ITMI990493A1 - Dispositivo e procedimento per provocare artificialmente una valanga - Google Patents

Dispositivo e procedimento per provocare artificialmente una valanga

Info

Publication number
ITMI990493A1
ITMI990493A1 IT1999MI000493A ITMI990493A ITMI990493A1 IT MI990493 A1 ITMI990493 A1 IT MI990493A1 IT 1999MI000493 A IT1999MI000493 A IT 1999MI000493A IT MI990493 A ITMI990493 A IT MI990493A IT MI990493 A1 ITMI990493 A1 IT MI990493A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
detonator
explosive
container
explosive charge
mass
Prior art date
Application number
IT1999MI000493A
Other languages
English (en)
Inventor
Roberto Vassale
Original Assignee
Monterosa S P A
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Monterosa S P A filed Critical Monterosa S P A
Priority to IT1999MI000493A priority Critical patent/IT1311085B1/it
Priority to AT00103199T priority patent/ATE280384T1/de
Priority to DE60014993T priority patent/DE60014993T2/de
Priority to EP00103199A priority patent/EP1035402B1/en
Priority to ES00103199T priority patent/ES2231059T3/es
Publication of ITMI990493A1 publication Critical patent/ITMI990493A1/it
Application granted granted Critical
Publication of IT1311085B1 publication Critical patent/IT1311085B1/it

Links

Classifications

    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F42AMMUNITION; BLASTING
    • F42DBLASTING
    • F42D1/00Blasting methods or apparatus, e.g. loading or tamping
    • F42D1/04Arrangements for ignition
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F42AMMUNITION; BLASTING
    • F42BEXPLOSIVE CHARGES, e.g. FOR BLASTING, FIREWORKS, AMMUNITION
    • F42B3/00Blasting cartridges, i.e. case and explosive
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F42AMMUNITION; BLASTING
    • F42BEXPLOSIVE CHARGES, e.g. FOR BLASTING, FIREWORKS, AMMUNITION
    • F42B39/00Packaging or storage of ammunition or explosive charges; Safety features thereof; Cartridge belts or bags
    • F42B39/30Containers for detonators or fuzes
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F42AMMUNITION; BLASTING
    • F42DBLASTING
    • F42D3/00Particular applications of blasting techniques

Landscapes

  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • General Engineering & Computer Science (AREA)
  • Devices Affording Protection Of Roads Or Walls For Sound Insulation (AREA)
  • Prostheses (AREA)
  • Air Bags (AREA)
  • Surgical Instruments (AREA)
  • Transition And Organic Metals Composition Catalysts For Addition Polymerization (AREA)
  • Orthopedics, Nursing, And Contraception (AREA)
  • Buildings Adapted To Withstand Abnormal External Influences (AREA)
  • Photoreceptors In Electrophotography (AREA)
  • Input Circuits Of Receivers And Coupling Of Receivers And Audio Equipment (AREA)
  • Current-Collector Devices For Electrically Propelled Vehicles (AREA)

