ITMI20102349A1 - Macchina rettificatrice perfezionata e metodo di rettifica - Google Patents

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ITMI20102349A1
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IT
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tailstock
cylinder
machine
grinding machine
head
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IT002349A
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Thomas Andersson
Matteo Anzini
Giovanni Boselli
Marco Cozzi
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Tenova Spa
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Description

MACCHINA RETTIFICATRICE PERFEZIONATA E METODO DI
RETTIFICA
La presente invenzione si riferisce ad una macchina rettificatrice perfezionata per cilindri operativi e ad un metodo per la rettifica di tali cilindri.
Con la definizione di “cilindri operativi†si intendono, ad esempio, i cilindri di laminatoio per la laminazione dei metalli, quelli impiegati nelle cartiere, quelli impiegati nelle applicazioni oleodinamiche, gli alberi dei motori marini e, in generale tutti i cilindri di materiali metallici e non, che sono di interesse per l’industria.
La rettifica dei cilindri sopradescritti e, in particolare dei cilindri dei laminatoi o cartiere, presenta alcune difficoltà, legate in primo luogo agli elevati ingombri ed al peso degli stessi che, sovente, possono essere rilevanti.
Questi ultimi hanno infatti dimensioni variabili tra 40 mm e 2300 mm di diametro, 1000 mm e 12000 mm di lunghezza e pesi compresi tra poche decine di daN fino a 230-250 t .
La funzione a cui sono preposti detti cilindri richiede che essi siano lavorati con una precisione ed una accuratezza dell’ordine di pochi millesimi di millimetro.
Le macchine rettificatrici utilizzabili per tali cilindri presentano quindi caratteristiche peculiari e non devono essere confuse con i più piccoli e tradizionali torni o simili che, in tal senso, non sono in grado di effettuare tali lavorazioni di rettifica. Le macchine rettificatrici note comprendono usualmente una testa porta-pezzo, generalmente fissa, che ha lo scopo di trascinare in rotazione e, in talune applicazioni, anche di sostenere il pezzo in lavorazione ed una contropunta mobile che può essere mossa assialmente rispetto alla testa porta pezzo e che ha lo scopo di fornire un riferimento assiale al cilindro e, in talune applicazioni, anche di sostenerlo.
La rettifica di un cilindro, pertanto, viene necessariamente sempre preceduta da una fase preliminare di posizionamento di quest’ultimo sulla macchina utensile, effettuata inserendo il cilindro da rettificare tra la testa porta-pezzo e la contropunta e successivamente sostenendolo tra i centri della macchina associati alla testa ed alla contropunta; inoltre, se necessario, tale supporto del cilindro viene irrigidito con dispositivi di contrasto, detti anche lunette, le quali, in taluni casi possono sostenere completamente il peso del cilindro facendo venir meno, in questo senso, la funzione di sostegno della testa e della contropunta. Viene scelta una soluzione o l’altra a seconda del tipo di cilindro da rettificare e della lavorazione che si vuole effettuare.
La tecnica nota prevede, in generale, che prima di effettuare il caricamento del cilindro si effettui il posizionamento delle lunette lungo il basamento della macchina al fine di ospitare il cilindro da rettificare. Queste lunette possono essere dei tipi più diversi: atte a contrastare le forze di rettifica nel caso di cilindri sostenuti sulle punte, oppure atte a supportare il peso del cilindro in tutti gli altri casi. Inoltre, le lunette possono essere due nel caso di supporto completo del peso del cilindro, oppure almeno una nel caso di necessità di contrastare le forze di rettifica; addirittura nessuna nel caso di rettifica tra i centri di cilindri tozzi ecc. Infine, dopo aver completato il posizionamento delle lunette, à ̈ necessario provvedere al posizionamento della contropunta, anche qui in accordo alle dimensioni del cilindro. Tutte queste attività e, in generale, tutte le attività volte ad adattare una rettificatrice ad ospitare un determinato cilindro vanno sotto il nome di set-up della macchina.
