ITMI20111762A1 - Forno per preforme applicabile a macchine soffiatrici o stirosoffiatrici - Google Patents

Description

Titolo: FORNO PER PREFORME APPLICABILE A MACCHINE SOFFIATRICI O STIROSOFFIATRICI

Descrizione

La presente invenzione si riferisce ad un forno per preforme in materiale plastico, applicabile in particolare, ma non unicamente, a macchine soffiatrici o stiro-soffiatrici.

L’ottenimento di contenitori mediante soffiatura di apposite preforme opportunamente riscaldate all’interno di uno stampo della forma voluta à ̈ una tecnica ampiamente utilizzata nel settore dell’imballaggio, in particolare per la fabbricazione di bottiglie per bevande.

Esistono essenzialmente due diverse tecniche, la soffiatura semplice e la stiro-soffiatura, che prevede il soffiaggio pneumatico ed il contemporaneo stiramento meccanico della preforma nello stampo. In entrambi i casi le preforme devono giungere alla macchina soffiatrice o stiro-soffiatrice in una condizione termica che corrisponde al punto di rammollimento del materiale, in modo da poter essere deformate plasticamente all’interno degli stampi.

Il rammollimento delle preforme viene attuato in appositi forni che comprendono una serie di moduli riscaldanti disposti in serie lungo il percorso delle preforme.

Per massimizzare sia l’efficienza termica del forno che le sue dimensioni, à ̈ auspicabile che le preforme vengano introdotte e scorrano all’interno del forno ad un passo il più ravvicinato possibile. Questa esigenza à ̈ tuttavia contraria alla necessità che le preforme riscaldate siano adeguatamente distanziate per il loro inserimento negli stampi della macchina di soffiatura o stiro-soffiatura, il cui passo, per ovvie ragioni di dimensionamento, non può essere ridotto oltre un certo limite.

Nelle macchine convenzionali, questa operazione di distanziamento delle preforme al passo degli stampi viene attuata per mezzo di mezzi di movimentazione, in particolare stelle di distribuzione, che comprendono una pluralità di mezzi di presa delle preforme che sono disposti allo stesso passo degli stampi nella macchina soffiatrice o ad un passo intermedio tra quest’ultimo e quello delle preforme in uscita dal forno. Pertanto, le stelle di distribuzione vengono poste in rotazione ad una velocità maggiore di quella di alimentazione delle preforme riscaldate ed inferiore o uguale a quella di rotazione della macchina soffiatrice.

Questo cambio di velocità imprime una notevole accelerazione alle preforme. Se si considera che queste ultime, in uscita dal forno, non sono rigide ma rammollite, tale accelerazione può provocare una deformazione delle preforme, con una conseguente formazione di imperfezioni nelle bottiglie ottenute dopo la soffiatura o la stiro-soffiatura. Infatti, la preforma deformata può contattare la superficie dello stampo prima dell’inizio della soffiatura, provocando un subitaneo raffreddamento della preforma nel punto di contatto che quindi non potrà più subire espansione.

Il problema indirizzato dalla presente invenzione à ̈ di mettere a disposizione un forno per preforme che permetta il superamento degli svantaggi sopra esposti.

Tale problema à ̈ risolto da un forno per preforme come delineato nelle annesse rivendicazioni, le cui definizioni formano parte integrante della presente descrizione.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente dalla descrizione di alcuni esempi di realizzazione, fatta qui di seguito a titolo indicativo e non limitativo, con riferimento alle seguenti figure:

Figura 1 rappresenta una vista schematica in pianta di un insieme forno-macchina soffiatrice secondo l’invenzione;

Figura 2 rappresenta una vista parziale prospettica di un forno per preforme secondo l’invenzione;

Figura 3 rappresenta una vista prospettica di un particolare che mostra un mandrino del forno di figura 2;

Figura 4 rappresenta una diversa vista prospettica di un particolare che mostra il mandrino di figura 3 in una diversa posizione operativa;

Figura 5 rappresenta una vista laterale secondo la direzione A di figura 4;

Figura 6 rappresenta una vista laterale secondo la direzione B di figura 4.

