ITMI950012A1 - Copolineri termoprocessabili del tetrafluoroetilene - Google Patents

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ITMI950012A1
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Pasqua Colaianna
Julio A Abuslene
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Ausimont Spa
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    • CCHEMISTRY; METALLURGY
    • C08ORGANIC MACROMOLECULAR COMPOUNDS; THEIR PREPARATION OR CHEMICAL WORKING-UP; COMPOSITIONS BASED THEREON
    • C08FMACROMOLECULAR COMPOUNDS OBTAINED BY REACTIONS ONLY INVOLVING CARBON-TO-CARBON UNSATURATED BONDS
    • C08F214/00Copolymers of compounds having one or more unsaturated aliphatic radicals, each having only one carbon-to-carbon double bond, and at least one being terminated by a halogen
    • C08F214/18Monomers containing fluorine
    • C08F214/26Tetrafluoroethene
    • C08F214/262Tetrafluoroethene with fluorinated vinyl ethers

Abstract

Copolimeri termoprocessabili del tetrafluoroetilene (TFE), comprendenti:(A) Dallo 0,1 al 10% in moli di un fluorodiossolo di formula: (FORMULA I) dove: RF è un perfluoroalchile avente da 1 a 5 atomi di carbonio; X1 e X2, uguali o diversi tra loro, sono - F o CF3; Z è scelto tra - F, - N, -CL;(B) dallo 0 al 12% in moli di un monomero perfluorato scelto tra esafluoropropene (HFP) e perfluoropropilviniletere (PPVE), o loro miscele;(C) TFE, costituente la restante perte a 100%;con la condizione che la quantità totale dei monomeri (A) e (B) sia minore od uguale al 20% in moli.

Description

Descrizione dell'invenzione industriale
La presente invenzione si riferisce a copolimeri termoprocessabili del tetrafluoroetilene. Più in particolare, la presente invenzione si riferisce a copolimeri termoprocessabili del tetrafluoroetilene con un fluorodiossolo.
E' noto che il politetrafluoroetilene (PTFE) presenta un'elevatissima viscosità del fuso, per cui esso non può essere lavorato secondo le tecniche normalmente impiegate per i polimeri termoprocessabili {estrusione, stampaggio, iniezione, ecc.).
Per ovviare a tale inconveniente, è noto copolimerizzare il tetrafluoroetilene (TFE) con l'esafluoropropene (HFP) (vedi ad esempio il brevetto US-2.946.763). Per riuscire a combinare proprietà meccaniche accettabili con una bassa viscosità del fuso, e quindi con una buona processabilità, occorre introdurre elevate quantità di HFP, generalmente attorno al 7-11% in moli. Tuttavia, quantità così elevate di HFP causano un notevole abbassamento della temperatura di seconda fusione e conseguentemente un evidente peggioramento delle proprietà ad alta temperatura, in particolare le proprietà tensili e di scorrimento (creep). Pertanto la temperatura di esercizio continuo scende da valori di circa 260°C per il PTFE a circa 200 °C per i copolimeri TFE/HFP.
Altri copolimeri termoprocessabili del TFE sono quelli in cui il T-FE viene copolimerizzato con un perfluoroalchilviniletere (PAVÉ), ed in particolare con il perfluoropropilviniletere (PPVE) (vedi ad esempio il brevetto US-3.635.926). Tali copolimeri permettono di ottenere un bilancio soddisfacente tra proprietà meccaniche e processabilità con quantità di PPVE attorno al 2-3% in moli.
Infine, per cercare di ovviare agli inconvenienti sopra descritti per i copolimeri TFE/HFP, sono stati proposti terpolimeri in cui il TFE è copolimerizzato con 4-12% in peso di HFP e 0,5-3% in peso di PPVE (vedi il brevetto US-4.029.868).
