ITMO20070191A1 - Dispositivo per l'accesso ad organi anatomici interni - Google Patents
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Description
Descrizione di Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo:
“DISPOSITIVO PER L'ACCESSO AD ORGANI ANATOMICI INTERNI”.
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto un dispositivo per l'accesso ad organi anatomici interni, particolarmente per parti cieche di organi interni.
L'esplorazione endoscopica di organi anatomici interni avviene tramite due differenti tipologie di endoscopi: la prima detta “rigida” e la seconda detta “flessibile” a fibre ottiche, che presenta diversi vantaggi imputabili alla maggiore profondità di immagine e minor impatto sul paziente.
L'endoscopia, in generale, permette di avere una visione diretta dell'organo da esplorare e delle sue eventuali lesioni, di prelevare frammenti di tessuto da sottoporre ad esame istologico, o altro, nonché svolgere manovre chirurgiche di diverso genere direttamente in loco.
In particolare, sono noti interventi d'esame endoscopico, i quali vengono generalmente praticati in anestesia generale ed, in particolare, in soggetti che abbiano subito interventi di riduzione dell'intestino o dello stomaco. L'intervento prevede dapprima di istituire nel paziente uno pneumoperitoneo, ovvero insuflando anidride carbonica nella cavità addominale si provoca il distanziamento delle pareti dei visceri. Successivamente si incide la parete dell'addome ed attraverso l'apertura infetta viene introdotto lo strumento diagnostico di osservazione o di intervento nella cavità peritonale.
Questi metodi di indagine di tipo noto presentano, comunque, alcuni inconvenienti tra i quali va annoverato il fatto che la zona da trattare, specie se in corrispondenza di parti cieche di organi interni, è di difficile identificazione e reperibilità.
Infatti, normalmente la parte distale dello stomaco a seguito di un intervento di bypass gastrico non è esplorabile se non attraverso tomografia spirale, per cui è, dunque, possibile lo sviluppo di patologie localizzate difficilmente diagnosticabili. Sono, inoltre, impossibili gli interventi endoscopici a carico delle vie biliari ERCP (come ad esempio per la calcolosi del coledoco), se non si può accedere alla parte distale dello stomaco escluso.
Inoltre, in soggetti la cui massa adiposa non lascia trasparire la reale localizzazione dell'organo interno, come ad esempio in soggetti affetti da grave obesità o ipercolesterolemia in cui sia di difficile attuazione findagine della zona di intervento, questi metodi di indagine di tipo noto sono di difficile realizzazione, in quanto la localizzazione dell'organo da indagare è talvolta improba, fatto che provoca l'iterazione delle operazione preliminari all'endoscopia come l'incisione e l'insuflazione di anidride carbonica con conseguente dilatazione dei tempi di intervento e disagi per il paziente stesso.
Inoltre, altro inconveniente riscontrato nelle metodologie classiche di endoscopia risiede nel fatto che tali interventi richiedono di dover essere praticati in anestesia generale e, dunque, sono caratterizzati da una certa invasività per il paziente trattato.
Un ulteriore inconveniente riscontrabile nelle metodologie classiche di endoscopia è quello di presentare la fase in cui si instaura uno pneumoperitoneo, fase che allunga i tempi richiesti per l'intervento stesso. Compito precipuo del presente trovato è quello di eliminare gli inconvenienti sopra lamentati della tecnica nota escogitando un dispositivo per l'accesso ad organi anatomici interni che consenta di rendere veloce e pratica l'individuazione della zona di intervento.
Parimenti altro scopo del dispositivo, secondo il trovato, è quello di escogitare un dispositivo medico chirurgico, monouso e sterile, che sia impiantabile a lungo termine per via laparoscopica e consenta di ottenere l’accesso immediato alla parte distale dello stomaco nel bypass gastrico o ad altre parti cieche di organi interni, a fini diagnostici ed eventualmente terapeutici senza che siano necessari invasivi interventi laparotomici.
Altro scopo è quello di rendere possibile e agevole la reperibilità di parti cieche di organi interni, diffìcilmente raggiungibili con le tecniche note di indagine.
Ulteriore scopo del dispositivo secondo il trovato è quello di permettere la ripetibilità dell'intervento, permettendo operazioni di indagine accurate, e localmente circoscritte alle zone di interesse.
Nell’ambito di tale compito tecnico, altro scopo del presente trovato è quello di assolvere i compiti precedenti con una struttura semplice, di relativamente facile attuazione pratica, di sicuro impiego ed efficace funzionamento, nonché di costo relativamente contenuto.
