ITMI20091639A1 - Metodo e gruppo di sollevamento per abbandonare e/o recuperare una tubazione subacquea tramite un natante di posa e natante di posa equipaggiato con tale gruppo di sollevamento - Google Patents

Metodo e gruppo di sollevamento per abbandonare e/o recuperare una tubazione subacquea tramite un natante di posa e natante di posa equipaggiato con tale gruppo di sollevamento Download PDF

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ITMI20091639A1
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IT
Italy
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rope
laying vessel
winch
lifting
underwater pipe
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IT001639A
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Carlo Chiodini
Emmanuel Huot
Liborio Moceri
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Saipem Spa
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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“METODO E GRUPPO DI SOLLEVAMENTO PER ABBANDONARE E/O RECUPERARE UNA TUBAZIONE SUBACQUEA TRAMITE UN NATANTE DI POSA E NATANTE DI POSA EQUIPAGGIATO CON TALE GRUPPO DI SOLLEVAMENTO”
La presente invenzione riguarda un metodo per abbandonare e/o recuperare una tubazione subacquea tramite un natante di posa.
Generalmente, una tubazione subacquea è assemblata a bordo di un natante di posa e posata sul fondale di un corpo d’acqua man mano è assemblata. Fra i natanti di posa comunemente utilizzati vi sono quelli che comprendono una linea di assemblaggio sostanzialmente orizzontale disposta sul natante di posa e una rampa di varo arcuata che guida per un certo tratto la tubazione subacquea nella discesa verso il fondale. Il metodo di posa che ne deriva è definito a “S” a seguito della configurazione assunta dalla tubazione subacquea fra il natante di posa e il fondale.
Altrettanto noti sono i natanti di posa in cui l’assemblaggio è realizzato in una torre sostanzialmente verticale e la tubazione è rilasciata in posizione sostanzialmente verticale. Il relativo metodo di posa è denominato come posa a J a seguito della posizione assunta dalla tubazione subacquea fra il natante di posa e il fondale. Il metodo di posa a J è preferito al metodo di posa a S quando il natante di posa opera in acque profonde.
L’abbandono della tubazione subacquea sul fondale di un corpo di acqua è necessario sostanzialmente per due motivi: le condizioni meteorologiche non permettono di proseguire in sicurezza le operazioni di posa; l’assemblaggio della tubazione subacquea è terminato.
Il recupero della tubazione subacquea dal fondale del corpo d’acqua è necessario, quando le operazioni di posa e di assemblaggio sono state interrotte a causa delle condizioni meteorologiche e devono essere riprese quando le condizioni meteorologiche lo permettono.
I metodi di abbandono e/o recupero della tubazione subacquea prevedono di interrompere l’assemblaggio della tubazione subacquea e di collegare l’estremità libera della tubazione subacquea a un gruppo di sollevamento comprendente almeno un verricello disposto sul natante di posa, almeno una fune, e un dispositivo di collegamento della fune alla tubazione subacquea; e di abbandonare (risp. recuperare) la tubazione subacquea tramite lo svolgimento della fune (rispettivamente l’avvolgimento della fune) tramite il verricello. I documenti EP 1,850,043 A2; US 2007/0177944; WO 2009/002142; e WO 2009/082191 riguardano diversi metodi di abbandono e/o di recupero, i quali fanno uso di gruppi di sollevamento comprendenti due verricelli disposti a bordo del natante di posa e operanti in sincronismo controllando simultaneamente due rispettive funi in modo da ripartire il carico scambiato fra la tubazione subacquea e il natante di posa fra i due verricelli.
Il carico scambiato fra il natante di posa e la tubazione subacquea varia fra un valore massimo e un valore minimo, ed è funzione della lunghezza della porzione di tubo in posizione sollevata rispetto al fondale del corpo d’acqua. Nella procedura di abbandono la trasmissione del carico massimo si verifica nella fase iniziale dell’abbandono quando una grossa parte della tubazione subacquea è sollevata rispetto al fondale del corpo d’acqua. Al contrario, nella procedura di recupero della tubazione il carico massimo si verifica nella fase finale di recupero quando una grossa parte della tubazione subacquea è sollevata dal fondale del corpo d’acqua.
Di fatto, il carico trasmesso fra la tubazione subacquea e il natante di posa è funzione del peso per metro lineare della tubazione subacquea e della lunghezza di tubazione subacquea sollevata rispetto al fondale.