Description

Descrizione di una domanda di brevetto per invenzione industriale
DESCRIZIONE
Il presente trovato riguarda un dispositivo ed un procedimento per provocare artificialmente una valanga.
Come noto le valanghe, che si formano prevalentemente nella stagione invernale e che rovinano a valle in aree ove viene svolta attività turistica o sportiva, oppure ove vi sono sedi di insediamenti umani, rappresentano un gravissimo problema. Tale fenomeno origina, infatti, frequentemente, situazioni di pericolo per persone, poiché le stesse, improvvisamente, possono essere travolte da enormi masse di neve e, spesso, condiziona l’agibilità delle piste e degli impianti sciistici in quanto queste ultime possono essere ostruite, in maniera cospicua, dalle masse costituenti le valanghe.
Le valanghe sono originate, normalmente, da grandi quantità di neve che si deposita, di norma, negli impluvi sottostanti le linee di cresta della montagna ove i declivi sono più accentuati e che, a causa di escursioni termiche o altre sollecitazioni, si staccano improvvisamente e scendono a valle aumentando man mano la loro velocità.
Le masse di neve, che potenzialmente possono determinare valanghe, per motivi dipendenti dalle condizioni meteorologiche ambientali, possono essere essenzialmente costituite da masse di neve farinosa talvolta rivestite da uno strato superficiale ghiacciato originato dalle basse temperature.
Normalmente, dopo ogni abbondante nevicata, o comunque allorché la situazione ambientale induce a ritenere che potrebbero verificarsi valanghe pericolose, si effettua una ricognizione visiva per individuare i siti ove tale fenomeno potrebbe avvenire.
Successivamente, mediante il brillamento di cariche esplosive posate sulla superficie della massa nevosa, vengono provocate artificialmente le valanghe nei siti così individuati.
Attualmente, allo scopo, vengono impiegate cariche costituite da esplosivi alla nitroglicerina, innescate con sistema tradizionale un detonatore e miccia, posate sulla superficie della massa di neve da uno o due operatori che, dopo aver raggiunto il sito di deposizione della carica a piedi oppure in elicottero, ed aver acceso le micce rimangono in loco, riparati dall’esplosione, nella maggior parte dei casi in maniera precaria, fino a quando la valanga, così provocata, completa il suo corso.
Tale tecnica presenta notevoli inconvenienti tra i quali il fatto che gli esplosivi alla nitroglicerina che vengono usati sono particolarmente sensibili agli urti soprattutto a basse temperature e, la loro manipolazione, inoltre, determina malesseri, quali forti emicranie e vomito.
Inoltre gli operatori sono obbligati a stazionare in prossimità del punto di scoppio della carica e possono, pertanto, essere coinvolti nell’esplosione o nella valanga stessa che viene provocata.
Non da ultimo vi è da rilevare che in alcuni paesi non essendo permesso il trasporto su di un elicottero di esplosivi e detonatori, questi interventi vengono eseguiti da operatori a piedi allungando enormemente i tempi operativi.
Un altro sistema per provocare artificialmente una valanga consiste nell’uso di una carica, con un timer elettronico, lanciabile da un elicottero in virtù di un piccolo paracadute di cui è dotata.
Tale ordigno, tuttavia, presenta un peso della massa esplosiva di valore fisso e Γ esplosivo che la costituisce deve essere formato dall’operatore, poco prima dell’impiego, miscelando due speciali sostanze per poi essere inserito in un apposito contenitore dallo stesso operatore.
Anche questo sistema presenta notevoli inconvenienti tra i quali il fatto che ordigni a funzionamento elettrico/elettronico, anche se opportunamente controllati, sono suscettibili di esplosioni accidentali conseguentemente a sollecitazioni dovute a correnti estranee, quali induzioni elettromagnetiche, correnti elettrostatiche, correnti di ambiente vaganti o prodotte durante i temporali.
Inoltre, la carica in questione ha un solo detonatore e quindi, in caso di mal funzionamento del medesimo, non ha altre alternative per scoppiare al momento voluto.
Inoltre, nel caso di mancato scoppio, sempre con riferimento alla carica in questione, risulta pericoloso avvicinarsi perchè in essa può rimanere, allo stato potenziale, energia elettrica idonea a provocarne l’esplosione.
Un altro sistema utilizzato consiste nell’ impiegare una apparecchiatura trasportata da un elicottero in grado di lanciare, sulla neve, cariche esplosive.
Questa apparecchiatura risulta estremamente costosa, di notevole mole e, di funzionamento non sicuro.
In alcuni casi vengono, anche, impiegati impianti fissi, denominati “gas-exp” che sono in grado di determinare valanghe, conseguentemente all’esplosione di un particolare gas.
