo rullo (9), detto rullo complementare (22) e detto primo rullo (9) presentando relativi assi di rotazione paralleli e sensi di rotazione identici.
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