ITMI20110326A1 - Contenitore in materiale cartaceo, in particolare stampo di cottura, e procedimento per la sua realizzazione - Google Patents

Contenitore in materiale cartaceo, in particolare stampo di cottura, e procedimento per la sua realizzazione Download PDF

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ITMI20110326A1
ITMI20110326A1 IT000326A ITMI20110326A ITMI20110326A1 IT MI20110326 A1 ITMI20110326 A1 IT MI20110326A1 IT 000326 A IT000326 A IT 000326A IT MI20110326 A ITMI20110326 A IT MI20110326A IT MI20110326 A1 ITMI20110326 A1 IT MI20110326A1
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IT
Italy
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sub
area
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polygonal
side wall
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IT000326A
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Inventor
Gianmario Anghileri
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Novacart Spa
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    • A21BAKING; EDIBLE DOUGHS
    • A21BBAKERS' OVENS; MACHINES OR EQUIPMENT FOR BAKING
    • A21B3/00Parts or accessories of ovens
    • A21B3/13Baking-tins; Baking forms
    • A21B3/131Baking-tins; Baking forms removable, foldable or disposable

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Food Science & Technology (AREA)
  • Package Specialized In Special Use (AREA)

Description

“CONTENITORE IN MATERIALE CARTACEO, IN PARTICOLARE STAMPO DI COTTURA, E PROCEDIMENTO PER LA SUA REALIZZAZIONEâ€
CAMPO TECNICO
La presente descrizione si riferisce a un contenitore in materiale cartaceo ed in particolare ad uno stampo di cottura per prodotti quali panettoni o simili, nonché ad un procedimento per la formatura dello stesso.
BACKGROUND TECNOLOGICO
Come noto, nell’industria dolciaria à ̈ oggi largamente diffuso l’utilizzo di contenitori in materiale cartaceo o stampi di cottura destinati alla preparazione e confezionamento di prodotti alimentari.
In generale tali stampi di cottura comprendono una base ed una parete laterale emergente dalla base che definisce una cavità di contenimento destinata a ricevere l’impasto alimentare per una sua successiva cottura, ad esempio all’interno di opportuni forni.
In particolare (si vedano le figure 1 ed la), nella preparazione di panettoni e simili dolciumi, Ã ̈ noto utilizzare un contenitore in materiale cartaceo costituito da una base circolare A che viene accoppiata, ad esempio mediante incollaggio, ad una parete verticale B.
In particolare si predispone mediante tranciatura a partire da un materiale cartaceo, tipicamente carta ondulata, lo sviluppo nel piano della parete laterale; quindi la stessa viene opportunamente avvolta a definire una struttura tubolare ed un bordo di estremità C viene ripiegato verso l’interno della struttura tubolare.
La base tonda A viene accoppiata a tale bordo risvoltato C e la parete laterale viene saldata per essere chiusa definendo ima linea di chiusura D.
Un esempio di tale tipologia di contenitori à ̈ descritta anche nel documento EP 1108651.
La tipologia di contenitori sopra brevemente descritta à ̈ oggi largamente diffusa nell’industria alimentare per la produzione dei panettoni.
Tuttavia i contenitori sopra accennati non sono esenti da taluni inconvenienti e/o limiti operativi.
Innanzitutto la presenza di incollaggi (ad esempio tra la base e la parete laterale o sulla parete laterale) genera sempre un minimo rischio che la colla possa entrare in contatto con il prodotto alimentare.
Inoltre, una volta cotto il prodotto alimentare, lo stesso si trova almeno parzialmente accoppiato alla superficie interna della parete laterale e della parete di fondo tale per cui durante le fasi di apertura della confezione à ̈ necessario di fatto rimuovere lacerando la parete laterale stessa.
Inoltre la produzione di contenitori in accordo con la tecnica nota richiede talune fasi operative le quali vanno ad incidere sul costo finale del prodotto che ovviamente deve essere sostanzialmente irrisorio.
Per di più, dal punto di vista estetico la soluzione di cui sopra risulta essere di fatto l’unica diffusa in commercio ed essere invariata da anni,
Sono note poi ulteriori forme realizzative di contenitori in materiale cartaceo destinate tuttavia ad applicazioni completamente differenti da quella di interesse nella presente privativa.
A mero titolo di esempio si cita il brevetto US 2002/0189165 che mostra una struttura in materiale cartaceo in singolo foglio ripiegata a contenitore a fondo tondo e pareti lisce e ripiegate su se stesse destinata a ricoprire piccoli vasi per piante o simili.
Il brevetto EP 0751072 illustra un ulteriore tipologia di contenitore in materiale cartaceo di piccole dimensioni costituito da una base poligonale e da pareti laterali piane angolate una rispetto all’altra emergenti da tale parete di base. II brevetto US 1308793 mostra un bicchiere in materiale cartaceo con fondo tondo e parete ordinatamente ripiegata per non formare increspature e pieghettature.
Infine il documento EP 800997 illustra un contenitore in materiale cartaceo per piccoli dolciumi costituito da una parete ortogonale e da rispettive pareti piane emergenti dalla stessa.
Tale contenitore in materiale cartaceo à ̈ destinato ad essere inserito in un contenitore più esterno in materiale plastico a fondo tondo e parete laterale tronco-conica adattandosi alla sagoma di quest’ultimo, ovvero andando a conformare la base ortogonale verso una sagoma cilindrica a seguito dell 'adagiamento del materiale cartaceo all’interno del contenitore in materiale plastico.
Quanto sopra risulta in particolare possibile grazie alle piccole dimensioni radiali della base e pertanto all’assenza di un grosso quantitativo di materiale cartaceo in eccesso.
SOMMARIO
In questa situazione il compito tecnico posto alla base della presente invenzione à ̈ quello di risolvere sostanzialmente uno o più degli inconvenienti sopra evidenziati.
Un primo obiettivo secondo una forma realizzativa dell’invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un contenitore in materiale in foglio, in particolare uno stampo di cottura in materiale cartaceo in grado di ridurre, se non di eliminare le problematiche di eventuale contatto tra il prodotto alimentare e la colla.
Un ulteriore obiettivo del trovato à ̈ quello di mettere a disposizione uno stampo di cottura di semplice ed automatica realizzabilità che mantenga tuttavia le proprietà di forma e dimensioni richieste dall’industria alimentare.
Un ulteriore obiettivo in accordo con una delle forme realizzative mostrate à ̈ poi quello di proporre al mercato un aspetto estetico differente del prodotto finito che possa anche consentire di meglio proteggere il prodotto alimentare durante le successive fasi di confezionamento e trasporto.
E’ anche un obiettivo secondo alcuni aspetti della descrizione quello di mettere a disposizione un contenitore in materiale cartaceo di semplice separabilità dal prodotto alimentare in fase di consumo di quest’ultimo.