Il gruppo di sollevamento, indipendentemente dal fatto che sia provvisto di uno o più verricelli, deve avere complessivamente una capacità di sollevamento superiore al carico massimo scambiato fra la tubazione subacquea e il natante di posa e che, di fatto, avviene per un breve periodo. Di conseguenza, complessivamente il natante di posa deve essere equipaggiato con un gruppo di sollevamento dimensionato in modo tale da avere una capacità di sollevamento superiore al carico massimo scambiabile fra la tubazione subacquea e il natante di posa. Questo fatto implica che i natanti di posa atti a operare a grande profondità e solitamente equipaggiati con una torre di varo a J siano equipaggiati con gruppi di sollevamento aventi una capacità di sollevamento anche superiore alle 1.500 tonnellate quando i diametri della tubazione subacquea sono particolarmente elevati. Inoltre, possono verificarsi anche casi in cui una capacità di sollevamento di 1.500 tonnellate sia inadeguata quando i diametri della tubazione subacquea sono particolarmente elevati e l’abbandono deve essere eseguito a grande profondità.
Per risolvere questo inconveniente dal documento US 6,729,802 della richiedente è noto collegare l’estremità della tubazione subacquea a corpi galleggianti per ridurre il carico scambiato fra la tubazione subacquea e il natante di posa. Questo metodo si è dimostrato particolarmente efficace, ma rallenta le operazioni di abbandono quando l’abbandono deve essere realizzato in modo rapido a causa di condizioni meteorologiche particolarmente avverse.
Uno scopo della presente invenzione è quello di fornire un metodo per abbandonare o recuperare una tubazione subacquea tramite un natante di posa che sia esente dagli inconvenienti dell’arte nota.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di fornire un metodo che permetta di operare l’abbandono o il recupero di una tubazione subacquea anche quando la capacità di sollevamento è inferiore, in una certa misura, alla capacità di sollevamento del gruppo di sollevamento.
Secondo la presente invenzione è fornito un metodo per abbandonare o recuperare una tubazione subacquea tramite un natante di posa. Tale metodo comprende le fasi di disporre una prima fune attorno a una puleggia collegata all’estremità libera della tubazione subacquea; accoppiare la prima fune al natante di posa, da un lato, in modo da disporre la prima fune in una configurazione a capo morto; e avvolgere o svolgere la prima fune, dall’altro lato, per mezzo di un primo verricello avente una prima capacità di sollevamento e disposto sul detto natante di posa.
Grazie alla presente invenzione è possibile realizzare sia l’abbandono, sia il recupero di una tubazione subacquea con un primo verricello avente una prima capacità di sollevamento sostanzialmente pari alla metà del carico complessivamente trasmesso dalla tubazione subacquea al natante di posa.
Secondo una preferita forma di attuazione della presente invenzione, la prima fune, da un lato, è giuntata con una seconda fune atta a essere azionata da un secondo verricello disposto sul natante di posa e avente una seconda capacità di sollevamento inferiore alla prima capacità di sollevamento. Il metodo comprende le fasi di selettivamente agganciare la prima fune al natante di posa in modo da disporre la prima fune nella configurazione a capo morto; e selettivamente sganciare la prima fune dal natante di posa per realizzare l’abbandono o il recupero della tubazione subacquea per mezzo della prima e della seconda fune in configurazione congiunta svolgendo o avvolgendo la prima e la seconda fune rispettivamente per mezzo del primo e del secondo verricello.
Grazie alla preferita forma di attuazione è possibile passare velocemente dalla modalità con la prima fune nella configurazione a capo morto, in cui il secondo verricello e la seconda fune non sono operativi, alla configurazione congiunta della prima e della seconda fune cui rispettivamente azionate dal primo e dal secondo verricello. Siccome il carico scambiato fra il natante di posa e la tubazione subacquea è massimo nella fase iniziale dell’abbandono, l’abbandono è eseguito inizialmente con il primo verricello e la prima fune disposta nella configurazione a capo morto e, successivamente, con il primo e il secondo verricello e la prima e la seconda nella configurazione congiunta accelerando in questo modo la discesa della tubazione subacquea.
Nell’operazione di recupero, al contrario, inizialmente il sollevamento della tubazione subacquea è realizzato con il primo e il secondo verricello e la prima e la seconda fune nella configurazione congiunta e nella fase finale con il primo verricello e la prima fune disposta nella configurazione a capo morto.
