ITMI20081370A1 - Frazione glicolipidica di cianobatterio per il trattamento delle affezioni del cavo orale - Google Patents

Frazione glicolipidica di cianobatterio per il trattamento delle affezioni del cavo orale

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ITMI20081370A1
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Description

Descrizione della domanda di brevetto per invenzione industriale dal titolo:
FRAZIONE GLICOLIPIDICA DI CIANOBATTERIO PER IL TRATTAMENTO DELLE AFFEZIONI DEL CAVO ORALE
CAMPO DELL'INVENZIONE
La presente invenzione riguarda il Gampo dei coadiuvanti per l'igiene orale e per il trattamento delle affezioni del cavo orale.
TECNICA ANTERIORE
La parodontite à ̈ patologia del cavo orale causata da alcune specie di batteri gram-negativi. Si tratta di una patologia infiammatoria cronica del tessuto orale, caratterizzata da infezioni batteriche croniche che causano la distruzione irreversibile del tessuto di supporto dei denti. Si tratta di una patologia molto diffusa che colpisce, a vari livelli di gravità, circa i 3⁄4 della popolazione adulta (1). Il tessuto subgengivale à ̈ caratterizzato dalla presenza di numerose specie batteriche; tuttavia solo poche di queste sono responsabili dell'inizio e della progressione della parodontite. Si tratta di 4 specie di batteri gram-negativi
(Actinobacillum actinomycetemconcomitans, Porphyromonas gingivalis, Tannerella forsythia, Treponema denticola ), anaerobi obbligati o facoltativi, che producono una serie di fattori che consentono loro di colonizzare la regione subgengivale, resistere alle difese immunitarie dell'ospite e causare distruzione tissutale (2-4). Di questi, tuttavia, Porphyromonas gingivalis (P. gingivalis) rappresenta il batterio che più frequentemente si associa alla parodontite di stadio avanzato. L'incidenza e il grado di progressione della malattia parodontale coinvolge complesse interazioni tra i batteri periodontopatici e il sistema immunitario dell'ospite. E' stato dimostrato che l'attivazione delle cellule immunitarie dell'ospite da parte di questi batteri e dei loro prodotti porta alla secrezione di una serie di mediatori pro-infiammatori come le citochine e le metalloproteinasi di matrice (MMPs) che modulano la distruzione del tessuto periodontale, inducendo anche osteoclastogenesi (2). Il lipopolisaccaride (LPS), presente sulla parete cellulare dei batteri gram-negativi, rappresenta il principale fattore in grado di scatenare il rilascio di mediatori pro-infiammatori da parte delle cellule immunitarie residenti nella mucosa orale o reclutate durante il processo infettivo, come monociti, macrofagi, leucociti polimorfonucleati, cellule dendritiche (4-6).
Il trattamento dentistico professionale della parodontite à ̈ stato affiancato dall'utilizzo di coadiuvanti dell'igiene orale, ad esempio dentifrici e colluttori, che, preferibilmente, contengono agenti disinfettanti o antibatterici ad ampio spettro di azione, ad esempio il triclosan, la clorexidina o.,_in alcuni casi, antibiotici.
Tuttavia, secondo gli studi più recenti, l'uso di agenti disinfettanti e/o antibatterici di tale genere non à ̈ del tutto consigliabile per diversi motivi, il primo à ̈ sicuramente la presunta tossicità cellulare di alcuni composti ad es. il riclosan, motivo per cui il loro uso à ̈ stato addirittura vietato in alcuni paesi della Comunità Europea; il secondo à ̈ che LPS (o molecole simili a LPS) principale stimolo pro-infiammatorio, non à ̈ inattivato dall'attività germicida comunemente presente nei colluttori e/o dentifrici; quindi il suo effetto quale stimolo pro-infiammatorio si mantiene anche dopo l'eradicazione dell'infezione batterica.
Il terzo motivo à ̈ che l'ampio spettro di attività anti-microbica, ha quale effetto collaterale indesiderato anche l'eliminazione della flora microbica “utile†del cavo orale, cosiddetta “buona†. Non da ultimo, quindi, anche l'utilizzo dei normali presidi per l'igiene orale, non elimina specificamente l'attività pro-infiammatoria.
