ITMI20130653A1 - Impianto di produzione di energia elettrica con generatore "alternatore" applicato al movimento meccanico costituito da albero di trasmissione e bilancieri, con potenziale derivato da un sistema idraulico, adeguato ai principi di stevino e pascal, co - Google Patents

Impianto di produzione di energia elettrica con generatore "alternatore" applicato al movimento meccanico costituito da albero di trasmissione e bilancieri, con potenziale derivato da un sistema idraulico, adeguato ai principi di stevino e pascal, co

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ITMI20130653A1
ITMI20130653A1 IT000653A ITMI20130653A ITMI20130653A1 IT MI20130653 A1 ITMI20130653 A1 IT MI20130653A1 IT 000653 A IT000653 A IT 000653A IT MI20130653 A ITMI20130653 A IT MI20130653A IT MI20130653 A1 ITMI20130653 A1 IT MI20130653A1
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Description

DESCRIZIONE dell’ INVENZIONE
L'Invenzione consìste nell’originale sistema di applicazioni ideate in un impianto finalizzato alla utilizzazione industriale in quanto generatore di movimento meccanico; quindi, con le relative induzioni, funzionale anche alla produzione di energìa elettrica. Applicazioni attuabili nel produrre una forza fisica e quindi una derivata potenza, consistente nelle pressioni di idrostatica ed idrodinamica esercitate, in presenza di fluidi acqua e con l’importante ausilio di aria compressa, da una sovrastante colonna idraulica; poi riportata e riformata sulla testata mobile, scorrevole all' interno di un sottostante cilindro: adeguando con le note applicazioni affrancate dalla legge e dal principio di Stevino e Pascal.
Al momento dello sviluppo del processo ideato su simili principi, la forza, stabilita dalla pressione esercitala idraulicamente sulla testata mobile di un cilindro (e quindi sulle testate di una serie di cilindri, posti in batteria), testata che risulta costituita tramite uno stantuffo "maggiore" [cfr. nº 1/dis.l] scorrevole nella camicia dello stesso cilindro |cfr. nº 2/dis. l], risulta defluita e combinata dal peso della sovrastante colonna idraulica di carico |cfr. n° 3/dis. l] (e quindi dalla serie di “n" colonne), contenente fluidi come di seguito specificato: pertanto la colonna, assunta di diametro inferiore a quello del sottostante cilindro, risulta collegata allo stesso tramite la interposta saracinesca di intercettazione comandata da valvola elettropneumatica [cfr. n° 4/dis.l).
Questa SEZIONE IDRAULICA dell'impianto, caratterizzata dalla verticalità [cfr. Λ/dis. 1] , risulta distinta nelle due posizioni: quella superiore (cfr. a1/dis.1] e la inferiore [cfr. a2/dis.l); collegate fra di loro e sostenute entrambe su di un piano orizzontale intermedio “tavolo" costituito in carpenteria metallica [cfr. n° 5/dis.1], con funzioni di sostegno per la stabilità e di ancoraggio delle due parti indicate, oltre che di supporto e di riferimento alle medesime.
Quindi la parte soprastante il suindicato “tavolo" metallico risulta costituita dalla colonna Idraulica dei fluidi, con la tubazione di carico compresa tra suoi estremi costituiti dalla sommità, chiusa ermeticamente da una piastra a tenuta [cfr. nº 6/dis. 1) e dalla base, provvista come stato indicato dì una saracinesca di intercettazione che risulta regolata a tempo dalla valvola elettropneumatica indi, al di sotto di questa tubazione, risulta collocata una conduttura a sezione conica |cfr. n° 7/dis.l], avente funzione di raccordo e di collegamento fra la soprastante tubazione di carico con il sottostante cilindro, costituita anche per facilitare le azioni di travaso del liquido sia durante l'azione di carica che nel ritorno per la ricarica, e poi definita anche come misuratore di un travaso dì liquido di compendio; mentre la parte sottostante al †̃†̃tavolo" metallico risulta sostanzialmente composta dal ciliro (con le presenze e le parti ad esso collegate, lo stantuffo mobile) quest'ultimo ricettore, unitamente alla soprastante conconduttura conica, del carico di liquido proveniente dalla colonna idraulica; cosi nello sviluppo della funzionalità dell'impianto.