Inoltre, questi risultati sono raggiunti anche quando la capacità di sollevamento complessiva del primo e del secondo verricello sono inferiori al carico massimo trasmesso dalla tubazione subacquea al natante di posa.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di realizzare un gruppo di sollevamento per abbandonare e/o recuperare una tubazione subacquea tramite un natante di posa che ovvi agli inconvenienti dell’arte nota.
Secondo la presente invenzione è realizzato un gruppo di sollevamento per abbandonare o recuperare una tubazione subacquea tramite un natante di posa in accordo con la rivendicazione 11. In particolare, il gruppo di sollevamento comprende almeno un primo verricello avente una prima capacità di sollevamento; una prima fune azionata dal primo verricello; un dispositivo di collegamento atto a essere fissato alla tubazione subacquea e provvisto di una puleggia atta a guidare la prima fune; e un dispositivo di accoppiamento disposto sul natante di posa e atto ad agganciare la prima fune al natante di posa in modo da disporre la prima fune in una configurazione a capo morto, e realizzare, almeno in parte, l’abbandono o il recupero della tubazione subacquea tramite la prima fune nella configurazione a capo morto e il primo verricello.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno chiari dalla descrizione che segue di esempi non limitativi di attuazione, con riferimento alle figure dei disegni annessi, in cui:
- le figure 1a – 1c sono delle viste in elevazione laterale di tre fasi operative di un natante di posa equipaggiato con un gruppo di sollevamento realizzato secondo la presente invenzione;
- le figure 2 e 3 sono due viste in elevazione laterale, in scala ingrandita e parti omesse per chiarezza, di dettagli di due fasi operative del metodo di abbandono della tubazione subacquea in accordo con la presente invenzione;
- le figure 4 e 5 sono due viste in elevazione laterale, in scala ulteriormente ingrandita e con parti asportate per chiarezza, di un dispositivo di ancoraggio realizzato in accordo alla presente invenzione;
- la figura 6 è una vista in elevazione laterale, in scala ingrandita e con parti asportate per chiarezza e parti in sezione, di una variante del dispositivo di accoppiamento della figura 5;
- la figura 7 è una vista in elevazione frontale, in scala ingrandita e con parti asportate per chiarezza, del dispositivo di accoppiamento della figura 6;
- la figura 8 è una vista in elevazione laterale, in scala ingrandita e con parti asportate per chiarezza, del dispositivo di accoppiamento della figura 6;
- la figura 9 è una vista in elevazione laterale, in scala ingrandita e con parti asportate per chiarezza, di un dispositivo distanziale;
- la figura 10 è una vista in pianta, con parti asportate per chiarezza, del dispositivo distanziale della figura 9.
Con riferimento alla figura 1a, con 1 è indicato nel suo complesso un natante di posa in una fase di assemblaggio e di posa di una tubazione subacquea 2 sul fondale 3 di un corpo d’acqua 4 di livello SL.
Nella fattispecie, il natante di posa 1 comprende una struttura galleggiante 5; una torre di varo a J indicata con il riferimento 6; e un gruppo di sollevamento 7 adibito all’abbandono e al recupero della tubazione subacquea 2.
Nella figura 1a è raffigurata una fase operativa nella quale la tubazione è assemblata nella torre di varo J 6 e progressivamente rilasciata da gruppi di presa della tubazione subacquea 2 associati alla torre di varo a J 6 e non illustrati nelle figure allegate.
Quando la tubazione subacquea 2 è stata ultimata oppure quando le condizioni meteorologiche lo impongono, la tubazione subacquea 2 deve essere abbandonata sul fondale 3.
Il metodo di abbandono prevede di collegare l’estremità libera della tubazione subacquea 2 al gruppo di sollevamento 7 e di rilasciare progressivamente la tubazione subacquea 2 sul fondale 3. Come mostrato nelle figure 1b e 1c, la porzione di tubazione subacquea 2 che è sollevata dal fondale 3 progressivamente si riduce e, di conseguenza, progressivamente diminuisce il carico scambiato fra la tubazione subacquea 2 il natante di posa 1 man mano progrediscono le operazioni di abbandono. Di conseguenza, il carico massimo scambiato fra il natante di posa 1 e la tubazione subacquea 2 si verifica nella fase iniziale dell’abbandono della tubazione subacquea 2.