Tuttavia, tali impianti, essendo fissi, non presentano assolutamente flessibilità di impiego.
In questa situazione il compito posto alla base della presente invenzione è rimediare ai sopra esposti inconvenienti della tecnica nota.
Nell’ambito di questo compito tecnico è un importante scopo della presente invenzione ideare un dispositivo ed un procedimento per provocare artificialmente una valanga che risultino di estrema sicurezza in quanto non esposti a sollecitazioni ambientali e muniti di un sistema di attivazione avente due sicurezze di diversa natura, una pirica e l altra meccanica operanti in cascata.
E’ ancora uno scopo del trovato realizzare un dispositivo ed un procedimento, per provocare artificialmente una valanga, che utilizzino un tipo di esplosivo particolarmente insensibile a qualunque tipo di sollecitazione e che, inoltre, presentino un doppio sistema di innescamento della carica invece di uno solo così da garantire una estrema sicurezza di funzionamento.
E’ un ulteriore scopo del trovato realizzare un dispositivo ed un procedimento, per provocare artificialmente una valanga, che consentano il recupero della carica esplosiva, nel caso remotissimo di una mancata esplosione, in assoluta sicurezza in quanto la carica non è suscettibile di scoppiare accidentalmente in conseguenza di stimoli esterni quali, per esempio, correnti estranee o urti.
E’ ancora uno scopo del trovato realizzare un dispositivo ed un procedimento, per provocare artificialmente una valanga, che presentino una estrema semplicità di utilizzo e una notevole flessibilità di impiego in quanto la massa esplosiva può essere realizzata in diversi pesi adatti alla situazione che si presenta. E’ un ulteriore scopo del trovato realizzare un dispositivo ed un procedimento per provocare artificialmente una valanga che consentano il trasporto della carica in elicottero ed il rilascio della stessa in un tempo estremamente veloce e sicuro consentendo il posizionamento della carica nel punto prescelto ottimizzando così gli effetti dell’esplosione ed impedendo alla carica, anche se posata in declivi di fortissima pendenza e su neve ghiacciata, di non spostarsi dal punto in cui è stata posata. E’ ancora uno scopo del trovato realizzare un dispositivo ed un procedimento, per provocare artificialmente una valanga, che siano di assoluta sicurezza e che impediscano eventuali esplosioni involute anche nel caso remoto di urto accidentale o caduta dell’elicottero utilizzato per il trasporto della carica.
Non ultimo scopo del trovato è realizzare un dispositivo ed un procedimento, per provocare artificialmente una valanga, che possa essere utilizzato in un campo di temperature che va da -40 a 70°C, che risulti estremamente semplice come struttura pur presentando una valida funzionalità e quindi presenti un costo contenuto in modo da poter essere utilizzato in modo massiccio senza costi elevati.
Questo compito nonché questi ed altri scopi sono sostanzialmente raggiunti da un dispositivo, per provocare artificialmente una valanga, comprendente una massa esplosiva ed un sistema di attivazione della stessa, caratterizzato dal fatto che detto sistema di attivazione comprende un attivatore presentante primi mezzi di sicurezza insensibili a correnti elettriche di ogni tipo ed a sollecitazioni ambientali, ed almeno secondi mezzi di sicurezza attivabili da detti primi mezzi di sicurezza solo quando detto dispositivo è collocato nel punto prestabilito della massa nevosa.
Forma oggetto del presente brevetto per invenzione anche un procedimento per provocare artificialmente una valanga, che si caratterizza dal fatto di consistere nell’ individuare il punto di deposizione di una carica esplosiva costituita da una massa esplosiva e da un sistema di attivazione della stessa, neH’armare detto sistema di attivazione inserendo in almeno una apposita sede almeno un detonatore, nel disallineare, in contrasto all’azione di un temporizzatore meccanico, una carica esplosiva da detto detonatore, nel trattenere detta carica esplosiva in detta posizione tramite un organo di bloccaggio, nell’associare detto sistema di attivazione con detta massa esplosiva, nell 'accendere almeno una miccia avente combustione per un tempo prestabilito e connessa a detto detonatore, nel depositare detta carica esplosiva in detto punto prestabilito e nel togliere detto organo di bloccaggio in modo che detta carica esplosiva si allinei, dopo un tempo prestabilito, con almeno detto detonatore e con detta massa esplosiva.
Ulteriori caratteristiche ed i vantaggi del trovato risulteranno maggiormente evidenziati con la descrizione di una forma di esecuzione preferita ma non esclusiva di un dispositivo ed un procedimento per provocare artificialmente una valanga, illustrati a titolo di esempio indicativo e non limitativo negli uniti disegni nei quali:
