ITMI20091861A1 - Telaio con lamine d'appoggio a flessibilità diminuita utilizzabile nelle sdraiette per bimbi - Google Patents

Telaio con lamine d'appoggio a flessibilità diminuita utilizzabile nelle sdraiette per bimbi Download PDF

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ITMI20091861A1
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longitudinal
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curvature
transverse
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IT001861A
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Frederic Frans Petrus Gooris
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Capri Design S R L
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Description

D E S C R I Z I O N E
Descrizione dell’ INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
“Telaio con lamine d’appoggio a flessibilità diminuita utilizzabile nelle sdraiette per bimbi”
Campo di applicazione dell'invenzione
La presente invenzione si riferisce al settore degli accessori per l’infanzia, e più precisamente ad un telaio con lamine d’appoggio a flessibilità diminuita utilizzabile nelle sdraiette per bimbi. Pur essendo quello delle sdraiette l’impiego elettivo dell’invenzione, il medesimo principio attuativo può essere utilizzato nella fabbricazione dei telai per seggioloni, sgabelli, e similari. Ulteriore utilizzi sono ravvisabili nel settore industriale dove occorra reggere carichi dinamici più pesanti.
Rassegna dell'arte nota
I genitori, i nonni, e chiunque debba farsi cura di un bambino piccolo sa quanto sia fondamentale poter sdraiare il bimbo su una struttura d’appoggio sicura e nello stesso tempo confortevole. Una sdraietta, ad esempio, può avere i requisiti giusti a tale scopo, perché lo schienale e la seduta adeguatamente imbottiti e morbidi la rendono simile a una culletta, ed inoltre lo spartigambe e le varie cinghiette di contenzione le conferiscono sicurezza contro gli scivolamenti del bimbo sul pavimento in seguito a movimenti repentini. Il confort è ancor più esaltato qualora il movimento del cullare possa in qualche misura essere imitato dalla struttura d’appoggio della sdraietta. Più in generale, sono apprezzabili quelle sdraiette che riescono ad assecondare i movimenti spontanei del bimbo senza che esso abbia a percepire il fastidio di dover poggiare sul rigido.
L’imbottitura dello schienale e della seduta attutisce in parte la sensazione di rigidità ma non conferisce la sensazione data da una struttura d’appoggio dinamica. Attualmente in commercio sono reperibili: a) sdraiette che adottano un telaio tubolare rigido ed affidano all’imbottitura della struttura di contenimento la necessaria protezione; b) sdraiette come quella mostrata in figura 1 con un dondolo come base e sedile avvolgente con adeguata imbottitura; c) sdraiette il cui telaio è dotato di ammortizzatori aggiuntivi per reggere la struttura di contenimento; d) sdraiette il cui telaio è esso stesso una struttura ammortizzante per cui non occorre sovradimensionare l’imbottitura della struttura di contenimento, che è essa stessa di tessuto appositamente conformato.
Le sdraiette dei tipi a) e c) non hanno motivo di essere discusse in quanto di nessuna pertinenza con l’invenzione. Le sdraiette del tipo b) pur non essendo particolarmente pertinente meritano una breve presentazione. Le sdraiette del tipo d) sono invece le più pertinenti e quelle i cui difetti la presente invenzione intende superare; esse verranno discusse con riferimento a modelli progettati e commercializzati dalla richiedente. La figura 1 mostra in prospettiva una sdraietta-dondolo 1 costituita da una base 2 in legno a forma di cornice piatta e leggermente incurvata verso l’alto sia sul lato fronte che sul lato retro, così da formare una sorta di dondolo per un sedile ben imbottito 3, tenuto inclinato verso l’alto da due coppie 4 e 5 di gambe laterali oblique, connesse a due a due tra loro ed in quattro punti della base basculante 2 in grado di assecondare i movimenti del bimbo. Per la fabbricazione di quest’ultima occorre piegare moderatamente una lamina piatta e larga, nel caso specifico di legno, la quale appare rigida e non in grado di esercitare alcun effetto ammortizzante, che è demandato alla generosa imbottitura.