In accordo con un primo aspetto indipendente à ̈ previsto un procedimento per realizzare un contenitore in materiale in foglio, in particolare uno stampo di cottura, per prodotti alimentari comprendente una base di sagoma prefissata, quale una sagoma circolare o poligonale; una parete laterale emergente in allontanamento detta base per definire, in cooperazione con la stessa, una cavità di contenimento superiormente aperta, la base e la parete laterale essendo definite da un singolo elemento in foglio opportunamente piegato, la parete laterale comprende lungo il proprio sviluppo perimetrico una pluralità di primi settori definiti da uno strato di detto elemento in foglio intercalati da una pluralità di secondi settori definiti da una sovrapposizione di più strati di detto foglio, i secondi settori comprendendo almeno una porzione definita dallo strato proveniente da un primo settore, almeno una porzione definita dallo strato proveniente dal primo settore adiacente al precedente e da almeno una porzione di raccordo che collega, senza soluzione di continuità, le altre due porzioni in maniera da definire una sovrapposizione di almeno tre strati detto figlio, il procedimento comprendendo le seguenti fasi:
- predisporre un elemento piano in foglio in materiale cartaceo comprendente una porzione centrale e un pluralità di porzioni laterali;
- piegare le porzioni laterali in allontanamento dalla porzione centrale lungo linee di piegatura definite da una sagoma poligonale e lungo linee di piegatura definite tra gli spigoli della sagoma poligonale ed il bordo esterno dell’elemento in foglio per definire una struttura scatolare presentante una base poligonale e pareti laterali piane emergenti dai lati della sagoma poligonale raccordate mediante alette di unione a definire una cavità, caratterizzato dal fatto che comprende inoltre una fase di realizzare il contenitore a base di sagoma prefissata e con parete laterale a definire la cavità di contenimento superiormente aperta mediante almeno le seguenti sottofasi:
- definire linee di piegatura internamente alla base poligonale in corrispondenza di aree periferiche delimitate esternamente ad una prefissata sagoma inscritta nella base poligonale, quale una circonferenza o un poligono, ed internamente alla base poligonale stessa, la base poligonale e la prefissata sagoma presentando almeno un punto di contatto in corrispondenza di ciascun lato della base poligonale;
- piegare in modo controllato la base poligonale lungo dette linee di piegatura per portare le aree periferiche fuori dal piano della base stessa a definire porzioni della parete laterale;
- piegare le alette di unione verso le pareti laterali piane della struttura scatolare.
In accordo con un secondo aspetto secondo il primo aspetto à ̈ previsto un procedimento in cui opzionalmente la sagoma poligonale à ̈ un quadrilatero, in particolare un quadrato, ad esempio la struttura scatolare presentando quattro rispettive pareti laterali piane emergenti in allontanamento dalla base poligonale, le alette di unione comprendendo due porzioni piane sovrapposte tra loro ed essendo unite lungo un profilo inferiore di estremità, ciascuna porzione piana essendo unita di pezzo ad una rispettiva parete laterale piana. In accordo con un terzo aspetto secondo il primo o il secondo aspetto à ̈ previsto un procedimento comprendente una fase di imbutitura dell’elemento piano in foglio precedente, contemporanea o successiva alla fase di piegatura delle porzioni laterali in allontanamento dalla porzione centrale, la fase di imbutitura comprendendo la realizzazione almeno della sagoma poligonale e delle linee di piegatura internamente alla base poligonale ed in corrispondenza delle aree periferiche ed eventualmente la realizzazione della sagoma prefissata inscritta nella sagoma poligonale.
In accordo con un quarto aspetto secondo l'aspetto precedente à ̈ previsto un procedimento in cui la fase di imbutitura comprende, per ciascuna area periferica, la realizzazione di una prima linea congiungente il punto di contatto tra un lato della sagoma poligonale e la sagoma prefissata con un punto intermedio di un lato adiacente la sagoma poligonale e di un seconda linea congiungente il punto di contatto tra il lato adiacente e la sagoma prefissata ed un punto intermedio della prima linea, opzionalmente la fase di imbutitura comprendendo la realizzazione di una terza linea congiungente il punto di contatto tra la prima e la seconda linea e lo spigolo della sagoma poligonale.
In accordo con un quinto aspetto secondo l'aspetto precedente à ̈ previsto un procedimento in cui la prima linea, la seconda linea e la terza linea, in condizione piana dell'elemento in foglio, sono lievemente curvilinee nel caso in cui la sagoma prefissata sia una circonferenza, sono rettilinee nel caso in cui la sagoma prefissata sia un poligono.
In accordo con un sesto aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti à ̈ previsto un procedimento comprendente una fase di pre-deformazione, particolarmente per imbutitura, delle aree periferiche per determinare una direzione preferenziale di piegatura ed una deformazione delle stesse aree fuori dal piano di giacitura della base poligonale, in particolare in direzione della cavità.
In accordo con un settimo aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti à ̈ previsto un procedimento comprendente una fase di imbutitura delle aree periferiche realizzata mediante almeno le seguenti sottofasi:
- posizionare un primo stampo presentante una sede incavata per ognuna delle aree periferiche su una faccia dell'elemento piano in foglio in condizione piana o in configurazione di struttura scatolare alfintemo della cavità;
- posizionare un secondo stampo in posizione contrapposta al primo stampo in modo che l'elemento piano in foglio si trovi interposto tra gli stampi, il secondo stampo presentando rilievi corrispondenti e sostanzialmente controsagomate a dette sedi incavate;
- accoppiare detti stampi per pinzare detto elemento piano in foglio e generare una deformazione fuori dal piano della sagoma poligonale almeno delle aree periferiche.
In accordo con un ottavo aspetto secondo l'aspetto precedente à ̈ previsto un procedimento in cui detti rilievi comprendono almeno tre linee di spigolo ed una linea di base atte a determinare le linee di piegatura nelle rispettive aree periferiche imbutendo le aree periferiche e determinando un arricchimento di materiale cartaceo in tali aree.
In accordo con un nono aspetto secondo il quarto aspetto à ̈ previsto un procedimento in cui la prima, la seconda, la terza linea dividono la rispettiva area periferica in quattro sottozone, una prima sottozona definita tra la circonferenza e la prima e la seconda linea, una seconda sottozona definita tra un primo lato della sagoma poligonale, la prima linea e la terza linea, una terza sottozona definita tra il lato adiacente della sagoma poligonale, la terza linea e la prima linea, una quarta sottozona definita tra il lato adiacente della sagoma poligonale, la prima e la seconda linea.
In accordo con un decimo aspetto secondo l'aspetto precedente à ̈ previsto un procedimento in cui, in fase di piegatura delle aree periferiche, la prima sottozona viene portata in posizione trasversale alla base circolare e piegata verso l’alto in direzione della cavità della sagoma poligonale, la seconda sottozona venendo portata in posizione trasversale alla base circolare e piegata verso il basso, la quarta sottozona venendo portata in posizione trasversale alla base circolare piegata verso il basso, la terza sottozona venendo portata in posizione trasversale alla base circolare e piegata verso il basso.