• la figura 1 è una vista prospettica in esploso del sistema di attivazione secondo il trovato;
• la figura 2 è una vista in esploso, prospettica, del dispositivo secondo il trovato in cui è visibile il contenitore contenente la massa esplosiva ed il sistema di attivazione della stessa secondo il trovato;
• la figura 3 mostra schematicamente il dispositivo assemblato con i mezzi antirotolamento secondo il trovato;
• le figure 4, 5 e 6 mostrano schematicamente come viene disposto sul manto nevoso il dispositivo per provocare artificialmente una valanga secondo il trovato;
• la figura 7 è una vista in pianta del contenitore corazzato per detonatori secondo il trovato;
• la figura 8 è una vista in alzato laterale sezionata del contenitore corazzato rappresentato in figura 7 secondo il trovato;
• la figura 9 mostra un particolare del contenitore corazzato secondo il trovato.
Con riferimento alle figure sopra descritte, il dispositivo per provocare artificialmente una valanga secondo il trovato, indicato complessivamente con il numero di riferimento 1, comprende una massa esplosiva, indicata complessivamente con 2, ed un sistema di attivazione della stessa, nel complesso, con 3 come mostrato in figura 2.
Vantaggiosamente il sistema di attivazione 3 comprende un attivatore 4 presentante primi mezzi di sicurezza 5, insensibili a correnti elettriche di ogni tipo ed a sollecitazioni ambientali, ed almeno secondi mezzi di sicurezza 6 attivabili dai primi mezzi di sicurezza solo quando il dispositivo viene collocato nel punto prescelto del manto nevoso in modo da poter provocare in modo ottimale una valanga.
L’attivatore 4 presenta un corpo cavo di conformazione cilindrica 7, realizzato opportunamente in materiale biodegradabile, che risulta chiudibile superiormente da un piattello superiore 8 ed inferiormente da un piattello inferiore 9 tramite un collegamento a “baionetta” 19.
In particolare il corpo 7 dell’attivatore è realizzato in materiale estremamente rigido e resistente che presenta un coefficiente di dilatazione termica praticamente nullo e temperatura di accensione attorno ai 430°C.
Il corpo 7 non presenta ritiri a basse temperature e consente quindi la regolazione del funzionamento dei meccanismi mobili con tolleranze dimensionali minime.
Inoltre, la bassa temperatura di accensione determina la istantanea combustione del materiale all’atto dello scoppio e la formazione di microframmenti originati dal collasso della struttura che evitano così l’inquinamento ambientale.
In particolare i primi mezzi di sicurezza 5 presentano un funzionamento di tipo pirico esente da sollecitazioni di qualsiasi tipo comprese quelle dovute a correnti elettriche.
I primi mezzi di sicurezza 5 sono definiti da un accenditore ed in particolare da due accenditori a frizione 9 che risultano connessi con almeno una miccia ed in particolare a due rispettive micce 10 a loro volta connesse con almeno un detonatore e più precisamente a due detonatori 11.
Opportunamente i due tratti di miccia di sicurezza 10 presentano ciascuno una lunghezza di 100 centimetri ed una velocità di combustione pari a 0,4 centimetri/secondo.
In questo modo ognuno di essi brucia nel tempo di 4 minuti e 10 secondi.
I tratti di miccia 10 presentano una loro estremità connessa con gli accenditori a frizione 9 inseriti in rispettivi fori 12 presenti sul piattello superiore 8.
Le micce 10, dopo essere fuoriuscite dal corpo 7 dell’attivatore, si avvolgono perimetralmente sullo stesso e presentano le estremità opposte in sedi cilindriche orizzontali 13 dove sono tenute in modo fisso internamente alle stesse di alloggiamento dei detonatori 11.
Anche i detonatori 1 1 sono doppi per garantire una sicurezza di accensione di almeno uno dei due e le sedi 13 sono tra loro intercomunicanti proprio per consentire il brillamento di entrambi i detonatori anche nel caso uno di questi non venga attivato dalla relativa miccia 10.
Le sedi 13, una volta inseriti i detonatori 11, sono poi chiuse tramite due tappi di gomma 14.
I secondi mezzi di sicurezza comprendono un elemento a farfalla 15 di conformazione allungata che presenta in una sua porzione di estremità almeno una carica esplosiva o “booster” indicata con 16.
Il piatello inferiore 9 presenta sulla sua faccia una apertura 20 che viene occlusa dall’elemento a farfalla 15.
In particolare l’elemento a farfalla 15 risulta mobile da una prima posizione in cui la carica esplosiva 16 risulta disallineata dai due detonatori 1 1 ad almeno una seconda posizione in cui la carica esplosiva 16 risulta allineata con i detonatori 11.