La figura 2 mostra in prospettiva una sdraietta-dondolo 10, del tipo d) costituita da un telaio 11 con due lamine parallele 11 e 12 variamente incurvate per l’appoggio al pavimento e per l’ancoraggio di una struttura in tessuto 13, comprendente una concavità 14 per accogliere un bimbo in posizione semi-sdraiata. Nella sede concava sono inseriti due pannelli semi-rigidi moderatamente imbottiti: un primo funge da schienale 15 ed il secondo da la seduta 16. Ciascuna delle due lamine incurvate 11 e 12 è chiusa su se stessa, con la parte a contatto del suolo di curvatura più accentuata rispetto alla curvatura della parte superiore che regge la struttura di contenimento 13. Le due lamine 11 e 12 sono ottenute a partire da una lamina metallica di spessore costante, tagliata nella misura voluta e piegata come mostrato in figura fino al congiungimento dei bordi, che vengono saldati. Rispetto alla sdraietta-dondolo 1 della figura precedente, quella appena descritta oltre a dondolare possiede una moderata capacità ammortizzante delle sollecitazioni trasferite dal carico dinamico contenuto nella struttura in tessuto 13 e 14. Nelle tipologie a dondolo l’effetto ammortizzante è complementare a quello basculante, e pertanto non così indispensabile come invece nelle sdraiette con base fissa al suolo. La flessione delle lamine laterali 11 e 12 è limitata dalla chiusura ad anello, ma pur sempre sufficiente per quanto detto.
La figura 3 è una vista laterale di un telaio 20 per il sostegno di una struttura di contenimento in tessuto (non mostrata) simile a quella della precedente figura, se pur non coincidente. Il telaio 20, come quelli della gran parte delle sdraiette, è simmetrico sui due lati. Come si può notare, il lato del telaio 20 mostrato in figura comprende una lamina 21 piegata in due punti a formare una parte superiore inclinata verso l’alto a partire dalla piega centrale, e una base che appoggia al suolo in due punti alle due estremità. Le due estremità della parte superiore sono connesse a due lamine trasversali 22 e 23, a loro volta connesse all’altra lamina laterale non visibile in figura. Essendo le due lamine laterali tipo 21 aperte, la struttura di contenimento in tessuto può essere configurata come un sacchetto che calza sul telaio 20. Le lamine laterali sono ottenute a partire da una lamina metallica di spessore costante e larghezza voluta, tagliata in misura e piegata come mostrato in figura 3. La piegatura è fatta con i metodi tradizionali di piegatura delle lamiere, ad esempio mediante calandra a rulli cilindrici.
La figura 4 mostra la curvatura arrotondata della lamina laterale 21 tra la parte superiore e la base d’appoggio. L’angolo compreso tra i due segmenti confluenti nella zona di piegatura è di circa 28<o>. Tale valore consente una buona postura del bambino, non troppo sdraiato e neppure troppo sollevato, e un ritorno elastico della parte superiore qualora deformata da compressione. Il telaio di figura 3 consente anch’esso il dondolio sfruttando l’elasticità delle lamine laterali, diversamente dal telaio della sdraietta-dondolo di figura 2 che utilizza il basculaggio. Il telaio di figura 3 pur essendo generalmente soddisfacente, ha degli inconvenienti che gli derivano dal fatto di essere una struttura quasi completamente flessibile, sia per quanto concerne la sopportazione del peso del bimbo sia per la dinamica del dondolio. Come è noto, i metalli che sfruttano le loro proprietà elastiche sono soggetti ad affaticamento ed alla lunga possono logorarsi e a volte spezzarsi. Inoltre, i più recenti modelli di sdraiette con struttura di contenimento in tessuto hanno una concavità maggiormente accentuata rispetto ai modelli precedenti, come fosse una specie di sacca di profondità regolabile a piacere tramite una cinghia posteriore. Utilizzando siffatte strutture di contenimento in tessuto sul telaio di figura 3, la sua flessibilità potrebbe risultare eccessiva facendo toccare il pavimento alla sacca nella massima estensione, cosa senz’altro non gradita.