La tubazione di carico della colonna idraulica si può in genere assumere di altezza relativamente contenuta [cfr. H/disJJ in quanto, i fluidi impiegati (e le relative modalità di impiego) per la determinazione della pressione prefìssala con la portata di peso e quindi l'origine della forza alla base della tubazione (e poi, in rapporto ai principi adotta-ti, di quella derivata nel cilindro) risultano costruit, partendo dalla base del tubo (a livello della valvola di intercettazione) fino alla sua testata con la piastra di chiusura a te-nuta [cfr. nº 6/dis, 1 ]: prima dall’acqua |cfr nº h l/dis.1 ] indi dall'aria compressa [cfr. n° h2/dis. I J introdotte dalla sommità del tubo [cfr. a° 23/dìs.1 entro una ricettiva camera di espansione [cfr. nº 8/dis. I J, predisposta in modo da trasmettere al sottostante liquido una spinta sostitutiva equivalente al peso e quindi alla pressio di una colonna d'acqua assunta di altezza “virtuale", quindi compiutamente predefinita. La spìnta individuate dairarie compressa e quindi la corrispondente pressione risulta poi riportata e distribuita uniforme nella sezione della tubazione; in effetti risulta a contatto e quindi equilibrata dallo stantuffo “minore†[cfr. nº 9/dis.1] in movimento, scorrevole nella stessa tubazione ; quest'ultimo costituente anche diaframma con la funzione di separazione dei fluidi aria ed acqua presentì nella tubazione e con la funzione di contenimento dell'aria soprastante fino al termine della carica con la simultanea espulsione per decompressione della stessa.
Pertanto la pressione sviluppata alla base del tubo in carica, da trasmettere al sottostante cilindro, risulterà afferente alla sommatoria delle potenzialità realizzate, espresse sia da parte dell'acqua presente sottostante nella tubazione che da parte della piu cospicua ed importante aria compressa impartita alla sua sommità; la presenza di quest’ultima in effetti organizza l' effettiva estensione in altezza della colonna idraulica.
Il passaggio ( carica col travaso, assimilato nel movimento alla caduta dì gravità) idrodinamico del fluido acqua della tubazione, sospìnta dallo stantuffo “minore" scorrevole all'inte della stessa tubazione sollecitato a sua volta dall compressa, verso il cilindro sottostante, collegati mediante la sospensione del diaframma di intercettazione comandato a tempo con la valvola elettropneumatica applicata, [cfr. nº 4a/dis.2J oltre a realizzare in base al principio assunto la prefissata pressione nel cilindro ed in particolare sulla sua testata mobile indicala determina, conseguenziale alla sua precipitazione, un ulteriore effetto di pressione forza combinato allo spostamento simultaneo del fluido travasato dalla tubazione dì carico al cilindro.
Al termine del travaso dell'acqua dalla tubazione di carico al sottostante cilindro, come indicato, si produce la simultanea evacuazione dell'aria compressa (decompressione) presente nella stessa tramite uno sfiatatoio dimensionato, applicato alla sommità della tubazione [cfr. n° 24/diº.2|.
Il principio risulta comunque osservato in quanto, l'immanenza compressa durante il travaso (innanzi la simultanea decompressione), di fatto simula la costante “virtuale" presenza di colonna d'acqua predefinita.
Nel cilindro stesso, prima dell'azione di travaso con la carica, risulta già presente un volume composito d'acqua |cfr. n° 10/dis.1] preordinato all'effetto entropico, volume equivalente allo spazio definito che risulta compreso fra lo stantuffo “maggiore" nella sua posizione di partenza ed il livello superiore del cilindro coincidente col piano distìnto dal “tavolo" metallico, in pratica con la sezione tonda afferente la base maggiore della conduttura conica collegala al cilindro.
La pressione impartita durante la carica svolta sulla testata mobile del cilindro (ricettore del travaso ) costituita dallo stantuffo “maggiore", moltiplicata la relazione ai noti principi utilizzati, può definire la forza applicata al movimento della stessa testata; può quindi definire la risultante - lavoro e potenza - relazionata con lo scorrimento (la capacità e quantità di moto nell'unità di tempo) attuato dallo stantuffo lungo la sottostante prefissata estensione del cilindro (cfr. nº 12/dis.2).
Il movimento comporta ad un tempo anche il trascinamento della barra piena (cfr. n° 11 /dis.2) stata definita e formata in massello tondo o quadro, applicata congiuntamente alla faccia inferiore (intradosso) portante del medesimo stantuffo.
Il problema della ricarica dei fluidi [cfr. dis. 3] nella tubazione portante “di carico", soprestante il piano “tavolo" collegata al cilindro di cui si à ̈ detto, ed contestuale svuotamento di quest'ult con l'evacuazione dell'acqua col ritorno verso la tubazione di carico viene risolto, univocamente ad ogni cilindro, tramite l'applicazione di un bilanci [cfr. nº /dis.5] (e quindi da una serie di “n" bilancieri) che determina, sottostante al medesimo cilindro, una controspinta che agisce direttamente sulla barra piena (cfr. nº 11/dis.3Je conseguentemente sullo stantuffo '†̃maggiore" accorpato alla stessa barra [cfr. n° l/dis.3] riducendo di nuovo, col travaso inverso, forzato verso l'alto e con l'apertura della [cfr. nº 4a/dis.3J mantenuta in azione, il fluido acqua nella tubazione dì carico soprastante il cilindro |cfr. nº 13/dis.3).