Più precisamente l’elemento a farfalla risulta mobile dalla seconda posizione alla prima posizione e viceversa in contrasto e per l’azione di un temporizzatore meccanico 21.
Il temporizzatore 21 presenta un albero quadrangolare 22 che si impegna nella relativa sede 23 dell’elemento a farfalla 15 che può ruotare atorno al perno 24 presente sul piatello inferiore 9. L’elemento a farfalla 15 viene mantenuto nella prima posizione di disallineamento della carica esplosiva 16 dai detonatori 11 grazie all’impegno di una coppiglia 25 che passa atraverso il foro 26 del piatello superiore 8 e della sede di alloggiamento 27 del temporizzatore 21 per impegnarsi nel foro 28 presente sull’elemento a farfalla.
Nel momento in cui viene estrata la coppiglia 25 dal foro 28 il temporizzatore 21 porta l’elemento a farfalla e quindi la carica esplosiva 16 in allineamento con i detonatori 11 e conseguentemente con la massa esplosiva 30 inserita per fusione in un contenitore cilindrico 31 all'interno del quale, nella sede 32, viene alloggiato l’ativatore 4.
In particolare la massa esplosiva 30, che può essere costituita da tritolo o da tritolite, viene attivata dai detonatori 11 attraverso la carica esplosiva 16 presente sul’elemento a farfalla 15 quando quest’ultima risulta nella seconda posizione di allineamento, attraverso Γ apertura 20, anche con la massa esplosiva 30.
Opportunamente il dispositivo comprende anche dei mezzi di rilascio da elicottero, indicati nel loro complesso con 40, vedi figure 4 e 5, del contenitore 31 nel punto prescelto del manto nevoso ed idoneo a provocare la valanga.
I mezzi di rilascio 40 sono inoltre atti, come meglio verrà precisato qui di seguito, ad attivare il temporizzatore meccanico 21 e quindi a portare in posizione di armamento l’elemento a farfalla 15.
In particolare i mezzi di rilascio 40 comprendono un cavetto 41, “a perdere”, realizzato anch’esso in materiale biodegradabile ed avvolto su un apposito rullo posizionato sull’elicottero che presenta ad una sua estremità la coppiglia o spinotto 25 atta al bloccaggio dell’elemento a farfalla 15 nella seconda posizione di disallineamento con i detonatori 1 1 e la massa esplosiva 30. In prossimità dello spinotto o coppiglia 25 il cavetto presenta un’asola 42 atta ad impegnarsi in un gancio 43 incernierato sul bordo del contenitore 31 e mobile in contrasto e per l’azione di una molla pretarata 44.
In questo modo una volta che il dispositivo è appoggiato sul manto nevoso l’asola 42 si disimpegna dal gancio 43 che viene richiamato dalla molla 44 nella sua posizione iniziale.
A questo punto, come visibile in figura 6, lo spinotto o coppiglia 25 viene disinserito dal dispositivo mediante una trazione del cavetto operata da bordo dell’elicottero e, come già evidenziato, tale operazione permetterà la rotazione dell’elemento a farfalla e quindi Γ allineamento della carica esplosiva 16 con la massa esplosiva 30 ed i detonatori 11.
Il cavetto, infine, viene tagliato a bordo dell’elicottero e rilasciato sulla neve.
Il dispositivo comprende, inoltre, dei mezzi antirotolamento del contenitore ed in particolare due sbarre 45 che vengono inserite in rispettivi fori passanti 46 presenti sullo stesso in modo da creare un impedimento al rotolamento del contenitore 31 lungo la massa nevosa.
Vantaggiosamente, inoltre, i detonatori 11 sono contenuti in mezzi di contenimento di sicurezza degli stessi che presentano un contenitore 50 capace di impedire il verificarsi di effetti esterni al contenitore nel caso di esplosione involuta dei detonatori 11.
Opportunamente il contenitore 50 è atto a provocare la dissipazione di energia liberata dallo scoppio dei detonatori mediante la deformazione delle strutture nelle quali i detonatori 11 sono inseriti.
In particolare i detonatori sono disposti a gruppi di tre inseriti in un bicchiere di acciaio dolce 52 nel quale è stato immesso per fusione del piombo 53.
A loro volta i bicchieri 52 sono sistemati in appositi alvei 54 ricavati in un parallelepipedo di legno dolce 55.
Nel parallelepipedo 55 fra i bicchieri 52 sono presenti delle camere 56 aventi lo scopo di far decadere l’onda d’urto residua dell’eventuale esplosione dei detonatori che si verifica dentro i bicchieri stessi.
Vantaggiosamente le superfici esterne del contenitore sono internamente ricoperte di uno strato di neoprene 57 allo scopo di proteggerlo dalle vibrazioni.
Nella parte superiore è, inoltre, presente un coperchio di legno 58 presentante nella parte inferiore delle zone ribassate 59 in corrispondenza della parte superiore dei bicchieri 52.
In queste zone ribassate 59 è presente un disco di sughero 60 che si adagia sui tre detonatori 11 in modo da tenerli fissati impedendo loro di effettuare qualsiasi tipo di movimento.