In accordo con un undicesimo aspetto secondo l'aspetto precedente à ̈ previsto un procedimento in cui, in prossimità della base a sagoma prefissata del contenitore, la parete laterale comprende in almeno una posizione ed in particolare in una pluralità di rispettive posizioni, opzionalmente equispaziate, la prima sottozona affacciata alla cavità di contenimento, la seconda sottozona ripiegata sulla prima sottozona e vincolata alla prima sottozona lungo la prima linea, la seconda sottozona essendo interposta tra la prima sottozona ed una porzione della parete laterale, la terza sottozona ripiegata ed interposta tra la prima e la seconda sottozona la quarta sottozona essendo ripiegata sulla prima sottozona e vincolata alla prima sottozona lungo la seconda linea, in particolare ulteriori porzioni della parete laterale essendo interposte tra la terza e la quarta sottozona ed essendo vincolate a queste ultime lungo un lato della sagoma poligonale, prima, seconda, terza e quarta sottozona giacendo sostanzialmente parallele alla e nel piano della superficie curva definita dalla parete laterale.
In accordo con un dodicesimo aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti à ̈ previsto un procedimento comprendente la fase di vincolare le alette di unione sulla parete laterale del contenitore mediante mezzi di vincolo, ad esempio mediante incollaggio; in alternativa (o in combinazione) i mezzi di vincolo comprendendo un’arricciatura disposta in corrispondenza del bordo perimetrico superiore del contenitore, detta arricciatura in particolare coinvolgendo e vincolando tra loro le alette e la parete laterale.
In accordo con un ulteriore (tredicesimo) aspetto indipendente à ̈ previsto un contenitore in materiale in foglio, in particolare stampo di cottura, per prodotti alimentari comprendente: una base di sagoma prefissata, quale una sagoma circolare o poligonale; una parete laterale emergente in allontanamento da detta base, per definire, in collaborazione con la stessa, una cavità di contenimento superiormente aperta, la base e la parete laterale essendo definite da un singolo elemento in foglio opportunamente piegato, la parete laterale comprendendo una pluralità di primi settori definiti da uno stato di detto elemento in foglio intercalati ad una pluralità di secondi settori definiti da una sovrapposizione di più strati di detto foglio, i secondi settori comprendendo almeno una porzione definita dallo stato proveniente da un primo settore, almeno una porzione definita da uno stato proveniente dal primo settore adiacente al precedente da almeno una porzione di raccordo che collega, senza soluzione di continuità, le altre due porzioni in maniera da definire una sovrapposizione di almeno tre strati di detto foglio, caratterizzato dal fatto che in prossimità della base a sagoma prefissata, quale la sagoma circolare o poligonale, del contenitore, la parete laterale comprende in almeno una posizione, ed in particolare in una pluralità di rispettive posizioni, opzionalmente equispaziate, una prima sottozona affacciata alla cavità di contenimento, una seconda sottozona ripiegata sulla prima sottozona e vincolata alla prima sottozona lungo una prima linea ed interposta tra la prima sottozona ed una porzione della parete laterale, una terza sottozona ripiegata ed interposta tra la prima e la seconda sottozona, una quarta sottozona essendo ripiegata sulla prima sottozona e vincolata alla prima sottozona lungo una seconda linea, in particolare ulteriori porzioni della parete laterale essendo interposte tra la terza e la quarta sottozona ed essendo vincolate queste ultime lungo un lato di una sagoma poligonale, prima, seconda, terza e quarta sottozona giacendo sostanzialmente parallele alla e nel piano della superficie definita dalla parete laterale.
In accordo con un quattordicesimo aspetto secondo l'aspetto precedente à ̈ previsto un contenitore in cui il foglio piano in materiale cartaceo presenta una prima superficie atta a definire le pareti interne del contenitore ed una seconda superficie opposta alla prima atta a definire le pareti esterne del contenitore, i mezzi di vincolo unendo le rispettive seconde superfici di due porzioni del secondo settore.
In un quindicesimo aspetto un contenitore secondo uno qualsiasi dei due aspetti precedenti ha mezzi di vincolo che comprendono un materiale adesivo, in particolare una colla, interposto tra almeno due porzioni del secondo settore. In un sedicesimo aspetto un contenitore secondo uno qualsiasi dei tre aspetti precedenti ha i mezzi di vincolo posizionati in almeno una zona di sommità di dette due porzioni del secondo settore in condizioni d’uso del contenitore.
In un diciassettesimo aspetto un contenitore secondo uno qualsiasi dei quattro aspetti precedenti ha lo strato di foglio definente il primo settore sostanzialmente liscio e privo di ondulazioni derivanti da eccesso di materiale causato da operazioni di piegatura del foglio piano.
In un diciottesimo aspetto un contenitore secondo uno qualsiasi dei cinque aspetti precedenti ha le porzioni definenti il secondo settore sostanzialmente lisce e prive di ondulazioni in sezione.
In un diciannovesimo aspetto un contenitore secondo uno qualsiasi dei sei aspetti precedenti à ̈ sostanzialmente simmetrico rispetto ad un asse longitudinale ortogonale alla base.
In un ventesimo aspetto un contenitore secondo uno qualsiasi dei sette aspetti precedenti ha il foglio piano in materiale cartaceo con una sagoma poligonale e preferibilmente quadrata.
In un ventunesimo aspetto un contenitore secondo uno qualsiasi degli otto aspetti precedenti ha i primi settori con, in corrispondenza della zona opposta al fondo, una sagoma appuntita a spigolo.
In un ventiduesimo aspetto un contenitore secondo uno qualsiasi dei nove aspetti precedenti ha il bordo perimetrico superiore (15) del supporto concavo che presenta un andamento saliscendi e definito da un’alternanza di tratti a saliscendi, definenti rispettivi spigoli.
Questi ed altri scopi sono sostanzialmente raggiunti da un contenitore in materiale cartaceo quale uno stampo di cottura in accordo con una o più delle unite rivendicazioni.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi appariranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di alcune forme realizzati ve di un contenitore in materiale cartaceo. BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
La descrizione verrà effettuata qui di seguito con riferimento agli uniti disegni, fomiti a solo scopo esemplificativo, e pertanto non limitativo, in cui:
le figure 1 e la illustrano uno stampo di cottura in materiale cartaceo di tipo noto;
- la figura 2 illustra in vista prospettica il contenitore in materiale cartaceo secondo un primo aspetto realizzati vo;
la figura 3 illustra una sezione in un piano orizzontale del contenitore di figura 2;
la figura 4 illustra una ulteriore vista prospettica del contenitore di figura 2;
la figura 5 illustra lo sbozzato di partenza per realizzare il contenitore di figure 2 e 4 ed evidenzia le linee di piegatura;
la figura 6 illustra una configurazione intermedia di piegatura prima portare lo sbozzato di figura precedente ad assumere la configurazione di figura 2;
la figura 7 illustra una vista dall’alto del contenitore scatolare di figura 6; le figure 8a e 8b illustrano una fase di pre-deformazione delle aree periferiche della sagoma poligonale nella configurazione intermedia di figura precedente ;
- le figure 9a - 9d illustrano fasi successive di piegatura delle aree periferiche;
la figura 10 illustra una variante realizzativa del contenitore di figura 2; la figura 11 illustra lo sbozzato di partenza per realizzare il contenitore di figura 10 ed evidenzia le linee di piegatura;
la figura 12 illustra una configurazione intermedia di piegatura prima portare lo sbozzato di figura precedente ad assumere la configurazione di figura 10;
la figura 13 illustra una fase di pre-deformazione delle aree periferiche della sagoma poligonale nella configurazione intermedia di figura precedente;
la figura 14 illustra una ulteriore variante realizzativa del contenitore di figura 2;
- la figura 15 illustra lo sbozzato di partenza per realizzare il contenitore di figura 14 ed evidenzia le linee di piegatura;
la figura 16 illustra una configurazione intermedia di piegatura prima portare lo sbozzato di figura precedente ad assumere la configurazione di figura 14;
- la figura 17 illustra una fase di pre-deformazione delle aree periferiche della sagoma poligonale nella configurazione intermedia di figura precedente; le figure 18a - 18d illustrano fasi successive di piegatura delle aree periferiche di figure 10 - 17; e
la figura 19 illustra una forma realizzativa alternativa del contenitore di figura 2.