Con riferimento alle figure, con il numero 1 à ̈ indicato il forno per preforme secondo l’invenzione, che à ̈ operativamente collegato con mezzi di movimentazione 2, 3 delle preforme, rispettivamente, in entrata ed uscita dal forno 1. Tali mezzi di movimentazione 2, 3 sono tipicamente costituiti da stelle di distribuzione che comprendono una serie di mezzi di presa 4, ad esempio intagli o incavi, atti ad impegnare le preforme ad esempio in corrispondenza del collo.

I mezzi di movimentazione 3 per le preforme in uscita dal forno 1 sono a loro volta operativamente collegati con una macchina soffiatrice 5 (il termine “macchina soffiatrice†utilizzato nella presente descrizione sta a significare un qualsiasi tipo di macchina soffiatrice o stiro-soffiatrice) che comprende una pluralità di stampi 6 in cui la preforma riscaldata viene inserita e da cui esce sotto forma di bottiglia soffiata (o stiro-soffiata).

La macchina soffiatrice 5 à ̈ a sua volta operativamente collegata con mezzi di distribuzione 7, tipicamente una stella di distribuzione, atti a prelevare le bottiglie soffiate in uscita dalla macchina soffiatrice ed a trasferirle, mediante opportuno sistema di trasporto, alla successiva unità operativa. La stella di distribuzione 7 comprende a tal fine una pluralità di intagli 4’ atti ad impegnare il collo delle bottiglie soffiate.

Viene così definito un percorso delle preforme, indicato in figura 1 dai versi delle frecce, dalla loro alimentazione al forno 1 al loro ingresso negli stampi 6 della macchina soffiatrice 5.

Il forno 1 comprende dei mezzi di trasporto 8, atti a movimentare le preforme lungo un percorso interno al forno stesso, e dei mezzi di riscaldamento 9.

I mezzi di riscaldamento 9 sono costituiti da una pluralità di moduli di riscaldamento 10 allineati lungo il percorso delle preforme, tipicamente all’esterno dei mezzi di trasporto 8. Tali moduli di riscaldamento 10 comprendono ad esempio una o più lampade ad infrarossi ed opportune superfici riflettenti per ottimizzare il rendimento delle lampade.

I mezzi di trasporto 8 comprendono un binario 11 su cui scorre una pluralità di mandrini 12 atti ad impegnare ognuno una preforma. Il binario 11 comprende due tratti rettilinei 13, 13’ sostanzialmente paralleli e due tratti curvilinei 14, 14’ che raccordano alle due estremità i tratti rettilinei 13, 13’ secondo un percorso ad arco di cerchio. In corrispondenza di detti tratti curvilinei 14, 14’ sono poste rispettive ruote di conduzione 15, 15’, come verrà meglio descritto nel seguito.

Il binario 11 comprende una coppia di rotaie 16a, 16b poste in verticale, ognuna a sua volta divisa in tratti rettilinei e tratti curvilinei in corrispondenza dei tratti rettilinei e curvilinei 13, 13’, 14, 14’ del binario 11.

Le rotaie 16a, 16b hanno in sezione un profilo a L, comprendendo una barra a cremagliera 17a, 17b che forma un lato della L ed una barra guida 18a, 18b che forma l’altro lato della L. Nel binario 11, le barre a cremagliera 17a, 17b delle rotaie 16a, 16b sono affacciate, mentre le relative barre guida 18a, 18b si sviluppano in direzioni opposte su uno stesso piano verticale.

Le barre a cremagliera 17a, 17b comprendono, sui tratti rettilinei 13, 13’ del binario 11, un doppio profilo a cremagliera 19 separato da un solco 20, mentre sui tratti curvilinei 14, 14’ à ̈ presente una cremagliera singola. Tale cremagliera singola à ̈ realizzata in un materiale elasticamente deformabile, quale ad esempio poliuretano.

Le barre guida 18a, 18b presentano all’apice un profilo a cuneo 21.

La prima ruota di conduzione 15 à ̈ posta in posizione distale rispetto al punto di alimentazione delle preforme nel forno 1, mentre la seconda ruota di conduzione 15’ à ̈ posta in corrispondenza del punto di rilascio delle preforme riscaldate dal forno ed in posizione prossimale al punto di alimentazione delle preforme nel forno.

Le ruote di conduzione 15, 15’ comprendono ognuna due coppie di dischi.