La sezione conica della conduttura, intermedia in sequenza e soprastante il cilindro, svolge dunque anche la funzione di favorire il processo del travaso inverso in fase di attuazione.
Il movimento produce anche la contestuale risalita dello stantuffo “minore" nella sua sede entro la tubazione di carico verso il punto di partenza [cfr nº 9/dis.3) , trascinato verso l'alto da un cavo posto in trazione continua [cfr. n° 15/dis.3].
Tale risultato e condizione di ripresa sono disponibili mediante la formazione in di un’altra linea di “n†cilindri e relative tubazioni di carico, esattamente idraulica alla prima serie di n cilindri osservata [cfr. dis. 6] ; ìndi con l’applicazione del [cfr. nº 14/dis. 5] posto in quota sottostante ai livelli di massima estensione in basso delle barre piene mobìli durante il loro movimento.
Pertanto il bilanciere assume l importante di collegamento in sequenza di ogni paio di cilindri contrapposti che conseguentemente risultano costituiti in coppia nelle correnti funzioni di carica e di ricarica.
Quindi il bilanciere consiste in un elemento rigido applicato, con il fulcro disposto al suo centro, utilizzando li principio della leva (cfr. nº 35/dis.6) , funzionale alla determinazione di movimenti bilanciati alternati, causati dallo stesso (tramite le barre piene) negli stantuffi "maggiori" della relativa coppia di cilindri operativi.
La strutturazione dell'impianto si configura e si definisce cosi binata [cfr. dis.6) e l’effetto dei movimenti prodotti à ̈ quello di consentire alternativamente, in determinati tempi stabiliti, la discesa (con la carica) e la risalila (per la ricarica) in ciascuno degli elementi base (tubazione di portata "di carico" e cilindro) con azioni preordinate al trasporto dei fluidi che risultano movimentati, di volta in volta e per coordinamento, nella loro specifica impostazione; nella condizione attiva di esercizio (con spostamenti di acqua ed aria compressa verso il cilindro) ovvero passiva di ricarica (con spostamento dell'acqua per la sua al pristino stato nella di carico).
Tutto combinato ed azionato in regime di automatismo.
Durante il processo della ricarica dì una postazione sollecitata dall'azione di quella corrispondente in carica, direttamente opposta in parallelo nell'impianto binato [cfr. dis.6), à ̈ prevista un'ulteriore azione di supporto e di agevolazione al trasbordo in tempi utili e misurati del liquido dal cilindro alla soprastante tubazione di carico in quanto, lo stantuffo “minore†presente in quest’ultima, già relativo alla principale funzione divisoria dei fluidi aria ed acqua durante la carica, risulterà libero nel frattempo dopo la decompressione dell’aria disattivata con l'applicazione in alto di valvola di sfogo [cfr. n° 24/dis2]; quindi risulterà trascinato verso l'alto e la sommità del tubo |cfr. n° 9/dis3] determinando col movimento un'azione aspirante (di risucchio), sollecitato insieme dal cavo di trascinamento [cfr. nº 15/dis.3] come detto in costante tensione, allacciato allo stesso e collegato con lo stantuffo “minore" della corrispondente postazione opposta, risultante invece nel momento dell'azio in funzione di carica.
Una ulteriore della funzionalità del sistema di ricarica nella tubazione di cariro risulta determinata da una tubazione (secondaria) aggiunta [cfr. n° 16/ dis 1] stabilita di compendio, di diametro preordinato più contenuto, sempre piena di liquido, quindi la tubazione principale di carico con il sottostante cilindro; con l'imbocco applicato lateralmente allo stesso cilindro [cfr. nº l7/dis-4] ove posizionato al dì sopra del livello di fine corsa dello stantuffo "maggiore" nello stadio di ritorno dello stesso (fermo dopo la risalita); con lo sbocco nella tubazione di carico, posto esattamente al di sotto del livello dello stantuffo “minore†nella sua posizione di corsa, indotta dall'azione della fronteggiente postazione.
La tubazione aggiunta, collegata alla sezione principale con le relative saracinesche di intercetazione comandate dalle valvole elettropneumatiche , viene munita alla sua base di dispositivo “pompa idraulica†aspirante e premente (cfr. n° 18 dis. 4); l'applicazione mantiene la funzione periodica di travasare una quantità prefissata dell'acqua rimasta prigioniera durante il travaso inverso nel cilindro e nella conduttura conica (quindi tra lo stantuffo " maggiore†in posizione di fine come la valvola di intercettazione con la tubazione di carico in funzione serrata), attìngendola di fatto dal cilindro per ridurla in quota della tubazione principale [cfr. n° 19/dis. 4) al di sotto dello stantuffo “minore†.
sistema attivato nell’operatività del sistema, à ̈ funzionale, nella ricarica, alla costante di acqaa tubazione dì carico principale fino alla sua capienza, quindi riempitiva della porzione di stessa tubazione di un volume pari a quello espresso dal contenuto presente nella conduttura a sezione conica (soprastante il cilindro e di raccordo con la tubazione principale) che conseguentemente di nuovo svuotata [dir. n* 7/dis. 4); l'aggiunta definita, risulta finalizzata alla ricostituzione delle condi-zioni di partenza (iniziali) dell'impianto, quindi alla ripetizione durante le successive azioni svolte dall'impianto stesso della precipitazione dei fluidi dalla tubazione principale entro il cilindro, esattamente svolto come una prima volta.