Con riferimento alle figure citate, con 1 à ̈ stato complessivamente indicato un contenitore in materiale in foglio, in particolare in materiale cartaceo. Il contenitore oggetto della seguente descrizione à ̈ particolarmente adatto a definire uno stampo di cottura per prodotti alimentari quale uno stampo di cottura per prodotti di pasticceria come panettoni o simili.
Come à ̈ possibile notare osservando le unite figure 2, 10, 14, il contenitore presenta una base 2 di sagoma prefissata 34 (circolare in figura 2 ed ortogonale in figure 10 e 14) dalla quale emerge una parete laterale 3 in maniera sostanzialmente ortogonale o leggermente svasata rispetto al piano contenente la base in maniera da definire, in cooperazione con quest’ultima, a una cavità di contenimento 4 superiormente aperta.
Si noti che la leggera svasatura (che potrà andare da 1 a 10° rispetto alla verticale) ha in generale lo scopo principale di consentire l'impilabilità dei contenitori in fase di stoccaggio e trasporto.
La base 2 e la parete laterale 3 sono definite preferibilmente da un singolo foglio in materiale cartaceo (rappresentato in figure 5, 11 e 15 in tre diverse forme realizzative) il quale viene opportunamente piegato su se stesso a definire il contenitore di cui alle figure 2 e 4, lO o ll.
In dettaglio la base 2 à ̈ costituita da un unico strato del citato materiale in foglio, mentre la parete laterale 3 comprende una struttura più complessa definita da vari settori piegati su se stessi per tener conto dell’eccesso di materiale che si genera a seguito delle operazioni di piegatura a partire dal foglio piano.
In tal senso la parete laterale comprende una pluralità di primi settori 7 definiti da uno strato singolo di detto elemento in foglio intercalati da un pluralità di secondi settori 8 definiti d una sovrapposizione di più strati di detto foglio 5.
In particolare i secondi settori 8 comprendono almeno una porzione 9 definita dallo strato proveniente da un primo settore 7, da almeno una porzione 10 definita dallo strato proveniente dal primo settore 7 adiacente al precedente ed almeno una porzione di raccordo 1 1 che collega senza soluzione di continuità, le altre due porzioni 9, 10 in maniera da definire una sovrapposizione di almeno tre strati del citato foglio 5.
Sono inoltre presenti mezzi di vincolo 6 per garantire la stabilità tridimensionale del contenitore nella configurazione finale.
In una prima forma realizzativa i mezzi di vincolo 6 sono opportunamente interposti tra almeno due porzioni 9, 10, 11 del secondo settore 8 in maniera tale da mantenere queste ultime unite ed almeno parzialmente solidali tra loro e garantire la struttura tridimensionale del contenitore.
Nel dettaglio i mezzi di vincolo 6 comprendono un materiale adesivo, quale ad esempio una colla, interposto almeno tra due delle citate porzioni 9, 10, 11 del secondo settore 8.
Sempre a tal proposito, il foglio piano 5 in materiale cartaceo presenta una prima superficie 12 (superficie superiore in fig. 5) atta a definire le pareti interne della cavità di contenimento del contenitore ed una seconda superficie 13 (superficie inferiore in fig. 5) opposta alla prima atta a definire le pareti esterne del medesimo contenitore.
Vantaggiosamente i mezzi di vincolo 6 uniscono rispettive seconde superfici 9, 10, 11 del secondo settore 8 (ovvero à ̈ posto sulla sola seconda superficie 13) in maniera tale che l’adesivo si trovi all’ esterno della cavità di contenimento 4 e non possa entrare a contatto con il prodotto alimentare.
Peraltro il posizionamento dei mezzi di vincolo 6 in corrispondenza di una zona di sommità 14 di due porzioni del secondo settore (in condizioni d’uso dello stesso) risulta vantaggioso in quanto garantisce una miglior adesione e mantenimento della struttura tridimensionale.
In una seconda forma realizzativa illustrata in figura 19, i mezzi di vincolo 6 sono costituiti (o comprendono in aggiunta all’adesivo) da un’arricciatura 48 definita in corrispondenza del bordo perimetrico superiore 15 del contenitore, Nel caso in cui il contenitore infatti abbia un bordo perimetrico 15 rettilineo circolare à ̈ possibile risvoltare un bordino verso l’esterno in modo da rendere solidali tra loro tutte le porzioni che si trovano in corrispondenza di tale bordo. In particolare risvoltando i secondi settori 8 si rendono solidali le alette e la parete laterale impedendo che le stesse possano allontanarsi e di fatto definendo l’intero contenitore senza dover necessariamente utilizzare delle colle.
In dettaglio la realizzazione del ricciolo 48 verso l’esterno che richiede eccesso di materiale à ̈ reso possibile dalla presenza delle citate porzioni 8 che permettono un recupero di materiale durante la fase di risvolto.
Si noti poi che lo strato in foglio definente il primo settore, ma anche le porzioni definenti il secondo settore 8, sono sostanzialmente lisce e prive di ondulazioni in sezione come meglio sarà chiarito in seguito.
Il contenitore in materiale cartaceo risulta essere sostanzialmente simmetrico rispetto ad un asse longitudinale x ortogonale alla base 2 e presenta nella forma realizzativa di figura 2 un bordo perimetrico superiore 15 con andamento a saliscendi definito da un’alternanza di tratti 16a, 16b a saliscendi e definenti i rispettivi spigoli 17.
A tal proposito i primi settori 7 presentano in corrispondenza della zona opposta alla base 2 la citata sagoma appuntita a spigolo.