Sebbene l'impiego del PPVE abbia sostanzialmente innalzato le prestazioni dei copolimeri termoprocessabili del TFE, con riferimento in particolare alla temperatura massima di esercizio ed alla processabilità, ed abbia così notevolmente ampliato il campo applicativo, è tuttavia sentita l'esigenza da un lato di ulteriormente allargare lo spettro di prestazioni e dall'altro lato di rendere più agevoli le condizioni di sintesi dei copolimeri. E' infatti noto che il PPVE presenta scarsa reattività e richiede complessi processi di recupero del monomero non convertito (vedi ad esempio il brevetto GB-1.514.700).
Sono noti diossoli fluorurati di vario tipo, riconducibili alla formula generale:
dove: Y1, Y2 sono -H, -F o -Cl: Y3, Y4 sono -F o -CF3 (vedi ad esempio i brevetti US-3.865.845, EP-76.581, EP-80.187, EP-95.077, EP-73.087). Tali composti possono essere impiegati per la preparazione di omopolimeri oppure copolimeri con altri monomeri fluorurati. In particolare, vengono descritti e preparati copolimeri, sia amorfi che cristallini, tra i suddetti diossoli ed il TFE (vedi ad esempio i brevetti EP-73.087, EP-95.077, US-4.558.141).
Nella domanda di brevetto europeo No. 94109782.6 a nome della Richiedente si descrivono nuovi fluorodiossoli di formula:
dove: Rf è un perfluoroalchile avente da 1 a 5 atomi di carbonio,· X1 e X2, uguali o diversi tra loro, sono -F o -CF3. Tali diossoli possono essere impiegati per la preparazione di omopolimeri e copolimeri con altri monomeri fluorurati. In particolare vengono descritti terpolimeri termoprocessabili del TFE in cui il TFE è copolimerizzato con un fluorodiossolo di formula (I) e con il perfluorometilviniletere. Negli Esempi 9 e 10 ven ono inoltre re arati co olimeri cristallini tra il TFE ed il 2,2,4-trifluoro- 5-trifluorometossi- 1,3-diossolo, quest'ultimo essendo presente in quantità pari a 1,1% e 3,3% in moli rispettivamente. Il processo di copolimerizzazione è stato condotto in soluzione in solvente organico (CC12FCF2C1). I copolimeri così ottenuti hanno mostrato viscosità del fuso elevatissima, con un valore di Melt Flow Index non misurabile, e quindi non termoprocessabili. Non è stata fornita alcuna caratterizzazione per quanto riguarda le proprietà ottiche di tali copolimeri.
La Richiedente ha ora sorprendentemente trovato che la copolimerizzazione di un fluorodiossolo come qui di seguito definito con il TFE, eventualmente in associazione con HFP e/o un perfluoroalchilviniletere, ad esempio perfluoropropilviniletere e perfluorometilviniletere, permette di ottenere polimeri termoprocessabili del TFE con migliorate proprietà meccaniche, in particolare alle alte temperature. Tali proprietà sono combinate con superiori proprietà ottiche, come dimostrato da misure di trasmissione della radiazione (trasmittanza ed opacità). Questa combinazione di proprietà risulta inaspettatamente superiore rispetto a quella ottenibile con i comonomeri modificanti noti, in particolare rispetto ai fluorodiossoli noti.
I fluorodiossoli secondo la presente invenzione determinano, a parità di quantità introdotta, una diminuzione della temperatura di seconda fusione più marcata, a cui si accompagna sorprendentemente un mantenimento delle proprietà tensili e di resistenza alla rottura fragile alle alte temperature.
Di converso, l'elevata capacità modificante dei fluorodiossoli secondo la presente invenzione, maggiore dei comonomeri dell'arte nota, permette di preparare copolimeri a più basso contenuto di comonomero modificante, i quali, a parità di temperatura di seconda fusione, mostrano superiori proprietà ingegneristiche, in particolare elevati valori di modulo e di sforzo a snervamento e migliori valori di scorrimento a caldo (creep).
