ITMI20131897A1 - Sistema di contropartita particolarmente per macchine goffratrici. - Google Patents

Sistema di contropartita particolarmente per macchine goffratrici.

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ITMI20131897A1
ITMI20131897A1 IT001897A ITMI20131897A ITMI20131897A1 IT MI20131897 A1 ITMI20131897 A1 IT MI20131897A1 IT 001897 A IT001897 A IT 001897A IT MI20131897 A ITMI20131897 A IT MI20131897A IT MI20131897 A1 ITMI20131897 A1 IT MI20131897A1
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    • B44B5/022Devices for holding or supporting work

Description

SISTEMA DI CONTROPARTITA PARTICOLARMENTE PER MACCHINE GOFFRATRICI
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha per oggetto un sistema di contropartita particolarmente per macchine goffratrici. Il sistema di contropartita qui descritto è particolarmente, seppur non esclusivamente, utile e pratico per eseguire la goffratura su film di materiale plastico o cartaceo, effettuata per mezzo di un'apposita macchina, detta goffratrice, all'interno delle linee di calandra, producenti sia in linea che non, e nei settori di stampa rotocalco, flessocalco e roto-offset.
Attualmente, per eseguire la goffratura su film, nelle macchine goffratrici viene impiegata una contropartita di forma cilindrica 10, la quale è tipicamente strutturata in tre parti principali: un fusto 20 in materiale ferroso di volume e peso elevati, che funge da corpo principale; due braccetti 30 posti alle due estremità del fusto 20, per poterlo collocare su due bracci portanti; ed infine un rivestimento 40, il quale ricopre tutta la superficie orizzontale del fusto 20.
In particolare, la contropartita cilindrica 10 è collocata sui bracci portanti tramite cuscinetti a sfere, al fine di permetterne la rotazione, ed entrambi i bracci portanti sono mobìli e vengono azionati per mezzo di attuatori pneumatici.
Il rivestimento 40, che in genere ha uno spessore di due o tre centimetri, può essere costituito da vari tipi di mescole, la cui selezione dipende delle esigenze di avere un certo grado di resistenza ed un certo grado di forza per la compressione sul cilindro goffratore 50, al fine di ottenere una goffratura dì qualità ottimale in base alla profondità o incisione del disegno .
La funzione della contropartita cilindrica 10 è di accompagnare e pressare il film 60, tramite il movimento dei bracci portanti che sostengono la contropartita cilindrica 10, effettuato grazie agli attuatori pneumatici. Il film 60, già riscaldato ad elevate temperature tramite una calandra riscaldata o altri appositi sistemi di riscaldamento, viene accompagnato e pressato a contatto con il cilindro goffratore 50, acquistando così la goffratura in base al disegno inciso sul cilindro goffratore 50 ed al grado di resistenza della mescola del rivestimento 40 sulla contropartita cilindrica 10.
I principali svantaggi della contropartita cilindrica 10 derivano dalla sua movimentazione, necessaria in caso di sostituzione della stessa, tipicamente per motivi di manutenzione: la contropartita cilindrica 10 infatti, a causa del peso e del volume elevati, derivanti principalmente dalla presenza del fusto 20 in ferro, può essere movimentata dagli operatori solo con l'utilizzo di paranchi e/o carrelli elettrici, e la sua movimentazione presenta inoltre un potenziale rischio di infortunio per gli operatori.
Per la sostituzione della contropartita cilindrica 10, date le difficoltà nella sua movimentazione, come detto causare dal peso e dal volume elevati della stessa, sono necessari in media dai 50 ai 60 minuti quando il cilindro goffratore 50 è posto al di sopra della contropartita cilindrica 10, ed al massimo 30 minuti quando il cilindro goffratore 50 è posto lateralmente alla contropartita cilindrica 10.
I tempi di inattività derivanti dalla sostituzione della contropartita cilindrica 10, solitamente effettuata fino ad un massimo di due cambi di contropartita al mese, incidono negativamente sulla situazione economica di un'azienda, in quanto riducono la produzione e, di conseguenza, il fatturato.
Un ulteriore svantaggio della contropartita cilindrica 10 è il rischio di surriscaldamento eccessivo del rivestimento 40, che porta allo sfaldamento dello stesso dal fusto 20; tale surriscaldamento è dovuto sia all'elevata temperatura del materiale in entrata tra le due parti, cilindro goffratore 50 e contropartita cilindrica 10, sia ai lunghi periodi di lavorazione continuativa necessari per le grandi tirature .
