ITMI980707A1 - Bicicletta compattibile nel volume delle due ruote affiancate - Google Patents

Bicicletta compattibile nel volume delle due ruote affiancate

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ITMI980707A1
ITMI980707A1 IT98MI000707A ITMI980707A ITMI980707A1 IT MI980707 A1 ITMI980707 A1 IT MI980707A1 IT 98MI000707 A IT98MI000707 A IT 98MI000707A IT MI980707 A ITMI980707 A IT MI980707A IT MI980707 A1 ITMI980707 A1 IT MI980707A1
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IT
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bicycle
pedal
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rod
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Francesco Mombelli
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Francesco Mombelli
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    • B62LAND VEHICLES FOR TRAVELLING OTHERWISE THAN ON RAILS
    • B62KCYCLES; CYCLE FRAMES; CYCLE STEERING DEVICES; RIDER-OPERATED TERMINAL CONTROLS SPECIALLY ADAPTED FOR CYCLES; CYCLE AXLE SUSPENSIONS; CYCLE SIDE-CARS, FORECARS, OR THE LIKE
    • B62K15/00Collapsible or foldable cycles
    • B62K15/006Collapsible or foldable cycles the frame being foldable
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Description

D E S C R I Z I O N E
Descrizione dell’ INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
Bicicletta compattabile nel volume delle due ruote affiancate'
L'invenzione concerne le biciclette.
Sono note le biciclette ripiegabili del commercio.
Esse sono sostanzialmente realizzate suddivìdendo in due o più parti gli elementi rigidi più ingombranti quale ad esempio telaio, forcelle e il manubrio, mediante adeguati snodi così da permetterne la sovrapposizione. Tali biciclette presentano parecchi inconvenienti.
Dimensioni pur sempre rilevanti, operazioni complesse per passare dall’assetto d’uso a quello di trasporto e viceversa, indebolimento delle parti più sollecitate come il telaio, le forcelle, il manubrio.
Il ritrovato in oggetto scopre un sistema per l’inserimento veloce dei componenti essenziali praticamente in un volume corrispondente alle ruote affiancate con grandi vantaggi sia per il trasporto ad es. nei bagagliaio di una autovettura e sia per l’uso così come verrà qui di seguito illustrato.
Oggetto dell'invenzione è una bicicletta compattabile nell’assetto di trasporto, pressocchè nel volume delle due ruote sovrapposte.
Per ottenere tali risultati sono state predisposte le caratteristiche principali qui di seguito elencate.
La forcella posteriore presenta all'estremità superiore una articolazione, rispetto alle estremità inferiori del telaio, con asse parallelo a quello della ruota posteriore, che consente il raggiungimento da parte della ruota posteriore, della sommità del telaio.
La pedaliera con moltiplica è sopportata superiormente da una barra tubolare che presenta all'estremità superiore, una articolazione su una estremità inferiore del telaio, con asse parallelo a quello della pedaliera che consente il raggiungimento da parte della moltiplica, della sommità del telaio.
La barra della pedaliera è ancorabile alla forcella posteriore mediante un dispositivo di blocco azionabile manualmente, posto al vertice di una specie di triangolo di blocco ottenuto dalla congiunzione di due barrette ad angolo che partono dalle parti inferiore e superiore della barra assicurando la stabilità della forcella posteriore e della pedaliera nell’assetto di funzionamento della bicicletta.
Il manubrio ha una forma ad "U" rivolta verso l’alto ed è fissato ad un’asta che può essere resa solidale alla forcella anteriore, mediante un dispositivo di blocco azionabile manualmente, che consente la rotazione del manubrio stesso su un asse ortogonale a detta asta sino a determinare la posizione delle manopole rivolte verso il basso e pressocchè complanari con detta asta.
La forcella anteriore è sopportata da un'asta superiore liberamente girevole all’interno d’un cannotto reso solidale alla parte frontale del telaio.
L'asta del manubrio è scorrevole telescopicamente all'interno di un piantone, fornito all’estremità superiore di un dispositivo di blocco azionabile manualmente, fissato alla forcella della ruota anteriore, superiormente mediante una cerniera laterale giacente su un piano geometrico trasversale all’asta superiore di rotazione di tale forcella ed orientata pressocchè a 45° rispetto al piano geometrico longitudinale di simmetria della ruota anteriore e lateralmente mediante un dispositivo di blocco disposto alla sommità dell’asta superiore della forcella stessa.
II cannotto che sopporta l’asta superiore della forcella anteriore è reso solidale alla parte frontale del telaio della bicicletta, tramite una mensola, mediante una articolazione con asse sostanzialmente ortogonale a quello della ruota posteriore ed un dispositivo di blocco ad azione manuale.
Il sellino è sopportato da un’asta scorrevole telescopicamente in un cannotto, .congiunto all’estremità inferiore del telaio con una articolazione ad asse parallelo a quello della ruota posteriore in vicinanza della articolazione della forcella.
Un dispositivo di articolazione e di blocco, azionabile manualmente, alla sommità del cannotto collegato con un tirante scorrevole telescopicamente all'interno d’una espansione tubolare del telaio, consente di bloccare a piacimento lo scorrimento sia dell’asta del sellino che del tirante.
Il perno del pedale sinistro è sopportato da un dispositivo di blocco, all’estremità della pedivella, azionabile manualmente, che consente la rotazione di tale perno su un'asse ortogonale alla pedivella sino a renderlo, nell’assetto di trasporto della bicicletta, sostanzialmente paralleli alla ruota posteriore.
E’ così possibile sbloccando via via nella bicicletta nel suo assetto d’uso, i dispositivi di blocco, trasformare tale bicicletta nell'assetto di trasporto, avvicinando sia la moltiplica che la ruota posteriore alla parte superiore del telaio, ruotando il manubrio verso il basso, introducendo l’asta del manubrio dentro il suo piantone, ribaltando tale piantone attorno alla cerniera di fondo a 45°, contro la ruota anteriore, ruotando il blocco comprendente affiancati, ruota anteriore, forcella anteriore, piantone del manubrio e manubrio, contro la ruota posteriore e la pedaliera, inserendo l'asta del sellino dentro il suo piantone ed il tirante del sellino stesso all’interno della espansione tubolare del telaio, con rotazione di tale piantone verso il telaio stesso, ruotando il perno del pedale sinistro in modo da disporlo pressocchè affiancato al detto blocco, ridurre l’ingombro totale della bicicletta in modo da corrispondere pressocchè alle dimensioni delle due ruote affiancate.
In un tipo preferito d’attuazione il telaio è ottenuto da un tubolare ripiegato a forcella longitudinale simmetrica rispetto al piano geometrico verticale di simmetria della bicicletta ed inclinata verso la ruota anteriore con frontale curvo e due bracci, il sinistro prolungato verso il basso e verso l’interno della bicicletta con una piega pressocchè a 90° ed il destro completato da una appendice laterale esterna piegata pressocchè a 90° verso la forcella posteriore sino al raggiungimento da parte delle estremità di tali bracci d'una posizione di complanarità con un ponticello di collegamento giacente sul piano geometrico longitudinale della bicicletta, con lieve divergenza reciproca.
