ITMI20130369A1 - Mezzo di trasporto a propulsione umana, anche servoassistita - Google Patents

Mezzo di trasporto a propulsione umana, anche servoassistita Download PDF

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ITMI20130369A1
ITMI20130369A1 IT000369A ITMI20130369A ITMI20130369A1 IT MI20130369 A1 ITMI20130369 A1 IT MI20130369A1 IT 000369 A IT000369 A IT 000369A IT MI20130369 A ITMI20130369 A IT MI20130369A IT MI20130369 A1 ITMI20130369 A1 IT MI20130369A1
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Description

D E S C R I Z I O N E
Descrizione dell’INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
“Mezzo di trasporto a propulsione umana, anche servoassistita”
Campo di applicazione dell’invenzione
La presente invenzione riguarda il settore dei mezzi leggeri di trasporto, più particolarmente riguarda quei veicoli a due, tre o quattro ruote, provvisti di un telaio di tipo ciclistico, mossi a propulsione umana, eventualmente servoassistiti da un piccolo motore. L’invenzione riguarda altresì veicoli aeromobili, sia di tipo aerostati che aerodine, deltaplani e simili, comunemente noti come “ultraleggeri”, nei quali il sistema di propulsione umana comanda le ruote mentre un motore di piccola o media potenza comanda almeno un elica per il sostentamento e l’avanzamento in volo. L’invenzione si riferisce altresì a mezzi natanti o anfibi, nei quali il sistema di propulsione umana comanda i dispositivi di propulsione nei fluidi ed eventualmente anche le ruote, nonché veicoli scivolanti sul terreno, quali veicoli a pattini ed a slitta, mossi dalla forza del vento, cioè tutti i veicoli nei quali l’occupante o gli occupanti siedono entro un leggero guscio protettivo. Stato dell’arte e problemi connessi
Con particolare riferimento ai veicoli terrestri, mezzi come quelli citati sono largamente noti da tempo sul mercato. Consistono in un telaio, cioè una struttura generalmente tubolare metallica rinchiudibile entro un piccolo abitacolo, nel seguito semplicemente definito scocca, e comprendono sia il veicolo traente, sia il veicolo condotto. Il veicolo traente presenta un sistema di propulsione montato sul suddetto telaio, comprendente una coppia di pedali che, tramite una trasmissione a catena o di tipo cardanico, aziona una ruota dentata calettata su un asse di rotazione solidale con una ruota o con una coppia di ruote che consentono il movimento del veicolo su strada.
Il veicolo è mosso dalla forza umana, in altre parole, è il conduttore del veicolo che, facendo forza sui pedali, produce il movimento del veicolo. Allo scopo di aiutare il conduttore nelle situazioni più faticose, ad esempio su strade in salita, il veicolo può comprendere un motore di piccola potenza, secondo una tecnologia ben nota. Nel seguito della presente descrizione la definizione “a propulsione umana” comprende anche i veicoli servoassistiti con detti motori. Normalmente i veicoli indicati comprendono generalmente tre o quattro ruote in quanto la scocca sui veicoli a due ruote, cioè sulle biciclette, rappresenta un ingombro non sempre desiderato.
Quanto ai veicoli condotti, essi sono sostanzialmente piccoli rimorchi, carrozzati per il trasporto di persone, animali, o cose, che presentano un solo asse di rotazione che supporta una coppia di ruote e viene collegato al veicolo traente tramite un timone: eventualmente, una piccola ruota od un pattino collegato a detto timone fornisce un secondo punto di appoggio per l’equilibrio del veicolo sganciato dal mezzo traente.
Nel seguito della presente descrizione tutti i veicoli prima citati saranno identificati in modo generale come “velomobili”.
Tutto ciò premesso, il Richiedente ha trovato che le scocche attualmente in uso non garantiscono una sufficiente protezione al conducente, principalmente dovuta ad una insufficiente resistenza meccanica delle stesse e una scarsa capacità di ammortizzazione dei colpi in caso di urti, anche modesti, connessi alla circolazione del veicolo, ad esempio per ribaltamento accidentale del mezzo, caduta o impatto con altri veicoli.