Costituiscono pertanto oggetto della presente invenzione copolimeri termoprocessabili del tetrafluoroetilene (TFE), comprendenti
(a) dallo 0,1 al 15%, preferibilmente dallo 0,5 al 9%, in moli di un fluorodiossolo di formula:
(I)
dove: Rf è un perfluoroalchile avente da l a 5 atomi di carbonio; X1 e X2, uguali o diversi tra loro, sono -F o -CF3 ; Z è scelto tra -F, -H, -Cl;
(b) dallo 0 al 15%, preferibilmente dallo 0 al 10%, in moli di un monomero perfluorurato scelto tra esafluoropropene (HFP) e perfluoroalchilvinileteri di formula CF2=CF-OR'f, dove R'f è un perfluoroalchile C2-C4, o loro miscele; (c) TFE, costituente la restante parte a 100%;
con la condizione che la quantità totale dei monomeri (a) e (b) sia minore od uguale al 20% in moli, preferibilmente minore od uguale al 12% in moli.
Preferibilmente, nella formula (I) X1, X2 e Z sono -F, Rf è preferibilmente -CF3, -C2F5, o -C3F7. Particolarmente preferiti sono i fluorodiossoli di formula (I) in cui Rf è -CF3 o -
e Z sono -F.
Tra i periluoroalchilvinileteri di formula
particolarmente preferito è il perfluoropropilviniletere (PPVE).
I fluorodiossoli di formula (I) sono descritti nella domanda di brevetto europeo No. 94109782.6 a nome della Richiedente, il cui contenuto costituisce parte integrante della presente descrizione. Nel caso in cui Z è -F, essi possono essere preparati mediante il seguente processo, comprendente: (a) far reagire ad una temperatura compresa tra -140° e 60°C (preferibilmente tra -110° e -20°C) un diossolo di formula:
(II)
dove X1 e X2 hanno il significato indicato sopra, con un fluorossi-composto di formula Rf0F, dove Rf ha il significato indicato sopra, ottenendo in tal modo un diossolano di formula:
( III)
(b) dealogenare il diossolano (III) secondo tecniche note, facendolo reagire con un metallo in un solvente dipolare aprotico.
I diossoli di formula (II) sono composti noti; essi possono essere preparati ad esempio secondo quanto descritto nella domanda di brevetto EP-460.946. Anche i fluorossicomposti Rf-OF sono prodotti noti. CF3OF può essere preparato, ad esempio, secondo quanto descritto da G.H.Cady e K.B.Kellogg in J. Am.Chem.Soc. 70., 3986, 1948, gli omologhi superiori tramite il processo descritto nel brevetto US-4.827.024.
Un processo alternativo al precedente per la preparazione dei fluorodiossoli di formula (I) in cui Z è -F, descritto anch'esso nella domanda di brevetto europeo No. 94109782.6, comprende:
(a) far reagire, ad una temperatura compresa tra -140° e 60°C (preferibilmente tra -110° e -20°C), un'olefina di formula :
(IV)
dove Rf è definito come sopra, con un bis-fluorossi-composto di formula :
(V)
ottenendo in tal modo il diossolano di formula (III); (b) dealogenare il diossolano (III) come descritto sopra.
L'olefina (IV) può essere ottenuta facendo reagire
con in modo da ottenere il composto
il quale, per reazione di declorurazione con zinco in
polvere in solvente organico, fornisce l'olefina (IV).
Un altro processo per la preparazione dei fluorodiossoli di formula (I) quando Z è -F, descritto anch'esso nella domanda di brevetto europeo No. 94109782.6, comprende far reagire, ad una temperatura compresa tra 50° e 150°C, un diossolano di formula:
(VI)
eventualmente in miscela con un diossolano di formula:
(VII)
dove Rf è definito come sopra, con KOH allo stato solido, con conseguente deidroclorurazione e formazione del fluorodiossolo.
Il diossolano (VI) può essere ottenuto facendo reagire
con tricloroetilene così da ottenere il composto
il quale viene quindi declorurato con zinco in
polvere in soluzione organica. Si ottiene così l'olefina di formula la quale viene infine fatta reagire con
come descritto sopra per l'olefina (IV), ottenendo
il diossolano (VI).
