ITMI20101185A1 - Elemento a cerniera con blocco angolare selettivo - Google Patents

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ITMI20101185A1
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Molli Romeo De
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De Molli Giancarlo Ind S P A
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Description

“ELEMENTO A CERNIERA CON BLOCCO ANGOLARE SELETTIVOâ€
La presente invenzione ha per oggetto un elemento a cerniera adottabile in ante di mobili e/o in portiere di veicoli e corredato di funzionalità tali da permettere un cosiddetto “blocco angolare selettivo†e cioà ̈ tali da permettere il mantenimento in posizione stabile e “frenata†della porta o dell’anta in una qualsiasi posizione angolare di apertura intermedia, minima o massima.
Come à ̈ noto, le ante di mobili o le portiere di veicoli si aprono (e si chiudono) generalmente con atto di moto rotatorio attorno all’asse di una o più cerniere, e tali atti di moto possono portare a configurazioni di apertura parziale molto variegate (ad esempio in funzione della diversa corporatura di chi entra/esce dal veicolo o dal diverso volume di un oggetto inseribile o estraibile nel vano di un mobile…e così via).
Ad oggi, per poter stabilizzare alcune posizioni di “apertura parziale†, vengono impiegati meccanismi di imperniamento che comprendono opportune guide dentellate, le quali offrono picchi di resistenza alla rotazione localizzati in corrispondenza di un numero finito e discreto di angoli di rotazione: grazie a questo tipo di dispositivi (largamente impiegati su portiere di automobili) si possono ottenere posizioni “stabili e frenate†solamente in poche configurazioni angolari, mentre al di fuori di questi stessi angoli la porta/anta ruota con bassa resistenza e deve quindi essere trattenuta in posizione dall’utilizzatore.
Alternativamente, à ̈ possibile predisporre cerniere di rotazione che offrono una elevata e costante resistenza alla rotazione (ad esempio, montando le parti della cerniera con elevata interferenza o provvedendo opportuni mezzi di attrito): l’effetto frenante costante di tale resistenza rende quindi ogni possibile angolo di apertura parziale “stabile†ma richiede all’utilizzatore un notevole sforzo fisico per qualsiasi operazione di manipolazione della porta/anta stessa.
È infine nota una terza tipologia di articolazioni di apertura e chiusura, che prevede la cooperazione tra cerniere tradizionali e martinetti “ammortizzanti†usualmente idraulici o pneumatici: tali martinetti offrono una resistenza elevata in fase di “spunto†delle movimentazioni di porta/anta e sono tali da diminuire istantaneamente tale resistenza appena dopo la fase di spunto stessa: in tal modo si consegue stabilità e frenatura quando la porta/anta non viene movimentata, ed allo stesso tempo si consegue basso sforzo di azionamento durante le movimentazioni.
La presenza dei martinetti, usualmente di tipo lineare e quindi tali da avere una dimensione lineare nontrascurabile, implica però un notevole ingombro del meccanismo di apertura e chiusura, che non sempre può essere tollerato in termini di costruzione generale (si pensi ad esempio all’esiguità dello spazio per posizionare tali martinetti in una scocca automobilistica) ed aumenta anche i costi, apportando inoltre un potenziale decremento dell’affidabilità e della manutenibilità.
La tecnica nota sopra accennata, pur essendo estensivamente impiegata, presenta pertanto diversi inconvenienti: in quest’ambito, la presente invenzione si prefigge quindi l’ideazione di un elemento a cerniera con blocco angolare selettivo in grado di ovviare ai limiti sopra citati.
Principalmente, la presente invenzione si prefigge come scopo l’ideazione di un elemento a cerniera che permetta di ottenere posizioni di apertura dell’anta/porta stabili e frenate in qualsiasi angolo intermedio, e che permetta al contempo di effettuare movimentazioni dell’anta/porta con basso sforzo.
Allo stesso tempo, la presente invenzione ha come scopo l’ideazione di un elemento a cerniera che abbia la massima semplicità strutturale e soprattutto la massima compattezza, in modo tale da poter essere montato nella più ampia gamma di applicazioni ed abbia costi minimizzati..
La presente invenzione si prefigge inoltre come scopo l’ideazione di un elemento a cerniera che possegga un’ottimale affidabilità ed una manutenzione pressoché assente durante la propria vita operativa, nonché costi il più possibile ridotti.