Ovviamente l’andamento a saliscendi, ovvero la presenza di spigoli 17 à ̈ determinata, dal fatto che il foglio piano 5 di partenza presenta una sagoma poligonale, ed in particolare quadrata e dal relativo posizionamento delle linee di piegatura atte a formare la base 2 e la parete laterale,
Ovviamente, laddove il foglio di base dovesse avere una sagoma differente quale quella di figura 10 (ortogonale invece di quadrata), o laddove il posizionamento relativo di una sagoma poligonale 21 rispetto al bordo esterno 24 (fig. 14) od anche laddove si dovesse intervenire con una fase di asportazione delle citate superfici a saliscendi, si potrebbe ottenere un contenitore in materiale in foglio privo delle citate ondulazioni con andamento della parete laterale circolare in sezione secondo un piano parallelo alla base 2 e bordo perimetrico superiore 15 circolare contenuto sempre in un piano orizzontale. Le scelte di cui sopra variano anche l'area della superficie delle seconde porzioni 8 rispetto a quella delle prime porzioni 7 consentendo di coprire in maniera maggiore o minore la parete laterale con porzioni multistrato 8.
Dal punto di vista dei materiali utilizzati, ovviamente il materiale cartaceo dovrà essere adatto al contatto con alimenti e potrà, ad esempio, comprendere carta polìtenata in modo tale da poter garantire un ottimale tenuta dell’impasto che dovesse essere colato prima della cottura nella cavità di contenimento 4.
Altresì la carta potrà essere una carta liscia ed anche di bassa grammatura grazie anche alla presenza di porzioni multistrato, ma anche ondulata del tipo oggi comunemente utilizzata per realizzare i contenitori per panettoni (si veda la fig.
1).
Dal punto di vista realizzativo, si predispone innanzitutto un elemento piano in foglio 5 in materiale cartaceo che presenti una porzione centrale 18 e una pluralità di porzioni laterali 19 (figg. 5, 11, 15).
Si procederà quindi a piegare le porzioni laterali 19 in allontanamento dalla porzione centrale 18 lungo linee di piegatura 20 definite da una sagoma poligonale 21 che delimita la porzione centrale 18 rispetto alle porzioni laterali 19 e lungo linee di piegatura 22 definite tra gli spigoli 23 della sagoma poligonale ed il bordo esterno 24 dell’elemento in foglio 5. La piegatura dell’elemento piano lungo le citate linee 20, 22 consente di definire una struttura scatolare 25 (figg. 6, 7, 8a, 8b, 12, 13, 16, 17) la quale ha una base poligonale 26 e pareti laterali piane 27 emergenti dai lati della sagoma poligonale 21 le quali sono raccordate mediante corrispondenti alette di unione 28 in maniera tale da definire una cavità 29.
Osservando in particolare le figure 8a, 13 e 17 si nota come la struttura scatolare possa venire definita mediante l’adozione di stampi maschio 46 e femmina (non mostrato in quanto interno alla struttura scatolare) e si comprende come la stessa potrà avere sagome differenti a seconda della sagoma poligonale 21 adottata.
Laddove la sagoma poligonale 21 fosse un quadrilatero (fig. 8a), in particolare un quadrato o anche un rombo, la struttura scatolare 25 presenterebbe quattro rispettive pareti laterali piane 27 emergenti sostanzialmente ortogonalmente dalla base poligonale 21.
In generale emergerà una parete piana 27 da ciascuno dei lati definenti la base poligonale 21.
La figura 13 e la figura 17 illustrano viceversa sagome poligonali ottogonali. Si noti che gli esempi realizzativi illustrati nelle figure riguardano basi poligonali 26 regolari, tuttavia il presente procedimento à ̈ applicabile anche definendo sagome poligonali della struttura poligonale non regolari.
In ogni caso, partendo da un foglio in materiale piano, la definizione di pareti laterali piane 27 emergenti ortogonalmente (od anche leggermente svasate verso l'esterno della cavità 29 come precedentemente citato) dai lati della base poligonale 21 genererà eccessi di materiale che saranno recuperati tramite la definizione di alette di unione 28 che raccordano pareti laterali piane 27 contigue.
In particolare le alette di unione comprendono due porzioni (fogli separati) piane 36, 37 sovrapposte ed unite tra loro lungo un profilo inferiore di estremità 38. Ciascuna porzione piana 36, 37 à ̈ poi anche unita di pezzo alla rispettiva parete laterale piana 27.
Ovviamente sarà presente una aletta di unione 28 in corrispondenza di ciascuno spigolo della base poligonale 21.
Il procedimento produttivo comprende poi la definizione di opportune linee di piegatura 30, 31, 32 (fig. 7) poste internamente alla base poligonale 26 in corrispondenza di aree periferiche 33 definite esternamente ad una prefissata sagoma 34, quale una circonferenza (fig. 5) o un poligono (fig. 11 e 15) od altre ancora non rappresentate, inscritta nella base poligonale 26 in modo che la base poligonale 26 e la prefissata sagoma 34 presentino rispettivi punti (se circonferenza inscritta) o linee (se poligono inscritto) di contatto 35 in corrispondenza di ciascun lato della base poligonale stessa.
Si procede a piegare in maniera controllata e non lasciata al caso la base poligonale 26 lungo dette linee di piegatura 30, 31, 32 in modo tale da portare le aree periferiche 33 a definire porzioni ripiegate su se stesse della parete laterale 3.
Una volta che il contenitore à ̈ finito, le aree periferiche emergono in allontanamento dalla base 2 e costituiscono parte della parete laterale 3.
In altri termini ancora, volendo realizzare un contenitore con base di sagoma prefissata 34, ed in generale di sagoma circolare o poligonale, à ̈ necessario tener conto anche dell’eccesso di materiale che si genera nel momento in cui si creano delle pareti laterali piane 27 emergenti da un poligono circoscritto alla citata circonferenza o al citato poligono inscritto.
Come menzionato la struttura scatolare 25 ha in generale una base poligonale 26 di superficie maggiore rispetto alla base desiderata del contenitore finito.
In particolare le aree periferiche 33 sono quelle che definiscono l’eccesso di materiale e sono, in accordo con quanto descritto, opportunamente imbutite e/o cordonate in maniera tale da definire le citate linee di piegatura 30, 31, 32 che consentano alle zone che le linee di piegatura definiscono di venir ripiegate in modo controllato ed ordinato andando a definire la parete laterale 3 del contenitore finito.
In generale, contemporaneamente all’operazione di piegatura delle aree periferiche 33, si effettua anche una piegatura delle alette di unione 28 verso le pareti piane 27 della struttura scatolare così da ottenere contemporaneamente il passaggio delle aree periferiche 33 dall'appartenere ad una zona di base a venire a far parte della parete laterale 3 e da sagomare la parete laterale stessa secondo un andamento desiderato, curvilineo circolare secondo la figura 2 ovvero poligonale (ad esempio ortogonale) secondo le figure 10 e 14.
Si noti che in generale tutte le operazioni di piegatura lungo linee prefissate sono precedute da una fase di imbutitura/cordonatura dell’elemento in foglio che di fatto comprende la realizzazione di un incavo nell’elemento piano in foglio 5 che definisce le citate linee di piegatura preferenziali in modo tale che il materiale in foglio stesso 5 sia guidato durante tutte le fasi precedentemente descritte.
