ITMI20130458A1 - Terminale femmina per innesti rapidi - Google Patents

Terminale femmina per innesti rapidi

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Publication number
ITMI20130458A1
ITMI20130458A1 IT000458A ITMI20130458A ITMI20130458A1 IT MI20130458 A1 ITMI20130458 A1 IT MI20130458A1 IT 000458 A IT000458 A IT 000458A IT MI20130458 A ITMI20130458 A IT MI20130458A IT MI20130458 A1 ITMI20130458 A1 IT MI20130458A1
Authority
IT
Italy
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terminal
radially
coupling
auxiliary
guide element
Prior art date
Application number
IT000458A
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English (en)
Inventor
Luca Davide Colombo
Oro Gaetano Dell
Oro Giuseppe Dell
Marco Pozzi
Original Assignee
Luca Davide Colombo
Marco Pozzi
Vulcania S R L
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Publication date
Application filed by Luca Davide Colombo, Marco Pozzi, Vulcania S R L filed Critical Luca Davide Colombo
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16LPIPES; JOINTS OR FITTINGS FOR PIPES; SUPPORTS FOR PIPES, CABLES OR PROTECTIVE TUBING; MEANS FOR THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16L37/00Couplings of the quick-acting type
    • F16L37/28Couplings of the quick-acting type with fluid cut-off means
    • F16L37/30Couplings of the quick-acting type with fluid cut-off means with fluid cut-off means in each of two pipe-end fittings
    • F16L37/32Couplings of the quick-acting type with fluid cut-off means with fluid cut-off means in each of two pipe-end fittings at least one of two lift valves being opened automatically when the coupling is applied
    • F16L37/36Couplings of the quick-acting type with fluid cut-off means with fluid cut-off means in each of two pipe-end fittings at least one of two lift valves being opened automatically when the coupling is applied with two lift valves being actuated to initiate the flow through the coupling after the two coupling parts are locked against withdrawal

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • General Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Quick-Acting Or Multi-Walled Pipe Joints (AREA)

Description

“Terminale femmina per innesti rapidiâ€
DESCRIZIONE
Campo della tecnica
La presente invenzione ha per oggetto un terminale femmina per innesti rapidi. L’invenzione si colloca nel campo degli innesti rapidi in grado di realizzare in modo rapido e sicuro le operazioni di connessione e disconnessione di due diversi condotti attraversati da fluidi o gas in pressione, evitando le operazioni di serraggio manuale che richiederebbero l'utilizzo di chiavi od altri attrezzi ed assicurando sia la tenuta meccanica che la tenuta ermetica. L'impiego di tali innesti rapidi si rende necessario, ad esempio, quando vengono collegate e messe in funzione unità operatrici che richiedono la connessione a circuiti pneumatici/oleodinamici/idraulici, per macchine agricole, macchine movimento terra, pompe, cilindri idraulici/pneumatici, valvole, ecc.. Più in particolare, la presente invenzione si colloca nell’ambito dei terminali femmina impegnabili con terminali maschio vincolati da normative internazionali e non modificabili.
Stato della tecnica
Sono noti terminali femmina per innesti rapidi azionabili manualmente, con modalità “push-pull", per i quali la fase di connessione avviene impugnando il nipplo maschio e spingendolo all’interno dell'innesto parte femmina fino a che quest’ultimo non lo trattiene meccanicamente e la fase di disconnessione avviene estraendo con decisione il nipplo maschio dall’innesto femmina,
Tali terminali noti presentano solitamente un sistema di aggancio sul terminale maschio del tipo a sfere. Più in particolare, tali terminali comprendono un corpo cilindrico esterno provvisto di due cave anulari assialmente spaziate ricavate su una propria superficie radialmente interna collocata presso l’estremità di innesto con il terminale maschio. I suddetti terminali comprendono inoltre un corpo cilindrico radialmente interno mobile assialmente rispetto al corpo cilindrico esterno e provvisto di una serie di aperture radiali passanti atte a permettere il passaggio parziale di una pluralità di sfere di accoppiamento attraverso il corpo interno ed il loro impegno in una sede anulare del terminale maschio.
I documenti pubblici US 4,974,635, US 6,776,187, EP 1 625 322 mostrano, ad esempio, terminali femmina del tipo appena sopra descritto.
E’ inoltre noto il documento US 2008/0289702, il quale illustra un dispositivo di giunzione per condotti di fluido in pressione che comprende una valvola presentante un elemento di stop scorrevole, di forma tubolare e realizzato in un materiale elasticamente deformabile. L’elemento di stop comprende almeno una sporgenza radiale esterna destinata ad entrare in contatto con una corrispondente sporgenza radiale interna di un corpo mobile interno che contiene la valvola stessa. Il simultaneo arretramento del corpo mobile interno e della valvola rispetto ad un corpo esterno ha come effetto quello di far contrarre radialmente l’elemento di stop scorrevole fino a che la sporgenza radiale esterna scavalca la sporgenza radiale interna.
E’ anche noto il documento pubblico WO 97/11302 che illustra un innesto rapido comprendente un manicotto tubolare scorrevole disposto dietro ad una valvola e presentante una superficie frontale di riscontro. La valvola comprende un secondo manicotto scorrevole presentante una propria estremità posteriore sagomata per impegnarsi con detta superficie frontale di riscontro del manicotto tubolare. Mezzi di bloccaggio e ritorno (definiti da una molla, da un anello conico e da sfere) impegnano il manicotto per riportare la superficie frontale di riscontro in una posizione avanzata.
Scopo dell'invenzione
In tale ambito, la Richiedente si à ̈ posta l’obiettivo di proporre un terminale femmina per innesti rapidi qualitativamente superiore, più economico e più compatto di quelli della tecnica nota.
La Richiedente si à ̈ in particolare posta l’obiettivo di proporre un terminale femmina per innesti rapidi che garantisca un flusso stabile e poco perturbato del fluido che gli transita attraverso tramite una movimentazione ed un posizionamento precisi degli organi interni in movimento (in particolare, ma non solo, dell’otturatore).
La Richiedente si à ̈ anche posta l’obiettivo di proporre un terminale femmina per innesti rapidi che risulti assialmente compatto e pertanto poco ingombrante.
La Richiedente si à ̈ inoltre posta l’obiettivo di proporre un terminale femmina per innesti rapidi che comprende un numero limitato di parti facilmente assemblagli e risulti quindi economico da produrre e montare.
Sommario dell’invenzione
La Richiedente ha trovato che tali obiettivi ed altri ancora possono essere ottenuti realizzando un terminale femmina per innesti rapidi in accordo con la presente invenzione, del tipo rivendicato nelle annesse rivendicazioni e/o descritto nelle seguenti frasi.