Il raffreddamento della superficie del rivestimento 40 della contropartita cilindrica 10 durante la lavorazione, necessario al fine di evitare un surriscaldamento eccessivo del rivestimento 40 stesso, dipende dallo sviluppo superficiale della contropartita cilindrica 10.
Il trovato si presenta come una soluzione alternativa e migliorativa alla contropartita cilindrica 10 nota e tutt'oggi utilizzata.
Compito precipuo del presente trovato è quello di superare i limiti dell'arte nota sopra esposti, escogitando un sistema di contropartita che consenta di ottenere effetti analoghi o migliori a quelli ottenibili con i sistemi a contropartita cilindrica, migliorando la sicurezza e riducendo al minimo gli eventuali rischi per gli operatori durante la sostituzione della contropartita, dovuti all'elevato peso e all'altrettanto elevato volume della contropartita stessa.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato è quello di concepire un sistema che riduca i tempi di inattività della macchina goffratrice derivanti dalle lunghe tempistiche necessarie per la sostituzione della contropartita, e quindi che garantisca una rapida sostituzione di quest'ultima .
Un altro scopo del trovato è quello di escogitare un sistema che permetta di aumentare lo sviluppo superficiale della contropartita e, conseguentemente, di incrementare il tempo a disposizione per il raffreddamento della superficie.
Un ulteriore scopo del trovato è quello di concepire un sistema di contropartita che semplifichi le operazioni di assemblaggio e di manutenzione, ovvero, che permetta la facile rimozione e sostituzione dei suoi componenti.
Ancora, scopo del presente trovato è quello di escogitare un sistema di contropartita che sfrutti in maniera ottimale lo spazio all'interno dell'area di produzione dedicata alla macchina goffratrice .
Non ultimo scopo del trovato è quello di realizzare un sistema che sia di elevata affidabilità, di relativamente facile realizzazione e a costi competitivi.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti da un sistema di contropartita, particolarmente per macchine goffratrici, caratterizzato dal fatto di comprendere una contropartita a nastro nella forma di banda chiusa ad anello, ed un sistema meccanico di tensionamento atto a sostenere e a mettere in tensione detta contropartita a nastro.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, del sistema di contropartita secondo il trovato, illustrata, a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 illustra una contropartita di forma cilindrica, la quale costituisce il tipico esempio dell'arte nota nel campo delle contropartite, particolarmente per le macchine goffratrici;
la figura 2 mostra le modalità di impiego della contropartita cilindrica nota illustrata in figura 1, in cui la contropartita cilindrica agisce su di un film in combinazione con un cilindro goffratore posto al di sopra di essa;
la figura 3 illustra, in vista prospettica, una possibile forma di realizzazione del sistema di contropartita, particolarmente per macchine goffratrici, secondo il trovato;
la figura 4 mostra, in vista prospettica dall'alto, le modalità di impiego della forma di realizzazione del sistema di contropartita secondo il trovato illustrata in figura 3, in cui il sistema di contropartita opera in combinazione con un cilindro goffratore posto al di sopra di esso; la figura 5 illustra, in vista prospettica, il sistema di tensionamento, privo della contropartita a nastro, di una possibile forma di realizzazione del sistema di contropartita secondo il trovato; la figura 6 illustra il dettaglio dei bracci presenti sul lato sinistro, detto anche lato comandi, del sistema di tensionamento di una possibile forma di realizzazione del sistema di contropartita secondo il trovato;
la figura 7 illustra il dettaglio dei bracci presenti sul lato destro, detto anche lato portante, del sistema di tensionamento di una possibile forma di realizzazione del sistema di contropartita secondo il trovato;
le figure 8a e 8b illustrano due viste prospettiche posteriori del sistema di tensionamento, privo della contropartita a nastro, di una possibile forma di realizzazione del sistema di contropartita secondo il trovato;
la figura 9 illustra il dettaglio degli attuatori pneumatici principale e secondario installati sui bracci del sistema di tensionamento di una possibile forma di realizzazione del sistema di contropartita secondo il trovato;
la figura 10 illustra il dettaglio dei bracci presenti sul lato sinistro, detto anche lato comandi, del sistema di tensionamento di una possibile forma di realizzazione del sistema di contropartita secondo il trovato, nel caso in cui siano stati rimossi i blocchi che avvolgono ed ancorano i cuscinetti a sfere;
la figura 11 illustra il dettaglio dei bracci presenti sul lato sinistro, detto anche lato comandi, del sistema di tensionamento di una possibile forma di realizzazione del sistema di contropartita secondo il trovato, nel caso sia stata impostata la posizione di carico o scarico.