Il recupero della tubazione subacquea 2 è necessario quando le operazioni di posa sono state interrotte e devono essere riprese. Il recupero è effettuato tramite il gruppo di sollevamento 7 collegato alla tubazione subacquea 2. Durante il recupero, il carico massimo scambiato fra la tubazione subacquea 2 e il natante di posa 1 si verifica nella fase finale del recupero stesso.
Con riferimento alle figure 2 e 3, il gruppo di sollevamento 7 comprende due verricelli 8 e 9; due funi 10 e 11; un dispositivo di collegamento 12 delle funi 10 e 11 all’estremità libera della tubazione subacquea 2; un dispositivo di giunzione 13 delle funi 10 e 11; e un dispositivo di accoppiamento 14 della fune 10 al natante di posa 1.
Il verricello 8 è montato sul natante di posa 1 e comprende un tamburo 15 di avvolgimento (rispettivamente svolgimento) della fune 10; un motore 16; e un riduttore 17. Il verricello 9 è montato sul natante di posa e comprende un tamburo 18 di avvolgimento (rispettivamente svolgimento) della fune 11; un motore 19; e un riduttore 20. Il verricello 8 ha una capacità di sollevamento superiore alla capacità di sollevamento del verricello 8 e, di conseguenza, la fune 10 ha un diametro maggiore della fune 11. Le funi 10 e 11 sono delle funi antirotazione a trefoli di acciaio, con basso livello di torsione e dimensionate per le capacità di sollevamento dei rispettivi verricelli 8 e 9.
Il dispositivo di collegamento 12 comprende un tappo 21 atto a otturare l’estremità libera della tubazione subacquea 2; e una puleggia 22, nella fattispecie una puleggia folle, girevole rispetto a una forcella 23 solidale al tappo 21.
Con riferimento alle figure 4 e 5, il dispositivo di giunzione 13 comprende due capicorda 24 e 25 solidali rispettivamente alla fune 10 e alla fune 11 e un perno 26 di giunzione dei capicorda 24 e 25. Nel suo complesso, il dispositivo di giunzione 13 comprende due porzioni coniche opposte e disposte in corrispondenza dei due capicorda 24 e 25, e una porzione centrale in cui è disposto il perno 26.
Il dispositivo di accoppiamento 14 è montato sul natante di posa 1. Preferibilmente, il dispositivo di accoppiamento 14 è sospeso a un ponte 27 del natante di posa 1 e comprende due ganasce 28, le quali sono atte a serrare automaticamente il dispositivo di giunzione 13 quando il dispositivo di giunzione 13 transita fra le ganasce 28 in una direzione D1. Nella fattispecie, il dispositivo di accoppiamento 14 comprende due bracci 29 di supporto delle ganasce 28 e incernierati al ponte 27; e due attuatori 30 per ruotare selettivamente i bracci 29 attorno ai rispettivi assi di cerniera. Le ganasce 28 formano una sede conica complementare alla porzione conica del dispositivo di giunzione 13 in modo tale da formare un incastro di tipo a cuneo quando un carico è applicato al dispositivo di giunzione 13 in una direzione D1 e i bracci 29 sono disposti nella posizione illustrata nelle figure 4 e 5. Le ganasce 28 sono montate in modo girevole ai bracci 29 in modo tale per cui quando il dispositivo di giunzione transita fra le ganasce 28 in una direzione D2 opposta alla direzione D1, le ganasce 28 ruotano attorno ai rispettivi assi rispetto ai bracci 29 senza bloccare il passaggio del dispositivo giunzione 13 come mostrato nella figura 5. Per liberare il dispositivo di giunzione 13 dalle ganasce 28 è necessario sollevare il dispositivo di giunzione 13 nella direzione D2 e divaricare i bracci 29 tramite gli attuatori 30 in modo da impedire l’incastro di tipo a cuneo fra il dispositivo di giunzione 13 e le ganasce 28 durante il successivo transito del dispositivo di giunzione 13 in corrispondenza delle ganasce 28 nella direzione D1.
Il gruppo di sollevamento 7 comprende, inoltre, dei dispositivi di collegamento non illustrati i quali permettono di collegare la sola fune 10 o la sola fune 11 alla tubazione subacquea 2, in modo tale per cui ciascuno dei verricelli 8 e 9 sia in grado di operare in modalità singola (senza puleggia 22) quando il carico trasmesso dalla tubazione subacquea 2 al natante di posa 1 e le capacità di sollevamento dei singoli verricelli 8 e 9 lo permettono.