Più specificatamente, la presente invenzione riguarda un terminale femmina per innesti rapidi del tipo comprendente:
un primo corpo sostanzialmente tubolare presentante un asse principale;
un secondo corpo sostanzialmente tubolare coassiale ed interno al primo corpo e mobile assialmente rispetto a detto primo corpo;
una pluralità di sfere di accoppiamento operativamente attive presso una prima estremità di detto terminale femmina atta ad accogliere un terminale maschio provvisto di una cava anulare, in cui le sfere di accoppiamento sono mobili radialmente per impegnarsi in detta cava anulare e bloccare assialmente il terminale maschio;
un otturatore montato all’interno del secondo corpo e mobile assialmente tra una posizione di chiusura ed una posizione di apertura di un condotto assiale delimitato dal terminale femmina.
Il terminale femmina delimita un condotto assiale per il passaggio del fluido e presenta una prima estremità associabile ad un terminale maschio ed una seconda estremità, opposta alla prima, da giuntare ad un tubo/condotto.
Preferibilmente, il secondo corpo delimita una prima apertura del condotto che sfocia sulla prima estremità e, preferibilmente, il primo corpo delimita una seconda apertura del condotto che sfocia sulla seconda estremità e porta, preferibilmente, una filettatura per il tubo da giuntare.
Preferibilmente, il primo corpo à ̈ provvisto di una prima sede (cava) anulare (o di una pluralità di prime sedi disposte su un primo percorso anulare) e di una seconda sede anulare (o di una pluralità di seconde sedi disposte su un secondo percorso anulare) ed assialmente spaziate dalla prima sede anulare, dette prima e seconda sede anulare essendo disposte su una superficie radialmente interna del primo corpo ed essendo atte ad accogliere le sfere di accoppiamento in modo alterno (nella prima sede anulare o nella seconda sede anulare).
Preferibilmente, il secondo corpo presenta una serie circonferenziale di passaggi radiali per permette il passaggio parziale di dette sfere di accoppiamento attraverso il secondo corpo ed il loro impegno nella cava anulare del terminale maschio.
Preferibilmente, una molla principale à ̈ operativamente attiva tra il primo corpo ed il secondo corpo lungo una direzione assiale in modo da spingere il primo corpo verso la prima estremità del terminale femmina.
Preferibilmente, almeno una molla ausiliaria à ̈ interposta tra l’otturatore ed il secondo corpo in modo da spingere assialmente l’otturatore in chiusura contro una superficie di riscontro delimitante detto condotto assiale.
Le sfere di accoppiamento sono mobili radialmente tra una posizione radialmente esterna, quando giacciono all’interno della prima sede anulare oppure della seconda sede anulare, ed una posizione radialmente interna, quando sono posizionate nei passaggi radiali (la cui sagoma à ̈ tale da trattenerle e non farle fuoriuscire dagli stessi). Quando sono in detti passaggi radiali, il movimento assiale relativo tra il primo corpo ed il secondo corpo permette di spostare le sfere di accoppiamento (tutte assieme) tra la prima sede e la seconda sede. Quando la posizione assiale à ̈ tale che le sfere di accoppiamento si trovano tra la prima sede e la seconda sede, una superficie di contrasto appartenente al primo corpo insieme ad un bordo radialmente interno di ognuno dei passaggi radiali bloccano le sfere di accoppiamento nella posizione radialmente interna.
Preferibilmente, il terminale femmina comprende un elemento di guida di detto otturatore montato nel secondo corpo ed accoppiato all’otturatore. L’elemento dei guida blocca radialmente l’otturatore rispetto al secondo corpo e guida assialmente lo scorrimento dell’otturatore.
Preferibilmente, l’elemento di guida comprende una pluralità di appendici periferiche sviluppantisi sostanzialmente parallele all’asse principale, radialmente elastiche e presentanti estremità terminali dì aggancio.
Preferibilmente, le appendici periferiche sono almeno tre.
Preferibilmente, dette appendici periferiche sono angolarmente equidistanziate tra loro.
Preferibilmente, le estremità terminali di aggancio sono proiettate radialmente verso l’esterno.
Preferibilmente, una superficie radialmente interna del secondo corpo presenta una pluralità di alloggiamenti principali (o un unico alloggiamento anulare) atti ad accogliere dette estremità terminali di aggancio e ad impedire ogni movimento relativo assiale tra l’elemento di guida ed il secondo corpo.
Dette estremità terminali di aggancio presentano dimensioni tali rispetto agli alloggiamenti principali, da permetterne l’inserimento e la fuoriuscita lungo direzioni radiali, ma al contempo da impedirne lo spostamento assiale in entrambi i versi quando le estremità terminali di aggancio sono inserite negli alloggiamenti principali.
La Richiedente ha verificato che, vantaggiosamente, il blocco assiale dell’elemento di guida rispetto al secondo corpo permette di assicurare che la posizione assiale dell’otturatore, quando agisce contro all’otturatore del terminale maschio e la valvola che essi formano à ̈ aperta ed in pressione, sia stabile. In questo modo, la sezione di passaggio à ̈ mantenuta costante anche in presenza di cambiamenti dello stato del flusso di fluido o addirittura di inversioni del senso del flusso stesso.
L’elemento di guida svolge una doppia funzione: guida l'otturatore e lo blocca in posizione.
Preferibilmente, il terminale femmina comprende mezzi per espellere le estremità terminali di aggancio dai rispettivi alloggiamenti principali e consentire un movimento assiale dell’elemento di guida rispetto al secondo corpo.
Preferibilmente, i mezzi per espellere le estremità terminali di aggancio comprendono una pluralità di sfere ausiliarie ciascuna operativamente attiva su una rispettiva estremità terminale di aggancio.
Preferibilmente, il secondo corpo presenta una pluralità di passaggi radiali ausiliari in comunicazione con gli alloggiamenti principali (o con l’alloggiamento unico anulare) per permettere il passaggio parziale di dette sfere ausiliarie attraverso detto secondo corpo ed il loro impegno contro le estremità terminali di aggancio. Preferibilmente, le sfere ausiliarie sono mobili tra una posizione radialmente esterna, in cui sono completamente incassate negli alloggiamenti principali, ed una posizione radialmente interna, in cui sporgono parzialmente attraverso gli alloggiamenti principali per espellere le estremità terminali di aggancio da detti alloggiamenti principali e consentire il movimento assiale tra l’elemento di guida ed il secondo corpo.
Le appendici periferiche sono radialmente flessibili verso l'asse principale sotto la spinta esercitata dai mezzi per espellere.