Le articolazioni della forcella posteriore e della pedaliera sono predisposte rispettivamente sull’estremità di tali bracci destro e sinistro. Vantaggiosamente la forcella della ruota posteriore della bicicletta presenta sulla gamba sinistra una espansione triangolare fissata sostanzialmente alle due estremità superiore ed inferiore della forcella, rivolta verso l'interno della bicicletta con un cavallotto ad “IT sul vertice rivolto verso il basso e con ampiezza corrispondente alla barretta inferiore del triangolo di blocco comprendente la barra della pedaliera.
Il dispositivo di blocco della pedaliera e della forcella posteriore è costituito da un perno fissato ortogonalmente nel vertice di detto triangolo di blocco che penetra all'interno della forcella posteriore e da una orecchietta con una nicchia predisposta nel punto di attacco di una espansione della forcella posteriore rivolta verso l’esterno della bicicletta, dentro la quale nicchia è possibile far passare il detto perno filettato bloccandolo con un galletto, dopo avere determinato l'inserimento della barretta inferiore del triangolo di blocco airinterno del detto cavallotto ad “U".
Il dispositivo di blocco del manubrio è ottenuto da due semigusci uno rivolto verso l’alto con alloggiamento semicilindrico corrispondente al diametro della traversa centrale del manubrio, solidale all’asta del manubrio stesso e l'altro sostanzialmente speculare, rivolto verso il primo, collegati entrambi con viti entro fori passanti e galletti.
Il dispositivo di bloccaggio dell'asta del manubrio sul piantone è ottenuto da un semianello solidale al piantone stesso e restringibile a piacimento mediante un morsetto comprendente una vite trasversale ed un galletto.
Il dispositivo di blocco tra il piantone del manubrio e l’asta della forcella anteriore è costituito da una linguetta solidale al piantone ad una determinata distanza dalla cerniera inferiore, collegabile ad una squadretta fissata all’asta superiore di detta forcella anteriore mediante una vite ed un galletto. Il dispositivo di blocco ed articolazione della mensola del cannotto della forcella della ruota anteriore, sul telaio, comprende una forcellina pressocchè orizzontale rivolta verso la ruota anteriore con due fori paralleli, uno per l'articolazione tra tale forcellina e la mensola e l’altra per l'inserimento di una vite attraverso un foro della mensola stessa così da consentire il bloccaggio nell’assetto d’uso mediante un galletto applicato alla vite.
Il dispositivo di blocco del cannotto che sopporta l’asta scorrevole del sellino è ottenuto da un semianello con linguetta forata e vite trasversale fornita di un galletto che consente il restringimento di tale semianello e quindi il bloccaggio di tale asta nei due assetti di massima espansione per l’uso e di massima retrazione per il trasporto.
A tale vite è applicata una testina predisposta all’estremità del tirante del sellino che scorre telescopicamente nell’espansione tubolare del braccio sinistro del telaio per cui, bloccando il detto dispositivo si blocca la posizione del tirante stesso nell'assetto d’uso con la sua massima sporgenza o nell'assetto di trasporto con la sua massima rientranza dato che la rotazione del cannotto sulla sua articolazione sull’estremità inferiore del telaio determina la rotazione della linguetta forata predisposta sul dispositivo di blocco e che alloggia la vite con galletto.
Quindi bloccando tale rotazione si determina anche il blocco della posizione del tirante del sellino e quindi del cannotto.
Il dispositivo di blocco del perno del pedale della pedivella sinistra nei due assetti d’uso e di trasporto della bicicletta è ottenuto da una barretta solidale a tale perno, libera di ruotare longitudinalmente all’interno della pedivella e sottoposta all’azione di un perno trasversale, servito da una molla, che può penetrare a piacimento nell’uno o nell’altro di fori trasversali di tale barretta rispettivamente corrispondente alla posizione del perno del pedale ortogonale alla pedivella o sullo stesso piano della stessa.
Per effetto di tale caratteristica il volume della bicicletta nel suo assetto di trasporto risulta sostanzialmente compreso in un parallelepipedo di dimensioni in cm. di 40 X 50 X 20 se le ruote hanno un diametro di 40 cm. ovvoro compreso in un parallelepipedo di dimensioni in cm. di 50 x 60 x 20 se le ruote hanno un diametro di 50 cm.
In una vantaggiosa variante si prevede il bilanciamento pressocchè di tutte le parti ripiegabili della bicicletta.
Secondo tale variante all’interno dell'appendice laterale del braccio destro del telaio è predisposta una molla elicoidale cilindrica di compressione con base su un fondello saldato all'estremità di tale appendice, attraversata da un cavetto metallico che è agganciato superiormente ad una testina superiore della molla e che inferiormente fuoriesce liberamente da un foro di tale fondello andando ad agganciarsi ad un morsetto disposto su una gamba della forcella posteriore della bicicletta in prossimità della sua articolazione rispetto al telaio.
La precarica della molla è calcolata in modo da contribuire al bilanciamento della forcella posteriore completa di ruota posteriore .
Il cavetto agganciato alla testina della molla uscendo da tale testina va ad agganciarsi, passando attraverso il foro laterale che collega il braccio destro del telaio alla sua appendice, ad un morsetto predisposto pressocchè in corrispondenza della punta del tirante del sellino per cui quando tale tirante viene spinto all'interno dell'espansione tubolare del braccio destro del telaio, tale cavetto estendendosi entra in sinergia con la molla contribuendo al bilanciamento della forcella posteriore e assicurandone la stabilità nella posizione di ripiegamento con la ruota posteriore pressocchè inserita all'interno del telaio.
All’estremità del braccio sinistro del telaio è predisposta una molla cilindrica elicoidale di compressione che fa battuta su un fondello saldato all'estremità di tale braccio pressocchè in corrispondenza della articolazione della barra che sopporta la pedaliera e che presenta in corrispondenza della sua estremità superiore una testina con un morsetto a cui è agganciato un filo metallico che attraversando la molla e fuoriuscendo liberamente da un foro centrale del fondello và ad agganciarsi ad un morsetto predisposto su detta barra di supporto della pedaliera in prossimità della sua articolazione sul telaio contribuendo al bilanciamento della pedaliera stessa completa di moltiplica e catena.
L’asta del manubrio alloggia al suo interno una molla cilindrica elicoidale di compressione che fa battuta superiormente su un fondello saldato pressocchè all’estremità superiore di tale asta.
Un cavetto metallico agganciato ad un morsetto di una testina inferiore della molla attraversa la molla stessa e fuoriuscendo liberamente da un foro centrale del fondello và ad agganciarsi alla traversa centrale del manubrio. In conseguenza della sua rotazione si determina all’atto del trasferimento della bicicletta dall’assetto d’uso all’asseto di trasporto, il tiro del cavetto e quindi la compressione della molla che controbilancia il peso del manubrio.
Il piantone del manubrio presenta in corrispondenza della sua estremità inferiore una molla cilindrica elicoidale di compressione che fa battuta sostanzialmente sull’estremità inferiore di tale piantone e quindi in corrispondenza della piastrina con la quale tale piantone è collegato ad una cerniera sopportata da una mensola resa solidale alla forcella anteriore della bicicletta e che presenta superiormente una testina con un morsetto al quale è agganciato un cavetto che attraversando la molla fuoriesce liberamente da un foro predisposto sulla detta piastrina sino ad agganciarsi ad un morsetto predisposto pressocchè al centro della detta mensola.