Nell’ambito degli aeromobili ultraleggeri la cabina di pilotaggio risulta solidale al complesso e in caso di avaria o caduta dell’aeromobile il conducente è sovente condannato a precipitare con l’intera massa dell’aeromobile senza godere di una valida protezione, eccetto che possa far uso del paracadute; per di più, in caso di caduta in acqua, oltre ai rischi connessi all’impatto nasce anche il pericolo di annegamento.
Scopo dell’invenzione
Scopo della presente invenzione è dunque una velomobile, estremamente leggera, che presenti una elevata resistenza meccanica e capacità di ammortizzazione contro forze d’impatto di varia natura allo scopo di assicurare una efficace protezione degli occupanti del veicolo.
Sommario dell’invenzione
Oggetto della presente invenzione è una velomobile caratterizzata del fatto di comprendere una struttura (scocca e/o telaio) di particolare leggerezza, resistenza e protezione, che comprende elementi portanti, di sospensione, di isolamento e di rinforzo, tubolari, laminari, scatolati, schiume, espansi e sacche di gas, realizzati con materiali compresi nel gruppo che contiene materiali compositi, leghe metalliche, fibre tessili vegetali, tecnofibre artificiali, fibre sintetiche, inorganiche, fibre minerali, fibre di carbonio, fibre di vetro, fibre aramidiche, resine sintetiche, elastomeri, polimeri plastici e materiali UMM, cioè Ultralight Metallic Microlattices.
Descrizione delle figure
Ad ogni modo la presente invenzione sarà meglio compresa sulla base della descrizione che segue e con riferimento alle figure allegate, fornite a solo scopo esemplificativo e non limitativo, dal momento che altre forme di realizzazione sono comunque possibili, delle quali:
la figura 1 illustra in vista di fianco una velomobile provvista di una scocca secondo l’invenzione;
la figura 2 illustra, in vista prospettica, particolari del telaio della velomobile di figura 1;
la figura 3 illustra la sezione retta di una lastra di rinforzo e isolamento inglobata nel telaio della velomobile di figura 2;
la figura 4 illustra, in vista prospettica, una preferita forma di esecuzione della struttura della scocca della velomobile di figura 1;
la figura 5 illustra, in vista prospettica, la scocca, parzialmente sezionata, della velomobile di figura 1 in una ulteriore preferita forma di attuazione;
la figura 6 illustra la velomobile di figura 1 agganciata ad una velomobile a due ruote per la conduzione della medesima ;
la figura 7 illustra la velomobile di figura 1 in una preferita forma di attuazione. in sezione retta frontale;
la figura 8 illustra una porzione separata della scocca della velomobile di figura 1, rotante rispetto alla medesima;
la figura 9 illustra, in sezione retta, un particolare della struttura di scocca della velomobile di figura 1 in una prima forma di attuazione;
la figura 10 illustra, in sezione retta, un particolare della rete di rinforzo inglobata nella scocca della velomobile di figura 1;
la figura 11 illustra, in sezione retta, un particolare della struttura di scocca della velomobile di figura 1 in una seconda forma di attuazione;
la figura 12 illustra, in sezione retta, un particolare della struttura di scocca della velomobile di figura 1 in una terza forma di attuazione;
la figura 13 illustra, un particolare della struttura del sedile in una prima forma di attuazione;
la figura 14 illustra, in vista prospettica, una velomobile secondo l’invenzione applicata ad un ultraleggero del tipo autogiro;
la figura 15 illustra, in vista prospettica, una velomobile secondo l’invenzione con caratteristiche di veicolo anfibio, o come un natante di emergenza;
la figura 16 illustra, in vista prospettica, una velomobile secondo l’invenzione applicata ad un aerostato dirigibile.
la figura 17 illustra, in sezione retta, un particolare della rete di rinforzo inglobata nella scocca della velomobile di figura 1 in una seconda forma di attuazione; la figura 18 illustra, in sezione retta, un particolare della struttura di scocca della velomobile di figura 1 in una quarta forma di attuazione;
la figura 19 illustra, in sezione retta orizzontale, un particolare della struttura della scocca e del posto guida e propulsione della velomobile di figura 1.