Questo compito e questi scopi vengono tutti raggiunti dal presente dispositivo per l'accesso ad organi anatomici interni, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di trattenimento di almeno un elemento di accesso ad almeno una parete di un organo interno, detto elemento di accesso essendo rilevabile esternamente per l'individuazione della zona di inserimento per via percutanea di almeno uno strumento diagnostico.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del presente trovato risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di dettaglio di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un dispositivo per l'accesso ad organi anatomici interni, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura 1 è una vista assonometrica del dispositivo secondo il trovato; la figura 2 è una vista assonometrica di una prima alternativa forma di realizzazione del dispositivo secondo il trovato;
la figura 3 è una vista laterale del dispositivo di figura 1 ;
la figura 4 è una vista in esploso del elemento d'accesso del dispositivo secondo il trovato;
la figura 5 è una vista in sezione laterale dell'elemento d'accesso di figura 4 in configurazione assemblata;
la figura 6 è una vista assonometrica di figura 5;
la figura 7 è una vista in esploso di una seconda alternativa dell'elemento d'accesso del dispositivo secondo il trovato;
la figura 8 è una vista in sezione laterale dell'elemento d'accesso di figura 7 in configurazione assemblata;
la figura 9 è una vista assonometrica di figura 8.
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 1 un dispositivo per l'accesso ad organi anatomici interni.
In particolare, quelle parti cieche di organi interni come lo stomaco distale a seguito di un intervento di bypass gastrico.
Il dispositivo 1 comprende mezzi di trattenimento 2 di almeno un elemento di accesso 3 ad almeno una parete di un organo interno. In particolare, l'elemento di accesso 3 è rilevabile esternamente per l'individuazione della zona di inserimento per via percutanea di eventuale strumento diagnostico, ad esempio di tipo endoscopico.
Vantaggiosamente i mezzi di trattenimento 2 sono associabili alla parete esterna dell'organo interno da indagare. I mezzi di trattenimento 2 comprendono almeno un elemento lastriforme 4 realizzato in materiale biocompatibile.
In una preferita, ma non esclusiva forma di realizzazione l'elemento lastriforme 4 comprende almeno un elemento reticolare 5, come, ad esempio, una fitta rete di monofilamento di polipropilene o poliestere o altro tecnicamente equivalente, che in particolare prevede diametri del filamento compresi tra circa 0.05 mm e 3 mm.
L'elemento di accesso 3 comprende almeno un corpo anulare 6 definente un foro 7 che, realizzato nell'elemento lastriforme 4, è tale da definire un'apertura per l'inserimento di dispositivo diagnostico nell'organo anatomico interno da indagare.
Il corpo anulare 6 e il foro 7 possono essere di diverse forme e dimensioni a seconda della tipologia di strumentazione e l'area da indagare, nella forma di realizzazione mostrata nelle figure allegate, in particolare, il corpo anulare 6 e il foro 7 presentano, ad esempio, forma circolare.
Il corpo anulare 6, come mostrato nelle figure, comprende un collarino 8a accoppiato ad una flangia 8b mediante elementi di aggancio 9. In particolare, il collarino 8a e la flangia 8b sono atti al trattenimento dell'elemento lastriforme 4 tra esse interposto essendo mantenute a contatto forzato dagli elementi di aggancio 9.
Il corpo anulare 6 comprende una pluralità di elementi di aggancio 9 associati alla flangia 8b, che in una preferita, ma non esclusiva forma di realizzazione, comprendono steli 9a ricavati di pezzo alla flangia 8b, che si protraggono sostanzialmente ortogonali al piano definito dalla flangia stessa, dotati di estremità 9b uncinate ed elasticamente cedevoli per il trattenimento forzato della flangia 8b al collarino 8a.
Inoltre la flangia 8b è dotata di uncinetti 10, atti ad impegnarsi nelle maglie deH'elemento reticolare 5 ed in sedi 11 ricavate nel collarino 8a per il trattenimento dell'elemento reticolare stesso interposto tra il collarino 8a e la flangia 8b.
Non si escludono, tuttavia, diverse forme di realizzazioni del corpo anulare 6, in cui, ad esempio come nelle figure 7, 8 e 9, gli uncinetti 10 sono associati solidali al collarino 8a per l'accoppiamento ad incastro nelle sedi 11 ricavate nella flangia 8b, oppure in cui l'elemento lastriforme 4 è interposto tra la il collarino 8a e la flangia 8b tra loro termosaldati, o altro ancora tecnicamente equivalente.
