ITMI971404A1 - Procedimento per la fabbricazione di articoli stampati a devore ed apparato relativo - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE del brevetto per invenzione industriale:
La presente invenzione è relativa ad un procedimento per la fabbricazione di articoli stampati a "devorè" ed apparato relativo.
Il termine "devorè" si riferisce, generalmente, ad un tessuto formato con filati di una mista di due fibre differenti, stampato con appositi reagenti chimici, che eliminano totalmente o parzialmente una delle fibre, carbonizzandola; le parti stampate si presentano, pertanto, semitrasparenti rispetto a quelle non stampate, creando effetti particolari, soprattutto in articoli per tendaggi o parati; si ottiene, quindi, un motivo in rilievo su un fondo più o meno trasparente, a seconda della struttura del tessuto.
I tessuti usati possono essere i più svariati; può essere utilizzato anche un velluto, al quale si toglie il pelo in alcune parti, imitando articoli fatti a telaio con processi più complicati e costosi.
Per esempio, stampando una mista cotone-lana con una soluzione di colla e bisolfato di sodio e sottoponendola poi a vaporizzatura, il cotone viene distrutto ad opera del bisolfato ed allontanato per lavaggio. Con le fibre sintetiche ed artificiali si possono ottenere diverse miste da sottoporre a trattamenti simili; inoltre, abbinando alla stampa a "devorè" la tintura selettiva di una delle due fibre rimaste, si possono ottenere altri effetti svariati.
Anche le fibre cellulosiche (cotone, lino, lana, seta, canapa, acetato, viscosa, poliammide, cupro) sono carbonizzabili da composti chimici diversi, in funzione della struttura molecolare della fibra stessa. Fibre cellulosiche con caratteristiche chimiche simili (per esempio, cotone, lino e viscosa) si carbonizzano con gli stessi composti chimici.
Le stampe del tipo a "devorè" vengono ottenute, quindi, applicando al tessuto una pasta contenente uno dei suddetti composti chimici (i cosiddetti agenti "devoranti") ed interponendo un quadro da stampa, cosicché, nelle zone interessate dal contatto, la fibra cellulosica, anche per effetto di un trattamento termico, si carbonizza; la fibra carbonizzata, come già accennato, è eliminabile per semplice lavaggio.
In pratica, se un tessuto contenente una pluralità di fibre cellulosiche con caratteristiche simili viene stampato mediante una tecnica di stampa a "devorè" di tipo tradizionale, nelle zone interessate dal trattamento, nessuna di tali fibre sarà riservata; al contrario, tutte le suddette fibre verranno carbonizzate dall'agente devorante, lasciando libere solamente le fibre non attaccabili dal trattamento stesso.
L'oggetto della presente invenzione si colloca nell'ambito della ricerca di un metodo di stampa del tipo a "devorè" che offra come risultato un articolo stampato {tessuto, velluto o altro) più pregiato e maggiormente gradevole dal punto di vista estetico, rispetto ai prodotti tradizionali.
Scopo della presente invenzione è, infatti, guello di indicare un procedimento per la fabbricazione di articoli stampati a "devorè" di tipo pregiato rispetto alle tecniche note.
Altro scopo della presente invenzione è quello di indicare un procedimento per la fabbricazione di tessuti stampati a "devorè", in particolare da utilizzarsi per tendaggi o parati, il cui aspetto estetico risulti gradevole, soprattutto nel caso in cui almeno una delle fibre del tessuto sia tinta in autoclave o in altre macchine da tintura di tipo noto.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di realizzare un apparato per la fabbricazione di articoli, in particolare tessuti, stampati a "devorè", che implementi il procedimento sopra menzionato.
Non ultimo scopo della presente invenzione è quello di ottenere e produrre l'articolo stampato e l'apparato di fabbricazione del suddetto articolo in maniera relativamente economica e sufficientemente semplice, al fine di utilizzarlo all'interno di una impiantistica già esistente, senza bisogno di adottare tecnologie complesse o particolarmente costose. Tali scopi sono conseguiti da un procedimento per la fabbricazione di articoli stampati a "devorè", secondo la rivendicazione 1 e da un apparato secondo la rivendicazione 13, alle quali si rimanda per brevità. Vantaggiosamente, il procedimento, che è oggetto della presente invenzione, consiste nel produrre un articolo stampato a "devorè", contenente due o più fibre cellulosiche attaccabili dallo stesso agente chimico devorante, di cui una di esse rimanga inalterata e non venga, quindi, carbonizzata.