Descrizione dell’invenzione
La figura 1 rappresenta nella sua forma più generica una velomobile secondo l’invenzione: il suddetto veicolo comprende un telaio di tipo ciclistico, montato su due o tre o quattro ruote, nel caso di tre ruote con una coppia di ruote sul medesimo asse, la terza ruota su un asse separato. La ruota singola può essere quella anteriore o quella posteriore. Nel caso di due ruote queste possono essere sul medesimo asse, come nei rimorchi, o complanari come nelle biciclette. Per telaio di tipo ciclistico si intende un telaio di tipo tubolare e/o laminato, conformato alla necessità di dotarlo di un sistema cinematico a pedali o altro sistema propulsivo interessato dalla forza muscolare, in lega metallica, o preferibilmente in materiali compositi di fibra di carbonio, caratterizzato da una grande leggerezza che risulta essere una caratteristica della massima importanza per i veicoli a propulsione umana, tanto per i terrestri quanto per gli aeromobili o i natanti. Nell’ambito della presente invenzione si considera appartenente a detto telaio anche il sedile del conducente. Preferibilmente detto telaio comprende un posizionatore di baricentro per aumentare la stabilità del veicolo, ad esempio del tipo controllato da un sistema giroscopico con accellerometro. Allo scopo di conseguire la massima leggerezza insieme con la miglior protezione per l’occupante, o gli occupanti, del veicolo contro incidenti ed eventi metereologici sfavorevoli, in accordo con l’invenzione, detta scocca e/o detto telaio comprendono elementi portanti strutturali, di rinforzo, ammortizzanti e protettivi, in forma fissa o mobile per ogni tipo di collegamento di tubolari, laminari, scatolati, schiume, espansi, sacche di gas (anche in pressione) realizzati con materiali compresi nel gruppo che contiene materiali compositi, leghe metalliche, fibre tessili vegetali, tecnofibre artificiali, sintetiche, inorganiche, fibre minerali, fibre di carbonio, fibre di vetro, fibre aramidiche, resine sintetiche, elastomeri, polimeri plastici e materiali UMM, cioè Ultralight Metallic Microlattices.
La figura 2 illustra con maggiori dettagli, in vista prospettica, il telaio/scocca di una velomobile a quattro ruote in una preferita forma di attuazione. Il suddetto telaio/scocca comprende una carena “C” che protegge il cinematismo di trasmissione della propulsione, dispositivi di guida, pedaliera, catena, variatore di velocità, motore, cambio ,differenziale ed altri particolari quali gli attacchi per il sedile e per la sua regolazione, gli attacchi per le sospensioni, gli ammortizzatori, i fusi mozzo, gli snodi per lo sterzo. Tale carena comprende lastre formate da laminati in lega metallica o materiali compositi con tessuti in tecnofibra, o polimeri plastici anche fibrorinforzati, piegate e/o formate e/o collegate fra loro in tutti i modi possibili, ciascuna lastra comprendendo (figura 3) uno strato 1 di materiale schiumoso, preferibilmente di polistirene EPS e/o poliuretano e/o UMM entro il quale possono essere inglobate sacche 2 di gas (anche in pressione). Il gas di riempimento è preferibilmente aria e/o gas più leggeri dell’aria.
