ITMI20100077U1 - Dispositivo per la distribuzione di acqua di riscaldamento - Google Patents

Dispositivo per la distribuzione di acqua di riscaldamento

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ITMI20100077U1
ITMI20100077U1 IT000077U ITMI20100077U ITMI20100077U1 IT MI20100077 U1 ITMI20100077 U1 IT MI20100077U1 IT 000077 U IT000077 U IT 000077U IT MI20100077 U ITMI20100077 U IT MI20100077U IT MI20100077 U1 ITMI20100077 U1 IT MI20100077U1
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IT
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water
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heating
outlet
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IT000077U
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Umberto Bertolotti
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Ivar Spa
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    • F24DDOMESTIC- OR SPACE-HEATING SYSTEMS, e.g. CENTRAL HEATING SYSTEMS; DOMESTIC HOT-WATER SUPPLY SYSTEMS; ELEMENTS OR COMPONENTS THEREFOR
    • F24D3/00Hot-water central heating systems
    • F24D3/10Feed-line arrangements, e.g. providing for heat-accumulator tanks, expansion tanks ; Hydraulic components of a central heating system
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F24HEATING; RANGES; VENTILATING
    • F24HFLUID HEATERS, e.g. WATER OR AIR HEATERS, HAVING HEAT-GENERATING MEANS, e.g. HEAT PUMPS, IN GENERAL
    • F24H9/00Details
    • F24H9/14Arrangements for connecting different sections, e.g. in water heaters 
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F24HEATING; RANGES; VENTILATING
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    • F24H9/00Details
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Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per MODELLO DI UTILITA' avente per titolo:
“Dispositivo per la distribuzione di acqua di riscaldamento”
Il presente trovato riguarda un dispositivo per la distribuzione selettiva di acqua di riscaldamento, ad esempio per la distribuzione di acqua di riscaldamento ad uno scambiatore di calore o da uno scambiatore di calore. Il trovato trova applicazione ad esempio nei cosiddetti moduli satellitari d’utenza, cioè in centraline termo-idrauliche che consentono la gestione autonoma del riscaldamento e della produzione di acqua calda sanitaria in presenza di sistemi centralizzati, tipicamente, ma non solo, in edifici residenziali o commerciali. Il trovato può ad ogni modo trovare applicazione anche in tipologie di impianti diverse rispetto a quelle indicate. Come noto, nei moduli satellitari di utenza, o satelliti di utenza, il fluido, in genere acqua calda proveniente da una caldaia di un impianto centralizzato, viene inviato all’impianto di riscaldamento, oppure ad uno scambiatore di calore per mezzo del quale l’acqua sanitaria proveniente dalla rete idrica viene portata alla temperatura impostata, qualora ve ne sia richiesta da parte dell’utenza domestica. Va rilevato che la richiesta di acqua calda sanitaria prevale sulla funzione di riscaldamento, e che pertanto quando un utente apre un rubinetto per ottenere acqua calda, il satellite devia immediatamente, tramite una valvola di selezione, ad esempio di tipo a tre vie, l’acqua calda di riscaldamento verso lo scambiatore con l’acqua sanitaria, interrompendo temporaneamente l’alimentazione all’impianto di riscaldamento. Quando invece non c’è richiesta di acqua calda sanitaria, il satellite di utenza chiude l’alimentazione allo scambiatore e dirige tutta l’acqua di riscaldamento in ingresso verso l’impianto di riscaldamento dell’unità abitativa, se richiesta. Tali satelliti d’utenza, oltre a garantire una totale autonomia nella gestione del calore a ciascuna singola unità abitativa facente parte dell’edificio in cui è installato il sistema di riscaldamento centralizzato, consentono inoltre di contabilizzare in modo rapido e preciso le risorse (acqua ed energia termica) effettivamente utilizzate dal singolo utente nella sua unità abitativa. Tali sistemi consentono pertanto di combinare i vantaggi di un impianto centralizzato (ridotto inquinamento, elevata sicurezza e costi ridotti) con quelli di un impianto autonomo. Infatti, gli organi di regolazione del satellite d’utenza ottimizzano i consumi di calore ed i contatori misurano il calore effettivamente consumato, consentendo quindi ad ogni utenza di regolare autonomamente l’erogazione di calore e contabilizzare solo il proprio consumo. Esistono almeno tre tipologie principali di satelliti d’utenza, a seconda del fatto che questi siano configurati per inviare l’acqua di riscaldamento, oltre che allo scambiatore con l’acqua sanitaria, anche ad un impianto di riscaldamento dell’unità abitativa di tipo ad alta temperatura, ad esempio del tipo a radiatori, oppure anche ad un impianto di riscaldamento a bassa temperatura, ad esempio del tipo a pavimento, oppure sia ad un impianto di riscaldamento in bassa temperatura che ad uno in alta temperatura. Tali satelliti d’utenza possono inoltre essere provvisti o meno, in tutti e tre i casi sopra indicati, anche di un impianto di ricircolo dell’acqua calda sanitaria, determinando così essenzialmente sei tipologie principali di satelliti di utenza. Inoltre tali satelliti d’utenza possono essere o meno provvisti di ulteriori componenti o accessori ad esempio per la contabilizzazione del calore e dei flussi di acqua e per altre funzioni aggiuntive. Tali sistemi noti non sono esenti da alcuni inconvenienti. Innanzitutto va rilevato che i satelliti di utenza noti presentano strutture complesse, in conseguenza delle numerose connessioni necessarie per fornire tutte le funzionalità sopra citate, con numerose tubazioni collegate tra loro. Tali sistemi possono risultare pertanto di difficile installazione, configurazione e manutenzione. Inoltre devono essere talvolta progettati su misura e/o adattati per renderli conformi alle diverse esigenze delle specifiche utenze, proprio in considerazione delle numerose varianti possibili. Inoltre tali satelliti d’utenza possono risultare alquanto ingombranti, proprio a causa delle numerose connessioni e dei vari componenti necessari. Sempre per le stesse ragioni risultano abbastanza costosi. Un ulteriore importante inconveniente dei sistemi noti è dato dal fatto che, come spiegato in precedenza, in assenza di richiesta di acqua calda sanitaria, il satellite di utenza chiude, tramite una valvola a tre vie, l’alimentazione allo scambiatore e dirige tutta l’acqua di riscaldamento in ingresso verso l’impianto di riscaldamento dell’unità abitativa, se necessario. Conseguentemente nel caso in cui l’acqua calda non venga richiesta per un periodo di tempo relativamente lungo, lo scambiatore si raffredda e pertanto quando un utente richiede acqua calda è necessario molto tempo prima che l’acqua calda giunga all’utente, dato che è prima necessario far fluire l’acqua di riscaldamento nello scambiatore, scaldare lo scambiatore e poi conseguentemente scaldare l’acqua sanitaria. Per ovviare in parte a tale inconveniente, è noto montare sul satellite di utenza, ed in particolare sullo scambiatore, un sensore termico, ad esempio un termostato, che è in grado di comandare l’apertura della valvola di selezione a tre vie per riscaldare lo scambiatore, anche in assenza di una richiesta di acqua calda sanitaria, quando la temperatura dello