Pertanto à ̈ altamente auspicabile nel settore dentistico la messa a punto di preparati per l'igiene orale che oltre all'eliminazione dell'agente batterico contribuiscano all'inibizione specifica dello stimolo pro-infiammatorio associato. SOMMARIO
La presente invenzione riguarda la frazione glicolipidica di Oscillatoria Planktothrix sp., per il trattamento e/o la prevenzione delle affezioni gengivali ad eziologia batterica, in cui la contaminazione proteica à ̈ inferiore al 2% e la contaminazione da acidi nucleici à ̈ inferiore al 5%.
L'eziologia à ̈ preferibilmente dovuta ad infezione di un batterio anaerobio selezionato nel gruppo di consistente di: Actinobacillum actinomycetemconcomitans, Porphyromonas gingivalis, Tannerella forsythia, Treponema denticola e ancor più preferibilmente à ̈ Porphyromonas gingivalis. Le affezioni gengivali sono preferibilmente la gengivite, la parodontite (piorrea).
Ulteriore oggetto dell'invenzione sono composizioni dentistiche comprendenti la frazione glicolipidica sopra ricordata, preferibilmente in quantità compresa tra 0.1 e 100 Î1⁄4g/ml, comprendenti quali eccipienti e/o diluenti, e/o stabilizzanti, e/o additivi, composti adatti per la somministrazione orale ed opzionalmente uno o più principi attivi diversi. Preferibilmente la concentrazione della frazione attiva à ̈ compresa tra 1 e 50 Î1⁄4g/ml, preferibilmente 4-20 Î1⁄4g /ml per paste o gel e 1-5 Î1⁄4g /ml per colluttori. Ulteriore oggetto dell'invenzione à ̈ un procedimento per la preparazione di una. frazione glicolipidica di Oscillatoria Planktothrix sp. adatta per l'uso orale.
DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Figura 1. Inibizione della produzione di citochine pro-infiammatorie in presenza di estratto cianobatterico (EC) (20Î1⁄4g/ml) aggiunto contemporaneamente, 30, 60, 120, 240 minuti dopo l'LPS di P. gingivalis. Pannello A: TNF-α; pannello B: IL-6; pannello C: IL-8; pannello D: IL-1β.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL'INVENZIONE
Recentemente, Ã ̈ stato dimostrato che un estratto glicolipidico preparato dal cianobatterio Oscillatoria Planktothrix FP1 , Ã ̈ in grado di antagonizzare gli effetti pro-infiammatori scatenati dagli LPS agonisti del recettore TLR4, come l'LPS di E. coli e di S. abortus equi, in cellule dendritiche umane (10).
La presente invenzione nasce dall'ulteriore osservazione che tale estratto antagonizza anche gli effetti pro-infiammatori dell'LPS di Porphyromonas gingivalis (P. gingivalis).
P. gingivalis rappresenta il batterio che più frequentemente si associa alla parodontite o periodontite cronica, della quale à ̈ stato dimostrato essere l'agente eziologico principale. In particolare, la risposta pro-infiammatoria à ̈ legata alle presenza delle sue componenti purificate LPS e Firn 1, come descritto in (9).
Tali componenti sono attualmente accreditati quali principali responsabili della distruzione del tessuto periodontale associata all'infezione da P. gingivalis , spesso accompagnata da osteoclastogenesi (aumento del numero di osteoclasti responsabili della distruzione del tessuto osseo), e della cronicizzazione dell'infezione.
II trovato della presente invenzione risulta particolarmente sorprendente a fronte dell'attività dimostrata in precedenza verso l'LPS di E. coli e S. abortus equi poiché, mentre in genere gli LPS batterici attivano le cellule dell'immunità innata attraverso l'interazione con il recettore di membrana TLR4 della famiglia dei Tolllike receptors (TLR), l'LPS di P. gingivalis esplica la sua attività anche grazie all'interazione con il recettore TLR2 (7-9).
Secondo un primo aspetto, quindi, l'invenzione riguarda la frazione glicolipidica ottenuta da una coltura di Oscillatoria Planktothrìx sp. il cui isolamento e condizioni di crescita sono descritti in (12), per la prevenzione e/o il trattamento delle affezioni gengivali e della parodontite ad eziologia batterica.