Tali sacche sono chiuse, possono equilibrare la pressione fra di loro e possono sfogare il gas all’esterno al superamento di un determinato valore di pressione agente sulla sacca, attraverso una o piu valvole (non illustrate) aventi tubazioni e fori di depressurizzione e/o pressurizzazione e/o evacuatori di acqua o condensa. L’EPS è una schiuma a celle chiuse permeabile al vapore ma impermeabile all’acqua. Il suddetto strato 1 è rivestito su una superficie con un foglio protettivo 3 preferibilmente in tessuto di Nylon balistico, oppure tessuti a fibra Aramidica, o altri tessuti in Raion, o fibra artificiale, mentre la superficie opposta, risulta associata ad una lamina strutturale 4, in lega metallica o materiale composito in tecnofibra o materiale plastico fibrorinforzato. Tali lastre hanno preferibilmente uno spessore compreso fra 5 mm e 260 mm. Più particolarmente, la lamina strutturale 4 ha uno spessore compreso fra 0,2 mm e 4 mm, lo strato 1 di materiale schiumoso ha uno spessore compreso fra 3 mm e 250 mm mentre il foglio protettivo 3 ha uno spessore compreso fra 0,1 mm e 3 mm.
La figura 4 illustra il veicolo di figura 2, evidenziandone, in particolare, la struttura resistente della scocca. Tale scocca viene associata al telaio/carena mediante attacchi a incastro o con qualunque altro tipo di fissaggio.
In particolare, la scocca comprende, preferibilmente, mezzi di sgancio e di aggancio per l’accoppiamento rapido con detto telaio, o con dispositivi esterni, nonché cerniere, serrature e maniglie per consentire il movimento delle parti mobili della scocca (portiere, finestrini) e la protezione del veicolo stesso dal furto.
In accordo con una preferita forma di attuazione, la scocca comprende una lastra sagomata 5, (figura 7), di materiale resistente, preferibilmente di materiale plastico, ancor più preferibilmente di schiuma poliuretanica o polistirenica o UMM, provvista di una struttura di rinforzo in materiale composito in fibra di carbonio.
Preferibilmente la suddetta lastra comprende, (figura 9) uno strato conformato 8 di schiuma polistirenica e/o poliuretanica preferibilmente flessibile a memoria di forma, contenente al suo interno sacche d’aria 6 delimitate da una parete 9 in pellicola termoplastica, preferibilmente di Polietilene Pet o tessuto in fibre artificiali o sintetiche impermeabilizzate ai gas.
Più precisamente dette sacche possono delimitare sezioni di varie conformazioni, equivalenti all’area di un cerchio di diametro preferibilmente compreso fra 10 mm e 350 mm. Tali sacche possono essere dotate di tubature o condotti di compensazione della pressione del gas contenuto, le stesse sacche in relazione alle specifiche zone di deformazione, possono far uscire l’aria contenuta all’interno attraverso una o più valvole automatiche X ed Y, secondo la progressione e la rapidità della deformazione subita dalla scocca, ammortizzando in tal modo il fenomeno. Un sistema automatico può provvedere a sigillare detti fori in presenza d’acqua, mantenendo l’aria all’interno o, inversamente, provvedere ad aprirli per evacuare infiltrazioni o condensa.
La suddetta lastra 5 preferibilmente comprende, in sezione retta dall’esterno verso l’interno, una pellicola termoplastica 10, che riveste una struttura laminare resistente 4, disposta contro lo strato di schiuma poliuretanica e/o polistirenica 8, entro il quale è inglobata la suddetta pluralità di sacche d’aria. In alternativa, tali sacche d’aria possono essere posizionate a diretto contatto della struttura laminare 4, senza lo strato di espanso. Sempre in alternativa, la pellicola protettiva 10 può essere sostituita da una pellicola protettiva 3 in Nylon balistico.
La struttura resistente della scocca, in una particolare forma di esecuzione, può comprendere profilati 7 formati da lamine tubolari chiuse e/o aperte, anche a sezione e spessore variabile, vedi figura 4. Gli stessi profilati potranno essere in lega metallica o materiale composito in fibra di carbonio, e/o in polimeri plastici anche fibrorinforzati, saldati o giuntati e collegati fra loro in qualunque modo nei punti di incrocio, oppure ottenuti nella forma preferita attraverso specifici stampi. Detti profilati tubolari potranno contenere gas in pressione al loro interno, potranno essere sormontati da ulteriori pellicole protettive e/o inglobati entro strati di schiume polistireniche e/o poliuretaniche, anche contenenti sacche di gas, oppure in materiale termoplastico preformato.