stesso scende sotto una soglia minima prefissata. In questo modo è possibile preriscaldare lo scambiatore mantenendolo al di sopra di una temperatura minima e quindi ottenere acqua calda sanitaria in un tempo più contenuto. Una ulteriore soluzione che è stata proposta per ovviare a tale inconveniente prevede una programmazione oraria dei dispositivi elettronici di controllo del satellite d’utenza, in modo tale da attivare la valvola a tre vie in corrispondenza di prefissati intervalli temporali o secondo una predeterminata programmazione oraria per preriscaldare lo scambiatore, ad esempio preriscaldando lo scambiatore prima degli orari presunti di maggior utilizzo da parte degli utilizzatori. Anche tali accorgimenti presentano però alcuni inconvenienti, in quanto provocano un azionamento frequente della valvola di selezione, con conseguente aumento dei rischi di usura o guasto della valvola di selezione stessa, che è un componente critico del sistema. Inoltre tali accorgimenti comportano uno spreco energetico, in quanto tendono a sovrariscaldare inutilmente lo scambiatore quando la valvola invia tutta l’acqua di riscaldamento verso lo scambiatore, ed a consentire un eccessivo raffreddamento dello scambiatore in altri momenti, in modo da non dover azionare la valvola di selezione troppo spesso. Inoltre tali sistemi risultano complessi, costosi e poco robusti. Scopo principale del presente trovato è quello di risolvere uno o più dei problemi riscontrati nella tecnica nota. Uno scopo del presente trovato è quello di proporre un dispositivo per la distribuzione selettiva di acqua di riscaldamento che consenta di distribuire l'acqua di riscaldamento in modo efficiente, razionale ed efficace. E’ inoltre scopo del presente trovato proporre un dispositivo per la distribuzione selettiva di acqua di riscaldamento che presenti una struttura semplice, compatta e razionale. E’ inoltre scopo del presente trovato proporre un dispositivo per la distribuzione selettiva di acqua di riscaldamento che consenta di semplificare la struttura di una centralina termoidraulica in cui è installato, rendendone la struttura semplice e compatta. E’ inoltre scopo del presente trovato proporre una apparecchiatura per la distribuzione di acqua di riscaldamento che risulti compatta, con una struttura semplice e di facile installazione e manutenzione, e/o che presenti costi contenuti e/o elevata efficienza di funzionamento. E’ inoltre scopo del presente trovato proporre un dispositivo per la distribuzione selettiva di acqua di riscaldamento che consenta di ottimizzare il consumo energetico dell'impianto di riscaldamento. E’ inoltre scopo del presente trovato proporre un dispositivo per la distribuzione selettiva di acqua di riscaldamento che consenta una lunga durata ed eviti guasti ai componenti dell'impianto di riscaldamento. E’ inoltre scopo del presente trovato proporre un dispositivo per la distribuzione selettiva di acqua di riscaldamento che risulti flessibile ed adattabile alle esigenze dei diversi utilizzatori. E' inoltre scopo del presente trovato mettere a disposizione un dispositivo che consenta di preriscaldare in modo efficiente uno scambiatore di calore e che offra un elevato comfort agli utilizzatori, garantendo una rapida fornitura di acqua calda sanitaria in ogni momento. E’ un ulteriore scopo del presente trovato mettere a disposizione un dispositivo per la distribuzione selettiva di acqua di riscaldamento che risulti di semplice ed economica realizzazione. Questi scopi ed altri ancora, che appariranno maggiormente dalla seguente descrizione, sono sostanzialmente raggiunti da un dispositivo per la distribuzione selettiva di acqua di riscaldamento secondo quanto espresso in una o più delle unite rivendicazioni, prese da sole o in combinazione tra loro. Il trovato riguarda inoltre un'apparecchiatura termo-idraulica per la distribuzione di acqua, in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni di apparecchiatura annesse, comprendente un secondo dispositivo idraulico avente una o più delle caratteristiche contenute nella presente descrizione. Il trovato riguarda inoltre un'apparecchiatura termo-idraulica per la distribuzione di acqua, in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni di apparecchiatura annesse, comprendente inoltre un primo dispositivo idraulico avente una o più delle caratteristiche contenute nella presente descrizione. Viene ora riportata, a titolo esemplificativo e non limitativo, la descrizione dettagliata di alcune forme di esecuzione preferite di un dispositivo per la distribuzione selettiva di acqua di riscaldamento ad uno scambiatore di calore, in cui:
la figura 1 è una vista schematica in pianta di una centralina termoidraulica, o modulo satellitare d’utenza, configurato per impianti di riscaldamento ad alta temperatura e comprendente un dispositivo in accordo con una forma di realizzazione del presente trovato;
la figura 2 è una vista analoga a quella di figura 1 relativa ad una variante della centralina termo-idraulica, configurata per un impianto ad alta temperatura con ricircolo di acqua calda sanitaria;
la figura 2a è una vista prospettica della centralina termo-idraulica di figura 2;
la figura 3 è una vista analoga a quella di figura 1 relativa ad una variante della centralina termo-idraulica, configurata per un impianto di riscaldamento in bassa temperatura;
la figura 4 è una vista analoga a quella di figura 1 relativa ad una variante della centralina termo-idraulica, configurata per un impianto di riscaldamento in bassa temperatura e con ricircolo di acqua calda sanitaria;
la figura 5 è una vista analoga a quella di figura 1 relativa ad una variante della centralina termo-idraulica, configurata sia per un impianto di riscaldamento ad alta temperatura che in bassa temperatura;
la figura 6 è una vista analoga a quella di figura 1 relativa ad una variante della centralina termo-idraulica, configurata sia per un impianto ad alta temperatura che in bassa temperatura e con ricircolo di acqua calda sanitaria; la figura 7 è una vista prospettica di un dispositivo idraulico in accordo con una prima forma di realizzazione del presente trovato;
la figura 8 è una vista in sezione longitudinale del dispositivo di figura 7; la figura 9 è una vista analoga a quella di figura 8 e relativa ad una variante di utilizzo del dispositivo;
la figura 10 mostra una vista prospettica di una prima forma di realizzazione di un secondo dispositivo idraulico per la distribuzione di acqua di riscaldamento, configurato per l'utilizzo nelle centraline termo-idrauliche delle figure 1 e 2;
la figura 11 è una vista in sezione longitudinale del secondo dispositivo di figura 10;
la figura 12 mostra una vista prospettica di una seconda forma di realizzazione di un secondo dispositivo idraulico per la distribuzione di acqua di riscaldamento, configurato per l'utilizzo nelle centraline termo-idrauliche delle figure 3 e 4;
la figura 13 è una vista in sezione longitudinale del secondo dispositivo di figura 12;
la figura 14 mostra una vista prospettica di una variante della seconda forma di realizzazione del secondo dispositivo idraulico per la distribuzione di acqua di riscaldamento, configurato per l'utilizzo nelle centraline termoidrauliche delle figure 5 e 6;
la figura 15 è una vista in sezione longitudinale del secondo dispositivo di figura 14.