Il corretto posizionamento del cilindro sulla macchina rettificatrice prevede quindi che la contropunta e le lunette o dispositivi di contrasto vengono posizionati in funzione della lunghezza del cilindro a distanze variabili dalla testa porta-pezzo, fissa, spostandole in direzione assiale per avvicinarle o distanziarle da quest’ultima, a seconda della lunghezza del cilindro. Sia la contropunta che le lunette o dispositivi di contrasto sono usualmente spostati e regolati in posizione singolarmente, a prescindere che l’esecuzione di tali operazioni di set-up sia manuale o automatica. In questo caso se, da un lato, la soluzione manuale à ̈ economica, dall’altro richiede tempo e accuratezza da parte dell’operatore, mentre la soluzione automatica pur garantendo la velocità e la precisione dell’operazione, richiede un meccanismo di movimentazione e controllo per la contropunta e per ciascuna delle lunette.
Nel caso di macchine manuali, questi problemi sono resi ancora più severi dal fatto che soventemente si devono rettificare l’uno dopo l’altro cilindri aventi diverse lunghezze tra loro: l’esecuzione di tali operazioni di set-up deve essere quindi effettuata per ogni lavorazione, con un notevole dispendio di tempo.
In particolare, Ã ̈ ogni volta necessario spostare non solo la contropunta, ma anche le lunette, dovendo di volta in volta misurare le distanze dalla testa portapezzo (che fa da riferimento) ed operare di conseguenza su tutte le lunette, spostandole lungo il cilindro.
Scopo generale della presente invenzione à ̈ pertanto quello di superare questi ed altri inconvenienti dell’arte nota.
Detto scopo à ̈ conseguito da una macchina rettificatrice avente le caratteristiche esposte nella prima rivendicazione indipendente e nelle sottorivendicazioni allegate, che si intendono parte integrante della presente descrizione.
Per ovviare a questi inconvenienti si à ̈ pensato di predisporre una macchina rettificatrice per cilindri operativi che comprende una testa porta-pezzo ed una contropunta provviste di centri per la movimentazione e, in taluni casi, il supporto di un cilindro in lavorazione, in cui la macchina comprende mezzi di movimentazione associati sia alla testa porta-pezzo, che alla contropunta ed eventualmente alle lunette per renderle mobili lungo una direzione di movimentazione comune.
Secondo una ulteriore caratteristica vantaggiosa della presente invenzione sia la testa porta-pezzo che la contropunta ed eventualmente tutte le lunette sono associabili ciascuna ad una unica vite senza fine provvista di due porzioni aventi filettatura elicoidale discorde, così da poter essere mosse in modo semplice, preciso e veloce.
Le caratteristiche strutturali e funzionali dell’invenzione, ed i suoi vantaggi rispetto all’arte nota, risulteranno chiaramente comprensibili dalla descrizione seguente, riferita ai disegni allegati, che mostrano una possibile forma di realizzazione pratica dell’invenzione stessa.
Nei disegni:
- la figura 1 illustra una vista laterale di una macchina rettificatrice secondo la presente invenzione;
- la figura 2 illustra una vista laterale in prospettiva di parti della macchina di figura 1;
- la figura 3 illustra un dettaglio della macchina delle figure precedenti in una vista frontale;
- la figura 4 illustra il dettaglio della figura precedente in una vista laterale.
Con riferimento alla figura 1 in essa à ̈ mostrata una macchina rettificatrice 10 secondo la presente invenzione.
La macchina rettificatrice 10 comprende un basamento 11 su cui sono montate in modo traslabile una testa portapezzo 13 ed una contropunta 12, che servono a movimentare e, eventualmente a sostenere un cilindro 14 che viene disposto tra esse durante l'operazione di rettifica.
Più in particolare, la macchina 10 rappresentata à ̈ del tipo in cui il cilindro in lavorazione à ̈ sostenuto dai due centri rotanti 81 e 83 posizionati nella testa porta-pezzo 13 e nella contropunta 12, mentre le lunette 20,21,22 vengono posizionate a contatto con il cilindro e hanno lo scopo di fornire un contrasto all’eventuale flessione del cilindro causata dalla lavorazione stessa.