Sempre in accordo con l’invenzione, la lastra 5 in materiale espanso della scocca può essere provvista di una rete di rinforzo 14 in fibra, la quale preferibilmente comprende (figura 10) uno o più strati sovrapposti 11, 12, 13 di filato in tecnofibra, preferibilmente fibre in carbonio, o aramidiche, che si incrociano fra loro secondo angoli di ampiezza non inferiore a 45°.
Come illustrato in figura 17, tale rete di rinforzo potrà essere costituita anche da una lamina 18 di materiale plastico, opportunamente preformata in stampo. In una ulteriore forma di esecuzione, la suddetta lastra 5 presenta in sezione retta una struttura (figura 11) che comprende, dall’esterno verso l’interno, progressivamente una pellicola anche trasparente 15 in resina acrilica e/o in polimero termoplastico, una costolatura resistente 16 a greca, in fibra composita, preferibilmente fibra di carbonio, con le anse riempite di schiuma preferibilmente polistirenica, delimitante una pluralità di canali d’aria 6, sacche di gas 20 in materiale plastico, una rete di rinforzo 14 in tecnofibra ed uno strato 8 di schiuma, preferibilmente polistirenica e/o poliuretanica, che racchiude una pluralità di canali d’aria 6 anche collegati da condotti equilibratori di pressione X, e valvole di depressurizzazione Y.
In una ancor diversa variante di esecuzione la suddetta lastra 5 presenta in sezione retta una struttura (figura 12) che comprende, dall’esterno verso l’interno, progressivamente, una pellicola termoplastica 15 anche trasparente che riveste un’anima resistente 17 scatolata, in materiale plastico fibrorinforzato e/o preferibilmente in fibra composita di carbonio, contenente tubature di gas in pressione 21, associata ad una rete di rinforzo 14 in fibra che la separa da una parete 8 di schiuma poliuretanica e/o polistirenica che racchiude una pluralità di canali d’aria 6 dotati di valvole di depressurizzazione Y, bilanciamento X, evaquatori di condensa Z, rivestita sulla superficie esterna con un foglio protettivo 3 di fibre artificiali e/o sintetiche, preferibilmente Nylon balistico .
In una ulteriore variante di esecuzione la suddetta lastra 5 presenta in sezione retta una struttura a pannello (figura 18) che comprende, un’anima resistente 16, strutturata a costolature, in materiale plastico anche fibrorinforzato, e/o preferibilmente in fibra composita di carbonio, e contenente tubature di gas in pressione 21. La rete di rinforzo 14 in fibra, in associazione con dette costolature, delimita su entrambe le sue superfici, una pluralità di sacche di gas 20 in materiale termoplastico (PET) dotate di valvole di depressurizzazione, bilanciamento ed evacuatori di condensa.
La suddetta struttura a pannello è rivestita sulla sua superficie esterna con una pellicola termoplastica 15, anche trasparente, e sulla superficie interna con un foglio protettivo 3 di fibre artificiali e/o sintetiche, preferibilmente Nylon balistico. La figura 5 illustra la velomobile di figura 4 evidenziando il fatto che la scocca ora illustrata nelle sue varianti, comprende preferibilmente due o più parti distinte, una porzione di base, fissa sul telaio, e porzioni mobili, come lo sportello, preferibilmente rotante rispetto alla parte fissa, per consentire l’entrata nella scocca e l’uscita dalla medesima, oltre alle varie trasformazioni.
Lo sportello può essere incernierato in diversi modi sulla parte fissa della scocca, ad esempio incernierato in due punti trasversalmente opposti, come in figura 8 oppure incernierato in un unico punto, con rotazione parallela al piano longitudinale della velomobile, oppure ancora due sportelli opposti con movimento alare incernierati sulla sommità della scocca come in fig. 6. In ogni caso, la scocca comprende, sulla parte fissa o sulla parte mobile, una porzione trasparente per consentire la visibilità al conducente. La struttura della velomobile secondo l’invenzione è in grado di assicurare un elevato smorzamento energetico atto a dissipare l’energia cinetica di un eventuale impatto durante la marcia del veicolo grazie alla progressiva deformabilità della scocca controllata in particolare dalla presenza delle sacche d’aria interne alla porzione schiumosa delle lastre di protezione.