Il numero e la distanza tra le appendici periferiche à ̈ tale da consentire tale flessione radiale sostanzialmente senza interferenza reciproca.
Preferibilmente, il primo corpo presenta una sede anulare ausiliaria (o una pluralità di sedi ausiliarie disposte su un percorso anulare) per le sfere ausiliarie.
Preferibilmente, quando giacciono nella sede anulare ausiliaria, dette sfere ausiliarie sono nella posizione radialmente esterna.
Il movimento assiale relativo tra il primo corpo ed il secondo corpo determina il passaggio delle sfere ausiliarie tra la posizione radialmente esterna e quella radialmente interna. Nella posizione radialmente esterna, le sfere ausiliarie giacciono nella sede anulare ausiliaria (e preferibilmente anche nei passaggi radiali ausiliari). Nella posizione radialmente interna, le sfere ausiliarie giacciono fuori dalla sede anulare ausiliaria, a contatto con una superficie radialmente interna del primo corpo e trattenute nei passaggi radiali ausiliari da bordi radialmente interni degli alloggiamenti principali (la sagoma dei passaggi radiali e degli alloggiamenti principali, o deN’unico alloggiamento anulare, à ̈ tale da trattenere le sfere e non farle fuoriuscire).
La Richiedente ha verificato che, vantaggiosamente, il meccanismo a sfere assicura che l'inserimento ed il disinserimento delle estremità terminali di aggancio negli/dagli alloggiamenti principali avvenga senza ostacoli e con sicurezza e precisione.
L’espulsione delle estremità terminali di aggancio determina una flessione elastica delle appendici periferiche verso l’asse principale (contrazione).
Preferibilmente, il secondo corpo presenta un alloggiamento anulare secondario, per le estremità terminali di aggancio, assialmente sfalsato rispetto agli alloggiamenti principali.
Preferibilmente, dette estremità terminali di aggancio sono impegnabili alternativamente negli alloggiamenti principali o nell’alloggiamento anulare secondario tramite il movimento assiale dell’elemento di guida rispetto al secondo corpo.
Una volta giunte presso l’alloggiamento anulare secondario, le estremità terminali di aggancio vi entrano spinte dal ritorno elastico delle appendici periferiche.
Preferibilmente, l’alloggiamento anulare secondario presenta una superficie di invito atta a facilitare l’ingresso e la fuoriuscita delle estremità terminali di aggancio.
L’alloggiamento anulare secondario à ̈ utilizzato per trattenere temporaneamente l’elemento di guida sul secondo corpo in una posizione assiale diversa da quella stabile assicurata dagli alloggiamenti principali, come sarà più chiaro dalla spiegazione del funzionamento fornita più avanti. Tale posizione à ̈ la posizione di innesto maschio/femmina eseguito senza ancora fluido in pressione immesso attraverso il terminale femmina.
Preferibilmente, le appendici periferiche giacciono radialmente accostate alla superficie radialmente interna del secondo corpo.
Preferibilmente, quando le estremità terminali di aggancio sono impegnate negli alloggiamenti principali o nell’alloggiamento anulare secondario, le appendici periferiche per tutta la loro lunghezza sono a contatto con il secondo corpo, Preferibilmente, quando le estremità terminali di aggancio non sono impegnate negli alloggiamenti principali e neppure nell’alloggiamento anulare secondario e giacciono a contatto con la superficie radialmente interna del secondo corpo, le appendici periferiche sono flesse radialmente verso l’asse principale e giacciono parzialmente a contatto con il secondo corpo.
Preferibilmente, una prima molla ausiliaria à ̈ operativamente attiva tra l’elemento di guida e l’otturatore lungo una direzione assiale in modo da spingere l’otturatore verso la prima estremità del terminale femmina.
Preferibilmente, una seconda molla ausiliaria à ̈ operativamente attiva tra l’elemento di guida ed il secondo corpo lungo una direzione assiale in modo da spingere l’elemento di guida verso la prima estremità del terminale femmina.
Vantaggiosamente, la presenza delle due molle permette di spingere l’otturatore elasticamente contro all’otturatore del terminale maschio o in chiusura contro alla superficie di riscontro anche quando l’elemento di guida à ̈ assialmente bloccato. Preferibilmente, l’elemento di guida comprende un corpo centrale presentante un passaggio per un perno dell’otturatore.
Preferibilmente, l’elemento di guida comprende una pluralità di bracci radiali, ciascuno portante una delle appendici periferiche.
Tale struttura assicura una notevole sezione di passaggio per il fluido (tra i bracci radiali) e al contempo una sufficiente rigidezza dei vari elementi.
Preferibilmente, l’elemento di guida comprende un anello radialmente esterno collegante detti bracci radiali.
Vantaggiosamente, l’anello radialmente esterno facilita lo scorrimento a contatto con II secondo corpo ed aumenta la rigidezza dell’elemento di guida.
Preferibilmente, il terminale femmina comprende almeno un perno di riferimento collocato in una sede radiale del secondo corpo e presentante una cava per una delle appendici periferiche, in modo da impedire una rotazione relativa tra l’elemento di guida ed il secondo corpo ma da permettere lo scorrimento assiale relativo tra detti i due elementi.
Preferibilmente, il perno di riferimento à ̈ collocato in modo removibile nella sede radiale.
Vantaggiosamente, il perno di riferimento assicura che l’elemento di guida venga montato con facilità nella corretta posizione angolare nel secondo corpo e possa essere altrettanto agevolmente smontato. Infatti, il perno di riferimento allinea le appendici periferiche e le estremità terminali di aggancio rispetto alle sfere ausiliarie.
Preferibilmente, il terminale femmina comprende un terzo corpo sostanzialmente tubolare coassiale ed esterno al primo corpo e mobile assialmente rispetto a detto primo corpo.
Preferibilmente, il primo corpo ed il terzo corpo delimitano una camera anulare in comunicazione di fluido con una seconda estremità del terminale femmina.
Preferibilmente, una pressione del fluido esercitata nella camera anulare spinge il primo corpo verso la prima estremità del terminale femmina.
Preferibilmente, una terza molla ausiliaria à ̈ operativamente attiva tra il terzo corpo ed il primo corpo lungo una direzione assiale in modo da spingere il primo corpo verso la prima estremità del terminale femmina.
Preferibilmente, il primo corpo ed il secondo corpo presentano fori radiali passanti e comunicanti con la camera anulare e con la seconda estremità del terminale femmina.
La terza camera messa in pressione garantisce il bloccaggio reciproco a tenuta dei due terminali in condizioni di esercizio.