Alla tubazione di compendio "accessoria†aggiunta à ̈ ancora applicata, nella parte superiore tonda una presa ìmmissaria di acqua relativa al rabbocco (dir. n° 20/dis. 4] eventualmente occorrente per un calo di livello, plausibile durante l’attività dell’impianto. La costante presenza del liquido nelle tubazioni della colonna idraulica principale e di quella accessoria presidia limpianto ritenendolo indenne da sollecitazioni diverse come le turbolenze nei riflussi nei filetti dell'acqua, i colpi di ariete.
Un’ considerata o meno di supporto per l'azione di ricarica della tubazione principale, la colonna di carico soprastante il cilindro, mediante il travaso del liquido considerato, consiste nella possibilità di trasmettere aria “compressa†nella zona del cilindro compres tra l'intradosso dello stantuffo “maggiore’’ in posizione di ricarica e la sottostante fine del cilindro (cfr. nº 21/dis. 3], chiuso in questo caso da una piastra a tenuta (cfr. n° 32/dis. 3), componendo i due elementi, tra di loro, una camera di espansione adeguata alla funzione del movimento.
Lo stantuffo “maggiore" per effà ̈tto dell'attivazione dell'aria compressa verr quindi sospinto in alto nel cilindro, verso la sua posizione di partenza mentre l'acqua sospinta verso la tubazione di carico, come indicato, verrà favorita nel movimento dalla condotta conica di collegamento sovrastante il cilindro.
Una valvola di sfogo applicata in corrispondenza della camera d’espansione definita [ cfr. nº 22/dis.3) provvede nell’ azione successiva all’espulsione “decompressione†istantanea dell'aria presente, da escludere nel momento della successiva funzione di carica del sistema.
Il passaggio della barra piena collegata con lo stantuffo “maggiore†attraverso la piastra di fondo risulterà in tal caso agevolato e quindi stabilito a tenuta per l’aria.
In questa sezione dell'apparato dell’impianto si preordina necessariamente l'impiego di una o più macchine compressore, di prefissata potenzialità, per la fabbricazione di aria compressa utilizata durante le varie della movimentazione (nelle camere in pressio ne durante l'azione di carica ovvero, nell'alternativa, di ricarica) e la determinazione di pressioni per la riconduzione degli stantuffi alla partenza, per l' azionamento delle valvole elettropneumatiche .
Si prevede ancora l'utilizzo di pompe idrauliche relative alle azioni di ricarica comple· mentare nella tubazione principale atraverso quella accessoria.
Si prevede inoltre l'automazione dei movimenti tutti, con la specifica dotazione di quadri elettrici ed impianti elettrotecnici ed di comando aggiunti, definiti alla risoluzione importante della tempistica nello svolgimento delle fasi di esercizio della sezione dell'impianto considerata.
L'adozione di tali mezzi e le macchine cosi degli impianti tecnologici previsti da applicare al sistema risulterà disposta da distinte formazioni; le applicazioni poi risulteranno in autonomia derivando l alimentazione da specifici impianti esterni al sistema
Nell 'ambito della funzionalità e l 'utilizzazione dell' impianto, una sua prevedibile diversificazione (cfr. dis. 7) risulta applicabile in una soluzione che ne espande le modalità di conformazione, mantenendo altresì inalterati i principi adottati con l'originalità
In questa ulteriore diversa forma dell' impianto si prevede ribaltamento del cilindro (quindi di una serie di "n" cilindri) realizzando per esso una rotazione di 90º novanta gradi (cfr. 36dis. 7), lasciando peraltro inalterata la disposizione delle soprastanti conduttura conica e tubazione principale di carico.
In questo caso il cilindro risulterà supportato alla base da apposite “selle†aventi funzione di sostegno ed anche di ancoraggio del medesimo cilindro.
Lo stantuffo “maggiore†scorrevole del cilindro movimenta questa volta in senso orizzontale, svolgendo assieme alla barra piena associata la funzione identica a quella svolta formata nello sviluppo in verticale del cilindro.