Le figure illustrano in via esemplificativa e non limitativa un esempio di centralina termo-idraulica, o modulo satellitare d’utenza, complessivamente indicata nelle figure con il numero di riferimento 1. Il trovato risulta applicabile anche ad impianti di riscaldamento diversi da quello illustrato. Il modulo satellitare 1 comprende un primo dispositivo idraulico 2 per la distribuzione selettiva di acqua di riscaldamento ad, o da, uno scambiatore di calore 3. Il primo dispositivo idraulico 2, illustrato in dettaglio nelle figure 7-9, comprende almeno un primo tratto 4a di percorso principale 4 per acqua di riscaldamento estendentesi da un primo accesso 5 per l'acqua ad almeno una zona di selezione 6 del percorso principale, un secondo tratto 4b di percorso principale 4 per l'acqua estendentesi dalla zona di selezione 6 ad un secondo accesso 7 operativamente collegabile allo scambiatore di calore 3 ed un terzo tratto 4c di percorso principale 4 per l'acqua estendentesi dalla zona di selezione 6 ad almeno un terzo accesso 8 distinto dal secondo accesso 7 ed operativamente collegabile ad un ulteriore condotto per l'acqua. Il primo dispositivo idraulico 2 comprende inoltre almeno una valvola di selezione 9 montata in corrispondenza della zona di selezione 6 ed avente un otturatore 9a mobile per consentire selettivamente un passaggio di acqua nel primo tratto 4a e nel secondo tratto 4b o nel primo tratto 4a e nel terzo tratto 4c. La valvola di selezione 9 è una valvola motorizzata a tre vie. Tale valvola di selezione 9 è comandata da dispositivi di controllo e/o comando 10 di tipo di per sé noto per dare priorità allo scambiatore di calore 3 e quindi ad un impianto 11 di acqua calda sanitaria, in presenza di una richiesta di acqua calda sanitaria, rispetto all'impianto di riscaldamento 12 dell'unità abitativa. Il primo accesso 5 può definire un ingresso per l'acqua nel dispositivo idraulico, ed in tal caso il secondo accesso 7 e il terzo accesso 8 definiscono uscite per l'acqua dal dispositivo idraulico, come illustrato dalle frecce riportate in figura 9. In alternativa, il primo accesso 5 può definire un’uscita per l'acqua dal dispositivo idraulico, ed in tal caso il secondo accesso 7 e il terzo accesso 8 definiscono ingressi per l'acqua nel dispositivo idraulico, come illustrato dalle frecce riportate in figura 8. Il dispositivo comprende inoltre almeno un percorso aggiuntivo 13 avente un primo accesso aggiuntivo 13a collegato al primo tratto 4a di percorso principale 4 ed un secondo accesso aggiuntivo 13b collegato al secondo tratto 4b di percorso principale 4, per bypassare la zona di selezione 6 e la valvola di selezione 9. La portata aggiuntiva di acqua nel percorso aggiuntivo 13, quando il passaggio di acqua nello stesso percorso aggiuntivo 13 è consentito, è inferiore alla portata principale di acqua tra il primo tratto 4a di percorso principale 4 ed il secondo tratto 4b di percorso principale 4 attraverso la zona di selezione 6 quando la valvola di selezione 9 consente un passaggio di acqua tra il primo tratto 4a di percorso principale 4 ed il secondo tratto 4b di percorso principale 4. Il primo dispositivo idraulico 2 comprende inoltre almeno un elemento termostatico o termostato 14 montato sul percorso aggiuntivo 13 per bloccare selettivamente il passaggio di acqua attraverso il percorso aggiuntivo 13 in presenza di una temperatura dell'acqua superiore ad una temperatura predeterminata in una zona di rilevamento in prossimità del termostato 14, in direzione ed in prossimità del secondo accesso 13b del percorso aggiuntivo 13 e/o in direzione del secondo accesso 7 del secondo tratto 4b di percorso principale 4, e per consentire il passaggio di acqua, in accordo con la portata aggiuntiva, attraverso il percorso aggiuntivo 13 in presenza di una temperatura dell'acqua inferiore alla temperatura predeterminata nella zona di rilevamento. La portata aggiuntiva è predeterminata per mantenere lo scambiatore di calore 3 al di sopra di una temperatura operativa minima predeterminata. Il termostato 14 è configurato per definire una portata aggiuntiva atta a mantenere lo scambiatore di calore 3 al di sopra della temperatura operativa minima. Il termostato 14 può essere regolato o configurato in modo opportuno per determinare la temperatura predeterminata in modo da consentire il passaggio della portata aggiuntiva nel percorso aggiuntivo 13 atto a mantenere lo scambiatore di calore 3 al di sopra detta temperatura operativa minima. Il primo tratto 4a di percorso principale 4, il secondo tratto 4b di percorso principale 4 e il terzo tratto 4c di percorso principale 4 possono essere definiti all'interno di un corpo 15 realizzato in pezzo unico, come mostrato nelle figure 7-9. Il percorso aggiuntivo 13 può essere definito nel citato corpo 15 realizzato in pezzo unico, come mostrato nelle figure 7-9. In alternativa, in una variante non illustrata, il primo tratto 4a di percorso principale 4 e/o il secondo tratto 4b di percorso principale 4 e/o il terzo tratto 4c di percorso principale 4 e/o il percorso aggiuntivo 13 possono essere definiti da una pluralità di corpi separati e reciprocamente montati per definire il dispositivo idraulico. Il dispositivo idraulico può comprendere inoltre lo scambiatore di calore 3 connesso al secondo accesso 7 del secondo tratto 4b di percorso principale 4. Nel caso in cui sul percorso aggiuntivo 13 sia montato il termostato 14 che abilita il passaggio di acqua solo quando percepisce una temperatura inferiore ad una temperatura predeterminata, la portata aggiuntiva, quando abilitata dal termostato 14, può essere qualsiasi a seconda delle esigenze del caso. In una variante non illustrata, il percorso aggiuntivo 13 può essere privo del termostato 14 ed avere un passaggio definente una portata aggiuntiva costante atta al mantenimento della temperatura operativa minima dello scambiatore. In tal caso il dispositivo può comprendere inoltre una valvola di chiusura montata sul percorso aggiuntivo 13 per interrompere selettivamente la portata aggiuntiva di acqua. In una ulteriore variante non illustrata, il percorso aggiuntivo 13 può essere privo del termostato 14 ma essere provvisto di una valvola di regolazione atta a regolare una portata aggiuntiva atta al mantenimento della temperatura desiderata nello scambiatore In tali varianti, in cui il passaggio di acqua nel percorso aggiuntivo è generalmente consentito (ed eventualmente bloccato solo in determinati momenti ad esempio mediante una valvola di chiusura) la portata aggiuntiva costante di acqua nel percorso aggiuntivo 13 è inferiore al 10%, o al 5%, o al 3 %, rispetto alla portata principale di acqua attraverso il percorso principale 4 per acqua di riscaldamento definita tra il primo tratto ed il secondo tratto quando la valvola di selezione 9 consente il passaggio di acqua attraverso il percorso principale 4. Nella variante sopra indicata, tale portata aggiuntiva, come detto, può essere regolata tramite una opportuna valvola di regolazione. Come visibile nelle figure 7-9, il primo 4a, il secondo 4b ed il terzo 4c tratto di percorso principale 4 ed il percorso aggiuntivo 13 presentano assi centrali di sviluppo longitudinale giacenti in un stesso piano. Come visibile nelle figure 8 e 9, il primo dispositivo idraulico 2 può comprendere due primi accessi 5, 5’ per acqua di riscaldamento, entrambi disposti nel primo percorso principale e spostati uno rispetto all’altro, per consentire l’interconnessione del primo dispositivo idraulico 2 selettivamente con una prima tubazione o con una seconda tubazione spostata rispetto alla prima. A seconda che il primo dispositivo venga utilizzato in una configurazione di montaggio o in un’altra, uno dei due