Pertanto all’atto del ribaltamento del piantone del manubrio contro la ruota anteriore nell’assetto di trasporto della bicicletta, tale molla elicoidale si comprime per effetto del tiro del cavetto bilanciando il peso di tale piantone e del manubrio ad esso collegato.
Il dispositivo predisposto all’estremità della pedivella sinistra, per consentire a piacimento la posizione del pedale nell’assetto d'uso ortogonale alla pedivella o nell'assetto di trasporto sul piano geometrico della pedivella stessa è ottenuto da una conformazione della estremità della pedivella che comprende in successione versò l’esterno, un tratto a sezione trasversale costante quadrata, un collare, un tratto. d’estremità a sezione costante quadrata, ed una ranella di blocco applicata frontalmente a detta estremità della pedivella, mediante una vite, di diametro maggiore delle dimensioni della sezione trasversale della pedivella.
I lati della sezione quadrata ed il diametro del collare sono pressocchè eguali.
All’estremità del perno del pedale è predisposta una testa di aggancio alla pedivella costituita da un anello quadro le cui dimensioni interne corrispondono sostanzialmente alle dimensioni della sezione d’estremità della pedivella, consentendo il libero scorrimento di tale testa su dette estremità della pedivella.
Su detta estremità della pedivella è predisposta una ghiera che presenta un foro centrale a sezione costante quadrata le cui dimensioni corrispondono sostanzialmente a quelle delle estremità della pedaliera.
In corrispondenza di un angolo del foro di tale ghiera ed in diagonale è predisposta una forcella metallica elastica ad “U” con bracci infissi saldamente su espansioni predisposte pressocchè al centro delle fiancate dell’angolo del foro sopradetto, la cui parte centrale taglia l'angolo stesso.
Pertanto è possibile la collocazione dell’anello del perno del pedale sull'estremità a sezione quadra della pedivella nell’assetto d'uso con perno ortogonale all'asse della pedivella stessa e la posizione della ghiera in corrispondenza del collare.
Lo spontaneo spostamento della ghiera verso la zona quadra interna della pedivella risulta invece impedito dal fatto che la forcella disposta diagonalmente ad un angolo del foro della ghiera spontaneamente si colloca in corrispondenza di una fiancata di tale estremità della pedivella determinando lo sfasamento tra il foro quadro di tale ghiera e il corpo quadro di tale estremità della pedivella.
In conseguenza il pedale rimane bloccato nel suo assetto d'uso.
Quando si desidera spostare il pedale nell’assetto di trasporto è possibile forzando manualmente la forcella elastica in modo da liberare l’angolo del foro quadrato della forcella sul quale interferisce, far scorrere la ghiera stessa verso l’interno della pedivella in modo da coincidere con il tratto a sezione quadrata.
E’ così consentito all'anello del perno del pedale a passare in corrispondenza del collare e ruotare sino ad assumere un assetto praticamente corrispondente alla sua giacenza sullo stesso piano geometrico della pedivella e quindi il suo scorrimento e la sua collocazione sull’estremità a sezione quadra della pedivella lasciando libera la ghiera di riprendere la sua posizione nella zona del collare.
In tale posizione la ghiera risulta libera di ruotare per disporsi nuovamente per effetto della forcella elastica nella posizione di interferenza degli angoli del suo foro con le fiancate dell’estremità a sezione quadra della pedivella bloccando il pedale nella posizione di trasporto della bicicletta.
Sono evidenti i vantaggi dell’invenzione.
Mediante l’intervento su pochi dispositivi di bloccaggio facilmente manovrabili con le mani è possibile rapidamente trasferire la pedaliera e la ruota posteriore della bicicletta pressocchè sino all’estremità superiore del telaio, rendere il manubrio sostanzialmente complanare con il suo piantone, ribaltare tale piantone sulla ruota anteriore e quindi ribaltare il complesso comprendente tale ruota anteriore ed il manubrio sulla ruota posteriore e sulla pedaliera i cui pedali sono stati già ruotati in modo da risultare paralleli a tale ruota posteriore.
Tenendo presente che il telaio è praticamente ottenuto da una forcella longitudinale, l’estremità superiore della ruota posteriore può collocarsi all'interno di tale forcella.
L’asta del sellino può essere inserita totalmente dentro il suo piantone e quest’ultimo può essere ribaltato verso il telaio della bicicletta in modo tale che il sellino risulti praticamente pressocchè combaciante con la sommità del detto telaio.
Per quanto precede è possibile ottenere un ingombro totale della bicicletta, nell'assetto di trasporto, praticamente compreso in un volume parallelepipedo la cui altezza e larghezza è pressocchè corrispondente al diametro delle ruote.
Se le ruote hanno un diametro di 40 cm. l'ingombro totale è pressocchè di 40 x 50 x 20 cm. mentre se le ruote hanno un diametro di 50 cm. l’ingombro totale è pressocchè di 50 x 60 x 20 cm.
La facilità di manovra dei dispositivi di bloccaggio e di sbloccaggio e la sicurezza ottenuta dai medesimi nell’assetto d’uso della bicicletta, consente di utilizzare il veicolo col massimo conforto e con la massima soddisfazione in qualsiasi zona adatta alla circolazione di una bicicletta.
La variante che prevede il bilanciamento pressocchè di tutte le parti pesanti della bicicletta come la forcella con la ruota posteriore, la pedivella con la moltiplica, il manubrio, il piantone del manubrio, mediante delle molle associate a cavetti metallici disposti all’interno del telaio del piantone e dell’asta del manubrio rendono il passaggio dall’assetto d’uso all’assetto di funzionamento estremamente facile e comodo alleviando l’utente di tutti gli sforzi che in genere sono necessari per cambiare l’assetto di una bicicletta da quello d'uso a quello compatto di trasporto.
In sintesi la bicicletta oggetto dell’invenzione rispetto a quelle note presenta una eccezionale compattezza e una sorprendente facilità nel passaggio da un assetto all'altro con grande conforto dell’utente che può effettivamente godere di un “accessorio" estremamente utile per gli spostamenti in qualsiasi territorio sfruttando in pieno le caratteristiche precipue della bicicletta anche quando il territorio viene raggiunto mediante autoveicoli o altri mezzi. Le caratteristiche e gli scopi del ritrovato risulteranno ancora più chiari dagli esempi d’attuazione che seguono corredati da figure schematiche .
Fig. 1 ) La bicicletta nell’assetto d'uso, in vista laterale, con particolare del dispositivo di collegamento della pedaliera con la forcella posteriore Fig. 2) Idem come sopra in vista dall’alto
Fig. 3) La bicicletta all'inizio della traslazione della ruota posteriore e della pedaliera verso il telaio al termine della rotazione del manubrio atorno alla sua traversa centrale e dell'inserimento del suo cannotto nel piantone che lo collega alla forcella anteriore, in vista laterale
Fig. 4) La bicicletta nel corso della traslazione della ruota posteriore e della pedaliera verso il telaio ed al termine del ribaltamento del piantone del manubrio contro la fiancata sinistra della ruota anteriore, in vista laterale.