Il diossolano (VII), in miscela con il diossolano (VI), può essere preparato come segue. Si fa reagire l'olefina
ottenendo il diossolano di formula·.
(Vili)
il quale, per deidroalogenazione con KOH solida, fornisce il diossolo di formula:
(IX)
Quest'ultimo viene infine fatto reagire con Rf0F, ottenendo in tal modo una miscela dei diossolani (VI) e (VII).
La sintesi dei fluorodiossoli (I) può utilizzare, analogamente ai processi già esposti, il dicloroetilene oppure il tricloroetilene, i quali vengono fatti reagire con ipofluoriti di formula:
,
in modo da ottenere, tramite alternanza di reazioni di declorurazione e deidroclorurazione, i vari intermedi di reazione descritti sopra.
Analogamente a quanto descritto sopra per Z = -F, nel caso in cui Z sia -CI o -H, i fluorodiossoli di formula (I) possono essere preparati secondo il seguente metodo. Si fa reagire l'1,1-dicloroetilene CH2=CC12 cori l'ipoclorito Rf0C1 ed il prodotto di reazione viene deidroclorurato come descritto sopra, così da ottenere lolefina di formula
Quest'ultima viene fatta reagire con come descritto sopra per l'olefina (IV), ottenendo il diossolano di formula:
(X)
Il diossolano (X) può essere deidroclorurato con KOH solida fornendo il fluorodiossolo (I) con Z = -Cl, oppure può essere declorurato con Zh in polvere in solvente organico per dare il fluorodiossolo (I) con Z = -H.
I copolimeri oggetto della presente invenzione presentano una viscosità del fuso tale da renderli termoprocessabili secondo tecniche convenzionali, con valori di Melt Flow Index (MFI) misurabili. In particolare, il MFI, misurato secondo la norma ASTM D 1238-52T, è generalmente compreso tra tra 0,5 e 50 g/10', preferibilmente tra 1 e 30 g/10'.
I copolimeri oggetto della presente invenzione possono essere preparati secondo tecniche note, tramite copolimerizzazione dei corrispondenti monomeri, in sospensione in mezzo organico oppure in emulsione acquosa, in presenza di un opportuno iniziatore radicalico, ad una temperatura compresa tra 0° e 150°C, preferibilmente tra 20° e 100°C. La pressione di reazione è generalmente compresa tra 0,5 e 100 bar, preferibilmente tra 5 e 40 bar.
Tra i vari iniziatori radicalici, possono essere in particolare impiegati: i perossidi inorganici solubili in acqua, quali ad esempio i persolfati od i perfosfati di ammonio o di metalli alcalini, in particolare il persolfato di ammonio o di potassio; i sistemi redox organici od inorganici, quali ammonio persolfato/sodio solfito, perossido di idrogeno/acido amminoimminometansolfinico; i bis-acilperossidi di formula (Rf-C0-0)2, dove Rf è un (per)aloalchile C1-C10, oppure un gruppo perfluoropoliossialchilenico, quale ad esempio il bis(perfluoropropionil)perossido; i dialchilperossidi di formula (Rf-0)2, dove Rf è un peraloalchile quale ad esempio il diterbutilperossido (DTBP); ecc.
Nel caso della copolimerizzazione in sospensione, il mezzo di reazione è costituito da una fase organica, a cui viene solitamente aggiunta acqua allo scopo di favorire la dispersione del calore che si svolge durante la reazione. Come fase organica possono essere impiegati: gli idrocarburi alogenati, in particolare gli idrogeno(cloro)fluorocarburi ed i clorofluorocarburi; i fluoropoliossialchileni; ecc.