Gli inconvenienti del telaio di figura 3 sono evidenti nell’utilizzo conforme alle finalità del suo progetto, tipicamente per le sdraiette, ma possono manifestarsi in strutture di telaio similari essenzialmente basati sull’elasticità per reggere carichi dinamici, cioè in grado di trasferire sollecitazioni spontanee. A titolo indicativo si potrebbero ipotizzare analoghi inconvenienti nell’utilizzo di lamine elastiche nella fabbricazione di seggioloni per bimbi, sedie, poltrone, carrelli, ecc. Sommario dell’invenzione
Pertanto scopo della presente invenzione è quello di superare gli inconvenienti dei telai a lamine flessibili, specialmente se utilizzati nelle sdraiette per bimbi ma non solo.
Per conseguire tali scopi la presente invenzione ha per oggetto un telaio idoneo all’utilizzo in una sdraietta per bambini o dispositivi similari in cui occorra reggere una struttura di contenimento di un carico dinamico, il telaio comprendendo due lamine longitudinali flessibili, parallele l’una all’altra e unite da almeno una lamina trasversale, le dette lamine longitudinali essendo incurvate in almeno una zona a formare un primo tratto da appoggiare al suolo ed un secondo tratto inclinato di un angolo definito rispetto al primo tratto per reggere la detta struttura di contenimento, in cui secondo l’invenzione almeno nella zona incurvata ciascuna lamina longitudinale subisce una torsione, indifferentemente destrorsa o sinistrorsa, come descritto nella rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche della presente invenzione ritenute innovative sono descritte nelle rivendicazioni dipendenti.
Prima di illustrare altri aspetti dell’invenzione occorre considerare che a causa della torsione, in una stessa lamina un fianco si troverà traslato rispetto all’altro fianco, e la lamina da inizialmente piana ed indistorta risulterà poi inclinata nella direzione della torsione. Ciò significa che nella zona di curvatura il raggio di curvatura di un fianco della lamina sarà diverso dal raggio di curvatura dell’altro fianco della stessa lamina; più precisamente, il raggio di curvatura del fianco della lamina nella direzione della torsione sarà minore del raggio di curvatura del fianco opposto.
In una forma realizzativa detta torsione prosegue con segno concorde dalla curvatura sino all’estremità del secondo tratto delle lamine longitudinali.
In un’altra forma realizzativa detta torsione interessa con segno concorde anche il primo tratto delle lamine longitudinali.
In un’altra forma realizzativa le due lamine hanno torsioni di segno discorde tali da inclinare le due lamine verso l’interno del telaio.
In un’altra forma realizzativa le due lamine hanno torsioni di segno discorde tali da inclinare le due lamine verso l’esterno del telaio.
In un’altra forma realizzativa le due lamine hanno torsioni di segno concorde tali da inclinare una lamina verso l’interno del telaio e l’altra lamina verso l’esterno del telaio.
In un’altra forma realizzativa le due lamine longitudinali curvate sono unite da un’ulteriore lamina trasversale, le lamine trasversali essendo connesse alle due estremità del secondo tratto delle lamine longitudinali.
In un’altra forma realizzativa le due lamine longitudinali curvate sono unite da una ulteriore lamina trasversale connessa all’estremità del detto primo tratto più distante dalla curvatura.
In un’altra forma realizzativa il primo tratto delle due lamine curvate poggiante al suolo ha una piega trasversale localizzata preferibilmente ad una distanza dalla curvatura maggiore rispetto alla distanza dall’estremità opposta, ed i due segmenti confluenti nella piega sono inclinati in direzione del secondo tratto, diminuendo di conseguenza l’angolo inizialmente definito tra il primo ed il secondo tratto del valore di tale inclinazione.