Con riferimento alle figure citate, il sistema di contropartita secondo il trovato, indicato globalmente con il numero di riferimento 100, comprende sostanzialmente una contropartita a nastro 110, che forma una banda chiusa ad anello e quindi senza fine, e un sistema meccanico di tensionamento 120 atto a sostenere e a mettere in tensione la contropartita a nastro 110 stessa.
La contropartita a nastro 110, che può avere larghezza e lunghezza variabili in funzione delle esigenze, è realizzata mantenendo le stesse mescole e le stesse procedure di produzione attualmente in uso, ma con la differenza che, dopo la calandratura della mescola, non ha luogo l'avvolgimento della mescola calandrata sul fusto 20 e la sua tornitura, come nel caso della contropartita cilindrica 10 nota, bensì la contropartita a nastro 110 viene collocata sul relativo sistema meccanico di tensionamento 120.
La contropartita a nastro 110 può quindi essere realizzata con una qualsiasi delle mescole già sul mercato e offerte sin da oggi dai principali fornitori di contropartite cilindriche, i quali potrebbero produrla senza alcun problema, in quanto cambierebbe solo la forma ma non la composizione e il grado di resistenza sotto pressione di goffratura.
Per raggiungere un tensionamento ottimale sul sistema meccanico di tensionamento 120, lo spessore della contropartita a nastro 110 non deve essere eccessivo, poiché potrebbe essere d'intralcio al tensionamento stesso; gli spessori che consentono un tensionamento ottimale vanno, in genere, da un minimo di venti millimetri ad un massimo di trenta millimetri, essendo comunque tali misure sempre variabili in base alle caratteristiche della specifica mescola impiegata per la produzione della contropartita a nastro 110.
Lo spessore della contropartita a nastro 110 non è importante solo per il tensionamento, ma anche per le eventuali torniture per il riutilizzo, in quanto più sarà alto lo spessore e più volte potrà essere tornita la contropartita a nastro 110, raggiungendo quindi una maggiore longevità .
Il sistema di contropartita 100 illustrato nelle figure e qui descritto comprende, come detto, un sistema meccanico di tensionamento 120, il quale presenta quattro bracci azionati da altrettanti attuatori pneumatici: due bracci a lato comandi a sinistra, uno principale 130 e l'altro secondario 135, e due bracci a lato portante a destra, uno principale 140 e l'altro secondario 145, di pari dimensione e forma rispetto all'estremità opposta.
Il sistema meccanico di tensionamento 120 presenta inoltre, installati sui bracci di cui sopra, tre rulli: due rulli sui bracci principali 130 e 140, uno anteriore 150 e uno posteriore 155, e un rullo 160 sui bracci secondari 135 e 145.
In forme di realizzazione differenti da quella qui descritta, il sistema di tensionamento 120 del trovato può anche presentare un numero differente di bracci e di rulli, ad esempio potrebbe avere sei bracci e quattro rulli di cui due installati su una coppia di bracci principali e due installati su due distinte coppie di bracci secondari, a seconda delle esigenze e del tipo di lavorazione per cui la specifica macchina goffratrice verrà impiegata.
Tutti i singoli bracci sono strutturati in tre strati: due strati esterni, che determinano la forma e la dimensione dei bracci stessi e che svolgono una funzione prettamente strutturale, e uno strato interno.
I due strati esterni sono in ferro ed hanno una forma ad L nei due bracci principali 130 e 140, al fine di personalizzare la distanza tra i due rulli 150 e 155 posti su di essi, mentre hanno una forma ad I nei due bracci secondari 135 e 145, al fine di determinare la lunghezza della corsa di tensionamento .
Tali strati esterni dei bracci principali 130 e 140 e dei bracci secondari 135 e 145 a lato comandi e a lato portante devono essere di spessore sufficiente, che ad esempio può variare dai trenta millimetri ai trentacinque millimetri, al fine di avere un'elevata resistenza alla torsione sotto la pressione di lavorazione della goffratura, ovvero la pressione imposta quando i bracci principali 130 e 140 portano a contatto la contropartita a nastro 110 con il film da goffrare, premendolo poi contro il cilindro goffratore 300.