In particolare, l'elemento di accesso 3 comprende almeno un elemento radioopaco 12 per la rilevazione strumentale dall'esterno dell'elemento di accesso stesso, mediante tradizionali metodi di indagine non invasivi, ad esempio radiografie o altro tecnicamente equivalente, l'elemento radioopaco stesso essendo associato ad almeno una porzione del corpo anulare 6.
In particolare l'elemento radioopaco 12 è definito perimetralmente all'elemento di accesso 4, nella preferita forma di realizzazione mostrata, avendo forma sostanzialmente circolare per l'individuazione ai raggi X del foro 7 e, dunque, della zona di accesso dello strumento diagnostico, ad esempio, inserito a forzamento in un alloggiamento 13 ricavato internamente al corpo anulare stesso.
L'elemento di accesso 3 comprende, inoltre, almeno un aggetto 14 associato ad almeno una porzione del corpo anulare 6 per la rilevazione tattile dall'estemo dell'elemento di accesso stesso. In particolare l'aggetto 14 è definito perimetralmente all'elemento di accesso 3, lo stesso aggetto presentando anch'esso forma sostanzialmente circolare e coincidendo con il collarino 8b, ma potendo presentare, equivalentemente, diverse forme e dimensioni a seconda delle necessità.
Vantaggiosamente anche l'aggetto 14 è realizzato in materiale biocompatibile, ad esempio polipropilene o altro materiale equivalente, per l'applicazione chirurgica ad organi anatomici interni.
In una preferita forma di realizzazione l'aggetto 14 coincide con il collarino 8a per la rilevazione tattile dell'elemento d'accesso 3.
Si può, inoltre, prevedere che l'aggetto 14 coincida con l'elemento radioopaco 12, l'aggetto stesso essendo realizzato in materiale radioopaco, come, ad esempio, una lega Nichel-Titanio, un materiale plastico con caratteristiche radioopache, o altri materiali di tipo ferroso come ad esempio il solfato di bario, presentando al contempo un rilievo, definito dall'aggetto 14, per l'identificazione tattile dell'elemento di accesso 3 e che facilita la crescita tessutale, ovvero la cicatrizzazione del tessuto e una zona opaca ai raggi X per l'identificazione strumentale dell'elemento di accesso stesso. Alternativamente, il dispositivo 1 può essere dotato del solo elemento radioopaco 12, il collarino 8a presentando spessore ridotto, come mostrato in figura 2, e l'elemento d'accesso 3 in questo caso essendo rilevabile dall'esterno esclusivamente per rilevazione strumentale mediante l'elemento radioopaco 12.
Il funzionamento del presente trovato è il seguente.
Durante l'esecuzione di un intervento chirurgico, ad esempio, a seguito di un intervento di bypass gastrico per la sezione dello stomaco, sulla parete distale della parte cieca dell'organo ridotto viene applicato il dispositivo 1. In particolare l'elemento reticolare 5, dato l'elevato sviluppo superficiale e l'elevato grado di biocompatibilità si cicatrizza rapidamente al tessuto esterno dell'organo e/o della parete addominale, trattenendo così l'elemento di accesso 3 in corrispondenza della medesima parte cieca dell'organo, con la flangia 8b a contatto con la parete dell'organo interno stesso.
Una volta terminato l'intervento e il dispositivo 1 rimane racchiuso all'intemo della cavità addominale del paziente e fissato all'organo interno trattato. Qualora si debba reperire la parte distale dello stomaco, mediante una semplice indagine tattile della zona di intervento si può rilevare l'aggetto 14 e, dunque, il foro 7 per l'accesso per via percutanea. In soggetti in cui la massa adiposa in eccedenza renda difficile l'identificazione tattile della zona di intervento, come ad esempio in paziente affetti da grave obesità, si può intervenire mediante un'indagine di tipo radioscopica con la quale si individua con precisione la zona di intervento rilevando l'elemento radioopaco 12 e, dunque, l'elemento di accesso 3 per lo strumento diagnostico.
In particolare, alcune delle indicazioni terapeutiche del dispositivo 1 sono, a titolo esemplificativo, ma non limitativo, le seguenti:
mediante Γ inserimento di un ago nel dispositivo 1, ed in particolare nel foro 7, si ha la possibilità di introdurre un mezzo di contrasto liquido nella sacca gastrica per poter effettuare una gastrografia o di studiare, mediante prelievo con ago del contenuto gastrico, la fisiologia dello stomaco distale; utilizzare l'elemento di accesso 3 e, dunque il foro 7, per terapia enterale in caso di deiscenza della anastomosi gastro-digiunale;
mediante trocart avere la possibilità di introdurre un gastroscopio per eventuale ERCP;
Si è in pratica constatato come il trovato descritto raggiunga gli scopi proposti e in particolare si sottolinea il fatto che il dispositivo per l'accesso ad organi anatomici interni, così come è stato concepito consente di rendere veloce e pratica l'individuazione della zona di intervento e parimenti di rendere possibile la reperibilità di parti cieche di organi interni, non raggiungibili con le usuali tecniche di indagine.