Il compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti da un elemento a cerniera avente le caratteristiche riportate in una o più delle annesse rivendicazioni.
Viene ora riportata a titolo di esempio indicativo e non limitativo, la descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un elemento a cerniera secondo l’invenzione, illustrato negli uniti disegni, nei quali:
- la figura 1 mostra una vista in sezione dell’elemento a cerniera secondo l’invenzione in una prima configurazione operativa;
- la figura 2 mostra una vista in sezione dell’elemento a cerniera secondo l’invenzione in una seconda configurazione operativa;
- la figura 3 mostra una vista in sezione dell’elemento a cerniera secondo l’invenzione in una terza configurazione operativa; e
- la figura 4 mostra una vista in sezione dell’elemento a cerniera secondo l’invenzione in una quarta configurazione operativa.
Con riferimento alle unite figure, l’elemento di cerniera secondo la presente invenzione à ̈ stato indicato con il riferimento numerico 1 e sostanzialmente comprende una prima porzione 2 collegabile ad una “parte fissa†(ad esempio, il telaio di un veicolo o di un mobile) ed una seconda porzione 3 operativamente associata a tale prima porzione 2 e collegabile a sua volta ad una “parte mobile†(ad esempio, la portiera o il portellone di un veicolo o l’anta di un mobile): le appena citate prima e seconda porzione 2 e 3 definiscono in reciproca cooperativamente un asse di rotazione A. Vantaggiosamente, la cerniera 1 comprende mezzi di blocco selettivo angolare, i quali sono coassialmente montati tra la prima e la seconda porzione 2, 3 e sono altresì reversibilmente configurabili tra una condizione di frenaggio, in cui una rotazione relativa tra la prima e la seconda porzione viene sostanzialmente impedita, ed una condizione di sblocco, in cui invece una rotazione relativa tra la prima e la seconda porzione viene sostanzialmente permessa.
Va a questo punto messa in evidenza la differenziazione strutturale e funzionale della presente invenzione rispetto alla tecnica nota introdotta qui sopra: infatti, da una parte si trovano infatti le cerniere a blocco angolare “discreto†rintracciabili in campo automobilistico non posseggono mezzi di blocco “coassiali†alla cerniera stessa ma in genere dipendono da profili sagomati montati al di fuori della cerniera…e dall’altra si trovano cerniere con effetto di variazione della forza resistente ottenuto tramite martinetti idraulici ancora una volta non coassiali con la cerniera stessa.
Non si deve dimenticare nemmeno la presenza di cerniere con mezzi di frenaggio coassiali ma non ri-configurabili in due condizioni in cui esercitano forze resistenti (alla torsione/rotazione) di intensità differenziata. Tornando alla descrizione strutturale e funzionale dell’invenzione, si può vedere che i mezzi di blocco selettivo angolare comprendono un corpo a torsione 4 (avente natura preferibilmente “elastica†e che tipicamente può essere una molla ritorta): tale corpo a torsione 4 viene calettato coassialmente sulla prima o sulla seconda porzione 2 o 3 ed à ̈ reversibilmente configurabile tra una condizione di frenaggio, in cui si avvolge attorno all’asse A sulla prima o sulla seconda porzione, ed una condizione di allascamento, in cui invece si srotola attorno all’asse rispetto alla prima o alla seconda porzione.
In termini di funzionamento, la presenza del corpo a torsione permette di avere almeno due condizioni di interfacciamento con gli elementi “cinematici†principali della cerniera: infatti, quando la molla esercita la massima forza radiale attorno alla porzione su cui à ̈ imperniata, si instaura un elevato valore di forza resistente alla rotazione, che si scarica sulle due porzioni della cerniera e rende quindi stabile e frenata la posizione angolare dalla porta/anta collegata alla porzione “mobile†della cerniera stessa.
Quando l’utilizzatore della porta/anta voglia spostare quest’ultima dalla posizione stabile e frenata, la molla viene fatta “svolgere†(o in altre parole, viene azionata in modo tale che il suo angolo di avvolgimento sulla porzione di cerniera su cui à ̈ montata diminuisca), diminuendo istantaneamente la forza resistente alla torsione e di fatto eliminando la frenatura sull’anta/porta: in tal modo l’utilizzatore può muovere l’anta/porta senza sforzo e la termine del movimento (che può essere di apertura parziale o di chiusura parziale) la cerniera torna immediatamente in una configurazione per cui si ha di nuovo stabilità e frenatura.