Si fa notare sin d’ora che, in modo equivalente, la macchina 10 potrebbe essere di tipo diverso, in cui le lunette, oltre che alla funzione appena descritta, assolvono allo scopo di sorreggere l’intero peso del cilindro in lavorazione, mentre la testa porta-pezzo e la contropunta assolvono solo allo scopo di portarlo in rotazione, per permetterne la rettifica ad opera di una mola o un equivalente utensile, oppure che dette lunette potrebbero essere del tutto assenti, come nel caso di rettifica tra i centri di cilindri tozzi ecc. La testa porta-pezzo 13 comprende preferibilmente un unico corpo che à ̈, in accordo agli insegnamenti della presente invenzione à ̈ in grado di traslare su due guide lineari 80 a cui à ̈ accoppiata mediante opportuni pattini di scorrimento.
All’interno del corpo della testa porta-pezzo 13 può essere ospitato il centro rotante 81 che, in talune applicazioni, costituisce un appoggio per il cilindro 14.
Nella parte posteriore, invece, può eventualmente essere posizionato un motore 71, con la relativa trasmissione, per porre in rotazione il cilindro 14. La contropunta 12 comprende anch’essa un corpo che à ̈ in grado di traslare grazie alla presenza delle due guide lineari 80 poste nella parte inferiore della struttura a cui à ̈ accoppiata mediante opportuni pattini di scorrimento.
All’interno del corpo della contropunta 12 può essere alloggiato il centro mobile 83 che, in talune applicazioni, costituisce il secondo appoggio per il cilindro.
Inoltre, qualora questo sia richiesto dalla lavorazione come avviene, per esempio, nel caso della rettifica dei cilindri cosiddetti “snelli†, la contropunta 12 può presentare nella parte inferiore un dispositivo che permette di generare un precarico attraverso un dispositivo a molla: questo precarico agisce in direzione assiale e permette di garantire il contatto continuo tra il cilindro 14 e i due centri mobili 81 e 83.
La macchina 10 può comprendere poi delle lunette di contrasto o sostegno 20,21,22.
Queste, nell’esempio di realizzazione di figura 1 possono anch’esse scorrere sulle guide 80 e devono essere presenti almeno in una unità 20, ma, in genere, sono almeno in numero di tre 20, 21 e 22 e, in generale, in numero dispari. Solo in casi particolari, laddove la geometria dei cilindri lo richieda, à ̈ previsto l’utilizzo delle lunette in numero pari, ovvero senza quella centrale. Pertanto, a meno di questo caso particolare, l'insieme (o set) di lunette comprende sempre una lunetta centrale 20 oppure, più in generale, quella centrale 20 e le due laterali 21 e 22, oppure quattro lunette laterali etc.
La macchina 10 comprende poi una mola spostabile parallelamente all’asse del cilindro, non mostrata per esigenze di concisione, e comunque nota in sé in questa tipologia di macchine rettificatrici.
Sia la testa porta-pezzo 13, sia la contropunta 12 che le lunette 20, 21 e 22 (se presenti) sono spostabili linearmente lungo il basamento 11 tramite pattini scorrevoli sulle guide lineari 80 in modo da essere avvicinate o allontanate tra loro, per alloggiare e sostenere cilindri di diverse lunghezze.
A tal fine la macchina rettificatrice 10 comprende mezzi di movimentazione associati sia alla testa portapezzo, sia alla contropunta che alle lunette o dispositivi di contrasto per renderle mobili lungo una direzione di movimentazione comune.
I mezzi di movimentazione, in questo esempio, comprendono una vite senza fine 16 accoppiabile sia alla testa porta-pezzo 13, sia alla contropunta 12 che alle lunette 20,21, e 22 in modo che, quando à ̈ portata in rotazione, la vite 16 aziona una o più delle sopracitate unità in senso di avvicinamento o allontanamento nella stessa direzione lungo la quale si estende la vite 16.
Quest'ultima, costituita in un unico pezzo, presenta due porzioni filettate 160 e 161 con cui si impegna un corrispondente manicotto della testa porta-pezzo 13, della contropunta 12 e di ciascuna delle lunette 20, 21 e 22 su cui si entrerà in dettaglio tra poco.