Gli strati esterni che compongono i bracci hanno, oltre alla principale funzione strutturale, anche la funzione di flange e racchiudono tra di essi, come strato interno, dei supporti 170 in alluminio che costituiscono il piano di appoggio per i cuscinetti a sfere 180 dei rulli posti a lato comandi a sinistra e per i cuscinetti a cilindretti 185 a lato portante a destra. Questi supporti 170 sono installati tra i due strati esterni tramite due viti 175 e devono avere lo stesso spessore dei cuscinetti a sfere 180 o a cilindretti 185.
Il braccio principale 130 a lato comandi ha due blocchi 200, fissati con due viti 205, che avvolgono ed ancorano i cuscinetti a sfere 180 dei rulli 150 e 155 al braccio principale 130, mentre sul braccio secondario 135 a lato comandi è posto un solo blocco 200, sempre fissato con due viti 205 ed avente la medesima funzione di ancoraggio dei cuscinetti a sfere 180, in guanto vi è il solo rullo 160.
Questi blocchi 200 di ancoraggio dei rulli 150, 155 e 160, posti sul sistema meccanico dì tensionamento 120, possono essere installati o rimossi solo guando i bracci principali 130 e 140 e i bracci secondari 135 e 145 sono in posizione di riposo.
In una ulteriore forma di realizzazione, per incrementare la sicurezza delle operazioni di rimozione dei blocchi 200 di ancoraggio sui bracci principale 130 e secondario 135 a lato comandi, è possibile installare nello spazio tra i due strati esterni dei bracci un apposito interruttore a leva per ogni singolo blocco 200 di ancoraggio, al fine di prevenire eventuali errori da parte degli operatori, che porterebbero ad un pericolo per gli operatori stessi e ad un danneggiamento del sistema meccanico di tensionamento 120, in particolare dei braccetti di sostentamento 220 con flangia 230 e dei cuscinetti rotanti 180 e 185.
Il braccio principale 140 a lato portante, a differenza del braccio principale 130 a lato comandi, ha un singolo blocco 210 di ancoraggio, fissato con quattro viti 215, per i cuscinetti a cilindretti 185 posti su di esso, in sostituzione dei due blocchi 200 per i cuscinetti a sfere 180; il braccio secondario 145 a lato portante, invece, è monoblocco, pur essendo sempre costituito da due strati esterni che racchiudono un supporto 170 in alluminio .
I cuscinetti a cilindretti 185, o opzionalmente a sfere,<'>collocati sul braccio principale 140 e su quello secondario 145 a lato portante devono essere rigidi e avere un'elevata resistenza radiale, in quanto servono a sostenere orizzontalmente i rulli 150, 155 e 160 durante le operazioni di sostituzione della contropartita a nastro 110.
Nella parte inferiore di ognuno dei bracci principali 130 e 140 e dei bracci secondari 135 e 145, è installata una camera 255, anch/essa in alluminio, atta a contenere un cuscinetto a sfere posto nel punto di congiunzione tra ognuno di tali bracci e l'asse di sostegno 260.
I bracci principali 130 e 140 e i bracci secondari 135 e 145 possono essere ridimensionati in base allo sviluppo superficiale della contropartita a nastro 110 desiderato, in quanto le lunghezze di tali bracci incidono molto sulla lunghezza, e quindi sullo sviluppo superficiale, della contropartita a nastro 110, poiché da esse dipendono le distanze tra i rulli 150, 155 e 160 che sostengono e tensionano la contropartita a nastro 110.
I due rulli 150 e 155 posti sui bracci principali 130 e 140 e il rullo 160 posto sui bracci secondari 135 e 145 sono composti da un cilindro in alluminio e devono avere un diametro sufficiente sia a favorire il tensionamento della contropartita a nastro 110, sia a mantenere tale tensionamento durante la lavorazione, in quanto, a causa della rigidità e della densità della mescola, la contropartita a nastro 110 necessita di un sufficiente angolo di giro dei rulli per raggiungere un ottimo tensionamento e per garantire anche un ottimo stacco del film dal cilindro goffratore 300.