Infatti à ̈ stato dimostrato attraverso gli studi effettuati su una linea cellulare monocitica umana, in vitro, che la frazione glicolipidica di Oscillatoria Planktothrìx sp. à ̈ in grado di antagonizzare gli effetti pro-infiammatori (ossia la produzione di citochine e chemiochine pro-infiammatorie) indotti pricipalmente dall' LPS di P. gingivalis. Pertanto esso risulta un buon candidato per contrastare l'infiammazione gengivale (gengivite) e dell'alveo dentale (parodontite o piorrea), nelle forme lievi o severe, la distruzione del tessuto periodontale associata alla cronicizzazione dell'infezione ed i più gravi fenomeni di osteoclastogenesi che, altrettanto frequentemente, si riscontrano in queste infezioni.
È stato anche dimostrato attraverso studi effettuati in vitro, che gli estratti del cianobatterio, preparati secondo l'invenzione e che presentano un livello di contaminazione proteica inferiore al 2% e da acidi nucleici inferiori a! 5%, non sono citotossici per le cellule di mammifero come rilevato sia in linee cellulari, che in PBMC isolati dal sangue umano. Pertanto à ̈ possibile rivendicare il loro utilizzo nel cavo orale sia sotto forma di composizione per il trattamento professionale delle affezioni gengivali, in particolare della gengivite, della piorrea e della parodontite, che in forma di composizioni coadiuvanti dell'igiene orale, quali colluttori, gel, paste, o dispositivi da sciogliere o masticare in bocca, ad es. chewing-gum o caramelle.
L'assenza di citotossicità dell'estratto dell'invenzione à ̈ stata verificata in sistemi cellulari in vitro fino ad una concentrazione (100 Î1⁄4g/ml) 100 volte superiore alla minima concentrazione efficace.
L'estratto dell'invenzione, preparato come descritto più avanti, à ̈ inodore, incolore ed insapore: pertanto à ̈ anche possibile il suo utilizzo nelle preparazioni alimentari masticabili o scioglibili nel cavo orale ad es. sotto forma di confetti, chewing-gum o caramelle o pasticche (anche in combinazione con altre sostanze attive ad es. con xilitolo) se associato ad altri ingredienti o componenti con le stesse caratteristiche. Le composizioni contenenti l'estratto presentano, quindi, le caratteristiche vantaggiose sia di assenza di citotossicità nelle condizioni descritte, che di qualità organolettiche soddisfacenti.
Al fine di migliorare quest'ultime, tuttavia, le composizioni possono comprendere aromi e coloranti o agenti dolcificanti, in quantità minime.
L'estratto à ̈ convenientemente preparato in forma di composizione adatta alla somministrazione orale e può essere preparato in forma più o meno concentrata come presidio per l'uso professionale nella pulizia dentale e per la prevenzione ed il trattamento della piorrea, della gengiviti più gravi ed in genere delle parodontiti, oppure come coadiuvante dell'igiene orale.
Le composizioni secondo l'invenzione comprendono l'estratto glicolipidico di Oscillatoria Planktothrix sp., preferibilmente in quantità compresa tra 0.1 e 100 pg/ml, più preferibilmente in quantità compresa tra 1 e 50 Î1⁄4g/ml o ancor più preferibilmente 4-20 Î1⁄4g /ml, in genere, per i preparati per il trattamento dentistico professionale, ed 1-5 Î1⁄4g /ml, per i presidi per l'igiene orale.
In un loro aspetto preferito, inoltre, tali composizioni comprendono eccipienti, diluenti e/o altri principi attivi, adatti all'uso nel cavo orale, quali ad esempio: agenti batteriostatici o germicidi, ad es. derivati dell'ammonio quaternario (come il cetilpiridinio cloruro o la clorexidina, oppure surfattanti, detergenti, triclosan e composti simili, ad es. DDDE (2,2,-diidrossi- 5,5 dibromodifenil etere) e stabilizzanti. Quali agenti anti-batterici possono essere utilizzati anche antibiotici, quali ad es. penicillina, eritromicina o tetraciclina o altri farmaci con attività antibatterica.
Le composizioni dell'invenzione possono anche comprendere noti coadiuvanti dell'igiene orale ad es. composti anti-tartaro, quali i polifosfati, agenti anticarie, come i sali di fluoro (ad es. monofluorofosfato), composti antiplacca (quale urea, lattato di calcio o loro analoghi), sali di potassio come agenti desensibilizzanti (ad es. citrato di potassio o analoghi).