La prima ruota di conduzione 15 comprende una coppia di dischi inferiore 22a ed una coppia di dischi superiore 22b, disposte rispettivamente in posizione inferiore e superiore rispetto alle rotaie 16a, 16b ed all’interno del tratto curvilineo 14 del binario 11. Le due coppie di dischi inferiore e superiore 22a, 22b sono associate ad un medesimo albero verticale 23 che à ̈ montato folle su un supporto adeguato (non mostrato).

La coppia di dischi inferiore 22a comprende un primo ed un secondo disco 24, 24’, il secondo disco 24’ essendo distanziato al di sopra del primo disco 24, per mezzo di opportuni distanziatori 25, ed avendo un diametro minore di quello del primo disco 24.

Sia il primo che il secondo disco 24, 24’ della coppia di dischi inferiore 22a comprendono lungo la loro periferia una pluralità di incavi semicircolari 26 disposti in successione, in modo che gli incavi 26 del primo disco 24 siano allineati radialmente con gli incavi 26 del secondo disco 24’.

La coppia di dischi superiore 22b comprende un primo ed un secondo disco 24†, 24’’’, il secondo disco 24’’’ essendo distanziato al di sopra del primo disco 24†, per mezzo di opportuni distanziatori 25, ed avendo un diametro maggiore di quello del primo disco 24†. In particolare, il secondo disco 24’’’ della coppia di dischi superiore 22b ha il medesimo diametro del primo disco 24 della coppia di dischi inferiore 22a, mentre il primo disco 24†della coppia di dischi superiore 22b ha il medesimo diametro del secondo disco 24’ della coppia di dischi inferiore 22a.

Sia il primo che il secondo disco 24†, 24’’’ della coppia di dischi superiore 22b comprendono lungo la loro periferia una pluralità di incavi semicircolari 26 disposti in successione, in modo che gli incavi 26 del primo disco 24†siano allineati radialmente con gli incavi 26 del secondo disco 24’’’ e con gli incavi 26 sia del primo che del secondo disco 24, 24’ della coppia di dischi inferiore 22a.

La seconda ruota di conduzione 15’ comprende analogamente una coppia di dischi inferiore 27a ed una coppia di dischi superiore 27b, disposte rispettivamente in posizione inferiore e superiore rispetto alle rotaie 16a, 16b ed all’interno del tratto curvilineo 14’ del binario 11. La seconda ruota di conduzione 15’ à ̈ del tutto analoga alla prima ruota di conduzione 15, tranne per il fatto che gli incavi semicircolari 26 sono disposti ad una distanza angolare uno dall’altro che à ̈ corrispondente al passo degli intagli 4 della stella di distribuzione 3 per le preforme riscaldate.

Ognuno dei mandrini 12 comprende un alloggiamento 28 associato solidalmente ad un supporto scorrevole 29.

Il supporto scorrevole 29 comprende una barra a forcella 30 con profilo a C che si pone a cavaliere del binario 11. Detta barra a forcella 30 comprende una piastra verticale 30a, dalle due estremità della quale si estendono due bracci 30b, 30c. Alla piastra verticale 30a sono girevolmente associate due ruote dentate 31, 31’, disposte lungo un asse verticale tra le barre a cremagliera 17a, 17b delle rotaie 16a, 16b, in modo tale da ingranare una con l’altra e con le cremagliere 19 delle rispettive barre. Ognuna delle ruote dentate 31, 31’ à ̈ composta da due pignoni dentati coassiali, disposti in modo da ingranare tra loro e con le doppie cremagliere 19 presenti sui tratti rettilinei delle rotaie. Viceversa, in corrispondenza dei tratti curvilinei, solo il pignone dentato più esterno ingrana con la cremagliera singola (si veda figura 3).

Inoltre sulla piastra verticale 30a, in prossimità dei bracci 30b, 30c, sono girevolmente montati due cuscinetti 32a, 32b cilindrici. Detti cuscinetti 32a, 32b comprendono una scanalatura 33 disposta lungo la loro superficie cilindrica, atta ad impegnarsi in rotazione con le rispettive barre guida 18a, 18b.