In particolare, la struttura della scocca in materiali compositi in fibra di carbonio si rivela capace di vincere il momento di resistenza, di portanza strutturale evitando l’intrusione di corpi estranei che possono ferire il conducente; oltre a ciò, le schiume, i canali e le sacche d’aria, ed altri sistemi di ritenuta, inglobati in particolare nel sistema sedile, e/o in prossimità dello stesso, riescono ad ammortizzare efficacemente l’urto sul corpo del conducente e a evitare lesioni dovute a colpi di frusta, movimenti irregolari della colonna vertebrale ed altri effetti traumatici.
La figura 6 illustra una velomobile a due ruote agganciata alla velomobile di figura 1 che ne effettua il traino.
La figura 13 illustra la particolare conformazione del sedile che presenta in sezione retta orizzontale (all’altezza della zona lombare del conducente) una struttura che comprende, dall’esterno verso l’interno, progressivamente, una pellicola termoplastica 15 che riveste un’anima resistente 17 a costolatura , in materiale plastico fibrorinforzato e o preferibilmente in fibra composita di carbonio, associata ad una rete di rinforzo 14 in fibra che la separa da una parete 8 di schiuma poliuretanica e o polistirenica che racchiude una pluralità di canali d’aria 6 dotati di valvole di de/pressurizzazione Y e bilanciamento X, rivestita sulla superficie esterna con un foglio protettivo 3 di fibre artificiali e o sintetiche, preferibilmente Nylon balistico.
La figura 14 illustra una velomobile agganciata ad un dispositivo accessorio ultraleggero tipo Autogiro: il dispositivo è equipaggiato con tutti i servomeccanismi radioriceventi implicati nella navigazione, il motore provvede al sostentamento in ed al movimento in aria, la strumentazione, preferibilmente radiocontrollata, governa la velomobile attraverso sevoattuatori, mentre la stessa provvede all’avanzamento sul terreno prima del decollo o dopo l’atterraggio. La figura 15 rappresenta la velomobile di figura 1 nella versione anfibia e/o natante, la quale è dotata di un sistema che fa fuoriuscire appositi piattelli calettati sulle ruote atti a formare una ruota idraulica utilizzata per la propulsione. La figura 16 illustra una velomobile come quella di figura 1, agganciata alla struttura accessoria di un aerostato dirigibile, anch’essa equipaggiata con tutti i servomeccanismi radioriceventi implicati nella navigazione; l’involucro provvede al sostentamento, i servomotori al movimento in aria. Secondo l’invenzione, telaio e scocca delle suddette velomobili comprendono le medesime caratteristiche tecniche e costruttive illustrate in precedenza, salvo le varianti applicate al tipologia del veicolo.
Tuttavia, in queste applicazioni, in caso di avaria o pericolo imminente o incidente, la scocca potrà anche essere sganciata o sganciarsi automaticamente dal veicolo e frenare la sua corsa, in particolare quando dotata di sistemi per dirigere e frenare la caduta, se immersa in acqua può galleggiare e muoversi assolvendo la funzione di natante di emergenza.
La figura 19 illustra, in sezione retta orizzontale, la velomobile secondo l’invenzione con il conduttore seduto al posto di guida. Sono evidenziate la parete 5 della scocca e la conformazione strutturale dello schienale 22 a livello della testa del conducente.
Vantaggi dell’invenzione
La presente invenzione fornisce importanti e innumerevoli vantaggi. Il veicolo secondo l’invenzione offre una valida resistenza agli urti violenti che potrebbe soffrire durante la marcia, per incidente o per fatto fortuito, proteggendo efficacemente l’occupante o gli occupanti, ad esempio i ciclisti.