La Richiedente ha verificato che, vantaggiosamente, la presenza del terzo corpo radialmente esterno permette di assicurare le necessarie funzionalità pur contenendo lo sviluppo assiale del terminale femmina che pertanto risulta più compatto rispetto ai terminali di tipo noto
Preferibilmente, il terzo corpo comprende un finecorsa posto presso la prima estremità ed operativamente attivo sul primo corpo e sul secondo corpo.
Preferibilmente, il finecorsa à ̈ una porzione del terzo corpo sviluppantesi radialmente verso l’asse principale.
Il finecorsa del terzo corpo lascia il secondo corpo sporgere radialmente verso l’asse principale per permettere al secondo corpo di svolgere una funzione di centraggio per il terminale maschio.
Preferibilmente, il secondo corpo comprende due semi-parti cilindriche avvitate reciprocamente.
Preferibilmente, il terzo corpo comprende due semi-parti cilindriche avvitate reciprocamente.
Vantaggiosamente, tale struttura permette di montare/smontare il terminale femmina con estrema semplicità. Il terminale femmina secondo l’invenzione risulta più semplice da assemblare ed economico da produrre.
Preferibilmente, l’otturatore e l’elemento di guida sono inseriti nel secondo corpo dalla parte opposta alla prima estremità e bloccati tramite ad esempio un anello di arresto. Poi il secondo corpo (con le sfere di accoppiamento e le sfere ausiliarie nei rispettivi passaggi radiali) à ̈ assialmente infilato nella prima semi-parte del primo corpo da unire al tubo/condotto. La seconda semi-parte del primo corpo à ̈ infilata sul secondo corpo ed avvitata alla prima semi-parte. L’assieme primo e secondo corpo à ̈ infilato nella prima o nella seconda semi-parte del terzo corpo ed infine l’altra seconda o prima semi-parte del terzo corpo à ̈ avvitata sulla prima/seconda semi-parte.
Le caratteristiche preferite sopra descritte possono essere presenti singolarmente o in combinazione nel terminale femmina secondo l’invenzione. In particolare, l’elemento di guida con tutte le proprie caratteristiche ed il terzo corpo con tutte le proprie caratteristiche possono essere presenti entrambi o singolarmente nel terminale femmina secondo la presente invenzione.
Il dispositivo oggetto di invenzione, per via delle scelte costruttive adottate, si presta ad impieghi molto ampi ed in svariati settori, soprattutto nel settore agricolo, ma anche nel settore industriale in cui pressione e portata, e più in generale tutte le variabili delle condizioni di esercizio, possono variare da valori molto modesti a valori molto elevati.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi appariranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di una forma d’esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un terminale femmina per innesti rapidi in accordo con la presente invenzione.
Tale descrizione verrà esposta qui di seguito con riferimento agli uniti disegni, forniti a solo scopo indicativo e, pertanto, non limitativo, nei quali:
- la figura 1 mostra una sezione secondo due piani assiali di un terminale femmina in accordo con la presente invenzione
- la figura 1A mostra un terminale maschio di per sé noto da innestare nel terminale femmina;
- le figure 2-7 mostrano ciascuna il terminale femmina di figura 1 in rispettive condizioni operative con il terminale maschio di figura 1A;
- le figure 8a e 8b mostrano viste di un elemento del terminale femmina illustrato nelle precedenti figure;
- la figura 9 mostra un diverso elemento del terminale femmina illustrato nelle precedenti figure.
Descrizione dettagliata di una forma realizzativa preferita dell’invenzione
Con riferimento alla figura 1 , con 1 Ã ̈ stato complessivamente indicato un terminale femmina per innesti rapidi secondo la presente invenzione.
II terminale femmina 1 à ̈ preferibilmente accoppiabile ad un terminale maschio 100 che à ̈ di tipo noto, vincolato da normative internazionali e non forma parte della presente invenzione.
Il terminale maschio 100 comprende un corpo cilindrico 101 presentante una prima estremità 102 impegnabile nel terminale femmina 1 ed una seconda estremità 103 (filettata internamente) associabile ad una tubazione e delimita al proprio interno un condotto di passaggio 104 che sfocia sulla prima e sulla seconda estremità 102, 103 in una prima 105 ed in una seconda 106 apertura. Un
- li
o.tturatore 107 à ̈ montato nel condotto di passaggio 104 ed à ̈ spinto in chiusura contro una superficie di battuta delle prima apertura 105 da una molla 108. Il corpo cilindrico 101 presenta su una propria superficie radialmente esterna una cava anulare 109 delimitata da un corpo anulare in rilevo 110.
II terminale femmina 1 presenta una prima estremità 2 impegnabile con il terminale maschio 100 ed una seconda estremità 3, opposta alla prima 2, associabile ad una tubazione e delimita al proprio interno un condotto assiale 4 che si sviluppa lungo un asse principale “X-X†e sfocia sulla prima e sulla seconda estremità 2, 3 in una rispettiva prima 5 ed in una seconda 6 apertura,
II terminale femmina 1 comprende un primo corpo 7 sostanzialmente tubolare che si sviluppa lungo detto asse principale “X-X†ed à ̈ formato da una prima semi-parte 7a ed una seconda semi-parte 7b sostanzialmente cilindriche, coassiali, assialmente allineate e avvitate una all’altra.
Il primo corpo 7 presenta internamente una prima sede anulare 8 (incavo) disposta su una superficie radialmente interna di detto primo corpo 7. Il primo corpo 7 presenta inoltre una seconda sede anulare 9 (incavo) disposta sulla superficie radialmente interna di detto primo corpo 7. Le due sedi anulari 8, 9 sono assialmente distanziate in modo da delimitare tra loro una superficie anulare di contrasto 10. La prima sede anulare 8 e la seconda sede anulare 9 sono posizionate presso un’estremità assiale 7c del primo corpo 7 prossima alla prima estremità 2 del terminale femmina 1. Il primo corpo 7 presenta internamente, in una posizione assialmente più interna rispetto alle prime e seconde sedi 8, 9, un incavo anulare 11 che presenta due superfici di appoggio contraffacciate ed ospita una molla principale 12 di tipo elicoidale. Spostandosi verso la seconda estremità 3 del terminale femmina 1 , il primo corpo 7 presenta internamente un restringimento del condotto assiale 4 che definisce una prima superficie di finecorsa 13 rivolta verso la prima estremità 2. Spostandosi ulteriormente verso la seconda estremità 3 del terminale femmina 1 , il primo corpo 7 presenta una sede anulare ausiliaria 14 (incavo) di forma allungata nel senso dell’asse principale “X-X†. Anche la sede anulare ausiliaria 14 à ̈ disposta sulla superficie radialmente interna di detto primo corpo 7. Spostandosi ulteriormente verso la seconda estremità 3 del terminale femmina 1 , il primo corpo 7 presenta internamente un ulteriore restringimento che definisce una seconda superficie di finecorsa 15 rivolta verso la prima estremità 2. La superficie radialmente interna del primo corpo 7 termina presso la seconda estremità 3 con una porzione filettata 16. Una superficie radialmente esterna del primo corpo 7 presenta un restringimento radiale (muovendosi dalla prima 2 verso la seconda estremità 3) che delimita una prima superficie di appoggio 17 rivolta verso detta seconda estremità 3. Fori passanti 18 attraversano radialmente la parete che definisce il primo corpo 7 e sono collocati accanto alla prima superficie di appoggio 17.