I bracci 30b, 30c comprendono dei mezzi di guida del mandrino 12 atti ad impegnarsi con gli incavi 26 dei dischi 24, 24’, 24†, 24’’’ delle ruote di conduzione 15, 15’.

Tali mezzi di guida comprendono una prima coppia di rotelle di guida 34 girevolmente montate in prossimità dell’estremità distale dei bracci 30b, 30c e disposte in modo da risultare affacciate una all’altra. Questa prima coppia di rotelle di guida 34 à ̈ destinata ad interferire con gli incavi 26 del secondo disco 24’ della coppia di dischi inferiore 22a, 27a e con il primo disco 24†della coppia di dischi superiore 22b, 27b delle ruote di conduzione 15, 15’.

I mezzi di guida comprendono inoltre una seconda coppia di rotelle di guida 35 girevolmente montate su facce opposte dei bracci 30b, 30c, in prossimità del punto di collegamento tra i bracci 30b, 30c e la piastra verticale 30a. La seconda coppia di rotelle di guida 35 à ̈ destinata ad interferire con gli incavi 26 del primo disco 24 della coppia di dischi inferiore 22a, 27a e con il secondo disco 24’’’ della coppia di dischi superiore 22b, 27b delle ruote di conduzione 15, 15’.

Coassialmente alla rotella di guida 35 disposta sul braccio 30b superiore, à ̈ girevolmente montata una rotella di spinta 36. La funzione di tale rotella di spinta 36 risulterà chiara nel seguito della presente descrizione.

L’alloggiamento 28 del mandrino 12 ospita un dito di presa 37 per una preforma P (mostrata in figura 3). Il dito di presa 37 ha un diametro di poco inferiore al diametro interno della preforma P e comprende sulla porzione distale della sua superficie esterna una porzione di impegno 37’ comprendente a sua volta uno o più rilievi anulari 38 che favoriscono l’impegno con il collo interno della preforma. Ad esempio, tali rilievi 38 sono realizzati in materiale elastico quale un elastomero, oppure sono costituiti da settori elastici che possono rientrare o espandersi radialmente rispetto alla superficie cilindrica del dito di presa 37, esercitando una pressione di trattenimento sulla superficie interna della preforma.

Il dito di presa 37 comprende inoltre uno stelo 39 che à ̈ inserito nell’alloggiamento 28 ed à ̈ mobile verticalmente. Allo stelo 39 à ̈ associato un organo condotto 40 che protrude esternamente dall’alloggiamento 28 attraverso una fessura 41 disposta verticalmente sul corpo dell’alloggiamento 28. Tale organo condotto 40 comprende tipicamente una rotella atta ad interagire con un profilo di camma (non mostrato) che permette il sollevamento o l’abbassamento del dito di presa 37.

Una molla 42 a spirale à ̈ disposta sullo stelo 39 ed insiste su uno spallamento 43 in prossimità della porzione di impegno 37’ del dito di presa 37. Tale molla 42 favorisce il richiamo elastico verso il basso del dito di presa 37.

I mezzi di trasporto 8 del forno 1 comprendono inoltre mezzi di movimentazione e distanziamento dei mandrini 12. Tali mezzi di movimentazione comprendono una prima coclea 44a disposta in corrispondenza del punto di alimentazione delle preforme nel forno, tra la ruota di conduzione 15’ e un primo tratto rettilineo 13 del binario 11; ed una seconda coclea 44b disposta in corrispondenza del punto di giunzione tra il secondo tratto rettilineo 13’ del binario 11 e la medesima ruota di conduzione 15’.

Entrambe le coclee 44a, 44b comprendono una scanalatura a spirale 45 a passo variabile destinata a interferire con la rotella di spinta 36 di ogni mandrino 12. Le coclee 44a, 44b sono montate in posizione invertita lungo il senso di marcia dei mandrini 12, in modo tale che la prima coclea 44a presenta il passo maggiore a monte lungo il senso di marcia, mentre la seconda coclea 44b presenta il passo maggiore a valle.

Le coclee 44a, 44b possono essere mosse indipendentemente ma in modo sincronizzato da rispettive motorizzazioni (non mostrate), o da unica motorizzazione equipaggiata con trasmissione meccanica.

Il funzionamento del forno 1 per preforme secondo l’invenzione à ̈ il seguente.