primi accessi 5 viene chiuso mediante un tappo 48 e l’altro primo accesso 5 viene collegato con una corrispondente tubazione, o viceversa. Come visibile in figura 8, quando il dispositivo viene collegato tramite uno dei due primi accessi 5, viene montato sul corpo 15 un elemento di prolungamento 16 atto a consentire il montaggio su una corrispondente tubazione in corrispondenza di un accesso ausiliario 5a. Descrivendo ora in maggiore dettaglio il dispositivo idraulico illustrato nelle unite figure, il dispositivo è collegato allo scambiatore in corrispondenza del secondo accesso 7, è collegato, in corrispondenza del primo accesso 5, in modo indiretto ad un impianto di alimentazione di acqua di riscaldamento all'unità abitativa, quale un impianto centralizzato 17, ad esempio del tipo a caldaia, ed è collegato ad un impianto di riscaldamento 12 dell'unità abitativa in corrispondenza del terzo accesso 8. Il primo dispositivo idraulico 2 è provvisto inoltre di valvole di sfiato 18 di tipo noto, e di una testa elettro-termica 19 (come mostrato nelle figure 7 e 8) o di una valvola “estate-inverno” termostatizzabile 19a (illustrata nella variante di figura 9), posizionata tra la valvola di selezione 9 ed il terzo accesso 8, per l'esclusione del riscaldamento nei periodi dell'anno in cui non è necessario o quando la temperatura desiderata è stata raggiunta. Come accennato in precedenza, il primo dispositivo idraulico 2 può essere collegato al resto del circuito in diversi modi e funzionare in modi differenti. Nelle figure 7 e 8 è illustrato il dispositivo idraulico, in vista prospettica ed in sezione longitudinale con indicati i relativi flussi di acqua di riscaldamento, nel caso in cui il secondo accesso 7 è connesso all'uscita dello scambiatore di calore 3. In tale configurazione, il terzo accesso 8 è collegato al ritorno dall’impianto di riscaldamento 12 dell'unità abitativa ed il primo accesso 5 è collegato all'uscita dall'impianto dell'unità abitativa verso il ritorno nell'impianto a caldaia centralizzato, passando prima attraverso un contabilizzatore 20 di tipo noto per la misura delle quantità di acqua di riscaldamento e di energia termica erogate all'unità abitativa. In questo caso il percorso aggiuntivo 13, quando viene abilitato dal termostato 14 che percepisce una temperatura al di sotto della temperatura predeterminata, determina una portata d'acqua aggiuntiva nel percorso aggiuntivo 13 per lo scarico di acqua di ritorno dallo scambiatore di calore 3 verso il primo accesso 5 e quindi verso il ritorno in caldaia, anche nel caso in cui la valvola di selezione 9 chiude il ritorno dell'acqua dallo scambiatore ed abilita il ritorno dell'acqua dall’impianto di riscaldamento 12 dell'unità abitativa verso la caldaia, come illustrato in figura 8. La portata aggiuntiva di acqua nel percorso aggiuntivo 13, in uscita dallo scambiatore, determina conseguentemente un ingresso di acqua nello scambiatore. Quando vi è una richiesta di acqua calda sanitaria nell'unità abitativa, la valvola di selezione 9 chiude il ritorno dell'acqua dall’impianto di riscaldamento 12 ed apre il ritorno dell'acqua dallo scambiatore determinando la portata d'acqua principale di ritorno verso la caldaia. In figura 9 è illustrato il primo dispositivo idraulico 2, con indicati i relativi flussi di acqua di riscaldamento, in una variante in cui il secondo accesso 7 è connesso all'ingresso dello scambiatore di calore 3. In tale configurazione, il terzo accesso 8 è collegato alla mandata verso l'impianto di riscaldamento dell'unità abitativa ed il primo accesso 5 è collegato all'ingresso nell'impianto dell'unità abitativa dall'acqua di riscaldamento in arrivo dall'impianto a caldaia centralizzato. In questo caso il percorso aggiuntivo 13, quando viene abilitato dal termostato 14 che percepisce una temperatura al di sotto della temperatura predeterminata, determina una portata d'acqua aggiuntiva nel percorso aggiuntivo 13 per l'alimentazione di acqua verso lo scambiatore di calore 3 dal primo accesso 5 verso il secondo accesso 7, anche nel caso in cui la valvola di selezione 9 chiude la mandata di acqua verso lo scambiatore ed abilita la mandata di acqua nell'impianto di riscaldamento dell'unità abitativa, come illustrato in figura 9. Quando vi è una richiesta di acqua calda sanitaria nell'unità abitativa, la valvola di selezione 9 chiude la mandata dell'acqua verso l'impianto di riscaldamento ed apre la mandata dell'acqua verso lo scambiatore determinando la portata d'acqua principale. In ogni caso il termostato 14 sul percorso aggiuntivo 13, o di bypass, consente di mantenere sempre sufficientemente caldo lo scambiatore, per garantire sempre una rapida fornitura di acqua calda sanitaria nel momento in cui questa venga richiesta da un utilizzatore nell'unità abitativa. Nelle figure 1-6 è illustrata nel suo insieme un'apparecchiatura termo-idraulica per la distribuzione di acqua che comprende il primo dispositivo idraulico 2 sopra descritto e lo scambiatore di calore 3 tra acqua sanitaria ed acqua di riscaldamento, lo scambiatore avendo avente un ingresso 71 ed una uscita 72 per acqua sanitaria, operativamente collegabili ad un impianto idraulico per acqua sanitaria 11, ed avente un ingresso ed un’uscita per l’acqua di riscaldamento, (disposti in modo opposto a quelli per l’acqua sanitaria, cioè con l’ingresso di uno in corrispondenza dell’uscita dell’altro, per determinare un flusso in direzione opposta nelle rispettive condutture all’interno dello scambiatore 3), il secondo accesso 7 del dispositivo idraulico essendo operativamente connesso all'ingresso (nelle versioni in alta temperatura delle figure 1 e 2) o all'uscita per l’acqua di riscaldamento dello scambiatore (nelle versioni in bassa temperatura e sia in bassa che in alta temperatura delle figure 3-6). Nelle figure l’ingresso e l’uscita dello scambiatore 3 per l’acqua di riscaldamento sono disposti sotto l’uscita 72 e l’ingresso 71 dello scambiatore 3 per l’acqua sanitaria, e quindi non sono visibili nelle viste in pianta delle figure 1-6. Verrà ora descritta in maggior dettaglio l'apparecchiatura termo-idraulica illustrata nelle figure. L'apparecchiatura termoidraulica o modulo satellitare d’utenza 1 consente di distribuire un flusso di acqua di riscaldamento in arrivo dall’impianto centralizzato 17 a caldaia verso l’impianto di riscaldamento dell'unità abitativa e verso l'impianto idraulico di acqua sanitaria della stessa unità abitativa. Il modulo satellitare 1 può assumere diverse configurazioni ed essere adattato a diverse tipologie di impianto, illustrata nelle figure da 1 a 6, utilizzando gli stessi componenti essenziali ed alcuni componenti diversi o configurati in modo diverso, come illustrato di seguito. Il modulo satellitare 1 comprende in tutte le configurazioni illustrate un primo dispositivo idraulico 2 (del tipo descritto in precedenza), un secondo dispositivo idraulico 21, uno scambiatore di calore 3 tra l'acqua di riscaldamento e l'acqua calda sanitaria, ed una pluralità di connessioni che connettono il modulo satellitare 1 con impianti idraulici esterni al modulo satellitare 1. In tutte le configurazioni il modulo satellitare 1 comprende due connessioni, un ingresso 22 ed un'uscita 23, con l’impianto centralizzato 17 a caldaia nel quale circola acqua di riscaldamento. Il modulo satellitare 1 comprende inoltre in tutte le configurazioni due connessioni di uscita di acqua calda 24 e di acqua fredda 25 verso un impianto idraulico per l'acqua calda sanitaria dell'unità abitativa ed una ulteriore connessione di ingresso 26 di acqua fredda nel modulo satellitare 1 dalla rete idrica. Il modulo satellitare 1 comprende inoltre, a seconda delle versioni, una connessione di