In questa soluzione la coppia contrapposta dei cilindri risulta in posizione più ravvicinata, definita in conseguenza del rilevamento del bilanciere di collegamento, rimasto escluso in quanto sostituito dall'elemento snodabile appesito collegato colle convergenti barre piene.
L'impianto manterrà sempre la della forma “binata"; quindi invariato col sistema degli accoppiamenti dei cilindri che risultano dì nuovo allineati sia verticalmente che in orizzontale, consentendo cosi alle barre piene applicate agli stantuffi “maggiori†(cfr. nº 33/dis. 7) di sospingersi reciprocamente nei loro alterni movimenti durante le funzioni di carica e di ricarica; le barre piene applicate, cosi accoppiate, risultano fra dì loro collegate tramite i prolungamenti (pignoni) e, come indicato, congiunte con opportune giunzioni frizionanti e snodi applicati nelle loro testate (cfr. n° 34/dis.7). Pertanto la controspinta per la ricarica dello stantuffo “maggiore" avviene per la corrispondenza, coincidente con quello frontista, centrati fra dì loro; quindi ed in alternativa o per spinta mediante il pignone consistente nel proseguo della barra piena applicata allo stantuffo “maggiore†sporgente dalla testata di chiusura a lato del cilindro, ovvero per trascinamento mediante l'immissione di aria compressa nella camera costituita tra la “stessa"’ piastra laterale di chiusura a tenuta del cilindro e lo stantuffo “maggiore†(cfi. nº 21/dia. 7); quindi in forma analoga alla precedente soluzione in verticale.
In questa soluzione nel cilindro, prima dell'azione di travaso nella carica, risulta presente un volume composito d’acqua |cfr. n° 30/dis. 7) equivalente allo spazio che risulta definito fra lo stantuffo “maggiore" nella sua posizione di partenza poi le pareti di fondo e quella circolare del cilindro fino al livello superiore nel medesimo stabilito stavolta alla più bassa quota risultante nel raccordo fra la circolarità del dorso del cilindro ed tondo della base maggiore della conduttura conica.
La successiva sezione “meccanica†dell’ impianto si sviluppa nel movimento dei componenti, che risultano composti da:
a) la barra piena, [cfr. n° 11/dis.1] costituita in massello tondo o quadro, sottostante allo stantuffo “maggiore†nel cilindro, a cui risulta saldamente applicata e dallo stesso movimentata in modo lineare:
b) la banda a cremagliera [cfr. n° 11/dis, 1] applicata, ovvero inserita direttamente nella struttura a “massello†della barra piena, di prefissata estensione “ in lunghezza†; viene posta a contatto con una ruota dentata dimensionata [cfr. n° 25/dis.1], trasmettendo cosi alla stessa il moto che diventa rotatorio, derivandolo appunto dal contatto col movimento rettilineo della banda generatrice durante la carica nel cilindro; c) la ruota dentata (e quindi la serie di “n†ruot dentate), rìduttrice come detto del moto rettifilo in quello rotatorio; risulta a sua volta collegata al centro ove fissata su di un albero di trasmissione [cfr. n° 26/dìs.1];
d) l albero di trasmissione, ancorato indipendentemente di lato; di adeguata portanza, risulta ricettore di altri seriali movimenti identici combinati con la serie delle “n†ruote dentale impostate a cui risulta collegato ed i relativ cilindri posti in batteria.
La ruota dentata applicata all'albero di trasmissne à ̈ posta a contatt con la banda a cremagliera della barra piena, agirà in presa alla medesim durante lazione di carica e lo scorrimento dello stantuffo “maggiore" causando il movimento rotatorio dello stesso albero, mentre durante la ricarica de sistema, col ritorno della banda a cremagliera verso la posizione di partenza, agirà in “folle†(cfr. nº 27/dis.1) quindi in ruota libera in una corona di cuscinetti a sfera, escludendo in questa fase di movimento qualsiasi interferenza od azione di trascinamento del 'albero di trasmissione.
Con il possibile raddoppio delle bande a cremagliera applicate ovvero ricavate in aggiunta nella stessa barra piena (cfr. nº 11/dis.1), “in tal caso ridimensionata nel massello†, relativa ad uno stantuffo “maggiore†, attuato su due facce contrapposte della stessa bara piena, limpianto risulta potenziamente disponibile alla ricezione di due alberi (motori) di trasmissione che si combinano con altrettanti due alberi della sezione (batteria) opposta, conseguentemente alladozione “binata†del sistema; determinando quindi la potenzialità e la disposizione ripartita su un totale di quattro alberi di trasmissione.