Per favorire l'attrito tra i rulli 150, 155 e 160 e la contropartita a nastro 110, è possibile ricoprire tutta la superficie di tali rulli con una mescola rigida feltrata di basso spessore oppure, più economicamente, avvolgere trasversalmente la superficie dei rulli 150, 155 e 160 con un nastro adesivo con spessore gommato rigido feltrato, eliminando così gli slittamenti della contropartita a nastro 110, la quale seguirà una corsa lineare senza causare problemi nel corso della lavorazione.
Naturalmente la larghezza dei rulli 150, 155 e 160 e della contropartita a nastro 110 non deve essere inferiore alla larghezza lavorabile della goffratrice, ovvero alla larghezza massima dei film che la goffratrice è in grado di lavorare.
Come già accennato, alle estremità dei rulli 150, 155 e 160, posti sui bracci del sistema meccanico di tensionamento 120, sono installati dei cuscinetti a sfere 180 a lato comandi e dei cuscinetti a cilindretti 185 a lato portante per permetterne la rotazione, con le rispettive ghiere 190, o opzionalmente seeger, per bloccarli sui corrispondenti braccetti di sostentamento 220 con flangia 230, questi ultimi fissati ai rulli 150, 155 e 160 tramite delle viti 225.
I braccetti di sostentamento 220 sono in ferro e devono avere un diametro che possa offrire una buona resistenza al peso dei rulli, soprattutto durante il mantenimento in posizione orizzontale dei rulli 150, 155 e 160 in fase di carico o scarico della contropartita a nastro 110.
I tre rulli 150, 155 e 160 sono quindi collegati, tramite i braccetti di sostentamento 220, ai cuscinetti rotanti 180 e 185, i quali sono fìssati per mezzo degli appositi blocchi 200 e 210 di ancoraggio sui bracci principali 130 e 140 e secondario 135, ad eccezione del cuscinetto 185 posto sul braccio secondario 145 a lato portante, per il quale non è presente alcun blocco di ancoraggio poiché il braccio secondario 145 a lato portante è monoblocco.
I braccetti di sostentamento 220 con flangia 230 non servono solo come collegamento tra i cuscinetti rotanti 180 e 185 ed i rulli 150, 155 e 160, poiché le flange 230 dei braccetti 220, grazie al loro particolare bordo, hanno il compito di guidare e mantenere la contropartita a nastro 110 su una corsa lineare durante la lavorazione, tutto ciò essendo ulteriormente favorito dal tensionamento della stessa contropartita a nastro 110 attuato dal movimento dei bracci secondari 135 e 145.
Le flange 230 dei braccetti 220 hanno infatti un diametro poco più alto del rullo corrispondente, e questo diametro maggiore va a creare un bordo sporgente, il quale tende a scindersi dal bordo del rullo inclinandosi.
Il bordo sporgente ed inclinato delle flange 230 deve essere di almeno un centimetro di altezza e deve combaciare perfettamente tra le superfici dei rulli 150, 155 e 160 e le rientranze interne appositamente tornite in entrambe le estremità della contropartita a nastro 110, permettendo a quest' ultima di auto-centrarsi in corsa durante la lavorazione .
Nel sistema meccanico dì tensionamento 120, ogni braccio è azionato singolarmente da un attuatore pneumatico con stelo, ed gli attuatori sono posti nelle medesime posizioni in entrambe le estremità. Tali attuatori pneumatici con stelo sono in totale quattro: due attuatori pneumatici principali 240, che azionano i bracci principali 130 e 140, e due attuatori pneumatici secondari 245, che azionano i bracci secondari 135 e 145.
Gli assi di collegamento 265 installati su entrambi i bracci principali 130 e 140, su cui vanno ad installarsi le forcelle degli steli di entrambi gli attuatori pneumatici principali 240, fanno anche da asse di installazione degli attuatori pneumatici secondari 245, che vanno ad azionare i bracci secondari 135 e 145.
Tale configurazione consente agli attuatori pneumatici principali 240 di movimentare in modo diretto i bracci principali 130 e 140, e in modo indiretto i bracci secondari 135 e 145, ma permette anche agli attuatori pneumatici secondari 245 di dare ai bracci secondari 135 e 145 un movimento indipendente rispetto al movimento dei bracci principali 130 e 140, al fine di eseguire il tensionamento della contropartita a nastro 110.
I bracci principali 130 e 140 del sistema meccanico di tensionamento 120, azionati dagli attuatori pneumatici principali 240 con stelo, hanno il compito di mettere a contatto, tramite il rullo anteriore 150, la contropartita a nastro 110 con il cilindro goffratore 300, e di accompagnare la contropartita a nastro 110 e favorirne il tensionamento, tramite il rullo posteriore 155.