Fig. 5) La bicicletta al termine della traslazione della ruota posteriore e della pedaliera verso il telaio centrale, in vista laterale, con particolare del giunto tra la pedivella ed un pedale per consentirne il ribaltamento contro il corpo della bicicletta, in due posizioni, in prospettiva
Fig. 6) La bicicletta della fig. 5) all’inizio del ribaltamento della forcella anteriore sulla ruota posteriore in vista laterale, con particolare in pianta dell'articolazione dì tale forcella rispetto al telaio
Fig. 7) La bicicletta della fig. 6) al termine del ribaltamento della forcella anteriore sulla ruota posteriore e sulla pedaliera con completamento dell'assetto di trasporto, in vista laterale
Fig. 8) Idem come sopra in vista dall’alto. Γ Fig. 9) Variante della bicicletta con bilanciamento delle parti ripiegabili, nell’assetto della fig. 4), in vista laterale sezionata con particolare del piantone e del cannotto del manubrio.
Fig.10) Particolare della parte posteriore del telaio nell'assetto della fig. 9), in vista laterale con ulteriore particolare sezionato dell’estremità del braccio destro del telaio.
Fig. 11) Il particolare della fig, 10) al termine del ripiegamento del sellino, in vista laterale con ulteriore particolare sezionato dell’estremità del braccio destro del telaio.
Fig. 12) Variante del giunto del pedale sinistro della pedivella per consentire nell’assetto di trasporto la rotazione del perno del pedale sul piano geometrico della pedivella stessa, utilizzante una ghiera traslante di bloccaggio, nell’assetto d’uso, in prospettiva dall’alto.
Fig. 13) Idem come sopra al termine dello spostamento assiale della ghiera per consentire la traslazione del perno del pedale sulla pedivella.
Fig. 14) Idem come sopra dopo la rotazione del perno del pedale attorno alla pedivella fino al suo piano geometrico.
Fig. 15) Idem come sopra dopo il ritorno della ghiera nella posizione di bloccaggio del perno del pedale con particolare della ghiera e particolare dell'estremità della pedivella orientata a 90° .
La bicicletta 10 comprende il telaio 20, la forcella anteriore 40, il piantone 50 del manubrio, la forcella posteriore 80, la barra tubolare 90 per il supporto della pedaliera 110 ed il cannotto 100 per il sellino.
II telaio 20 è ottenuto da un tubolare ripiegato a forcella longitudinale con frontale curvo 21 (vedi anche particolare della fig. 6) e due bracci 22 sinistro e 23 destro sostanzialmente giacenti su due piani geometrici paralleli verticali.
Il braccio 23 termina con una estremità tubolare 23’.
A tale braccio 23 è resa solidale una appendice 24 che partendo dal suo lato sinistro, curva pressocchè a 90° rivolta verso il basso.
Il braccio 22 termina con una estremità 22’ curvata verso il basso pressocchè a 90° e verso il piano di simmetria longitudinale della bicicletta.
L’appendice 24 del braccio 23 ed il prolungamento 22’ del braccio 22 assumono alle estremità pressocchè un assetto complanare con lieve divergenza verso il basso e sono rese solidali da un ponticello 19 complanare. Alle estremità frontale 21 del telaio a forcella (figg. 1 e 7) è predisposto, mediante la mensola 26, un dispositivo 25 di articolazione e di bloccaggio costituito dalla forcellina 27 sostanzialmente orizzontale, larga, rivolta verso la parte anteriore della bicicletta che presenta una articolazione 28 con vite fissa per il supporto 43 del cannotto 42 dell’asta 41 della forcella anteriore 40 della bicicletta.
Tale articolazione viene bloccata da una vite mobile 29 che attraversa un foro 30 fissata con un galletto 31.
All<’>estremità del braccio 23 costituita dell’appendice 24, è solidale un dispositivo 35 di articolazione comprendente una forcellina 32 verticale rivolta verso la parte posteriore che presenta una articolazione 33 per il cannotto 100 con l’asta 101 del sellino 13 ed una articolazione 34 inferiore per la sommità della forcella 80 della ruota posteriore 12 della bicicletta.
II braccio 22 presenta all'estremità 22’, un dispositivo d'articolazione 44 comprendente una forcellina 37 pressocchè verticale rivolta verso il basso con una articolazione 38 per la barra tubolare 90 che sopporta la pedaliera 110.
Alla base dell'asta 41 superiore della forcella 40 anteriore che ruota all'interno del cannotto 42 è predisposta una mensolina 52 collegata, mediante l'articolazione 53, ad una piastrina 51 solidale alla base del piantone 50 del manubrio 60.
Alla sommità di detta asta 41 è resa solidale, mediante la vite 47 la squadretta 46.
II piantone 50 presenta pressocchè a metà altezza, una linguetta 54 laterale che consente il fissaggio del piantone stesso a detta squadretta 46 mediante una vite 48 con galletto 49.
Tale piantone 50 presenta alla sommità un morsetto 55 comprendente un semianello 56 con vite 57 e galletto 58 che consente l’inserimento telescopico dell’asta 63 che sopporta all’estremità superiore, il manubrio 60 mediante il morsetto 65, comprendente i semigusci 61 e 62 con viti 66 fornite di galletti 67 per il bloccaggio.
La barra tubolare 90 della pedaliera 110 è girevole superiormente nell’articolazione 38 dell’estremità 22’ del braccio 22 del telaio 20 ed è fissaio inferiormente ai mozzo 120 di detta pedaliera 110.
Da tale mozzo si diparte una barretta piatta 92 ad angolo acuto rispetto alla barra 90, pressocchè ortogonale nell’assetto d’uso della bicicletta, alla forcella 80.
L’estremità libera di tale barretta 92 è collegata alla detta barra 90 da una seconda barretta 93 ad angolo acuto rispetto alla prima barretta, pressocchè in prossimità dell'articolazione 38 dando luogo ad una specie di telaietto triangolare.
L'estremità sinistra 97 di tale telaietto risulta sostanzialmente inserita all'interno della forcella 80 posteriore e presenta un dispositivo di bloccaggio 95 comprendente un perno 94 filettato fisso, ortogonale, di dimensioni corrispondenti alla nicchia 83 dell’orecchietta 82 predisposta nell’espansione 81 ad “U” posteriore della forcella 80 alla quale viene fissato il detto telaietto, serrando il galletto 96 su tale perno 94.
Alle estremità superiore ed inferiore del braccio sinistro della forcella 80 sono fissate le estremità di una espansione angolare composta da due barrette 85, 86 sul cui vertice è fissato un cavallotto 87 ad “U” rivolta verso il basso.
L’ampiezza interna del cavallotto 87 corrispondente sostanzialmente allo spessore della barretta 92 solidale alla barra tubolare 90.
All’estremità superiore del cannotto 100 che sopporta l’asta 101 del sellino è predisposto il morsetto 105 ottenuto da un anello tagliato 102 serrabile mediante una vite 104 trasversale fornita d’un galletto 103.
Alla testa di tale vite è fissata la linguetta 106 del tirante 107 che penetra telescopicamente all’interno dell’estremità tubolare 23’ del braccio 23 del telaio 20.
La pedaliera 110 (vedi particolare della fig. 5) comprende il mozzo 120, la moltiplica 14, i pedali 111, i perni 112 dei pedali sopportati ad un estremo dalle testine 113 solidali alle barrette 116 longitudinali liberalmente girevoli all’interno dei bracci 114 dei pedali.