ingresso 27 ed una di uscita 28 dell’acqua di riscaldamento verso un impianto di riscaldamento 12a ad alta temperatura e/o una connessione di ingresso 29 ed una di uscita 30 dell’acqua di riscaldamento verso un impianto di riscaldamento 12b in bassa temperatura. Il modulo satellitare 1 comprende inoltre dispositivi 10, 31 elettrici ed elettronici, di tipo di per sé noto, per l’alimentazione ed il comando dei vari componenti del modulo satellitare 1 stesso, comprendenti ad esempio l’elettronica di rilancio 31 dei contabilizzatori, il dispositivo di comando 10 della valvola di selezione 9 e di altri componenti, ecc…. Il modulo satellitare 1 è alloggiato in un telaio 32 di contenimento, conformato a cassetta, ad esempio realizzato in lamiera. Il telaio di contenimento è provvisto di pannelli isolanti, ad esempio in polipropilene espanso. Va rilevato che il primo dispositivo idraulico 2, descritto in dettaglio in precedenza, presenta sostanzialmente la medesima struttura per tutte le 6 varianti del modulo satellitare 1, mentre il secondo dispositivo idraulico 21 presenta una prima struttura essenziale nelle due versioni per impianti 12a ad alta temperatura (figure 1 e 2) mentre presenta una seconda struttura più complessa e sostanzialmente invariata nelle restanti versioni per impianti in bassa temperatura (figure 3-4) o per entrambe le temperature (figure 5-6), con una sola variante per quest'ultimo caso. Il primo dispositivo idraulico 2 viene utilizzato con i flussi indicati nella variante di figura 8 nelle due versioni per impianti 12a ad alta temperatura, mentre viene utilizzato con i flussi indicati nella variante di figura 9 nelle restanti versioni per impianti in bassa temperatura o sia in alta che in bassa temperatura (figure 3-6). Il modulo satellitare 1 illustrato in figura 1 è configurato per la distribuzione dell'acqua di riscaldamento ad un impianto di riscaldamento 12a ad alta temperatura, ad esempio un impianto a radiatori, e comprende pertanto le due connessioni di ingresso 27 e di uscita 28 con tale impianto di riscaldamento 12a ad alta temperatura. Il modulo satellitare 1 illustrato in figura 2 è una variante di quello di figura 1, nel quale il modulo satellitare 1 comprende inoltre un circuito di ricircolo 33 dell'acqua calda sanitaria, una connessione aggiuntiva di ingresso 35 dell’acqua di ricircolo ed una relativa pompa di ricircolo 34 dell'acqua calda sanitaria, di per sé di tipo noto e pertanto non descritti in dettaglio. La prima struttura del secondo dispositivo idraulico 21, per le due varianti del modulo satellitare 1 per l’alta temperatura, è illustrata nelle due figure 10 e 11. Il secondo dispositivo idraulico 21 comprende un corpo 37 nel quale è definito un ingresso 38, corrispondente alla connessione 22, per l'acqua in arrivo dall'impianto caldaia centralizzato, ed un percorso di mandata 39 che porta l'acqua di riscaldamento verso una prima uscita 40 collegata allo scambiatore di calore 3 e verso una seconda uscita 41, corrispondente alla connessione 28, verso l'impianto di riscaldamento 12a ad alta temperatura. L'acqua inviata allo scambiatore ed all'impianto di riscaldamento 12a ad alta temperatura torna poi al primo dispositivo idraulico 2 rispettivamente nel secondo accesso 7 e nel terzo accesso 8, come illustrato in precedenza. Lungo tale percorso di mandata è disposto un detentore 42 per il bilanciamento dell'impianto. Il corpo 37 comprende inoltre un percorso di ritorno 43 per l'acqua di riscaldamento, avente un ingresso 44 dell'acqua di ritorno dall’impianto di riscaldamento 12 dell'unità abitativa e dallo scambiatore ed un'uscita 45, corrispondente alla connessione 23, verso l'impianto centralizzato 17 a caldaia. Come visibile nelle figure 10 e 11, gli ingressi 38, 44 e le uscite 40, 41 e 45 per l'acqua del secondo dispositivo idraulico presentano assi centrali longitudinali giacenti in uno stesso piano, e tutti paralleli tra loro, tranne che per l'uscita 40 che presenta un asse perpendicolare agli altri assi. In particolare l'acqua di ritorno dall’impianto di riscaldamento 12 dell'unità abitativa e dallo scambiatore 3 arriva dal primo accesso 5 del primo dispositivo idraulico 2, nella variante di figura 8. Tra il percorso di mandata ed il percorso di ritorno è disposta una valvola di sovrapressione 46 per bypassare il modulo satellitare 1 e rimandare l'acqua di riscaldamento in ingresso dall'impianto centralizzato 17 verso lo stesso impianto nel caso in cui nel modulo satellitare 1 vi sia un incremento di pressione. Come detto in precedenza, l'acqua segue i flussi sopra indicati nel secondo dispositivo termo-regolatore in corrispondenza della variante di figura 8 del primo dispositivo idraulico 2. Il secondo dispositivo idraulico 21 può essere realizzato mediante un corpo 37 in pezzo unico, oppure mediante più corpi reciprocamente montati, ad esempio mediante stampaggio a caldo in ottone. Il modulo satellitare 1 di figura 3 è configurato per la connessione con un impianto di riscaldamento 12b in bassa temperatura, ad esempio un impianto a pavimento, e pertanto comprende le connessioni di ingresso 29 e di uscita 30 con tale impianto 12b. In tale configurazione, come verrà spiegato in dettaglio più avanti, il modulo satellitare 1 è provvisto di una valvola miscelatrice a tre vie, che consente la premiscelazione dell'acqua di riscaldamento in alta temperatura in ingresso dall'impianto caldaia centralizzato con una parte dell'acqua di ritorno dal circuito di riscaldamento in bassa temperatura per ottenere un flusso di acqua miscelata, avente una temperatura opportuna, in ingresso verso l'impianto di riscaldamento 12b in bassa temperatura. Il modulo satellitare 1 può comprendere una testa termostatica con sensore remoto, per consentire una regolazione a punto fisso, oppure un servomotore assiale ed una centralina climatica, per consentire una regolazione modulante. Il modulo satellitare 1 è provvisto inoltre in tal caso di una pompa di rilancio 47, ad esempio a portata variabile, per spingere l'acqua miscelata verso tale impianto di riscaldamento 12b in bassa temperatura. Il modulo satellitare 1 illustrato in figura 4 è una variante di quello di figura 3, nel quale il modulo satellitare 1 comprende inoltre un circuito di ricircolo 33 dell'acqua calda sanitaria, una connessione di ingresso 35 ed una pompa di ricircolo 34 dell'acqua calda sanitaria. Il modulo satellitare 1 nella versione di figura 5 è configurato per la connessione sia con un impianto di riscaldamento 12b in bassa temperatura che con un impianto di riscaldamento 12a in alta temperatura, e pertanto comprende quattro relative connessioni 27, 28, 29, 30 con tali impianti. Il modulo satellitare 1 comprende inoltre i relativi componenti già descritti in precedenza relativamente alle figure 1 e 3. Il modulo satellitare 1 illustrato in figura 6 è una variante di quello di figura 5, nel quale il modulo satellitare 1 comprende inoltre un circuito di ricircolo 33 dell'acqua calda sanitaria, una connessione 35 ed una relativa pompa di ricircolo 34 dell'acqua calda sanitaria. La seconda forma di realizzazione del secondo dispositivo idraulico 21, configurata per le due varianti del modulo satellitare 1 predisposto per il riscaldamento in bassa temperatura, è illustrata nelle figure 12 e 13. Il secondo dispositivo comprende un corpo 37 nel quale è definito un ingresso 38 per l'acqua in arrivo dall'impianto caldaia centralizzato, corrispondente alla connessione 22, ed un percorso di mandata 39 che porta l'acqua di riscaldamento verso una prima uscita 49 collegata con la pompa di rilancio 47 che trasmette l'acqua di riscaldamento al primo accesso 5’ del primo dispositivo, in accordo con la variante di figura 9, per l'invio