Onde evitare continue inversioni del senso di rotazione della vite 16, si à ̈ pensato di dotare quest'ultima di due porzioni filettate 160, 161 che hanno filettature elicoidali discordi, ad esempio una filettatura sinistrorsa ed una destrorsa, preferibilmente aventi uguale passo.
Si segnala sin d’ora che equivalentemente potrebbero essere previste due distinte viti elicoidali con filettatura discorde in luogo dell’unica vite 16, oppure che quest’ultima potrebbe non essere in un pezzo unico ma separabile in diverse sezioni.
La vite 16 Ã ̈ azionata in rotazione da un motore 17, ad esempio un motore elettrico brushless o simili.
Come si vedrà meglio tra poco, in occasione delle figure 3 e 4, i mezzi di movimentazione comprendono poi dei mezzi di accoppiamento/disaccoppiamento della testa porta-pezzo 13, della contropunta 12 e delle lunette 20, 21 e 22 a dei manicotti filettati in presa sulla vite 16.
In questo modo agendo sui mezzi di accoppiamento/disaccoppiamento à ̈ possibile, azionando la vite, spostare la testa 13, la contropunta 12 e le lunette 20, 21 e 22 in una qualunque combinazione e in modo semplice, preciso e veloce, rendendo più agevole la fase di set-up della macchina.
Questa caratteristica rende possibile in maniera semplice la realizzazione di un gran quantità di combinazioni dei movimenti delle unità 12, 13, 20, 21 e 22, tra cui la movimentazione simmetrica della testa porta pezzo e della contropunta, particolarmente utile nel caso di rettifica di cilindri “snelli†o “Sendzimir†, che viene descritta qui di seguito.
Durante il posizionamento della testa 13 e della contro-punta 12, queste hanno la necessità di essere spostate nella stessa direzione, ma in verso opposto (per essere avvicinate alle estremità del cilindro). Così, azionando la vite 16, la testa porta-pezzo 13 e la contropunta 12 possono essere avvicinate alle estremità del cilindro 14 per poi accoppiarsi con esso e sostenerlo.
In questo modo si riesce a posizionare facilmente il cilindro, nonostante le sue dimensioni, perché una volta che esso à ̈ stato disposto sulla macchina nella posizione corretta, vengono spostate la testa e la contropunta sino ad essere posizionate correttamente in appoggio alle estremità del cilindro da lavorare.
Questa peculiarità inoltre facilità molto il disegno dei meccanismi di un eventuale sistema di caricamento automatico, poiché anche con un semplice dispositivo di caricamento a due assi si riesce ad ottenere un corretto accoppiamento della testa 13 con il cilindro, (essendo la testa spostabile).
Inoltre, nel caso descritto di rettifica di cilindri snelli che richiedono un contrasto alle forze di rettifica à ̈ possibile, nel caso di lunette dispari, tenere fissa quella centrale e muovere in maniera simmetrica quelle esterne; mentre nel caso di lunette pari si possono parimenti muovere entrambe in maniera simmetrica.
Più in generale, si possono avere diverse condizioni di movimentazione delle parti, che sono da intendersi come parte integrante del metodo sopra descritto, tra di esse, le più significative sono ad esempio le seguenti:
1) Posizionamento simmetrico delle lunette, della testa porta pezzo e della contropunta rispetto ad un riferimento centrale della macchina: se si rende solidale solo la chiocciola di entrambe le lunette alla vite, esse si sposteranno della stessa distanza ma con verso opposto, per effetto della forma costruttiva della vite senza fine. Contemporaneamente le chiocciole della testa porta pezzo e della contropunta saranno svincolate dalla vite e quindi, questi due gruppi, rimarranno fermi. Dopo aver posizionato le lunette,verranno posizionate la testa porta pezzo e la contropunta rendendo solidali le chiocciole di queste e disingaggiando quelle delle lunette. Questa procedura di posizionamento può essere utile, per esempio, nel caso di rettifica di cilindri simmetrici (es. Sendzimir)
2) Posizionamento asimmetrico di testa porta pezzo e contropunta - posizionamento simmetrico delle lunette: in questo caso vengono posizionate le lunette in modo sincrono, rendendo solidali entrambe le chiocciole di quest’ultime alla vite. In questo modo, azionando la vite, esse si sposteranno della stessa distanza ma con verso opposto. Dopo aver posizionato questi due gruppi, le loro chiocciole vengono svincolate dalla vite. A questo punto viene alternativamente resa solidale la chiocciola della testa porta pezzo e della contropunta alla vite movimentando prima un gruppo e poi l’altro.