Inoltre, il dispositivo, secondo il trovato essendo un dispositivo medico chirurgico, monouso e sterile, impiantabile a lungo termine per via laparoscopica, consente di ottenere l’accesso immediato alla parte distale dello stomaco nel bypass gastrico o ad altre parti cieche di organi interni, a fini diagnostici ed eventualmente terapeutici.
Si ha altresì che il dispositivo, secondo il trovato, circoscrivendo la zona di intervento alla sola area di ingombro dello strumento penetrante favorisce la cicatrizzazione dell'area di intervento stessa, diminuendo drasticamente i tempi e i costi di recupero e degenza post-operatori del paziente.
Il trovato così come concepito e descritto, inoltre, permette la ripetibilità dell'intervento operatorio stesso, permettendo operazioni di indagine accurate, e localmente circoscritte alle zone di interesse.
Inoltre, un ulteriore vantaggio del dispositivo per l'accesso, secondo il trovato, è quello di poter inserire un gastroscopio, o altro strumento, con chirurgia mini-invasiva ed avere una visione totale dello stomaco o dell'organo indagato.
Il trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.
Claims (1)
- RIVENDICAZIONI 1 dispositivo per l'accesso ad organi anatomici interni, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di trattenimento di almeno un elemento di accesso ad almeno una parete di un organo interno, detto elemento di accesso essendo rilevabile esternamente per l'individuazione della zona di inserimento per via percutanea di almeno uno strumento diagnostico. 2)Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trattenimento sono associabili alla parete esterna di detto organo interno. 3 dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trattenimento comprendono almeno un elemento lastriforme in materiale biocompatibile. 4)Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento lastriforme comprende almeno un elemento reticolare. 5)Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento lastriforme è realizzato in materiale biocompatibile del tipo di polipropilene, poliestere o altro. 6)Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento di accesso comprende almeno un corpo anulare definente un foro realizzato su detto elemento lastriforme per la definizione di almeno un'apertura atta all'inserimento di detto strumento diagnostico. 7)Dispositivo secondo la rivendicazione 1 e secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento di accesso comprende almeno un elemento radioopaco per la rilevazione strumentale dall'esterno di detto elemento di accesso, detto elemento radioopaco essendo associato ad almeno una porzione di detto corpo anulare. 8)Dispositivo secondo la rivendicazione 7 e secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento radioopaco è definito perimetralmente a detto elemento di accesso. 9)Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento radioopaco è realizzato in un materiale radioopaco compreso nel gruppo delle leghe Nichel-Titanio o altro materiale radioopaco. 10)Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento di accesso comprende almeno un aggetto associato a detto corpo anulare, per la rilevazione tattile di detto elemento di accesso. ll)Dispositivo secondo la rivendicazione 10 e secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto aggetto è definito perimetralmente a detto elemento di accesso per la rilevazione tattile di detto elemento di accesso. 12)Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto aggetto è realizzato in materiale biocompatibile. 13)Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detto aggetto coincide con detto elemento radioopaco, detto aggetto essendo realizzato in almeno un materiale radioopaco. 14)Metodo per l'accesso strumentale ad organi anatomici interni caratterizzato di comprendere le fasi di individuare la zona di intervento mediante rilevazione tattile e/o strumentale di un elemento di accesso per almeno uno strumento diagnostico previamente associato ad almeno una parete di un organo interno; e la fase di inserire in detto organo interno detto strumento diagnostico in corrispondenza di detto elemento d'accesso. 15)Metodo secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che l'elemento di accesso è associato mediante mezzi di trattenimento alla parete esterna di detto organo interno. 16)Metodo secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 15, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trattenimento sono associabili per cicatrizzazione a detto organo interno. 17)Metodo secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 16, caratterizzato dal fatto che detto strumento diagnostico è compreso nel gruppo tra endoscopi del tipo di gastroscopio, laparoscopio, ago di Verres e/o altro. 18)Metodo secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 17, caratterizzato dal fatto di comprendere le fasi di visionare e/o asportare e/o analizzare almeno una porzione di detto organo interno.
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