Le preforme vengono alimentate al forno 1 per mezzo della stella di distribuzione 2 mostrata in figura 1. In corrispondenza del punto di alimentazione o in una posizione a monte, i mandrini 12, sospinti dalla prima coclea 44a e mobili in processione lungo il binario 11 a contatto l’uno con l’altro, interferiscono, tramite il loro organo condotto 40, con un profilo di camma opportuno. In questo modo, il dito di presa 37 viene sollevato dalla camma e quindi abbassato, grazie al richiamo della molla 42, in modo da inserirsi nel collo della preforma P ed impegnarsi con esso. Da questo momento in poi ogni mandrino 12 porta una preforma che viene trattenuta in sospensione.

I mandrini 12 con le preforme passano quindi attraverso i vari moduli di riscaldamento 10 del primo tratto rettilineo 13 e, sempre sospinti dalla prima coclea 44a, vengono guidati dalla ruota di conduzione 15 passando al secondo tratto rettilineo 13’ del binario 11, dove le preforme vengono ulteriormente riscaldate dagli altri moduli di riscaldamento 10, fino a raggiungere la corretta temperatura di rammollimento del materiale.

A questo punto i mandrini 12 con le preforme rammollite, giunti in corrispondenza della seconda coclea 44b, interferiscono con la rispettiva scanalatura 45 tramite la rotella di spinta 36. Visto che la scanalatura 45 ha passo variabile crescente, i mandrini 12, che giungono a contatto l’uno con l’altro, vengono distanziati ad un passo maggiore che corrisponde al passo degli intagli 4 della stella di distribuzione 3. Le preforme vengono quindi prelevate dalla stella di distribuzione 3, ma visto che il passo sulla coclea 44b à ̈ il medesimo che sulla stella 3, il trasferimento avviene in condizione omocinetica, cioà ̈ le preforme non subiscono un’accelerazione durante tale trasferimento.

Il rilascio delle preforme dai mandrini 12 avviene grazie al fatto che l’organo condotto 40 dei mandrini 12 interferisce su un opportuno profilo di camma, che provoca il sollevamento del dito di presa 37 in sincronia con il prelievo della preforma da parte della stella di distribuzione 3.

I mandrini 12 privati delle preforme e distanziati al passo maggiore vengono quindi guidati dalla ruota di conduzione 15’ fino alla prima coclea 44a. Quest’ultima, avendo una scanalatura 45 con passo decrescente nel senso di marcia dei mandrini 12, li riporta nella condizione di passo minimo e li sospinge lungo il binario 11 a contatto l’uno con l’altro.

I vantaggi di questa soluzione sono vari.

Innanzitutto, il sistema descritto permette di massimizzare l’efficienza del forno, in quanto i mandrini 12 procedono in contatto l’uno con l’altro, quindi alla minima distanza possibile.

Inoltre i mandrini 12 non sono direttamente connessi a mezzi di trasporto, ma sono sospinti dalle due coclee 44a, 44b. Questo permette una notevole semplificazione della macchina ed un risparmio sui costi e sui tempi di manutenzione.

D’altra parte, il sistema di guida che comprende le ruote dentate 31, 31’ che ingranano sulle barre a doppia cremagliera 17a, 17b, nonché le rotelle di guida 34, 35 destinate ad impegnarsi con gli incavi 26 delle ruote di conduzione 15, 15’, permette un efficiente controllo della posizione dei mandrini 12, durante tutto il percorso, rispetto ad oscillazioni attorno ad assi longitudinali o trasversali del mandrino stesso.

Anche i cuscinetti 32a, 32b che scorrono sulle rispettive barre guida 18a, 18b contribuiscono al mantenimento della corretta posizione dei mandrini 12.

Un altro aspetto importante à ̈ il fatto che la seconda coclea 44b porti i mandrini 12 al medesimo passo della stella di distribuzione 3 che preleva le preforme riscaldate, determinando un trasferimento omocinetico di queste ultime. Questo comporta un’assenza di accelerazione sulle preforme e quindi evita la loro deformazione che, come detto in precedenza, può avere effetti indesiderati sul risultato finale dell’operazione di soffiatura.