Un pernetto 117 di blocco, sommariamente indicato nelle figure, sotto l’azione delle dita può penetrare nell'una 118 o nell’altra 119 delle sedi a 90°, predisposte trasversalmente sulla barretta 116 con l’effetto di bloccare i pedali o nella posizione 111 d’uso della bicicletta o nella posizione 111' di trasporto sostanzialmente compresi nello stesso piano geometrico dei bracci 114.
Tali pedali possono quindi risultare compresi entro il volume della bicicletta nel suo assetto di trasporto facilitando la sovrapposizione della ruota anteriore 11 (figg. 7 e 8).
Ciò premesso, per il passaggio della bicicletta dall’assetto d’uso delle figg.
1) e 2) all’assetto di trasporto delle figg. 7) e 8) e per la stabilizzazione nei due assetti è sufficiente seguire l’ordine delle figure (figg. 1-8) agendo via via sui dispositivi di articolazione e di bloccaggio già descritti così come qui di seguito illustrato:
- Dispositivo 65 di bloccaggio della rotazione del manubrio 60 attorno alla sua traversa 70 centrale sull’asta 63
- dispositivo di bloccaggio 55 dell’asta 63 del manubrio, scorrevole nel piantone 50 del manubrio stesso
- dispositivo di bloccaggio 45 del ribaltamento del piantone 50 del manubrio attorno all'articolazione 53 sulla ruota anteriore 11
- dispositivo di bloccaggio 95 della rotazione del telaietto 92-93 solidale alla barra tubolare 90 della pedaliera, sulla articolazione 38 e della forcella posteriore 80 nella articolazione 34, verso il telaio 20 sino pressocchè al combaciamento dell’estremità superiore della moltiplica 14 é della ruota posteriore 12 con la sommità di tale telaio 20
- dispositivo 25 di bloccaggio ed articolazione del complesso formato dalla ruota anteriore 40, e dal manubrio e della sua asta combacienti con la prima, contro la ruota posteriore
- dispositivo 105 di bloccaggio ed articolazione per l'abbassamento dell’asta 101 del sellino all’interno del cannotto 100 e per l'inserimento del tirante 107 del sellino all'interno del braccio 23’ del 20 con rotazione di tale cannotto 100 nell’articolazione 33 del dispositivo 35 di articolazione all’estremità dell’appendice 24 del braccio 23 del telaio
- - dispositivo 115, 180 di bloccaggio ed articolazione della rotazione dei perni e dei pedali rispetto alle pedivelle attorno alle barrette girevoli Iongitudinalmente nei bracci della pedaliera
Le figg. 9-11) illustrano una variante della bicicletta con il bilanciamento delle parti ripiegabili.
All’interno dell’appendice 24 del braccio destro del telaio 20 è inserita la molla 145 cilindrica elicoidale a compressione che fa battuta inferiore sul fondello 150 della detta appendice, mentre superiormente presenta una testina 148 alla quale è fissato mediante il morsetto 149, il cavetto 146 che passa all’interno della molla fuoriuscendo dal foro centrale 152 di detto fondello per agganciarsi nel morsetto 151 predisposto sulla gamba 88 della forcella posteriore 80 in prossimità dell’articolazione 34 di tale forcella, sulla forcellina 32 di detta appendice 24 del braccio 23 destro del telaio.
Un prolungamento del cavetto 146 fuoriesce dalla testina 148 e proseguendo all’interno dell'appendice 24 tubolare và ad agganciarsi superiormente attraverso il foro 144 corrispondente alla congiunzione tra l'appendice 24 ed il braccio 23 destro del telaio alla punta del tirante 107 del sellino in corrispondenza del morsetto 147.
Il tratto del cavetto 146 dalla testina 148 al punto di collegamento con il tirante 107 del sellino, è più lungo della distanza tra tali punti di collegamento e pertanto quando il sellino si trova nella posizione d’uso della bicicletta risulta in posizione allentata.
Come è chiaro dalla fig. 11) la forza della molla 145 è idonea a bilanciare il peso della forcella posteriore 80 con la sua ruota 12 (fig.9).
Introducendo il tirante 107 del sellino all'interno del braccio 23 del telaio come indicato nella fig. 11), il cavetto 146, quando il detto tirante è pressocchè al termine della sua corsa si dispone sotto tale tirante e determina in sinergia con la molla 145 il ripiegamento totale della forcella posteriore e quindi della ruota posteriore contro il telaio 20 nell’assetto della fig. 5).
La pedaliera 110 girevole nell’articolazione 38 ottenuta dalla forcellina 37 al temine dell’estremità 22’ tubolare del braccio 22 del telaio 20, è bilanciata dalla molla elicoidale di compressione cilindrica 155 (figg. 9-11) che fà battuta inferiormente sul fondello 154 saldato sulla punta di dette estremità 22’. Alla sommità di tale molla 155 è predisposta la testina 158 con morsetto 159 per un cavetto metallico 156 che, attraversando tutta la molla fuoriesce dal foro centrale 160 di tale fondello e si aggancia al morsetto 157 predisposto sulla barra 91 della pedaliera 110 in prossimità dell’articolazione 38. Come è chiaro dalla fig.11 ) la molla 155, distendendosi, contribuisce a sollevare la pedaliera 110 completa di moltiplica 14 e a mantenerla contro ila barra superiore 23 del telaio 20.
Il bilanciamento del manubrio 60 (fig. 9- particolare) è ottenuto dalla molla 135 elicoidale a compressione inserita all’interno della barra 63 tubolare del manubrio stesso.
Tale molla fa batuta sul fondello 140 saldato all’estremità superiore della barra 63 ed è tirata da! cavetto 136 collegata al morsetto 139 della testina 138.
L’altra estremità del cavetto è agganciata sul foro 137 della parte centrale 141 del manubrio e pertanto quando quest’ultimo della posizione d'uso (fig. I ) ruota verso la posizione di ripiegamento (fig. 9), tale estremità del cavetto, arrotolandosi attorno a tale parte centrale del manubrio, tira la testina 138 comprimendo la molla e bilanciandone il peso sino al raggiungimento della posizione della fig. 3).
il bilanciamento de! piantone 50 con tutto il manubrio 60 è ottenuto da una molla 125 che fa battuta sulla piastrina 51 girevole sulla mensola 52 (fig.9-partticolare).
AM’altra estremità della molla è predisposta la testina 128 a cui è fissato, meidante il morsetto 129, il cavetto 126 che, attraversando la molla fuoriesce dal foro 130 della piastrina 51 fissandosi al morseto 127 della mensola 52.
Pertanto quando il piantone del manubrio viene ribaltato nella posizione della fig. 9) la molla 125 si comprime (vedi particolare delle figg. 4) e 9) .
Le figg. 12-15) illustrano una variante della pedivella sinistra 165 con pedale 177.
II braccio 166 della pedivella presenta una sezione costante quadrata interrotta da un collare 169 a sezione tonda dando luogo ad una punta 168.
Il perno 174 del pedale presenta all’estremità un anello 175 a sezione quadrata costante di larghezza sostanzialmente eguale a quella della punta 168 del braccio della pedivella sulla quale è inserito, venendo bloccato da una rondella 170 applicata sul fronte di detta punta del braccio 166 mediante la vite 172.
Sul braccio della pedivella comprendente tre zone 169 a sezione tonda e 166 e 168 a sezione quadrata, è applicata altresì la ghiera 180 anulare con foro 181 a sezione quadrata.