L'estratto glicolipidico à ̈ diluibile sia in acqua che in un solvente aprotico come il DMSO ed à ̈ stabile in soluzione acquosa anche quando combinato, ad esempio, con clorexidina. Risulta inoltre stabile al calore.
Nella formulazione come colluttorio, l'estratto cianobatterico à ̈ in soluzione acquosa o diluibile in acqua, mentre nelle composizioni solide (pasta dentifricia, gel, etc. caramelle o chewing-gum ) possono essere presenti agenti addensanti o gelificanti quali polisaccaridi-naturali o sintetici (ad es. carragenano, carbossimetilcellulosa, idrossimetil-cellulosa, destrano, amido, glicerina vegetale), silice amorfa o diossido di titanio, gomme naturali o sintetiche (ad es. gomma arabica) polivinilpirrolidone, polietilen-glicole, o composti in grado di conferire caratteristiche simili, noti al tecnico del ramo.
Secondo un ulteriore aspetto l'invenzione riguarda un procedimento per ottenere la frazione glicolipica da una coltura di Oscillatoria Planktothrix sp., basato su quanto descritto in Yi et al. (11) ed in cui il campione à ̈ trattato a temperatura ambiente, compresa tra 18 e 30°C per un breve tempo di incubazione, almeno 5 minuti, preferibilmente almeno 10, comprendente ulteriori passaggi di purificazione quali almeno una precipitazione della frazione glicolipidica in presenza di sodio acetato e di acetone, dopo l'estrazione con un reagente a base di: un solvente organico, preferibilmente fenolo, un agente caotropico (quale guanidinio tiocianato) quali il Trireagent® (Sigma cat. N T3934) o reagenti analoghi, quali il Trizol® (Invitrogen) e un secondo solvente organico quale il cloroformio, successivi lavaggi con etanolo 70% e la rimozione dei contaminanti proteici mediante digestione con una proteinasi, ad esempio con proteinasi K.
Questi trattamenti aggiuntivi permettono di ottenere una migliore attività specifica in quanto vengono eliminati contaminanti come i fosfolipidi e proteine eterologhe che potrebbero avere un effetto di stimolo sulla produzione di citochine proinfiammatorie e quindi rendere meno efficace l'estratto.
La riduzione della concentrazione di contaminanti rende possibile l'utilizzo dell'estratto grezzo nel cavo orale a concentrazioni più basse. Inoltre la precipitazione con sale (ad es. sodio acetato) ed un solvente organico quale acetone e i lavaggi ulteriori del fondello in etanolo diluito con acqua, consentono di eliminare la presenza anche di tracce residue di solventi tossici necessari per l'estrazione di questo tipo di costituenti cellulari.
Secondo una sua realizzazione preferita, il processo per ottenere l'estratto di Oscillatoria Planktothrix sp. prevede la centrifugazione di una coltura di Cianobatteri che abbia raggiunto la fase stazionaria di crescita, in terreno di coltura, quale il BG11 (Sigma-Aldrich cat. N. C3061), come descritto in Pomati et al (12). Il fondello ottenuto può essere congelato prima del processo di estrazione che avviene, dopo scongelamento, mediante:
a) diluizione del fondello, preferibilmente con uno stesso volume di acqua o di un solvente acquoso;
b) miscelazione con un adeguato volume di soluzione di estrazione (denaturante), descritta in (13), costituita preferibilmente da un reagente a base di un solvente organico polare pratico, preferibilmente fenolo, ed un agente caotropico (quale guanidinio tiocianato) quali il Trireagent® (Sigma cat. N T3934) o reagenti analoghi, quali il Trizol® (Invitrogen), ed un solvente organico aprotico, quale il cloroformio, in proporzione di circa 1 volume di sospensione acquosa di cianobatteri, 2-4 volumi di soluzione di estrazione, preferibilmente circa 3, e cloroformio, circa 0.5-1 volume; c) incubazione della miscela per almeno 5 minuti, più preferibilmente per un tempo di almeno 10 minuti a temperatura ambiente;
d) centrifugazione, preferibilmente a circa 2000xg e raccolta del sovranatante (fase acquosa) contenente la frazione glicolipidica, che può essere misurata mediante dosaggio biochimico ad es. mediante elettroforesi e silver-staining , oppure mediante inibizione del saggio di citotossicità in presenza di LPS.