Vantaggi dell’invenzione
Alcuni prototipi di sdraiette comprendenti il telaio realizzato secondo la presente invenzione, sono stati sottoposti a severe verifiche sperimentali ed i risultati sono stati sempre più che soddisfacenti. Ciò significa che il tipo di deformazione impressa alle due lamine longitudinali durante la loro curvatura, risolve effettivamente i problemi tecnici riscontrati nelle precedenti sdraiette. In particolare, la flessibilità delle lamine longitudinali viene ridotta per effetto della torsione di quanto basta a smorzare oscillazioni aventi un’eccessiva elongazione, tendente ad abbassare troppo la struttura di contenimento del bimbo quando essa è regolata per la massima capienza. L’affaticamento delle lamine alle continue sollecitazioni impartite dal carico dinamico risulta anch’esso diminuito, diminuendo di conseguenza i rischi di rottura e di perdita di elasticità.
Si può apprezzare come i vantaggi ottenuti richiedano interventi di quasi nessun costo aggiuntivo, in quanto si tratta di eseguire la curvatura usando una calandra a rullo cilindrico e poi deformare la lamina piegata mediante una pressa idraulica con uno stampo conico ed apposito controstampo.
Breve descrizione delle figure
Ulteriori scopi e vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari dalla descrizione particolareggiata che segue di un esempio di realizzazione della stessa e dai disegni annessi dati a puro titolo esplicativo e non limitativo, in cui: − la figura 1 è una vista prospettica di una prima sdraietta (tipo dondolo) realizzata secondo l’arte nota;
− la figura 2 è una vista prospettica di una seconda sdraietta (tipo dondolo) realizzata secondo l’arte nota utilizzando lamine flessibili chiuse ad anello;
− la figura 3 è una vista laterale di una terza sdraietta realizzata secondo l’arte nota utilizzando lamine flessibili in configurazione aperta;
− la figura 4 è una vista prospettica della zona di curvatura della lamina flessibile di figura 3;
− la figura 5 è una vista prospettica di una sdraietta che include il telaio della presente invenzione;
− la figura 6 è una vista prospettica del telaio secondo la presente invenzione; − la figura 7 è una vista laterale del telaio di figura 6;
− la figura 8 è una vista prospettica della zona di curvatura di una lamina flessibile di figura 6;
− la figura 9 è una vista dall’alto della zona di curvatura di figura 8;
− la figura 10 è una vista dall’alto del telaio di figura 6;
− la figura 11 è una vista da dietro del telaio di figura 6;
− la figura 12 è una vista prospettica di un seggiolone per bimbi fabbricato secondo i dettami della presente invenzione;
− la figura 13 è una vista dall’alto del seggiolone di figura 12.
Descrizione dettagliata di alcune forme preferite di realizzazione dell’invenzione
Nella descrizione che segue elementi uguali che compaiono in figure differenti potranno essere indicati con gli stessi simboli. Nell’illustrazione di una figura è possibile fare riferimento ad elementi non espressamente indicati in quella figura ma in figure precedenti. La scala e le proporzioni dei vari elementi raffigurati non corrispondono necessariamente a quelle reali.
Facendo riferimento alla figura 5, si nota una sdraietta 30 in vista prospettica, costituita da un telaio 31 poggiante al suolo e inclinato dal basso verso l’alto per essere calzato da una struttura di contenimento in tessuto 32 (la quale non è oggetto della presente invenzione), idonea all’accomodamento di un bimbo. Il telaio 31 oggetto d’invenzione verrà descritto in dettaglio nella successiva figura. Giova qui far notare che la struttura di contenimento 32 possiede una concavità accessibile dal lato fronte e protesa verso il basso a guisa di sacca sul lato retro, ben più capiente della sacca posseduta dalla sdraietta-dondolo di figura 2. La capienza della sacca 33 è regolabile per mezzo di una cinghia 34 che scorre trasversalmente sotto ad essa. Stringendo la fibbia della cinghia 34 si verticalizza lo schienale. La speciale struttura a lamine flessibili del telaio 31 è la caratteristica che lo rende estremamente appiattito, e come tale idoneo ad essere calzato da una struttura di contenimento pieghevole, che per la sua stessa natura è in grado di offrire nello stesso tempo resistenza meccanica e cedevolezza, senza il ricorso a pesanti imbottiture. In figura viene indicato il labbro 35 in corrispondenza dell’apertura della struttura a sacco 32 tra gli orli 36 e 37. Il labbro 35 viene girato sotto una traversa del telaio 31 e fissato mediante un velcro sul lato posteriore del sacco.