Nel caso della (co)polimerizzazione in emulsione acquosa, è richiesta la presenza di un opportuno tensioattivo. I più comunemente impiegati sono i tensioattivi fluorurati di formula:
dove Rf è una catena (per)fluoroalchilica C5-C16 oppure una catena (per)fluoropoliossialchilenica, X<- >è -C00<- >o -S03-, M<+ >è scelto tra: H<+>, NH4<+>, ione di un metallo alcalino. Tra di essi citiamo: perfluoro-ottanoato di ammonio e/o sodio, (per)fluoropoliossialchileni terminati con uno o più gruppi carbossilici, ecc.
Il processo oggetto della presente invenzione può essere vantaggiosamente realizzato in presenza di emulsioni o microemulsioni di perfluoropoliossialchileni, secondo quanto descritto nei brevetti US-4.789.717 ed US-4.864.006, od anche di microemulsioni di fluoropoliossialchileni aventi terminali idrogenati e/o unità ripetitive idrogenate, secondo quanto descritto nella domanda di brevetto EP-625.526.
Allo scopo di controllare il peso molecolare del prodotto finale, e quindi la viscosità del fuso, al sistema di reazione vengono aggiunti opportuni trasferitori di catena, quali: idrogeno; idrocarburi, eventualmente contenenti alogeni, ad esempio metano, etano, cloroformio, cloruro di metilene, ecc.; esteri, eteri od alcoli alifatici, ad esempio metanolo, etanolo, dietilmalonato, ecc. Il trasferitore viene inviato nel reattore all'inizio della reazione, oppure in continuo od in quantità discrete nel corso della polimerizzazione. La quantità di trasferitore di catena impiegata può variare entro limiti molto ampi, a seconda del peso molecolare che si intende ottenere, dell'efficienza del trasferitore stesso e della temperatura di reazione.
Vengono qui di seguito riportati alcuni esempi di realizzazione della presente invenzione, il cui scopo è puramente illustrativo ma non limitativo della portata dell'invenzione stessa.
ESEMPIO 1
Un'autoclave da 51 in acciaio AISI 316 cromata, munita di agitatore funzionante a 650 rpm è stata evacuata, ed in essa sono stati introdotti 3,01 di acqua demineralizzata, ed il 2 ,2,4-trifluoro-5-trifluorometossi-1,3-diossolo (TTD), avente formula:
in quantità pari a 0,67 g/2H20- E' stata quindi aggiunta una microemulsione di periluoropoliossialchileni ottenuta secondo quanto descritto nell'Esempio 1 del brevetto US-4.864.006, in quantità tale da ottenere una concentrazione di tensioattivo perfluoropoliossialchilenico pari 2,0 g/lH20. L'autoclave è stata portata alla temperatura di lavoro di 75°C, e quindi sono stati caricati 0,24 bar assoluti di etano, avente funzione di trasferitore di catena. L'autoclave è stata quindi portata alla pressione di lavoro di 21 bar assoluti alimentando una miscela gassosa TFE/TTD in rapporto molare 54,55/1. Prima dell'innesco della reazione, la fase gassosa, analizzata tramite gascromatografo, presentava la seguente composizione (% in moli): 97,9% di TFE, 2,1% di TTD. Tramite una pompa dosatrice è stato quindi alimentato l'iniziatore, costituito da una soluzione di persolfato di potassio (KPS) avente concentrazione pari a 0,00315 moli/l, con una portata di 88 ml/ora. Durante la reazione, la pressione di lavoro è stata mantenuta costante alimentando in continuo la miscela di reazione TFE/TTD avente la composizione indicata sopra. La reazione è stata interrotta dopo aver alimentato 1560 g di miscela TFE/TTD. La fase gassosa presente nell'autoclave aveva a fine reazione la seguente composizione (% in moli): 98,2% di TFE, 1,8% di TTD. Dopo avere lasciato raffreddate il reattore a temperatura ambiente, l'emulsione è stata scaricata e coagulata tramite aggiunta di una soluzione acquosa di HN03 al 65% in peso. Il polimero risultante è stato separato, lavato con acqua demineralizzata ed essiccato. Il polimero è stato caratterizzato come riportato in Tabella 1.