Il lisato cianobatterico, ottenuto in d), che costituisce il fondello ottenuto con la centrifugazione, può opzionalmente essere ri-estratto per ottenere la frazione glicolipidica riaggiungendo acqua o un tampone acquoso (in quantità circa pari a quella prelevata) e ricentrifugando il campione. Il secondo sovranatante à ̈ unito al precedente e quindi sottoposto ad ulteriori passaggi di:
e) precipitazione mediante aggiunta di un sale, ad es. acetato di sodio (5-20 mM finale) e di un solvente organico, preferibilmente acetone, in quantità di circa 2 volumi e centrifugazione nelle stesse condizioni sopra riportate; f) lavaggio del fondello ottenuto dalla centrifugazione con etanolo diluito con acqua, ad esempio etanolo al 70%, per almeno 1 volta, preferibilmente 2 volte e risospensione dei-fondello in una soluzione acquosa, preferibilmente tamponata, ad es. TRIS 50 mM.
g) trattamento enzimatico dei contaminanti nucleici con endo- eso-nucleasi (ad es. con DNAsi e RNAsi) e successivamente di quelli proteici, mediante digestione con una proteasi, ad es. proteinasi K, preferibilmente in quantità di 100 Î1⁄4g/ml, per un tempo sufficiente (almeno 1 ora a 37°C). Dopo digestione enzimatica il campione viene centrifugato ancora, il sovranatante prelevato ed ulteriormente precipitato con l'aggiunta di un sale (ad es. acetato di sodio, circa 10 mM finale) e un adeguato volume (preferibilmente 2) di acetone o di altro solvente organico, centrifugato nuovamente ed il fondello risospeso in acqua o in soluzione acquosa e separato a livello molecolare con un filtro (o adatto congegno) con taglio (cut off) a 30 k Dalton, eliminando tutto ciò che passa attraverso il filtro e recuperando la frazione lipidica trattenuta, con acqua o con soluzione acquosa tamponata. L'attività della frazione glicolipidica così ottenuta à ̈ misurata mediante test biologici di inibizione dell'attività pro-infiammatoria indotta da LPS (di P. gingivalis o di E. coli) su cellule che producono citochine quali IL-6, IL-8 TNF-alfa e/o IL-1β, ad es. THP1, e/o dosaggio mediante metodi biochimici, ad es. elettroforesi.
E' inteso che il procedimento sopra descritto à ̈ attuabile dal tecnico del ramo con piccole variazioni nelle concentrazioni finali e/o nei volumi riportati e/o nelle condizioni di centrifugazione, senza che l'attività del prodotto finale risulti modificata.
Secondo un ulteriore aspetto l'invenzione riguarda un procedimento di purificazione della frazione glicolipidica descritta in 10) che comprende solo il passaggio g) descritto sopra.
Essenziali per l'uso nel cavo orale sono i passaggi di rimozione delle tracce di solvente organico, ad es. fenolo, e la rimozione della maggiore parte dei contaminanti di tipo proteico.
Infatti l'estratto glicolipidico ottenuto come descritto presenta una contaminazione proteica <2% e una contaminazione da acidi nucleici <5%, la prima determinata mediante metodo Bradford per il dosaggio proteico e la seconda mediante lettura spettrofotometrica a 260nm per il dosaggio degli acidi nucleici.
Secondo un aspetto preferito l'invenzione riguarda un metodo per la prevenzione ed il trattamento di affezioni gengivali, dalle più lievi, quali le gengiviti, alle più gravi, quali la parodontite (piorrea) in tutti i loro stadi, anche nella loro forma cronica, in soggetti affetti da tali disturbi, che consiste nel trattare la cavità orale con una delle composizioni dell'invenzione, nell'applicare paste o gel nel sito di infezione o nell'utilizzare con costanza i presidi per l'igiene orale secondo l'invenzione.
Inoltre, come ricordato sopra, poiché l'attività anti-proinfiammatoria delle composizioni dell'invenzione si esplica anche successivamente all'eradicamento dell'agente batterico, ai fini della presente invenzione, si parla di trattamento e prevenzione perchà ̈ l'infiammazione delle gengive, o dell'alveo dentale nelle forme più gravi di piorrea, determina le conseguenze a livello della sede dentale -formazione di tasche periodontali in prima istanza - che, a loro volta, favoriscono la colonizzazione da parte dei batteri presenti, la ricorrenza dell'infezione e la cronicizzazione della malattia.