Anche il coperchio risulta ricoperto esternamente di neoprene. L’intero contenitore viene poi inserito in un contenitore primario, non rappresentato, costituito da lamiere d’acciaio tra loro saldate e presentante anch’esso un coperchio che viene fissato al corpo dello stesso mediante mezzi opportuni.
Il procedimento per provocare artificialmente una valanga consiste nella seguente sequenzialità operativa.
Prima dell’imbarco sull’elicottero del contenitore della massa esplosiva e del sistema di attivazione della stessa si esegue la rotazione dell’elemento a farfalla dalla seconda posizione alla prima posizione disallineata rispetto agli alloggi dei detonatori 11.
Quindi si prova a vedere se il temporizzatore meccanico funziona ed è atto a portare in posizione di allineamento la carica esplosiva, presente sull’elemento a farfalla, rispetto ai detti alloggi.
Successivamente si riporta manualmente, attraverso l’apertura 20, la carica esplosiva 16 in posizione disallineata e la si mantiene in tale posizione mediante l’inserimento della coppiglia 25 internamente al foro 28 della stessa.
A questo punto si possono caricare sull’ elicottero in tre pezzi separati, il contenitore 31 con la massa esplosiva 30, il sistema di attivazione 3 senza i detonatori 11 ed il contenitore 50 contenente i detonatori.
Una volta che si è individuato il punto esatto in cui deporre il dispositivo si inseriscono le sbarre 45 nei fori passanti, 46, del contenitore si toglie il sistema di attivazione dal relativo contenitore, si prendono due detonatori dal contenitore corazzato 50 e si inseriscono nelle rispettive sedi 13 che vengono poi occluse dai tappini 14.
Successivamente si inserisce il sistema di attivazione nel contenitore 31 tramite, ad esempio, un innesto a baionetta 60 presente sul piattello inferiore 9.
A questo punto la carica è pronta per essere rilasciata ed anche se si dovesse verificare l’esplosione dei detonatori, circostanza peraltro estremamente remota, non si avrebbe lo scoppio della massa esplosiva in quanto la carica esplosiva 16 o “booster” risulta disallineata rispetto ai detonatori ed alla massa esplosiva 30.
Si applica l’asola 42 sul gancio 43 e si fissa l’estremità del cavetto 41 mediante un semplice nodo alla coppiglia 25.
In ultimo, si azionano gli accenditori a frizione 9 e si rilascia la carica facendo filare il cavetto fino alla sua posa sul manto nevoso.
La carica viene lasciata libera dal gancio non appena la stessa tocca la neve, si opera, quindi, una trazione sul cavetto che provvede ad estrarre la coppiglia dalla sua sede lasciando libero l’elemento a farfalla di ruotare in modo da portare la carica esplosiva o “booster” in posizione allineata con i detonatori, si taglia il cavetto medesimo a bordo dell’elicottero e lo si rilascia. A questo punto, dopo circa 60 secondi dall’estrazione della coppiglia la carica esplosiva si troverà nella seconda posizione di allineamento con i detonatori in conseguenza alla rotazione operata dal temporizzatore meccanico.
Dopo 4 minuti e 10 secondi circa dallaccensione delle micce i detonatori scoppieranno determinando in tal modo il brillamento in cascata della carica esplosiva “booster” e della massa esplosiva sottostante.
L’invenzione raggiunge gli scopi proposti e consegue importanti e numerosi vantaggi.
Infatti è stato ideato un dispositivo ed un procedimento per provocare artificialmente una valanga che realizzano la catena di innescamento completamente in modo meccanico-pirica, così da rendere la carica immune da pericoli di esplosione prematura causata da correnti estranee di ogni tipo che possono prodursi in ambienti di alta montagna ed in elicottero.
La tecnica di posa mediante l’impiego del cavetto (a perdere) e gancio di rilascio a fine trazione consente di posizionare la carica esattamente nel punto prescelto ottimizzando in tal modo l’effetto dell’ esplosione.
Inoltre, grazie alla presenza di due accensioni che operano concomitatamente si ha una sicurezza assoluta di funzionamento.
Sempre rimanendo nel campo della sicurezza il dispositivo secondo il trovato, anche nell’ipotesi in cui una volta posizionato sulla neve non scoppi, non ha altre possibilità potenziali di brillare in quanto non presenta meccanismi che possano provocarne l’esplosione.
La carica inoltre è disponibile con diversi pesi della massa esplosiva.
L’invenzione così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del presente concetto inventivo.
Inoltre, tutti i dettagli sono sostituibili da elementi tecnicamente equivalenti.
I materiali impiegati, le forme e le dimensioni possono essere
qualsiasi a secondo delle necessità.