Contemporaneamente esso denota una sensibile leggerezza che favorisce la propulsione umana limitando lo sforzo richiesto al conduttore rispetto ai veicoli noti anche quando utilizzata su aeromobili o natanti. Grazie a tale leggerezza la velomobile può essere utilmente equipaggiata con altri dispositivi atti ad aumentare la sicurezza o la facilità di guida, ad esempio, sistemi di visione anche a distanza e di registrazione, sistemi computerizzati, sistemi di rilevamento della posizione, sistemi di ricezione e trasmissione di onde elettromagnetiche, come pure sistemi di filtrazione e depurazione dell’aria, di controllo della luce e della temperatura. Sistemi energetici, di sicurezza attiva e passiva, di controllo dei parametri biofisici del conducente, sistemi di telecontrollo radiocomandato di servoattuatori esterni.
Inoltre, i processi industriali usati per la realizzazione del telaio e della scocca secondo l’invenzione comportano un grande risparmio di risorse energetiche ed ambientali connesse al mondo dei trasporti e della mobilità.
Nella presente descrizione non sono state di norma illustrate tutte le possibili alternative strutturali e dimensionali alle forme di attuazione dell’invenzione specificatamente descritte: non è infatti sembrato necessario espandersi nei dettagli costruttivi del sistema dell’invenzione in quanto ogni tecnico dell’arte, dopo le istruzioni qui date, non avrà difficoltà a progettare, scegliendo adeguatamente materiali e dimensioni, la soluzione tecnica più vantaggiosa. Queste varianti s’intendono tuttavia ugualmente comprese nell’ambito di protezione del presente brevetto, risultando tali forme alternative di per se stesse facilmente derivabili dalla descrizione qui effettuata del rapporto che lega ciascuna forma di attuazione con il risultato che l’invenzione vuole ottenere.

Claims (20)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Velomobile comprendente una struttura a telaio ed una scocca di protezione per i suoi occupanti, associata a detto telaio, caratterizzata dal fatto che detto telaio e/o detta scocca comprende elementi portanti strutturali, di sospensione, ammortizzanti, di rinforzo, tubolari, laminari o scatolati, lastre, schiume, espansi, sacche di gas realizzati con materiali compresi nel gruppo che contiene materiali compositi, leghe metalliche, fibre tessili vegetali, tecnofibre artificiali, fibre sintetiche, inorganiche, fibre minerali, fibre di carbonio, fibre di vetro, fibre aramidiche, resine sintetiche, elastomeri,polimeri plastici e materiali UMM, cioè Ultralight .Metallic Microlattices.
  2. 2. Velomobile come da rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che detto telaio è associato ad una carena comprendente lastre collegate fra loro in qualsiasi modo, dette lastre comprendendo uno strato (1) di materiale schiumoso, inglobante sacche (2) di gas, rivestito su una superficie con un foglio protettivo (3) di tessuto in fibra e sulla superficie opposta con una lamina strutturale (4) in lega metallica.
  3. 3. Velomobile come da rivendicazione 2 caratterizzata del fatto che dette lastre hanno uno spessore compreso fra 5 mm e 250 mm, detto strato di materiale schiumoso ha uno spessore compreso fra 3 mm e 250 mm, detto foglio protettivo 3 ha uno spessore compreso fra 0,1 mm e 3 mm e detta lamina strutturale ha uno spessore compreso fra 0,2 mm e 4 mm.
  4. 4. Velomobile come da rivendicazione 1 caratterizzata del fatto che detta scocca comprende una parete sagomata (5) di materiale schiumoso resistente comprendente una struttura di rinforzo in materiale composito.
  5. 5. Velomobile come da rivendicazione 4 caratterizzata del fatto che detta parete comprende uno strato conformato (8) di schiuma poliuretanica, entro il quale sono inglobate sacche d’aria (6), delimitanti sezioni di area equivalente a quella di un cerchio di diametro compreso fra 10 mm e 350 mm.
  6. 6. Velomobile come da rivendicazione 4 caratterizzata del fatto che detta parete comprende profilati di rinforzo in forma di lamine tubolari (7) aperte o chiuse.