La figura 6 mostra il telaio 31 nudo in prospettiva, ove si può notare che esso è costituito da due lamine longitudinali parallele 40 e 41, opportunamente incurvate in corrispondenza di una zona pressoché centrale, rispettivamente 40c e 41c, in modo da formare ciascuna un tratto inferiore, rispettivamente 40a e 41a, poggiante al suolo ed un tratto superiore, rispettivamente 40b e 41b, inclinato dal basso verso l’alto. La forma e le dimensioni delle zone di curvatura 40c e 41c coincidono nelle due lamine 40 e 41, come pure la distanza del centro della detta zona dalle estremità delle rispettive lamine. I tratti superiori inclinati 40b e 41b sono congiunti da due lamine trasversali 42 e 43, a guisa di doghe leggermente concave, connesse ad entrambi i tratti alle due estremità degli stessi. I tratti inferiori 40a e 41a sono congiunti da una lamina trasversale 43 connessa ad entrambi i tratti all’estremità più distante dalle zone di curvatura. I tratti inferiori 40a e 41a hanno una piega, rispettivamente 40d e 41d, in prossimità dell’estremità degli stessi più distante dalle zone di curvatura. Tali pieghe fanno si che i due segmenti confluenti siano entrambi inclinati dal basso verso l’alto. Il telaio 31 poggia quindi al suolo in corrispondenza del fianco esterno della lamina trasversale 44 e delle superfici di tangenza tra il pavimento e le zone di curvatura 40c e 41c. Ovviamente tale configurazione dei tratti inferiori 40a e 41a non è vincolante e gli stessi possono poggiare sul pavimento senza alcuna inclinazione.
Facendo debita attenzione alla raffigurazione prospettica delle zone incurvate 40c e 41c si può notare che i profili dei fianchi delle lamine 40 e 41 rivolti verso l’interno del telaio hanno un raggio di curvatura minore rispetto al raggio di curvatura dei corrispondenti profili dei fianchi esterni. Tale curvatura differenziata è assente nei tratti inferiori 40a e 41a, mentre è invece presente nei tratti superiori 40b e 41b in continuità con la curvatura 40c e 41c. Tale presenza semplifica il procedimento di curvatura e fa sì che l’inclinazione dei tratti superiori 40b e 41b sia rivolta verso l’interno del telaio per meglio adeguarsi alla concavità della struttura di contenimento 32 (figura 5) che verrà applicata.
La figura 7 è una vista laterale destra del telaio 31: considerando convenzionalmente come lato destro quello opposto alla mano destra guardando il telaio frontalmente. Questa vista mostra chiaramente che la lamina destra 41 ha una curvatura differenziale 41c tra i profili dei due fianchi, generata da una torsione destrorsa il cui effetto è quello di abbassare il profilo del fianco più interno 41b-i rispetto al profilo del fianco più esterno 41b-e. Al termine della curvatura il disallineamento tra i profili dei due fianchi permane lungo tutto il tratto rettilineo 41b; ciò significa che anch’esso è stato sottoposto a torsione ma non a flessione. Il discorso duale vale per la lamina 40, la quale viene sottoposta a torsione in direzione sinistrorsa, di modo che risulti anch’essa inclinata verso l’interno del telaio. Nella parte inferiore del telaio 31 il tratto rettilineo 41a non mostra alcuna deformazione riconducibile ad una torsione.