In uso, il gruppo di sollevamento 7 descritto è in grado di operare secondo una pluralità di modalità operative. Infatti, oltre alle modalità secondo le quali ciascuno dei verricelli 8 e 9 opera in piena autonomia rispetto all’altro (modalità singola), il gruppo di sollevamento 7 permette di operare secondo la modalità in cui le funi 10 e 11 sono giuntate fra loro e rinviate dalla puleggia 22 e le funi 10 e 11 sono svolte (rispettivamente avvolte) dai rispettivi verricelli 8 e 9. In questo modo, il carico trasmesso fra la tubazione subacquea 2 e il natante di posa 1 è ripartito in parti uguali fra due tratti paralleli T1 e T2 che si estendono dalla puleggia 22 ai due verricelli 8 e 9.
Un’ulteriore modalità operativa prevede di accoppiare la fune 10, nella fattispecie il dispositivo di giunzione 13, al natante di posa 1 e di svolgere (rispettivamente avvolgere) la fune 10 disposta a capo morto. In questa configurazione la fune 10 forma, attorno alla puleggia 22 un anello aperto avente due tratti T1 e T2 che si estendono fra la puleggia 22 e il natante di posa come mostrato nella figura 1b. In questo modo, il carico complessivo è ripartito in parti uguali lungo due tratti T1 e T2 sostanzialmente paralleli della fune 10 dove il tratto T2 è collegato direttamente al natante di posa 1, mentre l’altro tratto T1 è svolto o avvolto dal verricello 8. In questo modo, il verricello 8 è in grado di controllare la tubazione subacquea 2 quando il carico scambiato fra quest’ultima e il natante di posa 1 è pari sostanzialmente al doppio della capacità di sollevamento del verricello 8.
Il dispositivo di accoppiamento 14 permette di passare velocemente dalla modalità con il solo verricello 8 operante con la fune 10 a capo morto alla modalità con i due verricelli 8 e 9 che svolgono (rispettivamente avvolgono) le funi 10 e 11 operanti nella configurazione congiunta e viceversa. Nella configurazione congiunta l’anello aperto provvisto dei tratti T1 e T2 è formato in parte dalla fune 10 e in parte dalla fune 11. Se, da un lato, il funzionamento con il solo verricello 8 con la fune 10 disposta a capo morto permette di far fronte a carichi sostanzialmente pari al doppio della capacità di sollevamento del verricello 8, dall’altro lato la velocità di abbandono e di recupero è pari alla metà della velocità di abbandono e di recupero nella modalità con i due verricelli 8 e 9 in funzione e le funi 10 e 11 in configurazione congiunta 10 e 11.
Di seguito sono forniti degli esempi relativi alle modalità di funzionamento del gruppo di sollevamento 7 supponendo che il verricello 8 ha una capacità di sollevamento pari a 750 tonnellate e il verricello 9 ha una capacità di sollevamento pari a 500 tonnellate.
ESEMPIO 1
Quando il carico massimo scambiato fra la tubazione subacquea 2 e il natante di posa 1 è inferiore a 500 tonnellate, l’abbandono e il recupero sono realizzati tramite il verricello 9 e la fune 11 operanti in modalità singola.
ESEMPIO 2
Quando il carico massimo scambiato fra la tubazione subacquea 2 e il natante di posa 1 è superiore a 500 tonnellate e inferiore a 750 tonnellate, l’abbandono e il recupero sono realizzati tramite il verricello 8 e la fune 10 operanti in modalità singola.
ESEMPIO 3
Quando il carico massimo scambiato fra la tubazione subacquea 2 e il natante di posa 1 è superiore a 750 tonnellate e inferiore a 1.000 tonnellate, l’abbandono e il recupero sono realizzati tramite i verricelli 8 e 9 e con le funi 10 e 11 disposte nella configurazione congiunta e azionate dai rispettivi verricelli 8 e 9. I verricelli 8 e 9 sono operati simultaneamente in modo da svolgere (rispettivamente avvolgere) le rispettive funi 10 e 11 come illustrato nella figura 1c.