l'invenzione industriale descritta, sostanzialmente risulta caratterizzata e basata: a) sull'adozione nel funzionamento dell’impianto, durante l'azione dell' aria compressa sostitutiva all'acqua, preordinata alla composizione di una colonna idraulica che pur restando contenuta nelle dimensioni per gli effetti della praticità e la praticabilità determina di fatto con la simulazione una presenza “virtuale" equivalente ad una colonna di fluido acqua di notevole altezza, altrimenti di difficile realizzazione;
b) sull’adozione del bilanciere che, in relazione alla composizione "binata" dei cilindri, compone l'azione della ricarica sostenuta alternativamente nelle colonne idrauliche. c) nell' adozione del sistema collaterale di compendio per il trasporto del fluido acqua durante le azioni del sistema, coi travasi ed il rabbocco; funzioni che consentono la preservazione sostanziale del fluido acqua senza ricorrere ad altri adeguamenti.
d) nell' adozione dello snodo centrato, funzionale alla congiunzione dei pignoni applicati agli stantuffi "maggiori" convergenti verso lo stesso snodo; posto in alternativa al bilanciere rimasto escluso nella forma combinata dell 'impianto diversificata colla rotazione di 90º gradi dei cilindri sul piano "tavolo" orizzontale.
L'invenzione deriva come sostanziale risultato e comporta la realizzazione del moto di un albero “motore" di trasmissione la cui testata mobile rimane di per sé già suscettibile di svariate applicazioni e/o utilizzazioni di carattere industriale, con la movimentazione e la messa a regime di macchinari in genere.
Conseguentemente ai fini preposti e con lo scopo precipuo di estendere il campo di utilizzazione industriale dell’invenzione, si possono considerare le ulteriori applicazioni al nostro sistema impiegato, ponendo a valle del componente albero “motore†di trasmissione una serie di accorgimenti ovvero applicando arnesi normalmente reperibili nel campo operativo industriale:
*La tipologia “pulsante†dei movimenti costituiti, determinati a tempo dalla caduta in sequenza delle barre piene (o dei pignoni) applicate trascinate nelle cariche dagli stantuffi “maggiori†di “n†cilindri, così come trasmessi consecutivamente dalle bande a cremagliera alle ruote dentate, si ritiene regolabile (con riduzione alle linearità) meccanicamente, in parte dalla sovrapposizione a tempo dei singoli movimenti delle cariche idrodinamiche e soprattutto dall’applicazione in ciascuna delle testate utilizzate dell’albero di trasmissione di uno o più apparecchi “volano†in una serie di volani stabilizzatori della regolarità del movimento meccanico rotatorio dell’albero stesso [ cfr. n° 28/dis. 6];
* Un moltiplicatore meccanico, applicato in sequenza a ciascuna delle testate dell'albero di trasmissione utilizzate nel sistema [ cfr. n° 29/dis 6], provvede direttamente all'aumento dei giri praticati dallo stesso albero fino a costituire in avanti, col regime programmato, il numero di giri a tempo indotto nello schema dell’impianto; preordinato all'adozione di specifiche utilizzazioni quali l'applicazione di rotori di notevole mobilità, consentendo inoltre e per la parte meccanica l'alimentazione motoria di alternatori elettrici e inverter .
Le risultanze del moto meccanico e la correlata forza energetica, determinate e quindi trasmesse all’albero di trasmissione, derivano di volta in volta col calcolo superiore e generale delle combinazioni idrauliche e meccaniche costituenti, alla fine, la quantità di movimento (numero di giri dell'albero)e la potenza (capacità di trascinamento) al movimento dello stesso albero, dopo i relativi passaggi “fisici" applicati al sistema, attinenti la derivazione di utilizzo delle determinate forze.
Al fine di rendere maggiormente esplicativa descrizione dell' invenzione innanzi esposta, si rende l'elencazione con le corrispondenze degli elementi dell'impianto introdotti nella descrizione e l'indicazione coi numeri e/o le lettere nei disegni tramite le collegata
L EG EN D A
nº 1 stantuffo maggiore
n° 2 - cilindro vuoto
nº 3 colonna tubazione in carica
nº 4 - diaframma chiuso
n° 4a diaframma sospeso (aperto )
n° 5<_>piano "tavolo" orizzontale
nº 6 piastra chiusa alla sommità della tubazione di carico η<º>7 - conduttura conica vuota
n° 8 camera iniziale d'espansione aria compressa n° 9 - stantuffo minore
n° 10 volume acqua stazionata fissa nel cilindro nº 1 1 - barra piena in massello
nº 1 1a cremagliera fissata alla barra o ricavata nella stessa nº 12 - cilindro e conica pieni
n<º>13a - acqua in ricarica distinta nella tubazione
nº 13b acqua in ricarica distinta nella conica
n<º>13c - acqua in ricarica fissa nella sezione del cilindro
nº 14 - bilanciere
n<º>15 - cavo di trazione
n<º>16 - tubazione di compendio accessoria - statica -n° 17 - collegamento carica tubazione accessoria
n° 18 - stantuffo pompa idraulica
n° 19 - pompa accessoria in esercizio
n<º>20 - valvola rabbocco acqua
n° 21 - presa aria compressa fondo cilindro
nº 22 - sfogo aria (decompressione) fondo cilindro
n<º>23 - presa aria compressa colonna principale
η° 24 - sfogo aria (decompressione) colonna principale
n<º>25 ruota dentata
n<º>26 albero “motore" di trasmissione