Inoltre, come si evidenzia dai dati sperimentali presentati, l'estratto grezzo non antagonizza lo stimolo pro-infiammatorio (nel caso specifico LPS di P. gingivalis) solo quando somministrato insieme ad esso, ma anche quando somministrato prima o successivamente (fino ad almeno 4 ore dopo) ad esso.
Per trattamento e/o prevenzione, si intende sia il trattamento professionale effettuato da un dentista, ad esempio la pulitura delle tasche periodontali, che il mantenimento di una migliore igiene orale con i dispositivi dell'invenzione: paste dentifrice, gel, colluttori, caramelle o chewing-gum ed in genere con le composizioni ed i dispositivi dell'invenzione.
E' altresì compreso nella presente invenzione l'uso cosmetico delle composizioni descritte, per la rimozione l'arrossamento gengivale nei casi più lievi di gengivite.
PARTE SPERIMENTALE
Esempio 1. Preparazione dell'estratto da una coltura di Oscillatoria Planktothrix FP1.
L'estratto fu preparato dal cianobatterio Oscillatoria Planktothrix FP1 (12) adattando l'estrazione a freddo dei lipopolisaccaridi (LPS) finora utilizzata solo per LPS estratto da batteri gram-negativi, descritta in Yi et al. (11) alle necessità attuali.
In dettaglio, i cianobatteri (CCAP N° 1459/45, Scotland UK) furono diluiti 1:1 in acqua, miscelati con 3 volumi (valutati sul volume totale dei cianobatteri diluiti in acqua) di Tri-reagent (Sigma-Aldrich cat. N. T3934) e 1 volume di cloroformio e incubati per 10 minuti a temperatura ambiente.
Al termine dell'incubazione, si centrifugò a 2000xg per 15 min e si raccolse il sovranatante (fase acquosa) contenente la frazione attiva, dosata mediante elettroforesi su gel di poliacrilammide e colorazione silver staining. Si procedette quindi con un'ulteriore estrazione dai cianobatteri, riaggiungendo acqua (in quantità pari a quella prelevata) e ricentrifugando il campione. I sovranatanti così raccolti vennero precipitati con acetato di sodio (10mM finale), 2 volumi di acetone e centrifugati. Al termine della centrifugazione il sovranatante fu eliminato ed il pellet fu ulteriormente lavato 2 volte con etanolo al 70%. Si procedette quindi eliminando il sovranatante di lavaggio e sciogliendo il pellet in una soluzione di TRIS 50mM per la digestione con RNAsi e DNAsi e quindi con proteinasi K (100 Î1⁄4g/ml) per una incubazione overnight a 37°C. Il giorno successivo si procedette centrifugando il campione a 2000xg per 15 min; si recuperò il sovranatante che fu precipitato in acetato di sodio (10mM finale) e 2 volumi di acetone. Il fondello ottenuto venne risospeso in acqua passato su filtro con taglio ( cut-off) a 30 KD eliminando tutte le componenti con peso molecolare inferiore. Il trattenuto venne ri-diluito in apposito volume di acqua, per ottenere una concentrazione della frazione glicolipidica di almeno 1 mg/ml per i successivi test biologici.
L'estratto così ottenuto presentava una contaminazione proteica <2% e una contaminazione da acidi nucleici <5%.
Esempio 2. inibizione della produzione di citochine pro-infiammatorie indotta dall'LPS del batterio P. gingivalis.
La frazione glicolipidica di Oscillatoria Planktothrix FP1 preparata come descritto nell'esempio precedente, fu utilizzata in vitro per studiare i suoi effetti sulla produzione di citochine pro-infiammatorie in una linea cellulare monocitica umana (THP1). I monociti furono portati alla concentrazione di 0.5x10<6>cellule /ml, seminati in piastre da 24 pozzetti (1 ml/pozzetto) e incubati con LPS di P. gingivalis alla concentrazione di 1Î1⁄4g/ml in assenza o in presenza dell'estratto cianobatterico a diverse concentrazioni (1-20 Î1⁄4g/ml). Colture furono fatte anche in presenza del solo estratto cianobatterico alla concentrazione di 10 Î1⁄4g/ml. Le colture furono poste in incubazione a 37°C in incubatore umidificato al 5% di CO2per 18-20 ore. Al termine dell'incubazione i sovranatanti furono raccolti e le citochine pro-infiammatorie quantificate mediante l'uso di kit ELISA a sandwich Diaclone (human TNF-alfa elisa kit cat. N.950.090.096, human IL-6Lelisa kit cat. N.