Claims (22)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo per provocare artificialmente una valanga comprendente una massa esplosiva ed un sistema di attivazione della stessa, caratterizzato dal fatto che detto sistema di attivazione comprende un attivatore presentante primi mezzi di sicurezza insensibili a correnti elettriche di ogni tipo ed a sollecitazioni ambientali ed almeno secondi mezzi di sicurezza, attivabili da detti primi mezzi di sicurezza, solo quando detto dispositivo è collocato nel punto prestabilito del manto nevoso.
  2. 2) Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto attivatore presenta un corpo sostanzialmente cavo in materiale biodegradabile chiuso da un piattello superiore e da un piattello inferiore.
  3. 3) Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di sicurezza presentano un funzionamento di tipo pirico.
  4. 4) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di sicurezza comprendono almeno un accenditore a frizione connesso con almeno una miccia a sua volta connessa con almeno un detonatore.
  5. 5) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di sicurezza comprendono un elemento a farfalla, di conformazione allungata, presentante in una sua porzione di estremità almeno una carica esplosiva. .
  6. 6) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto piattello inferiore presenta una apertura occlusa da detto elemento a farfalla.
  7. 7) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento a farfalla è mobile da una prima posizione in cui detta carica esplosiva è disallineata da detto detonatore ad almeno una seconda posizione in cui detta carica esplosiva è allineata con detto detonatore.
  8. 8) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento a farfalla è mobile da detta seconda posizione a detta prima posizione e viceversa in contrasto e per l’azione di un temporizzatore meccanico.
  9. 9) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto attivatore è alloggiato in un contenitore in cui è inserita per fusione detta massa esplosiva formata da un esplosivo di scoppio.
  10. 10) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta massa esplosiva è attivata da detto detonatore attraverso detta carica esplosiva presente su detto elemento a farfalla.
  11. 11) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di rilascio di deto contenitore in deto punto prestabilito, detti mezzi di rilascio essendo ati ad ativare deto temporizzatore meccanico.
  12. 12) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caraterizzato dal fato che detti mezzi di rilascio comprendono un caveto “a perdere” presentante ad una sua estremità una coppiglia di bloccaggio di deto elemento a farfalla e, in prossimità di deta coppiglia, un’asola ata ad impegnarsi in un gancio associato a deto contenitore e mobile in contrasto e per l’azione di una molla.
  13. 13) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caraterizzato dal fatto di comprendere mezzi antirotolamento di deto contenitore su detto manto nevoso.
  14. 14) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caraterizzato dal fato che deti mezzi antirotolamento comprendono almeno due sbarre inserite in rispetivi fori passanti presenti su deto contenitore.
  15. 15) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di contenimento in sicurezza di deto almeno un detonatore presentanti un contenitore ato ad impedire il verificarsi di effetti esterni ad esso nel caso di esplosione di deto detonatore.
  16. 16) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caraterizzato dal fatto che detto contenitore comprende almeno un bicchiere d’acciaio dolce contenente per fusione piombo internamente al quale è alloggiato almeno detto un detonatore.
  17. 17) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto bicchiere è disposto in almeno un apposito alveo ricavato in un parallelepipedo di legno dolce.
  18. 18) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto parallelepipedo di legno dolce presenta delle camere disposte intorno a detto bicchiere ed atte a far decadere l’onda d’urto residua delle eventuali esplosioni che si verificano dentro detti bicchieri.
  19. 19) Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dette superfici esterne di detto contenitore sono internamente ricoperte di neoprene allo scopo di proteggerlo dalle vibrazioni e che il suo coperchio presenta una zona ribassata disposta superiormente a detto bicchiere alloggiante almeno un disco di sughero atto a mantenere almeno detto detonatore in detto bicchiere.
  20. 20) Procedimento per provocare artificialmente una valanga, caratterizzato dal fatto di consistere nell’ individuare il punto di deposizione di una carica esplosiva costituita da una massa esplosiva e da un sistema di attivazione della stessa, nell’ armare detto sistema di attivazione inserendo in almeno un’apposita sede almeno un detonatore, nel disallineare in contrasto all’azione di un temporizzatore meccanico una carica esplosiva da detto detonatore, nel trattenere detta carica esplosiva in detta posizione tramite un organo di bloccaggio, nell'associare detto sistema di attivazione con detta massa esplosiva, nell’accendere almeno una miccia avente una combustione di tempo prestabilito e connessa a detto detonatore, nel depositare detta massa esplosiva e detto sistema di attivazione in detto punto prestabilito e nel togliere detto organo di bloccaggio in modo che detta carica esplosiva si allinei dopo un tempo prestabilito con detto detonatore e con detta massa esplosiva.
  21. 21) Procedimento secondo la rivendicazione 20, caratterizzato dal fatto che il tempo di combustione di detta miccia è superiore al tempo di deposizione di detta massa esplosiva e di detto sistema di attivazione della stessa sommato al tempo di allineamento di detta carica esplosiva con detto detonatore.
  22. 22) Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il tempo di allineamento di detta carica esplosiva con detto detonatore e detta massa esplosiva è sufficiente all’allontanamento del personale che l’ha depositata. Il tutto come sostanzialmente descritto, illustrato, rivendicato e per gli scopi ivi specificati.
IT1999MI000493A 1999-03-11 1999-03-11 Dispositivo e procedimento per provocare artificialmente una valanga IT1311085B1 (it)