  7. 7. Velomobile come da rivendicazione 4 caratterizzata del fatto che detta pa rete comprende un tessuto di rinforzo comprendente uno o più strati sovrapposti di tecnofibre, incrociate secondo angoli di ampiezza non inferiore a 45°.
  8. 8. Velomobile come da rivendicazione 4 caratterizzata del fatto che detta parete comprende una lamina stampata (18) in materiale plastico rinforzato.
  9. 9. Velomobile come da rivendicazione 4 caratterizzata del fatto che la suddetta parete presenta in sezione retta una struttura comprendente, progressivamente dall’esterno verso l’interno, una pellicola termoplastica (10) che riveste una struttura laminare resistente (4), disposta contro uno strato di schiuma (8) entro il quale è inglobata una pluralità di sacche d’aria (6).
  10. 10. Velomobile come da rivendicazione 4 caratterizzata del fatto che la suddetta parete presenta in sezione retta una struttura comprendente, progressivamente dall’esterno verso l’interno, una pellicola trasparente (15), una struttura resistente scatolata (16) in fibra composita, con le anse di dette costolature riempite di espanso termoplastico, una rete di rinforzo (14) in fibra ed un ulteriore strato di espanso termoplastico (8) inglobante una pluralità di canali d’aria (6).
  11. 11. Velomobile come da rivendicazione 4 caratterizzata del fatto che la suddetta parete presenta in sezione retta una struttura comprendente, progressivamente dall’esterno verso l’interno, una pellicola trasparente (15), sacche di gas (21) delimitate da materiale impermeabilizzato ai gas, inserite in una struttura resistente scatolata (17) in fibra composita, una rete di rinforzo (14) in fibra associata ad ulteriori sacche di gas (9), inglobate in uno strato di espanso termoplastico (8) rivestito con un foglio protettivo (3) di tessuto in fibra aramidica
  12. 12. Velomobile come da rivendicazione 1 caratterizzato del fatto di comprendere un posizionatore di baricentro utilizzante le masse energetiche associate a detto telaio e/o detta scocca.
  13. 13. Velomobile come da rivendicazione 1 caratterizzata del fatto che detta scocca comprende più parti distinte, una porzione di base, fissa sul telaio, ed almeno una porzione distinta, mobile, rispetto alla porzione fissa.
  14. 14. Velomobile come da rivendicazione 1 caratterizzata del fatto che detta scocca comprende mezzi di sgancio e di aggancio per un accoppiamento rapido con detto telaio.
  15. 15. Velomobile come da rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto di comprendere, da soli o in combinazione con altri, dispositivi atti ad aumentare sicurezza e facilità di guida, sistemi di visione a distanza e di registrazione, sistemi di calcolo computesimale, sistemi di rilevamento della posizione, sistemi di ricezione e trasmissione di onde elettromagnetiche, sistemi di filtrazione e depurazione dell’aria, sistemi di controllo della luce e della temperatura, sistemi energetici di sicurezza attiva e passiva, sistemi di controllo dei parametri biofisici del conducente, sistemi di telecontrollo radiocomandato di servoattuatori interni ed esterni.
  16. 16. Velomobile come da rivendicazione 1 caratterizzata del fatto che il sedile del conducente è integralmente associato al telaio.
  17. 17. Velomobile come da rivendicazione 1 caratterizzata del fatto di comprendere dispositivi per il movimento terrestre su due, tre, quattro ruote, su cingolati, scivolanti o mezzi a lievitazione.
  18. 18. Velomobile come da rivendicazione 1 caratterizzata del fatto che detta scocca è associata al telaio di un aeromobile aerodine o aerostato con sistemi automatici di sgancio dal medesimo.
  19. 19. Velomobile come da rivendicazione 1 caratterizzata del fatto di comprendere sistemi direzionali, di frenata e di ammortamento d’impatto.
  20. 20. Velomobile come da rivendicazione 1 caratterizzata del fatto di comprendere dispositivi di aggancio/sgancio per l’accoppiamento con altri veicoli.
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