ESEMPIO 4
Quando il carico massimo scambiato fra la tubazione subacquea 2 e il natante di posa 1 è superiore a 1.000 tonnellate e inferiore a 1.500 tonnellate, l’abbandono e il recupero sono realizzati tramite il solo verricello 8 e la fune 10 collegata a capo morto al natante di posa 1 come illustrato nella figura 1b. Nell’abbandono della tubazione subacquea 2, tale configurazione è mantenuta fino a quando il carico non scende sotto il valore di 1.000 tonnellate. Quando si verifica questo evento, il dispositivo di sollevamento 7 è disposto nella configurazione descritta nell’esempio 3 (figura 1c) per accelerare le operazioni di abbandono, e per sfruttare la maggiore velocità di abbandono e la maggiore profondità raggiungibile nella configurazione con le due funi 10 e 11 giuntate fra loro. Infatti, la lunghezza delle funi 10 e 11 è limitata, e la configurazione a capo morto della fune 10 dimezza la profondità raggiungibile con la fune 10 disposta in modalità singola, ossia con la propria estremità direttamente collegata all’estremità libera della tubazione subacquea.
Il dispositivo di accoppiamento 14 permette di passare in modo estremamente rapido dalla modalità descritta nell’esempio 4 alla modalità descritta nell’esempio 3 e viceversa rilasciando il dispositivo di giunzione 13 dal dispositivo di accoppiamento 14 e, rispettivamente, accoppiando il dispositivo di giunzione 13 al dispositivo di accoppiamento 14.
Con riferimento alle figure da 6 a 8, il dispositivo di giunzione 13 e il dispositivo di accoppiamento 14 illustrati nelle figure da 2 a 5 sono sostituiti rispettivamente da un dispositivo di giunzione 31 e un dispositivo di accoppiamento 32.
Il dispositivo di giunzione 31 comprende due capicorda 33 e 34; una forcella 35; e due perni 36 e 37. la forcella 35 è formata da due piastre 38 affacciate e un distanziale 39 solidale alle piastre 38 e disposto fra le piastre 38.
Il dispositivo di accoppiamento 32 comprende una fune 40 provvista di due capicorda 41; due occhielli 42 solidali al ponte 29; e due perni 43 per fissare i capicorda agli occhielli 42.
Secondo questa variante il dispositivo di giunzione 31 è sospeso al ponte 29 tramite la fune 40, la quale viene inserita fra le piastre 38 attorno al distanziale 39 e fissata alle proprie estremità agli occhielli 42.
Con riferimento alle figure 9 e 10, il dispositivo di sollevamento 7 comprende, inoltre, un dispositivo distanziale 44, il quale ha la funzione di evitare che i due tratti T1 e T2 paralleli che collegano la puleggia 22 ai verricelli 8 e 9 vengano in reciproco contatto ed eventualmente si attorciglino. Il dispositivo distanziale 44 comprende un elemento anulare 45; un elemento anulare 46; e un elemento spaziatore 47 che collega gli elementi anulari 45 e 46. Con riferimento alla figura 10, l’elemento anulare 45 è atto a serrare il tratto T1 e comprende due semigusci 48, incernierati fra loro, elementi di chiusura 49, e un rivestimento interno 50. L’elemento anulare 46 è atto a essere accoppiato con gioco al tratto (T2), in modo da permettere scorrimenti relativi tra l’elemento anulare 46 e il tratto T2 con basso attrito. Ricordiamo che il tratto T1 è definito dalla fune 10 mentre il tratto T2 può essere definito dalla fune 10 e/o dalla fune 11. L’elemento anulare 46 comprende due semigusci 51 incernierati fra loro e un elemento di chiusura 52 per richiudere e aprire selettivamente i semigusci 51. Preferibilmente, i semigusci sono rivestiti in teflon o altro materiale atto a ridurre l’attrito.
In questo modo, anche se il verricello 9 opera a una velocità diversa dal verricello 8, il dispositivo distanziale 44 non pregiudica l’operatività del dispositivo di sollevamento 7 e differenti velocità dei tratti T1 e T2. Il dispositivo di sollevamento 7 comprende, di fatto, una pluralità di dispositivi distanziali 44, i quali sono disposti a intervalli lungo i tratti T1 e T2 man mano che le funi 10 e 11 sono calate nel corpo d’acqua 4 (Figure 1b e 1c). Quando al contrario le funi 10 e 11 sono sollevate dal corpo d’acqua 4 (Figure 1b e 1c), i dispositivi distanziali 44 sono svincolati dalle funi dai tratti T1 e T2.
Secondo una variante non illustrata, i dispositivi distanziali presentano elementi anulari aventi diametri regolabili in modo da poter essere adattati a diversi diametri di altrettante diverse funi.