allo scambiatore nel caso in cui vi sia richiesta di acqua calda sanitaria e quindi la valvola di selezione 9 sia attivata di conseguenza, oppure per l'invio all’impianto di riscaldamento 12b in bassa temperatura nel caso opposto in cui la valvola di selezione 9 sia attivata nella posizione corrispondente. Nel percorso di mandata sono disposte una sonda 50 per il contabilizzatore 20 ed una valvola 51 di bilanciamento o strozzatore. Il corpo 37 del secondo dispositivo comprende inoltre un primo ingresso 52 per l'acqua di ritorno dall’impianto di riscaldamento 12b in bassa temperatura, corrispondente alla connessione 29, un primo percorso 53 per l'acqua di ritorno dall’impianto di riscaldamento 12b in bassa temperatura ed una prima uscita 54 per tale acqua verso un contabilizzatore 20. Tra il percorso di mandata 39 dell'acqua di riscaldamento ed il primo percorso 53 per l'acqua di ritorno dall’impianto di riscaldamento 12b in bassa temperatura è presente una apertura di ricircolo 57 in corrispondenza della quale è montato un gruppo di miscelazione 55 che consente di determinare un flusso di acqua di ritorno da pre-miscelare con l'acqua di riscaldamento nel percorso di mandata 39 per ottenere acqua miscelata avente una temperatura intermedia adatta all'invio nell'impianto 12b in bassa temperatura. Il gruppo di miscelazione 55 comprende una testa termostatica 56 che regola la portata di acqua di ritorno “fredda” da miscelare con l'acqua “calda” di riscaldamento proveniente dalla caldaia per ottenere l'acqua miscelata. Va rilevato che nel caso in cui vi sia richiesta di acqua calda sanitaria, la valvola di selezione 9 del primo dispositivo chiude la mandata verso l'impianto di riscaldamento 12b in bassa temperatura, interrompendo pertanto anche il flusso di acqua di ritorno dall'impianto stesso verso il gruppo di miscelazione, e pertanto l'acqua aspirata dalla pompa di rilancio e spinta dal percorso di mandata nel secondo dispositivo verso il primo dispositivo e quindi nello scambiatore non è miscelata ma è acqua in alta temperatura proveniente dalla caldaia. Quando invece la valvola di selezione 9 invia l'acqua all’impianto di riscaldamento 12b in bassa temperatura, si ha una pre-miscelazione dell'acqua nel secondo dispositivo idraulico 21 e quindi in primo dispositivo riceve acqua miscelata a media temperatura. Il secondo dispositivo idraulico 21 comprende inoltre un ingresso 58 per l'acqua miscelata proveniente dal terzo accesso 8 del primo dispositivo, un percorso 59 per l'acqua miscelata ed una uscita 60 dell'acqua miscelata, corrispondente alla connessione 30, verso l'impianto di riscaldamento 12b in bassa temperatura. Come visibile in figura 12, l’ingresso 58 è disassato rispetto alla uscita 60 ed il percorso 59 per l'acqua miscelata si sviluppa in parte attorno alla apertura 57 di collegamento tra il percorso di mandata 39 ed il primo percorso 53. Il secondo dispositivo idraulico 21 comprende inoltre una valvola 61 di bypass o di sovra-pressione in corrispondenza del percorso 59 per l'acqua miscelata. Il corpo 37 del secondo dispositivo idraulico 21 comprende inoltre un secondo ingresso 62 per l'acqua di ritorno dall’impianto di riscaldamento 12b in bassa temperatura e dallo scambiatore attraverso il contabilizzatore 20, un secondo percorso 63 per l'acqua di ritorno ed una seconda uscita 64, corrispondente alla connessione 23, per tale acqua verso il ritorno nell'impianto centralizzato 17 a caldaia. Tra il percorso di mandata ed il secondo percorso per l'acqua di ritorno è disposto un equilibratore idraulico 65 con valvola di non ritorno, di tipo noto, che consente di scaricare direttamente l'acqua in ingresso dall'impianto centralizzato 17 verso l'uscita verso lo stesso impianto nel caso in cui nel percorso di mandata si generi una minima pressione necessaria a vincere la ridotta resistenza di una molla della valvola di non ritorno. Una variante della seconda forma di realizzazione del secondo dispositivo idraulico 21, configurata per l'impiego nelle due versioni (figure 5 e 6) del modulo satellitare 1 predisposte sia per il riscaldamento in alta temperatura che per quello in bassa temperatura, è illustrata nelle figure 14 e 15. In tal caso la struttura del secondo dispositivo idraulico 21 è analoga a quanto sopra esposto per la versione delle figure 12 e 13, ma il secondo dispositivo idraulico 21 comprende inoltre un otturatore 66, che collega il percorso di mandata dell'acqua di riscaldamento con una uscita aggiuntiva 67 per l'acqua di riscaldamento, dalla quale acqua in alta temperatura viene inviata all'ingresso di un impianto di riscaldamento per acqua in alta temperatura, in corrispondenza della connessione 28. In questo caso il secondo dispositivo è privo dell'equilibratore idraulico 65 con valvola di non ritorno sopra descritto. Anche in accordo con la seconda forma di realizzazione, nelle due varianti descritte, il secondo dispositivo idraulico 21 può essere realizzato mediante un corpo 37 in pezzo unico, oppure mediante più corpi reciprocamente montati. In ogni caso, il modulo satellitare 1 può comprendere inoltre un sensore 68, ad esempio un termostato montato sullo scambiatore, che comanda l’apertura della valvola di selezione 9 a tre vie per preriscaldare lo scambiatore quando la temperatura dello stesso scende sotto una temperatura operativa minima, anche in assenza di una richiesta di acqua calda sanitaria. Come visibile nelle figura, in entrambe le varianti della seconda forma di realizzazione del secondo dispositivo idraulico, il percorso di mandata 39, il primo percorso 53 per acqua di ritorno, il secondo percorso 63 per l'acqua di ritorno e il percorso 59 per acqua miscelata presentano assi centrali di sviluppo longitudinale giacenti in un stesso piano. Inoltre l'ingresso 38 per l'acqua di riscaldamento, il primo ingresso 52 per l'acqua di ritorno, la seconda uscita 64 per l'acqua di ritorno e l'uscita 60 per l'acqua miscelata sono disposte in corrispondenza di un medesimo lato del corpo 37 e presentano assi centrali longitudinali complanari e sostanzialmente paralleli tra loro. Tali assi giacciono nello stesso piano in cui giacciono gli assi centrali longitudinali dell'uscita 49 per l'acqua di riscaldamento, dell'uscita aggiuntiva 67 per l'acqua di riscaldamento e della prima uscita 54 per l'acqua di ritorno. In alternativa i dispositivi elettronici 10 di comando del modulo satellitare 1 possono essere programmati per comandare l'azionamento della valvola di selezione 9 per preriscaldare lo scambiatore ad intervalli regolari o in corrispondenza di predeterminati periodi di tempo o orari giornalieri per consentire di ottenere acqua calda sanitaria in un tempo contenuto in tali periodi. Il modulo satellitare 1 comprende inoltre ulteriori connessioni idrauliche, alcune delle quali se illustrate nelle figure annesse, di tipo noto e pertanto non ulteriormente descritte in dettaglio nella presente descrizione, e può comprendere inoltre ulteriori componenti di per sé di tipo noto (ad esempio ulteriori teste termostatiche, contabilizzatori delle quantità di acqua e delle quantità di energia termica, ulteriori dispositivi elettrici e/o elettronici di comando dei vari componenti del circuito, dispositivi elettronici “di rilancio” dei contabilizzatori, sensori elettrici, sonde, flussostati 69, rubinetti di carico/scarico, valvole di sfiato, valvole di sovrapressione (o by-pass differenziali), equilibratori idraulici con valvole di non ritorno, valvole termostatiche, pompe di rilancio, strozzatori di equilibratura degli impianti, misuratori volumetrici 70 di acqua, valvole a sfera d'intercettazione, ecc....) e che pertanto non verranno illustrati in dettaglio nella presente descrizione.