Più in generale, la molla viene sollecitata su una delle sue estremità (a seconda del verso di rotazione da impartire alla porta/anta), in modo da ridurre la sua pressione radiale: tale diminuzione della pressione radiale causa una conseguente ed istantanea diminuzione della forza resistente alla rotazione.
Scendendo nei dettagli e facendo riferimento alle unite figure, si noti come il corpo di torsione 4 presenti una prima estremità 4a ed una seconda estremità 4b mutuamente opposte.
Dal punto di vista funzionale, il corpo a torsione 4 esercita l’effetto di frenaggio per l’attrito generato dalla sua pressione radiale di contatto (che può essere “di forzamento†verso una superficie posta sul suo diametro esterno, come nelle unite figure, oppure può essere “di serraggio†sul diametro interno): per quanto riguarda il caso illustrato nelle figure, il forzamento à ̈ massimo quando viene esercitata una spinta tangenziale su ciascuna delle due estremità 4a e 4b, mentre l’effetto di frenaggio si riduce (di un fattore di circa 2 a 4 volte) quando viene esercitata una trazione su ciascuna dette estremità 4a e 4b.
Qualora invece si voglia sfruttare un effetto di serraggio (dato dal contatto del corpo a torsione 4 sul suo diametro interno), il forzamento à ̈ massimo quando viene esercitata una trazione tangenziale sulle sue estremità, mentre l’effetto di frenaggio si riduce quando viene esercitata una spinta tangenziale sulle estremità.
In altri termini, si può quindi vedere come il corpo a torsione 4 sia reversibilmente configurabile tra almeno due condizioni di forzamento radiale sulla porzione (2 o 3) su cui à ̈ calettato: tali condizioni di forzamento sono pertanto atte a generare per attrito diverse coppie di rotazione fra le porzioni 2 o 3 stesse.
Il movimento angolare e radiale fra le estremità del corpo a torsione 4 può essere, nello spirito della presente invenzione, molto ridotto (almeno in termini macroscopici o in relazione alle dimensioni tipiche dei componenti della cerniera 1) o addirittura “non necessario†, in quanto l’effetto di variare la forza frenante si può ottenere variando la pressione radiale (verso l’esterno oppure verso l’interno) mediante spinta o trazione su una estremità 4a o 4b.
I mezzi di blocco selettivo angolare comprendono a loro volta un primo ed un secondo elemento di rilascio 5 e 6, i quali sono rispettivamente collegati alle sopra citate prima e seconda estremità 4a e 4b e sono pertanto rispettivamente interposti tra il corpo di torsione 4 e la prima e la seconda porzione 2 e 3.
Nella forma realizzativa illustrata gli elementi di rilascio 5 e 6 sono scorrevoli lungo l’asse A ed allo stesso tempo sono angolarmente vincolati fra di loro e rispetto ad almeno una delle porzioni 2 o 3, in modo tale da garantire il funzionamento sopra descritto: in altre parole, il primo ed il secondo elemento di rilascio 5 e 6 sono reversibilmente configurabili tra una posizione di impegno, in cui permettono al corpo di torsione 4 di assumere la sua condizione di frenaggio, ed una posizione di disimpegno, in cui invece permettono al corpo di torsione 4 di assumere la sua condizione di allascamento.
Va notato che il cambio di configurazione degli elementi di rilascio 5 e 6 avviene nel momento in cui l’utilizzatore esercita un’azione “di spunto†per muovere la porta/anta dalla posizione angolare in cui si trova: convenientemente, a seconda del verso di rotazione (in apertura o in chiusura) della porta/anta – e quindi della porzione di cerniera collegata alla porta/anta – causa il cambiamento di configurazione di uno solo degli elementi di rilascio, in modo tale da garantire l’operatività “reversibile†in entrambi i versi di azionamento.
In termini di effetto tecnico, la cooperazione funzionale delle parti fin qui introdotte permette di avere un azionamento della porta/anta a basso sforzo in entrambi i possibili versi di rotazione, partendo da una qualsiasi posizione (angolare) in cui la cerniera risulta frenata in entrambi i sensi di rotazione.