3) Posizionamento asimmetrico delle lunette, della testa porta pezzo e della contropunta rispetto alla mezzeria del cilindro: in questo caso i gruppi vengono posizionati rendendo di volta in volta solidale la chiocciola di un gruppo alla vite mentre le chiocciole degli altri gruppi non interessati dal movimento vengono disingaggiate. Questa procedura può essere molto utile per movimentare le parti sopracitate nel caso di rettifica di cilindri asimmetrici (quali tipicamente i cilindri di laminazione a caldo e a freddo), oppure nelle applicazioni dove la testa porta pezzo rimane fissa quali, in generale, tutte le applicazioni tranne la rettifica dei cilindri Sendzimir.
Sono possibili numerose alternative alla macchina 10 sino ad ora descritta, tutte da intendersi come parte integrante della presente invenzione.
Il meccanismo di selezione delle parti che si desiderano movimentare prevede, per ciascuna di esse, un manicotto 90 il quale comprende un mantello cilindrico ed à ̈ in presa sulla vite senza fine 16 mediante una filettatura interna al mantello stesso. Ogni manicotto 90 può, inoltre, essere agganciato all’unità da movimentare tramite un opportuno meccanismo.
In linea di principio si fa notare sin d’ora che, come alternative al sistema del freno a ceppi descritto qui appresso, il tecnico del ramo, alla luce degli insegnamenti qui forniti, potrebbe prevedere anche altre soluzioni diverse; ad esempio in luogo del freno a ceppi i mezzi di bloccaggio dell’unità da movimentare potrebbero comprendere elettromagneti, mezzi meccanici di accoppiamento come spine di fissaggio, incastri, profili ad interferenza amovibile o altro ancora.
Qui di seguito verrà descritto a titolo di esempio non limitativo uno di tali mezzi di accoppiamento/disaccoppiamento quale il freno a ceppi, appunto.
I mezzi di accoppiamento/disaccoppiamento del manicotto alla parte da posizionare comprendono due bracci 91,92 infulcrati alla struttura della parte da movimentare (testa porta pezzo, contropunta e lunette) e provvisti ciascuno di una estremità 93, 94 di impegno con detto manicotto 90 e di una opposta estremità libera 95, 96 accoppiata con un attuatore 97.
L'attuatore 97 à ̈ preferibilmente un attuatore lineare, ad esempio a gas, pneumatico, idraulico, elettrico o simili: nella forma esecutiva non limitativa illustrata esso à ̈ un attuatore idraulico provvisto di un cilindro e di un pistone che sporge in modo variabile dal cilindro.
L'attuatore 97 à ̈ accoppiato, preferibilmente incernierato, alle estremità libere 95, 96 dei bracci 91, 92; ogni estremità di impegno 93,94 di ciascun braccio 91, 92 à ̈ provvista di una ganascia con ferodi per l'accoppiamento con la superficie esterna cilindrica del manicotto 90.
I due bracci 91, 92 sono infulcrati lungo il loro corpo nei punti O' ed O'' in modo da essere basculanti, così che all'avvicinamento delle due estremità libere 95, 96 corrisponde l'allontanamento delle estremità opposte 93,94 e viceversa.
Preferibilmente la macchina 10 comprende una sola vite 16 e sia la testa 13, che la contropunta 12 che le lunette 20, 21, 22 sono munite di tali mezzi di accoppiamento/disaccoppiamento, ognuno provvisto di un corrispondente manicotto dedicato.