I bracci secondari 135 e 145, con il relativo rullo 160, azionati dagli attuatori pneumatici secondari 245 con stelo, hanno invece il solo compito di tensionare la contropartita a nastro 110, portandola al suo punto di massima tensione, in base al limite dello sviluppo superficiale della contropartita a nastro 110 stessa.
Gli attuatori pneumatici principali 240, che azionano i bracci principali 130 e 140, possono assumere diverse posizioni, in funzione delle situazioni che si verificano nel corso della lavorazione; queste posizioni vengono impostate tramite i sensori di prossimità magnetica posti nelle apposite fessure 250 presenti su tutti gli attuatori .
L'attuatore pneumatico principale 240 posto sul braccio principale 130 a lato comandi a sinistra prevede tre posizioni: la posizione di riposo, impostata in attesa dell'inizio della lavorazione, la posizione di lavoro, da impostare prima dell'inizio della lavorazione e in cui la contropartita a nastro 110 è messa a contatto con il cilindro goffratore 300, ed infine la posizione di carico o scarico della contropartita a nastro 110, ideata per sostituire la contropartita a nastro 110 in modo semplice e sicuro per gli operatori .
1/ attuatore pneumatico principale 240 posto sul braccio principale 140 a lato portante a destra, invece, prevede solo due posizioni, che sono quella di riposo, mantenuta anche per il carico o scarico della contropartita a nastro 110, e quella di lavoro.
Nella presente forma di realizzazione, l'impostazione della posizione di carico o scarico dell' attuatore pneumatico principale 240, posto sul braccio principale 130 a lato comandi, genera un movimento circolare attorno all'asse di sostegno 260 di circa 90° verso il basso del braccio principale 130 stesso e di quello secondario 135.
L'impostazione della posizione di carico o scarico dell'attuatore pneumatico principale 240 a lato comandi permette quindi al braccio principale 130 e a quello secondario 135, installati a lato comandi, di scendere fino alla posizione di carico o scarico della contropartita a nastro 110, mentre il braccio principale 140 e quello secondario 145, installati a lato portante, con i rispettivi cuscinetti rotanti 185 rigidi a resistenza radiale, sostengono orizzontalmente i tre rulli 150, 155 e 160, consentendo agli operatori di installare o rimuovere facilmente la contropartita a nastro 110 sul sistema meccanico di tensionamento 120.
Questo non esclude che, in una differente forma di realizzazione del trovato, l'impostazione della posizione di carico o scarico dell'attuatore pneumatico principale 240, posto sul braccio principale 130 a lato comandi, possa generare un differente movimento dei bracci principale 130 e secondario 135.
Ciò che conta, infatti, è che la posizione di carico o scarico vada ad aprire uno spazio sufficiente per permettere agli operatori di installare o rimuovere la contropartita a nastro 110 in modo semplice e sicuro, grazie anche ai rulli 150, 155 e 160 che restano ancorati ai bracci principale 140 e secondario 145 posti a lato portante e mantengono una posizione orizzontale, grazie ai cuscinetti a cilindretti 185, o eventualmente a sfere, i quali sono rigidi e ad elevata resistenza radiale.
Si noti che, nella forma di realizzazione del trovato qui descritta, è possibile portare l'attuatore pneumatico principale 240 a lato comandi, e conseguentemente i bracci 130 e 135 a lato comandi, in posizione di carico o scarico per l'installazione o la rimozione della contropartita a nastro 110, soltanto dopo aver completato le operazioni di rimozione dei blocchi 200 dei cuscinetti a sfere 180.
Per installare la contropartita a nastro 110, partendo dalla posizione base di riposo dei bracci principali 130 e 140 e secondari 135 e 145 a lato comandi e a lato portante, è necessario smontare a lato comandi i blocchi 200 di ancoraggio dei cuscinetti rotanti 180 dei rulli 150, 155 e 160, svincolando i bracci 130 e 135 a lato comandi dai rulli 150, 155 e 160 e, viceversa, liberando i rulli 150, 155 e 160 dal movimento dei bracci 130 e 135.