In altre parole, il primo ed il secondo elemento di rilascio 5 e 6 sono configurabili in reciproca alternanza tra la rispettiva posizione di impegno e la rispettiva posizione di disimpegno: per compiere tale cambio di configurazione gli elementi di rilascio sono scorrevoli lungo l’asse A in modo tale che quando il primo elemento di rilascio 5 si trova nella posizione di impegno, il secondo elemento di rilascio 6 à ̈ nella posizione di disimpegno (e viceversa, quando il primo elemento di rilascio 5 si trova nella posizione di disimpegno, il secondo elemento di rilascio 6 à ̈ nella posizione di impegno).
il primo ed il secondo elemento di rilascio 5 e 6 sono pertanto configurabili (reversibilmente) tra una posizione in cui esercitano una spinta o una trazione (preferibilmente tangenziale) sulle estremità 4a e 4b del corpo di torsione 4, e tali posizioni sono quindi atte a generare le diverse condizioni di “forzamento radiale†che permettono alla cerniera 1 di conseguire il suo particolare funzionamento.
Strutturalmente, va notato che gli elementi di rilascio 5 e 6 sono angolarmente solidali fra di loro e rispetto alla prima porzione 2 (oppure, a seconda delle esigenze del momento, rispetto alla seconda porzione 3): il primo ed il secondo elemento di rilascio 5 e 6 sono così configurabili tra una posizione di impegno contemporaneo nei due versi di rotazione, in cui assicurano il frenaggio senza gioco della “parte mobile†della cerniera 1, ed tra una posizione in cui invece permettono il successivo sblocco nei due versi possibili di rotazione della porta/anta montata sulla cerniera 1. Al fine di permettere agli elementi di rilascio di cambiare configurazione in modo reversibile, sono inoltre presenti mezzi di spinta 7 (ad esempio costituiti da molle assiali calettate sull’asse A) operativamente attivi sul primo e/o sul secondo elemento di rilascio 5 e/o 6 per configurarli almeno nella condizione di impegno.
La connessione strutturale tra il corpo a torsione 4 ed il resto del meccanismo dei mezzi di blocco angolare selettiva à ̈ assicurata inoltre dai seguenti componenti: - un primo blocchetto intermedio di collegamento 8 interposto tra la prima estremità 4a del corpo a torsione 4 ed il primo elemento di rilascio 5; e
- un secondo blocchetto intermedio di collegamento 9 interposto tra la seconda estremità 4b del corpo a torsione 4 ed il secondo elemento di rilascio 6.
Gli appena citati blocchetti intermedi di collegamento 8 e 9 sono calettati sull’asse A ed sono inoltre girevoli attorno all’asse A stesso, in modo tale da permettere alle estremità del corpo a torsione di spostarsi variando di conseguenza l’angolo di avvolgimento.
Con riferimento alla forma realizzativa riportata (a titolo di esempio) nelle figure, si noti come gli appena citati blocchetti intermedi di collegamento 8 e 9 siano girevoli attorno all’asse A e siano al contempo atti a trasmettere forze tangenziali di trazione e spinta sulle estremità 4a e 4b del corpo a torsione 4.
Dal punto di vista del trasferimento di azioni meccaniche si deve notare che il primo ed il secondo blocchetto intermedio di collegamento 8 e 9 sono atti a trasmettere forze di spinta o di trazione, in direzione preferibilmente tangenziale, sulle estremità 4a e 4b del corpo a torsione 4: a tale scopo, gli elementi 8 e 9 non sono vincolati in rotazione sul perno 2 (a differenza degli elementi 5 e 6), ma ruotano con l’elemento a torsione 4 attorno all’asse 2.
Dal punto di vista funzionale, i blocchetti intermedi di collegamento 8 e 9 si interfacciano anche con gli elementi di rilascio 5 e 6, tramite la presenza di opportuni mezzi per l’ingaggio singolo in alternanza: tali mezzi per l’ingaggio singolo in alternanza sono attivi tra il corpo di torsione 4 e con il primo o con il secondo elemento di rilascio 5 o 6 in modo tale che il primo elemento di rilascio 5 à ̈ attivo sul corpo a torsione 4 in corrispondenza di rotazioni in un primo verso attorno all’asse A o alternativamente in modo che il secondo elemento di rilascio 6 à ̈ attivo sul corpo a torsione 4 in corrispondenza di rotazioni in un secondo verso attorno all’asse A opposto all’appena citato “primo verso di rotazione†.