Con questo procedimento ed apparato relativo si ottiene un articolo, in particolare un tessuto, secondo la rivendicazione 14, alla quale si rimanda per brevità, più pregiato rispetto allo stesso lavorato con metodo tradizionale, perché il motivo di rilievo ed il fondo sono composti da fibre cellulosiche con caratteristiche chimiche simili, effetto impossibile da ottenere con i metodi tradizionali di stampa a "devorè"; il tessuto finito contiene, infatti, una percentuale maggiore di fibra cellulosica, rispetto alle tecniche tradizionali.
Ulteriori scopi e vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari dalla descrizione dettagliata che segue, la quale è fornita, comunque, a puro tìtolo di esempio esplicativo e non limitativo.
Innanzitutto, si badi che, nel corso della descrizione, al fine di non appesantire inutilmente la trattazione, si farà riferimento ad un "tessuto" stampato a "devorè", quale oggetto della presente invenzione, intendendo comunque che si tratta di un caso particolare, esemplificativo, ma non limitativo, rispetto al termine generico "articolo" stampato a "devorè", di cui, peraltro, se ne chiede la tutela.
Al fine di realizzare i tessuti stampati a "devorè", secondo l'invenzione, si utilizzano fibre sintetiche (e, come tali, non devorabili da agenti chimici), come filato di ordito e fibre naturali e/o artificiali, quali fibre cellulosiche (che sono devorabili.da composti chimici specifici), come filato di trama.
Si precisa qui, una volta per tutte, che il termine "devorabile" viene usato, in questa sede, come sinonimo del termine "carbonizzabile", relativamente ad una proprietà di particolari tessuti, come la lana, di rimanere inalterati all'azione degli acidi diluiti, i quali intaccano, invece, le sostanze vegetali eventualmente presenti all'interno.
Il procedimento di fabbricazione dei tessuti stampati a "devorè" comprende essenzialmente le seguenti fasi. Le rocche o matasse di fibra cellulosica, preventivamente pesate, vengono inserite in macchine tradizionali per la tintura dei filati, come, per esempio, un'autoclave o altre macchine note e la macchina di tintura viene riempita con acqua depurata fredda (è possibile anche utilizzare acqua dura o calda).
Quindi, si aggiunge una quantità pari al 45% in peso, rispetto al peso in chilogrammi del filato da trattare, di una resina fluorocarbonica, che, depositandosi sul filato, forma uno strato superficiale idrorepellente; come esempio di tale resina, si può utilizzare il ®Persistol 0, un noto prodotto della Basi, oleorepellente ed idrorepellente, per tessuti in fibre cellulosiche, sintetiche, lana e loro mischie.
La concentrazione indicata può variare da un minimo del 5% in peso sino al 100%, a seconda del filato da trattare e dell'effetto desiderato.
Di seguito vengono indicate le caratteristiche fisico-chimiche più importanti del ®Persistol 0.
Carattere chimico: composto; legante fluorocarbonico.
Forma commerciale: emulsione liquida/ debolmente giallognola .
Dati fisici e chimici: pH=3-4,5; cationico; densità a 20°C=circa 1,0 g/cm<3>.
Solubilità: diluibile a piacere con acqua fredda.
Compatibilità: compatibile con tutti i reticolanti usuali, nonché con i prodotti cationici non ionogeni. Preparazione del bagno: il ®Persistol 0 viene diluito con acqua e, quindi, versato nel bagno di preparazione precedentemente approntato con acido acetico 60% (circa 1 g/1) a un pH di 4-5.
Dosi di impiego: 20-40 g/1 ®Persistol 0; assorbimento bagno=70-80%.
Lo stesso risultato di idrorepellenza può essere ottenuto, ovviamente, con qualsiasi altro prodotto chimico, organico o inorganico, capace di dare tale effetto; d'altronde, il filato in questione non subisce, preventivamente a questa resinatura, nessun trattamento di nobilitazione (purga, candeggio, sbianca, mercerizzo), che, peraltro, non comprometterebbe la buona riuscita della lavorazione.
A questo punto del procedimento, si introduce acido acetico in quantità sufficiente a raggiungere un valore del pH della soluzione compreso tra 4 e 5 (valori estremi inclusi); in funzione del prodotto utilizzato, l'intervallo di valori del pH può variare, così come può differire la sostanza da aggiungere per raggiungere tale valore.
Se il valore del pH a cui si debba operare è uguale a quello della soluzione già preparata (resina e acqua) non è necessario aggiungere altre sostanze.