Nella sua parte terminale il tratto 41a ha una piega 41d che delimita due segmenti 41a’ e 41a”, entrambi inclinati verso l’alto a partire dalle estremità distanti dalla piega 41d. Lo scopo di una tale piega è quello di aumentare di una certa entità la rigidità del telaio 31, diminuendo nel contempo l’elongazione delle oscillazioni flessorie, per contro viene ridotta la superficie d’appoggio del telaio. La figura mette in evidenza tre assi, indicati con le lettere A, B, e C. L’asse A rappresenta la direzione orizzontale del pavimento; l’asse B è allineato al tratto inferiore inclinato 41a; l’asse C è allineato al tratto superiore inclinato 41b. L’angolo Alfa è formato tra gli assi B e C; l’angolo Beta è formato tra gli assi A e B; l’angolo Gamma è formato tra gli assi A e C. Come si può facilmente notare, l’angolo Gamma è la somma degli angoli Alfa e Beta, ciò significa che rispetto ad una configurazione in cui il tratto inferiore 41a è orizzontale e poggia completamente sul pavimento, l’angolo Alfa tra i due tratti 41a e 41b della stessa lamina 41 diminuisce dell’angolo Beta. In pratica è come se il telaio fosse stato precaricato con un peso tale da ridurre l’angolo Alfa di una entità Beta, diminuendo le elongazioni delle oscillazioni flessorie.
La figura 8 è una vista prospettica della zona di curvatura della lamina sinistra 40 di figura 6. Facendo riferimento alla figura, si può notare che a causa della distorsione geometrica generata dalla torsione sinistrorsa, la lamina 40 è inclinata trasversalmente verso l’interno del telaio creando un disallineamento tra i centri dei profili curvi riferiti al fianco esterno 40b-e ed interno 40b-i. In un esempio di attuazione i rispettivi raggi di curvatura RE ed RI assumono i seguenti valori: RE = 64,6 mm; RI = 57, 4 mm; e l’angolo Alfa è di 27,5<o>. La figura mostra inoltre che il tratto inferiore 40a non è inclinato trasversalmente.
La vista dall’alto di figura 9 della zona di curvatura mostrata in figura 8 evidenzia l’inclinazione del tratto 40b verso l’interno del telaio in corrispondenza della curvatura 40c. La figura 10 è una vista dall’alto del telaio 31 che include il particolare di figura 9 nel contesto più completo. In figura si può notare la convergenza verso l’interno del telaio di entrambi i tratti 40b e 41b nelle rispettive zone di curvatura 40c e 41c. Il telaio 31 si estende in corrispondenza della lamina trasversale inferiore 44 oltre la lamina trasversale superiore 42. La lamina 44 è diritta mentre le lamine 42 e 43 sono leggermente incurvate nel senso della larghezza convesse nella parte superiore. La figura 12 è una vista lato retro del telaio 31 che evidenzia la connessione delle lamine trasversali 42, 43 e 44 alle lamine longitudinali 40 e 41 mediante coppie di viti a ciascuna estremità.
La figura 12 mostra in prospettiva un seggiolone per bimbi 50 in versione semplificata per mostrare un telaio costituito da due lamine 51 e 52 chiuse ad anello a formare due strutture d’appoggio laterali, congiunte da due lamine trasversali (non mostrate) che reggono un sedile 53 completo di schienale 54, entrambi imbottiti. Le lamine 52 e 53 in configurazione chiusa hanno la forma di trapezi isosceli di altezza preponderante rispetto alle basi su cui poggiano. Le lamine sono incurvate sui quattro angoli ed inclinate trasversalmente verso l’interno del seggiolone 50 per tutta la loro lunghezza, come anche mostrato in figura 13, dove si può notare che i due trapezi costituiti dalle lamine 52 e 53 chiuse ad anello convergono tra loro verso l’alto con lieve pendenza per aumentare la stabilità dell’appoggio. Una tale convergenza del telaio si accoppia all’inclinazione verso l’interno delle due basi d’appoggio causata dalla torsione. L’utilizzo di lamine metalliche, per loro natura flessibili, nella struttura di sostegno di un sedile a formare un seggiolone, presenta problemi analoghi, se pur in minor misura, a quelli evidenziati per la sdraietta, ai quali viene dato lo stesso tipo di soluzione.