In maggior dettaglio, si può osservare che i mezzi per l’ingaggio singolo in alternanza comprendono una prima serie di denti di impegno 5a, i quali si protendono dal primo corpo di rilascio 5, ed una corrispondente prima serie di sedi di impegno 8a ricavate nel primo blocchetto intermedio di collegamento 8 e destinate a ricevere la prima serie di denti di impegno 5a con una tolleranza circonferenziale 8b attorno all’asse A.
Per garantire la necessaria simmetria di funzionamento in apertura ed in chiusura, à ̈ poi presente una seconda serie di denti di impegno 6a che si protendono dal secondo corpo di rilascio 6 ed una corrispondente seconda serie di sedi di impegno 9a ricavate nel secondo blocchetto intermedio di collegamento 9 e destinate a ricevere la seconda serie di denti di impegno 6a con una tolleranza circonferenziale 9b attorno all’asse A.
La tolleranza circonferenziale 8b e 9b à ̈ stata implementata nella presente invenzione di modo da poter permettere il funzionamento in alternanza dei corpi di rilascio 5 e 6: infatti, tale tolleranza permette di disporre di un “angolo morto†di rotazione della cerniera in cui a seconda del verso della rotazione stessa dapprima si esaurisce la tolleranza, ed in seguito uno dei due corpi di rilascio viene impegnato mentre l’altro viene di fatto escluso dal funzionamento. L’impegno ed il disimpegno dei corpi di rilascio 5 e 6 sono peraltro ottenuti tramite un opportuno profilo delle sedi di impegno 8a e 9a, che da una parte presentano una parete di fermo sostanzialmente perpendicolare ad un bordo perimetrale del rispettivo blocchetto intermedio di collegamento, e dalla parte opposta presentano una superficie di interferenza avente un andamento inclinato.
Da parte loro, i denti di impegno 5a e 6a hanno un profilo che da una parte presenta uno spigolo perpendicolare atto a contrapporsi alla parete di fermo delle sedi di impegno 8a e 9a, e dall’altra parte (opposta) presentano una superficie inclinata destinata a scorrere relativamente sulla corrispondente superficie di interferenza delle sedi di impegno stesse.
Secondo un’ulteriore caratteristica (opzionale) della presente invenzione, 11. i mezzi di blocco angolare selettivo possono essere resi atti a generare coppie di spunto aventi valori assoluti differenti per attuare la condizione di sblocco in sensi di rotazione opposti (ad esempio, orario e anti-orario) della prima porzione 2 rispetto alla seconda porzione 3 della cerniera 1: tale differenziazione dei valori assoluti delle coppie di spunto si può ad esempio ottenere agendo per esempio sulla forma dei componenti funzionalmente accoppiati 5a e 8a, oppure sulla forma dei componenti funzionalmente accoppiati 6a e 9a (o, se del caso, sulla forza impartita dei mezzi di spinta 7, i quali potranno essere di conseguenza dimensionati).
Qualora si voglia dotare la presente invenzione di una funzionalità aggiuntiva, à ̈ vantaggiosamente possibile dotarla di un gruppo di sbloccaggio attivo almeno sul corpo a torsione 4 e/o sul primo corpo di rilascio 5 e/o sul secondo corpo di rilascio 6 in modo da mantenere costantemente i mezzi di blocco selettivo angolare nella condizione di sblocco in un predefinito sotto-intervallo di angoli di apertura (e tipicamente, in un sottointervallo compreso tra un predeterminato valore di soglia ed un angolo di chiusura dell’anta/porta).
Il gruppo di sbloccaggio può essere realizzato in svariate modalità, purché permetta di mantenere bassi sforzi di azionamento dell’anta/porta almeno in un suo sotto-arco di rotazione compreso nell’arco di rotazione complessivo dell’elemento a cerniera: ad esempio, in campo automobilistico, si può impiegare il gruppo di sbloccaggio per mantenere la portiera libera da vincoli alla rotazione in tutti quegli angoli di apertura parziale molto vicini alla condizione di “portiera chiusa†fino a raggiungere un certo angolo di apertura parziale minimo che può essere dettato da esigenze di ergonomia.
