ITMI990650A1 - Ricottore continuo ad effetto juole per trafilatrici multifilo - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

deir invenzione industriale avente per titolo:

“Ricottore continuo ad effetto Joule per trafilatrici multifilo.”

La presente invenzione concerne un ricottore continuo ad effetto Joule per trafilatrici multifilo.

Con il termine “ricottore” si intende un apparecchio che permette di riscaldare fili metallici, in particolare di rame 0 alluminio, uscenti da una trafilatrice, fino alla temperatura necessaria per il raggiungimento della normalizzazione 0 ricristallizzazione del metallo in trattamento, in modo da riportare i fili stessi alla loro duttilità naturale e consentire le successive lavorazioni.

I ricottori continui per effetto Joule basano il loro funzionamento sul passaggio dei fili metallici in trattamento prima su un argano 0 cabestano di traino e poi su una serie di tre rulli di contatto fatti ruotare in modo sincrono con il cabestano e mantenuti, almeno i primi due, a potenziali elettrici di polarità alterna l'uno rispetto all'altro e rispetto al cabestano, in modo che lungo i fili in corso di trasferimento dal cabestano ai primi due rulli e dall’uno all’altro di questi circoli una corrente elettrica capace di operare il loro riscaldamento per effetto Joule.

Naturalmente i rulli operanti a contatto con i fili così riscaldati tendono ad usurarsi con la conseguente necessità di doverli frequentemente sostituire. Ciò determina elevati costi di mantenimento dei ricottori.

D’altra parte, allo stato attuale è possibile tornire o rettificare e poi riutilizzare i rulli rimossi una sola volta, perché la riduzione di diametro che ne risulta determina, a parità di velocità di rotazione dei rulli, una loro diversa velocità tangenziale con conseguente bruciatura o rottura dei fili, rendendo così impossibile il riutilizzo dei rulli in modo conveniente per più volte.

In vista di questo stato della tecnica scopo della presente invenzione è stato quello di realizzare un ricottore continuo ad effetto Joule per trafilatrici multifilo che consentisse di sostituire, rettificare e poi riutilizzare più volte gli stessi rulli di contatto senza che si verifichino slittamenti o altri inconvenienti nel corso del trattamento con i rulli riutilizzati.

In accordo con l’invenzione il suddetto scopo è stato raggiunto con un ricottore comprendente un cabestano di traino dei fili fatto ruotare a velocità costante da un primo motore ed almeno due rulli di contatto impegnati da detti fili e mantenuti a potenziali elettrici di polarità alterna l’uno rispetto all’altro e rispetto al cabestano, caratterizzato dal fatto che detti rulli di contatto sono fatti ruotare da un secondo motore indipendente dal primo e tra detto cabestano e detti rulli di contatto è interposto un rullo ballerino atto a rilevare il grado di tensionamento dei fili in trattamento e ad agire su un regolatore di velocità associato a detto secondo motore in modo da regolare la velocità di rotazione dei rulli di contatto ad un valore tale da assicurare una velocità tangenziale dei rulli stessi pari alla velocità di trascinamento dei fili.

In questo modo, la sostituzione dei rulli usurati con altri precedentemente rimossi e recuperati con operazioni di tornitura o rettifica non comporta problemi di alcun genere, perché il rullo galoppino, sentendo una variazione di tensione dei fili, comanda immediatamente una variazione di velocità del secondo motore e quindi dei rulli di contatto tale da riportare la velocità tangenziale dei rulli di contatto al valore corrispondente alla velocità di trascinamento dei fili.

In questo modo i rulli di contatto possono essere riutilizzati più volte con conseguente abbattimento dei costi di mantenimento del ricottore.

Le caratteristiche della presente invenzione saranno rese maggiormente evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di una sua forma di realizzazione pratica illustrata a titolo di esempio non limitativo nell’ unito disegno, che mostra il ricottore sezionato secondo un piano mediano verticale.

Il ricottore, posto all’uscita di una trafilatrice multifilo non mostrata, comprende un involucro esterno 1, termicamente isolato, in cui i fili metallici 2 (per esempio di rame o alluminio) entrano separatamente come indicato dalle frecce A per poi essere deviati da carrucole 3 e 4 verso un argano o cabestano di traino 5. Quest’ultimo è fatto ruotare a velocità costante da un primo motore elettrico 6 attraverso una cinghia 7 ed è inoltre opportunamente mantenuto ad un potenziale elettrico negativo (segno disegnato nel centro del cabestano).