E’ evidente che sono state descritte solo alcune forme particolari di realizzazione della presente invenzione, cui l’esperto dell’arte sarà in grado di apportare tutte quelle modifiche necessarie per il suo adattamento a particolari applicazioni, senza peraltro discostarsi dall’ambito di protezione della presente invenzione.

Ad esempio, in una forma di realizzazione, i cuscinetti 32a, 32b e le rispettive barre guida 18a, 18b possono anche essere eliminati, senza per questo compromettere in modo evidente la stabilità dei mandrini 12.

Claims (14)

1. RIVENDICAZIONI l. Apparecchiatura per il soffiaggio o lo stirosoffiaggio di bottiglie in materiale plastico, comprendente un forno (1) per il riscaldamento e cura del profilo termico delle preforme (P), una macchina soffiatrice o stiro-soffiatrice (5), comprendente una pluralità di stampi (6), e mezzi di movimentazione (2, 3) delle preforme in entrata ed in uscita da detto forno (1), in cui detto formo (1) comprende mezzi di trasporto (8) per le preforme e mezzi di riscaldamento (9) delle preforme, ed in cui detti mezzi di movimentazione (3) per le preforme in uscita dal forno (1) comprendono una pluralità di mezzi di presa (4) per le preforme distanziati ad un passo fisso ed equivalente al passo degli stampi 6, caratterizzata dal fatto che detto forno (1) comprende mezzi di movimentazione e distanziamento (44b) delle preforme (P) riscaldate da un passo minimo ad un passo sostanzialmente corrispondente al passo dei mezzi di presa (4) dei mezzi di movimentazione (3) per le preforme in uscita dal forno (1).
2. 2. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di trasporto (8) comprendono un binario (11) su cui scorre una pluralità di mandrini (12) atti ad impegnare ognuno una preforma (P).
3. 3. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 2, in cui il binario (11) comprende due tratti rettilinei (13, 13’) sostanzialmente paralleli e due tratti curvilinei (14, 14’) che raccordano alle due estremità i tratti rettilinei (13, 13’) secondo un percorso ad arco di cerchio, in corrispondenza di detti tratti curvilinei (14, 14’) essendo disposte rispettive prime e seconde ruote di conduzione (15, 15’) dei mandrini (12), in cui la prima ruota di conduzione (15) à ̈ posta in posizione distale rispetto al punto di alimentazione delle preforme nel forno (1), mentre la seconda ruota di conduzione (15’) à ̈ posta in corrispondenza del punto di rilascio delle preforme in uscita dal forno (1) ed in posizione prossimale al punto di alimentazione delle preforme nel forno.
4. 4. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui il binario (11) comprende una coppia di rotaie (16a, 16b) poste in verticale, in cui le rotaie (16a, 16b) comprendono una barra a cremagliera (17a, 17b) affacciate l’una all’altra.
5. 5. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 4, in cui le rotaie (16a, 16b) hanno in sezione un profilo a L, comprendendo detta barra a cremagliera (17a, 17b) che forma un lato della L ed una barra guida (18a, 18b) che forma l’altro lato della L, in cui le barre guida 18a, 18b si sviluppano in direzioni opposte su uno stesso piano verticale, dette barre a cremagliera (17a, 17b) comprendendo, sui tratti rettilinei (13, 13’) del binario (11), un doppio profilo a cremagliera (19), mentre sui tratti curvilinei (14, 14’) à ̈ presente una cremagliera singola in materiale elasticamente deformabile quale poliuretano.
6. 6. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 5, in cui dette prime e seconde ruote di conduzione (15, 15’) comprendono una coppia di dischi inferiore (22a, 27a) ed una coppia di dischi superiore (22b, 27b), dette coppie di dischi essendo disposte rispettivamente in posizione inferiore e superiore rispetto alle rotaie (16a, 16b) ed all’interno del tratto curvilineo (14, 14’) del binario (11), in cui la coppia di dischi inferiore (22a, 27a) comprende un primo ed un secondo disco (24, 24’), il secondo disco (24’) essendo distanziato al di sopra del primo disco (24) ed avendo un diametro minore di quello del primo disco (24), ed in cui la coppia di dischi superiore (22b, 27b) comprende un primo ed un secondo disco (24†, 24’’’), il secondo disco (24’’’) essendo distanziato al di sopra del primo disco (24†) ed avendo un diametro maggiore di quello del primo disco (24†), detti dischi (24, 24’, 24†, 24’’’) comprendendo una pluralità di incavi semicircolari (26) per la conduzione dei mandrini (12).