Le rocche o matasse di filato devono rimanere in tale soluzione per un tempo superiore ai 10 minuti e, preferibilmente, per 60 minuti, ad una temperatura compresa tra 10°C e 150°C (valori estremi inclusi) e, preferibilmente, a 40°C, invertendo la circolazione del bagno (interno/esterno, esterno/interno) ogni intervallo di tempo maggiore o uguale a 5 minuti e, preferibilmente, ogni 10 minuti; ciò consente una migliore ugualizzazione del trattamento.
Il tempo di permanenza del filato in soluzione e la temperatura possono variare in funzione del prodotto utilizzato; l'operazione relativa all'inversione di bagno, essendo legata al tipo di macchine utilizzate ed alle dimensioni delle rocche o delle matasse, può essere eliminata o può essere modificato il tempo di alternazione. A fine trattamento, si scarica il bagno e si tolgono le rocche o matasse, che vengono fatte asciugare in un apposito essiccatoio, ad una temperatura minima di 40°C e, preferibilmente, a 70°C; tale valore di temperatura può variare in funzione del tipo di essiccatoio disponibile.
A questo punto, si provvede alla tessitura, secondo metodi tradizionali, dell'articolo voluto, che includerà, come filato di trama, il filato trattato come descritto in precedenza o filato resinato.
Come già ricordato, come filato di ordito si utilizzano fibre sintetiche non devorabili.
Si procede, quindi, con una polimerizzazione del filato resinato ad una temperatura compresa tra 100°C e 200°C (valori estremi inclusi) e, preferibilmente a 150°C, per un intervallo di tempo compreso tra 1 e 10 minuti (valori estremi inclusi) e, preferibilmente, per 4 minuti (la temperatura ed il tempo di polimerizzazione variano al variare del prodotto idrorepellente utilizzato); tale trattamento, migliorando la struttura molecolare del filato resinato, ne aumenta l'effetto idrorepellente.
Avendo a disposizione un essiccatoio adatto, è possibile polimerizzare il filato resinato direttamente sulla rocca o matassa. In funzione del tipo di prodotto utilizzato o della concentrazione dello stesso, la polimerizzazione può essere evitata.
A questo punto, il tessuto è pronto per essere stampato a tecnica "devorè", secondo l'arte nota, utilizzando l'agente chimico devorante adatto al tipo di fibra cellulosica da carbonizzare.
A titolo di esempio, come fibra resinata di trama (il fondo del tessuto) si può utilizzare il lino, mentre il filato del motivo di rilievo da carbonizzare può essere costituito da viscosa; in questo caso, osservando il prodotto finito, si nota una fiammatura gialla di fondo, che dimostra come il filato di trama, trattato come precedentemente descritto, non si carbonizzi, se immerso in agente chimico devorante. Al contrario, il motivo di rilievo, trattato a "devorè", subisce una prevedibile carbonizzazione. E' utile precisare che le due fibre che costituiscono il fondo ed il rilievo dell'articolo stampato (lino e viscosa) hanno caratteristiche chimiche simili; quindi, operando mediante tecniche tradizionali, anche il filato di lino si dovrebbe carbonizzare.
Se il filato di lino del fondo viene tinto, si evidenzia ancor più l'effetto del procedimento di cui alla presente invenzione; infatti, nel caso in cui il tessuto presenti un filato resinato secondo la presente invenzione, l'articolo stampato risulta quasi totalmente omogeneo, mentre in un articolo trattato a "devorè" in modo tradizionale è possibile notare che il filato del fondo si carbonizza completamente.
Dalla descrizione effettuata risultano chiare le caratteristiche del procedimento e dell'apparato per la fabbricazione di articoli stampati a "devorè", che sono oggetto della presente invenzione, così come chiari ne risultano i vantaggi.
In particolare, essi sono rappresentati da:
- ottenimento di un tessuto più pregiato rispetto allo stesso lavorato con metodo tradizionale;
- ottenimento di un tessuto composto da fibre cellulosiche con caratteristiche chimiche simili (effetto impossibile da ottenere con metodi tradizionali); - ottenimento di un prodotto finito avente una percentuale maggiore di fibra cellulosica, rispetto alle tecniche note.
E' chiaro, infine, che altre varianti possono essere apportate al procedimento ed all'apparato, che sono oggetto della presente invenzione, senza per questo uscire dai princìpi di novità ìnsiti nell'idea inventiva, così come è chiaro che, nella pratica attuazione dell'invenzione, i materiali, le forme e le dimensioni dei dettagli illustrati potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze e gli stessi potranno essere sostituiti con altri tecnicamente equivalenti.
Ing. Barzanò & Zanardo Milano S.p.A.