In questo modo lungo il corpo della vite trovano posto una pluralità di manicotti, uno per ciascun mezzo di accoppiamento/disaccoppiamento.
Il funzionamento à ̈ intuitivo alla luce di quanto sino ad ora descritto: quando l'attuatore di uno dei mezzi di accoppiamento/disaccoppiamento viene azionato per portare i ferodi in chiusura sul manicotto corrispondente, si ha che la stessa parte della macchina (testa, contropunta o lunette) à ̈ comandabile in traslazione a seguito della rotazione della vite 16, infatti azionando quest'ultima il manicotto, impedito alla rotazione, si muove lungo la vite 16, trascinando in traslazione l'elemento a cui i bracci sono infulcrati.
Diviene pertanto possibile, con un sistema semplice e preciso, spostare testa, contropunta e lunette per disporli correttamente sul basamento 11, riducendo drasticamente i tempi di set-up della macchina 10.
Inoltre in questo modo à ̈ possibile azionare contemporaneamente o separatamente con un unico comando sia le lunette che la testa e la contropunta, ottenendo una versatilità molto elevata della macchina.
Possono poi essere previste altre alternative, ad esempio i mezzi di movimentazione per la testa 13 e per la contropunta 12 e/o per le lunette possono essere realizzati in modo differente, ad esempio mediante una cinghia di trasmissione accoppiabile a carrelli, in modo da essere in grado di determinare lo spostamento della testa 13 e della contropunta 12 e/o delle lunette, nei modi sopra previsti.
I mezzi di movimentazione, poi, potrebbero equivalentemente comprendere due distinte viti e due motori, anche se in questo caso il costo della macchina sarebbe più elevato.
Vantaggiosamente, inoltre, una macchina rettificatrice 10 come appena descritta può essere utile per attuare un nuovo metodo di posizionamento di un cilindro operativo.
Brevemente, nella tecnica nota, il fatto che la testa porta pezzo fosse fissa implica un posizionamento del cilindro sulla macchina che viene effettuato considerando proprio la testa porta pezzo come riferimento, rispetto al quale vengono misurate tutte le grandezze rilevanti e viene effettuato il posizionamento del cilindro, con conseguenze negative sia per il tempo di set-up della macchina che per i mezzi di caricamento che devono essere utilizzati in combinazione con quest’ultima.
L’esecuzione di tali operazioni di set-up nelle macchine note può essere infatti manuale o automatica. Nel primo caso il tempo di tale set-up à ̈ decisamente rilevante, in quanto sono necessarie una serie di operazioni diverse, che devono essere compiute con precisione, onde verificarne la correttezza. Nel secondo caso, la riduzione dei tempi di esecuzione del set-up va a scapito della semplicità e dell’affidabilità della macchina, in quanto sia le lunette che la contropunta devono essere corredate di opportuni dispositivi di movimentazione e dei relativi sistemi di controllo.
Un altro inconveniente legato alla tecnica nota à ̈ relativo al fatto che, durante il caricamento, il cilindro deve essere movimentato in tre direzioni e in particolare, tra queste, anche lungo l’asse longitudinale, in modo da essere posizionato correttamente sulla macchina rettificatrice; tali movimenti di regolazione impongono di utilizzare un dispositivo caricatore.
Negli impianti manuali, questo dispositivo à ̈ tipicamente un carroponte o un paranco a bandiera e la precisione con la quale il cilindro deve essere movimentato e posizionato richiede tempi di posizionamento lunghi, personale esperto e il rischio che, con una manovra errata si possa danneggiare il cilindro, o la macchina, o entrambi. Negli impianti automatici, la movimentazione dei cilindri à ̈ eseguita con sistemi di caricamento a 3 assi che se, da un lato, riducono i tempi della manovra ed aumentano la sicurezza della stessa, dall’altro richiedono macchine che muovono il carico lungo 3 assi e quindi, per loro natura, complesse, costose e bisognose di manutenzione. Anche il posizionamento delle lunette e della contropunta à ̈ piuttosto lungo con la tecnologia tradizionale, nel senso che esse devono essere spostate lungo il cilindro per essere collocate correttamente; per quanto riguarda le lunette, ad esempio nel caso della rettifica dei cilindri cosiddetti “snelli†o “Sendzimir†, generalmente una viene posta in corrispondenza della mezzeria del cilindro e le altre ai suoi lati, ma avendo l'accortezza di misurare le distanze dal lato del cilindro associato alla testa porta-pezzo. Anche in questo caso se, da un lato, la soluzione manuale à ̈ economica, dall’altro richiede tempo e accuratezza da parte dell’operatore, mentre la soluzione automatica pur garantendo la velocità e la precisione dell’operazione, richiede un meccanismo di movimentazione e controllo per la contropunta e per ciascuna delle lunette.