In particolare la cordonatura serve per definire almeno la sagoma poligonale 21 ed almeno le linee di piegatura 30, 31, 32 poste in corrispondenza delle aree periferiche 33.
Inoltre la cordonatura definisce in generale anche la sagoma prefissata 34, ovvero la circonferenza o il poligono, inscritta nella sagoma poligonale 21.
Entrando nel dettaglio della fase di cordonatura in corrispondenza delle aree periferiche 33, si noti come, per ciascuna delle citate aree, venga realizzata una prima linea 30 che va a congiungere il punto di contatto 35 tra un lato della sagoma poligonale 21 e la sagoma prefissata 34 con un punto intermedio 39 di un lato adiacente la sagoma poligonale 21.
Viene altresì definita una seconda linea 31 la quale congiunge il punto di contatto 35 tra il lato adiacente e la sagoma prefissata 34 con un punto intermedio 40 della prima linea 30.
Inoltre la fase di cordonatura comprende anche la realizzazione di una terza linea 32 che congiunge il punto di contatto 40 tra prima e seconda linea 30, 31 e 10 spigolo 23 della sagoma poligonale 21 posto in corrispondenza dell’area periferica 33.
Si noti che le citate tre linee 30, 31, 32 sono in generale di andamento differente a seconda della sagoma prefissata 34 che determina la forma della base 2; come chiarito in seguito le stesse non sono necessariamente rettilinee.
In particolare la prima linea di piegatura 30 à ̈, nell’esempio realizzati vo di figura 11 o 15, definita da un unico tratto rettilineo, ma potrebbe, alternativamente, essere definita da una spezzata costituita da un primo segmento fra il punto di contatto 35 del lato della sagoma poligonale 21 e la sagoma prefissata 34 ed il punto di contatto 40 ed un secondo segmento di diversa inclinazione dal punto di contatto 40 sino al punto intermedio 39 del lato adiacente della sagoma poligonale 21.
E’ possibile poi prevedere anche una fase di pre-deformazione (imbutitura) delle aree periferiche 33, in particolare atta a definire le citate linee di cordonatura, in maniera tale da definire anche una direzione preferenziale di piegatura garantire da una lieve deformazione delle stesse aree al di fuori del piano di giacitura definito dalla base poligonale 26 in maniera tale che si evitino instabilità durante le fasi di lavorazione e che le pieghe vadano esattamente nella direzione desiderata (figg. 8a , 8b).
Questa fase di pre-deformazione potrebbe essere effettuata sia in fase iniziale quando il foglio à ̈ ancora piano, sia una volta che à ̈ stata definita la struttura scatolare 25 ad esempio adottando uno stampo ed un controstampo 46 presentante un rilievo 47 (per ciascuna area periferica 33) con linee di spigolo atte ad agire suH'elemento in foglio 5 per determinare il generarsi di linee di piegatura 30, 31, 32 in particolare in una configurazione al di fuori del piano come illustrato ad esempio in figura 8 a e 8b.
In un procedimento produttivo vantaggioso, il foglio piano 5 viene piegato tramite i citati primo e secondo stampo 46; il primo stampo (non visibile nelle figure in quanto inserito nella cavità 29 della struttura scatolare 25 ha una sagoma coincidente con la sagoma della base poligonale (ad esempio un quadrilatero) e presenta sedi incavate (controsagomate ai rilievi 47) in corrispondenza delle porzioni attive sulle aree periferiche 33.
Il secondo stampo 46 sarà dotato di rilievi 47 che presentano almeno tre linee di spigolo 30a, 3 la, 32a poste in sommità al rilievo 47 ed una linea di base 30b atte a determinare (cooperando con le sedi incavate) le linee di piegatura 30, 31, 32 nelle rispettive aree periferiche 33 imbutendo le aree periferiche 33 stesse e determinando un arricchimento di materiale cartaceo in tali zone.
I rilievi 47 di fatto presentano quattro superfici delimitate dalle linee di spigolo e dalla linea di base che emergono dal piano dello stampo 46 in modo che, quando in pressione sull'elemento in foglio 5 possano determinare il sollevamento di quattro rispettive sottozone di ciascuna area periferica.
Le linee di spigolo e la linea di base avranno nel caso in cui la prefissata sagoma 34 fosse una circonferenza un andamento leggermente curvilineo per tener conto della deformazione che si vuole impartire all'area periferica stessa, Laddove viceversa la sagoma prefissata fosse un poligono le linee di spigolo e la linea di base avranno un andamento rettilineo.
Si noti poi che la fase di imbutitura delle aree periferiche come sopra descritta può essere contemporanea alla piegatura delle porzioni laterali 19 in modo da poter definire in una sola fase l'intera struttura scatolare 25 e l'imbutitura.
Osservando in particolare la figura 9a à ̈ ivi rappresentata in forma ingrandita un’area periferica 33 del tipo precedentemente descritto per realizzare il contenitore di figura 2.
In particolare le linee di piegatura 30, 31, 32 in cooperazione con la sagoma circolare 34 e con la sagoma poligonale 21 definiscono quattro rispettive sottozone in ciascuna delle forme realizzative illustrate.
Una prima sottozona 42 si trova interposta tra la sagoma prefissata 34, la prima linea di piegatura 30 e la seconda linea di piegatura 31.
Una seconda sottozona 43 si trova interposta tra un lato della sagoma poligonale 21 e la prima e la seconda linea 30, 31.
Una terza sottozona 44 di dimensioni più ridotte si trova interposta tra un lato della sagoma poligonale 21, la prima e la terza linea di piegatura 30, 32; una quarta sottozona 45 à ̈ viceversa definita tra un lato della sagoma poligonale 21, la prima linea di piegatura 30 e la terza linea di piegatura 32 così come illustrato.
Questa area periferica 33, eventualmente pre-deformata come mostrato nelle figure 8a e 8b, subisce durante la fase di piegatura che porta la struttura scatolare 25 ad assumere la configurazione finale del contenitore una serie di pieghe e deformazioni illustrate nella sequenza di cui alle figure 9b, 9c e 9d.
In particolare dalla configurazione piana di figura 9a si passa ad una configurazione parzialmente tridimensionale di cui alla figura 9b in cui la prima sottozona 42 viene piegata verso l’alto rispetto alla sagoma circolare 34 (verso l’alto in direzione della cavità di contenimento 4 che verrà definita nel contenitore 1 in sagoma definitiva).
Contemporaneamente la seconda sottozona 43 verrà piegata verso il basso lungo la seconda linea di piegatura 31 in maniera tale da avvicinarsi ad essere complanare alla prima sottozona 42.
Anche la terza sottozona 44 si piegherà verso il basso rispetto alla terza linea di piegatura 32 e non sarà più in configurazione planare rispetto alla seconda sottozona in quanto si piegherà anche relativamente alla linea che separa la seconda dalla terza sottozona 43, 44.
Anche la quarta sottozona 45 si solleverà e sarà piegata verso il basso rispetto alla prima linea di piegatura 30.