7. 7. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 6, in cui il secondo disco (24’’’) della coppia di dischi superiore (22b, 27b) ha il medesimo diametro del primo disco (24) della coppia di dischi inferiore (22a, 27a), mentre il primo disco (24†) della coppia di dischi superiore (22b, 27b) ha il medesimo diametro del secondo disco (24’) della coppia di dischi inferiore (22a, 27a).
8. 8. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 6 o 7, in cui detti incavi semicircolari (26) di detti dischi (24, 24’, 24†, 24’’’) sono allineati radialmente ed in cui gli incavi (26) della prima ruota di conduzione (15) sono disposti in successione, mentre gli incavi (26) di detta seconda ruota di conduzione (15’) sono disposti ad una distanza angolare uno dall’altro che à ̈ corrispondente al passo dei mezzi di presa (4) dei mezzi di movimentazione (3) per le preforme in uscita dal forno (1).
9. 9. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 8, in cui ognuno dei mandrini (12) comprende un alloggiamento (28) associato solidalmente ad un supporto scorrevole (29), il supporto scorrevole (29) comprendendo una barra a forcella (30) con profilo a C che si pone a cavaliere del binario (11) e comprende due ruote dentate (31, 31’), disposte lungo un asse verticale tra le barre a cremagliera (17a, 17b) delle rotaie (16a, 16b), in modo tale da ingranare una con l’altra e con le cremagliere (19) delle rispettive barre.
10. 10. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 9, in cui ognuna delle ruote dentate (31, 31’) à ̈ composta da due pignoni dentati coassiali, disposti in modo da ingranare con le doppie cremagliere (19) presenti sui tratti rettilinei delle rotaie, mentre in corrispondenza dei tratti curvilinei solo un pignone dentato ingrana con la cremagliera singola in materiale elasticamente deformabile.
11. 11. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 9 o 10, in cui il supporto scorrevole (29) comprende mezzi di guida del mandrino (12) atti ad impegnarsi con gli incavi (26) dei dischi (24, 24’, 24†, 24’’’) delle prime e seconde ruote di conduzione (15, 15’), detti mezzi di guida comprendendo: a) una prima coppia di rotelle di guida (34) disposte in modo da risultare affacciate una all’altra e destinate ad interferire con gli incavi (26) del secondo disco (24’) della coppia di dischi inferiore (22a, 27a) e con gli incavi (26) del primo disco (24†) della coppia di dischi superiore (22b, 27b) delle ruote di conduzione (15, 15’), e b) una seconda coppia di rotelle di guida (35) destinate ad interferire con gli incavi (26) del primo disco (24) della coppia di dischi inferiore (22a, 27a) e con gli incavi (26) del secondo disco (24’’’) della coppia di dischi superiore (22b, 27b) delle ruote di conduzione (15, 15’).
12. 12. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 9 a 11, in cui coassialmente alla rotella di guida (35) superiore della seconda coppia di rotelle di guida (35) Ã ̈ girevolmente montata una rotella di spinta (36) destinata ad interagire con detti mezzi di movimentazione e distanziamento (44b).
13. 13. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 12, in cui detti mezzi di movimentazione e distanziamento delle preforme comprendono una prima coclea (44a) disposta in corrispondenza del punto di alimentazione delle preforme nel forno, tra la seconda ruota di conduzione (15’) e un primo tratto rettilineo (13) del binario (11); ed una seconda coclea (44b) disposta in corrispondenza del punto di giunzione tra il secondo tratto rettilineo (13’) del binario (11) e la medesima ruota di conduzione (15’).
14. 14. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 13, in cui entrambe le coclee (44a, 44b) comprendono una scanalatura a spirale (45) a passo variabile destinata a interferire con la rotella di spinta (36) di ogni mandrino (12), dette coclee (44a, 44b) essendo montate in posizione invertita lungo il senso di marcia dei mandrini (12), in modo tale che la prima coclea (44a) presenta il passo maggiore a monte lungo il senso di marcia, mentre la seconda coclea (44b) presenta il passo maggiore a valle.