Utilizzando una macchina 10 secondo la presente invenzione si può facilmente realizzare un metodo di posizionamento, anch’esso da ritenersi oggetto della presente invenzione, che comprende sempre i seguenti passi:
A- posizionare il piano trasversale di mezzeria longitudinale del cilindro in corrispondenza di un punto di riferimento posto tra una testa porta-pezzo ed una contropunta mobili della macchina,
B- spostare sia la testa porta-pezzo che la contropunta fino ad accoppiarle al cilindro e supportarlo.
Una versione complessiva del metodo di posizionamento prevede inoltre i seguenti passi:
A1- predisporre un cilindro di laminazione che deve essere rettificato;
A- posizionare il piano trasversale di mezzeria longitudinale del cilindro in corrispondenza di un punto di riferimento posto tra una testa porta-pezzo ed una contropunta mobili della macchina,
B- spostare sia la testa porta-pezzo che la contropunta fino ad accoppiarle al cilindro e supportarlo.
C- posizionare almeno due lunette o dispositivi di contrasto di detto cilindro lateralmente e a pari distanze da detta lunetta centrale di contrasto.
Eventualmente il punto di riferimento menzionato al passo A qui sopra può coincidere con il posizionamento del piano trasversale di mezzeria longitudinale del cilindro in corrispondenza di una lunetta fissa rispetto al telaio della macchina e/o rispetto alle lunette laterali.
Ovviamente al metodo descritto possono essere applicate numerose varianti, tutte da intendersi oggetto della presente invenzione; in tal senso si può prevedere di invertire tra loro alcuni dei passi del metodo (per esempio i passi B. e C. possono essere scambiati) oppure si può prevedere di aggiungere altri passi di metodo, relativi a regolazioni secondarie della macchina; oppure à ̈ anche possibile che la lunetta centrale, a causa di una particolare forma e geometria del cilindro, non venga utilizzata.
Preferibilmente, con riferimento al passo A, il punto di riferimento à ̈ fisso sulla macchina e coincide con una lunetta o dispositivo di contrasto, in particolare con la lunetta centrale; ovviamente questa lunetta potrà essere asportata per rendere possibile la rettifica di cilindri dalla particolare forma e geometria.
Preferibilmente, poi, sia la testa porta-pezzo che la contropunta sono spostabili in modo da essere sempre equidistanti dal riferimento: il loro spostamento, in altre parole, à ̈ della stessa quantità ed avviene sempre nella medesima direzione ma in verso opposto.
Anche per quanto concerne le lunette laterali, ovvero quelle disposte ai lati della lunetta centrale che coincide con il riferimento, esse sono vantaggiosamente spostabili della stessa quantità e nella stessa direzione, ma in verso opposto. Queste lunette laterali possono essere una o più di una, ma sempre in eguale quantità da una parte e dall’altra rispetto alla lunetta centrale.
In questo modo si ottengono i vantaggi sopra discussi, perché il punto di riferimento per tutta la fase di posizionamento non à ̈ più una estremità del cilindro, ma la sua mezzeria, consentendo quindi di superare gli inconvenienti della tecnica nota.
Sono così conseguiti gli scopi menzionati al preambolo della descrizione.