Il dispositivo secondo il trovato è suscettibile di numerose varianti tutte rientranti nei concetti innovativi contenuti nella presente domanda. Il presente trovato consente di ottenere uno o più dei seguenti vantaggi. Innanzitutto, il trovato consente di risolvere uno o più dei problemi riscontrati nella tecnica nota. Il trovato consente inoltre di distribuire l'acqua di riscaldamento in modo efficiente, razionale ed efficace. Un dispositivo secondo il trovato presenta una struttura semplice, compatta e razionale. Il trovato consente inoltre di semplificare la struttura di una centralina termo-idraulica in cui è installato, rendendone la struttura semplice e compatta. Una apparecchiatura per la distribuzione di acqua di riscaldamento secondo il trovato risulta compatta, con una struttura semplice e di facile installazione e manutenzione, e presenta inoltre costi contenuti ed una elevata efficienza di funzionamento. Inoltre il trovato permette di preriscaldare in modo efficiente, con acqua di riscaldamento, uno scambiatore di calore per acqua sanitaria. Il trovato offre inoltre un elevato comfort agli utilizzatori e garantisce la pronta disponibilità di acqua calda sanitaria in qualsiasi momento. Il trovato consente inoltre di ridurre il consumo energetico dell'impianto di riscaldamento. Il trovato consente di ottenere una maggiore durata dei componenti dell'impianto riducendo il rischio di guasti e gli interventi di manutenzione e riparazione. Inoltre un dispositivo secondo il trovato risulta molto flessibile ed adattabile alle esigenze dei diversi utilizzatori. Il trovato risulta inoltre di semplice ed economica realizzazione.

Claims (24)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo idraulico per la distribuzione di acqua di riscaldamento comprendente un corpo (37) nel quale sono definiti almeno: un percorso di mandata (39) per acqua di riscaldamento ed estendentesi da un ingresso (38) per l'acqua di riscaldamento, destinato ad essere collegato ad una mandata di un impianto (17) centralizzato, ad una uscita (49) per l'acqua di riscaldamento, destinata ad essere collegata ad un impianto di riscaldamento (12b) in bassa temperatura e/o ad uno scambiatore di calore (3) con acqua sanitaria; un primo percorso (53) per acqua di ritorno da un impianto di riscaldamento (12b) in bassa temperatura estendentesi da un primo ingresso (52) per l'acqua di ritorno dall’impianto di riscaldamento (12b) in bassa temperatura ad una prima uscita (54) per l'acqua di ritorno; un secondo percorso (63) per l'acqua di ritorno estendentesi da un secondo ingresso (62) per acqua di ritorno ad una seconda uscita (64) per l'acqua di ritorno, destinata ad essere collegata con un ritorno nell'impianto centralizzato (17) ; e comprendente inoltre un gruppo di miscelazione (55), disposto tra detto percorso di mandata (39) dell'acqua di riscaldamento e detto primo percorso (53) per l'acqua di ritorno dall’impianto di riscaldamento (12b) in bassa temperatura, atto a determinare un flusso di acqua di ritorno da pre-miscelare con l'acqua di riscaldamento nel percorso di mandata (39) per ottenere acqua miscelata avente una temperatura intermedia, adatta all'invio in detta uscita (49) per acqua di riscaldamento.
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui tra detto percorso di mandata (39) e detto secondo percorso (63) per l'acqua di ritorno è disposto un equilibratore idraulico (65) con valvola di non ritorno, per scaricare direttamente l'acqua di riscaldamento in ingresso dall'impianto (17) centralizzato verso l'uscita (64) verso lo stesso impianto (17) centralizzato, nel caso in cui nel percorso di mandata si generi una minima pressione necessaria a vincere la ridotta resistenza di una molla della valvola di non ritorno.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre un otturatore (66) collegante detto percorso di mandata (39) dell'acqua di riscaldamento con una uscita aggiuntiva (67) per l'acqua di riscaldamento, destinata ad essere collegata ad un impianto di impianto di riscaldamento (12a) per acqua in alta temperatura.
  4. 4. Dispositivo secondo le rivendicazioni 1, 2 o 3, in cui detto corpo (37) comprende inoltre un percorso (59) per acqua miscelata estendentesi da un ingresso (58) per l'acqua miscelata ad una uscita (60) per l'acqua miscelata verso l'impianto di riscaldamento (12b) in bassa temperatura.
  5. 5. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre una valvola di bypass o di sovra-pressione (61) montata in corrispondenza di detto percorso (59) per l'acqua miscelata.
  6. 6. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto gruppo di miscelazione (55) comprende una apertura di ricircolo (57) tra detto primo percorso (53) per l'acqua di ritorno e detto percorso di mandata (39) ed una testa termostatica (56) montata in corrispondenza di detta apertura di ricircolo (57) e atta a regolare la portata di acqua di ritorno da miscelare con l'acqua di riscaldamento proveniente dall'impianto (17) centralizzato per ottenere l'acqua miscelata.
  7. 7. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detto percorso di mandata (39), detto primo percorso (53) per acqua di ritorno e detto secondo percorso (63) per acqua di ritorno sono definiti all'interno di detto corpo (37) realizzato in pezzo unico e/o in cui anche detto percorso (59) per acqua miscelata è definito in detto corpo (37) realizzato in pezzo unico.
  8. 8. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detto percorso di mandata (39) e/o detto primo percorso (53) per acqua di ritorno e/o detto secondo percorso (63) per acqua di ritorno e/o detto percorso (59) per acqua miscelata sono definiti da una pluralità di corpi separati e reciprocamente montati per definire detto corpo (37) di detto dispositivo idraulico.
  9. 9. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 7 o 8 in cui detto corpo (37), o ciascuno di detti corpi, è realizzato in pezzo unico mediante stampaggio a caldo.
  10. 10. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 7 o 8 in cui detto corpo (37), o ciascuno di detti corpi, è realizzato in pezzo unico mediante stampaggio a caldo in ottone.
  11. 11. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui in detto percorso di mandata (39) sono disposte una sonda (50) per un contabilizzatore (20) e/o una valvola di bilanciamento (51).