Priority Applications (5)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT1999MI000493A IT1311085B1 (it) 1999-03-11 1999-03-11 Dispositivo e procedimento per provocare artificialmente una valanga
AT00103199T ATE280384T1 (de) 1999-03-11 2000-02-17 Einrichtung zum küntlichen auslösen von lawinen
DE60014993T DE60014993T2 (de) 1999-03-11 2000-02-17 Einrichtung zum künstlichen Auslösen von Lawinen
EP00103199A EP1035402B1 (en) 1999-03-11 2000-02-17 Device for artificially causing an avalanche
ES00103199T ES2231059T3 (es) 1999-03-11 2000-02-17 Dispositivo para provocar artificialmente una avalancha.

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT1999MI000493A IT1311085B1 (it) 1999-03-11 1999-03-11 Dispositivo e procedimento per provocare artificialmente una valanga

Publications (2)

Publication Number Publication Date
ITMI990493A1 true ITMI990493A1 (it) 2000-09-11
IT1311085B1 IT1311085B1 (it) 2002-02-28

Family

ID=11382236

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
IT1999MI000493A IT1311085B1 (it) 1999-03-11 1999-03-11 Dispositivo e procedimento per provocare artificialmente una valanga

Country Status (5)

Country Link
EP (1) EP1035402B1 (it)
AT (1) ATE280384T1 (it)
DE (1) DE60014993T2 (it)
ES (1) ES2231059T3 (it)
IT (1) IT1311085B1 (it)

Families Citing this family (2)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
FR2897931B1 (fr) * 2006-02-24 2008-05-09 Technologie Alpine De Securite Dispositif de declenchement d'avalanche
DE102009037705B4 (de) 2009-08-18 2014-03-27 Geräte- und Vorrichtungsbau Spitzner OHG Verfahren und Vorrichtung zum Auslösen von Lawinenabgängen

Family Cites Families (9)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
WO1980001511A1 (fr) * 1979-01-19 1980-07-24 P Schroecksnadel Procede et dispositif de declenchement controle d'avalanches
FR2535045A1 (fr) * 1982-10-26 1984-04-27 Commissariat Energie Atomique Projectile declencheur d'avalanches
GB2151759B (en) * 1983-12-22 1988-04-20 Mp Compact Energy Ltd Demolition device and method of preparing same
IL81199A0 (en) * 1987-01-08 1987-09-16 Israel State Modular demolition charge unit
CH675023A5 (it) * 1988-01-12 1990-08-15 Zermatt Air Ag
DE9016841U1 (it) * 1990-12-13 1992-04-16 Gebrueder Junghans Gmbh, 7230 Schramberg, De
DE4302252C1 (en) * 1992-02-24 1993-09-09 Franz 82467 Garmisch-Partenkirchen De Wendl System for artificially triggering snow avalanches from helicopter - involves lowering explosive means from helicopter by special electrical cable with load reception housing, distance holder and detonator.
EP0690285A1 (de) * 1994-06-29 1996-01-03 Air Zermatt Verfahren und Vorrichtung zum Auslösen von Lawinen mittels Explosivladungen
ATE221983T1 (de) * 1996-03-26 2002-08-15 Innova Patent Gmbh Einrichtung zum auslösen einer lawine od. dgl.

Also Published As

Publication number Publication date
ES2231059T3 (es) 2005-05-16
DE60014993D1 (de) 2004-11-25
ATE280384T1 (de) 2004-11-15
DE60014993T2 (de) 2006-02-09
IT1311085B1 (it) 2002-02-28
EP1035402B1 (en) 2004-10-20
EP1035402A2 (en) 2000-09-13
EP1035402A3 (en) 2001-02-28

Similar Documents

Publication Publication Date Title
JPH0353462B2 (it)
KR101543615B1 (ko) 수류탄 메커니즘
ITMI990493A1 (it) Dispositivo e procedimento per provocare artificialmente una valanga
KR101519387B1 (ko) 유탄의 독립형 자폭장치, 슬라이더의 장전위치 고정부 및 이를 포함하는 유탄
RU2298764C2 (ru) Инженерная осколочная мина с нацеливаемым полем
RU2285893C1 (ru) Донный взрыватель
WO2004065891A3 (en) Safety system for the ignition chain of a projectile fuze
RU2634442C1 (ru) Сигнальное светозвуковое устройство
AU2009202759B2 (en) Fuse for a projectile
RU2647117C1 (ru) Оборудование для образования противотанкового рва
JP6651671B1 (ja) 打ち上げ花火用カートリッジ、打ち上げ花火用発射筒
KR102087592B1 (ko) 양손 사용이 가능한 수류탄의 안전 장전 구조체 및 이를 구비한 수류탄
RU2745889C1 (ru) Способ оценки стойкости боеприпаса к опасным внешним воздействиям
KR102054158B1 (ko) 화학 및 운동에너지탄 시험용 관통 시험장
EP0448898A1 (en) Device for firing a rocket-missile using the container holding the same as launching weapon
NO176727B (no) System til opplösning eller fjerning av tåke
US3382801A (en) Shielded explosive cutting device
US2837998A (en) Impact release mechanism for firing pin
KR200173187Y1 (ko) 연소형 최루탄
KR20150077504A (ko) 독립된 화공식 자폭수단이 구비된 자탄신관
PITTSBURGH UNIV WASHINGTON DC RESEARCH STAFF ANTITANK MINE, XM34
RU140666U1 (ru) Устройство для инициирования
PQC MINE GUIDE
Liebman et al. Sensor‐trigger device for explosion barrier
von Tresckow et al. Land Mines (Landminen)