950.030.096, human IL-8 elisa kit cat N. 850.050.096, human IL1-beta elisa kit cat N:850.006.096). (5)
I risultati evidenziarono che l'estratto cianobatterico non à ̈ in grado di indurre produzione di citochine pro-infiammatorie in THP-1.
In presenza di 1Î1⁄4g/ml di LPS ultrapuro di P. gingivalis (Invivogen LPS-PG) che stimola la produzione di citochine nella linea monocitaria, l'estratto, aggiunto contemporaneamente all'LPS batterico, va ad inibire in modo significativo la produzione di tumor necrosis factor alfa (TNF-alfa), interleuchina 6 (lL-6), interleuchina 1 beta (IL-1 beta), interleuchina 8 (IL-8) in maniera dose/risposta dipendente.
Considerando come 100% la produzione di citochine infiammatorie indotta dall'LPS di P. gingivalis, alla concentrazione di IÎ1⁄4g/ml l'estratto grezzo si dimostrò in grado di inibire la produzione di TNF-alfa del 90% ± 10, la produzione di IL-6 del 92% ± 5, la produzione di IL-8 del 75% ± 10, la produzione di IL-1 beta del 62% ± 8 (le percentuali rappresentano la media di dati in triplicato).
Alla concentrazione di 20pg/ml l'estratto si dimostrò in grado di inibire fortemente la produzione delle citochine pro-infiammatorie saggiate, con un intervallo tra il 95 e il 100% (Fig. 1). Alla concentrazione di 20Î1⁄4g/ml, l'estratto si dimostrò in grado di esercitare i suoi effetti inibitori anche quando aggiunto alcune ore dopo l' LPS di P. gingivalis (Fig. 1 pannelli 1-4, fino a 4 ore dopo).
Esempio 3. Valutazione delia tossicità, della stabilità e della solubilità dell'estratto cianobatterico in miscele composite.
Tossicità
L'estratto di Oscillatoria Planktothrix FP1 fu saggiato sia su diverse linee cellulari (THP1, RAW 264.7, SKMEL-28, HEY4, SHSY-5Y) che su cellule mononucleate ottenute dal sangue periferico (PBMC peripheral blood mononuclear cells) in un intervallo di concentrazione compreso tra 1 e 100Î1⁄4g /ml risultando non tossico anche quando utilizzato alla concentrazione più alta (100Î1⁄4g /ml).
Stabilità in soluzione
L'estratto di Oscillatoria Planktothrix FP1 preparato come descritto nell'esempio 1 , fu miscelato con clorexidina digluconato in acqua per 30 min. a temperatura ambiente e successivamente, dopo purificazione per eliminare la clorexidina, venne ritestato per la sua efficacia su colture cellulari monocitarie. I risultati evidenziarono che l'estratto glicolipidico mantiene la sua attività, misurata come capacità di inibire la produzione di TNF-alfa indotta da LPS di P. gingivalis. Le inibizioni furono del 95%, del 96% del 99% in presenza di estratto a concentrazione rispettivamente di 1, 2, 4 Î1⁄4g/ml, analoghe a quanto rilevato in assenza di clorexidina. Nelle medesime colture venne controllata, al termine del periodo di incubazione, la vitalità cellulare che si dimostrò essere del 100% in tutte le colture effettuate.
Stabilità in una matrice solida
L'estratto di Oscillatoria Planktothrix FP1 fu incorporato in una matrice di idrossietilcellulosa e, dopo un mese, testato per l'attività biologica. Anche in questo caso i risultati evidenziarono che l'estratto glicolipidico mantiene la sua attività biologica con inibizioni del 90%, del 93% del 96% rispettivamente alle concentrazioni di 1, 2, 4 Î1⁄4g /ml, in assenza di effetti sulla vitalità cellulare.
Stabilità al calore
L'estratto di Oscillatoria Planktothrix FP1 preparato come descritto nell'Esempio 1, sciolto in acqua, fu portato a 100°C per 5 min. e successivamente testato per l'attività biologica. Anche in questo caso i risultati evidenziarono che l'estratto glicolipidico mantiene l'attività di inibizione della produzione di TNF-alfa indotta da LPS di P. gingivalis, in assenza di effetti sulla vitalità cellulare.