Il terminale femmina 1 comprende un secondo corpo 19 sostanzialmente tubolare che si sviluppa lungo detto asse principale “X-X†ed à ̈ formato da un corpo unico. Il secondo corpo 19 à ̈ montato coassialmente nel primo corpo 7 per scorrere assialmente in detto primo corpo 7. Il secondo corpo 19 presenta una serie circonferenziale di passaggi radiali 20 disposti lungo un percorso anulare che giace in un piano radiale, ortogonale all’asse principale “X-X". I passaggi radiali 20 risultano posizionati presso la prima estremità 2 del terminale femmina 1 in posizione radialmente interna rispetto alle prime e seconde sedi 8, 9 del primo corpo 7. In ciascuno dei passaggi radiali 20 à ̈ posizionata una sfera di accoppiamento 21. Ciascuno dei passaggi radiali 20 à ̈ leggermente conico e rastremato verso l’asse principale “X-X†e/o presenta un bordo in corrispondenza di detta superficie radialmente interna, in modo da impedire la fuoriuscita della rispettiva sfera 21 in una direzione radialmente interna. Lo spessore della parete del secondo corpo 19 in corrispondenza dei passaggi radiali 20 à ̈ minore del diametro delle sfere di accoppiamento 21. Spostandosi verso la seconda estremità 3 del terminale femmina 1, il secondo corpo 19 presenta un incavo anulare 22 che presenta due superfici di appoggio contraffacciate ed ospita la suddetta molla principale 12. In particolare, ciascuna delle estremità opposte di detta molla principale 12 poggia in parte contro ad una delle superfici di appoggio appartenenti al primo corpo ed in parte contro ad una delle superfici di appoggio appartenenti al secondo corpo 19. Spostandosi ulteriormente verso la seconda estremità 3 del terminale femmina 1, il secondo corpo 19 presenta esternamente un restringimento radiale che delimita una seconda superficie di finecorsa 23 rivolta verso la seconda estremità 3 e affacciata alla prima superficie di finecorsa 13 appartenente al primo corpo 7. Spostandosi ancora verso la seconda estremità 3 del terminale femmina 1 , il secondo corpo 19 presenta una battuta meccanica di finecorsa “BM†rivolta verso la seconda estremità 3. Spostandosi ancora verso la seconda estremità 3 del terminale femmina 1 , il secondo corpo 19 presenta una sede radiale 24 che alloggia un perno di riferimento 25 descritto in dettaglio più avanti. Fori radiali passanti 26 attraversano radialmente la parete che definisce il secondo corpo 19 e sono collocati in una posizione assiale corrispondente a quella della sede radiale 24. Spostandosi ancora verso la seconda estremità 3 del terminale femmina 1, il secondo corpo 19 presenta una pluralità di passaggi radiali ausiliari 27 disposti lungo un percorso anulare che giace in un piano radiale, ortogonale all’asse principale “X-X†. Detti passaggi radiali ausiliari 27 si aprono su una superficie radialmente interna del secondo corpo 19 a definire una pluralità di alloggiamenti principali 27a la cui funzione sarà chiara in seguito. In ciascuno dei passaggi radiali ausiliari 27 à ̈ posizionata una sfera ausiliaria 28. Ciascuno dei passaggi radiali ausiliari 27 à ̈ leggermente conico e rastremato verso l’asse principale “X-X†e/o presenta un bordo in corrispondenza di detta superficie radialmente interna, in modo da impedire la fuoriuscita della rispettiva sfera 28 in una direzione radialmente interna. La superficie radialmente interna del secondo corpo 19 presenta un rilievo anulare che si sviluppa radialmente verso l’asse principale “X-X†e definisce una terza superficie di finecorsa 29 rivolta verso la prima estremità 2 ed una superficie di riscontro 30 rivolta sostanzialmente verso la seconda estremità 3 e verso l’asse principale “X-X†, ovvero convergente in una direzione assiale diretta verso la prima estremità 2. Il rilievo anulare à ̈ posizionato assialmente tra i passaggi radiali 20 e la sede radiale 24. Spostandosi dagli alloggiamenti principali 27a verso la seconda estremità 3 del terminale femmina 1, la superficie radialmente interna del secondo corpo 19 presenta un alloggiamento anulare secondario 31 la cui funzione sarà chiara in seguito. Un o-ring “O†à ̈ inserito in una apposita cava (della superficie radialmente interna del secondo corpo 19) assialmente posta tra i passaggi radiali 20 e la terza superficie di finecorsa 29.
II terminale femmina 1 comprende un otturatore 32 montato all’interno del secondo corpo 19 e presentante una testa 33 ed un gambo 34 coassiale all’asse principale “X-X†.
Il terminale femmina 1 comprende (figure 8a e 8b) inoltre un elemento di guida 35 per detto otturatore 32, il quale à ̈ formato da un corpo centrale 36 dotato di un passaggio assiale 37 per il gambo 34 dell’otturatore 33. Dal corpo centrale 36 si sviluppano radialmente verso l’esterno bracci radiali 38 (in numero di tre nella forma realizzativa non limitativa illustrata). Dall’estremità radialmente esterna di ognuno dei bracci radiali 38 si diparte un’appendice periferica 39 la quale si estende a sbalzo e, in una propria posizione non deformata, si estende parallela all’asse principale “X-X†dalla parte opposta rispetto al corpo centrale 36. L’elemento di guida 35 comprende inoltre un anello radialmente esterno 40 che collega tra loro le estremità radialmente esterne dei bracci radiali 38. Ognuna delle appendici periferiche 39 à ̈ elasticamente cedevole e/o collegata in modo elasticamente cedevole al rispettivo braccio radiale 38, in modo da flettersi radialmente se sottoposta a carichi tipici del funzionamento del terminale femmina 1. Ognuna delle appendici periferica 39 porta, su una propria estremità libera opposta al braccio radiale 38, una estremità terminale di aggancio 41 che si sviluppa, come una protuberanza, radialmente verso l’esterno. Detta estremità terminale di aggancio 41 à ̈ raccordata alla superficie radialmente esterna della rispettiva appendice periferica 39 tramite una porzione inclinata 42. L’elemento di guida 35 à ̈ installato insieme all’otturatore 32 nel secondo corpo 19 tra la superficie di riscontro 30 ed un anello di arresto 43 montato in una apposita cava ricavata nella superficie interna del secondo corpo 19 presso la seconda estremità 3 del terminale femmina 1. Una prima molla ausiliaria 44 di tipo elicoidale à ̈ montata tra la testa 33 dell’otturatore 32 e i bracci radiali 38 attorno al corpo centrale 36 ed al gambo 34 dell’otturatore 32. Una seconda molla ausiliaria 45 di tipo elicoidale à ̈ montata tra i bracci radiali 38 e l’anello di arresto 43 ed à ̈ disposta accanto alle appendici periferiche 39. Le due molle ausiliarie 44, 45 spingono la testa dell’otturatore 32 contro alla superficie di riscontro 30. Il perno di riferimento 25 presenta una cava 25a che accoglie una delle appendici periferiche 39 che gli scorre attraverso.