La composizione del polimero è stata calcolata mediante bilancio di massa. La temperatura di seconda fusione (T2m) è stata determinata tramite misure di Calorimetria Differenziale a Scansione (DSC), il Melt Flow Index secondo la norma ASTM D 1238-52T, con un peso di 5 kg.
Le proprietà ottiche, ovvero opacità (haze) e trasmittanza, sono state misurate secondo la norma ASTM D 1003.
Le proprietà meccaniche sono state misurate a 23° e 250°C, secondo la norma ASTM D 1708, con velocità di stiro di 50 mm/min, su provini di spessore 1,58 ± 0,08 mm, stampati a compressione secondo la norma ASTM D 3307-81. I valori riportati sono la media di 3 misure.
ESEMPIO 2
L'Esempio 1 è stato ripetuto nelle medesime condizioni, eccetto per la quantità di etano alimentata prima dell'inizio della reazione, la quale è stata pari a 0,52 bar assoluti. Le caratteristiche del polimero ottenuto sono riportate in Tabella 1. Su di esso sono state inoltre effettuate misure di creep, secondo la norma ASTM D 2990, su provini stampati a compressione e pre-trattati a 200°C per 48 ore, tramite trazione a 275°C con una forza di 1,6 MPa. I risultati sono anch'essi riportati in Tabella 1.
ESEMPIO 3
L'Esempio 1 è stato ripetuto nelle medesime condizioni, eccetto per la quantità di etano alimentata prima dell'inizio della reazione, la quale è stata pari a 0,57 bar assoluti. Le caratteristiche del polimero ottenuto sono riportate in Tabella 1.
ESEMPIO 4 (comparativo)
Nella medesima autoclave dell'Esempio 1 sono stati introdotti, dopo evacuazione, 3,01 di acqua demineralizzata ed una microemulsione di perfluoropoliossialchileni ottenuta secondo quanto descritto nell'Esempio 1 del brevetto US-4.864.006, in quantità tale da ottenere una concentrazione di tensioattivo perfluoropoliossialchilenico pari 2,0 g/lH20. L'autoclave è stata portata alla temperatura di lavoro di 75°C, e quindi sono stati caricati 0,57 bar assoluti di etano, avente funzione di trasferitore di catena. L'autoclave è stata quindi portata alla pressione di lavoro di 21 bar assoluti alimentando una miscela gassosa tra TFE ed il 2,2,4,5-tetrafluoro-1,3-diossolo (PD), avente formula:
con rapporto molare TFE/PD pari a 54,55/1. Prima dell'innesco della reazione, la fase gassosa, analizzata tramite gascromatografo, presentava la seguente composizione (% in moli): 98,2% di TFE, 1,8% di PD. Tramite una pompa dosatrice è stato quindi alimentato l'iniziatore, costituito da una soluzione di persolfato di potassio (KPS) avente concentrazione pari a 0,00315 moli/l, con una portata di 88 ml/ora. Durante la reazione, la pressione di lavoro è stata mantenuta costante alimentando in continuo la miscela di reazione TFE/PD avente la composizione indicata sopra. La reazione è stata interrotta dopo aver alimentato 780 g di miscela TFE/PD. La fase gassosa al termine della reazione aveva la seguente composizione (% in moli): 99,1% di TFE, 0,9% di PD. Il polimero ottenuto è stato caratterizzato come riportato in Tabella 1.