È evidente infine che alla presente invenzione possono essere apportate varianti rispetto alla forma di attuazione descritta senza peraltro uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims (19)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per abbandonare o recuperare una tubazione subacquea (2) tramite un natante di posa (1), il metodo comprendendo le fasi di disporre una prima fune (10) attorno a una puleggia (22) collegata all’estremità libera della tubazione subacquea (2); accoppiare la prima fune (10) al natante di posa (1), da un lato, in modo da disporre la prima fune (10) in una configurazione a capo morto; e avvolgere o svolgere la prima fune (10), dall’altro lato, per mezzo di un primo verricello (8) avente una prima capacità di sollevamento e disposto sul detto natante di posa (1).
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui la prima fune (10), da un lato, è giuntata con una seconda fune (11) atta a essere azionata da un secondo verricello (9) disposto sul natante di posa (1) e avente una seconda capacità di sollevamento inferiore alla prima capacità di sollevamento; il metodo comprendendo le fasi di selettivamente agganciare la prima fune (10) al natante di posa (1) in modo da disporre la prima fune (10) nella configurazione a capo morto; e selettivamente sganciare la prima fune (10) dal natante di posa (1) per realizzare l’abbandono o il recupero della tubazione subacquea (2) per mezzo della prima e della seconda fune (10,11) in configurazione congiunta svolgendo o avvolgendo la prima e la seconda fune (10, 11) rispettivamente per mezzo del primo e del secondo verricello (8, 9).
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 2, in cui la prima e la seconda fune (10, 11) sono giuntate fra loro tramite un gruppo di giunzione (13; 31); il metodo prevedendo le fasi di agganciare selettivamente il gruppo di giunzione (13; 31) al natante di posa (1); e selettivamente sganciare il dispositivo di giunzione (13; 31) dal natante di posa (1).
  4. 4. Metodo secondo la rivendicazione 3, comprendente la fase di serrare automaticamente il gruppo di giunzione (13) tramite un dispositivo di accoppiamento (14) disposto sul natante di posa (1), quando il gruppo di giunzione (13) è disposto in corrispondenza del dispositivo di accoppiamento (14).
  5. 5. Metodo secondo la rivendicazione 3, comprendente la fase di agganciare il gruppo di giunzione (31) al natante di posa (1) per mezzo di un dispositivo di accoppiamento (32) comprendente un’ulteriore fune (40) avvolta attorno al dispositivo di giunzione (31).
  6. 6. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 5 comprendente la fase di realizzare l’abbandono o rispettivamente il recupero della tubazione subacquea (2) tramite la prima e la seconda fune (10, 11) in configurazione congiunta e azionate rispettivamente dal primo e dal secondo verricello (8, 9), quando il carico trasmesso dalla tubazione subacquea (2) al natante di posa (1) è inferiore al doppio della seconda capacità di sollevamento e superiore alla prima capacità di sollevamento.
  7. 7. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 6 comprendente la fase di realizzare l’abbandono o rispettivamente il recupero della tubazione subacquea (2) tramite la prima fune (10) collegata a capo morto al natante di posa (1) e azionata dal primo verricello (8), quando il carico trasmesso dalla tubazione subacquea (2) al natante di posa (1) è inferiore al doppio della prima capacità di sollevamento e superiore al doppio della seconda capacità di sollevamento.
  8. 8. Metodo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui un anello aperto è formato attorno alla puleggia (22) sia dalla prima fune (10) nella configurazione a capo morto, sia dalla prima e dalla seconda fune (10, 11) nella configurazione congiunta; il detto anello aperto include un primo e un secondo tratto (T1, T2) estendentesi fra la puleggia (22) e il natante di posa (1); il metodo comprendendo la fase di disporre fra il primo e il secondo tratto (T1, T2) dei dispositivi distanziali (44) durante l’abbandono della tubazione subacquea (2) in modo da mantenere il primo e il secondo tratto (T1, T2) reciprocamente spaziati.
  9. 9. Metodo secondo la rivendicazione 8 comprendente le fasi di fissare un dispositivo distanziale (44) al primo tratto (T1); e di accoppiare in modo scorrevole il dispositivo distanziale (44) al secondo tratto (T2) man mano che la prima fune (10) è svolta dal primo verricello (8).