Proseguendo nelle deformazioni ed osservando la figura 9c si nota come via via le varie porzioni vadano ad assumere una configurazione sempre più ortogonale alla base circolare 2 in modo che la seconda sottozona 43 vada ad interporsi tra la prima sottozona 42 ed una porzione della parete laterale 3 esattamente come la quarta sottozona 45.
Inoltre la terza sottozona 44 verrà ripiegata anche sulla seconda sottozona 43 ed almeno una porzione della parete laterale 3 si troverà interposta tra la seconda e la terza sottozona in configurazione finale.
La figura 9d illustra un particolare ingrandito del contenitore 1 in corrispondenza delle posizioni precedentemente descritte,
Nella configurazione finale la prima sottozona 42 emergerà in allontanamento dalla base 2 (in maniera sostanzialmente ortogonale) e sarà affacciata alla cavità di contenimento 4.
La seconda e la terza sottozona emergeranno anch’esse in allontanamento dalla base 2 e costituiranno anch’esse parte della parete laterale 3 del contenitore finito ma saranno occultate alla vista dalla prima sottozona.
Medesima configurazione assumerà anche la quarta sottozona 45 che anch’essa emergerà rispetto alla base 2 e si troverà occultata nella configurazione mostrata in figura 9d dalla prima sottozona 42.
Si noti che quanto sopra appare identicamente verificarsi nella sequenza illustrata nelle figure 18a - 18d, ove le uniche differenze sono la forma della sagoma prefissata inscritta e l'andamento rettilineo invece che leggermente curvilineo delle linee di piegatura 30, 31, 32.
La tipologia di piegatura sopra descritta consente di tener conto pertanto degli eccessi di materiale rispetto alla base poligonale nel momento in cui viene realizzato un contenitore finito a base circolare.
Le linee di piegatura 30, 31, 32 consentono una deformazione controllata delle aree periferiche che pertanto non generano porzioni casualmente deformate o arricciate, ma vengono ripiegate opportunamente a definire parte ordinata della parete verticale.
E evidente che tanto maggiori saranno le dimensioni radiali del contenitore finito, tanto maggiori saranno anche le dimensioni delle aree periferiche 33 e quindi gli eccessi di materiale di cui tener conto.
In situazioni in cui la base circolare fosse di piccolo diametro potrebbe non essere necessario controllare l’andamento delle pieghe di tali aree periferiche, Viceversa in situazioni di diametro maggiore, quale quello che può essere il diametro desiderato per uno stampo di cottura per panettoni, tali aree periferiche 33 assumono un ruolo rilevante e comporterebbero zone problematiche laddove non dovessero essere guidate nel loro moto di piegatura.
Operando secondo il procedimento sopra descritto à ̈ pertanto possibile realizzare stampi di cottura per prodotti alimentari in singolo foglio e di dimensioni desiderate con sagoma della base 2 circolare e sezione della parete laterale 3 anch’essa circolare (si veda la figura 3).

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per realizzare un contenitore in materiale in foglio, in particolare uno stampo di cottura, per prodotti alimentari comprendente una base (2) di sagoma prefissata (34), quale una sagoma circolare o poligonale; una parete laterale (3) emergente in allontanamento detta base (2) per definire, in cooperazione con la stessa, una cavità di contenimento (4) superiormente aperta, la base (2) e la parete laterale (3) essendo definite da un singolo elemento in foglio (5) opportunamente piegato, la parete laterale (3) comprende lungo il proprio sviluppo perimetrico una pluralità di primi settori (7) definiti da uno strato di detto elemento in foglio intercalati da una pluralità di secondi settori (8) definiti da una sovrapposizione di più strati di detto foglio (5), i secondi settori (8) comprendendo almeno una porzione (9) definita dallo strato proveniente da un primo settore (7), almeno una porzione (10) definita dallo strato proveniente dal primo settore (7) adiacente al precedente e da almeno una porzione di raccordo (11) che collega, senza soluzione di continuità, le altre due porzioni (9, 10) in maniera da definire una sovrapposizione di almeno tre strati detto figlio (5), il procedimento comprendendo le seguenti fasi: - predisporre un elemento piano in foglio (5) in materiale cartaceo comprendente una porzione centrale (18) e un pluralità di porzioni laterali (19); - piegare le porzioni laterali (19) in allontanamento dalla porzione centrale (18) lungo linee di piegatura (20) definite da una sagoma poligonale (21) e lungo linee di piegatura (22) definite tra gli spigoli (23) della sagoma poligonale (21) ed il bordo esterno (24) dell’elemento in foglio per definire una struttura scatolare (25) presentante una base poligonale (26) e pareti laterali piane (27) emergenti dai lati della sagoma poligonale (21) raccordate mediante alette di unione (28) a definire una cavità (29), caratterizzato dal fatto che comprende inoltre una fase di realizzare il contenitore (1) a base (2) di sagoma prefissata (34) e con parete laterale (3) a definire la cavità di contenimento (4) superiormente aperta mediante almeno le seguenti sottofasi: - definire linee di piegatura (30, 31, 32) internamente alla base poligonale (26) in corrispondenza di aree periferiche (33) delimitate esternamente ad una prefissata sagoma (34) inscritta nella base poligonale (26), quale una circonferenza o un poligono, ed internamente alla base poligonale stessa, la base poligonale (26) e la prefissata sagoma (34) presentando almeno un punto di contatto (35) in corrispondenza di ciascun lato della base poligonale (26); - piegare in modo controllato la base poligonale (26) lungo dette linee di piegatura (30, 31, 32) per portare le aree periferiche (33) fuori dal piano della base stessa a definire porzioni della parete laterale (3); - piegare le alette di unione (28) verso le pareti laterali piane (27) della struttura scatolare (25).
  2. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in cui la sagoma poligonale (21) à ̈ un quadrilatero, in particolare un quadrato, la struttura scatolare (25) presentando quattro rispettive pareti laterali piane (27) emergenti in allontanamento dalla base poligonale (21), le alette di unione (28) comprendendo due porzioni piane (36, 37) sovrapposte tra loro ed essendo unite lungo un profilo inferiore di estremità (38), ciascuna porzione piana (36, 37) essendo unita di pezzo ad una rispettiva parete laterale piana (27).
  3. 3. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente una fase di imbutitura dell’elemento piano in foglio (5) precedente, contemporanea o successiva alla fase di piegatura delle porzioni laterali (19) in allontanamento dalla porzione centrale (18), la fase di imbutitura comprendendo la realizzazione almeno della sagoma poligonale (21) e delle linee di piegatura (30, 31, 32) internamente alla base poligonale (26) ed in corrispondenza delle aree periferiche (33) ed eventualmente la realizzazione della sagoma prefissata (34) inscritta nella sagoma poligonale (21).