Solubilità
L'estratto di Oscillatoria Planktothrix FP1 preparato nell'esempio 1, fu dissolto in acqua a diverse concentrazioni fino a 100 volte superiori alla concentrazione ottimale, valutata nell'esperimento descritto nell'esempio 2.
In tabella 1 sono riportati i dati di solubilità in acqua e in dimetilsolfossido (DMSO). Tabella 1: solubilità estratto glicolipidico
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Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Frazione glicolipidica di Oscillatoria Planktothrix sp., per il trattamento e/o la prevenzione delle affezioni gengivali ad eziologia batterica, avente una contaminazione proteica inferiore o uguale al 2% ed una contaminazione da acidi nucleici inferiore o uguale al 5%.
  2. 2. Frazione secondo la rivendicazione 1 dove l'agente eziologico à ̈ selezionato nel gruppo di batteri anaerobi consistente di: Actinobacillum actinomycetemconcomitans, Porphyromonas gingivalis, Tannerella forsythia, Treponema denticola.
  3. 3. Frazione secondo la rivendicazione 2 dove l'agente eziologico à ̈ Porphyromonas gingivalis.
  4. 4. Frazione secondo le rivendicazioni 1-3 dove tali affezioni gengivali sono la gengivite, la parodontite (piorrea).
  5. 5. Composizione dentistica comprendente quale principio attivo la frazione secondo le rivendicazioni 1-4 e quali eccipienti e/o diluenti, e/o stabilizzanti, e/o additivi, composti adatti per la somministrazione orale ed opzionalmente uno o più principi attivi diversi.
  6. 6. Composizione dentistica secondo la rivendicazione 5 in cui la frazione secondo le rivendicazioni 1-4 à ̈ in quantità compresa tra 0.1 e 100 Î1⁄4g/ml, preferibilmente tra 1 e 50 pg/ml, più preferibilmente 4-20 pg/ml o ancor più preferibilmente 1-5 pg /ml.
  7. 7. Composizione secondo le rivendicazioni 5-6 in forma di colluttorio, di gel o di pasta semisolida.
  8. 8. Composizione secondo le rivendicazioni 5-6 in forma di caramella, pastiglia, chewing-gum, confetto.
  9. 9. Un metodo per l'ottenimento della frazione glicolipica da Oscillatoria Planktothrix sp. secondo le rivendicazioni 1-4, che consiste dei seguenti passaggi: a) risospensione di un concentrato cianobatterico di Oscillatoria Planktothrix sp. con una soluzione acquosa in rapporto volumetrico preferibilmente compreso tra 1:1 a 1:2; b) miscelazione della sospensione cianobatterica con 2-4 volumi, preferibilmente circa 3, di una soluzione denaturante comprendente un agente caotropico, un solvente organico polare pratico, preferibilmente fenolo ed un solvente organico aprotico, quale il cloroformio; c) incubazione per un tempo inferiore a 60'; d) centrifugazione e raccolta della fase liquida, detta sovranatante; e) precipitazione della frazione glicolipidica mediante aggiunta di un sale e di un solvente organico, preferibilmente acetone, al sovranatante e lavaggio del precipitato (o fondello) con etanolo diluito con acqua; f) risospensione del precipitato in una soluzione acquosa, preferibilmente tamponata; g) trattamento con nucleasi, preferibilmente endo- e/o eso-nucleasi e successivamente con una proteasi, preferibilmente proteinasi K; h) ulteriore precipitazione della fase glicolipidica mediante aggiunta di un sale e di un solvente organico, preferibilmente acetone; i) opzionale lavaggio del fondello come in f) e sua risospensione in acqua o soluzione tamponata; j) separazione molecolare con un dispositivo con taglio (cut-off) a 30 k Dalton; k) recupero della frazione glicolipidica trattenuta con acqua o con soluzione acquosa tamponata e verifica del livello di contaminazione da acidi nucleici o da proteine.
  10. 10. Uso della frazione glicolipidica secondo le rivendicazioni 1-4 per la preparazione di presidi orali per il trattamento e/o la prevenzione delle affezioni gengivali ad eziologia batterica.
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