Le dimensioni dei lati del braccio 166 della pedivella, dell’estremità 168 di tale braccio, del diametro del collare 169 e del foro quadrato dell’anello 175 del perno 174 del pedale, sono sostanzialmente eguali e quindi è consentito il libero scorrimento dell’anello 175 del pedale e della ghiera 180 sul braccio 166 della pedivella comprese le zone 169 a sezione tonda e 168 a sezione quadra.
In corrispondenza delle quattro fiancate della ghiera sono predisposte in asse con tali fiancate le espansioni 182 ad angolo diedro rispettivamente simmetriche.
Una coppia di tali espansioni 188 e 189 presentano pressocchè in corrispondenza del loro asse di simmetria, fori 183 per l’introduzione delle estremità 184 di una forcella 185 di filo d'acciaio armonico che rimane infissa stabilmente, lasciando liberi all’esterno della ghiera i braccetti 186.
La parte centrale 187 di tale forcella risulta diagonale rispetto al foro quadrato 181 della ghiera coprendo parzialmente l’angolo 190.
La lunghezza dell'estremità a sezione quadra 168 del braccio della pedivella, del collare 169 e dell’anello 175 a sezione quadra del perno del pedale, sono pressocchè eguali consentendo la libera rotazione di tale anello 175 e della ghiera attorno al collare 169 del braccio della pedivella.
Per quanto precede quando la ghiera 180 è predisposta in corrispondenza del collare 169 (fig.12) l'anello del perno del pedale è costretto a rimanere inserito sull’estremità 168 del braccio della pedivella.
Tale ghiera è costretta a sua volta a rimanere bloccata nella posizione della fig. 12) dalla forcella 185 che và ad aderire ad una fiancata come la 166’ del braccio 166 della pedivella, mantenendo tale ghiera in modo che gli angoli 190 del suo foro 181 risultino sfasati rispetto agli spigoli 191 del braccio 166 della pedivella e pressochcè al centro delle fiancate come la 166 di detto braccio della pedivella (vedere anche il particolare della fig. 15).
La posizione del pedale della fig. 12) corrisponde in quella d'uso della pedaliera.
Nell’assetto di ripiegamento della bicicletta per consentire la rotazione del pedale 177 in modo che tenda a coincidere con lo stesso piano geometrico della pedivella stessa è necessario forzare la rotazione della ghiera 180 in modo che l'estremità superiore 187 della forcella 185, deformandosi consenta l’allineamento del foro quadro 181 della ghiera con il braccio quadro 166 della pedivella e quindi lo scorrimento assiale di tale ghiera 180 lasciando libero il collare 169 (fig. 13).
In tal modo è possibile far traslare l’anello 175 del perno del pedale sino a coincidere con il collare 169 e quindi far ruotare tale perno in modo che il pedale 177 va a disporsi sullo stesso piano geometrico della pedivella 165 (fig. 14).
Pertanto spostando nuovamente tale anello 175 sull’estremità 168 della pedivella e riportando la ghiera 180 in corrispondenza del collare 168 bloccare il pedale 177 nella sua posizione di ripiegamento (fig. 15).
La ghiera risulta nuovamente bloccata dal ripristino dell'interferenza tra gli angoli 190 del suo foro quadro 181 e le fiancate 166' del braccio 166 dell pedivella per lo sfasamento di tale foro quadro 181 della ghiera 180 e la sezione quadra di detto braccio 166 della pedivella (fig.15).
Quindi anche il pedale risulta bloccato nell’assetto di ripiegamento della bicicletta.
Dato che il ritrovato in oggetto è stato descritto e rappresentato solamente a titolo di esempio indicativo e non limitativo e per la dimostrazione delle sue caratteristiche essenziali, si intende che potrà subire numerose varianti a seconda delle esigenze industriali, commerciali ed altro, nonché includere altri sistemi a mezzi il tutto senza uscire dal suo ambito.
Pertanto deve essere inteso che nella domanda di privativa sia compresa ogni equivalente applicazione dei concetti ed ogni equivalente prodotto attuato e/o operante secondo una o più qualsiasi delle caratteristiche indicate nelle seguenti rivendicazioni.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Bicidetta comparabile nell'assetto di trasporto, pressocchè nel volume delle due ruote sovrapposte, in cui: la forcella posteriore presenta all’estremità superiore una articolazione, rispetto alle estremità inferiori del telaio, con asse parallelo a quello della ruota posteriore, che consente il raggiungimento da parte della ruota posteriore, della sommità del telaio; la pedaliera con moltiplica è sopportata superiormente da una barra tubolare che presenta all’estremità superiore, una articolazione su una estremità inferiore del telaio, con asse parallelo a quello della pedaliera che consente il raggiungimento da parte della moltiplica, della sommità del telaio; la barra della pedaliera è ancorarle alla forcella posteriore mediante un dispositivo di blocco azionabile manualmente, posto al vertice di una specie di triangolo di blocco ottenuto dalla congiunzione di due barrette ad angolo che partono dalle parti inferiore e superiore della barra assicurando la stabilità della forcella posteriore e della pedaliera nell'assetto di funzionamento della bicicletta; il manubrio ha una forma ad “U" rivolta verso l’alto ed è fissato ad un’asta che può essere resa solidale alla forcella anteriore, mediante un dispositivo di blocco azionabile manualmente, che consente la rotazione del manubrio stesso su un asse ortogonale a detta asta sino a determinare la posizione delle manopole rivolte verso il basso e pressocchè complanari con detta asta; la forcella anteriore è sopportata da un’asta superiore liberamente girevole all’interno d’un cannotto reso solidale alla parte frontale del telaio; l'asta del manubrio è scorrevole telescopicamente all'interno di un piantone, fornito all’estremità superiore di un dispositivo di blocco azionabile manualmente, fissato alla forcella della ruota anteriore, superiormente mediante una cerniera laterale giacente su un piano geometrico trasversale all’asta superiore di rotazione di tale forcella ed orientata pressocchè a 45° rispetto al piano geometrico longitudinale di simmetria della ruota anteriore e lateralmente mediante un dispositivo di blocco disposto alla sommità dell'asta superiore della forcella stessa; il cannotto che sopporta l'asta superiore della forcella anteriore è reso solidale alla parte frontale del telaio della bicicletta, tramite una mensola, mediante una articolazione con asse sostanzialmente ortogonale a quello della ruota posteriore su un dispositivo di articolazione, blocco ad azione manuale; il sellino è sopportato da un’asta scorrevole telescopicamente in un cannotto, congiunto all’estremità inferiore del telaio con una articolazione ad asse parallelo a quello della ruota posteriore in vicinanza della articolazione della forcella; un dispositivo di articolazione e di blocco, azionabile manualmente, alla sommità del cannotto collegato con un tirante scorrevole telescopicamente all’interno d’una espansione superiore tubolare del telaio, consente di bloccare a piacimento lo scorrimento sia dell’asta del sellino che del tirante; il perno del pedale sinistro è sopportato da un dispositivo di blocco, all’estremità della pedivella, azionabile manualmente, che consente la rotazione di tale perno attorno ad un’asse longitudinale della pedivella sino a renderlo, nell’assetto di trasporto della bicicletta, sostanzialmente paralleli alla ruota posteriore; essendo così possibile sbloccando via via nella bicicletta nel suo assetto d’uso, i dispositivi di blocco, trasformare tale bicicletta nell’assetto di trasporto, avvicinando sia la moltiplica che la ruota posteriore alla parte superiore del telaio, ruotando il manubrio verso il basso, introducendo l’asta del manubrio dentro il suo piantone, ribaltando tale piantone attorno alla cerniera di fondo a 45°, contro la ruota anteriore, ruotando il blocco comprendente affiancati, ruota anteriore, forcella anteriore, piantone del manubrio e manubrio, contro la ruota posteriore e la pedaliera, inserendo l’asta del sellino dentro il suo piantone ed il tirante del sellino stesso all’interno della espansione tubolare del telaio, con rotazione di tale piantone verso il telaio stesso, ruotando il perno del pedale sinistro in modo da disporlo pressocchè affiancato al detto blocco, ridurre l’ingombro totale della bicicletta in modo da corrispondere pressocchè alle dimensioni delle due ruote affiancate.