II terminale femmina 1 comprende inoltre un terzo corpo 46 sostanzialmente tubolare che si sviluppa lungo detto asse principale “X-X†ed à ̈ formato da una prima semi-parte 46a ed una seconda semi-parte 46b sostanzialmente cilindriche, coassiali, assialmente allineate e avvitate una all’altra.
II terzo corpo 46 presenta una unica cava anulare interna che si sviluppa sostanzialmente per tutto il proprio ingombro assiale ed à ̈ delimitata alle estremità assiali opposte da una porzione di finecorsa 47 del terzo corpo 46 che à ̈ collocata presso la prima estremità 2 del terminale femmina 1 e si sviluppa radialmente verso l’asse principale “X-X†e da una ulteriore porzione 48 del terzo corpo 46 che à ̈ collocata presso la seconda estremità 3 del terminale femmina 1 e si sviluppa radialmente verso l’asse principale “X-X†. Le due citate porzioni 47, 48 possono essere viste come pareti di base parziali del cilindro definito terzo corpo 46. La porzione 47 del terzo corpo 46 che à ̈ collocata presso la prima estremità 2 delimita una terza superficie di finecorsa 49 e la porzione 48 del terzo corpo 46 che à ̈ collocata presso la seconda estremità 3 delimita una seconda superficie di appoggio 50. Dette terza superficie di finecorsa 49 e seconda superficie di appoggio 50 sono affacciate una all’altra.
Il terzo corpo 46 à ̈ montato attorno al primo 2 ed al secondo 19 corpo. Più in dettaglio, una superficie radialmente interna del terzo corpo 46 à ̈ in contatto scorrevole parziale con la superficie radialmente esterna del primo corpo 7. Il terzo corpo ed il primo corpo delimitano inoltre (laddove non sono in contatto reciproco) una camera anulare 51 che alloggia una molla elicoidale 52. La camera anulare 51 à ̈ assialmente delimitata dalla seconda superficie di appoggio 50 e dalla prima superficie di appoggio 17 del primo corpo 7 che sono reciprocamente affacciate. La molla elicoidale 52 à ̈ avvolta attorno al primo corpo 7 e poggia contro dette seconda superficie di appoggio 50 e prima superficie di appoggio 17.
Una porzione del primo corpo 7 a diametro inferiore che termina con la porzione filettata 16 fuoriesce assialmente dal terzo corpo 46 e definisce la seconda estremità 3 del terminale femmina 1. Una porzione del primo corpo 7 a diametro superiore presenta l’estremità assiale 7c che à ̈ affacciata alla terza superficie di finecorsa 49. Anche un’estremità assiale 19a del secondo corpo 19 à ̈ parzialmente affacciata alla terza superficie di finecorsa 49 mentre un’estremità assiale opposta 19b à ̈ affacciata alla seconda superficie di finecorsa 15.
Verrà ora descritto il funzionamento del terminale femmina 1 sopra descritto ed illustrato nelle allegate figure.
La figura 1A e la figura 1 rappresentano rispettivamente il terminale maschio 100 ed il terminale femmina 1 nelle condizioni di riposo prima che avvenga la fase di connessione ed immaginando che il terminale femmina 1 sia fissato ad una tubazione rigida tramite la porzione filettata 16, mentre il terminale maschio 100 sia fissato ad una tubazione flessibile tramite la propria seconda estremità 103. La figura 1 mostra che le appendici periferiche 39 dell’elemento di guida 35 si trovano in condizione di riposo con le rispettive estremità terminali di aggancio 41 inserite all'interno degli alloggiamenti principali 27a. Le sfere ausiliarie 28 giacciono parzialmente nella sede anulare ausiliaria 32 del primo corpo 7 e in tali condizioni non esercitano alcuna pressione sulle rispettive estremità terminali di aggancio 41. Tutto l’elemento di guida 35 si trova sospinto, grazie all’azione della seconda molla ausiliaria 45 verso la battuta meccanica di finecorsa “BM†mentre l’otturatore 32 à ̈ mantenuto in posizione di chiusura contro la superficie di riscontro 30 grazie all’azione della prima molla ausiliaria 44.
La figura 2 rappresenta il terminale maschio 100 in fase di parziale penetrazione nel terminale femmina 1 e, immaginando che il terminale maschio 100 si trovi in condizioni di pressurizzazione statica, il suo otturatore 107 à ̈ di fatto mantenuto e bloccato in posizione avanzata senza alcuna possibilità per la rispettiva molla 108 di comprimersi. Per effetto della prima parziale penetrazione, il secondo corpo 19 viene sospinto all’indietro lungo l’asse principale “X-X†compiendo una corsa che porta l’estremità assiale 19b del primo corpo 7 contro alla seconda superficie di finecorsa 15. Contemporaneamente e conseguentemente si può notare che le sfere ausiliarie 28 sono sospinte a premere sulle estremità terminali di aggancio 41 in modo tale da provocare la flessione verso l’asse principale “X-X†delle appendici periferiche 39. Tale flessione di fatto agisce su ognuna delle appendici periferiche 39 svincolandola dal proprio alloggiamento principale 27a, cosicché l’elemento di guida 35 non sia più meccanicamente bloccato in posizione ma libero si scorrere assialmente arretrando lungo l'asse principale “X-X".
Sempre la medesima figura 2 mostra che contemporaneamente alla corsa compiuta dal secondo corpo 19, la corona di sfere di accoppiamento 21 , deputate al bloccaggio meccanico del terminale maschio 100, trova alloggiamento all’interno della seconda sede anulare 9 permettendo al terminale maschio 100 di penetrare all’interno del terminale femmina 1 fino a che le due teste degli otturatori 32, 107, entrando in contatto tra loro, creino un primo arretramento completo, permesso dalla prima molla ausiliaria 44 della testa 33 dell’otturatore 32 del terminale femmina 1 , determinato dalla presenza di pressione dietro la testa dell’otturatore 107 del terminale maschio 100.