Grazie alle caratteristiche della presente invenzione, si può accuratamente calibrare la forza resistente agente sulla cerniera: in particolare, i mezzi di blocco angolare selettivo sono atti a generare forze di attrito resistenti a rotazioni tra la prima e la seconda porzione dell’elemento a cerniera 1 aventi intensità differenziate tra la condizione di frenaggio e la condizione di sblocco: una differenziazione preferenziale di tali valori prevede che gli sforzi “di spunto†(o in altre parole, gli sforzi alla rotazione che permettono di superare la condizione di apertura “stabile e frenata†) siano sostanzialmente doppi nella condizione di frenaggio rispetto alla condizione di sblocco, ma per applicazioni particolari (ad esempio, porte/ante con pesi e/o dimensioni fuori standard) tale differenza può arrivare ad un fattore di scala almeno quadruplo nella condizione di frenaggio rispetto alla condizione di sblocco.
L’invenzione consegue numerosi vantaggi.
Infatti, grazie alla peculiare architettura costruttiva fin qui descritta (e di seguito rivendicata) à ̈ possibile ottenere una varietà pressoché infinita di angoli di apertura parziale di porte/ante, e tutti questi possibili angoli sono ugualmente caratterizzati dall’avere una stabilità e frenatura; allo stesso tempo, partendo da uno qualsiasi di questi angoli di apertura parziale à ̈ possibile movimentare le porte/ante con basso sforzo di azionamento.
Inoltre, la struttura e la funzionalità della presente invenzione permettono una notevole compattezza di insieme ed un assemblaggio molto rapido e a prova di errore.
In conseguenza di quanto appena detto, si può vedere come un ulteriore vantaggio della presente invenzione sia costituito da una notevole affidabilità operativa e da una notevole longevità.
Infine, va rilevato come la presente invenzione permetta di mantenere bassi costi di realizzazione dello stesso utensile e non comporta particolari complicazioni o modifiche e adattamenti anche su veicoli o mobili di tipo noto, a vantaggio dell’economia globale di produzione e del prezzo finale del prodotto.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1. elemento a cerniera per ante e/o porte di veicoli e/o di mobili, comprendente una prima porzione (2) collegabile ad una parte fissa di un veicolo o di un mobile ed una seconda porzione (3) operativamente associata a detta prima porzione (2) e collegabile ad una parte mobile di un veicolo o di un mobile, dette prima e seconda porzione (2, 3) definendo cooperativamente un asse di rotazione (A), caratterizzata dal fatto che comprende mezzi di blocco selettivo angolare coassialmente montati tra la prima e la seconda porzione (2, 3) e reversibilmente configurabili tra una condizione di frenaggio in cui una rotazione relativa tra la prima e la seconda porzione (2, 3) viene sostanzialmente impedita ed una condizione di sblocco in cui invece una rotazione relativa tra la prima e la seconda porzione (2, 3) viene sostanzialmente permessa. 2. elemento secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di blocco selettivo angolare comprendono un corpo a torsione (4) preferibilmente elastico ed ancor più preferibilmente comprendente una molla ritorta, detto corpo a torsione (4) essendo calettato coassialmente sulla prima o sulla seconda porzione (2 o 3) ed essendo reversibilmente configurabile tra una condizione di frenaggio in cui si avvolge attorno all’asse (A) sulla prima o sulla seconda porzione (2 o 3) ed una condizione di allascamento in cui invece si srotola attorno all’asse (A) rispetto alla prima o alla seconda porzione (2 o 3). 3. elemento secondo la rivendicazione 2, in cui detto corpo di torsione (4) presenta una prima estremità (4a) ed una seconda estremità (4b) mutuamente opposte, i mezzi di blocco selettivo angolare comprendendo inoltre un primo ed un secondo elemento di rilascio (5, 6) rispettivamente collegati a detta prima e seconda estremità (4a, 4b) e rispettivamente interposti tra il corpo di torsione (4) e la prima e la seconda porzione (2 e 3), detti primo e secondo elemento di rilascio (5, 6) essendo reversibilmente configurabili tra una posizione di impegno in cui permettono al corpo di torsione (4) di assumere detta condizione di frenaggio ed una posizione di disimpegno in cui invece permettono al corpo di torsione (4) di assumere detta condizione di allascamento. 