η<º>27 - frizione - ruota libera, coi cuscinetti a sfera - applicata albero motore nº 28 volano meccanico stabilizzatore del moto
n<º>29 moltiplicatore meccanico dei giri dell'albero di trasmissione n<º>30 cilindro in carica
nº 31 cilindro sotto carica
n<º>32 piastra fondo cilindro
n<º>33 barre piene orizzontali
n<º>34 giunto applicato alle barre piene orizzontali
nº 35 fulcro centrale bilancieri
n° 36 ribaltamento cilindri a 90º novanta gradi
h1 altezza della colonna d'acqua
h2 altezza "virtuale" colonna con aria compressa
11 altezza totale "virtuale" della colonna
Λ sezione idraulica
a1 soprastante tavolo
a2 sottostante tavolo
g.e. (es. generatore elettrico, inverter)
M sezione meccanica

Claims (2)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1 ) Processo per la formazione di movimento meccanico, di adeguata potenzialità, determinato dallenergia meccanica prodotta dal costitutivo impianto generatore di tale energia che sviluppa la combinazione fra le componenti sezioni idraulica e meccanica, risultanti strettamente collegate, di cui la precedente, fondamentale, à ̈ generatrice dello sviluppo e lìncremento di forze fisiche tradotte in relative potenze derivate da pressioni dovute alla espansione ed alla consecutiva caduta dei fluidi aria compressa ed acqua, mentre la successiva à ̈ recettrice delle sollecitazioni indotte, con la riduzione delle stesse in un moto meccanico ricondotto e stabilito alla fine in un albero “motore" di trasmissjrme di sezione circolare, suscettibile di applicazioni di macchinario compatibile al moto meccanico quali le macchine ruotanti in genere, e di induzione elettrica, gli inverter od alternatori elettrici, direttamente innestati all'albero di trasmissione ovvero indotti alla movimentazione con l'impiego di pulegge collegate all'albero da organi flessibili quali cìnghie o nastri trascinanti; comprendente limpianto la serie di “n" poste in , su ognuno di uguale consistenza, esattamee contrapposte fra di lor, loro base, in coppia , dalla serie di “n" bilancie costituiti rigid con centrato, dalle stesse; costitua, , allinizio dalla soprastant tubazione di carico, di pertinente diametro chiusa in alto con coperchio a tenuta, contenente ala una camera di espansione per laria compre da sorgente , munita di valvole di carico e sfogo dellaria, contenente diaframma mobile di separazione de fluidi aria compressa ed acqua, composto da uno stantuffo definito qual stantuffo minore , scorrevole al’interno della tubazione di carico ove soggetto a trascinament per il ritorno in posizione di partenza dal cavo in trazione collegato fra due opposte frontiste tubazioni di carico, delimitata alla base da saracinesc di azionata da valvola elettropneumatica per la regimentazione del passaggio dell’acqua fra le parti costitutive della colonna idraulica comprendente seguito, na ciascuna dell colonne idrauliche la sezione conica di raccordo della tubazione con sottostante cilindr ed il medesimo di pertinente diametro , posti in verticale rispetto un piano tavolo orizzontale di raccordo e di sostegno, con il cilindro chiuso sul fondo da una piastra a tenuta, contenente all' interno una testata mobile attiva accorpata ad stantuffo definit quale stantuffo maggiore, scorrevoli verso il fondo per effetto dell sovrastanti indotte nel volume del ciliro dalla dei fluidi in caduta per lacqua o in espansione nelo spazio circoscritto nella tubazione di carico per effetto della compression per la aria compressa posta in esercizio comprendente per ciascuna colonna un apparato di compendio frazionale alla riconduzio di pristino stato del idraulico durante l'azione di ricarica, costituita da una tubazione minore ed una pompa idraulica applicata sottostante, alimentata da esterna, munito di valvola di rabbocco dea acqua alla sommità, funzionale alla ricarica della stessa tubazione di carico; comprendente in ciascuna delle colonne idrauliche la costante di di acqua variamente dislocata nelle e della colonna in base alle fasi dei procedimenti; comprendente in ciascuna colonna idraulica una barra metallica piena fissata incorporata nell intradosso della stata mobile dell stantuffo maggiore, di pertinente a raggiungere la testata del bilanciere baricentrico al quale risulta collegata da uno snodo frazionale, attestata allo stesso modo barra presente nella colonna idrauliac fronteggiante costituente la coppia; comprendente le fasce cremagliera applicate alla barra piena ovvero ridotte nello spessore stessa, che risultano movimentate direttamente assieme alla testata mobile in funzione nel cilindro; comprendente una o due ruote dentate componibili secondo l'applicazione con le predette fasce cremagliera, moto rettilineo in quello rotatorio, col trascinamento in un solo verso, col ritorno stabilito libera impiantata al centro di dentata; comprendente gli alberi motore di movimento meccanico, applicati in alle fasce cremagliera ed alle ruote dentate, ciascuno risultante vincolato al centro di tutte le riferite propria fronteggiante, ciascun dipendente per il movimento dalla rispettiva colonna idraulica costituendo la risultanza finale del movimento meccanico indotto nell'impianto.