Dopo essersi avvolti sul cabestano 5 i fili metallici 2 vengono deviati da ulteriori carrucole 8-11 verso una serie di tre rulli di contatto 12, 13 e 14 fatti ruotare da un secondo motore elettrico 15, indipendente dal primo motore 6, attraverso un sistema di cinghie 16. I rulli di contatto 12 e 13 sono opportunamente mantenuti a potenziali elettrici di polarità alterna rispetto a quella del cabestano 5 (segni “+” e nel disegno).

In posizione intermedia tra le carrucole 8 e 9 è posto un rullo ballerino 17, che è supportato in modo liberamente girevole da un braccio tenditore 18, fulcrato su un perno 19 e munito di un elemento di tensionamento 20 costituito da un cilindro a coppia regolabile o da un contrappeso o infine da una molla.

Al braccio tenditore 18 è reso solidale l’indice 21 di un potenziometro 22, eventualmente sostituibile con un trasduttore di posizione o altro analogo componente capace di determinare un valore di tensione dipendente dalla posizione angolare del braccio tenditore 18.

Il potenziometro 22 o altro componente similare è associato al motore elettrico 15 in modo da operare per esso come regolatore di velocità.

Due ulteriori carrucole 23 e 24 portano infine i fili metallici 2 fuori dal ricottore, come indicato dalla freccia B.

Nel funzionamento, il potenziale a polarità alterna applicato al cabestano 5 e ai rulli di contatto 12 e 13 determina una circolazione di corrente lungo i fili 2 con conseguente loro riscaldamento per effetto Joule per il raggiungimento della desiderata temperatura di normalizzazione o ricristallizzazione del metallo che li compone.

La progressiva usura dei rulli di contatto 12-14 rende necessaria la loro sostituzione con altri nuovi. E’ peraltro possibile assoggettare i rulli usurati ad operazioni di tornitura o rettifica e poi riutilizzarli nel ricottore. In tal caso il diametro dei rulli di contatto riutilizzati risulta ovviamente diminuito, per cui a parità di velocità angolare impartita dal motore 15 la loro velocità tangenziale risulta corrispondentemente diminuita. Ciò causa una variazione di tensionamento dei fili 2 che è sentita dal braccio tenditore 18 con galoppino 17, che corrispondentemente sposta l’indice 21 del potenziometro 22 (o altro analogo trasduttore di posizione) in modo tale da provocare una diversa regolazione della velocità angolare del motore 15. Più precisamente, la velocità angolare del motore 15 in tal caso aumenta fino a riportare la velocità tangenziale dei rulli di contatto al valore desiderato, pari a quella del cabestano 5. I rulli di contatto torniti o rettificati possono così essere riutilizzati senza slittamenti tra fili e rulli o altri inconvenienti. I costi di mantenimento del ricottore possono così ridursi fino a circa 15-20 volte rispetto ai ricottori tradizionali che non possono usare rulli di recupero.

Claims (3)

1. RIVENDICAZIONI 1. Ricottore continuo ad effetto Joule per trafilatrici multifilo, comprendente un cabestano (5) di traino dei fili (2) fatto ruotare a velocità costante da un primo motore (6) ed almeno due rulli di contatto (12-14) impegnati da detti fili (2) e mantenuti a potenziali elettrici di polarità alterna l’uno rispetto all’altro e rispetto al cabestano, caratterizzato dal fatto che detti rulli di contatto (12-14) sono fatti ruotare da un secondo motore (15) indipendente dal primo (6) e tra detto cabestano (5) e detti rulli di contatto (12-14) è interposto un rullo ballerino (17) atto a rilevare il grado di tensionamento dei fili (2) in trattamento e ad agire su un regolatore di velocità (21, 22) associato a detto secondo motore (15) in modo da regolare la velocità di rotazione dei rulli di contatto (12-14) ad un valore tale da assicurare una velocità tangenziale dei rulli stessi pari alla velocità di trascinamento dei fili (2).
2. 2. Ricottore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto rullo ballerino (17) è portato da un braccio tenditore (18) munito di elemento di tensionamento (20),
3. 3. Ricottore secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto regolatore di velocità (21, 22) è costituito da un potenziometro (22) con indice (21) solidale a detto braccio tenditore (18).