  2. 2) Bicicletta compattabile nell’assetto di trasporto, pressocchè nel volume delle due ruote sovrapposte come alla rivendicazione 1 ), in cui il telaio è ottenuto da un tubolare ripiegato a forcella longitudinale simmetrica rispetto al piano geometrico verticale di simmetria della bicicletta ed inclinata verso la ruota anteriore con frontale curvo e due bracci, il sinistro prolungato verso il basso e verso l'interno della bicicletta con una piega pressocchè a 90° ed il destro completato da una appendice laterale esterna piegata pressocchè a 90° verso la forcella posteriore sino al raggiungimento da parte delle estremità di tali bracci d’una posizione di complanarità con un ponticello di collegamento giacente sul piano geometrico longitudinale della bicicletta, con lieve divergenza reciproca, essendo predisposte le articolazioni della forcella posteriore e della pedaliera rispettivamente sull’estremità di tali bracci destro e sinistro.
  3. 3) Bicicletta compattabile nell'assetto di trasporto, pressocchè nel volume delle due ruote sovrapposte come alla rivendicazione 1 ), in cui la forcella della ruota posteriore della bicicletta presenta sulla gamba sinistra una espansione triangolare fissata sostanzialmente alle due estremità superiore ed inferiore della forcella, rivolta verso l’interno della bicicletta con un cavallotto ad “U" sul vertice rivolto verso il basso e con ampiezza corrispondente alla barretta inferiore del triangolo di blocco comprendente la barra della pedaliera, essendo costituito il dispositivo di blocco della pedaliera e della forcella posteriore da un perno fissato ortogonalmente nel vertice di detto triangolo di blocco che penetra all'interno della forcella posteriore e da una orecchietta con una nicchia predisposta nel punto di attacco di una espansione della forcella posteriore rivolta verso l’esterno della bicicletta, dentro la quale nicchia è possibile far passare il detto perno filettato bloccandolo con un galletto, dopo avere determinato l’inserimento della barretta inferiore del triangolo di blocco all’interno del detto cavallotto ad “U”.
  4. 4) Bicicletta compattabile nell’assetto di trasporto, pressocchè nel volume delle due ruote sovrapposte come alla rivendicazione 1 ), in cui il dispositivo di blocco del manubrio è ottenuto da due semigusci uno rivolto verso l’alto con alloggiamento semicilindrico corrispondente al diametro della traversa centrale del manubrio, solidale all’asta del manubrio stesso e l’altro sostanzialmente speculare, rivolto verso il primo, collegati entrambi con viti entro fori passanti e galletti.
  5. 5) Bicicletta compattabile nell'assetto di trasporto, pressocchè nel volume delle due ruote sovrapposte come alla rivendicazione 1 ), in cui il dispositivo di bloccaggio dell’asta del manubrio sul piantone è ottenuto da un semianello solidale al piantone stesso e restringibile a piacimento mediante un morsetto comprendente una vite trasversale ed un galletto.
  6. 6) Bicicletta compattabile nell’assetto di trasporto, pressocchè nel volume delle due ruote sovrapposte come alla rivendicazione 1), in cui il dispositivo di blocco tra il piantone del manubrio e l’asta della forcella anteriore è costituito da una linguetta solidale al piantone ad una determinata distanza dalla cerniera inferiore, collegabile ad una squadretta fissata all’asta superiore di detta forcella anteriore mediante una vite ed un galletto.
  7. 7) Bicicletta compattabile nell’assetto di trasporto, pressocchè nel volume delle due ruote sovrapposte come alla rivendicazione 1), in cui il dispositivo di blocco ed articolazione della mensola del cannotto della forcella della ruota anteriore, sul telaio, comprende una forcellina pressocchè orizzontale rivolta verso la ruota anteriore con due fori paralleli, uno per l’articolazione tra tale forcellina e la mensola e l’altro per l’inserimento di una vite attraverso un foro della mensola stessa cosi da consentire il bloccaggio nell’assetto d’uso mediante un galletto applicato alla vite.
  8. 8) Bicicletta compattabile nell’assetto di trasporto, pressocchè nel volume delle due ruote sovrapposte come alla rivendicazione 1 ), in cui il dispositivo di blocco del cannotto che sopporta l'asta scorrevole del sellino è ottenuto da un semianello con linguetta forata e vite trasversale fornita di un galletto che consente il restringimento di tale semianello e quindi il bloccaggio di tale asta nei due assetti di massima espansione per l’uso e di massima retrazione per il trasporto, essendo applicata a tale vite una aletta forata predisposta all'estremità del tirante del sellino che scorre telescopicamente nell’espansione tubolare del braccio sinistro del telaio per cui, bloccando il detto dispositivo si blocca la posizione del tirante stesso nell’assetto d'uso con la sua massima sporgenza o nell’assetto di trasporto con la sua massima rientranza dato che la rotazione del cannotto sulla sua articolazione all’estremità inferiore del telaio determina la rotazione della aletta forata agganciata a tale dispositivo di blocco e che alloggia la vite con galletto e quindi bloccando tale rotazione si determina anche il blocco della posizione del tirante del sellino e sia del cannotto.
  9. 9) Bicicletta compattarle nell’assetto di trasporto, pressocchè nel volume delle due ruote sovrapposte come alla rivendicazione 1 ), in cui il dispositivo di blocco del perno del pedale della pedivella sinistra nei due assetti d’uso e di trasporto della bicicletta è ottenuto da una barretta solidale a tale perno, libera di ruotare longitudinalmente all’interno della pedivella e sottoposta all’azione di un perno trasversale, servito da una molla, che può penetrare a piacimento nell'uno o nell’altro di fori trasversali di tale barretta corrispondente alla posizione del perno del pedale rispettivamente ortogonale alla pedivella o sullo stesso piano della stessa.
  10. 10) Bicicletta comparabile nell’assetto di trasporto, pressocchè nel volume delle due ruote sovrapposte come alla rivendicazione 1 ), in cui tale volume risulta sostanzialmente compreso in un parallelepipedo di dimensioni in cm. di 40 X 50 X 20 se le ruote hanno un diametro di 40 cm. oppure compreso in un parallelepipedo di dimensioni in cm. di 50 x 60 x 20 se le ruote hanno un diametro di 50 cm.