  2. 2) Processo per la formazione di movimento meccanico determinato dall'energia prodotta dal costitutivo impianto secondo rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende sull in alto di colonna di , con le applicazion carico e sfogo , funzionale determinazione nel parte superiore della tubazione circolare di carico della di una pressione equiparata a quella esercitata da una colonna montante d’acqua di notevole superiore altezza presenza virtuale ma operativa di una colonna d’acqua di altezza predefinita commisurata fino ordinato, contenendone invece, come risultato pratico, il dimensionamento della stessa impiegata; l’aria ancorchà ̈ distinta dall'acqua di carico da un minore scorrevole nella stessa , risulta associata negli effetti dei movimentati di carica entro la colonna 3) Processo per di movimento meccanico prodotta dal costitutivo impianto secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, dalla ciascuna idraulica di un apparato di compendio accessorio, funzionala ricarica stessa , una tubazione minore tubazione principale carico colonna ed pompa idraulica ; formalizzata presenza di saracinesche di a tempo col comando per del trasbordo e colmatura dell'acqua entro stessa tubazione di carico aggiunto risulta riconduzione all di stato quale rlsultante al momento carica per idrauliche impianto. 4) Processo per di movimento meccanico determinato dall'energia dal costitutivo impianto secondo una o rivendicazioni precedenti, caratterizzato base circolare di carico di ogni colonna , della saracinesca di , dalla valvola con comando , costituente diaframma fra stessa e sezione conica ed il cilindro, preordinato regimentazione per tempo durante fluido acqua col travaso stessa tubazione di carico verso il cilindro sottostante durante di carica ovvero, nel procedimento inverso nell'azione di ricarica, con ritorno di partenza. 5) Processo per di movimento meccanico determinato dall'energia prodotta dal impianto seconuo nna o più delle precedenti, caratterizzato presenza di ciascun cilindro della colonna di un apparato interattivo costituito dalla testata mobile recipiente le soprastanti nella caduta forzata de e forze applicate, accorpata allo stantuffo maggiore scorrevole all'interno dello stesso cilindro e poi,strettamente collegata, dalla barra piena applicata stesso stantuffo, determinante con l' associato movimento comune scorrimento verso il basso della barra metallica piena di supporto a sostegno delle ulteriori applicazioni fasce cremagliera, queste ultime pristine evolutrici del moto meccanico lineare da trasmettere. 1) Processo per formazione di movimento meccanico determinato dall’energia prodotta dal costitutivo impianto secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dalla presenza di bilancieri applicati colonne idrauliche distribuite serie parallele e considerate binate, in coppia per effetto della dislocazione; con il fulcrd ii ciascun bilanciere posto centrale, quindi equidistante dalle colonne di ciascuna coppia, nelle testate alle barr piene sottostanti provenienti da ciascun colonna con uno snodo di congiunzioe funzionale ai bilanciati; i bilancieri risultan preordinati della ricarica di ciascuna colonna idraulica contrapposta corrispondente risultante a tempo in funzion di carica. 7) Processo per la di movimento determinato prodotta dal costitutivo impianto secondo una o pi delle rivendicazioi precedenti, caratterizzato diversificazion del sistema applicato per la ricarica delle colonne idrauliche ottonuta attuando rotazione dei cilindri sottoposti di 90º novanta gradi rispetto verticale, quindi poggiant apposite sell sul piano tavolo orizzontale di riferimento e nel caso con funzion di sostegno integrale ai cilindri; con lapplicazion snodo centrale di collegamento e congiunzione delle barre metalliche piene, opportunamente prolungate, poste in asse con le colonne, agenti alternativamente in contrapposizione di loro; costituente questo caso l'apparato sostitutivo luogo dei bilancieri aboliti. 8) Processo per formazione di movimento meccanico determinato prodotta dal costitutivo impiant secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dalaa presenza di acqua in quantità costante nelle colonne idrauliche all'inizi nell tubazione circolar superiore e poi nel cilindro, al di sotto dell sezione conica e per una determinata altezza, e sempre nell tubazione accessoria di compendio; indi, durante le fasi esplicative di esercizio dell'impianto, dislocata diversamente per la movimentazione dell stessa.
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