La figura 3 mostra la completa penetrazione del terminale maschio 100 all’interno del terminale femmina 1. Tale completa penetrazione provoca l’arretramento dell’intero elemento di guida 35, il quale compie una corsa tale da portare le estremità terminali di aggancio 41 in corrispondenza dell’alloggiamento anulare secondario 31 ricavato sempre all’interno del secondo corpo 19. In tale nuova posizione le appendici 39 dell’elemento di guida 35 sono libere di rilasciare la precedente flessione radialmente interna poiché le sfere ausiliarie 28 non agiscono più sulle estremità terminali di aggancio 41 e dette estremità terminali di aggancio 41 si inseriscono, con un ritorno radiale elastico, nell’alloggiamento anulare secondario 31. Tale inserimento à ̈ favorito dallo scorrimento della porzione inclinata 42 di ogni estremità terminale di aggancio 41 su un invito (superficie inclinata) dell’alloggiamento anulare secondario 31.
La figura 4 mostra il terminale maschio 100 ed il terminale femmina 1 in condizioni di rilascio e quindi il secondo corpo 19, per effetto della molla principale 12 compie a ritroso una corsa che permette quindi il perfetto riallineamento tra il secondo 19 ed il primo corpo 7.
I tali condizioni si può notare che il terminale maschio 100 à ̈ stabilmente bloccato nel terminale femmina 1 per effetto della corona di sfere 21 che si sono spostate in corrispondenza della superficie anulare di contrasto 10 del primo corpo 7. Un oring à ̈ in presa sulla superficie esterna del terminale maschio 100 determinandone la tenuta ermetica, mentre la testa dell’otturatore 107 del terminale maschio 100, per effetto della pressione presente nel terminale maschio 100 stesso, mantiene l’elemento di guida 35 completamente arretrato lungo l’asse principale “X-X†. In tale condizione, la giunzione tra i due terminali 100, 1 à ̈ meccanicamente ed ermeticamente completata in modo stabile e permanente ma il passaggio del fluido tra i due condotti 106, 4 à ̈ ancora interdetto dalla presenza della pressione che agisce all'interno del terminale maschio 100.
La figura 5 mostra quali effetti si verificano all'interno della giunzione nel momento in cui viene azionata la pressione e la portata del fluido che dal terminale femmina 1 scorre verso il terminale maschio 100.
Inizialmente il fluido in pressione “F", che entra attraverso la seconda 6 apertura, va a riempire tutta la camera delimitata internamente dal secondo corpo 19 e in parte (presso detta seconda 6 apertura) dal primo corpo 7 e, attraverso i fori passanti 26 del secondo corpo 19 ed i fori passanti 18 del primo corpo 7 che giacciono tra loro in comunicazione di fluido, va a riempire anche la camera anulare 51. L’area di sezione (ortogonale all’asse principale “X-X†) della camera anulare 51 à ̈ leggermente maggiore rispetto all’area di sezione del secondo corpo 19, per cui si ottiene che il terzo corpo 46 di fatto trattiene in posizione bloccata il secondo corpo 19. Il secondo corpo 19 quindi, per effetto della pressione di esercizio à ̈ trattenuto con sicurezza in posizione di bloccaggio meccanico. Di conseguenza a tale effetto, la pressione di esercizio può agire solo ed esclusivamente contro la testa dell’otturatore 107 del terminale maschio 100 e, quando la pressione di mandata presente nel terminale femmina 1 diventa superiore rispetto alla pressione presente nel terminale maschio 100, la testa dell’otturatore 107 del terminale maschio 100 viene fatta arretrare fino al punto di massima compressione. Di conseguenza, tutto l’elemento di guida 35 avanza sino alla battuta meccanica di finecorsa “BM†che corrisponde alla massima sezione di passaggio del fluido esattamente nel punto di giunzione delle due teste degli otturatori 107, 32. In tale posizione, le appendici periferiche 39 dell’elemento di guida 35 ritornano nella loro originaria posizione all’interno degli alloggiamenti principali 27a, i quali, avendo i bordi in appoggio contro le estremità terminali di aggancio 41 , ne determinano la stabilità di posizione. Tale condizione à ̈ di fondamentale importanza in quanto, anche invertendo il senso del flusso del fluido, i due otturatori 107, 32 non avranno possibilità di spostarsi andando a limitare la sezione di passaggio. Si può inoltre notare che le due molle 108, 44 sono completamente compresse senza possibilità di alcun movimento assiale reciproco.
La fase di sconnessione può avvenire solo ed esclusivamente dopo che sia stato arrestato il flusso del liquido all’interno del condotto 106, 4 e che la pressione sia stata portata vicino a valori prossimi a zero bar. Anche in tali condizioni il terminale femmina 1 secondo l’invenzione dell’innesto rapido mantiene stabilmente le condizioni di tenuta meccanica ed ermetica grazie alla forza esercitata dalla molla principale 12.
La figura 6 mostra che, una volta scaricata la pressione ed arrestata la portata all’interno del condotto 106, 4, semplicemente impugnando il terminale maschio 100 e tirandolo nel senso di apertura “A†con una forza tale da comprimere la molla principale 12 avvengono gli effetti come di seguito descritti. La seconda molla ausiliaria 45 si comprime in quanto nella camera anulare 51 non vi à ̈ più la resistenza generata dalla pressione di esercizio. Il terminale maschio 100 trascina con se il secondo corpo 19 il quale sposta la corona di sfere di accoppiamento 21 in corrispondenza della prima sede anulare 8 dove dette sfere di accoppiamento 21 si dilatano radialmente e liberano di conseguenza la presa rispetto al terminale maschio 100. Contemporaneamente la testa 33 dell’otturatore 32 del terminale femmina 1 , sospinta dalla prima molla ausiliaria 44, agisce contro l’otturatore 107 del terminale maschio 100 come fosse un estrattore. Si noti che le sfere ausiliarie 28 all’interno della loro sede anulare ausiliaria 14 si trovano in posizione da non esercitare alcuna pressione o flessione sulle appendici periferiche 39.