Sulla base della descrizione fornita per un esempio di realizzazione preferito, è ovvio che alcuni cambiamenti possono essere introdotti dal tecnico del ramo senza con ciò uscire dall’ambito dell’invenzione come risulta dalle seguenti rivendicazioni. E’ infatti intuibile come il telaio a lamine flessibili dell’invenzione possa essere utilizzato in settori diversi da quello degli accessori per l’infanzia, ad esempio in settori industriali dove i carichi dinamici da reggere siano ben più pesanti di un bambino.

Claims (10)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Telaio idoneo all’utilizzo in una sdraietta per bambini (30) o dispositivi similari (50) in cui occorra reggere una struttura di contenimento (32, 33) di un carico dinamico, il telaio (31) comprendendo due lamine longitudinali flessibili, (40, 41) parallele l’una all’altra e unite da almeno una lamina trasversale (43), le dette lamine longitudinali essendo incurvate in almeno una zona (40c, 41c) a formare un primo tratto (40a, 41a) da appoggiare al suolo ed un secondo tratto (40b, 41b) inclinato di un angolo definito rispetto al primo tratto per reggere la detta struttura di contenimento, caratterizzato dal fatto che almeno nella zona incurvata (40c, 41c) ciascuna lamina longitudinale (40, 41) subisce una torsione, indifferentemente destrorsa o sinistrorsa.
  2. 2. Il telaio della rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che anche il detto secondo tratto (40b, 41b) delle lamine longitudinali subisce una torsione di segno concorde a quello subito nella zona incurvata (40c, 41c).
  3. 3. Il telaio della rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che anche il detto primo tratto (40a, 41a) delle lamine longitudinali subisce una torsione di segno concorde a quello subito nella zona incurvata (40c, 41c).
  4. 4. Il telaio di una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che le due lamine longitudinali (40, 41) subiscono torsioni di segno discorde tali da inclinare le stesse verso l’interno del telaio (31).
  5. 5. Il telaio di una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che le due lamine longitudinali (40, 41) subiscono torsioni di segno discorde tali da inclinare le stesse verso l’esterno del telaio (31).
  6. 6. Il telaio di una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che le due lamine longitudinali (40, 41) subiscono torsioni di segno concorde tali da inclinare una lamina verso l’interno e l’altra lamina verso l’esterno del telaio (31).
  7. 7. Il telaio di una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 6, caratterizzato dal fatto che include una ulteriore lamina trasversale (42), e le due lamine trasversali (42, 43) essendo connesse alle due estremità del secondo tratto (40b, 41b) delle due lamine longitudinali.
  8. 8. Il telaio di una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 6, caratterizzato dal fatto che include una ulteriore lamina trasversale (44) connessa all’estremità del primo tratto (40a, 41a) delle due lamine longitudinali più distante dalla curvatura (40c, 41c) che l’altra estremità.
  9. 9. Il telaio di una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 6, caratterizzato dal fatto che include: − una seconda lamina trasversale (42), le due lamine trasversali (42, 43) essendo connesse alle due estremità del secondo tratto (40b, 41b) delle due lamine longitudinali; − una terza lamina trasversale (44) connessa all’estremità del primo tratto (40a, 41a) delle due lamine longitudinali più distante dalla curvatura (40c, 41c) che l’altra estremità.
  10. 10. Il telaio di una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzato dal fatto che il detto primo tratto (40a, 41a) delle due lamine longitudinali ha una piega trasversale (40d, 41d) ad una distanza dalla curvatura (40c, 41c) maggiore rispetto alla distanza dalla curvatura dell’estremità opposta del medesimo tratto, ed i due segmenti confluenti nella piega essendo inclinati in direzione del rispettivo secondo tratto (40b, 41b) delle due lamine longitudinali.
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