  10. 10. Metodo secondo la rivendicazione 8 comprendente la fase di rimuovere i dispositivi distanziali (44) dal primo tratto (T1) e dal secondo tratto (T2) man mano che la prima fune (10) è avvolta dal primo verricello (8).
  11. 11. Gruppo di sollevamento per abbandonare o recuperare una tubazione subacquea (2) tramite un natante di posa (1), il gruppo di sollevamento (7) comprendendo almeno un primo verricello (8) avente una prima capacità di sollevamento; una prima fune (10) azionata dal primo verricello (8); un dispositivo di collegamento (12) atto a essere fissato alla tubazione subacquea (2) e provvisto di una puleggia (22) atta a guidare la prima fune (10); e un dispositivo di accoppiamento (14; 32) disposto sul natante di posa (1) e atto ad agganciare la prima fune (10) al natante di posa (1) in modo da disporre la prima fune (10) in una configurazione a capo morto, e realizzare, almeno in parte, l’abbandono o il recupero della tubazione subacquea (2) tramite la prima fune (10) nella configurazione a capo morto e il primo verricello (8).
  12. 12. Gruppo di sollevamento secondo la rivendicazione 11 comprendente un secondo verricello (9) avente una seconda capacità di sollevamento inferiore alla prima capacità di sollevamento; una seconda fune (11) azionata dal secondo verricello (9); e un dispositivo di giunzione (13; 31) per collegare le estremità della prima e la seconda fune (10, 11); il dispositivo di accoppiamento (14; 32) essendo configurato per selettivamente agganciare il dispositivo di giunzione (13; 31) al natante di posa (1) in modo da disporre la prima fune (10) in una configurazione a capo morto, e sganciare il dispositivo di giunzione (13; 31) dal natante di posa (1) in modo da realizzare l’abbandono o il recupero con lo svolgimento o rispettivamente l’avvolgimento della prima e seconda fune (10, 11) in una configurazione congiunta tramite rispettivamente il primo e il secondo verricello (8, 9).
  13. 13. Gruppo di sollevamento secondo la rivendicazione 12, in cui il dispositivo di accoppiamento (14) e dispositivo di giunzione (13) sono conformati in modo tale da realizzare un incastro di tipo a cuneo fra il dispositivo di accoppiamento (14) e dispositivo di giunzione (13) quando il dispositivo di giunzione (13) è tirato in una prima direzione (D1) rispetto al dispositivo di accoppiamento (14).
  14. 14. Gruppo di sollevamento secondo la rivendicazione 13, in cui il dispositivo di accoppiamento comprende delle ganasce (28) definenti una sede atta ad alloggiare, almeno in parte, il dispositivo di giunzione (13).
  15. 15. Gruppo di sollevamento secondo la rivendicazione 14, in cui le ganasce (28) sono montate in modo girevole attorno a rispettivi bracci di supporto (29) in modo da permettere il passaggio del dispositivo di giunzione (13) fra le ganasce (28); quando il dispositivo di giunzione (13) è avanzato fra le ganasce (28) in una seconda direzione (D2) opposta alla prima direzione (D1).
  16. 16. Metodo secondo la rivendicazione 12, in cui il dispositivo di accoppiamento (32) comprendente un’ulteriore fune (40) atta a essere avvolta attorno al dispositivo di giunzione (31) e ancorata al natante di posa (1).
  17. 17. Gruppo di sollevamento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 11 a 17, cui un anello aperto è formato attorno alla puleggia (22) sia dalla prima fune (10) nella configurazione a capo morto, sia dalla prima e dalla seconda fune (10, 11) nella configurazione congiunta; il detto anello aperto include un primo e un secondo tratto (T1, T2) estendentesi fra la puleggia (22) e il natante di posa (1); il gruppo di sollevamento (7) comprendendo dei dispositivi distanziali (44) selettivamente accoppiabili al primo e al secondo tratto (T1, T2).
  18. 18. Metodo secondo rivendicazione 17 in cui ciascun dispositivo distanziale (44) comprende un primo elemento anulare (45) atto a essere serrato al primo tratto (T1); un secondo elemento anulare (46) atto a essere accoppiato in modo scorrevole al secondo tratto (T2); e un elemento spaziatore (47) collegato al primo e al secondo elemento anulare (45, 46).
  19. 19. Natante di posa per assemblare e posare una tubazione subacquea (2) sul fondale (3) di un corpo d’acqua (4); il natante di posa (1) comprendendo un gruppo di sollevamento (7) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 11 a 18.
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