La figura 7 mostra che proseguendo nell’allontanamento tra il terminale maschio 100 ed il terminale femmina 1 , tramite il naturale rilascio di tutte le molle presenti si ottengono le medesime condizioni di allineamento e chiusura degli otturatori 107, 32 di ciascun terminale 100, 1. L’ultimo elemento a mantenere il contatto tra il terminale maschio 100 ed il terminale femmina 1 à ̈ Γο-ring “0" in modo tale che vengano contenute per quanto possibile le perdite di fluido nell’attimo transitorio della fase di sconnessione.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1 . Terminale femmina per innesti rapidi del tipo comprendente: un primo corpo (7) sostanzialmente tubolare presentante un asse principale (X-X); un secondo corpo (19) sostanzialmente tubolare coassiale ed interno al primo corpo (7) e mobile assialmente rispetto a detto primo corpo (7); una pluralità di sfere di accoppiamento (21) operativamente attive presso una prima estremità (2) di detto terminale femmina (1) atta ad accogliere un terminale maschio (100) provvisto di una cava anulare (109), in cui le sfere di accoppiamento (21) sono mobili radialmente per impegnarsi in detta cava anulare (109) e bloccare assialmente il terminale maschio (100); un otturatore (32) montato all'interno del secondo corpo (19) e mobile assialmente tra una posizione di chiusura ed una posizione di apertura di un condotto assiale (4) delimitato dal terminale femmina (1); un elemento di guida (35) di detto otturatore (32) montato nel secondo corpo (19) ed accoppiato all’otturatore (32); in cui l’elemento di guida (35) comprende una pluralità di appendici periferiche (39) sviluppantisi sostanzialmente parallele all’asse principale (X-X), radialmente elastiche e presentanti estremità terminali di aggancio (41); in cui una superficie radialmente interna del secondo corpo (19) presenta una pluralità di alloggiamenti principali (27a) atti ad accogliere dette estremità terminali di aggancio (41) e ad impedire ogni movimento relativo assiale tra l’elemento di guida (35) ed il secondo corpo (19).
  2. 2. Terminale secondo la rivendicazione 1 , comprendente mezzi (28) per espellere le estremità terminali di aggancio (41) dai rispettivi alloggiamenti principali (27a) e consentire un movimento assiale dell’elemento di guida (35) rispetto al secondo corpo (19).
  3. 3. Terminale secondo la rivendicazione 2, in cui le appendici periferiche (39) sono radialmente flessibili verso l’asse principale (X-X) sotto la spinta esercitata dai mezzi per espellere (28).
  4. 4. Terminale secondo la rivendicazione 2, in cui i mezzi per espellere le estremità terminali di aggancio (41) comprendono una pluralità di sfere ausiliarie (28) ciascuna operativamente attiva su una rispettiva estremità terminale di aggancio (41); in cui il secondo corpo (19) presenta una pluralità di passaggi radiali ausiliari (27) in comunicazione con gli alloggiamenti principali (27a) per permettere il passaggio parziale di dette sfere ausiliarie (28) attraverso detto secondo corpo (19) ed il loro impegno contro le estremità terminali di aggancio (41).
  5. 5. Terminale secondo la rivendicazione 3, in cui le sfere ausiliarie (28) sono mobili tra una posizione radialmente esterna, in cui sono completamente incassate negli alloggiamenti principali (27), ed una posizione radialmente interna, in cui sporgono parzialmente attraverso gli alloggiamenti principali (27a) per espellere le estremità terminali di aggancio (41) da detti alloggiamenti principali (27a) e consentire il movimento assiale tra l’elemento di guida (35) ed il secondo corpo (19).
  6. 6. Terminale secondo la rivendicazione 4, in cui in cui il primo corpo (7) presenta una sede anulare ausiliaria (14) per le sfere ausiliarie (28); in cui, quando giacciono nella sede anulare ausiliaria (14), dette sfere ausiliarie (28) sono nella posizione radialmente esterna.
  7. 7. Terminale secondo la rivendicazione 1, in cui il secondo corpo (19) presenta un alloggiamento anulare secondario (31), per le estremità terminali di aggancio (41), assialmente sfalsato rispetto agli alloggiamenti principali (27a); in cui dette estremità terminali di aggancio (41) sono impegnabili alternativamente negli alloggiamenti principali (27a) o nell’alloggiamento anulare secondario (31) tramite il movimento assiale dell’elemento di guida (35) rispetto al secondo corpo (19).
  8. 8. Terminale secondo la rivendicazione 1, in cui le appendici periferiche (41) giacciono radialmente accostate alla superficie radialmente interna del secondo corpo (19).
  9. 9. Terminale secondo la rivendicazione 1, in cui una prima molla ausiliaria (44) à ̈ operativamente attiva tra l’elemento di guida (35) e l’otturatore (32) lungo una direzione assiale in modo da spingere l’otturatore (32) verso la prima estremità (2) del terminale femmina (1).
  10. 10. Terminale secondo la rivendicazione 9, in cui una seconda molla ausiliaria (45) à ̈ operativamente attiva tra l’elemento di guida (35) ed il secondo corpo (19) lungo una direzione assiale in modo da spingere l’elemento di guida (35) verso la prima estremità (2) del terminale femmina (1).
  11. 11. Terminale secondo la rivendicazione 1 , in cui l’elemento di guida (35) comprende una pluralità di bracci radiali (38), ciascuno portante una delle appendici periferiche (39).
  12. 12. Terminale secondo la rivendicazione 1 , comprendente almeno un perno di riferimento (25) collocato in una sede radiale (24) del secondo corpo (19) e presentante una cava (25a) per una delle appendici periferiche (39), in modo da impedire una rotazione relativa tra l’elemento di guida (35) ed il secondo corpo (19).
  13. 13. Terminale secondo la rivendicazione 1, comprendente un terzo corpo (46) sostanzialmente tubolare coassiale ed esterno al primo corpo (7) e mobile assialmente rispetto a detto primo corpo (7); in cui il primo corpo (7) ed il terzo corpo (46) delimitano una camera anulare (51) in comunicazione di fluido con una seconda estremità (3) del terminale femmina (1); in cui una pressione del fluido esercitata nella camera anulare (51) spinge il primo corpo (7) verso la prima estremità (2) del terminale femmina (1).
  14. 14. Terminale secondo la rivendicazione 13, in cui il primo corpo (7) ed il secondo corpo (19) presentano fori radiali (26) passanti e comunicanti con la camera anulare (51) e con la seconda estremità (3) del terminale femmina (1).
  15. 15. Terminale secondo la rivendicazione 14, in cui il terzo corpo (46) comprende un finecorsa (47) posto presso la prima estremità (2) ed operativamente attivo sul primo corpo (7) e sul secondo corpo (19).
  16. 16. Terminale secondo la rivendicazione 15, in cui il finecorsa (47) à ̈ una porzione del terzo corpo (46) sviluppantesi radialmente verso l’asse principale (X-X)
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