4. elemento secondo la rivendicazione 3, in cui il primo ed il secondo elemento di rilascio (5, 6) sono configurabili in reciproca alternanza tra detta posizione di impegno e detta posizione di disimpegno, sono scorrevoli lungo l’asse (A) e sono angolarmente solidali tra di loro e rispetto alla prima o alla seconda porzione (2 o 3), il primo elemento di rilascio (5) essendo nella posizione di impegno quando il secondo elemento di rilascio (6) à ̈ nella posizione di disimpegno e viceversa. 5. elemento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui sono inoltre presenti mezzi di spinta (7) operativamente attivi sul primo e/o sul secondo elemento di rilascio (5 e/o 6) per configurarli almeno nella condizione di impegno. 6. elemento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui sono inoltre presenti: - un primo blocchetto intermedio di collegamento (8) interposto tra la prima estremità (4a) del corpo a torsione (4) ed il primo elemento di rilascio (5); e - un secondo blocchetto intermedio di collegamento (9) interposto tra la seconda estremità (4b) del corpo a torsione (4) ed il secondo elemento di rilascio (6), detti primo e secondo blocchetto intermedio di collegamento (8, 9) essendo calettati sull’asse (A) ed essendo inoltre girevoli attorno all’asse (A) stesso. 7. elemento secondo la rivendicazione 6, in cui sono inoltre presenti mezzi per l’ingaggio singolo in alternanza attivi tra il corpo di torsione (4) e con il primo o con il secondo elemento di rilascio (5 o 6), il primo elemento di rilascio (5) essendo attivo sul corpo a torsione (4) in corrispondenza di rotazioni in un primo verso attorno all’asse (A), il secondo elemento di rilascio (6) essendo attivo sul corpo a torsione (4) in corrispondenza di rotazioni in un secondo verso attorno all’asse (A) opposto a detto primo verso. 8. elemento secondo la rivendicazione 7, in cui detti mezzi per l’ingaggio singolo in alternanza comprendono: - una prima serie di denti di impegno (5a) protendentisi dal primo corpo di rilascio (5); - una prima serie di sedi di impegno (8a) ricavate nel primo blocchetto intermedio di collegamento (8) e destinate a ricevere detta prima serie di denti di impegno (5a) con una tolleranza circonferenziale (8b) attorno all’asse (A); - una seconda serie di denti di impegno (6a) protendentisi dal secondo corpo di rilascio (6); e - una seconda serie di sedi di impegno (9a) ricavate nel secondo blocchetto intermedio di collegamento (9) e destinate a ricevere detta seconda serie di denti di impegno (6a) con una tolleranza circonferenziale (9b) attorno all’asse (A). 9. elemento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui à ̈ inoltre presente un gruppo di sbloccaggio attivo almeno sul corpo a torsione (4) e/o sul primo corpo di rilascio (5) e/o sul secondo corpo di rilascio (6) in modo da mantenere costantemente i mezzi di blocco selettivo angolare nella condizione di sblocco in un predefinito sotto-intervallo di angoli di apertura, detto sotto-intervallo essendo preferibilmente compreso tra un predeterminato valore di soglia ed un angolo di chiusura. 10. elemento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi di blocco angolare selettivo sono atti a generare forze di attrito resistenti a rotazioni tra la prima e la seconda porzione (2, 3) aventi intensità differenziate tra la condizione di frenaggio e la condizione di sblocco, dette intensità essendo preferibilmente doppie nella condizione di frenaggio ed ancor più preferibilmente quadruple nella condizione di frenaggio. 11. elemento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi di blocco angolare selettivo sono atti a generare coppie di spunto aventi valori assoluti differenti per attuare la condizione di sblocco in sensi di rotazione opposti della prima porzione (2) rispetto alla seconda porzione (3) della cerniera (1).
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* Cited by examiner, † Cited by third party
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DE102005001706A1 (de) * 2005-01-13 2006-07-27 Fico Cables S.A. Scharnier mit integriertem Feststellmechanismus

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