Claims (16)
- RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per la fabbricazione di articoli, in particolare tessuti, stampati a "devorè", caratterizzato dal fatto di comprendere, in successione, essenzialmente le seguenti fasi: - pesatura di rocche o matasse di filato o fibra cellulosica; - inserimento di dette rocche o matasse di filato in macchine per la tintura dei filati; - riempimento di dette macchine con acqua depurata fredda ovvero acqua dura ovvero acqua calda; - aggiunta di almeno un prodotto chimico, atto a dare un effetto di idrorepellenza, in concentrazione in peso pari ad un valore compreso all'interno dell'intervallo 5%-100% dei chilogrammi di filato da trattare (valori estremi inclusi); - permanenza di dette rocche o matasse di filato nella soluzione ottenuta per un tempo superiore a 10 minuti, ad una temperatura compresa nell'intervallo di valori 10°C-150°C (valori estremi inclusi); - scarico della soluzione ed estrazione di dette rocche o matasse di filato, che viene fatto asciugare in essiccatoio ad una temperatura di almeno 40°C; - tessitura dell'articolo desiderato, comprendente il filato trattato come descritto nelle fasi precedenti; - stampa a "devorè" di detto tessuto, utilizzando almeno un agente chimico atto a carbonizzare detta fibra cellulosica.
- 2. Procedimento come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere un'ulteriore prima fase, tra le fasi di aggiunta del prodotto chimico e di permanenza delle rocche o matasse di filato all'interno di detta soluzione ottenuta, consistente nella introduzione di almeno una sostanza acida in quantità sufficiente ad ottenere un valore di pH della soluzione compreso all'interno dell'intervallo di valori 1-5 (valori estremi inclusi), nel caso in cui il valore di pH a cui si debba operare sia diverso dal valore di pH già ottenuto.
- 3. Procedimento come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere un'ulteriore seconda fase, tra le fasi di tessitura dell'articolo desiderato e di stampa a "devorè" del tessuto, consistente nella polimerizzazione di detto filato dopo la tessitura ovvero nella polimerizzazione di detto filato direttamente sulle rocche o matasse di filato poste in essiccatoio, ad una temperatura compresa all'interno dell'intervallo di valori 100°C-200°C (valori estremi inclusi), per un tempo compreso tra 1 e 10 minuti (valori estremi inclusi), detta ulteriore seconda fase essendo realizzata in funzione del prodotto da trattare e del valore di concentrazione del prodotto chimico aggiunto, al fine di migliorare l'effetto di idrorepellenza.
- 4. Procedimento come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto prodotto chimico, atto a dare un effetto di idrorepellenza, è costituito da una resina fluorocarbonica.
- 5. Procedimento come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la concentrazione in peso di detto prodotto chimico, atto a dare un effetto di idrorepellenza, è pari al 45% dei chilogrammi di filato da trattare.
- 6. Procedimento come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta sostanza acida è costituita da acido acetico.
- 7. Procedimento come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta sostanza acida è aggiunta in quantità sufficiente ad ottenere un valore di pH della soluzione compreso all'interno dell'intervallo di valori 4-5 (valori estremi inclusi).
- 8. Procedimento come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il tempo di permanenza di dette rocche o matasse di filato nella soluzione ottenuta è pari a 60 minuti, ad una temperatura di 40°C.
- 9. Procedimento come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che, durante la-permanenza di dette rocche o matasse di filato nella soluzione, si inverte la circolazione del bagno, da interno/esterno a esterno/interno e/o viceversa, ogni periodo di tempo pari ad almeno 5 minuti.
- 10. Procedimento come alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che la circolazione del bagno viene invertita ogni 10 minuti.
- 11. Procedimento come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che dette rocche o matasse di filato asciugano in essiccatoio alla temperatura di 70°C.
- 12. Procedimento come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta polimerizzazione avviene alla temperatura di 150°C per 4 minuti.
- 13. Apparato per implementare il procedimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di pesatura di dette rocche o matasse di filato, mezzi di tintura dei filati, mezzi di riempimento di almeno un prodotto soluto in un solvente, mezzi di asciugatura di dette rocche o matasse di filato, mezzi di tessitura del filato, mezzi di polimerizzazione di una resina, mezzi di stampa a "devorè", almeno un composto chimico atto a carbonizzare un tipo di fibra cellulosica.
- 14. Tessuto stampato a "devorè" secondo il procedimento di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un motivo di rilievo ed almeno un filato di fondo, i quali sono costituiti da fibre cellulosiche con caratteristiche chimiche simili tra loro.
- 15. Tessuto come alla rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto di comprendere una percentuale di fibra cellulosica maggiore rispetto all'arte nota.
- 16. Procedimento, apparato e tessuto come sostanzialmente descritti ed illustrati nei disegni allegati.
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