Dopo aver rimosso i blocchi 200 di ancoraggio a lato comandi, vengono fatti scendere i bracci principale 130 e secondario 135, sempre a lato comandi, tramite un apposito selettore o pulsante, i quali compiono un movimento circolare attorno all'asse di sostegno 260 di circa 90° verso il basso, derivante dall'<’>azione dall' attuatore pneumatico principale 240 a lato comandi, in modo da raggiungere la posizione di carico o scarico.
Tale movimento dei bracci principale 130 e secondario 135 a lato comandi, fino al raggiungimento della posizione di carico o scarico, va ad aprire uno spazio che permette di inserire attorno ai rulli 150, 155 e 160, sostenuti in posizione orizzontale dai bracci principale 140 e secondario 145 a lato portante e dai cuscinetti a cilindretti 185 rigidi a resistenza radiale, la contropartita a nastro 110, in modo semplice e sicuro per gli operatori.
Dopo aver installato la contropartita a nastro 110 attorno ai tre rulli 150, 155 e 160, si riportano i bracci principale 130 e secondario 135 a lato comandi in posizione di riposo, tramite un apposito selettore o pulsante, e si ricollocano i blocchi 200 di ancoraggio sui cuscinetti a sfere 180 posti sui bracci principale 130 e secondario 135 a lato comandi.
Finita l'installazione della contropartita a nastro 110 attorno ai tre rulli 150, 155 e 160 e dopo aver ricollocato i blocchi 200 di ancoraggio sui bracci principale 130 e secondario 135 a lato comandi, si può passare al tensionamento della contropartita a nastro 110, dando il relativo comando, tramite un apposito selettore o pulsante, agli attuatori pneumatici secondari 245 che azionano i bracci secondari 135 e 145. Tale azione fa scendere dì posizione i bracci secondari 135 e 145 con il rispettivo rullo 160, il quale mette in tensione la contropartita a nastro 110.
Dopo aver messo in tensione la contropartita a nastro 110, grazie al movimento dei bracci secondari 135 e 145 con il rispettivo rullo 160, si dà il comando, tramite un apposito selettore o pulsante, agli attuatori pneumatici principali 240 che azionano i bracci principali 130 e 140, di mettere il rullo anteriore 150 posto sui bracci principali 130 e 140, su cui è installata la contropartita a nastro 110, a contatto con il film ed il cilindro goffratore 300, dando così inizio alla lavorazione da parte della macchina goffratrice .
Per la rimozione della contropartita a nastro 110, è necessario eseguire i vari passaggi di un procedimento del tutto simile a quello sopra descritto, relativo all'installazione della contropartita a nastro 110.
Nella presente forma di realizzazione, il sistema meccanico di tensionamento 120 non prevede alcun tipo di motorizzazione diretta per la rotazione dei rulli 150, 155 e 160 in quanto sfrutta indirettamente la trazione motoria del cilindro goffratore 300 mosso tramite un apposito motore elettrico, una volta tensionata la contropartita a nastro 110 e portandola a contatto con il film sul cilindro goffratore 300.
Con l'impiego del sistema di contropartita 100 secondo il trovato, le tempistiche per la sostituzione della contropartita a nastro 110 sono ridotte ai minimi termini; grazie alla forma a nastro della contropartita 110 e all'apposita posizione di carico o scarico del braccio principale 130 a lato comandi, il cambio si può effettuare al massimo in 10 minuti, riducendo drasticamente i tempi di inattività per il cambio lavorazione o per l'utilizzo di una superficie di contropartita liscia o feltrata.
Con il passaggio alla contropartita a nastro 110, quest'ultima può essere movimentata facilmente da uno o massimo due operatori senza l'utilizzo di paranchi e/o carrelli elettrici, grazie all'eliminazione del fusto 20 in ferro e quindi al peso e al volume notevolmente ridotti.
Inoltre, con la contropartita a nastro 110, gli operatori corrono un rischio di infortunio minimo durante le operazioni di sostituzione, per via del peso notevolmente ridotto e della maggiore mobilità, rispetto alla contropartita cilindrica 10.
Grazie alle dimensioni compatte del sistema di contropartita 100 e alla capacità di movimento dei bracci secondari 135 e 145, lo sviluppo superficiale della contropartita a nastro 110 può arrivare ad essere maggiore anche del 20% rispetto allo sviluppo superficiale di una contropartita cilindrica 10, con una conseguente maggiore capacità di raffreddamento della superficie durante la corsa.