  4. 4. Procedimento secondo la rivendicazione precedente, in cui la fase di imbutitura comprende, per ciascuna area periferica (33), la realizzazione di una prima linea (30) congiungente il punto di contatto (35) tra un lato della sagoma poligonale (21) e la sagoma prefissata (34) con un punto intermedio (39) di un lato adiacente la sagoma poligonale (21) e di un seconda linea (31) congiungente il punto di contatto (35) tra il lato adiacente e la sagoma prefissata (34) ed un punto intermedio (40) della prima linea (30), opzionalmente la fase di imbutitura comprendendo la realizzazione di una terza linea (32) congiungente il punto di contatto (40) tra la prima e la seconda linea e lo spigolo (23) della sagoma poligonale (21).
  5. 5. Procedimento secondo la rivendicazione precedente, in cui la prima linea (30), la seconda linea (31) e la terza linea (32), in condizione piana dell'elemento in foglio (5), sono lievemente curvilinee nel caso in cui la sagoma prefissata (34) sia una circonferenza, sono rettilinee nel caso in cui la sagoma prefissata (34) sia un poligono.
  6. 6. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente una fase di pre-deformazione, particolarmente per imbutitura, delle aree periferiche (33) per determinare una direzione preferenziale di piegatura ed una deformazione delle stesse aree (33) fuori dal piano di giacitura della base poligonale (26), in particolare in direzione della cavità (29).
  7. 7. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente una fase di imbutitura delle aree periferiche (33) realizzata mediante almeno le seguenti sottofasi: - posizionare un primo stampo presentante ima sede incavata per ognuna delle aree periferiche (33) su una faccia dell'elemento piano in foglio (5) in condizione piana o in configurazione di struttura scatolare (25) alfinterno della cavità (29); - posizionare un secondo stampo (46) in posizione contrapposta al primo stampo in modo che l'elemento piano in foglio (5) si trovi interposto tra gli stampi, il secondo stampo (46) presentando rilievi (47) corrispondenti e sostanzialmente controsagomate a dette sedi incavate; - accoppiare detti stampi per pinzare detto elemento piano in foglio (5) e generare una deformazione fuori dal piano della sagoma poligonale (21) almeno delle aree periferiche (33).
  8. 8. Procedimento secondo la rivendicazione 7, in cui detti rilievi (47) comprendono almeno tre linee di spigolo (30a, 3 la, 32a) ed una linea di base (30b) atte a determinare le linee di piegatura (30, 31, 32) nelle rispettive aree periferiche (33) imbutendo le aree periferiche (33) e determinando un arricchimento di materiale cartaceo in tali aree.
  9. 9. Procedimento secondo la rivendicazione 4, in cui la prima, la seconda, la terza linea (30, 31, 32) dividono la rispettiva area periferica (33) in quattro sottozone (42, 43, 44, 45), una prima sottozona (42) definita tra la circonferenza (34) e la prima e la seconda linea (30, 31), una seconda sottozona (43) definita tra un primo lato della sagoma poligonale (21), la prima linea (30) e la terza linea (32), una terza sottozona (44) definita tra il lato adiacente della sagoma poligonale (21), la terza linea (32) e la prima linea (30), una quarta sottozona (45) definita tra il lato adiacente della sagoma poligonale (21), la prima e la seconda linea (30, 31).
  10. 10. Procedimento secondo la rivendicazione precedente in cui, in fase di piegatura delle aree periferiche (33), la prima sottozona (42) viene portata in posizione trasversale alla base (2) circolare e piegata verso l’alto in direzione della cavità (29) della sagoma poligonale (21), la seconda sottozona (43) venendo portata in posizione trasversale alla base (2) circolare e piegata verso il basso, la quarta sottozona (45) venendo portata in posizione trasversale alla base (2) circolare piegata verso il basso, la terza sottozona (44) venendo portata in posizione trasversale alla base (2) circolare e piegata verso il basso.
  11. 11. Procedimento secondo la rivendicazione precedente, in cui in prossimità della base (2) a sagoma prefissata (34) del contenitore (1), la parete laterale (3) comprende in almeno una posizione ed in particolare in una pluralità di rispettive posizioni, opzionalmente equispaziate, la prima sottozona (42) affacciata alla cavità di contenimento (4), la seconda sottozona (43) ripiegata sulla prima sottozona (42) e vincolata alla prima sottozona (42) lungo la prima linea (30), la seconda sottozona (43) essendo interposta tra la prima sottozona (42) ed una porzione della parete laterale (3), la terza sottozona (44) ripiegata ed interposta tra la prima e la seconda sottozona (42, 43) la quarta sottozona (45) essendo ripiegata sulla prima sottozona (42) e vincolata alla prima sottozona (42) lungo la seconda linea (31), in particolare ulteriori porzioni della parete laterale (3) essendo interposte tra la terza e la quarta sottozona (44, 45) ed essendo vincolate a queste ultime lungo un lato della sagoma poligonale (21), prima, seconda, terza e quarta sottozona (42, 43, 44, 45) giacendo sostanzialmente parallele alla e nel piano della superficie curva definita dalla parete laterale (4).
  12. 12. Contenitore in materiale in foglio, in particolare stampo di cottura, per prodotti alimentari comprendente: una base (2) di sagoma prefissata (34), quale una sagoma circolare o poligonale; una parete laterale (3) emergente in allontanamento da detta base (2), per definire, in collaborazione con la stessa, una cavità di contenimento (4) superiormente aperta, la base (2) e la parete laterale (3) essendo definite da un singolo elemento in foglio (5) opportunamente piegato, la parete laterale (3) comprendendo una pluralità di primi settori (7) definiti da uno stato di detto elemento in foglio intercalati ad una pluralità di secondi settori (8) definiti da una sovrapposizione di più strati di detto foglio (5), i secondi settori comprendendo almeno una porzione (9) definita dallo stato proveniente da un primo settore (7), almeno una porzione (10) definita da uno stato proveniente dal primo settore (7) adiacente al precedente da almeno una porzione di raccordo (11) che collega, senza soluzione di continuità, le altre due porzioni (9, 10) in maniera da definire una sovrapposizione di almeno tre strati di detto foglio (5), caratterizzato dal fatto che in prossimità della base (2) a sagoma prefissata (34), quale la sagoma circolare o poligonale, del contenitore (1), la parete laterale comprende in almeno una posizione, ed in particolare in una pluralità di rispettive posizioni, opzionalmente equispaziate, una prima sottozona (42) affacciata alla cavità di contenimento (4), una seconda sottozona (43) ripiegata sulla prima sottozona (42) e vincolata alla prima sottozona (42) lungo una prima linea (30) ed interposta tra la prima sottozona (42) ed una porzione della parete laterale (3), una terza sottozona (44) ripiegata ed interposta tra la prima e la seconda sottozona (42, 43), una quarta sottozona (45) essendo ripiegata sulla prima sottozona (42) e vincolata alla prima sottozona (42) lungo una seconda linea (31), in particolare ulteriori porzioni della parete laterale (3) essendo interposte tra la terza e la quarta sottozona (44, 45) ed essendo vincolate queste ultime lungo un lato di una sagoma poligonale (21), prima, seconda, terza e quarta sottozona (42 ,43, 44 e 45) giacendo sostanzialmente parallele alla e nel piano della superficie definita dalla parete laterale (4).
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