L’ambito dell’invenzione à ̈ definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Macchina rettificatrice (10) per cilindri operativi, del tipo comprendente - una testa porta-pezzo (13) ed - una contropunta (12) tra le quali viene posto un cilindro operativo per essere rettificato, caratterizzata dal fatto che detta macchina (10) comprende mezzi di movimentazione (16, 90, 97) associati sia alla testa porta-pezzo (13) che alla contropunta (12) per renderle mobili lungo una direzione di movimentazione comune.
  2. 2) Macchina rettificatrice (10) secondo la rivendicazione 1, in cui detta macchina (10) comprende inoltre una o più lunette (20,21,22) o dispositivi di contrasto per il cilindro, atti almeno a sostenere detto cilindro in lavorazione o a contrastare forze di rettifica, detta macchina (10) essendo provvista di mezzi di movimentazione (16, 90, 97) associati a dette lunette (20,21,22) per renderle mobili lungo la detta direzione di movimentazione.
  3. 3) Macchina rettificatrice (10) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detti mezzi di movimentazione (16, 90, 97) comprendono una vite senza fine (16) associata ad un basamento della macchina, detta vite senza fine essendo disposta con il suo asse di rotazione lungo una direzione parallela alla detta direzione di movimentazione e provvista di due porzioni (160, 161) aventi filettatura elicoidale discorde.
  4. 4) Macchina rettificatrice (10) secondo la rivendicazione 3, in cui detti mezzi di movimentazione comprendono inoltre, per ciascuna delle due porzioni (160, 161) aventi filettatura elicoidale discorde della vite (16), un manicotto internamente filettato (90) in presa su detta vite (16) e mezzi di accoppiamento/disaccoppiamento (91,92) di detta testa porta-pezzo e/o detta contropunta e/o dette lunette con detto manicotto filettato.
  5. 5) Macchina rettificatrice (10) secondo la rivendicazione 4, in cui detti mezzi di accoppiamento/disaccoppiamento (91,92) comprendono due bracci infulcrati (91,92) lungo il loro corpo e provvisti ciascuno di una estremità di impegno (93,94) con detto manicotto (90) e di una opposta estremità libera (95,96) accoppiata con un attuatore (97).
  6. 6) Macchina rettificatrice (10) secondo la rivendicazione 5, in cui detto attuatore (97) à ̈ un attuatore lineare accoppiato a dette estremità libere (95,96) di detti bracci (91,92) ed in cui detta estremità di impegno (93,94) di ciascun braccio (91,92) à ̈ provvista di una ganascia, preferibilmente del tipo con ferodi, per l'accoppiamento con una superficie esterna cilindrica di detto manicotto (90).
  7. 7) Macchina rettificatrice (10) secondo la rivendicazione 5 o 6, in cui detti due bracci (91,92) sono infulcrati lungo il loro corpo ad almeno uno tra detta testa porta-pezzo (13), detta contropunta (12), dette lunette (20,21,22).
  8. 8) Macchina rettificatrice (10) secondo la rivendicazione 7, in cui detta testa porta-pezzo (13), detta contropunta (12) e dette lunette (20,21,22) sono accoppiate ciascuna ad un corrispondente mezzo di accoppiamento/disaccoppiamento (91,92), essendo previsti in presa su detta vite (16) un corrispondente numero di manicotti filettati (90), ognuno rispettivamente accoppiabile ad ogni mezzo di accoppiamento/disaccoppiamento (91,92).
  9. 9) Metodo di posizionamento per cilindri operativi, ad esempio di laminatoi o cartiere, su di una macchina rettificatrice (10) caratterizzato dal fatto che prevede almeno l’esecuzione dei passi di: A- posizionare il piano trasversale di mezzeria longitudinale del detto cilindro in corrispondenza di un punto di riferimento posto tra una testa porta-pezzo (13) ed una contropunta (12) mobili di detta macchina (10); B- spostare detta testa porta-pezzo (13) e detta contropunta (12) in direzione del detto cilindro sino ad un reciproco accoppiamento, finalizzato al trascinamento e/o supporto del cilindro stesso.
  10. 10) Macchina rettificatrice (10) secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 8 caratterizzata dal fatto che realizza il metodo della rivendicazione 9.
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