Si è in pratica constatato come il trovato raggiunga il compito e gli scopi prefissati. In particolare, si è visto come il sistema di contropartita così concepito permette di superare i limiti qualitativi dell'arte nota, in quanto consente di migliorare il livello di sicurezza per gli operatori durante le operazioni dì sostituzione della contropartita, nonché di ridurre notevolmente le tempistiche necessarie per tali operazioni.
Benché il sistema dì contropartita secondo il trovato sia stato concepito in particolare per macchine goffratrici che eseguono la goffratura su film di materiale plastico o cartaceo, esso potrà comunque essere utilizzato, più generalmente, per qualsiasi tipologia di lavorazione in cui è necessario o comunque utile premere la materia prima soggetta alla lavorazione contro un elemento manipolatore dal movimento rotante, essendo tale materia prima in forma di film, come il suddetto materiale plastico o cartaceo, o in altra forma.
Il trovato, così concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'<'>ambito del concetto inventivo; a titolo esemplificativo e non limitativo, l'esperto del settore comprende senza sforzo che può essere previsto anche un qualche tipo di motorizzazione diretta per la rotazione dei rulli, oppure una funzione di rilascio dei blocchi di ancoraggio a comando elettronico. Inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica, i materiali impiegati, nonché le dimensioni e le forme contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze e dello stato della tecnica.
In conclusione, l'ambito di protezione delle rivendicazioni non deve essere limitato dalle illustrazioni o dalle forme di realizzazione preferite illustrate nella descrizione sotto forma di esempi, ma piuttosto le rivendicazioni devono comprendere tutte le caratteristiche di novità brevettabile che risiedono nella presente invenzione, incluse tutte le caratteristiche che sarebbero trattate come equivalenti dal tecnico del ramo.

Claims (6)

1) Sistema di contropartita (100), particolarmente per macchine goffratrici, caratterizzato dal fatto di comprendere una contropartita a nastro (110) nella forma di banda chiusa ad anello, ed un sistema meccanico di tensionamento (120) atto a sostenere e a mettere in tensione detta contropartita a nastro (110).
2) Sistema di contropartita (100) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto sistema meccanico di tensionamento 120 comprende bracci (130, 135, 140, 145) su cui sono installati rulli (150, 155, 160), essendo detti bracci (130, 135, 140, 145) azionati da attuatori pneumatici (240, 245).
3) Sistema di contropartita (100) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti bracci (130, 135, 140, 145) di detto sistema meccanico di tensionamento (120) includono almeno un braccio principale (130, 140), azionato direttamente da un attuatore pneumatico principale (240), ed almeno un braccio secondario (135, 145), azionato indirettamente da detto attuatore pneumatico principale (240) e direttamente da un attuatore pneumatico secondario (245) , essendo detto attuatore pneumatico secondario (245) atto a dare a detto almeno un braccio secondario (135, 145) un movimento indipendente rispetto al movimento di detto almeno un braccio principale (130, 140).
4) Sistema di contropartita (100) secondo le rivendicazioni 2 o 3, caratterizzato dal fatto che almeno uno di detti bracci (130, 135) può assumere una posizione di carico o scarico atta ad aprire uno spazio sufficiente per permettere l'installazione o la rimozione della contropartita a nastro (110).
5) Sistema di contropartita (100) secondo le rivendicazioni 2, 3 o 4, caratterizzato dal fatto che detto sistema meccanico di tensionamento 120 comprende blocchi (200, 210) atti ad ancorare detti rulli (150, 155, 160) a detti bracci (130, 135, 140).
6) Sistema di contropartita (100) secondo le rivendicazioni 2, 3, 4 o 5, caratterizzato dal fatto che alle estremità dì detti rulli (150, 155, 160) sono installate flange (230) aventi un diametro più alto del diametro di detti rulli (150, 155, 160) atte a guidare e mantenere la contropartita a nastro (110) su una corsa lineare. 7)Sistema di contropartita (100) secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che alle estremità di detta contropartita a nastro (110) sono tornite delle rientranze interne atte a combaciare con il bordo sporgente di dette flange (230) .
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Citations (4)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US2043432A (en) * 1934-09-14 1936-06-09 Dennison Mfg Co Printing and embossing
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EP0089494A2 (de) * 1982-03-23 1983-09-28 Firma LEONHARD KURZ Verfahren und Vorrichtung zum Anbringen eines Prägefolien-Abdruckes auf einer flexiblen Materialbahn

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