ESEMPIO 5 (comparativo)
Nella medesima autoclave dell'Esempio 1 sono stati introdotti, dopo evacuazione, 3,01 di acqua demineralizzata ed il perfluoropropilviniletere (PPVE) in quantità pari a 3,67 g/lH20. E' stata quindi aggiunta una microemulsione di perfluoropoliossialchileni ottenuta secondo quanto descritto nell'Esempio 1 del brevetto US-4.864.006, in quantità tale da ottenere una concentrazione di tensioattivo perfluoropoliossialchilenico pari 2,0 g/lH20· L'autoclave è stata portata alla temperatura di lavoro di 75°C, e quindi caricata con 0,35 bar assoluti di etano, avente funzione di trasferitore di catena. L'autoclave è stata quindi portata alla pressione di lavoro di 21 bar assoluti alimentando una miscela gassosa TFE/PPVE con rapporto molare pari a 54,55/1. Prima dell'innesco della reazione, la fase gassosa, analizzata tramite gascromatografo, presentava la seguente composizione (% in moli): 94,52% di TFE, 5,2% di PPVE. Tramite una pompa dosatrice è stato quindi alimentato l'iniziatore, costituito da una soluzione di persolfato di potassio (KPS) avente concentrazione pari a 0,00315 moli/l, con una portata di 88 ml/ora. Durante la reazione, la pressione di lavoro è stata mantenuta costante alimentando in continuo la miscela di reazione TFE/PPVE avente la composizione indicata sopra. La reazione è stata interrotta dopo aver alimentato 1560 g di miscela TFE/PPVE. La fase gassosa al termine della reazione aveva la seguente composizione (% in moli): 94,3% di TFE, 5,7% di PPVE. Dopo avere lasciato raffreddate il reattore a temperatura ambiente, l'emulsione è stata scaricata e coagulata tramite aggiunta di una soluzione acquosa di HN03 al 65% in peso. Il polimero è stato caratterizzato come riportato in Tabella 1. Su tale prodotto sono state effettuate misure di creep a caldo come riportato sopra. I risultati sono anch'essi riportati in Tabella 1.
TABELLA 1
ESEMPIO 6
L'Esempio 1 è stato ripetuto nelle medesime condizioni, eccetto per la quantità di iniziale di TTD, pari a 0,6 g/lH20, e per il rapporto molare della miscela TFE/TTD alimentata, pari a 61,5/1. Le caratteristiche del polimero ottenuto sono riportate in Tabella 2.
ESEMPIO 7 (comparativo)
L'Esempio 4 è stato ripetuto nelle medesime condizioni, eccetto per la quantità di etano alimentata prima dell'inizio della reazione, la quale è stata pari a 0,15 bar assoluti. Le caratteristiche del polimero ottenuto sono riportate in Tabella 2.
TABELLA 2

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Copolimeri termoprocessabili del tetrafluoroetilene (TFE), comprendenti: (a) dallo 0,1 al 15% in moli di un fluorodiossolo di formula: (I) dove: Rf è un perfluoroalchile avente da 1 a 5 atomi di carbonio; X1 e X2, uguali o diversi tra loro, sono è scelto tra -F, -H, -Cl; (b) dallo 0 al 15% in moli di un monomero perfluorurato scelto tra esafluoropropene (HFP) ed un perfluoroalchilviniletere di formula dove R'f è un perfluoroalchile o loro miscele; (c) TFE, costituente la restante parte a 100%; con la condizione che la quantità totale dei monomeri (a) e (b) sia minore od uguale al 20% in moli.
  2. 2. Copolimeri secondo la rivendicazione 1, in cui il perfluoroalchilviniletere è perfluoropropilviniletere.
  3. 3. Copolimeri secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il fluorodiossolo di formula (I) è presente in quantità comprese tra 0,5 e 9% in moli.
  4. 4. Copolimeri secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il monomero perfluorurato (b) è presente in quantità comprese tra 0 e 10% in moli.
  5. 5. Copolimeri secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la quantità totale dei monomeri (a) e (b) è minore od uguale al 12% in moli.
  6. 6. Copolimeri secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui nella formula (I) del monomero (a) X1 e X2 sono entrambi -F.
  7. 7. Copolimeri secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui nella formula (I) del monomero (a) Rf è scelto tra
  8. 8. Copolimeri secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, aventi una viscosità del fuso tale da ottenere valori di Melt Flow Index (MFI), misurato secondo la norma ASTM D 1238-52T, compresi tra tra 0,5 e 50 g/10'.
  9. 9. Copolimeri secondo la rivendicazione 8, in cui il valore di Melt Flow Index (MFI) è compreso tra 1 e 30 g/10'.
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