  12. 12. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui almeno detto percorso di mandata (39) e/o detto primo percorso (53) per acqua di ritorno da un impianto di riscaldamento (12b) in bassa temperatura e/o detto secondo percorso (63) per l'acqua di ritorno e/o detto percorso (59) per acqua miscelata presentano assi centrali di sviluppo longitudinale giacenti in un stesso piano.
  13. 13. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui almeno detto ingresso (38) per l'acqua di riscaldamento, detto primo ingresso (52) per l'acqua di ritorno, detta seconda uscita (64) per l'acqua di ritorno e detta uscita (60) per l'acqua miscelata sono disposti in corrispondenza di un medesimo lato di detto corpo (37) e/o presentano assi centrali longitudinali complanari e sostanzialmente paralleli tra loro.
  14. 14. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente in cui detta uscita (49) per l'acqua di riscaldamento e/o detta uscita aggiuntiva (67) per l'acqua di riscaldamento e/o detta prima uscita (54) per l'acqua di ritorno presentano assi centrali longitudinali giacenti in uno stesso piano rispetto a detti assi centrali longitudinali di detto ingresso (38) per l'acqua di riscaldamento, detto primo ingresso (52) per l'acqua di ritorno, detta seconda uscita (64) per l'acqua di ritorno e detta uscita (60) per l'acqua miscelata.
  15. 15. Apparecchiatura termo-idraulica per la distribuzione di acqua caratterizzata dal fatto di comprendere un secondo dispositivo idraulico (21) per la distribuzione selettiva di acqua di riscaldamento in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti ed almeno: un impianto centralizzato (17) per la fornitura di acqua di riscaldamento operativamente connesso a detto ingresso per acqua di riscaldamento; un impianto di riscaldamento (12b) in bassa temperatura operativamente connesso, in modo diretto o indiretto, a detta uscita (60) per acqua di riscaldamento ed a detto primo ingresso (52) per acqua di ritorno dall’impianto di riscaldamento (12b) in bassa temperatura; uno scambiatore di calore (3) tra acqua sanitaria ed acqua di riscaldamento operativamente connesso, in modo diretto o indiretto, a detta uscita (49) per acqua di riscaldamento ed a detto secondo ingresso (62) per acqua di ritorno; una pompa di rilancio (47) operativamente interposta tra detta uscita (49) per l'acqua di riscaldamento e detti scambiatore (3) ed impianto di riscaldamento (12b) in bassa temperatura.
  16. 16. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 15 comprendente inoltre un primo dispositivo idraulico (2) per la distribuzione di acqua di riscaldamento comprendente: un corpo (15) avente al suo interno almeno un primo tratto (4a) di percorso principale (4) per acqua di riscaldamento estendentesi da un primo accesso (5) per l'acqua ad almeno una zona di selezione (6) del percorso principale (4), detto primo accesso (5) per l’acqua essendo operativamente connesso a detta uscita (49) per l’acqua di riscaldamento di detto secondo dispositivo idraulico (21); un secondo tratto (4b) di percorso principale (4) per l'acqua estendentesi da detta zona di selezione (6) ad un secondo accesso (7) operativamente collegato a detto scambiatore di calore (3); ed un terzo tratto (4c) di percorso principale (4) per l'acqua estendentesi da detta zona di selezione (6) ad almeno un terzo accesso (8) distinto da detto secondo accesso (7) ed operativamente collegato a detto impianto di riscaldamento (12b) in bassa temperatura; e almeno una valvola di selezione (9) montata su detto corpo (15) in corrispondenza di detta zona di selezione (6) per comandare selettivamente un passaggio di acqua in detto primo tratto (4a) ed in detto secondo tratto (4b) o in detto primo tratto (4a) ed in detto terzo tratto (4c).
  17. 17. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 16, in cui detta uscita (49) per l'acqua di riscaldamento è operativamente collegata a detta pompa di rilancio (47) che trasmette l'acqua di riscaldamento al primo accesso (5) di detto primo dispositivo idraulico (2), per l'invio allo scambiatore (3) nel caso in cui vi sia richiesta di acqua calda sanitaria e quindi una valvola di selezione (9) sia attivata di conseguenza, oppure per l'invio all’impianto di riscaldamento (12b) in bassa temperatura nel caso opposto in cui una valvola di selezione (9) sia attivata nella posizione corrispondente.
  18. 18. Apparecchiatura secondo le rivendicazioni 16 o 17 comprendente inoltre almeno un percorso aggiuntivo (13) avente un primo accesso aggiuntivo (13a) collegato a detto primo tratto (4a) di percorso principale (4) ed un secondo accesso aggiuntivo (13b) collegato a detto secondo tratto (4b) di percorso principale (4), per bypassare detta zona di selezione (6) e detta valvola di selezione (9).
  19. 19. Apparecchiatura secondo le rivendicazioni 16, 17 o 18 comprendente inoltre almeno un termostato (14) montato sul percorso aggiuntivo (13) per bloccare selettivamente un passaggio di acqua attraverso il percorso aggiuntivo (13) in presenza di una temperatura dell'acqua superiore ad una temperatura predeterminata in una zona di rilevamento in prossimità del termostato (14), in direzione del secondo accesso (13b) del percorso aggiuntivo (13) e/o di detto secondo accesso (7) di detto secondo tratto (4b) di percorso principale (4), e per consentire detto passaggio di acqua, con detta portata aggiuntiva, attraverso detto percorso aggiuntivo (13) in presenza di una temperatura dell'acqua inferiore a detta temperatura predeterminata in detta zona di rilevamento.
  20. 20. Apparecchiatura secondo le rivendicazioni 18 o 19 in cui detta portata aggiuntiva è predeterminata per mantenere detto scambiatore di calore (3) al di sopra di una temperatura operativa minima e/o in cui detto termostato (14) è configurato per definire una portata aggiuntiva atta a mantenere detto scambiatore di calore (3) al di sopra di detta temperatura operativa minima.
  21. 21. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 18 a 20 in cui detto percorso aggiuntivo (13) consente il passaggio di una portata aggiuntiva di acqua inferiore ad una portata principale di acqua tra detto primo tratto (4a) di percorso principale (4) e detto secondo tratto (4b) di percorso principale (4) attraverso detta zona di selezione (6), detta portata principale essendo definita quando detta valvola di selezione (9) consente un passaggio di acqua tra detto primo tratto (4a) di percorso principale (4) e detto secondo tratto (4b) di percorso principale (4).
  22. 22. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 18 a 21 comprendente inoltre una valvola di regolazione per regolare la portata aggiuntiva e/o una valvola di chiusura montata sul percorso aggiuntivo (13) per interrompere selettivamente la portata aggiuntiva di acqua.
  23. 23. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 16 a 22 in cui detto primo tratto (4a), detto secondo tratto (4b) e detto terzo tratto (4c) di percorso principale (4) sono definiti all'interno di un corpo (15) realizzato in pezzo unico e/o in cui anche detto percorso aggiuntivo (13) è definito in detto corpo (15) realizzato in pezzo unico.
  24. 24. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 15 a 23, comprendente inoltre un contabilizzatore (20) operativamente interposto tra detta prima uscita (54) per acqua di ritorno da un impianto di riscaldamento (12b) in bassa temperatura e detto secondo ingresso (62) per acqua di ritorno, detto scambiatore (8) essendo operativamente connesso tra detta prima uscita (54) per acqua di ritorno e detto contabilizzatore (20).
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