  11. 11) Bicicletta comparabile nell’assetto di trasporto, pressocchè nel volume delle due ruote sovrapposte come alle rivendicazioni 1 ) e 2), in cui all'interno dell’appendice laterale del braccio destro del telaio è predisposta una molla elicoidale cilindrica di compressione con base su un fondello saldato all’estremità di tale appendice, attraversata da un cavetto metallico che è agganciato superiormente ad una testina superiore della molla e che inferiormente fuoriesce liberamente da un foro di tale fondello andando ad agganciarsi ad un morsetto disposto su una gamba della forcella posteriore della bicicletta in prossimità della sua articolazione rispetto al telaio, essendo la precarie a della molla calcolata in modo da contribuire al bilanciamento della forcella posteriore completa di ruota posteriore .
  12. 12) Bicicletta compattabile nell’assetto di trasporto, pressocchè nel volume delle due ruote sovrapposte come alla rivendicazione 11 ), in cui il cavetto agganciato alla testina della molla uscendo da tale testina va ad agganciarsi, passando attraverso il foro laterale che collega il braccio destro del telaio alla sua appendice, ad un morsetto predisposto pressocchè in corrispondenza della punta del tirante del sellino per cui quando tale tirante viene spinto all’interno dell’espansione tubolare del braccio destro del telaio, tale cavetto estendendosi entra in sinergia con la molla contribuendo al bilanciamento della forcella posteriore e assicurandone la stabilità nella posizione di ripiegamento con la ruota posteriore pressocchè inserita all'interno del telaio.
  13. 13) Bicicletta compattabile nell'assetto di trasporto, pressocchè nel volume delle due ruote sovrapposte come alla rivendicazione 2), in cui all’estremità del braccio sinistro del telaio è predisposta una molla cilindrica elicoidale di compressione che fa battuta su un fondello saldato all’estremità di tale braccio pressocchè in corrispondenza della articolazione della barra che sopporta la pedaliera e che presenta in corrispondenza della sua estremità superiore una testina con un morsetto a cui è agganciato un filo metallico che attraversando la molla e fuoriuscendo liberamente da un foro centrale del fondello và ad agganciarsi ad un morsetto predisposto su detta barra di supporto della pedaliera in prossimità della sua articolazione sul telaio contribuendo al bilanciamento della pedaliera stessa completa di moltiplica e catena.
  14. 14) Bicicletta compattabile nell’assetto di trasporto, pressocchè nel volume delle due ruote sovrapposte come alla rivendicazione 1 ), in cui l’asta del manubrio alloggia al suo interno una molla cilindrica elicoidale di compressione che fa battuta superiormente su un fondello saldato pressocchè all’estremità superiore di tale asta, essendo predisposto un cavetto metallico agganciato ad un morsetto di una testina inferiore della molla che attraversa la molla stessa e fuoriuscendo liberamente da un foro centrale del fondello và ad agganciarsi alla traversa centrale del manubrio, determinandosi in conseguenza della sua rotazione per il trasferimento della bicicletta dall’assetto d'uso all’assetto di trasporto, il tiro del cavetto e quindi la compressione della molla che controbilancia il peso del manubrio.
  15. 15) Bicicletta compattabile nell’assetto di trasporto, pressocchè nel volume delle due ruote sovrapposte come alla rivendicazione 1 ), in cui il piantone del manubrio presenta in corrispondenza della sua estremità inferiore una molla cilindrica elicoidale di compressione che fa battuta sostanzialmente sull’estremità inferiore di tale piantone e quindi in corrispondenza della piastrina che lo collega ad una cerniera sopportata da una mensola resa solidale alla forcella anteriore della bicicletta e che presenta tale molla superiormente una testina con un morsetto al quale è agganciato un cavetto che attraversando la molla fuoriesce liberamente da un foro predisposto sulla detta piastrina sino ad agganciarsi ad un morsetto predisposto pressocchè al centro della detta mensola, per cui all’atto del ribaltamento del piantone del manubrio contro la ruota anteriore nell’assetto di trasporto della bicicletta, tale molla elicoidale si comprime per effetto del tiro del cavetto bilanciando il peso di tale piantone e del manubrio.
  16. 16) Bicicletta compattatale nell’assetto di trasporto, pressocchè nel volume delle due ruote sovrapposte come alla rivendicazione 1 ), in cui il dispositivo predisposto all’estremità della pedivella sinistra, per consentire a piacimento la posizione del pedale nell'assetto d’uso ortogonale alla pedivella o nell’assetto di trasporto sul piano geometrico della pedivella stessa, è ottenuto da una conformazione della estremità della pedivella che comprende in successione verso l’esterno, un tratto a sezione trasversale costante quadrata, un collare, un tratto d’estremità a sezione costante quadrata, ed un dischetto di blocco, applicato frontalmente a detta estremità della pedivella mediante una vite, di diametro maggiore, tale dischetto delle dimensioni della sezione trasversale della pedivella, essendo i lati dei tratti a sezione quadrata ed il diametro del collare pressocchè eguali, essendo predisposta all’estremità del perno del pedale una testa di aggancio alla pedivella costituita da un anello quadro le cui dimensioni interne corrispondono sostanzialmente alle dimensioni dei tratti d’estremità della pedivella, consentendo il libero scorrimento di tale testa, essendo predisposta su detti tratti di estremità della pedivella, una ghiera con foro centrale a sezione costante quadrata le cui dimensioni corrispondono sostanzialmente a quelle di detti tratti d’estremità della pedaliera, essendo predisposta in corrispondenza di un angolo del foro di tale ghiera ed in diagonale, una forcella metallica elastica ad " U” con bracci infissi saldamente su espansioni predisposte pressocchè al centro delle fiancate dell’angolo del foro sopradetto, la cui parte centrale di tale forcella taglia l’angolo stesso per cui è possibile la collocazione dell’anello del perno del pedale sull’estremità a sezione quadra della pedivella nell’assetto d'uso con perno ortogonale all’asse della pedivella stessa e la posizione della ghiera in corrispondenza del collare, risultando impossibile lo spontaneo spostamento della ghiera verso la zona quadra interna della pedivella dal fatto che la forcella disposta diagonalmente ad un angolo del foro della ghiera spontaneamente si colloca in corrispondenza di una fiancata di tale zona della pedivella determinando lo sfasamento tra il foro quadro di tale ghiera e il corpo quadro di tale estremità della pedivella con la conseguenza che il pedale rimane bloccato nel suo assetto d’uso mentre quando si desidera spostare il pedale nell’assetto di trasporto è possibile forzando manualmente la forcella elastica in modo da liberare l’angolo del foro quadrato della forcella sul quale interferisce, far scorrere la ghiera stessa verso l'interno della pedivella in modo da coincidere con il tratto a sezione quadrata consentendo all’anello del perno del pedale a passare in corrispondenza del collare e quindi la sua rotazione sino ad assumere un assetto praticamente corrispondente alla sua giacenza sullo stesso piano geometrico della pedivella e quindi il suo scorrimento e la sua collocazione sull’estremità a sezione quadra della pedivella lasciando libera la ghiera di riprendere la sua posizione nel collare e quindi di ruotare liberamente per disporsi nuovamente per effetto della forcella elastica nella posizione di interferenza degli angoli del suo foro con le fiancate dell’estremità a sezione quadra della pedivella bloccando il pedale nella posizione di trasporto della bicicletta
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